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Resort Italia. Come diventare il villaggio turistico del mondo e uscire dalla crisi
Il turismo è il migliore degli export possibili: è l'unico comparto del Made in Italy che lascia da noi non solo il marchio ma anche la produzione, i lavoratori e gli stipendi. Da sola, però, la nostra ""grande bellezza"""" non è sufficiente a garantirci il successo. È arrivato il momento di passare dal """"museo deposito"""" al """"modello Ikea"""", per coltivare quella dimensione industriale del turismo e della cultura che finora abbiamo ignorato. Lorenzo Salvia parte da una constatazione: mentre rincorriamo un passato che non tornerà - quello dell'Italia quinta potenza industriale -, non ci accorgiamo che intorno a noi c'è un'altra """"industria"""" che tira come non mai. E nella quale possiamo essere davvero i migliori. Il turismo, in crescita a livello globale, è infatti l'unico settore a prova di Cina e delocalizzazione. Non è soltanto una questione di beni culturali: chi decide di venire in Italia lo fa non solo per vedere il Colosseo ma anche per tutto quell'insieme di fattori unici che rendono il nostro Paese famoso nel mondo, dal cibo alla moda passando per il design. Questo libro è un viaggio attraverso le anomalie e le tante potenzialità del Bel Paese, un percorso lontano dalla retorica, che, contro i """"professionisti dell'indignazione"""", con stile ironico e scanzonato tenta di disegnare una via d'uscita dal tunnel della recessione. Per diventare il primo """"Paese produttore"""" dobbiamo essere in grado di riconvertire tutta la nostra economia, dalla scuola agli uffici pubblici, dagli aeroporti al cinema."" -
Gli affreschi nelle ville venete. L'Ottocento. Ediz. illustrata
Il volume, frutto della collaborazione tra l'Istituto Regionale per le Ville Venete e l'Istituto di Storia dell'arte della Fondazione Giorgio Cini, affronta il capitolo, in gran parte inedito, della decorazione ottocentesca nelle ville del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Lungi dal ritrovare, com'era nei passati pregiudizi, la decadenza del genere, è emersa una civiltà figurativa ancora originale e autonoma, pur in un'atmosfera volutamente ""minore"""", come ben illustra il catalogo di oltre trecento schede. Al ruolo che nei secoli precedenti avevano avuto le quadrature trionfali, si sostituisce l'ornato geometrico, astratto, floreale; il trompe-l'oil ludico; l'arredamento di gusto francesizzante dei papiers peints. Si perde l'evidenza di un chiaro confine tra la grande decorazione e l'arredamento. Ma all'interno di questo sistema compaiono ancora, e qualche volta nella forma più alta, i capolavori dei maggiori artisti dell'epoca, da Ippolito Caffi a Giovanni Demin, da Mosè Bianchi a Giacomo Favretto."" -
Pazzesco! Dizionario ragionato dell'italiano esagerato
L'italiano del nuovo millennio è una lingua pazzesca, perché chi la parla spesso è incapace di intendere quel che vuole dire. Trabocca di termini stranieri o falsamente familiari, usati a sproposito o usciti di senno, che significano tutto e il loro contrario, come l'aggettivo pazzesco: indica qualcosa di pazzo, straordinario o anormale, ma è così diffuso da essere diventato un'esclamazione universale che esprime indistintamente stupore, meraviglia, ammirazione, terrore. La colpa? È di Fantozzi e di Grillo, di un'aranciata amara e, ovviamente, nostra. Ma il dilagare di pazzesco è solo il sintomo più evidente dell'impazzimento generale di una lingua esasperata, esagerata ed esagitata, nei toni e nelle proporzioni, nel lessico e nella sintassi, per la continua e incrociata sovraesposizione mediatica alla ricerca di visibilità e condivisione, al bar come sui social network. In questo libro Luca Mastrantonio denuncia, nella prima parte, le mutazioni dell'italiano di oggi: il digitaliano, il new inglesorum, la neo-lingua di regime, il sinistrese di destra, l'antipolitichese, il politicamente ipercorretto, la porno-emotività, l'apatia critica, il battutismo cinico... Segue un dizionario che mette a nudo alcune parole pazzesche per demistificarne l'orrore e per favorire la comunicazione tra tribù italiane distanti: padri e figli, nativi digitali e tardivi analogici, chi usa emoticon, acronimi e faccine, e chi invece traduce Facebook in Faccialibro e campa di apericena. -
