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Diario di guerra
In questo breve diario di guerra si ritrovano le reazioni immediate ai drammatici fatti dell'attualità, ma anche la traccia della riflessione dell'autore. L'attentato dell'11 settembre 2001 è già stato abbondantemente commentato, e forse non sarebbe interessante aggiungere nuove generiche riflessioni se l'evento non portasse, come nel caso di Augé, alla necessità di ripensare alcune categorie di uso corrente, per cercare di capire che cosa accade e che cosa stiamo vivendo, per resistere al flusso impetuoso di un'attualità tanto spettacolare quanto programmata e mantenere una distanza critica rispetto agli avvenimenti. -
Memoria e utopia. Il primato dell'intersoggettività
Il primato dell'intersoggettività è il tema che collega tutti i saggi di questa raccolta. La memoria e l'utopia connotano due diversi atteggiamenti del soggetto, l'uno volto al passato e l'altro al futuro, entrambi convergenti su un forte ancoraggio al presente. Le due posizioni condividono il carattere critico del rapporto con la situazione attuale, che rende questo ancoraggio mobile grazie agli stimoli che provengono dal passato e dal futuro. Ciò è possibile sulla base di una concezione del soggetto non unitario ma autoriflessivo, capace di riflettere e ironizzare su se stesso a partire dalla propria costitutiva intersoggettività, dall'essere in relazione con l'altro. -
L' evento dell'altro. Etica e politica in Jacques Derrida
Si è spesso presentata la filosofia di Jacques Derrida come un pensiero intento solo a un cinico gioco estetizzante, e si è interpretata la decostruzione come una pratica distruttiva e nichilistica, protesa essenzialmente allo smantellamento di quella tradizione del pensiero occidentale che Derrida ci ha insegnato a chiamare ""logofonocentrismo"""". L'autrice mostra come quello della decostruzione possa invece rivelarsi un pensiero radicale della responsabilità e della giustizia, chiamato in ogni istante a rispondere dell'altro e per l'altro. Ripercorrendo l'intricata trama di tali questioni, l'autrice offre, attraverso un'attenta lettura della più recente produzione derridiana, una inedita prospettiva della decostruzione."" -
Non sparate sul turista
I luoghi di transito come gli aeroporti o di spensierato relax come hotel e villaggi di vacanze stanno diventando facili obiettivi di una violenza che ci spaventa, ma che ci ostiniamo a non capire. Sempre più spesso ne sono il bersaglio innocenti turisti, in quanto «ambasciatori» di un'antipatica società opulenta. Dopo i cannibali e i briganti, i terroristi: la paura del rischio e delle disavventure di viaggio ha prodotto e sta generando un turismo sorvegliato e militarizzato. Come andrà a finire? Come viaggeremo in futuro? Inseguendo e smascherando la logica del controllo della mobilità, questo ragionamento antropologico sul «corpo andante» spazia dall'antica persecuzione dei vagabondi agli scenari immaginati dalla fantascienza. Ed è al contempo una critica, colta e ironica, delle vacanze blindate e della nostra ossessione per la sicurezza. Con una modesta proposta finale. -
Spazio, tempo, numeri e stelle. Teatro e scienza. Vol. 1
Quattro pièces che smentiscono il luogo comune secondo cui le idee scientifiche non sarebbero sceneggiabili. Maria Rosa Menzio ne scopre addirittura l'intensa presenza scenica, la teatralità, e non solo quando a prendere la parola sono figure storiche rivisitate e messe in situazione. L'autrice, matematica, specializzata in filosofia della scienza, è attualmente regista e autrice teatrale. -
La prospettiva del ranocchio. Lo sguardo dei bambini sul mondo adulto
Che il mondo occidentale si contraddistingua anche per il suo adultocentrismo è già stato osservato e documentato ampiamente. Ma molto resta da fare per suscitare negli adulti una disponibilità a ridefinire i propri valori e comportamenti in relazione ai bisogni e ai diritti dell'infanzia. In questi libro Elisabetta Forni si è ispirata alle vignette di Altan. La rilettura critica di alcune di queste è stata completata coinvolgendo in una parziale riscrittura dei loro testi un gruppo di scolari di una quarta elementare. Da tale ""dialogo"""" tra Altan e i bambini è derivato un interessante approfondimento delle due prospettive: quella adulta critica e quella infantile (la prospettiva """"dal basso"""", la prospettiva del ranocchio, appunto)."" -
