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Geografia infruttuosa
Diario poetico di uno degli ultimi inverni della vita di Pablo Neruda, questo libro fu scritto in viaggio tra il Cile e la Francia, dove il poeta era stato nominato ambasciatore, e durante solitari vagabondaggi nella campagna normanna. Fu in quel periodo, nel corso di un anno segnato anche dal conferimento del premio Nobel, che Neruda scoprì di essere gravemente ammalato. Una scoperta che non poteva non riflettersi sulla sua ispirazione poetica, in un vero viaggio a ritroso attraverso la propria coscienza alla ricerca del senso di una intera vita da accomunare a quella degli altri. -
Ode al mare e altre odi elementari. Testo spagnolo a fronte
Nella riproposta 'a tema' delle odi di Pablo Neruda che ha già visto uscire in questa stessa collana i tre volumi di ""Ode al vino"""", """"Ode al libro"""" e """"Ode alla vita"""", non poteva certo mancare quello che è stato uno dei soggetti prediletti della sua poesia: il mare, protagonista sì di altre raccolte nerudiane - dal vastissimo """"Memoriale di Isla Negra"""", a """"Una casa nella sabbia"""", a """"Il mare e le campane"""" - ma costantemente presente in tutta l'ispirazione di questo grande poeta. Il mare, dunque, il grande oceano di Isla Negra, ma anche tutto ciò che ne rievoca odori e sapori, dai fiori di cactus della costa, alla pioggia marina, alla spiaggia, al dente di capodoglio, al volo dei gabbiani..."" -
Thomas Mann. Nella storia del suo tempo. In der geschichte seiner zeit. Atti del convegno (Ravenna, 2004)
Thomas Mann ha attraversato la storia del suo tempo con profonda partecipazione intellettuale, politica e morale. Il suo impegno politico è spesso circoscritto alle farraginose ""Considerazioni di un impolitico"""", un'opera dalla quale Thomas Mann, lentamente ma decisamente, prese le distanze. Lo squadrismo criminale della destra tedesca contro la Repubblica di Weimar, la lugubre retorica militaristica e la sempre più manifesta immoralità del fascismo italiano e del nazionalsocialismo tedesco, la progressiva limitazione della libertà politica e culturale, lo portarono a militare, in forme sempre più aperte e coraggiose, dalla parte della democrazia. Da 'impolitico' antidemocratico, egli divenne uno dei leaders dell' antifascismo. Questo è uno dei contenuti fondamentali della vita e dell'opera di Thomas Mann che il libro vuole rendere evidente. Esso riporta, in italiano e in tedesco, i contributi della manifestazione che la città di Ravenna ha dedicato a Thomas Mann nel 2004."" -
La guerra nelle montagne. Impressioni del fronte italiano
Pubblicate nel pieno della guerra, nel 1917, e quindi in un certo senso volutamente elogiative del nostro sforzo bellico e organizzativo, queste 'impressioni' di Rudyard Kipling dal fronte italiano restano uno straordinario documento in presa diretta della vita al fronte di quei giorni. Kipling, che già aveva ottenuto il premio Nobel per la letteratura nel 1907, proprio all'inizio della Prima guerra mondiale aveva ricominciato a svolgere l'incarico di corrispondente di guerra, prima sul fronte occidentale, poi su quello italiano; e questa guerra gli causerà il dolore più profondo della sua vita, la perdita dell'unico figlio maschio John, arruolatosi volontario e dato per disperso nel 1915. Se dunque queste 'impressioni' conservano il sapore del reportage giornalistico ad uso dei giornali alleati (che abbiamo voluto peraltro mantenere riproponendole proprio nella traduzione italiana dell'epoca: Milano, Casa Editrice Risorgimento, 1917), la loro importanza si deve anche e soprattutto all'autorevolezza del cronista, che descrive con dovizia di dettagli un tipo di guerra tutta particolare quale la guerra di trincea in montagna; ma che non rinuncia a indagare più a fondo, per scoprire il carattere di quei soldati italiani che, provenendo da un popolo ancora contadino abituato a piegare la montagna alle proprie esigenze agricole, sono capaci più di altri di sfruttarla mirabilmente anche a fini bellici. -
Auguste Dupin, investigatore. Tre racconti gialli