La formazione del designer in Italia. Una storia lunga più di un secolo
Da sempre eccellenza nel settore del disegno industriale e dell'architettura, l'Italia vanta tra le proprie scuole universitarie di formazione per i designer gli ISIA, Istituti Superiori Industrie Artistiche, presenti in diverse città del Centro e del Nord Italia. In un frangente in cui oggi si valorizzano sempre di più i punti di forza della nostra cultura e della nostra economia, La formazione del designer in Italia offre un ricco ed esaustivo excursus sulla storia dei luoghi di formazione che l'hanno reso famoso, riflettendo quindi su competenze e sfide, ricchezze e possibilità dell'insegnamento e dell'istruzione dei futuri designer. Anty Pansera traccia con maestria il profilo di una scuola unica nel suo genere, analizzandone le incredibili specificità: la riconosciuta professionalità e la straordinaria competenza dei suoi docenti, la capacità di precorrere i tempi e la sua riconoscibilità in tutto il mondo. -
La 17ª Agenzia. L'America al bivio: recuperare o recidere le gloriose radici pre-imperiali
Per un mattatore è essenziale uscire di scena con stile, tra gli applausi del pubblico in piedi; ma se si ostina a restare sul palco senza più un copione da protagonista, finisce per esser fischiato come un vecchio guitto col cerone che cola dalla fronte. Lo stesso vale per gli imperi. Anche l'impero americano è giunto al bivio: curare le sue piaghe in modo da rinsaldare l'Unione Federale o rischiare l'implosione per eccesso d'impegno militare e d'iniquità sociale. L'autore di questo trittico s'inoltra nella ""pancia"""" di un Paese meno noto di quanto si creda. Mentre la parte centrale esamina con vivacità le """"Dieci Piaghe"""" che minano il suo corpo non più giovane, la parte iniziale salta a pie' pari in un prossimo futuro per narrare in forma fantasmagorica come l'incapacità di curare quelle piaghe spinga alla secessione 30 dei 50 Stati. Il """"particulare"""" di ogni Stato finisce per prevalere sullo spirito federale; d'altronde nessuna clausola della Costituzione sancisce l'indissolubilità dell'Unione. E il lettore si divertirà col tempo a misurare se e quanto il futuro si sarà discostato da quello immaginato nel 2015. L'ultima parte del trittico torna al presente descrivendo tratti del percorso presidenziale di Obama: dall'inaudito motivo che gli """"impedisce"""" di procedere contro chi negli anni di Bush ha violato la Costituzione, fino al tragico compimento di un destino analogo a quello di Giuliano l'Apostata, un imperatore romano straordinariamente affine a Obama..."" -
Spazio metropolitano. Per rilanciare la competitività del Nord Est
Lo sviluppo e la competitività delle regioni europee è sempre più legata alla capacità di dare forma a spazi metropolitani dinamici e attrattivi a scala globale. Creare spazi metropolitani significa fornire risposte innovative alle esigenze di mobilità dei cittadini, alla domanda di servizi complessi, all'insediamento di istituzioni, organizzazioni e imprese internazionali. Ciò richiede una scala di governo delle funzioni e dei progetti urbani che supera di molto quella dei comuni e delle province del nostro paese. Il Nord Est, un sistema policentrico per eccellenza, è chiamato oggi a inventare un suo modo specifico e originale di essere ""metropoli"""". Una sfida cruciale, da cui dipende la sua possibilità di crescere in modo sostenibile, attraendo talenti e capitali da tutto il mondo."" -
L'elisir d'amore. Melodramma giocoso in due atti. Ediz.francese
