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Piccola guida al buddismo zen nelle terre del tramonto
L'obiettivo dell'autore della Piccola guida è quello di prendere per mano il lettore conducendolo attraverso il senso e la storia del buddismo Zen, sia con una esposizione puntuale e analitica, sia attraverso il racconto di una vicenda individuale esemplificativa. Il testo è quindi strutturato in due filoni, suddivisi entrambi in cinque parti. Il primo affronta i seguenti temi: il nascere e il consolidarsi delle condizioni che hanno permesso l'attuale diffusione del buddismo Zen in Occidente; il rapporto tra Oriente e Occidente nel secolo scorso sotto il profilo religioso; la formazione della tradizione buddista; la formazione del canone Zen; il senso dello Zen oggi, per noi, in Occidente. Il secondo filone, intervallato al primo, attraverso cinque situazioni topiche delinea una delle infinite possibili forme della vita umana. -
Attrazione per l'infinito. Conversazioni sulla scienza, l'amore, la politica e la religione
L'autore definisce questo suo libro una sorta di apologetica postmoderna per la gente che si trova tra il credere e il non credere. Sono risposte a domande sulla ragionevolezza della fede in Dio al giorno d'oggi. L'autore dice di aver dedicato il libro a don Giussani perché quello che aveva appreso da lui era fare appello solamente ai desideri del cuore umano e alle esperienze di questi desideri che tutti abbiamo in comune. Afferma ancora che il libro non è altro che una volgarizzazione del pensiero attuale di don Giussani e se così venisse recepito per lui sarebbe un grande onore e una grande gioia. -
La via maestra. La trasmissione di una tradizione autentica nel paradigma del buddismo zen
Indagare su quale sia il nocciolo irrinunciabile di una religione, l'unica ""cosa"""" che conta e che perciò costituisce il fulcro della trasmissione iniziatica, è un modo per porre a nudo quella stessa religione mostrandone i recessi più reconditi, e solo quelli. L'autore propone una incursione nell'intimo della tradizione Zen in un'opera di raffinazione dei significati e delle forme, distinguendo il falso dal vero per costituire un precedente, a tratti anche scandaloso e irriverente, che sia a cautela di chi pone o abbia già posto la propria vita in gioco all'interno di una linea iniziatica."" -
Riflessioni sulla speranza
Le pagine che compongono questo libro nascono da lezioni dell'autore ai seminaristi e ai preti della fraternità di missionari di cui egli è superiore generale. Le riflessioni che le alimentano vertono sul tema della speranza. Nelle parole di don Camisasca la speranza emerge come esperienza di necessità vissuta, poiché ""se ciò che amiamo e in cui crediamo non fiorisce prima o poi nella speranza, cioè nella certezza che la giustizia si compie, la nostra esistenza rimane irrealizzata e a poco a poco si tinge di brutti colori. Questa è l'unica vera vecchiaia: non quella degli anni, ma quella dello spirito""""."" -
Quaderno verde. Testo francese a fronte
Il Quaderno verde di Maurice de Guérin, breve e intenso diario irregolare, redatto dal luglio 1832 all'ottobre 1835, si presenta come un'imperiosa costellazione di pensieri. Introspezioni e intuizioni in trama, riflessioni sul linguaggio nella sua essenza ma ontologica e rivelativa, animano una scrittura in cerca di una propria legittimità autonoma. La peculiarità del ""diario"""", più che nel genere, risiede nella purezza dell'espressione e nell'immediatezza dell'annotazione fissata, perlopiù, """"en plain air"""", anticipando la poetica impressionistica. La prosa poetica di de Guérin è comunque tributaria di un certo classicismo: non si oppone ai tentativi liberatori dei suoi contemporanei, ma integra la problematica nuova attraverso l'esperienza dell'antico. In essa si possono scoprire inattese risonanze leopardiane e intonazioni che moduleranno, un trentennio più tardi, la ricerca di Baudelaire."" -
