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La casa grande
Nel dicembre del 1928 viene soffocato nel sangue lo sciopero dei lavoratori della United Fruit Company, compagnia bananiera statunitense. A sparare sugli operai, i soldati colombiani, ragazzi del popolo che il governo, da sempre fautore degli interessi dei latifondisti del Paese, invia per sedare la ""rivolta"""". La masacre de las bananeras è un episodio destinato a lasciare un segno indelebile nelle coscienze dei colombiani: García Màrquez ne scriverà quarant'anni dopo in alcune memorabili pagine di """"Cent'anni di solitudine"""", e Cepeda Samudio — ricordato tutt'oggi come uno dei più grandi innovatori della letteratura colombiana contemporanea — ci offre la cronaca obliqua di quei giorni nient'affatto lontani. Se da un lato il male insiste nella storia della nazione e nella vita intima degli uomini che la abitano, dall'altro la modernità incalza tutt'intorno, ridisegna i confini, inventa nuovi e inauditi spazi."" -
Federico Fellini. Cent'anni: film, amori, marmi
È un amore carico di equivoci quello che circonda il grande regista, nella vita privata e nell’arte: Fellini incontra, assorbe e sfida i piani alti della storia del cinema, dove abita Chaplin (che Fellini aveva amato e poi detestato), dove vive il maestro Rossellini, e dove entrò Pasolini, amico-nemico di Fellini, personalità con cui confrontarsi e rivale. Italo Moscati si inoltra in un racconto che comprende le luci e le ombre che hanno avvolto il celebre regista: i rapporti con la famiglia, la sua Rimini, poi Roma, l’ambiente cinematografico, la giostra dei produttori e dei politici. Una “festa” spettacolare che si è estinta con La dolce vita e con 8 ½: due marmi che hanno accompagnato il fellinismo in un poetico, esausto, corteo funebre dal sapore di un’unica commedia italiana. -
La città e il fantasma. Dal muro di Berlino ai nuovi muri
Grazie a riferimenti storici e curiosità sulla Guerra fredda, Davide Grasso illustra il processo di costruzione e caduta del muro di Berlino, estendendo l’orizzonte di analisi alla proliferazione dei muri tra il 1989 e il 2019. Per farlo, per creare un ponte tra il fatidico 1989 e ciò che è avvenuto dopo, si rivolge anche al passato prossimo, quello delle rivolte che hanno costellato la storia dell’Europa dell’Est (Berlino 1953, Budapest 1956, Praga 1968, Danzica 1981), considerate premesse della Wende, focolai di grandi cambiamenti culturali. Un saggio d’impronta narrativa ricco di richiami alla storia della musica sotto il Muro, a quella dei graffiti, dello spionaggio, della conservazione e falsificazione del paesaggio urbano nella Berlino divisa e poi riunita, fino all’odierna muratura dei conflitti di Gerusalemme, Kobane o Baghdad. -
Famiglia, dovere, onore. Anatomia del «Trono di spade»
«L'approfondita analisi di una saga che non ha nulla da invidiare alle più grandi» – RobinsonrnUn viaggio nel mondo del ""Trono di Spade"""" che ripercorre la saga più bella mai raccontata in tv: questo libro segue ogni dettaglio, svela ogni segreto narrativo della serie e del romanzo. L'analisi di Sara Zurletti si addentra nella complessità della trama, dei personaggi, degli eventi di un'opera impareggiabile che è stata uno dei più grandi successi di tutti i tempi. Da una storia di eroi ed eroine, avventure estreme e battaglie all'ultimo sangue. intrighi di corte e lotte per il potere, creature magiche ed entità demoniache. emerge un messaggio in grado di appassionare una platea immensa e di creare una comunità ideale intorno ai propri valori. Il """"Trono di Spade"""" viene così svelato in quello che ha di più prezioso: la capacità di regalare al nostro tempo - come l'""""Iliade"""", il """"Faust"""", """"Il Signore degli Anelli"""" - una narrazione epica attraverso cui capire il presente. Prefazione di Salvatore Patriarca."" -
Dopo il progresso. Si può ancora credere al nostro mito più concreto?
