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Scegliere i vincitori, salvare i perdenti. L'insana idea della politica industriale
Protezionismo, autarchia, keynesismo, programmazione, strategie, italianità: tutte variazioni su uno stesso tema, l'idea che lo Stato, per governare l'economia, debba intervenire e sappia farlo imboccando le strade giuste. È la politica industriale: lo Stato si sostituisce al mercato e sceglie i vincitori della gara concorrenziale. Salvo poi, quando l'""insana idea"""" non ha successo, dover correre ai ripari salvando i perdenti. Ma la politica industriale influenza e condiziona anche """"l'altra metà del cielo"""", quella dell'industria privata, delle grandi famiglie e non solo. Si allarga alla politica finanziaria, si espande a quelle culturali e giudiziarie. Cade sulle sue contraddizioni, risorge, si allinea alle regole dell'Unione europea. Quasi coetaneo dell'Iri, che in Italia dell'intervento pubblico in economia è stato l'eponimo, Franco Debenedetti, per i ruoli che ha ricoperto, vi ha convissuto per molto tempo: prima da manager, lavorando nell'""""altra metà del cielo"""", poi da politico e da saggista, cercando di smontarne le strutture. Ora, estraendo i tratti di filo rosso dell'ideologia su cui si regge e riannodandone i capi, scrive la lunga storia della politica industriale in Italia. Dalla Grande depressione alla Grande recessione, dagli altiforni alla banda larga, dall'Italietta di Giovanni Giolitti all'Unione europea di Angela Merkel, gli assi di lettura di questo libro - storico, politico, personale - si incrociano in un punto: la politica industriale e le ragioni per cui è un'""""insana idea""""."" -
Sigmar Polke. Catalogo della mostra (Venezia, 17 aprile-6 novembre 2016). Ediz. illustrata
Tra i principali esponenti del realismo capitalista - corrente nata negli anni sessanta in contrapposizione sia al realismo socialista diffuso nei paesi dell'Europa dell'Est sia alla Pop Art occidentale - Sigmar Polke è stato uno sperimentatore instancabile di tecniche, materiali artistici e processi chimico-alchemici, autore di dipinti figurativi che attingono a un repertorio iconografico vastissimo ma anche di opere astratte dal forte valore simbolico. -
Accrochage. Catalogo della mostra (Venezia, 17 aprile-20 novembre 2016). Ediz. illustrata
Il catalogo della mostra che riunisce circa 70 opere della Pinault Collection realizzate da trenta artisti dagli anni sessanta a oggi (Venezia, Punta della Dogana, 17 aprile-20 novembre 2016). Frutto di un gesto minimale e di una ricerca artistica incentrati sul tema del vuoto, i lavori presentati non sono mai stati esposti prima nelle sedi veneziane della collezione. Fabio Mauri, Pier Paolo Calzolari, Sol Le Witt, Charles Ray, Bernd Lohaus, Thomas Schütte, Goshka Macuga, Niele Toroni sono solo alcuni protagonisti di un percorso espositivo che diventa luogo di incontro, di relazioni, di interrogativi e di confronto tra diversi modi di fare arte. -
La nuova disciplina del bendessere. Vivere il meglio possibile
Il benessere è una condizione esistenziale che tutti possiamo raggiungere, persino (e sembra un paradosso) in presenza di malattie. A differenza della medicina e dei farmaci, infatti, non è qualcosa a cui ricorriamo per eliminare un danno, far cessare un disturbo, ma è una percezione del nostro essere che come tale va continuamente alimentata. Per farlo, sostiene Vittorino Andreoli, bisogna considerare ""l'uomo nella sua possibilità di vivere meglio, con una scienza che fornisca gli strumenti per raggiungere tale obiettivo"""". In questo libro l'autore pone le basi di questa nuova scienza definita da un neologismo, """"bendessere"""", per indicare la disciplina il cui campo d'azione interessa l'uomo nella sua totalità e può essere suddiviso distinguendo il benessere del corpo, quello della mente e quello sociale. Grazie alla visione qui offerta, ognuno di noi può non soltanto monitorare i segni del benessere nella propria vita, ma mettere in atto tutto quanto va nella direzione di promuoverlo, ad ogni età secondo i suoi bisogni. In un percorso ricco di fascino e suggestioni, che coinvolge diversi aspetti - dalle relazioni alla bellezza Andreoli ci guida alla ricerca di un'esistenza serena e gratificante, nella prospettiva di """"un umanesimo che, consapevole della nostra fragilità, si chiede quali siano le condizioni perché tutte le persone vivano meglio"""" e sappia guardare """"al senso dell'esistenza, all'essenziale, che non corrisponde né al successo e né al denaro""""."" -
Oasis. Cristiani e musulmani nel mondo globale. Vol. 23: Il Corano e i suoi custodi.
