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Giorno d'estate
Nell'ambito dell'opera di Irene Némirovsky, i cui romanzi sono stati pubblicati principalmente da Adelphi, la Passigli Editori ha in programma l'edizione integrale dei racconti, che costituiscono una dimensione particolarmente felice della sua narrativa. Dopo la raccolta ""Siamo stati felici"""", pubblicata in questa stessa collana, vengono dunque qui riuniti con il titolo """"Giorno d'estate"""" alcuni altri racconti inediti o poco noti, a testimoniare ancora una volta la grande capacità di Irene Némirovsky di penetrare nelle pieghe più riposte dell'animo umano. E se """"Giorno d'estate"""", """"Domenica"""" e """"Natività"""" si presentano come tre delicati studi sulle diverse età della vita, con """"L'inizio e la fine"""" e con """"Vincoli di sangue"""" vediamo nuovamente prorompere la passione fino al sacrificio più estremo, che sia l'assassinio dell'amata o sia la devastazione della propria stessa vita, immolata sull'altare di un amore impossibile. Cinque racconti di straordinaria intensità, che per lucidità di analisi psicologica già rivelano la scrittrice che di lì a breve avrebbe pubblicato i suoi grandi romanzi - da """"Due"""" a """"I doni della vita"""", da """"I cani e i lupi"""" a """"I fuochi dell'autunno"""" - fino alla riscoperta del suo capolavoro scampato alla deportazione ad Auschwitz, quella """"Suite francese"""" che è stata uno dei maggiori successi internazionali di questi ultimi anni."" -
Ode marittima. Testo portoghese a fronte
Pubblicato sul numero 2 della rivista ""Orpheu"""" nel giugno del 1915, """"Ode marittima"""" è un poemetto tanto profondamente legato all'eteronimo Alvaro de Campos quanto apparentemente distante dal suo creatore Fernando Pessoa. Per Pessoa infatti -così come per l'altro suo eteronimo Bernardo Soares, al quale si deve il celebre """"Libro dell'inquietudine"""" -, guardare il Tago, il mare, l'oceano, è solitamente fonte di tristezza, di solitudine, di """"saudade"""", di glorie passate, di - appunto - """"desassosego"""" ('inquietudine'). Per Pessoa-Alvaro de Campos, invece, quella stessa visione diviene la molla scatenante di uno straordinario delirio che si trasforma in un'autentica epopea del mare e degli uomini che, in diverso modo e con scopi ben differenti, hanno solcato le acque del mondo intero."" -
L' uomo dal ventre di piombo
Parigi 1761: il giovane commissario Nicolas Le Floch, che ha da poco superato il suo difficile apprendistato di investigatore, si trova alle prese con un'inchiesta spinosa e delicata per la Corona: la strana morte del figlio di un cortigiano assai prossimo al Delfino di Francia lo porta infatti ad indagare in ambienti molto vicini alla famiglia reale e, in particolare, a Mme de Pompadour... -
Per il governo del paese. Proposte di politiche pubbliche
In vista delle elezioni politiche del febbraio 2013, a partire dall'inizio di quest'anno, una trentina di gruppi di soci di Astrid si sono messi al lavoro per mettere a punto alcune ""proposte di politiche pubbliche per il programma del nuovo governo"""". Si tratta di schede sintetiche, elaborate collegialmente, sui soli argomenti che erano stati oggetto di ricerche e proposte di Astrid. Dunque senza pretesa di completezza. L'idea originaria era di consegnarle al nuovo Presidente del Consiglio, non appena nominato, sulla base dei risultati elettorali. Il prolungarsi della crisi di governo nelle settimane successive alle elezioni ha un po' modificato il programma originario. Le schede sono state così innanzitutto inviate ai due gruppi di """"saggi"""" nominati dal Presidente Giorgio Napolitano, che ne hanno fatto largo uso. Immediatamente dopo la consegna del rapporto dei dieci saggi, sono state poi inviate ai Presidenti dei Gruppi parlamentari della Camera e del Senato. Sono state infine inviate al Presidente del Consiglio Enrico Letta e ai suoi ministri, una volta costituito il nuovo Governo. Riteniamo ora opportuno renderle pubbliche in questo instant book, come contributo al dibattito sulle scelte da compiere per uscire dalla crisi, riprendere la strada della crescita, affrontare i difficili problemi della disoccupazione, della povertà e del disagio sociale, che la crisi ha esasperato."" -
Sortilegio