Prima che venga notte
Queste lettere nascono come lettere vere, e-mail mandate da una giornalista a un amico per raccontare ciò che, scritto il ""pezzo"""" quotidiano, rimaneva nella penna. L'amico era Luigi Amicone, direttore di """"Tempi"""", e un giorno ha deciso di pubblicarne una, e poi ha continuato. Un cronista, o un inviato, in genere racconta chi è morto, e perché, e dove. Raramente ha il modo di dire delle facce di quelli che ha incontrato, dei loro sguardi. Può raccontare dello sfacelo dello tsunami, ma non lo sguardo degli ultimi sacerdoti cattolici a Banda Aceh, tra i morti affioranti ancora dall'acqua - lo sguardo di chi ostinatamente vuole ricominciare da capo. Un cronista può dire che il funerale di Pavarotti sembrava uno show, ma non parlare dell'unica ombra che gli è sembrata mancante fra quelle mille telecamere, dell'unica che non è stata invitata, e che pure aleggia nell'odore pesante dei fiori che appassiscono nella cattedrale di Modena. Poi, non c'è neanche bisogno di andare lontano: basta una frase di tuo figlio, o una mattina al mercato, per mettere in moto domande che non si scrivono sui giornali. Dove si può parlare di tutto, ma non di sé: di ciò che profondamente ci sta a cuore, e costantemente censuriamo."" -
Riscoprirsi uomo. Storia di una coscienza
Massimo Caprara entra nel cuore della vita politica e culturale italiana quando la seconda guerra mondiale non è ancora finita. E da allora ne è insieme protagonista e testimone. In un intenso e incalzante dialogo con Roberto Fontolan, Caprara racconta la ""storia di una coscienza"""", la sua, che come in una soggettiva cinematografia attraversa le """"stanze"""" della nostra storia per restituirci volti e atmosfere, parole ed eventi con straordinaria, drammatica immediatezza. Ma c'è di più. Il libro non è """"soltanto"""" un vibrante racconto storico-politico, ma l'itinerario sofferto di chi cercando l'ideale ha trovato il suo contrario, l'ideologia. E se ne è infine drammaticamente distaccato, ingaggiando una nuova avventura che arriva fino ai giorni nostri."" -
L' America latina del secolo XXI
Il mondo è cambiato, l'America Latina è cambiata. Il XX secolo si è chiuso con il collasso del comunismo, il XXI si è aperto all'insegna di una guerra al terrorismo che prefigura scenari inediti e assetti nuovi. Il senso del cambiamento, la direzione delle trasformazioni, le forme che assumono e assumeranno: questi sono i temi trattati in questo libro, un affresco tematico del continente latinoamericano, tracciato dagli autori nella convinzione che l'attualità, il presente, non si capiscono se non solo e soprattutto con l'analisi dell'attualità, con la frequentazione più assidua delle cronache del presente. Di qui il percorso seguito: dall'oggi dell'America Latina, al suo passato, sia recente che più remoto, in un viaggio a ritroso verso le fonti da cui zampillano quei fenomeni di cui vediamo la manifestazione ai nostri giorni, per ritornare poi al presente con un accresciuto bagaglio di ipotesi esplicative con le quali partire di nuovo per scandagliare il futuro. -
Il cedro e la croce. Jocelyne Khoueiry, una donna in prima linea
Nell'aprile 1975, in Libano scoppia la guerra. Jocelyne Khoueiry, che allora aveva appena vent'anni, imbraccia il fucile per difendere il suo paese minacciato dai palestinesi che hanno instaurato uno Stato nello Stato. Una delle poche donne a lottare contro i reparti scelti, diventa una figura della resistenza cristiana e si ritrova ben presto alla testa di un migliaio di soldatesse. La notte del 6 maggio 1975, da sola con sei giovani compagne, riporta una vittoria decisiva contro trecento combattenti palestino-siriani. Nasce così la leggenda di ""Jocelyne e le sue ragazze"""". A quella data corrisponde anche un cambiamento: la conversione della giovane donna, che fino