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L'uomo che voleva comprare il linguaggio
Confinati nell'aeroporto di un'isola una sera in cui imperversa un uragano, un uomo e una donna si rincontrano per caso. Dopo gli studi di filosofia, che li hanno prima uniti e poi separati, lui sta cercando di concretizzare il suo progetto: brevettare il linguaggio. È convinto, infatti, che non sia lontana l'epoca in cui gli umani dovranno «abbonarsi alla logosfera» affinché alle loro parole seguano degli effetti. In questo libro, a metà tra la sceneggiatura e il dialogo platonico, i personaggi di Pascal Chabot analizzano la società contemporanea: ne impersonano l'alienazione e informatizzazione, ma anche i valori da salvare e preservare per un futuro che può ancora essere riscattato, confidando nell'umanità. -
Faber in Sardegna. Raccontato da amici e colleghi. Con DVD video
Quando, a metà degli anni Settanta, Fabrizio De André credeva di aver esaurito la vena creativa, scelse di lasciare Genova per ritrovare la campagna che aveva conosciuto da bambino. Si trasferì così all’Agnata, un casale mezzo diroccato dove all’inizio c’erano solo un fico, un mandorlo, un leccio e una quercia giovane. Da quel momento, la Sardegna diventò un perno essenziale nella storia di Fabrizio, che l’ha cantata, l’ha voluta, l’ha accudita, l’ha protetta e le si è concesso. È una di quelle storie di corrispondenza, di appartenenza e di radicamento che prescinde da anagrafe, carte, alberi genealogici. Fabrizio e la Sardegna sono stati una cosa sola, una sorta d’identità riflessa, inseguita e conquistata, e soprattutto conservata. In Faber in Sardegna, gli amici, i collaboratori e i partner di musica – come Massimo Bubola, Mauro Pagani, Francesco De Gregori, Ivano Fossati – ricordano aneddoti e momenti d’intimità condivisi con il cantautore amato da tutti, anche da chi lo aveva conosciuto fugacemente, e che dopo la sua scomparsa in molti rimpiangono come se avessero perso qualcuno di caro, uno di famiglia. -
Ho sposato un musulmano. Italiane in cerca d'amore tra sogni, conversioni e truffe
La sognatrice, la convertita, l'amazzone, la vacanziera, la truffata: sono cinque le tipologie di donne che hanno avuto il coraggio di raccontarsi in questo libro. Ognuna di loro è pronta a tutto pur di sentirsi amata. Accettano la poligamia, si convertono all'islam e con i risparmi di una vita finanziano i progetti imprenditoriali dei loro ""compagni"""", spesso conosciuti durante una vacanza nei Paesi arabi. In mezzo alle testimonianze di donne ferite, ci sono però anche storie di coppie che sono riuscite a trovare la strada del rispetto reciproco, superando le differenze culturali e i pregiudizi di una società spesso xenofoba e razzista. Attraverso questi racconti in prima persona, Michela Manetti analizza il fenomeno delle coppie miste e ci restituisce lo spaccato di una realtà emergente in un mondo sempre più multiculturale."" -
Popgiornalismo. Il caso Dagospia e la post-notizia
Con le continue trasformazioni dell'era digitale, diventa sempre più urgente mettere a punto dinamiche comunicative che sappiano muoversi con la stessa velocità con la quale viaggia la trasmissione dei dati e che, soprattutto, riescano a sviluppare capacità connettive in grado di ricomprendere un numero sempre maggiore di dati-fatti-informazioni. Partendo dal fenomeno giornalistico rappresentato da Dagospia — il sito di Roberto D'Agostino che ha saputo cogliere, sin dagli albori, le possibilità offerte dal mezzo digitale — il libro analizza i caratteri di una nuova forma giornalistica, il popgiornalismo. Al centro di questa recente declinazione informativa non c'è più la notizia ma la post-notizia, la necessità cioè di lavorare sulle connessioni e sugli effetti che ogni nuovo fatto, evento o dato determina. Da qui ne conseguono i tre tratti essenziali dell'approccio popgiornalistico: la ""leggerezza"""" pesante dell'informazione, la conoscenza del quotidiano come opera aperta e la libera responsabilità del lettore."" -
Mater Matera. Appunti, ricordi e impressioni sul mezzogiorno. Con DVD video