Rampollo di una nobile famiglia decaduta che conduce una vita solitaria e notturna in una casa semi-diroccata nell'allora desolato Faubourg St. Germain, Dupin si presta occasionalmente a dare una mano al prefetto di polizia nel districare i casi più difficili; ma lo fa a modo suo, non uscendo quasi mai di casa e ricorrendo non a un'indagine sul campo, ma agli indizi apparentemente più insignificanti (ne ""Il mistero di Marie Rogét"""" riuscirà addirittura a risolvere il caso attraverso la semplice comparazione degli articoli apparsi sui quotidiani parigini...). Ma è da notare come il genio di Poe non si limiti solo all'invenzione di un """"metodo"""" di indagine, ma si spinga fino a fare della sua creatura un vero e proprio personaggio, portatore di quelle stranezze di costume e di vita che si ritroveranno in tutti i suoi successori, Sherlock Holmes in testa."" -
L' impareggiabile Sherlock Holmes. Tre racconti polizieschi
Quanta parte del fascino di Sherlock Holmes è legato alle sue stranezze, ai suoi periodi di immobilità e di cocaina contrapposti all'attività frenetica e insonne delle sue indagini, a quel suo tenersi lontano non solo dalla vita pubblica, ma anche, con l'eccezione del fedele dottor Watson, da rapporti sociali e umani in una vita estremamente solitaria e maniacale? I tre racconti qui raccolti sono stati scelti per la loro particolare rappresentatività della produzione di Conan Doyle e per la loro unitarietà di tema: un'indagine relativa alla scomparsa di una persona. -
Cinque lettere dall'Egitto
Tra il 1849 e il 1851 Gustave Flaubert compì quel viaggio in Oriente a lungo vagheggiato nelle sue opere giovanili. A organizzare il viaggio fu un suo grande amico, il ricco e intraprendente Maxime Du Camp. Un altro suo grande amico, Louis Bouilhet, restato invece in Normandia, fu il destinatario di queste sue splendide lettere. Il formicolio delle città piene di scene grottesche, gli amori crudamente raccontati in misere capanne lungo il Nilo, sullo sfondo di palme e rovine, le tante ""malinconie del viaggio"""": ecco cosa racconta Flaubert in queste lettere dall'Egitto. Partito con il cuore gonfio di delusione per le critiche degli stessi suoi amici a """"La tentazione di sant'Antonio"""", Flaubert piano piano scopre se stesso durante il viaggio, per diventare al ritorno, nella pratica ascetica della scrittura di """"Madame Bovary"""", una sorta di eremita, come quel suo sant'Antonio la cui terra aveva finalmente visto in Egitto."" -
Poesie d'amore. Testo spagnolo a fronte
Nella vasta produzione di Rafael Alberti, il tema amoroso potrebbe apparire secondario, rispetto alle tematiche civili, alle urgenze sociali e politiche. Ma non è così, perché di fatto in Alberti, poeta di intima ispirazione lirica e nel contempo di umana profonda sensibilità e disponibilità all'impegno politico, la poesia d'amore è ragione esistenziale e a tratti esigenza vitale. La presenza del tema amoroso all'interno della vasta produzione è dunque costante: lieve, sfumata, o anche ritmata dall'incanto dei motivi popolari negli anni giovanili; intensa e appassionata, invece, in altre occasioni, come nel ""Dialogo tra Venere e Priapo"""" o nelle """"Canzoni per Altair e Golfo d'ombre"""". La presente raccolta - curata da uno specialista della poesia di Rafael Alberti quale Giovanni Battista De Cesare - si propone dunque come un ricco, esauriente excursus all'interno dell'ispirazione erotico-amorosa di uno dei grandi poeti spagnoli della """"Generazione del '27"""", amico e sodale di poeti come Federico Garcìa Lorca, Pedro Salinas, Luis Cernuda, Miguel Hernàndez."" -
L' ultimo libro