allora aveva professato un cristianesimo esclusivamente di consuetudine, da quella vittoria, non cesserà di comunicare la sua fede al gruppo delle forze libanesi. Per dieci anni, fino al 1985, si troverà su tutti i fronti per portare la speranza nel cuore del conflitto. Negli anni sucessivi la sua lotta per la vita non è mai cessata. Al fine di portare il suo aiuto ai bambini, alle famiglie e ai bisognosi, ha fondato il Centro Giovanni Paolo II, nelle vicinanze di Beirut. È inoltre membro dell'Accademia mariana pontificia internazionale e rappresentante dei laici del Medio-Oriente in Vaticano. Attraverso il ritratto di questa donna fuori dal comune, si ricostruisce un tratto della storia dolorosa e complessa del Libano, che prelude ai tragici fatti della cronaca odierna."" -
I due prigionieri. Gramsci, Moro e la storia del Novecento italiano
Quelle di Gramsci e di Moro sono due storie diverse: un comunista e un cristiano; un rivoluzionario sconfitto e un democratico che guida il partito al governo da trent'anni; due tempi diversi; due mondi diversi. Ma analogie e comparazioni possono aiutarci a vedere cose nuove, rivelano connessioni nascoste. La luce proiettata su una storia si riflette sull'altra, le due esperienze si illuminano a vicenda. Questo saggio di storia comparata le racconta entrambe, come due vite parallele. Dei due prigionieri offre un ritratto, un'analisi del contesto storico e un'interpretazione dei testi che scrissero nel carcere: Quaderni e lettere di Gramsci, Memoriale e lettere di Moro. Arrestato la sera dell'8 novembre 1926 dalla polizia fascista, Antonio Gramsci lasciava nascosti, nella sua casa romana, una trentina di foglietti intestati Camera dei deputati. Vi erano tracciate nitidamente alcune grandi linee della storia italiana recente, dalla crisi di fine secolo, all'età giolittiana, al primo dopoguerra. Nell'auto di Aldo Moro, sequestrato la mattina del 16 marzo 1978 dalle Brigate Rosse mentre si recava alla Camera dei deputati, veniva ritrovato un articolo scritto qualche giorno prima, in cui lo statista offriva un'originale interpretazione della più recente storia italiana, dal luglio 1960 al movimento del 1968 e alle sue conseguenze. -
Le storie degli altri. Attraverso la cronaca
Cominciare a fare cronaca nera a vent'anni, girando per questure e quartieri malfamati con lo sbalordimento di chi si trova d'improvviso dentro un gioco drammatico e vero. Guardare, all'inizio, ai morti dei regolamenti di conti e agli imputati dietro ai banchi di Assise con curiosità e attenzione, ma in fondo come a estranei, dagli estranei destini. Imparare a tornare in redazione solo con in tasca la foto del morto. E uscire dall'obitorio di Bologna, una notte di Natale e di strage, annichilita, perchè quei poveri corpi inerti sotto le lenzuola sembravano solo materia, cose. Poi, un anno dopo l'altro, scoprire nelle facce, in fondo agli sguardi degli altri, che nessuno ti è davvero straniero. Che proprio nelle situazioni estreme, più facilmente viene a galla degli uomini ciò che abbiamo in comune, come una profonda radice: il coraggio, la paura, e una speranza taciuta. Da inviato, poi, incontrare in paesi lontani missionari che curano gli Indios nella foresta, o ricostruiscono monasteri trappisti nell'Est delle chiese abbandonate. Uomini che ti meravigliano: perché, della loro speranza, sanno dare, e quasi far toccare, la ragione. Dalle spiagge dello tsunami al superstite del Vajont, venticinque anni di appunti per imparare che anche dietro le vicende più buie c'è un mistero nascosto in fondo agli uomini. Per cominciare a guardarli con uno stupore nuovo. -
Cento domande sull'islam. Intervista a Samir Khalil Samir