Il film: Matera, l'unico capoluogo di provincia della Penisola escluso dalla rete ferroviaria nazionale, è stata appena proclamata capitale europea della cultura per il 2019. La scommessa sul futuro è aperta, ma quale sarà il prezzo da pagare? Che cosa dovrà sacrificare la città del suo passato e della sua storia? Andrea Di Consoli, scrittore di origini lucane, percorre le strade dei Sassi, dichiarati Patrimonio dell'Unesco nel 1993, e dei ""nuovi Sassi"""" in periferia, incontrando le voci del cambiamento, così come i testimoni di una civiltà che non c'è più: quella dei contadini umili raccontati da Carlo Levi, alla ricerca della vera anima della città. Un'anima che somiglia forse a quella dell'Italia intera, in bilico fra passato e voglia di futuro. Il libro: Nell'anno da capitale europea della cultura, Andrea Di Consoli torna a parlare di Matera, di Meridione, di futuro e di cultura in una conversazione intima e schietta, in cui intreccia la sua biografia di lucano con quella della città, e percorre un viaggio nella memoria di un luogo che è entrato nell'immaginario collettivo ed è diventato il simbolo di un Sud che cambia."" -
Politica della caverna. La controrivoluzione di Bolsonaro
Già dal 2016, con l’impeachment di Dilma Rousseff, si preparava il terreno per la vittoria elettorale di Jair Bolsonaro. Presidente del Brasile dal 2019, le sue politiche neoliberiste stanno compromettendo l’economia del Paese. Le principali vittime della sua «controrivoluzione preventiva», volta a sedare sul nascere qualsiasi forma di dissenso, sono le minoranze, le donne, i giovani. Com’è stato possibile che questa miscela di potere autocratico, neoliberismo senza freni e forte presenza militare arrivasse al potere? Ricardo Antunes cerca la risposta riflettendo sull’ultimo mezzo secolo di storia brasiliana, sugli errori commessi dai governi del Partido dos Trabalhadores e sulla tendenza ad arrendersi comune alle sinistre di tutto il mondo. Invita poi i sindacati, i partiti all’opposizione, i movimenti sociali a unire le forze per intraprendere un cammino che sia davvero solidale e in grado di contrastare l’ascesa dell’estrema destra. -
L'uomo del Rinascimento. La rivoluzione umanista
Attraverso lo sguardo critico di Marx ed Engels, Ágnes Heller propone una nuova lettura di un Rinascimento che è stato al tempo stesso rivoluzione e crisi: i ceti del feudalesimo, infatti, lasciano il posto a una stratificazione sociale più fluida e a una nuova forma di lotta di classe, l’uomo si riappropria del suo destino, e il capovolgimento del sistema dei valori getta le basi del futuro individualismo. Dalle contraddizioni di quest’epoca si apriranno due strade sul futuro dell’Europa: da una parte proprio l’Italia, così come la Spagna, incarnerà il volto di un Rinascimento naufragato all’apice della sua trasformazione economica e culturale; dall’altra, le successive evoluzioni in Inghilterra e Francia rappresenteranno le naturali conseguenze di ciò che è stato anche l’alba del capitalismo. Analizzando i capolavori di Shakespeare, More, Machiavelli, Giordano Bruno e tanti altri artisti che sentirono l’esigenza di ripensare l’uomo e il mondo, la Heller ci restituisce la complessità di un’epoca così fondamentale per l’identità europea. -
Animali di periferia. Le origini del terrorismo tra Golpe e Resistenza tradita. La storia della Banda XXII Ottobre
Genova, 22 ottobre 1969: Mario Rossi, giovane operaio genovese, torna al suo quartiere, in Val Bisagno, per organizzare insieme a un piccolo gruppo di altri sottoproletari e di ex partigiani delusi una formazione pronta anche alla clandestinità per contrastare i rischi di un eventuale golpe. Quella data – riportata su un biglietto ferroviario trovato nelle sue tasche – diventa per l’opinione pubblica il simbolo della Banda XXII Ottobre, la prima banda armata in Italia. Alcuni di loro sono iscritti al Pci o lo sono stati, altri sentono solo di non essere rappresentati. Non hanno nome, si rifanno ai Gruppi di azione patriottica e alla strategia della guerriglia sudamericana. Pensano a una nuova Resistenza e a una rivoluzione di stampo cubano. Entrano in contatto con progetti e percorsi non del tutto chiari, incrociano altre vite, come quella di Giangiacomo Feltrinelli. La loro vicenda finirà, tragicamente, il 26 marzo del 1971 insieme alla vita di Alessandro Floris, un giovane fattorino dell’Istituto delle Case Popolari di Genova, ucciso da un proiettile di rimbalzo sparato da Rossi in fuga dopo una maldestra rapina. Per gli “animali di periferia”, come loro stessi si definiscono, si aprono le porte del carcere, mentre l’immagine di Floris morente a terra diventa il simbolo della violenza e del male. In questo libro sono loro stessi a raccontarsi, sullo sfondo di una Genova – come sempre laboratorio politico e sociale – e un’Italia che si stavano incamminando verso la stagione violenta degli anni Settanta. Ancora oggi è necessario riflettere su quel periodo mai indagato abbastanza e sul pericolo di derive autoritarie e conseguenti reazioni illegali. Introduzione di Nando Dalla Chiesa. -
