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Andiamo in paradiso. Ediz. illustrata
Giosetta Fioroni nasce a Roma nel 1932. Si iscrive all'Accademia di Belle Arti, dove segue le lezioni di Toti Scialoja. Dal 1958 vive a Parigi e nel 1963 ha la sua prima personale alla galleria Denise Breteau. Tornata a Roma, Giosetta è l'unica presenza femminile nel gruppo della Scuola di Piazza del Popolo, accanto a Franco Angeli, Mario Schifano, Tano Festa, Francesco Lo Savio, Giuseppe Uncini, Fabio Mauri. Fin da subito inizia a collaborare con poeti e scrittori. Fondamentali nella sua vita il rapporto con lo scrittore Goffredo Parise, la collaborazione con il fotografo Marco Delogu, il lavoro con il ceramista Gatti di Faenza, il suo amore per la Pop-Art e la sua passione per i cani. Proprio al ricordo dell'amico a quattro zampe ""Biri"""", Giosetta dedica la copertina di questo volume della collana """"Scritti d'artista"""". L'""""andare in Paradiso"""" è per l'artista recarsi quotidianamente nel suo atelier, tra idee, sogni, progetti, ricordi. Un ensamble di emozioni che pervade tutte le pagine di questo libro dove vengono raccolti i momenti più significativi e le esperienze della vita di Giosetta, sia per mano della stessa Fioroni che di nomi illustri del giornalismo e della letteratura."" -
Spazi. Ediz. illustrata
Marco Gastini è nato nel 1938 a Torino, dove vive e lavora. Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato grandi mostre antologiche e la collana ""Scritti d'artista"""" - voluta dalla Fondazione Concetto Pozzati e con l'alto Patrocinio dell'Accademia di San Luca - pubblica una raccolta dei suoi pensieri sull'arte, la cultura, la vita. Gastini asserisce sicuro di sé: """"Mi interessa dipingere. Le mie macchie sono pittura ma non come sensibilità: sono un peso, un fatto fisico, il peso di un gesto che reclama la massima concentrazione. Per me resta un problema di pittura: nella sua essenza. Vorrei che chi le guarda le accettasse dinamicamente, come energia, come un'azione"""". """"La pittura, il dipingere - per l'artista - è una forma di discontinuità, concentra l'attenzione su un momento che stacca il gesto, l'azione rispetto allo spazio indifferenziato. La concentrazione, la discontinuità annullano lo spazio e inventa un suo spazio diverso, discontinuo, a sua volta"""". In tutto il libro si percepisce un interessante percorso mentale che """"non può essere preso se non considerandolo, verificandolo nelle sue componenti fisiche""""."" -
Alceste. Una storia d'amore ferrarese. Giorgio De Chirico e Antonia Bolognesi
Proprio nell'anno del Centenario dell'arrivo di de Chirico a Ferrara, il pronipote dell'artista, Eugenio Bolognesi, fornisce alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico un nuovo strumento di indagine: un centinaio di lettere dell'artista alla fidanzata Antonia Bolognesi, conosciuta e frequentata durante il suo soggiorno nella ""Ferrara delle sorprese"""" (1915-1918). Sottolinea il Presidente della Fondazione de Chirico: """"La lettura degli scritti riguardo questa importante relazione [...], completa il quadro di de Chirico come uomo, dal quale risalta una profonda integrità personale, l'onestà e il forte impegno lavorativo per conquistare le condizioni necessarie per realizzare il sogno di vita condiviso con la fidanzata e la propria fiducia verso il richiamo del destino"""". Questo """"diario"""" fornisce quindi uno strumento d'indagine paragonabile a quello di una prospettiva che, tra disegno e destino, rivela la nobiltà d'animo dei protagonisti e le usanze formali dell'epoca che hanno quel qualcosa di eterno e di classico, di armonia e di fatalità, che coincide con tutta l'arte di de Chirico."" -
Renato Mambor. L'énigme de l'ombre ou l'illusione du réel. Ediz. italiana, inglese e francese