Informatica solidale 2. Libertà di software, hardware e conoscenza
Il successo di realizzazioni importanti come LINUX e più ancora di Internet frutto della collaborazione di migliaia di ricercatori e programmatori di tutto il mondo, che hanno operato a titolo personale, dà un contenuto di realtà alla prospettiva della 'informatica solidale'. Ai capitoli dedicati alle tecnologie e al mercato dell'informazione, fanno seguito quelli dedicati al confronto con il software proprietario, all'analisi degli aspetti socioeconomici della nuova modalità di sviluppo del software. Infine, nell'ultimo capitolo, si discute la questione di carattere generale della proprietà intellettuale, di cui il caso dell'informatica e del software è soltanto un esempio emblematico. -
Il mio ringraziamento a Freud-Tre lettere a un fanciullo
Apparsa nel 1931 in occasione del settantacinquesimo compleanno del fondatore della psicoanalisi,quest'opera espone la posizione di Lou Andreas Salomé nei riguardi di Freud e della sua dottrina. È un pubblico omaggio rivolto allo scienziato e all'uomo, in cui tuttavia la Salomé non si esime dal manifestare un'aperta critica su alcuni punti della teoria freudiana, in particolare sulla concezione dell'arte e della fede religiosa, due temi su cui ella intende, nonostante la gratitudine e l'ammirazione per il ""maestro"""", mantenere la propria autonomia di giudizio. Concludono il libro """"Tre lettere a un fanciullo"""", un piccolo gioiello di poesia, che testimonia la delicata capacità di intuito psicologico dell'autrice."" -
Giustizia e bellezza
Fra gli studi sulla crisi della modernità, questo saggio si inserisce con forza da una prospettiva inattesa. I nostri antenati greci avevano un sistema di valori indivisibile, fatto di giustizia e bellezza. La bellezza, raccolgliendo approvazioni indiscutibili, aiutava ad assicurare un consenso anche alla morale. Una relazione armonica tra bellezza e giustizia sopravviveva nel Rinascimento, insieme a un rapporto tra piazza e palazzo. Ma il protestantesimo e la modernizzazione spaccano questa unione, in nome di una giustizia ascetica e della funzionalità. Il bello, non essendo direttamente utile, si incammina in direzione del passatempo e dell'investimento. Intanto, privatizzazione e razionalizzazione della vita eliminano la piazza, dove si godeva la bellezza gratuitamente e insieme. L'arte si fa specialistica e la massa si abitua alla bruttezza come condizione normale. Ma il cinismo verso i valori della giustizia, che la società di oggi si rimprovera, potrebbe derivare anche dall'aver eliminato quelli della bellezza, da cui la loro radice è inseparabile. -
Sul giornalismo
"Quale sarà la condizione della società e della politica di questa Repubblica di qui a settant'anni, quando saranno ancora vivi alcuni dei bambini che adesso vanno a scuola? Sapremo salvaguardare il primato della Costituzione, l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e l'incorruttibilità della giustizia, oppure avremo un governo del denaro e dei disonesti?"""" Joseph Pulitzer se lo chiedeva all'inizio del Novecento, quando per sua iniziativa nasceva la Scuola di giornalismo della Columbia University di New York. Era convinto che la risposta dipendesse in buona parte dalla qualità dell'informazione. A distanza di un secolo, nel momento in cui il consumo di notizie ha raggiunto ritmi prima inimmaginabili e rischia paradossalmente di rovesciarsi in disinformazione, la richiesta di qualità è ancora più decisiva per il bene pubblico. Perché """"la nostra Repubblica e la sua stampa progrediranno o cadranno insieme""""." -
Casablanca
