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Lo Stradivario perduto. Testo inglese a fronte
John Meade Falkner (1858-1932), uomo di grande cultura e dotato di competenze diverse e notevoli capacità pratiche e imprenditoriali, affianca ruoli e attività molteplici nella sua vita lunga e ricca di interessi. Scrittore per hobby più che per professione, si è tuttavia conquistato una posizione stabile e riconosciuta nella storia letteraria inglese grazie a tre soli romanzi, assai diversi tra loro per genere: il fantastico ""Lo Stradivario perduto"""", """"Il diamante di Barba Nera"""" (romanzo d'avventura e di formazione) e il thriller """"Lo stemma nebuloso"""". In essi trasfonde le impressioni e i ricordi degli anni giovanili, l'amore per la natura, e l'interesse mai spento per l'arte, la cultura e l'immaginazione del medioevo."" -
La brevità felice. Contributi alla teoria e alla storia dell'aforisma
Da alcuni anni a questa parte l'aforisma è diventato anche in Italia un genere di moda, presente nei giornali, nelle trasmissioni radiofoniche, nei siti Internet. Ma esso ha avuto una lunghissima storia, ancora in buona parte inesplorata, che interessa tutti i paesi e tutte le epoche e che consente di instaurare una prospettiva critica nuova nella considerazione degli autori e delle opere. Nato da un seminario biennale tenuto nel Dipartimento di italianistica dell'Università di Padova sotto la guida di Mario Andrea Rigoni, questo volume indaga ampiamente la vicenda dell'aforisma e, più in generale, delle forme brevi dell'espressione da un punto di vista teorico non meno che storico. Tra i molti e variegati contributi offerti da studiosi e da scrittori è da segnalare quello di un grande critico della cultura, che fu anche un maestro del genere: Theodor W Adorno. -
Irene Brin. Lo stile italiano nella moda. Ediz. illustrata
Come dare voce al rinnovato sentimento per la moda, quale cominciò a manifestarsi in un paese ancora crudamente segnato dalla guerra, ma da subito desideroso di rapide trasformazioni sociali e culturali? All'indomani del secondo conflitto mondiale, la giornalista e scrittrice Irene Brin dà un contributo fondamentale all'invenzione di un linguaggio capace di rappresentare lo stile italiano nel mondo, come pure di elaborare, all'interno dei confini nazionali, la consapevolezza riflessa della creatività autoctona. Superati gli anni della repressione fascista, la giornalista attinge senza timidezza alla propria formazione cosmopolita, rivelandosi attenta e sensibile interprete del fenomeno moda, privilegiato ambito di registrazione di profondi quanto inavvertiti mutamenti del sentire collettivo. La sua messa a fuoco costante, puntigliosa, accurata - della relazione necessaria che intercorre tra l'abito, l'accessorio e la persona, torna oggi ad essere un prezioso strumento d'indagine delle specifiche situazioni culturali che presiedono alle dinamiche della produzione e del consumo. -
Come quando fuori piove
Si può leggere nella ricostruzione di una vicenda il senso di un'altra? Silvia, la ragazza che raccoglie le fila della propria sgangherata famiglia dopo aver completato una tesi su Mario Segni e il fallimento del suo progetto di rigenerazione del Paese, non ne è proprio sicura, ma comunque ci prova. Una comunità che per caso si trova padrona di una villa bellissima in un parco incontaminato dissipa ottusa ricchezza e benessere, tormentandosi dispettosamente gli uni con gli altri. In realtà ci sarebbe la possibilità di sottrarsi a questo paradossale destino, basterebbe unire le forze e perseguire un progetto, smettere di litigare e crederci tutti insieme. Invece il progetto va in fumo senza ragione apparente, anche se mille malesseri corrodono affetti, sentimenti, rapporti. Un tempo la sorte ha loro donato la villa e il suo parco, per caso, per culo, per via di una scala reale di cuori che ha battuto a poker un'altra scala di fiori (come quando fuori piove); ora il destino continua a divertirsi inventando nuove sorprese. Non ha funzionato il progetto. Peccato! Davvero allo scacco non c'è rimedio, oppure l'azzardo prevede che finito un giro si ricominci da capo a giocare? Dopo dieci giorni di interrogatori e sondaggi l'unica certezza è che nella vita vale sempre la pena di rischiare. -
Opera omnia. Vol. 1: Carteggi inediti.