Renato Mambor appartiene alla generazione degli artisti che ha contribuito a definire la storia dell'arte italiana degli anni '60 e '70. Nato a Roma nel 1936, è cresciuto in questo magnifico territorio, tra rovina e povertà. Nel periodo dell'immediato dopoguerra, a Roma tutto è da ricostruire; la città eterna inizia a rinascere dalle ceneri di un passato doloroso che vuole dimenticare. Quest'epoca forgia nella memoria collettiva l'immagine delle difficoltà sociali associate a un fermento di ricostruzione e di speranza nella nuova realtà industriale ed economica. Il paese prende consapevolezza del ritardo culturale dovuto al proprio isolamento durante il periodo fascista. Nell'ambito dell'arte questa volontà di ""aggiornarsi"""" si esprime, sul piano politico e teorico, a Roma, sede delle amministrazioni e delle grandi università, con figure come Lionello Venturi e Argan, a Venezia con Marchiori e Apollonio. La settima arte aziona una carica emotiva contagiosa, incitando al cambiamento in tutti i settori della creazione. Renato Mambor contrae questa febbre di rinnovamento che lo lega, per un'aspirazione vitale, alla città che lo ha visto nascere."" -
Flavio Favelli grape juice. Ediz. multilingue
Flavio Favelli si affeziona particolarmente alle etichette, perché sono colorate e vogliono trasmettere dei messaggi che il bambino coglie immediatamente. Ancora ricorda benissimo il cartellone dei gelati fuori dal bar della piazza del paese sugli Appennini dove passava le vacanze durante la sua infanzia, con un elenco di nomi che sa ancora a memoria. Anche per l'immagine icona della mostra personale che costruirà durante la sua residenza per AlbumArte a Istanbul, alla Galata Rum Okulu, non resiste alla tentazione di scegliere un'etichetta di una lattina aperta e schiacciata, in modo che si legga tutto, anche gli ingredienti del succo, caratterizzata da un'immagine accattivante, ricordando il suo vecchio modo di percepire il mondo. La mostra prende presto un titolo che gli appartiene: Grape Juice."" Il catalogo, a cura di Vittorio Urbani, riporta testi di Vittorio Urbani, Cristina Cobianchi, Cristiana Perrella nonché le meravigliose immagini della mostra-esperienza che ha caratterizzato l'attento percorso creativo dalle mille immagini di un Favelli artista profondo e inaspettato."" -
I martedì critici. La parola dell'arte 2010-2015. Con CD-ROM
Questo volume racconta la storia dei primi cinque anni di attività de ""I martedì critici"""", un progetto di divulgazione e approfondimento sui temi della contemporaneità artistica, attuato attraverso la formula dell'intervista pubblica condotta ogni martedì da due critici d'arte a una figura di primo piano del panorama artistico nazionale e internazionale. Il libro si divide in due sezioni: nella prima sono raccolte le testimonianze dei critici che insieme a Dambruoso hanno condotto gli incontri dal 2010 al 2015, seguite dalle testimonianze di coloro che hanno partecipato alle serate, in maggioranza storici e critici d'arte, ma anche direttori di Museo, direttori di riviste di settore e importanti galleristi, come Fabio Sargentini. Questa parte si conclude con una poesia che Maurizio Calvesi ha voluto dedicare all'ideatore degli incontri. La seconda sezione vede protagonisti i centotrentatre ospiti delle serate, presentati nei cinque anni di attività. Si tratta prevalentemente di artisti, ma anche galleristi, storici dell'arte e critici."" -
Ravenna e Bisanzio. L'eredità di Patrizia Dalla Valle. Ediz. italiana e inglese