L'ultimo libro della storia umana invita gli ultimi uomini a entrare nelle sue pagine, dove sembra esserci ancora la ""possibilità di una storia"""": ecco il filo conduttore di questo breve romanzo, o, meglio, di questa breve, originalissima opera priva di un """"genere"""" definito, in quanto compone racconti, dialoghi, e persino rime e filastrocche. C'è una trama, certo: l'esile filo di un amore chimerico più ancora che impossibile, una """"deliziosa creatura"""" che si sente di tanto in tanto chiamare e quasi non può rendersi conto di essere l'oggetto di una così strana, accorata e forse illusa passione. Ma ci sono soprattutto le voci dei vari personaggi che appaiono e velocemente scompaiono, che si ignorano o che si rincorrono, tra sempreverdi domande con la maiuscola e più minute ribellioni di una quotidianità spicciola, fatta delle fatiche e delle frustrazioni di tutti i giorni, ciascuno esprimendosi a modo proprio, in un'atmosfera quasi da recita teatrale. Un libro che colpisce innanzitutto per la sua intensità, per la precisione e insieme per la versatilità del suo stile."" -
Una distesa infinita. Ultime lettere
La prima delle lettere di Vincent Van Gogh qui riunite porta la data del 21 maggio 1890. L'ultima, senza data, verrà trovata su di lui, incompiuta, il 27 luglio di quello stesso anno, dopo che Vincent si era sparato un colpo al petto con una rivoltella comprata a Pontoise qualche tempo prima. Neppure nel suicidio il pittore ebbe troppa fortuna, perché si era sparato nei campi, dove era uscito per dipingere, ma la pallottola era penetrata più in basso del cuore, e Vincent era riuscito a rientrare in camera, dove si sarebbe spento soltanto la notte del 29 luglio sotto gli occhi del dottor Gachet e del fratello Théo, cui entrambe quelle lettere erano indirizzate. Sono scritti che non fanno presagire più di altri, nel lungo epistolario che lo lega al fratello, un finale così tragico e vicino. Si sente, certo, la stanchezza del pittore, il suo scoramento di fronte al senso di fallimento della sua vita non soltanto artistica: Vincent vorrebbe soprattutto essere un buon pittore, non lo interessano il successo e i soldi, quanto la qualità della sua pittura alla quale offre tutto se stesso. E proprio quando parla della sua pittura, dei suoi colori, queste lettere sembrano cambiare tono; al di là delle crisi che minacciano la sua salute e la sua ragione, delle noie quotidiane, delle incomprensioni, dei problemi economici, riaffiora allora di colpo il senso della sua grandezza: «Sono completamente preso da questa distesa infinita, vasta come il mare, di campi di grano che coprono le colline, dalla bellezza dei gialli, dei verdi delicati, dal bell'indaco della terra sarchiata e lavorata in un intarsio regolare prodotto dal verde delle piante di patate in fiore; l'insieme pervaso da una luce bella dai toni azzurri, bianchi, rosa e viola. Mi trovo, di fatto, in una disposizione di calma, quasi eccessiva, che è lo stato d'animo adatto per dipingere tutto questo». -
I cigni selvatici di Coole
Con il titolo di una delle più belle e famose delle sue poesie, ""I cigni selvatici di Coole"""" (musicata, fra l'altro, da Angelo Branduardi in un celebre album dedicato a Yeats), Alessandro Gentili ha raccolto quelle poesie di Yeats più rappresentative del rapporto che il grande poeta ebbe con il suo Paese. Un rapporto profondo ma anche conflittuale, qui illuminato fra l'altro da un accurato studio introduttivo. Ma ciò che più affascina il lettore contemporaneo di queste poesie è proprio la """"fisicità"""" dell'Irlanda, nei suoi paesaggi e nei suoi miti, nei suoi personaggi e nelle sue musiche. Una raccolta importante, che rende ancora una volta testimonianza della grande poesia di Yeats e, nello stesso tempo, offre uno spaccato culturale su uno dei paesi più affascinanti ed amati d'Europa."" -
Il mondo per gioco
Nanni Guiso nacque il 29 gennaio 1924 da antica famiglia sarda. Approdato a Siena nel 1954, vi svolse a lungo la professione di notaio. Fu un appassionato collezionista di opere d'arte, e in particolare di disegni della Scuola romana. Fece dell'Apparita, una casa di campagna di ascendenza peruzziana nei dintorni della città, un cosmopolita centro di incontri. I teatrini che vi aveva radunato da mezzo mondo costituiscono oggi la parte essenziale del Museo a lui intitolato e da lui donato a Orosei. Don Giovanni Guiso, come preferiva esser chiamato, fu scrittore raffinato di pezzi di costume, note di viaggio e pagine nostalgicamente autobiografiche. -
Mattino di primavera e altre poesie. Testo inglese a fronte