Presentato il 12 maggio 1832 al Teatro alla Canobbiana di Milano, fin dalla prima ""L'elisir d'amore"""" è divenuto un classico dell'opera ottocentesca. Un classico, in verità, un po' atipico, giacché non condivide con la stragrande maggioranza delle opere d'epoca romantica l'appartenenza al genere serio. per contro è utile (se non necessario) evidenziare che nemmeno le coordinate della tradizionale opera comica sono in grado di renderne conto appieno, e che il sottotitolo """"dramma giocoso"""" non corrisponde perfettamente ai concreti contenuti della trama e ai caratteri espressivi della musica. Più correttamente """"L'elisir d'amore"""" sarebbe infatti da ascrivere a quel genere intermedio, via via definito come """"opera semiseria"""" o """"comédie larmoyante"""", che dalla seconda metà del Settecento fino all'Ottocento inoltrato si era fatto principale veicolo d'identificazione borghese, ponendo in primo piano la serietà del contenuto sentimentale, inteso come edificante strumento di commozione."" -
Fuori dal teatro. Modi e percorsi della divulgazione di Verdi
Il volume, nato dal convegno organizzato dall'Istituzione Casa della Musica di Parma a chiusura delle iniziative per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, tratta uno degli aspetti più interessanti e significativi legati alla musica e alla figura del compositore: le modalità attraverso le quali le sue opere - concepite per il pubblico ancora assai ristretto del teatro d'opera del XIX secolo - si siano poi tradotte in un repertorio di temi musicali, vicende e personaggi, luoghi comuni e modi di dire entrato stabilmente nell'immaginario e nelle consuetudini di un numero di persone assai più ampio e vario rispetto a quello dei frequentatori abituali dei teatri. I contributi contenuti nel libro raccolgono i punti di vista di 14 autori di varia estrazione, sia esperti dell'argomento, sia studiosi impegnati in altri settori della cultura musicale, ma che al fenomeno rappresentato da Verdi e dalla sua diffusione hanno voluto dedicare un'attenzione particolare. -
Oasis. Cristiani e musulmani nel mondo globale. Vol. 21: L'islam al crocevia. Tradizione, riforma, jihad.
Il periodo che nel mondo islamico va dal primo Ottocento a oggi merita l'appellativo di ""secolo lungo"""": anni segnati dal confronto ineludibile con un invadente Occidente, fino all'epilogo tragico di oggi. Qual è la via di uscita?"" -
Piani di vita
Tre vite si incrociano in un condominio alla periferia di Treviso: Marco, sceneggiatore quarantenne, viene da Roma per vendere l'appartamento del padre defunto; Fatima, giovane donna reclusa in casa, immagina di riscattare la miseria della sua vita con sogni febbrili ed estemporanei; Achmet, marito di Fatima, licenziato dalla fabbrica, tampona a stento una disperazione sempre più evidente. Fatima è innamorata di Marco - o almeno immagina di esserlo -, Marco è gay e non sospetta nulla, Achmet crede che Marco abbia molestato Fatima. ""In Piani di vita"""" Alberto Garlini sembra dirci che in fondo una realtà, una realtà vera, non esiste; esistono le storie che raccontiamo e che ci raccontiamo per dare sfogo ai desideri o per tenere a bada i mostri; e se si incastrino con le storie che inventano i nostri prossimi, è tutto da vedere. Qualcosa di reale si manifesta però, incidentalmente - forse provvidenzialmente -, come un'illuminazione o un oggetto estraneo la cui imprevedibile presenza s'impone. In questo romanzo è un cucciolo di tigre, fuggito da un miserabile circo accampato a poca distanza dal condominio, simbolo tanto inquietante quanto rassicurante dell'esistenza di una vita vera."" -
L'albero di stanze
"A conclusione di una serie di romanzi che hanno disegnato in questi quindici anni il destino delle genti di Lucania durante il lungo e drammatico attraversamento di un tempo sospeso tra il nuovo e l'antico, la fervida e generosa immaginazione di Giuseppe Lupo si condensa in un'unica, inarrestabile ascesa nel silenzio solitario degli uomini e nel racconto che i muri evocano delle generazioni durante tutto il secolo che ormai sta per chiudersi insieme al secondo millennio dopo la nascita di Cristo. Non è una saga questa di una Lucania diventata Lupania e neppure una mitica leggenda, piuttosto un paziente e amoroso rendiconto di una conquista, stanza sopra stanza, piano dopo piano, poi abbandonata per rivolgersi a nuove mete, in un altrove lontano; un bilancio tra storia e memoria dove i conti debbono in ogni caso quadrare, perché ormai vanno chiusi, e anche in fretta, con la vendita di tutta la 'casa verticale', ricorrendo a ogni forza ci venga dal riemergere dei ricordi, mentre le parole svaniscono in un definitivo silenzio. Lupo traccia un bilancio esistenziale e morale che va oltre il rimpianto, sfidando il futuro con l'entusiasmo del sogno e la concretezza del gesto. Di questa epopea Lupo, con 'L'albero di stanze', si conferma appassionato e sincero testimone, autentico e luminoso cantore, in un romanzo che segna con dolente e sofferta coscienza la conquista di una vita nuova"""". (Cesare De Michelis)" -