Alla luce si volge lo sguardo quando l'intimo freme dell'invitto flusso del creare. All'alba del giorno tende la mano quando l'Oriente si tinge di aurei lucori. In tensione d'arte, Bisanzio avanza con la sua memoria e non s'arresta al confine d'Occidente, ma s'espande negli infiniti spazi di tempi perduti ed ora rammentati. È così che Patrizia Dalla Valle, mirabile artista del mosaico, offre mente e anima a Ravenna e alla sua antica arte, nel ricordo vespertino di quell'omphalós aurorale che da sempre evoca Bisanzio. Ai colori e agli ori di tessere immortali l'artista dona il ritmo dell'acuta indagine, per porgere alle soglie della nostra contemporaneità la bellezza sublime e vibrante dell'ascesa creativa. Nella realtà oscura e sconvolta dell'arte attuale, non è tempo d'attesa, ma spazio d'urgenza che illumini con verità e bene le paludi degli arresti culturali. Patrizia Dalla Valle sa che soltanto col recupero di solennità trascorse si può incedere sulle vie del nuovo, restaurando le vestigia sulle note del sentire. -
Emilio Isgrò
Per Emilio Isgrò, l'occasione della mostra ""Emilio Isgrò"""" presso la Chiesa della Madonna del Duomo vecchio è un ritorno in Arezzo, sei anni dopo la realizzazione del boccascena del teatro Mecenate con i grandi pannelli dedicati alla commedia """"As You Like it"""" di William Shakespeare; qui l'artista aveva cancellato il passo del Bardo """"È il mondo intero una ribalta e tutti gli uomini e le donne sono semplicemente attori"""". Stavolta, di nuovo in coerenza con la sede espositiva, adesso ecclesiastica, è centrale il tema religioso, che accoglie il visitatore e lo conduce allo sprone altrettanto vigoroso del dovere civico o della coscienza estetica basata sulla comunicazione; così s'induce il singolo alla critica puntuale, ragionata, vigile dell'ambito comunitario, per monitorare la situazione sociale e politica italiana contemporanea circondata dall'esperienza del quotidiano mediatico. La comunicazione creativa, per Emilio Isgrò, riflette il concetto della scrittura iconica che invade oggetti, condizioni, ambienti, delineando il criterio dello spazio attivo che ridefinisce stati e strati del percepire, come stili espressivi da inediti canoni."" -
Concetto Pozzati. Archivio generale. Ediz. illustrata. Vol. 5
L'Archivio Generale di un artista come Concetto Pozzati risulta particolarmente complesso, sia per vastità iconografica che per la sua tipologia. Dalla giovanile produzione informale alla Nouvelle Figuration della seconda metà degli anni '50, egli diventa un indiscusso protagonista della ""Pop Art italiana"""" negli anni '60 sperimentando e investigando il linguaggio della pittura con ironia, dissacrazione e profonda criticità. L' archivio ha realizzato i tomi del Maestro Pozzati raccogliendo opere realizzate in differenti momenti della sua creazione ed evoluzione artistica. Nessuna figura curatoriale specifica """"al timone"""" dei cataloghi, ma si rimanderà ai testi e ai saggi più significativi, in modo da creare, nella collana dei tomi, una vera consultabile antologia critica. L'instancabile lavoro di archiviazione che ha contraddistinto la realizzazione dei tomi nasce da informazioni note e certe nel tempo, come quelle carpite dai fondi e dalle collezioni delle opere dei musei, ma anche da quelle forniteci dai singoli amatori, spesso disperse o difficili da recuperare. Editiamo in questo """"V Tomo"""" le opere che ci sono pervenute, cui seguiranno altri volumi, con relativo indice analitico."" -
Il tempo va d'intorno con le force