L'ascesa del fondamentalismo islamico ripropone la questione dell'interpretazione dei testi sacri all'interno del mondo musulmano. Esiste un'alternativa alle letture rigoriste e violente? Nel corso della storia i musulmani come si sono relazionati al Corano e alla propria tradizione? E come hanno interpretato i versetti e i passaggi che contrastano con i valori della modernità? Rileggere le fonti può essere la soluzione per uscire dalla crisi attuale? -
Noi, diritti umani. Rappresentazione di dignità umana, et di pace-We human rights. Representation of human dignity and peace. Ediz. bilingue
Nel 2015 la Magna Charta Libertatum, considerata la capostipite delle moderne legislazioni in materia di diritti e libertà fondamentali, ha compiuto 800 anni. L'autore del presente volume immagina che, come ad una festa di compleanno in famiglia, si ritrovino sulla storica spianata di Runnymede le principali Convenzioni giuridiche che danno corpo organico al vigente Diritto internazionale dei diritti umani. Sono altrettante creature viventi le quali, a cominciare dalla Dichiarazione Universale del 1948, conversano attorniate da difensori dei diritti umani. Il convivio è segnato dalla disputa tra Giovanni Senzaterra e Sundjata Keita, a nome rispettivamente della Magna Charta e della coeva africana Carta di Kurukan Fuga, e tra Ius Vetus, diritto delle sovranità armate, e Ius Novum, diritto dei diritti umani. A conclusione del convivio, l'ade alla Dignità umana è il cantico d'amore che Ius Novum, l'amante, scioglie appunto alla Dignità umana, sua amata. -
L' Asia ai miei occhi. Un quarto di secolo di economia, storia e tradizione dal taccuino di una viaggiatrice d'eccezione
Imprenditrice partenopea giramondo che conobbe per la prima volta l'Asia da giovanissima, Stefania Tucci riavvolge la pellicola di un quarto di secolo di viaggi in alcuni dei luoghi più affascinanti della terra. Il suo taccuino tiene meticolosamente traccia dei profondi cambiamenti che hanno attraversato e continuano tuttora a sollecitare questo continente carico di enigmi, dove milioni di individui si sono riscattati dalla condizione di povertà assoluta inseguendo il mito del benessere dischiuso dal capitalismo occidentale. L'occhio dell'autrice indaga curioso l'umanità varia e assortita che incrocia: dall'imprenditore all'autista, dall'artista al bagnino, fino a espatriati europei in cerca di un nuovo Eldorado, sono tutti fili che si intrecciano nella trama sapiente di questo libro. -
Il fatale talento del signor Rong
Tutto cominciò con Nonna Rong. Perché apprendesse l'arte dell'interpretazione dei sogni, la vecchia matriarca spedì il nipote all'estero, non prevedendo che, una volta lontano, a una materia tanto esoterica il giovane Zilai avrebbe preferito i corsi di aritmetica e geometria. E così, da una dinastia di mercanti di sale, i Rong si trasformarono in una moderna famiglia di matematici. Passata qualche generazione, Rong Jinzhen - il bambino dalla testa enorme - dimostrerà una capacità di capire l'universo dei numeri assolutamente fuori dell'ordinario. Troppo geniale per passare inosservato, Jinzhen viene obbligato ad abbandonare la carriera accademica quando, in un giorno di pioggia, un uomo storpio lo porta via con sé per reclutarlo nella sezione crittografi a della misteriosa Unità 701. Diventerà il maggiore crittoanalista che i servizi segreti cinesi abbiano mai conosciuto, ma dovrà anche affrontare una serie di dolorosi tradimenti, intrappolato in un sistema che lo obbliga a sfide sempre più disumane, costringendolo in una prigione di segreti e solitudine. Da uno dei più popolari scrittori della Cina contemporanea, una spy story permeata delle atmosfere magiche della tradizione cinese, ricca di mistero e tensione, capace di mescolare i generi e di fondere la storia con la leggenda. -