Donatello svelato. Capolavori a confronto. Ediz. illustrata
Il termine ""svelato"""" utilizzato nel titolo non è affatto casuale. Al centro dell'esposizione, ospitata dal 27 marzo al Museo Diocesano di Padova, vi sarà un'opera di Donatello che va ad aggiungersi al catalogo delle opere certe del maestro fiorentino, il Crocifisso della chiesa di Santa Maria dei Servi, antica chiesa padovana. Svelato nell'attribuzione, ma anche nella sostanza, perché grazie al recente restauro il grande Crocifisso è emerso in tutta la straordinaria finezza dell'intaglio e nella originale cromia. La mostra offrirà l'occasione di ammirare riuniti per la prima volta i tre grandi Crocifissi che Donatello produsse nel corso della sua vita: quello realizzato per la chiesa di Santa Croce in Firenze (1406-08) - oggetto di una celebre gara con l'antagonista Filippo Brunelleschi raccontata da Giorgio Vasari nelle sue Vite -, quello dei Servi e quello bronzeo della Basilica di Sant'Antonio (1443-1449)."" -
Martial Raysse. Ediz. francese
L'arte è un linguaggio universale. Questo potrebbe essere il motto di Martial Raysse, maestro francese dell'arte pop e neorealista, celebrato oggi con una nuova grande personale a Palazzo Grassi, la prima in Italia, dopo quella recente del Centre Pompidou che l'ha definitivamente consacrato. Oltre 350 opere, che spaziano in tutti i campi esplorati dal grande artista visionario (pittura, scultura, video, fotografie e disegni), ci consentono di apprezzare e conoscere il percorso artistico di Raysse, singolare, indipendente e sempre ai margini dei grandi trend artistici degli ultimi 50 anni. -
FuoriRotta. Diario di viaggio
Andare FuoriRotta significa viaggiare potendo scegliere la propria direzione. ""Non ho studiato cinema, e quando mi chiedono se ho fatto il Centro Sperimentale di Roma, rispondo che ho fatto il Centro Giovanile di Valona"""" Andrea Segre. È un progetto che si articola in più linguaggi: cinema-documentario, diari, reportage, fotografia, comunicazione sociale. In questo libro Andrea Segre ha raccolto alcuni dei diari scritti a mano durante dieci anni di viaggi fuori rotta. Da Valona a Dakar, da Pristina ad Accra, da Sarajevo a Ouagadougou, da Tataouine a Baghdad i diari portano il lettore a conoscere mondi appena fuori lo spazio di Schengen dove il regista ha viaggiato per conoscere le storie e le origini dei migranti che spesso sono protagonisti dei suoi film. Da Padova a Porto Marghera, da Rosà a Chioggia si sofferma invece a riflettere sul mondo da cui la sua storia è partita e che spesso i suoi film hanno raccontato."" -
Flower landscapes. Ediz. italiana
Il progetto Flower Landscapes. Tessuti, fiori, ricette nasce dallo studio del Fondo Heberlein, custodito nell'Archivio Zegna a Trivero, centro nevralgico del Gruppo Zegna. Un vastissimo repertorio di campioni tessili con fantasie di tutti i generi, organizzate secondo materiali, temi e varianti di colore. Diverse idee stratificate abitano il progetto editoriale curato da Maria Luisa Frisa, con contributi di Anna Zegna, Anna Danese e Alessandro Gori e i menù floreali di Mina Novello. Girando il volume, appare Fabulae Naturae che raccoglie i lavori degli artisti Lucy e Jorge Orta per gli Headquarters Zegna a Milano: fra le pagine di questo inserto si legge un'arte che contraddice la cultura passiva, un'arte che diventa richiamo, un dialogo costante tra etica ed estetica. -
Flower landscapes. Ediz. inglese