Vittorio Imbriani (Napoli 1840 - 1886) è una delle personalità più accattivanti della cultura italiana ed europea della seconda metà dell'Ottocento; fu, secondo Gianfranco Contini, il ""Carlo Emilio Gadda della Nuova Italia"""". Figlio di Paolo Emilio Imbriani e di Carlotta Poerio, visse, accanto al padre, in esilio a Genova, a Torino e a Zurigo, la sua gioventù. Nel 1858 frequentò presso il Politecnico di Zurigo le lezioni di Francesco De Sanctis; i rapporti col critico irpino gli consentirono, prima dei dissapori e delle distanze politiche e critiche, di avvicinarsi allo studio di Hegel. Si formò anche a Parigi, studiando economia politica e archeologia letteraria presso il Collegio di Francia. Partecipò ai moti risorgimentali, combattendo anche nel corpo dei volontari garibaldini a Bezzecca, In questo periodo (1866), in un soggiorno a Gallarate, conobbe Alessandro Manzoni e intrecciò una relazione con Eleonora Bertini, moglie di Luigi Rosnari, di cui sposerà poi, nel 1878, la figlia Gigia. Spirito polemico ed estroso, fu molto preso dal giornalismo, collaborando a diversi giornali e riviste italiane ed europee. I molteplici impegni politici e letterari lo condussero, dopo l'Unità d'Italia, a frequenti soggiorni a Firenze e a Roma. Impegnato anche in politica, ricoprì incarichi amministrativi. Nella sua breve, ma densa vita, s'interessò di filosofia, di demopsicologia, di critica d'arte e, soprattutto, di letteratura, consegnando alla narrativa opere di rilevante valore artistico."" -
L' attrice marchesa. Verso nuove visioni di Adelaide Ristori
Convenzionalmente definito come stagione del Grande attore, il teatro italiano del secondo Ottocento include il valore di alcuni eccelsi interpreti della scena di prosa, soprattutto tragica, che legittimarono in modo definitivo la dignità estetica del lavoro d'attore e, nella pratica materiale, dominarono tutte le componenti dello spettacolo. Di quella strategia Adelaide Ristori fu una protagonista indiscussa, e inoltre, in quanto donna, finì per nobilitare anche la figura pubblica e artistica dell'attrice, finalmente sollevata dai secolari sospetti e pregiudizi di equivoca moralità e cialtroneria professionale. Talento precoce, sostenuto da doti di infaticabile energia e tenacia di studio, questa figlia d'arte fu presto primadonna, ""stella"""" della Compagnia Reale Sarda, perfino ambasciatrice informale all'estero della causa italiana, poi capocomica di una compagnia tutta sua, al fianco del marito marchese-impresario, infine infaticabile viaggiatrice in clamorose tournées internazionali, pressoché ininterrotte dal 1855 fino al ritiro dalle scene nel 1886. Il libro, prendendo spunto dai lavori del convegno nazionale di studi promosso il 25 marzo 2006 da Cividale del Friuli, vuole proporre il ritratto screziato di una protagonista in cui, sul fondale dell'Ottocento, secolo """"lungo"""" di fondazione, sia possibile cogliere anche le smagliature, le aperture, i presagi del futuro."" -
Un motivo privato
Un uomo che ha visto troppo e un altro che invece non ha visto abbastanza. Una donna che guarda con disincanto alla propria vita e un cane che come lei ha deciso di scappare. Un albergo sperduto in cui un uomo ritrova se stesso. Un incrocio di destini più che di strade, che modifica per sempre il corso di due vite parallele. La vicenda sentimentale di una coppia ormai adulta e il desiderio di un figlio che attraversa questa e altre storie come un filo sottile, e alla fine diventa bisogno, mancanza, ossessione. -
The London Cut. Savile Row. L'arte inglese della sartoria. Catalogo della mostra (Firenze, 4 gennaio-1O febbraio 2007)
Savile Row, storica via londinese, è sede da oltre duecento anni dei più esclusivi laboratori sartoriali del mondo. Abiti unici, fatti su misura, bespoke. Per una clientela eccellente e variegata. Dal 1806 a oggi i sarti di Savile Row hanno vestito non solo tutti i famosi, ma anche tutti quelli, uomini e donne, che volevano distinguersi per quel mix speciale fatto di eleganza ed eccentricità. L'elenco dei clienti dei sarti di Savile Row è lunghissimo: il Duca di Windsor, l'Ammiraglio Nelson, Sir Winston Churchill, Fred Astaire, Cary Grant e John Lennon. E oggi i Principi William e Harry e tutti i reali d'Inghilterra, Mick Jagger, David Beckham, Brad Pitt, Tom Cruise e Pete Doherty, tra i tanti. Il libro contiene informazioni sui sarti di Savile Row e dintorni e un ricco apparato iconografico. Racconta non solo la storia di oltre due secoli di indiscussa eleganza, ma anche la contemporaneità di uno stile che a tutt'oggi rappresenta la haute couture maschile. Uno stile di cui si nutre la moda stessa: Ralph Lauren, Gianni Versace, Calvin Klein e Tom Ford sono e sono stati clienti della celebre strada, come Stella McCartney e Alexander McQueen che hanno fatto la loro gavetra nella Row. -