Occhio per occhio
Napoli, settembre 2013. Tra gli arbusti e i cespugli mal curati che dal lato del mare fiancheggiano viale Dohrn a pochi passi dal Circolo del Tennis in cui ha presentato il suo ultimo libro viene ritrovato il corpo senza vita di Giorgio Cobau, giornalista triestino della Stampa, corrispondente di guerra e specialista dei Balcani. All'altezza del cuore due colpi di proiettile sparati a bruciapelo. Chi l'ha ucciso? E soprattutto, perché? L'inchiesta condotta da Raul Marcobi, capo della squadra omicidi di Napoli, si rivela fin dall'inizio difficile e insidiosa. Le indagini si muovono in più direzioni: dai possibili rapporti tra la mafia slava e quella partenopea, a una tangente pagata per la concessione di un appalto, fino a storie di vecchie e nuove rivalità tra serbi e croati. Il team investigativo batte tutte le piste possibili, scavando in un passato di odio, vendette e oscuri segreti le cui radici affondano nella storia di una Jugoslavia votata alla dissoluzione. Gli sviluppi dell'inchiesta conducono Marcobi dalle strade di Napoli a quelle di Madrid, Belgrado, Roma e Parigi, dove incontrerà uomini e donne che si riveleranno fondamentali per la scoperta della verità: un ex calciatore dalla vita turbolenta, un clochard algerino con la passione per Rimbaud, un prete di periferia di larghe vedute, una giovane serba segnata dalla tragica storia della sua famiglia e del suo paese... Solo al termine di un'indagine estenuante, Marcobi e la sua squadra riusciranno a svelare il mistero alla base dell'omicidio di Giorgio Cobau. -
I bambini beneducati
I bambini beneducati andavano visti e non sentiti. Dovevano esserci, far bella figura, mostrarsi ""carini"""", ma potevano solo sfiorare la vita degli adulti. Guai a scantonare in questa stravagante famiglia, metà italiana e metà francese. Un mondo aristocratico e privilegiato che divideva la società in due categorie: i Qualcuno e i Nessuno. I primi: splendidi qualsiasi cosa facessero. I secondi: spesso brutti e villanzoni. Lo scopo per una ragazza """"con quel cognome"""" era di fare un ottimo matrimonio in modo da raddoppiare magistralmente il patrimonio di famiglia decimato dalle tasse. Entrambe le nonne ? in modo diverso ? sostenevano con furia energica che per una fanciulla la via """"dell'arte"""" non avrebbe mai portato fortuna. La felicità stava nella maternità e nella vita coniugale. Se necessario, vissute con signorile distacco. Con leggerezza ed estro Gaia de Beaumont racconta con straordinaria ironia la storia di una bambina nella Roma degli anni Cinquanta e Sessanta. Ma l'ironia invocata non è crudele. Non schernisce né l'amore né la bellezza. Attenua lo stupore e permette di deridere bizzarrie e frivolezze senza doverle mai odiare."" -
Apollo, figlio di Apelle. Quattro artisti del secondo Novecento: Marco Gastini, Paolo Icaro, Eliseo Mattiacci, Lawrence Fane
