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The Sforza castle in Milan
La guida introduce alla storia dell'edificio, approfondendo ogni elemento del complesso del castello. In capitoli dedicati ai singoli musei all'interno del Castello Sforzesco descrizioni dettagliate illuminano aspetti storici, artistici ed architettonici delle sale, come anche restauri passati e progetti di allestimento. La guida è arricchita di numerose fotografie a colori, di una mappa dell'intero complesso e di una sezione Da non perdere per ognuno dei musei. -
Annali di architettura (2015)
Questo numero di ""Annali di architettura"""" è dedicato a Vincenzo Scamozzi (1548-1616) nel quarto anniversario della sua morte. Vengono pubblicati gli studi più aggiornati sul tema della formazione di questo importante architetto e del suo modo di raccogliere, organizzare e trasmettere le conoscenze. Essi sono in parte frutto del seminario internazionale """"Scamozzi e i libri"""" tenutosi a Vicenza nel giugno 2015, integrati da contributi originali che Franco Barbieri, Hubertus Günther, Katherine Isard e Werner Oechslin hanno elaborato in occasione della mostra """"Nella mente di Vincenzo Scamozzi. Un intellettuale architetto al tramonto del Rinascimento"""" (Palladio Museum, 25 maggio - 20 novembre 2016)."" -
L' economia del su misura. Artigiani, innovazione, digitale
L'Italia è un paese incompatibile con l'innovazione e le tecnologie digitali? Non è vero, a dispetto di molte opinioni ricorrenti. I ritardi nella digitalizzazione dell'Italia hanno soprattutto a che fare con scelte culturali, organizzative e politiche che hanno preferito imitare senza successo modelli d'importazione piuttosto che guardare alle potenzialità d'innovazione del Paese e delle sue imprese, in particolare quelle a ""valore artigiano"""". Fra gli imprenditori descritti in questo libro c'è un capitale nascosto di competenza, creatività e resilienza fondamentale per fare ripartire il Paese, che deve essere conosciuto e valorizzato."" -
La complicità del perdono. Romanzo-dialogo
Gertrude Cristianini - 45 anni, affermata esponente del foro amministrativo di Roma, divorziata e madre di due figli - decide di fare chiarezza nella sua vita e di analizzare il rapporto con la famiglia d'origine, l'ex marito, i figli, le persone che ha conosciuto, la società e i problemi del suo tempo tenendo un diario. Vuole vedere chiaro nel groviglio d'idee che ha ereditato e nelle scelte fatte nel corso della sua partecipazione alla vita pubblica del Paese. Il diario diventa per lei una sorta di strumento terapeutico, intervallato da molte conversazioni con gli amici su problemi di attualità. Resta però incompiuto un giorno di primavera davanti a un avviso di garanzia intimato al figlio prediletto... -
Nel labirinto
Quattro voci inaffidabili che seducono il lettore, ognuna con la propria versione dei fatti, trascinandolo in un labirinto di indizi e segreti, dove tutti corrono in tondo in cerca di se stessi, finendo per smarrirsi sempre più e dando vita a mille false piste in un crescendo di sospetti, fino alla fulminante rivelazione finale.«Un romanzo che unisce sapientemente giallo e psicodramma, dando vita a un page-turner irresistibile.» - Elle«Una bambina non può semplicemente sparire nel nulla.»Martin e Åsa Horn - lui noto e apprezzato editor, lei affermata psicologa - sono troppo assorbiti dal lavoro per poter dedicare la loro attenzione a Magda, la figlia di undici anni, una bambina paurosa e difficile. Ma una sera di maggio, mentre Martin e Åsa cenano in un ristorante vicino alla loro casa in un sobborgo bene di Stoccolma, una zona tranquilla abitata da vicini che conoscono e di cui si fidano, Magda scompare inspiegabilmente dalla sua stanza. La polizia è convinta che i genitori nascondano qualcosa, e a Martin e Åsa non rimane che esplorare ossessivamente ogni singola traccia e ogni dettaglio rimosso, nella disperata ricerca di un'illuminazione che possa condurli alla loro bambina. Ma sono davvero angosciati come vogliono far credere? Sono coinvolti loro malgrado nelle indagini anche Tom, fedele collaboratore di Martin, e la sua ragazza Katja, un'infermiera scolastica che, nel tempo trascorso con Magda a scuola, aveva già conosciuto i suoi lati bui. -
Il logista