Con occhi anche dietro alla nuca ho incontrato spesso il tempo, il proprio, quello di altri, della storia dell'arte, un tempo inteso come spazio, come intervallo, opportunità, momento adatto; ancora inteso come ritmo, come frazione, come resto. Il tempo come memoria che indaga, scruta, rammenta, cita, frantuma, un tempo turbato, violento, inascoltato, sconvolto, incrociato. Nel '77 intitolai un ciclo: 'L'impiego del tempo' dove galleggiavano buste spedite che avevano incontrato e impiegato tempo. Usai già il titolo 'Il tempo va d'intorno con le force' nel 1978; su una sedia usurata e smessa allineavo oggetti posseduti da mio padre utili alla sua pittura, insieme a isole di cera spessa dove immagini affioravano come filigrane. Nel 'Tempo sospeso' del 2008 comparivano vari orologi fermi, muti, silenziosi come una clessidra senza sabbia. Il tempo è sospeso perché non esiste un futuro. Non volevo più misurare le ore e il suo continuo misurabile.""""|Libri"" -
Fuori nella rete
Tutto quello che siamo è, vi sembra poco. Che cosa attendiamo, non è già abbastanza? Questo infinitamente grande, questo infinitamente piccolo hanno generato la vita, la vita che a noi sembra infinitamente miracolosa e attraverso la vita vuole conoscersi e vuole creare il senso stesso del proprio non senso, vuole crearsi l'anima, vuole attraverso la vita creare un luogo dove anche la materia può stare al riparo dal proprio divenire, dalla propria fine e dal proprio ricominciamento. La materia conta molto su di noi e aspetta il nostro canto anche se incapace di ascoltarlo. I mestieri e le tecniche nel momento che decadono diventano eterni, nel momento di maggior decadenza facciamo ricorso necessariamente alle tecniche più durature. Amara nota. La vita è un errore, ce lo dicono anche gli scienziati. L'arte deve porre rimedio. -
Icastica 2015. Ediz. italiana e inglese
"Icastica 2015"""" s'incentra da Arezzo sul tema della cultura da coltivare, nel solco del concetto di un titolo: """"Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita"""" di Milano Expo 2015. In entrambi i casi ci si confronta col problema del nutrimento dell'uomo e della Terra, attraverso momenti di dialogo tra i protagonisti della comunità culturale internazionale sulle principali sfide dell'umanità. Arezzo non risponde a Milano, ma replica al tema adottato a Milano, in cui si coglie l'urgenza di descrivere la storia dell'uomo tramite la produzione di cibo, nella sua doppia accezione di valorizzazione delle tradizioni culturali e di ricerca di nuove applicazioni tecnologiche. Artisti: Etel Adnan, Massimo Barzagli, Andrea Bianconi, Alessandro Brighetti, Sheba Chhachhi, Vittorio Corsini, Valentino Carrai-Luca Mauceri-Carlo Trucchi, Giulio De Mitri, Rolando Deval, Aron Demetz, Paolo Grassino, Moataz Nasr, Hans Op de Beeck, Alfredo Pirri, Fabrizio Plessi, Davide Rivalta, Bernardi Roig, Pietro Ruffo, Shigeru Saito, Nicola Samorì, Tomas Saraceno, Maurizio Savini, Pinuccio Sciola, Santiago Sierra, Danae Stratou, Ai Weiwei." -
Biennale Italia-Cina 2015. Elisir di lunga vita. Ediz. italiana, inglese e cinese
La ricerca da parte dell'uomo di una panacea universale non ha confini né territoriali né temporali ed accomuna, pur considerando vari aspetti, culture diverse. Fin dall'antichità, dalla civiltà greca a quella romana, dal medioevo all'età moderna, dall'Europa all'Asia la ricerca dell'elisir di lunga vita ha interessato i più grandi intellettuali del tempo e lo studio, sfociato nell'alchimia, si è avvalso della medicina per dare concretezza alle più svariate disquisizioni che hanno coinvolto sia la sfera etica morale che il pensiero più prettamente filosofico. -
Combinato disposto. Marisa Albanese, Roberto Marchese. Ediz. italiana e inglese