Un poeta raro che ama gli artisti e li rincorre, per consegnare loro, nei loro studi, tra le loro opere, il dono luminoso del suo «pensiero poetante»""È un procedimento complesso quello che Ballerini attua nel mettere in forma un testo, tanto ricco di proposizioni e insegnamenti, quanto contenuto nell'estensione della sua stesura, che si sviluppa addizionando una considerevole densità di concetti e attraverso un esercizio irto di difficoltà che è inusuale reperire nei territori praticati dalla critica d'arte attitrée. È una scrittura petrosa quella che Ballerini ci dispensa, restia a rendersi da subito facilmente abbordabile, quanto, piuttosto, vocata a rivolgersi ad un uditorio scelto, cosciente di dover parlare a pochi attrezzati lettori; nella piena consapevolezza che, operando con la parola, la critica deve lavorare sulla parola, e quindi rinnovare il proprio lessico, inventare un proprio linguaggio, senza troppo preoccuparsi o, per meglio dire, prima di preoccuparsi, dell'accessibilità del risultato e della sua maggiore o minore difficoltà [...]. Ogni saggio di questo libro dà prova tangibile della volontà dell'autore di uscire dai canoni, di infrangere schemi, di creare spiazzamenti. Si manifesta con una strategia molto elaborata, ma diretta sempre ad un unico fine: rallentare il cammino di avvicinamento all'opera, in modo che essa si riveli gradualmente e appaia in tutta la sua potenza, solo quando sia sufficientemente ricca la dote del pellegrino [...]. Ballerini non è un critico d'arte professionale; egli è invece un poeta, attratto dalle arti visive e ammaliato da quella contemporanea (la scultura e la pittura, principalmente), che corteggia con elegante passione e di cui volentieri scrive, con risultati di eccellente rilievo."""" (dal saggio introduttivo di Pier Giovanni Castagnoli)."" -
Romanzo popolare. Narrazione, pubblico e storie del cinema italiano negli anni duemila
La storia che racconteremo si ambienta in Italia e comincia all'incirca nel 2000. Sono gli anni di L'ultimo bacio e L'uomo in più, L'imbalsamatore e Respiro, I cento passi e Le fate ignoranti. Anni in cui si afferma una nuova generazione di registi che di lì a poco renderà il cinema italiano di nuovo esportabile. Ma il 2000 è anche l'anno in cui il Grande Fratello televisivo spazza via ogni residua distanza tra soggetto e oggetto dello sguardo, tra pubblico e privato, e prefigura la ""registrazione continua"""" della vita resa oggi possibile dai vari Google Glass e Lifelogging camera; iniziano in quel periodo a diffondersi gli smartphone, nascono iTunes e Wikipedia (e poi YouTube, Facebook e gli altri social network), sull'onda del nuovo valore-diktat della condivisione: """"to share"""", """"condividere"""", ma lo share è anche la misura monetizzabile su cui si fondano tutti i broadcaster del mondo. In questo scenario che corre velocissimo sui binari di una rivoluzione morale, tecnologica e della visione che sono ancora in atto, qual è il ruolo del cinema? Che posto ha la settima novecentesca arte nel mondo contemporaneo? E poi: il cinema è ancora un'arte popolare? È in grado di raccontare storie per tutti, come un tempo facevano il teatro, il melodramma cantato, il romanzo d'appendice, il fotoromanzo?"" -
I Nabis, Gauguin e la pittura italiana d'avanguardia. Catalogo della mostra (Rovigo, 17 settembre 2016-14 gennaio 2017). Ediz. illustrata
"Questa mostra è dedicata al movimento dei Nabis e, quindi, al ruolo giocato attivamente o di riflesso dalla figura e dall'opera di Paul Gauguin, da un lato; e, dall'altro lato, ai riflessi che quel movimento e quei protagonisti hanno determinato nelle convinzioni teoriche e nell'opera di grandi sperimentatori italiani quali Gino Rossi e Arturo Martini (cioè nel nucleo più avanzato del vivacissimo gruppo di Ca' Pesaro). Essa viene in un certo senso a completare un'indagine critica che, iniziata con la mostra dedicata all''Ossessione nordica' e proseguita con quella intitolata il 'Demone della modernità', ha affrontato in termini crediamo originali e talvolta inediti proprio il crogiolo culturale e artistico che tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX ha animato, messo in crisi e sconvolto il panorama artistico e letterario, filosofico e poetico, di saperi e addirittura di pratiche cliniche, di spiritualità e di convinzioni religiose: panorama che è uscito, da un tale travaglio, del tutto rinnovato.""""" -