Candidato al Premio Giorgio Scerbanenco 2017 per il miglior romanzo noir italianornrn""Una città in decadenza al centro di un intrigo internazionale. Una rete di terroristi in grado di colpire dalle Maldive al Regno Unito. Una giovane giornalista coinvolta in una pericolosa corsa contro il tempo. Unico indizio: il disegno di uno scorpione dorato""""rnrnAmalia Pinter lavora per «Il Vero Investigatore», un piccolo quotidiano della Capitale specializzato in cronaca nera. Nel suo quartiere, Ponte Milvio, si imbatte in una vecchia fiamma dei tempi universitari, Tancredi, da cui si lascia accompagnare, in un servizio per il giornale, a casa di una giovane coppia, vittima di una strage jihadista durante il viaggio di nozze in un’isola tropicale. Tancredi si è trasferito da anni a Londra, dove si occupa di logistica di guerra: con la sua società, la Stinger Ltd, gestisce i trasferimenti di facoltosi professionisti in paesi ad alto rischio. Un lavoro borderline che lo mette in contatto con servizi segreti e bande paramilitari. In vacanza a Roma, il ragazzo invita Amalia a cena nel suo appartamento, ma lei lo trova morto accanto a una bottiglia di whisky e cristalli di droga. L’ipotesi degli investigatori è suicidio, una pista che convince anche chi conosceva la vittima: zio Doug, l’unico parente rimastogli dopo la morte dei genitori; Iris, la bionda fidanzata e socia in affari; Adam, l’amico libanese con cui si confidava. Amalia riceve però un biglietto: l’immagine di uno scorpione dai contorni dorati e l’avvertimento di una minaccia incombente. Di quale segreto era in possesso Tancredi? E quanto tempo le rimane per scoprirlo? La ragazza inizia un’indagine testarda e solitaria. Senza sapere che, nelle periferie della sua città, anche qualcun altro è a caccia."" -
Giovanni Bellini. La trasfigurazione. Ediz. italiana e inglese
Tra i dipinti più celebrati di Giovanni Bellini, La Trasfigurazione ha da sempre suscitato una profonda ammirazione, sì da essere considerata, assieme alla pala Pesaro, il punto ""zenitale"""" della pittura italiana (Paolucci 2008). È una delle opere che suggellano lo stretto rapporto di Bellini con Vicenza e il ruolo determinante che il pittore svolse nel rinnovamento in città del linguaggio artistico in linea con i massimi protagonisti del secondo Quattrocento europeo."" -
Nord Est 2017. Rapporto sulla società e l'economia
Nel corso del 2016, il Nord Est ha messo in evidenza segni di ripresa che, tuttavia, suggeriscono un ottimismo contenuto. Quanto emerge da un'analisi fine della dinamica economica e sociale parla di un territorio che conosce una crescente difficoltà nel mantenere competitività e coesione. Aumenta la divaricazione nei risultati delle imprese, la classe media evidenzia un disagio crescente e diventa sempre più palese la difficoltà del Nord Est nel trattenere i propri giovani e nell'attrarre talenti dal mondo. Solo la costruzione di una nuova prospettiva economica e culturale condivisa, capace di tenere insieme processi di internazionalizzazione, innovazione tecnologica e inclusione sociale, potrà rinsaldare i legami fra crescita e territorio. -
Architettura della transizione: il Werkbund tedesco
Per una messa a fuoco della rilevanza del Deutscher Werkbund come fenomeno integrale e instaurativo nella storia del Movimento moderno, l'attenzione si è concentrata su alcuni aspetti meno indagati: la ricostruzione del sostrato ideologico e l'analisi del discorso militante di artisti e intellettuali, sincronico all'azione progettuale. L'ambizione del D.W. di promuovere una nuova Bildung si affermò, contestualmente, attraverso la ridefinizione del significato da attribuire a parole-chiave come forma, tecnica, scopo, bellezza, qualità e, su tutte, oggettività. Dalla rilettura del processo innovatore del Werkbund emerge un itinerario problematico e viene illuminata l'idea stessa, controversa in sede storiografica, di transizione. -
Aqua granda
