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Enzo. Un'avventura di amicizia
Un chirurgo così era difficile trovarlo. Non si arrendeva mai. Era uno che sapeva rischiare dove gli altri si fermavano. Se un malato si rivolgeva a lui per aiuto, lo prendeva a cuore e non lo abbandonava, anche quando dal punto di vista chirurgico, non c'era più a da fare. Ma, se esisteva anche solo una piccola possibilità di soluzione, la perseguiva. Enzo Piccinini era un grande chirurgo ma soprattutto era un amico vero, un padre, non solo per i suoi quatto figli, ma anche per i molti giovani che ha guidato all'incontro con l'esperienza cristiana. Si può guardare a lui come a uno dei protagonisti più significativi del cattolicesimo contemporaneo. Di lui ha scritto Monsignor Luigi Giussani, che considerava Enzo come un figlio prediletto: ""Enzo fu un uomo che, dall'intuizione avuta in dialogo con me venti anni fa, disse il suo sì a Cristo con una stupefacente dedizione, intelligente e integrale come prospettiva e rese la sua vita tutta tesa a Cristo e alla sua Chiesa. La cosa più impressionante per me è che la sua adesione a Cristo fu così totalizzante che non c'era più giorno che non cercasse in ogni modo la gloria umana di Cristo""""."" -
Luigi Giussani. Le virtù dell'amicizia
Un libro testimonianza che ripercorre quarantacinque anni di amicizia e di collaborazione fra l'autore e don Luigi Giussani. L'amicizia, che per Giussani era la suprema virtù, si rivela un cammino al vero, e il vero appare lo spessore di un rapporto. Sia che rintracci concrete circostanze, sia che esponga e discuta l'una o l'altra linea di un pensiero intenso e ricco, questo profilo è dunque costantemente ""dal vivo"""". E restituisce un padre e un maestro che sapeva ascoltare e nello stesso tempo non rinunciava ad insegnare: sempre aperto all'incontro personale, ogni volta deciso nel richiamo. Era il temperamento che distingueva anche la personalità teologica di don Giussani, in dialogo con la cultura moderna nella certezza di Cristo e della Chiesa."" -
Grammatica dell'amore
L'amore è il sentimento di base della natura umana, senza il quale non esisterebbero i legami che danno forma alle famiglie, ai gruppi, alle società. Non di meno, trova nella passione degli innamorati la sua manifestazione più straordinaria e pura, che in ogni società e in ogni epoca si riproduce con le stesse caratteristiche di base. Scrive Ghezzani: «Nell'amore cerco la bontà verso la quale tendo per liberarmi dalla cattiveria in cui mi ha gettato la sofferenza della vita, e poiché la avverto nella persona amata la riconosco anche in me. Se invece nella persona che amo vedo la volontà di possedermi, di dominarmi, di ridurmi in schiavitù, il mio amore entra in crisi e muore. Nell'amore vero io amo quella persona e non un'altra perché la sua innocenza è estranea alla vicenda sociale, alla sua brutalità, mi ""ricorda"""" la purezza delle origini, mi suggerisce la perfezione che l'anima umana può raggiungere. Mi spinge a morire al mio """"vecchio io"""" per rinascere a una nuova possibilità». Il libro delinea una nuova lettura dei più fondamentali aspetti del legame umano, dalle sue sconfitte e le sue patologie fino alle sue espressioni più felici e durature."" -
La speranza contro la paura
La rappresentazione sociale delle emozioni che attraversano un gruppo umano è la chiave interpretativa per cercare di comprenderne le dinamiche più profonde. Nella società liquida del mercato globale dilaga la paura di massa, l'altra faccia della corsa sfrenata verso il godimento e il consumo di merci. Se si va più a fondo, oltre il velo della paura, si scopre che l'umanità è attraversata da una diffusa angoscia di morte, determinata da uno sviluppo economico che priva il mondo della sua realtà e rende solitaria la vita di ciascuno. Il capitalismo ha rimosso le dinamiche profonde della psiche umana, spegnendo la speranza che consentiva la trasformazione di ogni catastrofe nella progettazione di un nuovo futuro. Si è cancellato il nesso crisi/speranza perché si è cancellata ogni idea di trascendenza. Affinché emerga la speranza è necessaria un'elaborazione del dolore, in una ricerca di alternative al presente, che ricostruiscano un legame tra persona, mondo e trascendenza. -
Si prospettano giorni felici...