"Mattino di primavera e altre poesie"""" offre al lettore l'occasione di riscoprire questo autore nei suoi momenti migliori, decisivi. In questa antologia di suoi versi, il lettore potrà conoscere la vastità della sua ispirazione, in cui amore, natura e mito si fondono in una continua fiducia nella potenza creante della parola. Lawrence è un poeta chiaro, esplicito, fresco, facile da leggersi, al primo livello, e nello stesso tempo capace di trasmettere sempre vitalità, mistero, domande sull'assoluto." -
Il libro, oltre la duna
"Quello che forse più colpisce in questo libro limpido, musicale e profondo di Andrés Sánchez Robayna - uno dei protagonisti della poesia spagnola contemporanea - è la sua grande ricchezza, poetica e concettuale insieme. Partendo dai dati concreti della propria geografia fisica - le Canarie, le loro dune, il loro mare, il loro vulcano - e interiore - un'infanzia e un'adolescenza rivisitate o meglio ricreate nel loro 'senso' verso la poesia -, l'opera si allarga in tutte le direzioni: e a compiere questo miracolo è proprio 'il libro', non solo quello della memoria individuale del poeta, ma quello in cui sfociano tutti i libri, questo e gli altri, nostri e non nostri: la nostra storia 'verticale', se vogliamo, in cui tutto arriva a coesistere, in una sorta di presente persistente. È così che il libro si apre oltre la duna, e i suoi versi sono intrisi sì di storia letteraria, ma non nel senso esteriore che si potrebbe pensare; l'hanno assunta in se stessi, nella loro sostanza e fisionomia, e sanno ora costruire non semplici se pur eleganti reminiscenze, ma un vero e proprio ponte che permette loro di rappresentare una storia sempre nuova e originale, quella dell'uomo e della sua opera. """" (Fabrizio Dall'Aglio)" -
Finzioni d'amore. Lettere con Ofelia Queiroz
Sotto il titolo ""Finzioni d'amore"""" si trova qui riunita una scelta delle lettere tra Fernando Pessoa e Ofelia Queiroz. Lettere d'amore, certo, e come tali destinate - secondo l'eteronimo pessoano Alvaro de Campos - ad """"essere ridicole""""; ma anche lettere che ancora una volta rivelano la difficoltà, o meglio l'impossibilità, per Pessoa di vivere in piena aderenza una propria univoca e credibile vita personale. Ci si può infatti chiedere - come fa Paolo Collo nella prefazione - quale Pessoa avesse di fronte Ofelia mentre gli scriveva le sue lettere d'amore. Lei era una e ben riconoscibile, una giovane donna innamorata che ai tempi del loro incontro non aveva ancora vent'anni; ma lui si chiamava già, allora, oltre a Fernando Pessoa, A.A. Crosse, Ricardo Reis, Alvaro de Campos... L'eteronimia per Pessoa è alla fine un sollievo e una condanna, e anche queste lettere d'amore sembrano darne conto, fino alla bellissima lettera del 29 novembre 1920, la lettera di un primo addio (il carteggio riprenderà infatti nove anni più tardi): """"Il Tempo, che invecchia volti e capelli, invecchia anche, ma ancora più in fretta, gli affetti più coinvolgenti. La maggior parte delle persone, perché è stupida, non se ne rende conto, e crede di continuare ad amare perché ha l'abitudine di sentire se stessa che ama. Se così non fosse, al mondo non ci sarebbero persone felici""""."" -
Il ballo di Sceaux
Apparso per la prima volta nel 1830, ""Il ballo di Sceaux"""" appartiene alla produzione giovanile di Balzac, e possiede l'impareggiabile freschezza di altri suoi racconti dell'epoca, prime importanti tessere del gigantesco mosaico della Commedia umana. """"Il ballo di Sceaux o Il pari di Francia"""", così recita il suo titolo per esteso, ma potrebbe forse chiamarsi piuttosto """"come non sposare un pari di Francia"""", perchè proprio questo è in realtà il motivo conduttore di questo racconto: una storia d'amore e vanità."" -
Breviario di musica