Come nasce l'islam? Cosa rappresenta il Corano per i musulmani? Quale rapporto si è sviluppato tra l'islam e la violenza, tra la cultura islamica e l'Occidente? Come realizzare una reale integrazione nelle società europee? Risponde Samir Khalil Samir, uno dei maggiori esperti di islamologia a livello internazionale. Un libro-intervista per conoscere e giudicare senza pregiudizi e senza ingenuità. Un contributo all'insegna del realismo per costruire forme di convivenza adeguate con coloro che sono diventati i nostri nuovi vicini di casa. -
Viaggio in Terra Santa
Della Terra Santa colpiscono due aspetti costitutivi, contrapposti, ma che in realtà hanno bisogno l'uno dell'altro: questa è la terra dove Gesù è vissuto e nello stesso tempo non è più quella. È la terra dove Gesù è vissuto: la storicità della vita di Gesù su cui si fonda tutta la nostra umana avventura di uomini e cristiani trova qui assoluta conferma, una possibilità di imparare la familiarità di Gesù e di parteciparvi. Ecco il grande dono della Terra Santa a ciascuno di noi. Nello stesso tempo questa non è più la terra di Gesù, che, dopo la Resurrezione, è tutto l'universo. La terra di Gesù è dove noi abitiamo, le nostre case, le nostre famiglie, i nostri figli, il luogo dove Dio chiama la nostra vita al compimento. Tutto ciò dà dimensione vera all'esperienza del viaggio in Terra Santa. Altrimenti rimarremmo degli archeologi, o dei sognatori, non capiremmo il significato di questi luoghi: la familiarità di Gesù che qui si respira si è dilatata fino a diventare familiarità con ogni uomo che nasce sulla terra, fino a diventare la comtemporaneità di Gesù a ogni istante della storia dell'uomo. -
Carmen miserabile. L'invasione dei Mongoli in Europa
Il ""Carmen miserabile"""" è una vibrante narrazione del flagello che turbò l'Europa nella prima metà del XIII secolo. Intorno al 1240 i mongoli si scatenarono contro l'Ungheria di Bela IV nella loro avanzata verso Occidente. Anche la Polonia e la Croazia furono aggredite dalle orde devastatrici che si spinsero a pochi chilometri dall'Italia, ma fu il regno magiaro ad assorbire l'urto maggiore, fungendo di fatto da """"Stato cuscinetto"""" e preservando così il resto della christianitas. L'eccezionale testimonianza di Maestro Ruggero non costituisce soltanto un vivido resoconto dei fatti, ma offre l'immagine puntuale di una nobiltà ribelle e incostante, riottosa verso il potere centrale, sfacciata nelle pretese autonomistiche quanto disorganizzata nella rete di alleanze."" -
I cristiani e il favoloso Egitto. Una relazione dall'oriente e la storia di Damietta di Oliviero da Colonia
La Storia di Damietta (Historia Damiatina) di Oliviero da Colonia è la fonte per la conoscenza non solo degli avvenimenti della quinta crociata dal 1218 al 1221, ma anche della struttura politica, degli usi e costumi del mondo islamico nella fase di transizione dopo la morte di Saladino. La traduzione è qui proposta ai lettori interessati al tema delle Crociate in una edizione rinnovata. Il testo di Oliviero è preceduto da una relazione che descrive la Terra Santa e la dinastia Ayyubide. Queste fonti erano state tradizionalmente attribuite a Giacomo Da Vitry, ma da tempo la critica storica le ha riportate all'opera di Oliviero. Il volume è arricchito da tre introduzioni critiche che fanno il punto su altrettanti aspetti: dalla tradizione dell'opera, oggi ritenuta più attendibile, alle tecniche di combattimento dei crociati, fino alla complessa situazione culturale dell'Occidente, diviso tra la volontà di combattere e lo slancio della predicazione. Non a caso proprio a Damietta si colloca il celebre episodio dell'incontro tra Francesco d'Assisi e il sultano al Malich. -
La carne di Cristo
I teologi parlano del corpo di Cristo, ma pensano alla Chiesa o all'eucarestia, e hanno dimenticato la carne di Cristo. I biblisti insistono sulla parola di Dio, ma limitano l'attualità di Gesù al piano del discorso. I cristiani, invece, confessano la parola che si è incarnata in Gesù di Nazaret, e incarnata per sempre. ""La carne di Cristo"""" è una introduzione ai modi della presenza sensibile del risorto nell'immaginazione della Chiesa. Attraverso testi poco noti e figure insolite, queste pagine intendono riaprire una via smarrita dai moderni. Recuperare un tesoro nascosto fra i ruderi può contribuire a dare un senso rinnovato all'identità cristiana in un tempo di crisi."" -