Questo libro è la raccolta dei pensieri e delle annotazioni che Giovanni Calzone ci ha lasciato. La sua vita è stata un'avventura breve e intensa: un giovane docente di filosofia presso un liceo classico napoletano, toccato dalla grazia di una fede viva. Troviamo in queste pagine un sentimento profondo e religioso della vita, la serietà e la passione per lo studio e nel rapporto con gli amici. Nessun particolare viene tralasciato, tutto (ogni impeto di vita così come ogni ombra e tristezza) è degno di essere guardato, vagliato e trattenuto nel suo valore. E così ogni circostanza diventa un passo verso il destino. Pochi giorni prima di morire egli scriveva: «Si prospettano giorni felici perché ho chiesto al Signore di poterLo servire». Queste pagine sono un conforto per chi le legge e suggeriscono una strada per chi senta forte il desiderio di vita e l'incapacità di rispondervi. Oltre alle annotazioni di Giovanni, il libro contiene interventi inediti di don Luigi Giussani e l'omelia funebre di don Giacomo Tantardini. -
La domanda. Come vento impetuoso
Dall'autrice di ""Ho sete, per piacere, Perché ti amo e Chi sei tu che mi guardi?"""" un nuovo appassionato contributo che desidera essere un valido supporto alle mille domande dei genitori per il rapporto con i figli: come orientarsi nel labirinto complesso di esigenze, problemi, sollecitudini, angosce, disorientamenti? Un libro dove la domanda non è solo esigenza di risposta ma metodo adeguato alla vita, soprattutto alla vita della famiglia."" -
Quando la medicina diventa misericordia. Ridare senso alla relazione di cura
Questo breve saggio nasce in felice consonanza con l'apertura del giubileo straordinario indetto da papa Francesco e si propone di cercare il volto umano della misericordia attraverso la lente di ingrandimento della professione medica, quindi sul piano etico-pratico. La misericordia è un'attitudine della persona, donata gratuitamente e che necessita di essere ""nutrita, coltivata, allevata, fortificata"""". L'attuale richiamo alla misericordia interpella chi è impegnato nell'arte della cura a riportare la medicina nell'alveo di quell'umanesimo che la tecnica e una certa deriva del progresso scientifico hanno progressivamente messo in crisi."" -
Monterosso. Cinque Terre. Acquerelli en plein air 1990/2010. Ediz. illustrata
Andrea Musso, architetto genovese, è acquarellista, grafico e illustratore. Ha disegnato servizi naturalistici per la rivista Airone e per Giorgio Mondadori Editore. Ha esposto i suoi lavori sia in personali che in collettive. Tra le mostre personali: quella a Pontremoli in occasione del Premio Bancarella nel 1990 e quella a Montecarlo presso il Gildo Pastor Center nel 1998 in occasione della sua inaugurazione. A Genova, dove vive e lavora, espone permanentemente presso la Galleria Il Basilisco. Dipinge en plein air i suoi viaggi e, abitualmente, Monterosso, le Cinque Terre, Genova. Sue illustrazioni sono apparse su Epoca, Panorama, Le Monde Dimanche, Il Manifesto, Il Sole 24 Ore, Il Secolo XIX. È socio, dalla sua fondazione nel 1989, dell'Associazione Incisori Liguri. -
E rivivrai. Il profeta Ezechiele, la crisi e la speranza
"Andate dicendo: la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. Ma io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio. Farò entrare dentro di voi il mio spirito e rivivrete. L'ho detto e lo farò"""" (Ezechiele 37). """"... E rivivrai"""" è la settima mostra curata dalla Fraternità per il Meeting per l'amicizia fra i popoli. Con contributi di Massimo Camisasca, Marina Corradi e John Waters." -
Voci di anime
«Sono racconti, questi, di un italiano che è anche siriano e che, per parlare di sé, si sente obbligato a correre lontano in un ""suo"""" mondo arabo. Lontano dall'Italia e in un mondo descritto con toni sufficientemente onirici perché sia lontano da un troppo vero e concreto mondo arabo contemporaneo. Non si pensi, però, che si tratti, allora, di qualcosa di falso. No. Si tratta del mondo mentale, molto reale e, a mio avviso, spesso molto bello, di un giovane musulmano, tanto italiano che siriano, al contempo né pienamente italiano né pienamente siriano, con la sua poesia, i suoi dolori, i suoi giudizi e i suoi desiderata. Questo credo sia il principale pregio di quanto è qui contenuto.» (Dalla Introduzione di Vittorio Robiati Bendaud)"" -
Dodici