La cultura è come la marmellata. Promuovere il patrimonio italiano con le imprese
Una formula collaudata per superare l'antagonismo pubblico-privato, unire le forze e vincere le sfide che ci attendono.«L'Italia non è solo un museo a cielo aperto o un paese popolato dalle ombre dei grandi. È un luogo abitato da giovani che vivono il presente e credono nel futuro.»«La cultura è come la marmellata: meno ne hai, più la spalmi». Marina Valensise parte da questo slogan, apparso sui muri della Sorbona nel maggio '68, per illustrare uno dei paradossi italiani: il paese con il patrimonio più ricco del mondo è incapace di valorizzarlo, mentre altri prosperano su fortune molto meno cospicue. Fin dal titolo, il suo libro ha il sapore di una provocazione, ma è frutto di un'esperienza concreta. Tra il 2012 e il 2016, infatti, l'autrice ha diretto l'Istituto italiano di cultura a Parigi ed è riuscita a rinnovarne la sede, a moltiplicare il numero dei suoi frequentatori e a raddoppiare le entrate proprie rispetto alla dotazione statale. Il segreto? La virtuosa contaminazione e la potente sinergia tra pubblico e privato a favore del patrimonio, che Marina Valensise ripercorre in queste pagine proponendole come modello di valorizzazione partecipata. La differenza di impostazione non è banale e sta in un concetto apparentemente semplice: la capacità di evolversi, abbandonando un ruolo passivo per una funzione più innovativa, che vada oltre quella di semplice cinghia di trasmissione del sapere dato, per produrre cultura in nome di un'idea più dinamica dell'interesse generale. La lievità del racconto, ricco di aneddoti gustosi e frutto di mille incontri con personalità che nei più vari settori - dal design alla cucina, dall'architettura alla musica - danno lustro all'Italia nel mondo, si unisce al monito a tornare protagonisti in nome della cultura sul piano internazionale, offrendo un decalogo di semplici regole per applicare questo modello alla realtà quotidiana delle istituzioni e delle imprese. -
Il castello sforzesco di Milano
La guida introduce alla storia dell'edificio, approfondendo ogni elemento del complesso del castello. In capitoli dedicati ai singoli musei all'interno del Castello Sforzesco descrizioni dettagliate illuminano aspetti storici, artistici ed architettonici delle sale, come anche restauri passati e progetti di allestimento. La guida è arricchita di numerose fotografie a colori, di una mappa dell'intero complesso e di una sezione Da non perdere per ognuno dei musei. -
New craft. Ediz. inglese
Il catalogo racconta l'incontro virtuoso fra saper fare artigiano, innovazione tecnologica e cultura del progetto. La rivoluzione tecnologica sta trasformando i modi della produzione e del consumo e assieme ad essi, inevitabilmente, anche le forme del progettare. Una leva di artigiani di nuova generazione punta a sfruttare design e nuove tecnologie per promuovere varietà e personalizzazione. Punto di forza di questi artigiani tecnologicamente evoluti è aver rinnovato la tradizionale sequenza operativa idea-prototipazione-materializzazione-distribuzione, che ha caratterizzato l'epoca eroica dello sviluppo industriale, puntando sulla rete come piattaforma di dialogo e di contaminazione. -
Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo
Nulla sembra muoversi nell'assolata Minervino, patria della medium Eusapia Palladino, famosa invece una volta per l'arte di far muovere oggetti e persone nel tempo e nello spazio. Ed è proprio questo che inizia ad accadere all'indomani dell'arrivo in paese del romanziere Guido Galliano. Lo scrittore viene ingaggiato dal barone e agronomo Ferdinando Canosa perché aiuti la volitiva moglie Finizia a finire il romanzo cui invano lavora da mesi, proprio sulla vita della Palladino. La cosa dovrà però accadere nel più assoluto segreto. Soprattutto, senza che nulla ne sappia Maddalena Videtti. È infatti per contendere il primato a costei - sua rivale da quando le soffiò lo sposo sull'altare e ora, grazie alle sue pubblicazioni a diffusione locale, figura di spicco in quel vero covo di vipere che è il Circolo culturale La Scesciola - che la doviziosa bovary murgiana coltiva il sogno di diventare scrittrice senza averne il benché minimo talento. Così, quando Galliano e Finizia cominciano a lavorare nella tenuta vinicola di Bocca di Lupo, lo scrittore si accorge che del libro esistono solo poche confuse pagine. Ma, appena prima di gettare la spugna, torna sui propri passi un po' per l'aumento del compenso propostogli dal barone, un po' per l'estro che, tra strani schiocchi e ancor più misteriosi fruscii, ritrova magicamente dopo anni. E questi non sono che i primi attori in scena... -
Pavone democratico
Il pavone è un animale vanitoso; quando si sente guardato, allarga a ventaglio le piume della coda facendo la ruota. In inverno le piume gli cadono e allora si vergogna e preferisce stare nascosto. L'uomo è un animale politico e nella metafora satirica Matteo Renzi è un vero pavone, un pavone democratico che ha messo le zampe sul partito e non finisce mai di fare la ruota. Per lui l'inverno sembra lontano ed è una ruota continua. È una ruota della fortuna? Per lui e i suoi amici sicuramente, ma per gli italiani? Ai posteri l'ardua sentenza. -
Léonard de Vinci et Gian Giacomo Caprotti, dit Salaï. L'énigme d'un tableau
Con l'appellativo ""Salaj"""", Leonardo da Vinci era solito chiamare, come documentano i suoi scritti a partire dal 1494, il fanciullo che aveva accolto nella sua casa quattro anni prima, quando aveva solo dieci anni, e che visse al suo fianco per quasi un quarto di secolo: come garzone in un primo tempo, come aiutante e modello in seguito, oltre a divenire, secondo quanto le fonti ci hanno tramandato, suo allievo e compagno nella vita. Di lui, in realtà, si conosce ben poco, tranne questa opera che oggi per la prima volta viene presentata al grande pubblico. L'unica nella quale si trova indicato con precisione il suo nome. Un documento quindi che potrebbe gettare un po' di luce su di un personaggio ancora avvolto dall'aura di mistero e aggiungere un tassello importante nella storia dell'arte. L'autore del volume, Maurizio Zecchini, presenta un racconto storico emozionante ma anche, coadiuvato da una squadra di tecnici, i risultati e le numerose analisi fatte durante il restauro dell'opera."" -
Tra cielo e terra. Poesie alla madre
Il libro racchiude quaranta poesie scritte dall'autrice in ricordo dell'amatissima madre. Una raccolta intensa, preceduta da uno scritto di Fausto Gilli, che a proposito delle due donne annota: «Amore, dispiacere, compianto, sensazione di essere unite in due mondi diversi ma trattenute da un solo legame sono segno inequivocabile di simbiosi tra le due anime: quella ascesa al cielo e quella rimasta sulla terra». Poesie sospese, appunto, tra cielo e terra.