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Io muoio, ma il ricordo vive. Un'altra battaglia contro l'Aids
Il racconto di Aida, che esorcizza la morte intorno a sé prendendosi cura di una pianta di mango, nasce da un viaggio in Uganda, dove Mankell è stato per parlare con madri e padri colpiti dall'Aids. Malati senza speranza di guarigione, questi genitori scrivono piccoli quaderni cui affidano ricordi di sé e auspici per il futuro dei loro figli, consapevoli che non vivranno abbastanza a lungo per vederli crescere. Così nascono i Libri della memoria, per Mankell, forse ""i più importanti documenti del nostro tempo"""". Il suo intenso racconto, unito al quaderno scritto da Christine Aguga per la figlia Everlyn, testimonia l'urgenza di un intervento: milioni di bambini come Everlyn e Aida sono destinati a rimanere orfani prematuramente."" -
Storia di Alì
Gli piaceva il calcio. Per questo, quando a sei anni ha lasciato il suo villaggio nel deserto, Alì era contento: perché il deserto è pieno di sabbia e nella sabbia il pallone non rimbalza. Se non è diventato un campione come Baggio è perché nella vita le circostanze contano più dei sogni di un bambino. Però ha visto il mondo e se lo porta dietro sotto forma di un mappamondo che di notte gli serve da abat-jour. Durante il suo viaggio ha chiesto l'elemosina per conto di un cugino che aspirava a diventare 'guerriero dell'Islam', ha lavorato in un circo, ha fatto il pizzaiolo in una città irta di grattacieli. Come a ogni essere umano, tutto gli accade per la prima volta, e Ali lo affronta con candore e coraggio. -
Prima che faccia buio
Nella scena finale de ""La dolce vita"""" di Fellini, il reporter, stordito da una delle solite notti brave, si trova su una spiaggia appena dopo l'alba, quando una ragazzetta bionda e fragile gli si fa incontro e gli sorride. Lui la osserva stupito, affascinato e completamente disarmato. Questo romanzo sembra cominciare proprio da questa scena: ambientato negli anni cinquanta-sessanta, racconta come un uomo si arrischi a incontrare quella ragazza, a cogliere quell'opportunità. Eppure, proprio il condizionamento dell'ambiente da cui ciascuno dei due proviene finirà per rendere il loro amore impossibile. Non solo, su Riccardo e Giorgia, i due protagonisti, si allunga l'ombra di un altro amore, quello della madre di lui, ai limiti dell'incesto."" -
Ville venete: la provincia di Venezia
Nel considerare il sistema di ville venete ciò che emerge, innanzittutto, è la loro condizione di beni in cerca di un nuovo significato economico, in una realtà che ha rivisto profondamente l'economia agricola e trasformato il suo ciclo produttivo, con il quale le residenze di campagna si sono dovute confrontare. Nel caso della provincia di Venezia modelli e tipologie sono profondamente diversi, non vi è una prospettiva unica; man mano che ci si allontana dalla laguna e da Venezia diminuisce l'influenza dei modelli architettonici veneziani, mentre diversa appare l'idea della campagna e della relativa gestione fondiaria dei proprietari locali e della nobiltà di terraferma. -
Il teatro Olimpico
Il teatro Olimpico, primo teatro stabile coperto del Rinascimento, non è espressione di una corte regale, di una potente signoria o di una illuminata municipalità, bensì di un gruppo nobiliare privato con finalità culturali. Miracolosamente conservatosi nella sua originaria fisionomia e integrità, esso si deve infatti alla volontà degli Accademici Olimpici, che ne patrocinarono la realizzazione su progetto di Andrea Palladio tra il 1580 e il 1585. -
Le Théâtre Olympique
Il teatro Olimpico, primo teatro stabile coperto del Rinascimento, non è espressione di una corte regale, di una potente signoria o di una illuminata municipalità, bensì di un gruppo nobiliare privato con finalità culturali. Miracolosamente conservatosi nella sua originaria fisionomia e integrità, esso si deve infatti alla volontà degli Accademici Olimpici, che ne patrocinarono la realizzazione su progetto di Andrea Palladio tra il 1580 e il 1585. -
The Teatro Olimpico
Il teatro Olimpico, primo teatro stabile coperto del Rinascimento, non è espressione di una corte regale, di una potente signoria o di una illuminata municipalità, bensì di un gruppo nobiliare privato con finalità culturali. Miracolosamente conservatosi nella sua originaria fisionomia e integrità, esso si deve infatti alla volontà degli Accademici Olimpici, che ne patrocinarono la realizzazione su progetto di Andrea Palladio tra il 1580 e il 1585. -
Il posto dei papaveri. Quando la DC ha ricostruito l'Italia
Negli anni cinquanta e sessanta l'Italia si trasformò da paese agricolo in paese industriale. Fu il ""miracolo economico"""". I valori tradizionali, tipici di una società contadina, furono rapidamente sostituiti da stili di vita profondamente diversi, aperti ai consumi e al conseguimento del benessere. Ma furono soprattutto gli anni in cui una generazione di politici e di uomini illustri, da Fanfani a Moro, da Nenni a La Pira, da Zaccagnini a Papa Giovanni, ricostruirono l'Italia."" -
Storia del cinema italiano. Vol. 5: 1934-1939.