Il progresso non ha senso in sé: spetta all'umanità dotarlo di valore, a ciascun individuo il compito di interrogarsi sul suo significato. Da qui parte la riflessione di Pascal Chabot: l'eccessiva fiducia nel progresso è stata denunciata come un'utopia pericolosa, ma le criticità dell'evoluzione della tecnica non possono dare luogo a una condanna definitiva, soprattutto se emessa da chi ne trae benefici ogni giorno. Per rispondere a questa complessità, l'autore propone un approccio filosofico serrato, interpella Bacone, Bergson, Simondon, e tramite la singolare percezione di grandi scrittori — come Defoe, Baudelaire, Rimbaud e Reverdy — crea un'idea di tecnica emancipata dalla mera sopravvivenza e cerca una nuova relazione tra senso, vita e progresso. -
Metabola
"Metabola"""" è la cronaca, redatta come un diario, degli ultimi giorni di Aldo Manlio Leto, un quarantenne affetto da una rara forma di autismo. Vi vengono liberamente trattati temi come la politica e la cultura, l'amore e la negazione di ogni forma di divinità, santi e santimonie. Il protagonista ci svela alcuni aspetti sintomatici della sua malattia e il caos che a volte domina la sua mente, intersecandoli con gli eventi e i personaggi che lo condurranno a una scelta radicale. Un romanzo che affronta il lato più dolente e vulnerabile della vita di uomo costretto a lottare contro il suo """"male"""" - dato qui, anche e in effetti, in veste di metafora." -
L'imperfetto
È una domenica di primavera quando Claudio riceve una lettera spedita da uno studio notarile di Mentone, in Francia. Il padre Joseph, scomparso dalla sua vita improvvisamente trentasei anni prima, è morto. Prima di spirare ha espresso il desiderio che il figlio partecipi al suo funerale. Per un momento, Claudio stenta a credere che la lettera sia vera; non aveva più avuto sue notizie e, in realtà, non desiderava averne. Joseph era stato un padre e un marito padrone che aveva reso la vita dei suoi familiari un inferno. La sua scomparsa era stata una liberazione per Claudio e per la sorella Marta, mentre la madre si era chiusa in una muta sofferenza che l'aveva portata a una morte prematura. Dopo la morte della sorella, Claudio era stato per molto tempo prigioniero dell'alcol, ma era riuscito a rimettersi in piedi. La lettera sconvolge di nuovo la sua vita e mette Claudio davanti a un bivio. Andare al funerale del padre e accordargli così una sorta di perdono o fingere di non averla mai ricevuta? -
Senza sensi di colpa
Grazie alle sofisticate ricerche di un team di scienziati americani, Carlo Alberto Volsatti viene a conoscenza della data della sua morte: il 28 febbraio 2018. L’uomo non ha paura. È sicuro di conoscere un modo per scamparvi. Volsatti è un individuo razionale, privo di emozioni, incapace di qualsiasi empatia, che si macchia di delitti, apparentemente immotivati, senza mai sentirsi in colpa. Il racconto crudo e ruvido della sua vita meticolosamente pianificata conduce il lettore in un percorso che ribalta la percezione ordinaria della realtà. A un passo dalla realizzazione del suo sogno eterno, però, la sua mente analitica e tagliente si scontra con l’imprevedibilità dell’esistenza. -
Idolatria del mercato. Saggio su economia e teologia
In questo saggio definitivo sulla religione economica contemporanea, Hugo Assmann e Franz Hinkelammert esaminano il fenomeno dell’idolatria del mercato, indagando nascita e sviluppo dell’ideologia sacrificale che ha contribuito alla diffusione del pensiero capitalista, e scandagliandone le più diverse manifestazioni: la teologia dell’impero, i problemi attuali dell’economia politica, il mercato totale, il Dio-Denaro, l’individualismo etico, il profitto come criterio decisionale, la Teologia della Liberazione e il feticismo, la lotta contro gli idoli. Analizzando il paesaggio teologico-economico che sottende alle nostre società, due grandi teologi segnalano i punti sensibili che possono permetterci di invertire la rotta. Prefazione di Boaventura de Sousa Santos. -
Una difesa del vegetarianismo e altri saggi
Perché diventare vegetariani? Quali sono i principali vantaggi di questo regime alimentare? E, soprattutto, come rispondere alle tante critiche dei suoi oppositori? In questa raccolta di saggi pubblicata nel 1886, l'attivista e pioniere dei diritti animali Henry S. Salt affronta queste e altre domande con il suo stringente rigore logico, la sua vasta cultura letteraria e il suo tipico humour inglese. Diffuso dalla Vegetarian Society di Manchester in circoli e ristoranti fedeli alla causa, ""Una difesa del vegetarianismo"""" fu uno dei primi testi a trattare in maniera specifica la questione della """"riforma alimentare"""", e fu anche un libro destinato a giocare un ruolo importante nella formazione di Mohandas Karamchand Gandhi, che - ancora studente di Legge nella Londra di fine Ottocento - lo lesse quasi per caso rimanendone folgorato, tanto da abbracciare il vegetarianismo non più come un semplice obbligo religioso, ma come un'improrogabile scelta etica."" -