Gennarina
"È una bella storia questo nuovo romanzo di Corrado Ruggiero, ancora dedicato a Nocera Inferiore. C'è la ricchezza delle grandi narrazioni ottocentesche, la felicità delle invenzioni linguistiche novecentesche, il ritmo incalzante del cronista di """"nera"""", l'ironia e il sarcasmo del moralista che si fa scrittore di costume. Una prosa di coinvolgente efficacia disegna un quadro dai colori scintillanti, che restituisce vita nuova a comportamenti e relazioni di un recente passato, che ci appaiono insieme lontani e vicini. È una storia di mezzo secolo fa, in una città meridionale, campana, tra Napoli e """"Salierno"""". Gennarina e Nocera sono le protagoniste di questa storia, le due facce di una sola medaglia: Nocera come stata ed è, Nocera come poteva e, forse, potrebbe essere. La vita e il mondo: come va e come potrebbe andare se solo ci si volesse, se si fosse capaci di volere. Una vita nuova, un mondo nuovo. E invece..."""" (Francesco Barbagallo)" -
Una nuova laicità. Temi per una società plurale
Sempre più spesso, da qualche tempo, assistiamo a un vigoroso dibattito sulla cosiddetta ""laicità"""" con l'amara insoddisfazione di non trovare adeguate risposte. Sicuramente è necessario un ripensamento complessivo e una pratica rinnovata in riferimento sia alla società civile, sia allo Stato. A imporlo scrive Angelo Scola - è la rapida transizione che stiamo vivendo nel passaggio epocale dalla modernità alla post-modernità che ha nella globalizzazione, nella civiltà delle reti, nell'imponenza delle scoperte biotecnologiche e nel processo, non privo di drammaticità, di """"meticciato di civiltà e di culture"""", le espressioni più clamorose. Le questioni relative alla sfera affettiva, al bios, all'interculturalità, all'inter-religiosità hanno cambiato i termini delle discussioni nostrane sulla laicità. Senza annullare il peso delle problematiche classiche, che si lasciavano per lo più concentrare nel rapporto Stato-Chiesa, numerosi e più articolati sono oggi diventati i temi che confluiscono nell'ambito della laicità. A tal punto che si sente il bisogno non solo di ripensare questa delicata categoria, ma addirittura di tentarne nuove forme. Le proposte raccolte in questo libro affrontano pertanto molti temi ardui e complessi nella prospettiva di raggiungere la strada di una pacifica convivenza in cui raccontarsi per riconoscersi possa diventare la prima regola per una vera democrazia."" -
Stile Novecento
Possiamo finalmente allontanare e archiviare il Novecento letterario italiano? In questo libro lo ""stile Novecento"""", fin dalle sue lontane e salde fondazioni settecentesche, è descritto come uno stile che ci riguarda ancora da vicino e cui niente di nuovo, formalmente, è conseguito fino ad oggi. Quale sarebbe, dopotutto, il nuovo di oggi rispetto a questo ieri vecchio ma influente, e in perfetta salute? Il nuovo, in letteratura, è dietro di noi, in quel Novecento che non ha affatto esaurito i suoi argomenti, né i suoi impulsi. Le sue stesse domande capitali non dovrebbero essere meno capitali per noi, qui e ora: il """"blocco"""" della narrazione; il recupero della narrazione nella saggistica, invenzione anglosassone dagli sviluppi del tutto italiani anche altissimi e unici; la funzione dell'antiromanzo; le utopie; la poesia lirica, """"corta"""" e autocosciente; la poesia oscura, a un passo dal suo """"quid definitivo""""; la poesia che pensa e la poesia che non pensa; la lingua letteraria italiana vera, aggredita da una lingua letteraria italiana finta, reversibile, non distinguibile dall'informazione... Ogni scrittore convocato in questo libro, chi più chi meno, porta con sé il """"peso"""" del Novecento ma anche il suo stile, la sua intelligente aria di famiglia: solo nel Novecento, l'esitazione, il sì e il no, i non so di fronte alla catastrofe delle certezze sono, in sé, stile, e la fine o l'idea della fine della letteratura è, in sé, letteratura."" -