Il progetto Flower Landscapes. Tessuti, fiori, ricette nasce dallo studio del Fondo Heberlein, custodito nell'Archivio Zegna a Trivero, centro nevralgico del Gruppo Zegna. Un vastissimo repertorio di campioni tessili con fantasie di tutti i generi, organizzate secondo materiali, temi e varianti di colore. Diverse idee stratificate abitano il progetto editoriale curato da Maria Luisa Frisa, con contributi di Anna Zegna, Anna Danese e Alessandro Gori e i menù floreali di Mina Novello. Girando il volume, appare Fabulae Naturae che raccoglie i lavori degli artisti Lucy e Jorge Orta per gli Headquarters Zegna a Milano: fra le pagine di questo inserto si legge un'arte che contraddice la cultura passiva, un'arte che diventa richiamo, un dialogo costante tra etica ed estetica. -
Saint Roch, Venice and the plague
La vita di San Rocco è avvolta dalla leggenda, che resiste a ogni ricerca documentale. È proprio questa incertezza sulla sua vicenda storica che ne ha depurato la figura, facendo emergere attraverso l'eccezionalità della testimonianza i caratteri umani di uno dei personaggi più rappresentativi della spiritualità medievale. Di tutto ciò tratta con felice sintesi Antonio Manno in questa agile guida - in doppia edizione italiana e inglese corredata di un ricco apparato iconografico nella quale emerge il ruolo della Scuola Grande di San Rocco, la cui chiesa custodisce il corpo del Santo protettore, quale luogo simbolo dell'intercessione salvifica. -
Il vizietto cattocomunista. La vera anomalia italiana
Si svelano qui le ambiguità di settant'anni di egemonie cattoliche e comuniste che - combinate nel ""vizietto cattocomunista"""" - hanno reso l'Italia una democrazia anomala. Nei grandi Paesi europei l'alternarsi al potere di conservatori e riformatori ha prodotto l'espansione del benessere e delle libertà. In Italia, invece, la sinistra comunista e postcomunista, confluita con i democristiani nel Partito democratico, è rimasta estranea al riformismo socialista di stampo europeo e ha guardato con ostilità alla laicità dello Stato, con effetti negativi sui diritti civili e la giustizia sociale. L'anomalia cattocomunista italiana è destinata a continuare all'infinito?"" -
The Pietà Rondanini. Ediz. illustrata
La Pietà Rondanini, opera estrema di Michelangelo considerata universalmente il suo testamento spirituale, trova la sua definitiva collocazione all'interno del Castello Sforzesco nell'affascinante spazio dell'antico Ospedale Spagnolo. In quest'occasione viene ripercorsa la vicenda legata al famoso gruppo scultoreo che rappresenta l'ultima meditazione di Michelangelo sulla pietà, tema che ha accompagnato l'artista lungo tutta la sua vita. Frutto di un lungo processo creativo e di molteplici revisioni, la Pietà Rondanini conosce varie fasi di elaborazione ed è l'opera alla quale Michelangelo sta lavorando al momento della sua morte. All'interno dell'antico Ospedale Spagnolo l'intensità struggente dell'opera incontra un'architettura ideale: quegli spazi collegati alla sofferenza, realizzati per i soldati della guarnigione spagnola del Castello colpiti dalla peste nella seconda metà del '500 proprio pochi anni dopo il momento in cui Michelangelo a Roma lavorava alla Pietà Rondanini. -
La Pietà Rondanini. Ediz. illustrata
La Pietà Rondanini, opera estrema di Michelangelo considerata universalmente il suo testamento spirituale, trova la sua definitiva collocazione all'interno del Castello Sforzesco nell'affascinante spazio dell'antico Ospedale Spagnolo. In quest'occasione viene ripercorsa la vicenda legata al famoso gruppo scultoreo che rappresenta l'ultima meditazione di Michelangelo sulla pietà, tema che ha accompagnato l'artista lungo tutta la sua vita. Frutto di un lungo processo creativo e di molteplici revisioni, la Pietà Rondanini conosce varie fasi di elaborazione ed è l'opera alla quale Michelangelo sta lavorando al momento della sua morte. All'interno dell'antico Ospedale Spagnolo l'intensità struggente dell'opera incontra un'architettura ideale: quegli spazi collegati alla sofferenza, realizzati per i soldati della guarnigione spagnola del Castello colpiti dalla peste nella seconda metà del '500 proprio pochi anni dopo il momento in cui Michelangelo a Roma lavorava alla Pietà Rondanini.