Non nel 2012. Allora quando? Futuro. Remoto? Forse non abbastanza. Dove? Qui, sulla Terra; pianeta diviso in due mondi: di qua la Repubblica, i cui Cittadini si sentono, a torto, difesi da frontiere impenetrabili, amministrati da un Governo eccellente, liberi e progrediti; di là i Territori, immense regioni tornate quasi al Medioevo, abitate da quelli che i Cittadini, sbagliando, chiamano e considerano Selvaggi. Chi? Valorosi e codardi; amore e lotta; spie, gente ottima, gente pessima, gente qualunque. Tutti con un nome e un cognome. Poi i quattro uomini più importanti della Repubblica, che nessuno usa chiamare per nome, ma solo: Tredici, Dodici, Undici e Dieci. E poi sopra di loro, sopra tutto, le Unità: i Nove. Personaggi della cui esistenza i Cittadini sono, da sempre, all'oscuro. Intanto un terribile segreto incombe su tutto. Un segreto per cui qualcuno lavora. Un segreto contro cui qualcuno combatte. Un romanzo sulla fine del mondo, lontano da qualunque pavido o spettacolare catastrofismo, in cui trama e trame s'intrecciano con un ritmo veloce, fino a una conclusione più presagita che descritta. -
Freddo dentro
"Freddo dentro"""" è la storia di un'amicizia tra due ragazzi all'inizio del secolo scorso. Attorno a loro, le famiglie, gli affetti e i drammi consumati nel silenzio delle cose che non si possono dire. L'intreccio delle giovani vite si dipana sull'orlo del precipizio verso cui la grande guerra porterà tutti, trascinando con sé attese e speranze. Fino ad una rinascita, imprevista, sempre possibile." -
Sarà bella la vita
Una malattia. Un voto, un miracolo. L'anoressia ti succhia il fisico e la felicità. Ci puoi morire, o restarne segnato per sempre. Lei ci era finita dentro senza un perché, eppure sapeva che il suo destino era buono. C'era una promessa, e la certezza che i miracoli avvengono. Arrabbiata e dolente, la storia di una ragazza e di una generazione, tracciata dai libri letti e assaporati, che tornano alla memoria per guidare la strada. In una biblioteca raffazzonata e ideale, i passi per scoprirsi unici e amati, e guarire. -
Il mio nome è Khalid
Libia, autunno 2011. Muhammar Gheddafi viene catturato, torturato e freddato con un colpo di pistola. Una pistola d'oro. Da Tripoli, su una delle tante navi che attraversano il Mediterraneo, Khalid scappa verso l'Italia. Ha tredici anni. Scappa per la guerra, per una famiglia lacerata, perché non sa da che parte stare: il fratello combatte coi ribelli, il padre è schierato con la milizia. Custodisce un segreto esaltante e pericoloso. A Roma è clandestino: gli incontri di un solo giorno gli svelano l'avventura e il dramma, l'amicizia vera. E un nuovo modo di guardare la vita. -
Bici rossa
Un noto giornalista sportivo, prigioniero dei meccanismi del mondo professionale e delle sconfitte nella vita privata, ritrova una fragile speranza grazie all'imprevista collaborazione con un giovane stagista: il ragazzo lo segue e lo aiuta durante la Coppa del Mondo di sci, il Giro d'Italia e il Tour de France. Fino a un colpo di scena che sembra spazzare via tutto. Fughe, cadute, tentativi di ricostruire ciò che è andato perduto in un crescendo di incertezze che infrangono ogni speranza di riscatto. Una storia d'amore, di doping e di viltà, ma anche un lungo viaggio verso la scoperta di sé. Fino a una forse immeritata vittoria. -
Lettere sul concordato
Non è mai facile riuscire a spiegare ciò che esattamente un autore vuole esprimere con un suo lavoro, e diventa ancora più complesso spiegare il significato di una raccolta di lettere che in questo nostro caso danno corpo al volume. Nel saggio introduttivo di Maria Romana De Gasperi ci sono alcuni periodi che anche stralciati dal testo danno una felice interpretazione del contenuto. Dice l'autrice del saggio: ""Dal carteggio sono state scelte le lettere che si riferiscono a questo primo periodo tra il 1928 e il 1929. Alcune contengono chiaramente delle indicazioni di carattere politico ideologico, ... altre invece hanno l'apparenza di un colloquio a due, moderato dal timore della censura"""". Non era la censura il solo timore di De Gasperi, ma anche """"il timore che la pace tra Stato e Chiesa venga a turbare gli spiriti migliori al punto di perderli alla stessa fede cristiana"""". Tutte queste lettere descrivono il cammino delle trattative tra lo stato fascista e il Vaticano. Un interessante spaccato di storia d'Italia recente."" -