Contro l'inverno della memoria (e della storia)
Perché dalle più varie porzioni della società civile e della cultura sale una struggente invocazione della memoria che staremmo per perdere? Forse l’indecifrabile «uomo nuovo» che si profila al di là dell’homo sapiens sta perdendo una delle fondamentali facoltà del genere umano? Siamo condannati alla smemoratezza per via di una sorta di “decrescita felice” dell’humanitas a vantaggio di una civiltà tecnologica tanto efficiente e seduttiva quanto di per sé disumanante? Che cos’è, come si forma, come si esaurisce e si annienta la “memoria collettiva”? Partendo da queste domande e integrando fonti storiografiche, tesi filosofiche e analisi sociali, Giuseppe Carlo Marino fornisce un’interpretazione organica dei cambiamenti epocali che hanno investito il mondo a partire dalla seconda metà del secolo scorso. -
L'età della plastica
Polimeri organici sintetici: così sono definibili le plastiche di uso quotidiano, tanto diverse le une dalle altre quanto diverse sono le loro strutture chimiche. Prepotentemente invadenti, devono il loro successo alla propria inerzia chimica – sono stabilissime nel tempo – che è anche il loro peggior difetto: non riusciamo a disfarcene. Con le plastiche abbiamo inquinato il nostro pianeta, però eliminarle dall’oggi al domani non è possibile. Con un linguaggio semplice e fresco, L’età della plastica mostra le differenze strutturali dei vari composti e suggerisce che la convivenza con questi materiali non può che essere basata sulla loro conoscenza, sul loro uso intelligente, sulla corretta gestione dei rifiuti e sullo sviluppo di materiali e tecnologie alternativi. -
L'idealismo illiberale del giovane Marx. Il sistema del 1837 e la parte nascosta
Un ruolo decisivo per lo sviluppo intellettuale di Karl Marx spetta ai suoi studi giusfilosofici condotti durante il primo semestre universitario berlinese, di cui egli fornisce una scarna descrizione nella lettera al padre del 10 novembre 1837. Essi sfociarono in un lavoro faticoso, antihegeliano e persino molto distante dalle posizioni che contraddistinguono il periodo delle sue opere giovanili, collocato da Althusser tra il 1840 e il 1844 – suddiviso dal filosofo francese nel momento razionalista-liberale e nel momento razionalista-comunitario. Prima di questa fase, dunque, ve ne è un'altra ugualmente importante, anch'essa razionalista, ma nient'affatto liberale, né comunitaria. Chiaro in tal senso è ciò che rimane di quel lavoro giusfilosofico – fino a oggi mai analizzato in modo approfondito –, totalmente ripudiato dallo stesso Marx dopo averne scoperto le forme illusorie e i contenuti illiberali. Prefazione di Roberto Finelli. -
La cicatrice
Il giovane Mauro vive in una sperduta campagna calabrese, insieme ai genitori e alla sorella più piccola. Suo padre, per tutti niente più che ""il massaro"""", è un tipo violento, un ubriacone, vincolato alle ataviche e crudeli leggi della tradizione e trasformatosi a sua volta in un carnefice senza rimorso. All'insaputa della moglie sottopone il figlio anche a una sorta di rito d'iniziazione: una bruciatura sul braccio ripetuta più volte per ricavarne una cicatrice, che dovrebbe essere il segno distintivo della famiglia. Ma se a loro la vita ha voltato le spalle, Mauro scopre che non è così in tutte le case e che avere di meglio è possibile. Quando suo padre diventa più brutale, costringendo la famiglia a una totale e crudele sottomissione, inizia per Mauro una battaglia interiore fra l'uomo che suo padre sta forgiando e l'uomo che lui vuole diventare."" -
Contemporaneo 30x30. Trenta mostre in trent'anni
Ludovico Pratesi ci racconta, in trenta mostre, la sua attività di curatore dal 1989 al 2019: dalle installazioni di Kosuth e Merz ai Fori Imperiali alla prima mostra d'arte contemporanea alla Galleria Borghese. Ogni mostra viene presentata dalla sua ideazione all'inaugurazione, con molti dettagli inediti legati a grandi artisti, da Damien Hirst a Marina Abramovic, da Tony Cragg a Giuseppe Penone, da Jannis Kounellis a Michelangelo Pistoletto. Senza dimenticare gli emergenti come Flavio Favelli, Nico Vascellari, Gian Maria Tosatti e Lara Favaretto. Ogni esposizione è la tappa di un viaggio sotto il segno del contemporaneo, attraverso un percorso che tocca Roma, Milano, Pistoia, Pesaro, Catania, Pisa e Venezia. -
Il mio corpo ed io