Cosa cambia
Cos'è successo a Genova in quei giorni del 2001? Cos'ha lasciato nelle persone che camminavano per quelle strade spianate dal sole di luglio? Questo romanzo è tante cose. È un reportage con l'uso deliberato di un'intima soggettiva. È l'esperienza di un rito di iniziazione collettivo nell'orrore, nella violenza e nello sbigottimento. È un percorso di formazione fuori tempo, vissuto da un protagonista che appartiene a una generazione instabile, quella dei quarantenni. È un romanzo di abbandoni e di sentimenti. È la storia privata del protagonista che torna a Genova anni dopo, entra nella stanza 914 di un anonimo albergo e vi si sistema come nel cuore del suo racconto. In giorni di febbrile passività, si alternano a fargli visita tre fantasmi struggenti, tre figure femminili, Angela, Magdalena, Elisa. Ma questo romanzo è anche un documento di denuncia, freddo, composto, fatto di immagini parlanti, prive di didascalie. Il maggior merito di ""Cosa cambia"""" - con la sua scrittura nitida, sottile, acuta - è di averci regalato una verità pronunciata a bassa voce là dove tutti gridano, di aver dato vita a una narrazione silenziosa e immobile, come sa esserlo una belva addormentata."" -
Luigi Comencini. Il cinema e i film
Questo volume intende risarcire Luigi Comencini di un debito che la critica ha nei suoi confronti: quello di aver esitato a individuarne la personalità autoriale, di averlo confuso con colleghi coevi - in debito di riconoscimento anch'essi - sotto etichette genetiche (quella dell'""eclettismo"""" per esempio) quando non fuorvianti. A Comencini è capitato in particolare con i generici accostamenti alla commedia all'italiana e alla """"specializzazione"""" dei film con bambini. Ma il suo cinema è ben altrimenti ricco. Se è vero che il suo essere autore comporta anche un confrontarsi col cinema popolare, più che specificamente con i suoi generi, se è vero che non sempre è all'altezza di se stesso (da artigiano, quale si rappresenta, è disposto ad accettare commissioni che non gli si addicono), è più spesso vero che la sua personalità si esprime nella maggior parte dei suoi film al di là dei generi, al di là dei condizionamenti produttivi: e a volte in maniera segreta, altre in maniera sorprendente (come nel suo documentarismo televisivo). Questo libro, affidato a fresche riletture di aspetti della sua opera o di singoli film, intende dare a Comencini il posto che merita nella storia del cinema italiano del dopoguerra."" -
Vita morte miracoli. Dialoghi sui temi ultimi
Stefano Lorenzetto raccoglie una serie di dialoghi con i camici bianchi sui dilemmi che la bioetica pone alla società. Ma presenta anche le drammatiche testimonianze di persone comuni che sono state duramente provate dal destino, che hanno toccato con mano la forza del soprannaturale, che si sono interrogate sul senso dell'esistere: la focomelica vittima del talidomide che ha perso tragicamente i genitori e il fratello, la paralitica che ha ripreso a camminare davanti alla grotta di Lourdes, l'imbalsamatore dei pontefici che si occupa delle salme senza nome, l'operaio che vive per accudire la moglie lobotomizzata, l'uomo senza desideri che rifiutava ogni contatto col mondo. Mentre l'ingegneria genetica galoppa verso l'ibridazione uomo-animale, sulla bioetica l'autore giunge a una conclusione di esemplare linearità: ""È venuto il tempo che chi armeggia con provette, pipette e bisturi si conformi a una semplice, primordiale verità, anteriore al diritto positivo: nessuno può mettere le mani su una vita che non gli appartiene, neppure se mosso dal nobile intento di salvare altre vite o far progredire la scienza""""."" -
Entracte. Drammaturgia del tempo