Sia lodato Bartali. Il mito di un eroe del Novecento
"Sia lodato Bartali"""": in questi termini un quotidiano plaude, il 24 luglio 1948, alla vittoria di Gino Bartali al Tour de France. Quel titolo suona oggi ironico, ma allora era assolutamente privo di scherno perché rivolto a un personaggio oggetto di una venerazione quasi religiosa. Proprio per questo il trionfo in terra francese assunse il sapore di un evento miracolistico che, secondo una vulgata largamente diffusa, avrebbe sdrammatizzato la rivoluzione nella quale l'Italia rischiava di precipitare dopo l'attentato al leader comunista Palmiro Togliatti. Singolare davvero è la storia di Gino Bartali proclamato nel 2018 cittadino onorario di Israele per aver contribuito, durante la Seconda Guerra Mondiale, a salvare centinaia di ebrei. Nella seconda metà degli anni Trenta il ciclista fu al centro di una vera e propria beatificazione da parte del mondo cattolico che attorno alla sua figura creò il mito del «magnifico atleta cristiano» contrapponendolo all'eroe sportivo muscolare del fascismo. Nel dopoguerra Bartali contese a Fausto Coppi il primato della popolarità e la rivalità fra i due campioni si alimentò anche di motivi politici: al Bartali «cattolico e democristiano» le folle contrapposero il Coppi «comunista». Un vero e proprio duello politico e sportivo: a colpi di Guerra Fredda e di pedale." -
Marx. Un filosofo ebreo-tedesco
Cinque saggi di Ágnes Heller su Karl Marx accompagnano in questo volume il testo, ormai classico, sulla teoria dei bisogni. Ciò che restituiscono è una lettura decisamente controcorrente che – analizzando il rapporto con la modernità, la giustizia, la liberazione dell’uomo, l’ebraismo, la cultura tedesca – sottolinea l’importanza filosofica del lavoro di Marx, la cui attualità non è scalfita dal superamento delle sue teorie economiche o sociologiche ed è ancora oggi indispensabile per comprendere i caratteri fondamentali della nostra modernità e molti problemi cruciali del nostro tempo. -
Le belle bandiere e il colore perduto del PD
L'identità della sinistra, senza più l'orizzonte socialista in cui era cresciuta, si è usurata quasi ovunque in Occidente. Le società contemporanee, frammentate e singolarizzate, hanno dissolto in un'universale liquidità il legame sociale che le teneva unite nel Novecento: élite e popolo si presentano ormai come due pezzi di mondo diversi tra i quali ogni comunicazione si è interrotta. È successo anche in Italia, dove il Partito democratico si è trasformato in un partito di centro, sempre più indifferente verso chi rimane indietro, ai margini del benessere e della sicurezza, e sempre più compiacente verso chi esibisce potere e successo. Nonostante questo, l'anima della sinistra sopravvive, anche se spaesata e senza dimora. Il Pd potrà tornare a esserne la casa solo se ridesterà l'idea che ""non ci si salva da soli"""" e se al posto del singulus tornerà a insediare l'individuo sociale: levando «le belle bandiere», le ragioni della sinistra che ancora parlano all'oggi, agli esclusi, ai precari, a chi non percepisce abbastanza per un'esistenza autentica, serena e rispettabile, a chi chiede dignità e speranza, a chi soffre le solitudini di questo tempo, a chi, non mancando di tutte queste cose, ha tuttavia «fame e sete di giustizia»."" -
Scritti tra arte e vita