Il ""Breviario di musica"""" di Cartesio occupa una posizione importante sia nella storia della musica, in quanto anche storia delle teorie musicali, sia in quella della filosofia, se si pensa che nei suoi ultimi scritti il filosofo francese rinviava a questo suo trattato per questioni che riteneva tanto fondamentali da essere ivi state una volta per tutte poste e risolte. Alla luce della convinzione di Tennery circa l'influenza della musica sullo sviluppo delle matematiche, o della concezione di Speiser, che vede la musica nell'ottica del pensiero matematico, il Breviario si presta inoltre a una lettura gradevole anche per i cultori di storia della matematica. Ci troviamo infatti in presenza di una determinazione dei fondamenti fatta secondo un rigoroso principio di economia, una specie di """"rasoio di Occam"""" di cui la trattativa musicale aveva tanto bisogno, un secolo circa dopo Zarlino. Questi molteplici aspetti sono affrontati preliminarmente nell'introduzione di Luisa Zanoncelli, che chiarisce il valore dell'opera, mettendo in luce come certe linee fondamentali del pensiero cartesiano già qui assumano un senso programmatico, e come la musica sia stata il più adatto terreno d'indagine alla ricerca del 'metodo'."" -
Il vento sulla collina. Due racconti
Luis Cernuda è, fra i grandi poeti spagnoli della Generazione del '27, quello che forse continua più degli altri a esercitare un'influenza centrale sulla poesia spagnola dei nostri tempi, più ancora di poeti più tradotti e conosciuti come Federico Garcìa Lorca, Rafael Alberti e Pedro Salinas. Anche se l'importanza della sua opera va ricercata soprattutto nella produzione poetica, sarebbe tuttavia ingiusto sottovalutare le sue pur rare prove narrative, fra le quali un posto preminente occupano i due racconti riuniti nel presente volume, ""Il vento sulla collina"""" (1938) e """"Il sarao"""" (1942). Emergono, anche qui, i temi prediletti di Cernuda: l'ammirazione per la bellezza fisica con le sue conseguenti pulsioni erotiche; l'orrore per la vecchiaia e la morte; la pietas per la vanità umana; la tendenza alla vita contemplativa e all'indolenza, insieme a una sensualità panteistica che vede nella fusione con la natura l'unico modo - insieme all'amore e forse alla musica - per recuperare il paradiso perduto."" -
Helena o il mare dell'estate
Apparso per la prima volta nel 1952, questo piccolo romanzo e divenuto immediatamente un caso nella narrativa spagnola del dopoguerra. Il suo autore, Julián Ayesta (Gijón, 1919-1996), diplomatico di carriera, era allora noto soprattutto per le collaborazioni alle più importanti riviste dell'epoca e per opere teatrali. ""Helena o il mare d'estate"""" rimase l'unico suo romanzo; tradotto in francese, inglese, tedesco e altre lingue europee, ha conosciuto continue ristampe ed è ormai considerato un classico della letteratura spagnola del Novecento. Non è facile render conto della grande bellezza di questo testo, che conquista lentamente il lettore con la sua grazia: attraverso gli occhi ingenui e ammirati di un bambino, Ayesta fa rivivere la delicatezza ma anche la potenza di un amore infantile, sbocciato e poi vissuto da un'estate all'altra, in un paesaggio che non è meno incantato che reale, come sono i paesaggi dell'infanzia, pieni di colori, di luci, di scoperte. E forse proprio qui sta il segreto di questo racconto: nessuno si sostituisce agli occhi del bambino, quel mondo è ancora in presa diretta, come sospeso in un'eco di felicità che gli anni seguenti non hanno potuto cancellare."" -
Racconti dei mari del sud
Robert Louis Stevenson (1850-1894), autore di romanzi famosissimi quali ""L'isola del tesoro"""", """"Lo strano caso del dottor Jekyll e Mister Hyde"""", """"Il signore di Ballantrae"""" e """"La freccia nera"""", fu anche, nella letteratura inglese, uno dei padri del racconto, genere che si era sviluppato in America, Francia e Russia già dalla prima metà dell'Ottocento. Nel 1888 una lunga crociera nel Pacifico segnò un punto di svolta nella sua vita: lo scrittore si stabilì ad Apia, nelle Isole Samoa, dove fece costruire una casa, trovandovi un miglioramento della salute malferma, un proficuo distacco dalla società letteraria londinese e una nuova e generosa fonte di ispirazione. Nel 1896 pubblicò, con il titolo provvisorio di """"Island Nights' Entertainments"""", questi racconti, così lontani dall'esotismo di maniera che avrebbe poi investito tanta parte della letteratura occidentale.""