Questo libro muove dalla considerazione del tempo ""vuoto"""" posto tra gli atti per interrogarsi sul """"pieno"""" della temporalità dell'azione drammatica e su come questa dimensione si strutturi in rapporto alla prima. Allo scopo intreccia tre materie: un abbozzo di teoria del tempo drammatico; una breve storia delle teorie della durata teatrale e della divisione in atti dal rinascimento a oggi; un'analisi di campioni drammaturgici scelti dall'intera letteratura europea, dal Cinquecento al Novecento, considerati alla luce della loro articolazione temporale. Sfilano, dunque, capitolo per capitolo, le trame e l'esperienza del tempo rappresentate da Andreini, Beaumarchais, Beckett, Brecht, Buero Vallejo, Calderón, Corneille, De Filippo, Hardy, Goldoni, Ibsen, García Lorca, Machiavelli, Molière, Pinter, Pirandello, Priestley, Ruzante, Salacrou, Savinio, Schiller, Shakespeare, Valle-Inclán, Lope de Vega, Wilder. E insieme Amleto, il Cid, Don Giovanni e le donne della Veneiexiana."" -
Venezia, una scelta obbligata. I trattamenti individuali di depurazione. Ediz. illustrata
Il libro nasce dall'esigenza di far conoscere a un pubblico sempre più vasto, non solamente composto da tecnici, la progressiva evoluzione del sistema di depurazione delle acque della città di Venezia e di comunicarne i risultati. Gli autori hanno studiato lo sviluppo del sistema di smaltimento dei reflui della città, passato dal semplice ma ingegnoso processo basato sul dilavamento dei condotti fognari a opera del periodico flusso della marea, a un sistema decentralizzato, ancora oggi in fase di attuazione, il tutto attraverso le trasformazioni avvenute nel corso degli ultimi secoli. -
Smokiana. Elogio del fumo nella letteratura di tutti i tempi
Dopo Bacco e Venere ecco dunque il Tabacco. ""Smokiana"""" è il più completo e divertente volume della Trilogia dei Vizi. Il fumo delle sigarette certo, ma anche delle pipe, dei sigari, delle foglie e degli sterpi fumati in tempo di guerra. E ancora: tabacchi da meditazione, misteriosi cilindretti orientali, e, in un capitolo conclusivo e denso come una nebbia di un romanzo gotico, una panoramica sulle droghe d'ogni tempo e luogo narrativo. Oltre alle abituali """"false citazioni"""" disseminate qua e là e tutte da scoprire, Remmert & Ragagnin tornano a colpire con dieci racconti originali. Dieci fulmini parodistici che confermano l'unicità della loro scrittura a quattro mani."" -
Il sole nero
Il romanzo da cui è stato tratto il film ""II sole nero"""" di Krzysztof Zanussi, con Valerla Golino. Agata, una donna bellissima e passionale, è legata da un intenso rapporto di amore al suo Manfredi, di qualche anno più giovane e anch'egli bellissimo. Quando il suo amante viene ucciso da un uomo, Salvo, un violinista fallito, diventato un drogato che sfoga la propria rabbia per la condizione di frustrazione ed emarginazione in cui vive, contro un uomo giovane e bello, Agata precipita in uno stato di deliquio assai simile alla morte, da cui emerge con la lucida determinazione di cercare l'uccisore del marito e sottoporlo a un castigo esemplare, sottraendolo alla giustizia ufficiale. Prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto in Calabria, Rocco Familiari dà corpo a una sorta di thriller dostoevskiano, una intensa storia d'amore e morte in cui assume un rilievo fondamentale il conflitto tra l'innocenza e la colpa, la necessità del castigo e quella del perdono."" -
Sig.r Amadeo Wolfgango Mozarte. Da Verona con Mozart: personaggi, luoghi, accadimenti. Atti del Convegno (Verona, 27-28 aprile 2006)
Alcuni aspetti biografici del musicista, ancor oggi dibattuti: il suo difficile inserimento a Vienna, il rapporto con i massoni, la figura di Mesner, la morte; Salieri e lo strapotere dell'opera italiana alla corte degli Asburgo; l'attualità della figura di Don Giovanni, nel suo profilo storico e filosofico, e dell'opera lirica che lo vede protagonista; le circostanze, i luoghi e le persone che formavano l'ambiente cittadino, negli anni in cui Mozart si fermò a Verona, nel corso dei suoi viaggi in Italia. Questi i temi principali presenti nel volume che si muove dal convegno per i 250 anni dalla nascita di W.A. Mozart, organizzato a Verona ad aprile del 2006 dall'Accademia di agricoltura, scienze e lettere e dall'Accademia filarmonica di Verona. -
Robert Zemeckis. Ediz. illustrata
Robert Zemeckis è oggi il più ""sperimentale"""" dei registi hollywoodiani. Attraverso un rapporto privilegiato con la tecnologia, il suo cinema persegue il sogno di generare immagini ibride e meticce, che sappiano fondere e coniugare la tradizione analogica con l'innovazione digitale.""