"Scritti tra arte e vita"""" raccoglie gli scritti sparsi di Vittorio Brandi Rubiu (recensioni di mostre, commenti critici, introduzioni a cataloghi, interviste) e testimonia lo stile breve ma folgorante del critico d’arte. Attraverso le relazioni tra Brandi, Morandi e Burri, Rubiu ripercorre la propria formazione; con l’opera di Pascali afferma la sua indipendenza critica; grazie al rapporto con il gallerista Fabio Sargentini fissa un’alleanza affettiva e strategica per la vita. Fu per le mostre tenute all’Attico che scrisse alcuni dei pezzi più lirici e importanti per la sua carriera, e fu ancora per L’Attico che rilasciò l’ultimo intervento esplicito «in chiave di attualità»: la presentazione della mostra personale di Eliseo Mattiacci nel 1969. La cultura di Rubiu è vasta, e le chiuse dei suoi testi di estrema e sintetica bellezza: Burri diventa «un artista di frontiera», l’opera di Afro una bandiera per «una pittura che si vuole in disarmo», Palma Bucarelli «donna coraggiosa anche quando sbaglia», il secondo Futurismo «una specie di appendice indolore del primo». È, del resto, nella condizione di aurea brevitas che prospera la sua prosa: una scrittura breve ma fresca e sempre lieve, leggera e giovane. Introduzione di Marco Toninelli." -
Breve storia della mia filosofia
Ágnes Heller racconta il suo cammino filosofico, intrecciando lo sviluppo delle proprie idee alle sfide storiche e politiche del suo tempo (dai Gulag ad Auschwitz, dalla rivoluzione all’emigrazione). La storia del suo pensiero è presentata in quattro tappe: gli “anni dell’apprendistato”, a lezione da György Lukács, prima e dopo la rivoluzione ungherese; gli “anni del dialogo”, epoca di fermento, discussione e condivisione all’interno della Scuola di Budapest; gli “anni della costruzione e dell’intervento”, caratterizzati dall’impegno politico durante l’esilio australiano; infine, gli “anni della peregrinazione”, fra lezioni e conferenze in giro per il mondo, dopo la morte del secondo marito Ferenc Fehér. Un’avventura intellettuale che attraversa l’intero «secolo breve» e si confronta con il vortice dei suoi più scandalosi enigmi. -
I sette stadi della filosofia. Il gioco della vita e del pensiero
Perché la filosofia? Cosa cercare in questa disciplina? Quale impatto può sortire sull’esistenza di quante o quanti la praticano? Questo libro affascinante, cesellato, originale, ci immerge nella grande avventura del pensiero filosofico e ne attraversa la storia in modo limpido e avvincente, andando alla ricerca delle sue funzioni principali. Chiarire, liberare, conoscersi, trasmettere, prospettare, trasformare e gioire: ecco le sette operazioni filosofiche che per Chabot sono le più importanti, i sette stadi di quegli strani giochi in cui si confrontano e si rivelano la vita e la teoria. -
Quei monti azzurri
La vita quotidiana e le figure che animano palazzo Leopardi riempiono le pagine di un immaginario, ma non inverosimile, quaderno di Paolina, divisa tra passione per lo studio e senso di segregazione; vaghe speranze d’amore e consapevolezza del proprio infelice aspetto; soddisfazione per le prime prove della genialità del fratello e timore che il suo desiderio di gloria si traduca fatalmente nella decisione di lasciare Recanati, di valicare quei «monti azzurri» che chiudono l’orizzonte, e sembrano evocati nella composizione cromatica che William Turner creò nel 1819. L’anno stesso in cui Giacomo tenterà di fuggire dalla casa paterna e, a poche settimane dal fallimento del suo disperato progetto, comporrà L’infinito, dove non i monti lontani ma la vicina siepe impedisce allo sguardo di giungere all’ultimo orizzonte. Sarà in questi versi che Paolina potrà credere, sia pure per poco, di intravedere l’approdo all’idea che, a confronto dell’immensità dello spazio, e dell’incommensurabilità del tempo, l’altrove sfumi nel qui, nel posto in cui ci è stato dato di vivere. -
Le stelle danzanti
Quando, il 12 settembre 1919, Gabriele d'Annunzio entra a Fiume con duemila volontari, dà inizio a un'impresa senza eguali nella Storia e quello slancio irredentista si trasforma in un ardito laboratorio rivoluzionario. Ma se il Comandante è l'interprete ispirato che guida l'avventura, protagonisti ne sono i ragazzi che di lì in poi si riversano a migliaia nella città. È il caso di Marco e Giulio, già compagni d'armi nella Prima Guerra Mondiale, uniti come fratelli dalle sanguinose battaglie e dalla speciale amicizia con la splendida infermiera Daria. I due si ritrovano a Fiume spinti dallo stesso fervore, fianco a fianco con nuovi alleati in rischiose azioni di spionaggio e rocamboleschi salvataggi, sedotti dal clima eroico e sensuale del grande esperimento. Sotto le stelle della Reggenza del Carnaro - l'Orsa Maggiore scelta per rappresentare l'Impresa fiumana - i giovani Legionari di d'Annunzio travolgono tutto con il loro entusiasmo e l'ardente passione per la giustizia, mentre sullo sfondo sí agita una sarabanda di poeti, idealisti, sovversivi e femmes fatales. -