"Marisa Albanese e Roberto Marchese presentano un progetto espositivo, intitolato Combinato disposto, nel quale opere recenti e inedite, alcune site-specific, si pongono in dialettica relazione tra loro e con gli spazi della Torre di Guevara conducendoci tra i confini di un mondo mobile e in continua trasformazione dove le leggi vengono destrutturate e le geografie sono spesso illeggibili. Il titolo della mostra, Combinato disposto, dichiara subito, facendo eco a una formula giuridica, la coesione di esperienze linguistiche differenti che diventano la base per un'elaborazione di un nuovo sguardo e campo di analisi del mondo. Un progetto che mettendo in prossimità due ricerche artistiche, quella di Albanese con quella di Marchese, propone un duplice viaggio dentro la sinestesia e le sfere del sensibile. Tale accostamento e relazione, diventa la 'metafora' di una prospettiva cognitiva non facile da imbrigliare in semplici griglie semantiche e interpretative, ovvero la complessità culturale del rapporto con la realtà."""" (Michela Casavola)" -
Roberto Paolini. I gioielli della collezione. Ediz. multilingue
"Questa monografia dal titolo Roberto Paolini. I Gioielli della Collezione si pone a coronamento dell'omonimo progetto d'eccellenza che, grazie alla preziosa collaborazione con Sotheby's, ha inteso valorizzare l'universo delle sculture gioiello di mio padre Roberto Paolini. L'opera propone una ricognizione scientifica di questa straordinaria produzione risalente agli anni Ottanta e Novanta. Al/dialogo/tra le/sculture-gioiello e le architetture/museali è dedicato/il cuore di questa/monografia/-/Backstage at the Museum/-/che documenta con un reportage fotografico il viaggio attraverso prestigiose città italiane che ha visto come coprotagonisti: Museion di Bolzano, Mart di Rovereto, Palazzo Fortuny di Venezia, MAMbo di Bologna, Macro di Roma, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, la Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti di Camogli, la Collezione Tullio Leggeri - ALT di Bergamo e la Collezione Ernesto Esposito di Napoli.Il mio pensiero finale non può non andare a mio padre perché grazie alla sua instancabile ricerca e alle sue capacità originali e straordinarie tutto questo non sarebbe stato possibile."""" (Elena Paolini, Direttore Archivio delle opere di Roberto Paolini)" -
Giovanni Gaggia. Inventarium. Catalogo della mostra (Palermo, 27 febbraio-22 aprile 2015 e Bologna, 17-27 giugno 2015). Ediz. multilingue
"Tempo e memoria (dunque) si dispiegano nella durata che è un'architettura animica in cui passato e presente si giustappongono e si compenetrano in una ri-scrittura del senso della vita. Tempo e memoria dunque si dispiegano nella durata che è la dimensione ontologica di Inventarium e dell'arte tutta di Giovanni Gaggia. Inventarium come inventario ovvero lista, elenco. Inventarium come """"storia di parole e di cose, parole come cose. Prove, testimonianze. Trovate, enumerate, registrate. Sommerse e salvate, archiviate"""". È dalle fondamentali pagine del Libro della Memoria che Gaggia, la cui ricerca artistica si dispiega in una molteplicità di espressioni, diparte per la strutturazione di questa sua """"grammatica della memoria"""", generando connessioni di persone, cose, pensieri. """"Le cose, testimonianze della vita delle persone. Gli oggetti sono tracce. Segni di una presenza. Impronte. Gli utensili, il valore d'uso delle cose"""". Gli oggetti del vissuto riemergono prepotentemente per trasfigurare in icone sacre ed inattingibili, monumenti alla meditazione sugli umani destini.""""" -
Icastic 2016. Anything to declare? . Ediz. bilingue
La settimana dell'opening del Centro Pecci in Prato si apre con ""ICASTIC 2016"""". Anything to declare? Nulla da dichiarare?