"Due o tre anni fa, le ore di insonnia erano diventate per me occasione di un tipo di investigazione un po' particolare. Mi lanciavo alla riconquista dei miei ricordi più vecchi, quelli precedenti al '40. La notte collezionavo lembi di immagini che vagavano nella mia testa e, il giorno, correvo da mia madre per farla parlare. Non so esattamente quando ho visto Casablanca per la prima volta"""". L'antropologo francese Marc Augé si serve del film Casablanca come Proust della Madeleine. Attraverso le mitiche immagini di questo vecchio film rievoca la sua infanzia, la sua famiglia, gli anni della guerra e analizza i misteriosi meccanismi della memoria. Come lui stesso avverte nella prima pagina: """"Questo libro non è un'autobiografia, ma piuttosto il """"montaggio"""" di alcuni ricordi. Avrei potuto scegliere altri ricordi, o un altro montaggio""""." -
Neuropsicologia della coscienza
Il termine ""coscienza"""" si riferisce a concetti diversi la cui definizione e il cui studio hanno fatto parte, nella storia del pensiero filosofico e psicologico, di ambiti disciplinari a volte lontani e in contrasto tra loro. L'influenza del dualismo cartesiano tra mente e corpo ha consolidato l'idea che il mentale appartenga a una realtà ontologica non catturabile dalle leggi del mondo fisico e ha impedito, per molto tempo, che lo studio della coscienza potesse rientrare nel dominio delle scienze naturali. In queste pagine Anna Berti si colloca nella prospettiva opposta. Dopo aver discusso la legittimità e i problemi metodologici che si incontrano nello studio dei processi coscienti, vengono presentate le sindromi neuropsicologiche che più hanno contribuito a svelare operazioni e strutture del mentale legate ai meccanismi della consapevolezza, non individuabili quando il cervello funziona normalmente: lo studio dei casi clinici permette di trarre delle inferenze sulla struttura e sugli aspetti funzionali e adattativi della coscienza. I dati clinici sono discussi e confrontati con quelli ottenuti dalle più moderne tecniche di indagine neurobiologica, come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e la stimolazione magnetica transcranica (TMS)."" -
Guido Carli dalla formazione a servitore dello stato. Vol. 1
Su Guido Carli si è già scritto molto, ma quasi esclusivamente sul lunghissimo arco di tempo in cui fu protagonista di primo piano della vita economica e politica italiana. Ben poco si sa sul periodo formativo, difficile e tormentato, nel corso del quale si dette solide fondamenta, ideali e tecniche, che gli tornarono poi utili per tutta la vita. Con questo primo volume della collana Scritti e discorsi di Guido Carli, attraverso la pubblicazione di alcuni testi poco noti e una introduzione in cui si ricorre a materiale di archivio finora non utilizzato, si può ricostruire la fase che va dal 1936 al 1944, durante la quale Guido Carli potè trarre vantaggio dal suo rapporto con l'economista Marco Fanno e con il padre (professore universitario, sindacalista, fascista non del tutto ortodosso). La giovanile esperienza di Carli è presentata attraverso la sua collaborazione con alcune riviste fasciste, poi nel suo lavoro all'IRI, nel deludente rapporto con l'Università, nel suo irrompere nella vita politica nelle file del Partito liberale italiano negli anni della ricostruzione. Il volume comprende anche alcuni scritti che permettono di seguire la maturazione di Guido Carli fino al momento della sua nomina a direttore generale della Banca d'Italia. -
Cosmologia e gravitazione
La cosmologia moderna nasce all'inizio del Novecento grazie a nuove idee (la relatività e la meccanica quantistica) e all'uso di nuove tecniche (la fotografia). A un secolo circa da questi primi sviluppi, la cosmologia è ora molto diversa, perché basata su osservazioni astronomiche precise, ottenute con grandi telescopi o con satelliti, e fondata sui principali risultati della fisica moderna. In un certo senso, si può affermare che la cosmologia è la sintesi delle conoscenze scientifiche attuali: dall'unificazione delle interazioni fondamentali alla formazione di stelle e galassie, dal plasma di quark e gluoni dell'Universo primordiale alla nucleosintesi degli elementi leggeri, dalla natura di materia ed energia oscure alla ricerca di pianeti extrasolari e di altre forme di vita nell'Universo o, anche, alla possibilità che esistano altri Universi. Possiamo dire, parafrasando il titolo di un libro di Alexandre Koyré, che in questo secolo la cosmologia è passata dal mondo chiuso agli Universi infiniti, e che l'umanità ha ora la fortuna, abbandonato (quasi) il dogmatismo dei secoli bui, di assistere a quella che sarà la storia stessa della cosmologia. In questo volume sono presentati i concetti chiave dello sviluppo più recente in cosmologia e gravitazione. -