Il quinto volume, ma settimo a essere pubblicato, della ""Storia del cinema italiano"""" di Marsilio si concentra sugli anni che vanno dal 1934 al 1939. Curato da Orio Caldiron, analizza la nascita di Cinecittà e della cineteca italiana, i film di Blasetti e Camerini, il cinema coloniale, l'asse Roma-Berlino, Mario Soldati e Cesare Zavattini, i cinegiornali Luce, l'editoria cinematografica, i rotocalchi illustrati."" -
Non riattaccare
Immagina di essere sveglio in una notte afosa. Immagina di amare ancora chi ti ha lasciato da due mesi. Immagina che sia proprio il tuo amore a telefonarti, in quella notte di desiderio e di abbandono. Ma non telefona per chiederti perdono. Telefona per dire addio, a te e alla vita. E allora non potrai che parlargli, parlargli e parlagli ancora, perché sai che è l'unico modo per ancorarlo alla vita. Ma, mentre gli parli al telefono, riuscirai a raggiungerlo, nella sua città, prima che sia troppo tardi? -
«La rosa della mia guerra». Lettere a Venturina
"La rosa della mia guerra"""". Così D'Annunzio chiama Venturina, quando, nelle pause fra un'impresa e l'altra, torna dal fronte a Venezia assetato di musica e d'amore. Sì, è un amore grande, uno dei pochi nella vita del Vate-dongiovanni (in tre anni le scrive oltre milleduecento lettere!). Ed è un amore scandaloso. La giovane dama, Olga Brunner Levi, un'ebrea triestina maritata a un veneziano che ne condivide la melomania (lascerà il bel palazzo sul Canal Grande per costituirvi la nota Fondazione Ugo e Olga Levi per gli studi musicali), appartiene alla buona società: e vorrà secretato per decenni quel rovente carteggio che solo ora torna in piena luce." -
Una donna del nostro tempo: La condizione sentimentale-Il sogno della bambina (Uno e l'altro)-Un matrimonio perfetto
"Un matrimonio perfetto"""", """"Il sogno della bambina (Uno e l'altro)"""", """"La condizione sentimentale"""": tre romanzi che Carla Cerati ha concepito come l'uno il seguito dell'altro, vengono riproposti in questo cofanetto tutti insieme. La trilogia è un ritratto nitido e preciso della condizione femminile e racchiude impressioni forti e sentimenti che la scrittura della Cerati riesce a sviscerare penetrando nelle contraddizioni della vita, con scatti di rabbia e ribellione, per affermare la libertà dell'individuo." -
Pier Luigi Pizzi alla Fenice
Il volume documenta il lungo e fruttuoso sodalizio che lega il regista e scenografo milanese Pier Luigi Pizzi a Venezia e al suo principale committente, il Teatro La Fenice: dagli esordi nei primi anni '50 come scenografo e costumista per il Festival internazionale del teatro della Biennale, fino ai più recenti allestimenti operistici realizzati nella duplice veste di regista e scenografo. Il catalogo si apre con un saggio-intervista seguito dalla cronologia completa di tutti gli spettacoli, ciascuno illustrato dalla locandina della prima realizzazione, dai disegni e modelli da lui firmati e da un'ampia rassegna fotografica a colori e in bianco e nero, per concludersi con la rassegna della stampa dell'epoca. -
Ca' Foscari. Storia e restauro del palazzo dell'Università di Venezia
Venezia di pietra d'Istria e acqua, fondamenta antiche e salsedine che corrode imperturbabile da secoli. Costruire e soprattutto restaurare a Venezia è un'arte. Fra gli esempi più fulgidi di ""rinascita"""" d'un antico palazzo, senz'altro Ca' Foscari detiene la palma del lavoro più stupefacente. Incastonata nell'ansa forse più bella del Canal Grande, con la prospettiva aperta sia sul ponte dell'Accademia che su quello di Rialto, Ca' Foscari è tornata finalmente alla luce dopo un restauro certosino e costitutivo delle strutture stesse dell'edificio. Il volume documenta il delicato intervento di restauro."" -
Lettere d'amore di un giudice corrotto
Le case, si sa, conservano sempre nel tempo una traccia dei propri abitanti e delle loro storie. Durante il restauro di un alloggio signorile nel centro di Torino saltano fuori due ritratti, un diario e un mazzetto di lettere datate 1889: raccontano di un amore clandestino e di un omicidio. ""Il materiale"""" scrive De Rienzo, """"era dunque già pronto per un romanzo. Bastava dargli una struttura"""". Traendo spunto da un reale fatto di cronaca, che tenne viva l'attenzione delle Gazzette torinesi alla fine dell'Ottocento, De Rienzo ricrea nitidamente gli ambienti dell'epoca, tra i perversi meccanismi della spregiudicata finanza italiana e il chiacchiericcio dei cronisti mondani e giudiziari."" -