-titolo di ICASTIC-campeggia tradotto in varie lingue all'ingresso di ogni frontiera nazionale, denotando il criterio della riconoscibilità quale elemento imprescindibile per l'ingresso in un nuovo paese, a documentare l'accettazione di altri, differenti soggetti umani concepiti secondo una regolamentazione civile. La frontiera è un confine che la nostra dimensione morale non può non concepire, sebbene possa accettare o rifiutare, poiché l'essere umano sente la propria limitatezza, e l'avverte come confine. Oggi, nella cultura del mondo liquido, è ancora possibile considerare il concetto di """"frontiera"""" ostativo all'interscambio di possibilità, strutture, identità globali? Oppure è sensato e perfino giusto che certe separazioni persistano; che gli stranieri continuino a essere """"altri"""", e a farci sentire tali. La cultura domanda, la politica reagisce, l'arte-con ICASTIC 2016-prova a rispondere con interventi creativi. Quanti retropensieri celati in questa frase! """"Cosa trasporti? In che cosa credi? Cosa vuoi? Chi sei? Da dove vieni e dove vai?""""."" -
Atlante Cleto Munari. Ediz. illustrata
Il talento, in molti casi, ha bisogno di tempo per maturare e manifestarsi. Così è accaduto a Cleto Munari. Non ama l'Università. Non gli interessa neppure scegliere una Facoltà che si suppone possa essergli congeniale: Architettura. Sa che non vuole costruire case o ponti. Sente che la sua immaginazione non coltiva visioni che possano dispiegarsi nella durata; istintivamente avverte che il sentimento della bellezza, che sin dalla nascita gli si è depositato dentro, ha bisogno di più urgenti e immediati campi di prova. La bellezza, dunque: come progetto, come ricerca ed espressione di quella verità che può trovarsi solo fuori da ogni canone, da ogni accademismo. Interrompe gli studi e consegna la propria formazione alla più eccentrica e personale Università che si possa concepire. Si rende conto che il mondo è pieno d'arte e pieno di ""laboratori"""" dove gli artisti operano sulla materia viva di ciò che, resistendo al tempo, confluisce nei libri e nelle aule universitarie. Compone una visionaria, ma puntigliosamente reale, """"geografia dell'estetica"""" e in questo atlante, che ha carattere internazionale, si muove: teatri, gallerie, musei, studi di artisti, centri di sperimentazioni."" -
Lorenza Altamore. Incontro con gli Etruschi. Ediz. illustrata
"Varie sono le componenti che possono spingere un artista ad intraprendere un nuovo progetto. Esso, infatti, può nascere dalla sollecitazione di un incontro, dal suggerimento di un luogo, da uno stato d'animo, da una forte emozione o dalla necessità di riconnettersi con un mondo arcaico. [...] È nato, quindi, un nuovo progetto, """"Incontro con gli Etruschi"""", che amplia in maniera significativa il progetto precedente. L'incontro ravvicinato con le vestigia di quelle popolazioni mi ha fatto rivivere in modo più intenso i loro luoghi, la loro cultura, i loro vissuti e mi ha proiettato anche nel mondo delle loro divinità. Alle divinità etrusche è infatti dedicato il corpus di opere scultoree eseguite in terracotta patinata. Gli dèi etruschi, da me realizzati, non riprendono l'iconografia tradizionale, in quanto ho puntato più su una valenza espressiva del loro viso, cercando di dare vita ai loro sguardi, alle loro espressioni, ai loro attributi iconografici. Ho invece riproposto la cultura etrusca con teleri, denominati """"Metafore di vissuti"""" e realizzati in maniera disegnativa con una moltitudine di segni quasi ossessiva.""""" -
Pensieri sparsi
"Scrivere d’arte è una tentazione alla quale, prima o poi, tutti gli artisti cedono. A me è capitato, per circostanze varie, perfino di eccedere. La cosa curiosa, rileggendo i miei testi dagli anni ’60 ad oggi, è stata accorgermi che, a volte, una sola frase bastava a dare il senso di tutto un lungo ragionamento. Da lì a stralciarne una serie è stato relativamente facile. Nella prima parte parlo di pittura in senso generale, nella seconda mi soffermo di più sulla mia esperienza personale. Sono pensieri sparsi che, così brevi e fuori contesto, possono apparire qualche volta troppo assertivi o aforismi veri e propri: ma ne rispondo pienamente."""" (Claudio Verna)"