Il 4 novembre 1966 fu il giorno dell'acqua granda, un giorno che rimarrà nella storia di Venezia. Fortissimi venti di scirocco e disastrose mareggiate che sfondarono in più punti i murazzi (opera di difesa che delimita la laguna dal mare) costrinsero la città a sopportare, per più di quaranta ore, l'acqua alta con il picco mai registrato prima di 194 cm alla Punta della Salute. In occasione del cinquantesimo anniversario dell'alluvione, il Teatro La Fenice ha commissionato un'opera che ha visto la collaborazione (prevista fin dall'inizio, come raramente accade) tra compositore e regista, tra Filippo Perocco e Damiano Michieletto, e naturalmente di entrambi con gli autori del libretto, Roberto Bianchin e Luigi Cerantola. L'opera è tratta da ""Acqua Granda. Il romanzo dell'alluvione"""" di Roberto Bianchin, riproposto in questo volume corredato dalle fotografie di Gianfranco Tagliapietra e da immagini d'epoca di vari autori custodite presso l'Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia."" -
Vasari als Paradigma-The Paradigm of Vasari. The Paradigm of Vasari. Reception, Criticism, Perspectives. Ediz. multilingue
"Le vite de' più eccellenti artisti"""", pubblicate da Giorgio Vasari per la prima volta nel 1550, costituiscono il modello paradigmatico di tutta la successiva storiografia artistica e di ogni futura raccolta di biografie di artisti prodotta in Europa. Persino i dichiarati rifiuti della periodizzazione, della sistematizzazione o della terminologia vasariana evidenziano il ruolo fondamentale svolto da tale opera per lo sviluppo di nuove narrative e metodologie nella storia dell'arte. Gli atti della convegno tenutosi a Firenze nel 2014 raccolgono 23 saggi in lingua italiana, inglese e tedesca, che investigano l'impatto del paradigma vasariano sulla storia dell'arte in Italia, come in altri paesi europei, dai letterati del ?500 all'avanguardia del ventesimo secolo, e nei differenti approcci della filologia, della connoisseurship, ma anche della teoria dei sistemi sociali o dei visual studies." -
In bilico (noi gli ebrei e anche gli altri)
Una prova di virtuosismo narrativo, ma anche un modo vitale per liberarsi del peso di un'esperienza tragica e, perché no?, di trasmettere la memoriaNei testi di Aldo Zargani la forma narrativa breve rivela tutta la sua potenza attraverso il susseguirsi di sciarade temporali, dubbi e imprevisti.rnPrende forma, di conseguenza, una quotidianità che, sebbene segnata dalla tragedia, e quale tragedia!,rnha sempre a che fare con la rigenerazione umana e l’ironia. Attraverso l’abile montaggio di voci sempre in bilico tra la commedia e la tragedia, i testi raccolti seguono il ritmo di percorsi narrativi che si alternano e si sovrappongono alla memoria nella personalissima ricerca estetica sulle contraddizioni umane di chi è stato a contatto con il male assoluto e lo sa raccontare. Sfiorandolo. -
Bellini e i belliniani. Dall'Accademia dei Concordi di Rovigo. Catalogo della mostra (Conigliano, 25 febbraio-18 giugno 2017). Ediz. a colori
Chi sono i collaboratori di un grande protagonista della pittura del primo rinascimento quale fu Giovanni Bellini? Come si formano, quale posto avevano nella produzione della bottega? Che cosa trassero e che cosa a loro volta tramandarono dalla frequentazione con l'artista tanto sublime per pensiero e per invenzione, per tecnica non meno che per precisione formale? Queste sono alcune delle domande a cui risponde il curatore in questa originale pubblicazione. -
Giorgio Lombardi. L'uomo e l'architettura. Ediz. a colori
Quando Giorgio Lombardi è scomparso, il 15 dicembre 2006, era nel pieno della sua attività professionale. Quella mattina stava recandosi a presiedere un convegno, da lui organizzato, sulla progettazione dell'area metropolitana di Venezia. Pochi mesi dopo un progetto del suo studio avrebbe vinto il concorso di idee per il riassetto dell'area dell'ex Ospedale Umberto I di Mestre. Dei quarant'anni della sua attività professionale, che ha spaziato in mezzo mondo, dall'Italia all'Iraq, dalla Francia all'America Latina, non c'è un'organica testimonianza scritta. Forse perché per Giorgio l'architettura non era esibizione muscolare, né affermazione del proprio ego professionale. Ma un paziente lavoro di tessitura e cucitura tra esigenze della società e interessi costituiti, di equilibrio tra conservazione e modernità, insito nella sua specializzazione di urbanista con una profonda conoscenza dei centri storici. Il volume rimette insieme, con le voci dei protagonisti e la raccolta dei suoi testi e dei suoi lavori, le sue opere di architetto e urbanista, le sue passioni di storico dell'arte, con l'ambizione che riempia un vuoto di conoscenza della sua figura di ""architetto umanista"""", insolita nel panorama italiano, il cui ricordo è ancora, per coloro che lo hanno conosciuto e amato, fonte di insegnamento e scuola di vita."" -