Non in mio nome
Un ricco e struggente poemetto con il tema dell'innocenza e della storia. La storia di due bambini e del loro comune destino, le vicende di un Paese che muta la propria identità, offrono la materia di una voce poetica esposta sui drammi e sulle sorprese dell'esistenza personale e collettiva. Una voce personalissima e corale, un modo intenso e partecipe per entrare con la poesia nella viva vicenda dell'epoca. -
Le poesie di Vivien Leigh. Canzoniere apocrifo
Il libro si compone di una quarantina di testi, di media lunghezza o brevi, che si suppongono scritti da Vivien Leigh (1913-1967), celeberrima attrice teatrale e cinematografica (vinse due premi Oscar per le interpretazioni di Rossella O’Hara in ""Via col vento"""" e di Blanche DuBois in """"Un tram che si chiama desiderio""""), nota altresì per essere stata la seconda moglie di Laurence Olivier. La cornice finzionale situa la composizione di questo diario poetico all’altezza dei primi anni ’60, tempo nel quale la Leigh, affetta da ricorrenti crisi maniaco-depressive nonché da una grave forma di tubercolosi, fu costretta a sottrarsi per lunghi periodi dalle scene, per ritirarsi nel buen retiro di Tickerage Mill, un’ampia tenuta nella campagna del Sussex. I tre tempi della raccolta scandiscono le tappe principali di un itinerario autoriflessivo che, una volta delineato il paesaggio esteriore - Tickerage Mill, appunto, e le sue propaggini - ed interiore che funge da scenario al dramma dell’attrice, affronta di petto i nuclei oscuri dell’amour fou, riletto nella prospettiva dolorosa dell’avvenuto distacco, e dell’incedere della follia, per sfociare in accenti di accorata meditazione sulla morte incombente e sul destino tragico. Il ricorso all’artificio dell’apocrifo, consente, fra l’altro, di accentuare l’orizzonte peculiare di interrogazione della voce poetante che in modi talvolta nascostamente iper, talvolta evidentemente anti-letterari, mette sempre di nuovo in dubbio la propria identità polimorfica e cangiante."" -
La paglia di Van Gogh. La poesia e altri incantesimi
Un libro che parla di cartoni animati e di miti antichi, di amore e di Dio, di esaltanti minuzie e di grandiosi segreti. Insomma di poesia. In questo libro il colloquio procede gentile, e sprofondando. Oppure mostrando improvvisamente rupi e vaste mareggiate. Provocato, e a volte sapientemente braccato da Marco Dell'Oro, Roberto Mussapi attinge alle cavità e agli incanti da cui nasce la sua poesia per trarre materia di riflessione e di acquisizione. Tessendo con fili a volte sorprendenti i legami tra millenario lavoro dei poeti e le questioni attualissime del vivere e della cultura. Legando, con percorsi mai scontati, le grandi domande sul sacro e le scoperte e le inquietudini dell'uomo contemporaneo. Così entriamo in un colloquio che qui si realizza tra il poeta e l'osservatore, i cui frammenti però vivono e urgono intorno a noi. Ancora una volta i poeti parlano autenticamente di quanto nella nostra vita vorrebbe aver più voce, meno dispersa. A ciò che segretamente splende. Davide Rondoni -
Antiche liriche cinesi. Arie dei Principati dal Libro dei Canti
Le Arie dei Principati, canti e inni provenienti da diverse contrade dell'antica Cina feudale, costituiscono una cospicua parte del Libro dei Canti, un'antologia di composizioni poetiche risalenti a epoche diverse, comprese tra l'XI e il VII secolo a.C. Le Arie sono la sezione più recente e, per molti canti, di ispirazione più genuinamente popolare del Libro. La vasta gamma dei sentimenti evocati, come il lamento dell'abbandono, la gioia dell'incontro amoroso, la festosa e sfarzosa celebrazione di figure nobiliari, le scene di caccia, il piacere della danza, ne fa un quadro policromo della vita della Cina in un'epoca nella quale, con la progressiva affermazione del potere dei Principati feudali, quel paese andava incontro a profonde trasformazioni. I singoli canti ci mostrano con vivacità e forza coinvolgente l'intenso pulsare del vivere quotidiano, mentre gli eventi politici restano solo un'eco assai lontana. Ed è questa circostanza che permette al lettore di superare le contingenze storiche e temporali alle quali i canti pur appartengono per immergerlo nel continuo fluire di sentimenti ed emozioni dalle dimensioni universali.