Non addomesticate mammona. La politica occidentale di fronte alla crisi globale
Sulla crisi innescata dal ""settembre nero"""" di Wall Street è unanime il giudizio: ne usciremo assai diversi da come vi siamo entrati. Tuttavia, su come saremo all’uscita del tunnel nessuno si espone. Lo spirito che disordina il mondo appare dotato di risorse inesauribili, come se perseguisse con idolatrica ostinazione un imperscrutabile traguardo. Ha avuto o ha senso l'ambizione di educare Mammona? Oppure aveva ragione don Lorenzo Milani a ricordare che il benessere fa dimenticare i popoli che non hanno ancora risolto il problema della fame? E poi, cos'è, oggi, Mammona? L'autore suggerisce una strada, incalza i cattolici del post-concilio a riproporre il binomio dialettico di senso e potere, a recuperare la densità della distinzione, insieme al bisogno di profezia che, altro rispetto alla politica, impedisce il decadimento nella grigia amministrazione."" -
Ripensare il cattolicesimo (1450-1700). Nuove interpretazioni della Controriforma
Superando le definizioni tradizionali di Controriforma e Riforma cattolica, Bireley guarda il cattolicesimo degli anni 1450-1700 da un'angolatura originale o almeno non convenzionale. Si tratta di un cattolicesimo modellato dai profondi cambiamenti della prima età moderna e desideroso di rispondere creativamente alle sfide della modernità: il Rinascimento, lo sviluppo economico e i disordini sociali, la Riforma cattolica, la formazione degli Stati, il colonialismo europeo. Con approcci diversi - politico, sociale, religioso e culturale - l'autore dedica particolare attenzione ai metodi di evangelizzazione nel vecchio e nel nuovo mondo, all'educazione, all'attività degli ordini religiosi e allo sforzo di creare una nuova spiritualità per i cristiani sparsi nel mondo. -
Il cardinal Federico Borromeo
«Potremmo davvero dire che don Pagliughi ci offre con il suo lavoro una specie di ricostruzione ""interiore"""" della figura di Federico Borromeo, un ritratto scavato nella psicologia del personaggio, nelle pieghe della sua spiritualità: cose tutte che Federico ha fatto per così dire traboccare dal proprio mondo interiore riversandole nel suo ricco epistolario. Non deve dunque stupire che la fonte principale a cui l'autore attinge nella sua ricostruzione sia proprio l'epistolario di Federico, le sue confidenze segrete, quasi i suoi sospiri: è una specie di """"diario dell'anima...». (Dalla prefazione del cardinal Dionigi Tettamanzi)"" -
Il nome dipinto. Studi di esegesi figurativa
I saggi raccolti in questo volume esemplificano i risultati dell'esegesi figurativa che gli artisti hanno effettuato sui testi della Bibbia, e potrebbero aprire un nuovo capitolo nel settore dell'ermeneutica della Sacra Scrittura. A differenza di quella letteraria, l'esegesi figurativa si sviluppa attraverso una affascinante interazione di parole e di figure che permette di accostarsi per sentieri inconsueti alla Parola di Dio e di rinnovarne l'intelligenza. Sono soprattutto i testi in ebraico che fanno capolino nelle immagini dei secoli XVI e XVII a segnare un percorso che si snoda attraverso i protagonisti (Tiziano, Caravaggio, Rubens, Poussin) e i comprimari (Jacopo de' Barbari, Alessandro Allori) della pittura europea, i quali rivelano un temperamento ermeneutico paragonabile a quello dei grandi nomi della tradizione occidentale. E, in contrasto con la pedanteria che affligge talvolta i teologi e gli esegeti di ieri e di oggi, per evocare la verità questi artisti hanno adoperato solo le armi della bellezza.