Né centauro né chimera. Modesta proposta per un'Europa plurale
L'Europa è chiamata ad affrontare le sfide di una crisi economica che non accenna a finire e di una globalizzazione contrastata, mentre la vittoria di Donald Trump segna il ritorno della primazia assoluta delle sovranità nazionali e dà fiato agli argomenti di quanti contestano in radice gli assetti politico-istituzionali che aveva saputo sin qui costruire. Di allargamento in allargamento ""l'unione sempre più stretta"""" ha assunto connotazioni diverse e spesso contraddittorie, tra quanti guardano a ipotesi federali e quanti invece a una integrazione limitata alla libera circolazione di beni e servizi. Non si tratta di modalità distinte di uno stesso processo, da governare in maniera flessibile grazie a velocità differenziate, bensì di ambiti e percorsi separati, indipendenti e paralleli tra loro. Per recuperare una capacità di iniziativa, l'Europa deve riconoscersi plurale, formalizzando l'esistenza di due Europe: una più politica, tendenzialmente sovranazionale, e una intergovernativa circoscritta al mercato. Entrambe libere di muoversi, evitando interferenze e sovrapposizioni. Questo richiederà un grande sforzo negoziale, ma non c'è alternativa se si vuole davvero contribuire a ridurre l'attuale disordine mondiale, restituendo a una Unione rinnovata la voglia e l'ambizione di contare."" -
L' invenzione dell'autore. Privilegi di stampa nella Venezia del Rinascimento
La Venezia del Rinascimento contribuì originalmente a dare linfa allo statuto dell’autore grazie al suo sistema di privilegi di stampa concessi regolarmente agli scrittori che li richiedevano. Si tratta di un fatto non sempre noto, abituati come siamo a ricordare solo l’atto formale fondante il diritto d’autore, il Copyright Act emanato a Londra nel 1710.rnPotrà quindi sorprendere la variegata moltitudine di autori che si presentava a supplicare con orgoglio qualche forma di protezione alle opere che aveva concepito: accanto a pochi (e prevedibili) letterati o artisti sfilano agrimensori, maestri di calligrafia, medici-erborizzatori, empirici errabondi, «rasonati» (ragionieri), matematici, musici e altri ancora.rnTutte figure che avevano qualcosa di nuovo e peculiare da insegnare al lettore con opere d’invenzione che erano un distillato di saperi tecnici accumulati nell’eserciziorndi un mestiere o l’esito della passione di una vita.rnOpere in cui talvolta la parola stampata sconfinava nella materialità di invenzioni privilegiate insieme alla pubblicazione o di invenzioni che il testo intendeva illustrare. -
La vita senza Sara Amat
A Sara Amat – tredici anni e una promessa d’amore racchiusa nel nome – Ullastrell, il paesino nell’entroterra catalano dove è cresciuta, sta stretto. Sara vuole andarsene, conoscere il mondo e, in attesa di mettere a punto il suo piano di fuga, una sera d’inizio settembre finisce per nascondersi nella casa di Pep, uno degli amici del gruppo delle vacanze. Quando la trova nella sua stanza, Pep – un anno di meno – non crede ai suoi occhi. Sara è seduta ai piedi del letto, e respira, profuma,rnnon riempie più solo i suoi sogni (gli è sempre piaciuta), ma uno spazio concreto. La decisione è presto presa: Pep, orgoglioso e confuso, e sempre più pazzo di Sara, si prenderà cura di quella ragazzina ribelle che lo stordisce con la sua dolce malizia, e custodirà il loro segreto. Passeranno insieme dodici indimenticabili giorni, perdendo il senso del tempo nella stanza che era statarndei nonni, assorti tra le pagine di Tolstoj, uniti dalla magia della lettura. Mentre la fine dell’estate si avvicina, e con essa la fine dell’infanzia, Sara – che per Pep è la guerra e insieme la pace di cui leggono nel grosso libro trovato su uno scaffale della libreria – lo guiderà per mano tra i misteri della grande letteratura, e della vita. -
Fino a prova contraria. Tra gogna e impunità, l'Italia della giustizia sommaria