Il fascino della matematica. Un viaggio attraverso i teoremi
Se la matematica è così bella, come mai solo pochi ne subiscono il fascino? Proviamo vergogna a confessare di non conoscere Dante o Picasso, ma non è raro sentire qualcuno ammettere, magari con una punta di orgoglio, un'assoluta ignoranza in matematica. Eppure, l'eleganza di un teorema è paragonabile all'armonia di un quadro o alla perfezione di una melodia, e per apprezzarla bastano alcune nozioni elementari. Questo libro si rivolge a un pubblico di non addetti ai lavori, nell'intento di far assaporare al lettore curioso e bendisposto il fascino di alcune teorie matematiche. Ambrosetti espone, con linguaggio chiaro e puntuale, una selezione di modelli teorici, dalla dinamica delle popolazioni alla meccanica celeste: un percorso che da un lato da conto di quella sinergia tra matematica e scienze applicate i cui grandiosi risultati non cessano di stupirci, dall'altro ci rende partecipi dell'entusiasmo del matematico di fronte al fascino della scoperta. -
Guido Carli e le istituzioni economiche internazionali. Vol. 2
Il volume ricostruisce il pensiero e l'azione internazionale di Guido Carli dal secondo dopoguerra alla fine degli anni cinquanta. Direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale, dal 1947, e primo presidente dell'Unione europea dei pagamenti, dal 1950, Carli è il prezioso trait d'union tra l'Italia e il mondo, in una fase di apertura dei mercati e di crescita economica senza precedenti. Apprezzato e ascoltato da Einaudi, De Gasperi, Fanfani, Pella, Vanoni, sulle questioni monetarie e finanziarie, Carli matura una vasta competenza economica, che lo porterà, alla fine del decennio, al governatorato della Banca d'Italia. Dalla gestione dei cambi multipli alla convertibilità della lira, dalla multilateralizzazione dei pagamenti alla liberalizzazione degli scambi, l'ampio saggio introduttivo ripercorre, alla luce della documentazione inedita reperita in archivi italiani e stranieri, l'azione svolta da Carli sulla scena internazionale. Di tale attività Carli riferisce a Einaudi in alcuni dettagliati ""rapporti"""", qui presentati e commentati per la prima volta. Nel volume, infine, sono riportati i principali scritti di Carli relativi al periodo considerato, tra cui due inediti del 1950."" -
Opere. Vol. 4: Corrispondenza A-G.
Kurt Gödei è autore di un'opera che ha influenzato tutti gli sviluppi successivi della logica nonché l'ulteriore riflessione sui fondamenti della matematica. I risultati che hanno reso famoso Gödei sono la completezza semantica del calcolo dei predicati (1930), l'incompletezza dei sistemi assiomatici contenenti l'aritmetica - il cosiddetto teorema d'incompletezza di Godei (1930-31) - e, infine, la non contraddittorietà dell'assioma di scelta e dell'ipotesi del continuo con gli altri assiomi della teoria degli insiemi (1940). Con i volumi dedicati alla corrispondenza di interesse logico, filosofico e scientifico intrattenuta da Gödei nel corso della vita, si conclude questa edizione delle sue ""Opere"""", pubblicata sotto gli auspici della Association for Symbolic Logic. Come già nei precedenti volumi, anche qui le note introduttive ai singoli carteggi, ricche di notizie storiche e d'inquadramenti tecnici, permettono al lettore di seguire le varie questioni di volta in volta dibattute. Nel complesso, questa edizione intende rendere accessibile e utilizzabile l'opera di Gödei a un pubblico non limitato a logici e matematici ma comprendente anche studiosi di filosofia, di storia della scienza, d'informatica e addirittura di fisica, come pure molti lettori non specialisti con una formazione scientifica in senso lato."" -
Opere. Vol. 5: Corrispondenza H-Z.