Dialogo del venditore di libri (1539/1593)
Nel 1539 Nicolò Franco (1515-1570), scrittore dotato di un'incontenibile vena polemica e satirica che l'avrebbe condotto sul patibolo, pubblicò a Venezia i ""Dialogi piacevoli"""". L'operetta ebbe notevole successo e fu continuamente ristampata sino al 1559. Successivamente, come avvenne a molte altre opere letterarie, anche questo scritto fece le spese del clima repressivo inaugurato dalla pubblicazione del primo indice romano dei libri proibiti in quello stesso. Il libro di Franco tornò in circolazione a fine secolo dopo essere stato diligentemente corretto da Girolamo Giovannini, domenicano ed espurgatore professionista. Da quel libro viene qui estratto il dialogo sulla libreria, una delle più antiche descrizioni del mestiere di libraio, presentato nelle due versioni, l'originale di Franco e quella purgata dal censore. Il confronto consente di evidenziare, all'interno di un testo vivace e molto sensibile alle grandi tematiche culturali del tempo, le preoccupazioni e gli intenti della censura ecclesiastica."" -
Tu non sai cos'è l'amore
Esiste una forma di sconforto, di segreto malessere che solo le donne custodiscono. Può essere taciuto per anni o un'intera vita, ma cresce nei giorni e infiltra le relazioni più intime, a cominciare dalla famiglia. Elisabetta, una giovane madre dalla buona posizione sociale, all'improvviso lascia marito e figlio per tornare a vivere nella casa in cui è nata. Questa fuga, inaspettata e sconcertante, produrrà una serie di serrati confronti-scontri dai quali tutti - Elisabetta, il marito, i vecchi genitori usciranno sconfitti. -
Antonio Marras. Ediz. inglese
Dedicata a uno dei protagonisti più interessanti del fashion system contemporaneo, questa monografia racconta attraverso immagini e testi il percorso ideativo e creativo di Antonio Marras. Fashion designer capace di tenere insieme con il suo lavoro tutti i contrasti di cui è impastato il nostro presente: locale e globale, tradizione e innovazione, memoria e futuro, mettendoli continuamente alla prova con un fortissimo senso della materia e della forma fino a diventare quell'abito e quella collezioni che raccontano di uno stile riconosciuto in tutto il mondo. -
Dizionario del buon senso. Il paese irreale dalla A alla Z
Gli applausi ai funerali. Le condizioni igieniche dei bagni nelle aree di servizio. La cervellotica moda di assegnare un nome alle operazioni di polizia. I tavoli che si aprono e i pezzi di storia che se ne vanno. Gli indici di calore e le temperature percepite. Le pieghe dei bilanci. I farmaci che costano 19 miliardi di vecchie lire al chilo. Le porte dei campi di calcio che crollano addosso ai bambini. I traffici dei mediatori di tessuti fetali. Sono davvero un'infinità gli argomenti che indignano Stefano Lorenzetto che, dal suo osservatorio privato, intende cogliere le contraddizioni di un Paese nevrotizzato. -
L' opera del vento. Poesie 1965-2005
"L'opera del vento"""" raccoglie quarant'anni di attività poetica di Maura Del Serra, una delle voci più intense e profonde del panorama contemporaneo, nutrita di multiformi frequentazioni, che spaziano dalle fonti mitico-classiche, bibliche e dantesche ai testi sapenziali d'Oriente, dal barocco elisabettiano a un romanticismo e decadentismo elettivi (Hölderin, Dikinson, Rilke, Block) fino alle voci novecentesche più altamente meditative (Eliot, Pasternak, Weil, Saba, Rebora, Luzi, Symborska): nutrimenti che non appaiono mai sclerotizzati in un pastiche erudito o virtuosistico, ma sono rivissuti come fonti parentali e sincroniche di una lunga e originale ricerca, a un tempo sostanziale e stilistico-formale, storica e metastorica, che coinvolge il lettore negli interrogativi fondanti del nostro tempo e del tempo del mondo, con una pluralità di accenti mai dogmatica, ma sempre e crescentemente improntata, nel volgere delle raccolte, a una pietas creaturale e civile, a un'intimità dialettica della coscienza che assume spesso forme liricamente sentenziose e drammaturgiche, e che coinvolge il lettore nella sua tensione verso il logos di un'armonica unità dell'esperienza."