Ricostruzione nell'attimo del respiro della dissacrante epidermica di un osservatore abbastanza bravo a camminare o del dolore dell'acqua nella decoerenza di una storia. Vol. 1: Gli anni
Mario è un ragazzo davvero unico, è brillante e originale, in un modo che le persone definiscono con superficialità ""stranezza"""". Sin da bambino il suo punto di vista sulla realtà assumeva tratti sorprendenti, le storie che raccontava erano insieme mature e stralunate, le sue domande sfidavano la capacità di razionalizzare degli adulti. La sua innata resistenza a conformarsi trova consonanza nello spaesamento dello zio Eugenio, anche lui spesso rubato al presente da un mondo pieno di sensazioni opache. Sullo sfondo delle loro vite singolari, più acute, c'è la cittadina di Trevolto, dove si susseguono eventi inspiegabili, bizzarri e anche inquietanti, come in un regno stregato. Qui, tra le chiacchiere da osteria e le dicerie dei vicini, nascono i piani di zio e nipote per conquistare ognuno la propria verità, dopo la grande delusione per la verità comune. Ma chissà se si riesce mai a conoscere più di quello che diventa destino."" -
Il marketing della paura. Donald Trump e il codice della comunicazione politica
Che cosa vuol dire usare la paura come mezzo di comunicazione politica? Lo stato permanente di squilibrio e di minaccia è da sempre lo strumento principe di chi detiene il potere, così da creare il problema e allo stesso tempo fornire le soluzioni a masse facilmente manipolabili. Le scienze cognitive, fin dal celebre esperimento dell'università di Stanford sull'""effetto Lucifero"""", hanno svelato molti dei meccanismi connessi alla paura, codificati successivamente attraverso il neuromarketing strategico, che fanno uso di linguaggi ipnotici, posture, gestemica ed elementi paralinguistici. Donald Trump è certamente il politico che più di ogni altro segue una strategia precisa, scientifica, che si avvale delle tecniche e dei meccanismi specifici del marketing della paura. Una lezione che si rivelerà utile a chiunque voglia guardare alla politica e ai politici con spirito critico, per non cadere nei tranelli e individuare tempestivamente i tentativi di manipolazione. Prefazione di Massimo Arcangeli."" -
L'età del ferro (2019). Vol. 2
In questo numero: • Il tempo della perplessità Paolo Febbraro Il pessimismo della volontà • Il personaggio Joyce e la sua opera Edoardo Zuccato La leggenda del santo sperimentatore • «The Irish Times», 13 giugno 2015 Declan Kiberd Non avete ancora letto l’Ulisse di Joyce? • Joyce secondo Henry Miller Alfonso Berardinelli Un sublime odore mortuario • L’Ulisse Paolo Febbraro Diario di lettura • Insofferenze Alfonso Berardinelli Il menù non prevede la critica letteraria • La felicità è un’epifania Giorgio Manacorda Un vetro leggero molto trasparente • Emozioni e responsabilità Marta Tibaldi La felicità è un modo di essere nel mondo • L’ordine e il piacere Gabriele Tanda Il ritmo della felicità • I pensieri di Remo Edoardo Chiti La felicità e il diritto • Zibaldino Fabrizio Bajec Poesie per ricominciare • Accountable/not accountable Carmen Dell’Aversano I piaceri del multiculturalismo • Humanities Matteo Marchesini Acque calde -
Alternative per il socialismo (2019). Vol. 54: Il regno dell'incertezza
In questo numero: La via maestra della rivolta contro l’ordine capitalistico esistente; Il voto, la deflagrazione e gli squilibri europei; Nuovi fenomeni a confronto: la Brexit e le destre nazionaliste; la sfida dei Gilet Gialli e dell’onda verde dei giovani; Il mondo intorno a noi: nelle sabbie del Nord Africa (il caso Algeria) e del Medioriente; gli Usa e la rinascita degli ideali socialisti; la Cina e il drammatico ’89; L’Italia della controriforma istituzionale; Md e l’attacco alla magistratura; No Tav e modello di sviluppo; Riders e Drivers tra precariato e sindacalizzazione. Un’altra trasformazione nel mondo dell’auto; Il saggio: la teoria dell’immiserimento in Marx.