Kurt Gödei è autore di un'opera che ha influenzato tutti gli sviluppi successivi della logica nonché l'ulteriore riflessione sui fondamenti della matematica. I risultati che hanno reso famoso Gödei sono la completezza semantica del calcolo dei predicati (1930), l'incompletezza dei sistemi assiomatici contenenti l'aritmetica - il cosiddetto teorema d'incompletezza di Godei (1930-31) - e, infine, la non contraddittorietà dell'assioma di scelta e dell'ipotesi del continuo con gli altri assiomi della teoria degli insiemi (1940). Con i volumi dedicati alla corrispondenza di interesse logico, filosofico e scientifico intrattenuta da Gödei nel corso della vita, si conclude questa edizione delle sue ""Opere"""", pubblicata sotto gli auspici della Association for Symbolic Logic. Come già nei precedenti volumi, anche qui le note introduttive ai singoli carteggi, ricche di notizie storiche e d'inquadramenti tecnici, permettono al lettore di seguire le varie questioni di volta in volta dibattute. Nel complesso, questa edizione intende rendere accessibile e utilizzabile l'opera di Gödei a un pubblico non limitato a logici e matematici ma comprendente anche studiosi di filosofia, di storia della scienza, d'informatica e addirittura di fisica, come pure molti lettori non specialisti con una formazione scientifica in senso lato."" -
Come le lucciole. Una politica delle sopravvivenze
Ogni essere vivente emette flussi di fotoni. Ne esistono tuttavia di minuscoli per i quali la luce - sprigionata da una sostanza chimica, la luciferina - è parata nuziale, danza d'amore. Un grappolo di cinquemila lucciole produce a malapena il chiarore di una candela. Eppure quella fragile grazia, quel volteggio fosforescente che punteggiano il buio si sono prestati a considerazioni apocalittiche. «Darei l'intera Montedison per una lucciola», scriveva Pier Paolo Pasolini nel 1975, pochi mesi prima di venire ammazzato. Una fascinazione antica, la sua, che risaliva agli anni della guerra, quando osservava estatico «una quantità immensa di lucciole, che facevano boschetti di fuoco dentro boschetti di cespugli». La loro scomparsa gli appariva come un genocidio culturale, l'ultimo crimine di un nuovo fascismo peggiore del precedente: il neocapitalismo, con il suo fulgore artificiale, abbacinante. Da allora parlare di lucciole equivale ad alludere, per via di metafora, ai tratti del mondo umano che rischiano di eclissarsi di fronte all'avanzata irreversibile della stereotipia sociale. Corrono pericolo «uomini-lucciole», «parole-lucciole», «immagini-lucciole», «saperi-lucciole». Ma sono davvero condannati ad andare perduti? Nel suo libro più immediatamente politico, Georges Didi-Huberman coglie benissimo ciò che la disperazione impedì a Pasolini di vedere: che la barbarie non procede senza intoppi; che mettere avanti la rovina del tutto oscura i barlumi che resistono malgrado tutto; che chiudersi nel lutto per l'arcaico paralizza l'intelligenza del presente; che il nostro «adesso» è un montaggio di tempi diversi, da cui il passato non può essere bandito per sempre. Attraverso un confronto appassionato anche con Walter Benjamin e Giorgio Agamben, Didi-Huberman apre a un'idea di sopravvivenza. In questa prospettiva, il declino non prelude alla catastrofe antropologica, ma è risorsa vitale. Le sue armoniche sono le stesse degli atomi che cadono in Lucrezio: inventano forme, preservando «scintille di umanità». -
Partorire con il corpo e con la mente. Creatività, filosofia, maternità
Se ha ragione C. S. Peirce a sostenere che siamo spinti a produrre pensiero soprattutto quando qualcosa ci frastorna, e lo facciamo per ritrovare l'equilibrio perduto, le incombenze di una madre dovrebbero risultare le più congeniali alla creatività della mente. Ma per la tradizione filosofica occidentale ""cuore di mamma"""" non si concilia affatto con """"testa di mamma"""", anzi sembra precluderne addirittura la possibilità. Dove si muovono le viscere, non c'è posto per l'astrazione. Maneggiando con sapiente garbo e al tempo stesso con giudizio saettante dottrine, mitologie, teologhemi, Francesca Rigotti capovolge tale luogo comune: le cure domestiche attivano un sensorio estetico e morale che, lungi dall'ostacolare la riflessione, offre un prezioso vantaggio speculativo. Una prospettiva """"praticalista"""" che ha radici nell'esperienza di Rigotti filosofa e madre di quattro figli, arruola figure esemplari - come la prolificissima G. E. M. Anscombe, studiosa di Wittgenstein - e rifà all'inverso il cammino di una delle metafore più comuni, quella della concezione e del parto intellettuali. Esclusi dalla procreazione carnale, i filosofi se ne sono appropriati in modo traslato, e ne hanno coniato una versione eroica e spiritualizzata che ha finito per obliterare la figura della madre. È venuto il momento di restituirle la centralità all'interno delle """"cose prime"""".""