In una repubblica giudiziaria gogna e impunità marciano unite. Quale prezzo paga il nostro paese per l'anomalo ruolo dei giudici nella vita delle persone e delle aziende?rnrn«Nei dibattimenti senza fine i processi si celebrano sulle pagine dei giornali, le vittime apprendono l'arte del vivere con lentezza, i colpevoli restano a piede libero nell'attesa di una sentenza che li assicurerà - forse, un giorno - alla giustizia che non c'è.»rnrnrnDa qualche decennio è in corso un processo all'apparenza irreversibile: la trasformazione del nostro paese in una repubblica giudiziaria, dove giustizia e politica si intrecciano, si confondono, si equivalgono. Il giusto processo somiglia sempre più a una santa inquisizione in un sistema dai tempi pachidermici che lascia la vittima senza risposte e il colpevole impunito. Annalisa Chirico descrive le origini di tali storture mettendone a fuoco i pericoli e le ricadute sulla libertà dei cittadini e sulla competitività del paese. Al grido di «resistenza costituzionale», certe frange giudiziarie hanno condotto mille crociate in barba al principio della separazione dei poteri. Oggi impazza il «populismo penale», cavallo di battaglia di quanti, nell'agone politico, alimentano la falsa credenza del giudiziario come lavacro per la società intera. Il magistrato assume di volta in volta il ruolo dell'imprenditore, del sindacalista, dello scienziato, addirittura del legislatore, in una «giudicatura» che infligge il colpo di grazia al primato della politica. -
Tancredi. Writings and critical perspectives
Tancredi Parmeggiani (Feltre 1927 – Rome 1964) was one of the most original painters on the Italian art scene in the second half of the twentieth century. rnrn«I would like to paint at every hour, at every sensation, at every idea, at every new revelation, wich now follow each other naturraly, whirlingly, gently in this my inquisitive nature, so tormented that I believe it to be profoundly well balanced» - Tancredi, 1961rnrnThis book bringing together a selection of his still little-known writings enables us to put into perspective his working methods and his vision of painting, from his debut exhibition to his tragic, premature death. His writings reveal how he experienced life, while also telling of his close-knit network of friends and relatives, and his encounters with the places and landscapes that he absorbed and recast in painting. In the self-presentations written for his solo shows and his notes gathered among the papers in his studio, we can explore his lucid thinking on art, and his powerful criticism of conformism and social inequality, prefiguring the protest movements of 1968. We also find, however, the deep personal malaise that eventually fatally shaped his work and experience of life. His writings are accompanied by exhibition presentations and views expressed by critics and friends, now often difficult to trace, proposed here as an anthology of critical perspectives. Together with Tancredi’s own writings, they weave a fascinating, intense biography of the artist and the man. -
Scenari per la Comédie-Italienne
Oggetti desueti, frammenti di un rimosso che ritorna, tracce superstiti di una scrittura drammatica che ripensa il percorso di una vita, i documenti teatrali raccolti in questo volume tratteggiano la lunga attività di Carlo Goldoni per la Comédie-Italienne di Parigi (1761-1775). rnrnSommari, documenti dell’archivio teatrale parigino, recensioni, copioni manoscritti sono qui riuniti insieme per la prima volta, come in una “stanza delle meraviglie”, per tratteggiare nella loro eterogeneità e nella loro logica progettuale l’ultima storia non scritta del fare teatrale di Goldoni. Così da offrire al lettore curioso le ombre superstiti dell’itinerario drammaturgico francese per- corso dal grande commediografo veneziano. Le numerose edizioni settecentesche che s’intersecano l’una con l’altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell’impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell’edizione critica delle opere di Carlo Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all’ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall’autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l’evoluzione della singola opera fino al momento in cui l’autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell’interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine de- dicate alla fortuna.