Per il protagonista, in fuga dalla Parigi mondana e dissoluta degli anni Venti, la solitudine, tanto desiderata quanto sofferta, è l'occasione per interrogarsi sul ""chi sono io"""" e sul """"come vivere la vita"""". Il soggiorno in una sperduta località delle Alpi francesi, oltre al tentativo di arginare i segni premonitori della tbc, è l'occasione di una cura interiore nel tentativo di superare il conflitto tra tormento della memoria e abbandono all'oblio. Contro la finzione dei rapporti sociali, l'incertezza di quelli sentimentali e una conflittuale sessualità, il venticinquenne Crevel ricorre alla scrittura in cerca di una riconciliazione tra l'io e il corpo nel segno dell'autenticità e di una morale capace di ricomporre istinto vitale e istinto mortale, lucidità dell'intelligenza e confusione dei sensi. """"Il mio corpo ed io"""" (1925), tradotto per la prima volta in Italia, è la """"confessione di un figlio del secolo"""" che riflette sulla sua sete di vita: del corpo, dell'alcol e della droga, ma anche dell'acqua limpida, dell'azzurro del cielo, delle notti stellate e, soprattutto, di amore, amicizia e scrittura."" -
Diario di un uomo deluso
Appena tredicenne, Bruce Frederick Cummings inizia ad annotare le sue riflessioni su un diario che continuerà a tenere per il resto della sua vita. Nel 1915 gli viene diagnosticata la sclerosi multipla e la malattia incide profondamente sulla sua scrittura, anche se non ne arresta l'incedere. Il diario si ferma all'inverno del 1917 e viene pubblicalo sotto pseudonimo nel 1919, pochi mesi prima della sua morte. Ne risulta un libro estatico, commovente, pieno di curiosità e amore per la vita, che riesce a raccontare un'intera esistenza nella sua lotta semplice e quotidiana. A lungo dimenticato, ""Diario di un uomo deluso"""" è oggi considerato un classico della letteratura inglese moderna, ed è stato inserito da Raymond Queneau tra i novantanove libri più grandi mai scritti. Prefazione di H.G. Wells."" -
Ritratti e paesaggi. Il romanzo moderno
Per un critico, ritrarre un autore vuol dire delineare un’immagine anche di se stesso. È ciò che compie Andrea Caterini in queste pagine: ribaltando lo studio analitico della letteratura, l’approfondimento, in uno sprofonda-mento nel proprio mondo e in quello dell’opera, crea ritratti di autori, testi e paesaggi letterari grazie a differenti “tecniche pittoriche” (dai colori a olio al tratto chiaroscurale di una matita). Attraverso l’analisi di molti scrit-tori europei del Novecento – Virginia Woolf, Marcel Proust, Joseph Roth, Witold Gombrowicz, Christopher Isherwood –, Caterini traccia una sua vi-sione del romanzo moderno, e illustra, arrivando anche alla letteratura più recente, un percorso che è un tentativo di svelamento. Lo svelamento di quell’io che, entrando in intimità con le opere e gli autori, prova a com-prendere come la letteratura possa ancora dirci una verità sulla nostra vita. -
La felicità. Saggio sulla gioia
Secondo Robert Misrahi, i principali filosofi del Novecento non si sono interessati alla questione della felicità perché più preoccupati dall'affrontare il sentimento che ha dominato il secolo scorso: il dolore, provocato dalla morte, dalla guerra, dalle persecuzioni. Di conseguenza noi contemporanei, fortemente influenzati da Schopenhauer, Hegel, Heidegger o Sartre, pensiamo che una filosofia tragica sia quella più in grado di esprimere lo spirito dei nostri tempi. Misrahi è di opinione opposta e si rifà alla corrente filosofica che, da Aristotele a Bloch, passando per Spinoza, ha aperto un'altra strada rendendo la felicità primo oggetto del pensiero e nucleo di una vita piena di significato. La felicità, o comunque la ricerca di essa, e la gioia di vivere appartengono intrinsecamente all'esistenza umana, e questo è il motivo per cui l'uomo combatte la miseria e le sofferenze. Su tale convinzione si snoda un'attenta disamina delle reali possibilità per ciascuno di noi di raggiungere la pienezza del vivere. -
Évariste Galois. La breve vita di un genio della matematica
Il 31 maggio del 1832 perde la vita in un duello Évariste Galois, giovanissimo matematico e ardente repubblicano. È la fine prematura di un genio la cui grandezza sarà rivalutata solo in seguito. Difensore intransigente della libertà di pensiero, antimonarchico e cresciuto in una famiglia di forti valori liberali, Évariste lotta a viso aperto contro ogni autorità, quella accademica come quella giudiziaria. Il coraggio gli sarà fatale, perché il duello che spezza la sua vita nasconde, dietro la questione d'onore, un subdolo complotto di natura politica, una trappola in cui questo eroe romantico non può evitare di cadere. Così lo racconta il fisico Leopold Infeld: come un cercatore di verità che sa che il suo tempo sarà breve e tenterà di risolvere le sue ultime equazioni nella notte che precede l'appuntamento col destino.