Dopo le raccolte ""Siamo stati felici"""" e """"Giorno d'estate"""" pubblicate in questa stessa collana, la Passigli Editori prosegue l'edizione integrale dei racconti della grande scrittrice francese di origine ucraina Irene Némirovsky. Questo terzo volume comprende nove racconti, tutti degli anni dal 1940 al 1942 con l'eccezione del primo, """"Eco"""", che è del 1934, ma che a quelli si ricollega per una tematica fortemente improntata agli anni dell'infanzia e dell'adolescenza. Infatti, forse proprio il dilagare della Seconda guerra mondiale, con la nuova realtà tragica e brutale con cui le persone si trovano costrette a fare i conti, spinge la scrittrice ad una profonda rivisitazione del passato; non si tratta però di un consolatorio rifugio nel mito dell'infanzia, ma di una riflessione, in parte autobiografica e in parte fantastica, intorno ad un'età che non si lascia mai del tutto alle spalle e che spesso determina - anche negativamente, nella difficoltà dei rapporti tra genitori e figli, nelle aspettative deluse, nelle 'colpe' dei padri che i figli si trovano in qualche modo a dover espiare - l'ulteriore svolgimento della vita. Ma, come sempre nella narrativa di Irene Némirovsky, altri temi si intrecciano a questi: illusioni e delusioni d'amore, magie e sortilegi della memoria. E soprattutto, ancora una volta, questi racconti ci offrono una ricca, umanissima serie di indimenticabili personaggi maschili e femminili alle prese con i momenti cruciali delle loro esistenze..."" -
Il sesto cielo e altre poesie. Testo russo a fronte
Con questa scelta delle poesie di Boris Sluckij, inauguriamo una sezione della nostra collana di poesia interamente dedicata alla poesia russa del Novecento e contemporanea. Infatti, al di là degli autori più celebri del primo Novecento, alcuni pubblicati anche dalla Passigli Editori (Achmatova, Berberova, Blok, Esenin, Majakovskij, Mandel'stam...), la Russia ha espresso e continua a esprimere altri importanti poeti che per la maggior parte restano del tutto sconosciuti ai nostri lettori. Tra questi, Boris Sluckij, di cui qui si dà la prima antologia italiana, un autore di cui solo a distanza di tempo si è compresa la vera grandezza e originalità, anche perché figura di non facile definizione, diviso tra una sorta di coerente adesione alla storia sovietica del suo Paese e nello stesso tempo profondamente critico verso quel regime, tanto che solo con la Perestrojka gorbacèviana ebbe luogo una vera riscoperta dell'autore e di quella parte della sua opera rimasta fino allora inedita. L'evento discrimine dell'opera di Sluckij è la Seconda guerra mondiale, che rappresenta nello stesso tempo il grande evento tragico che non risparmia nessuno e il momento in cui ogni individuo si trova a fare i conti più estremi con se stesso: un'esperienza che Sluckij sente e tratta senza mai abbandonarsi a residui di lirismo, ma con un piglio volutamente sobrio e disadorno. Con gli anni il tema bellico lascia spazio a riflessioni più private e assorte, spesso velate di un umorismo tagliente e a volte grottesco. -
Speranze e destini: Fraternità-La magia-Nascita di una rivoluzione
Con ""Speranze e destini"""" concludiamo la pubblicazione dell'intero corpus dei racconti di Irene Némirovsky. Questo quarto volume - dopo """"Siamo stati felici"""", """"Giorno d'estate"""" e """"Sortilegio"""" - raccoglie dieci bellissimi racconti apparsi tra il 1937 e il 1940: anni particolarmente fertili per la grande scrittrice, che in quello stesso arco di tempo pubblica alcuni dei suoi principali romanzi, da """"La preda"""" a """"I cani e i lupi"""". Tra questi racconti ce n'è uno in particolare al quale Irene Némirovsky era molto affezionata: """"Aino"""", splendida narrazione incentrata sugli anni dell'esilio finlandese della scrittrice. Del resto, una delle chiavi per entrare in tutti questi racconti è proprio quella autobiografica: così in """"Fraternità"""", così in """"Nascita e rivoluzione"""" e in """"Magia"""", solo per citarne alcuni. Ma come sempre nelle opere di Irene Némirovsky, il ricordo autobiografico si apre all'immaginazione, un po' come avviene per i suoi personaggi, spesso adolescenti che invadono la realtà con i propri sogni, le proprie attese, le proprie fantasie. Si è parlato, a proposito di Irene Némirovsky, di una scrittura quasi romantica, intrisa di forti sentimenti; si può forse non obiettare troppo a questa osservazione, ma solo se la si integra con la straordinaria capacità della scrittrice di riprodurre la realtà, fisica e psicologica, nella quale si muovono i personaggi."" -
Orografie
"Sauro Albisani è uno dei pochi poeti puri - puri e dolorosi - del nostro Novecento: come Corazzini, come Betocchi, verrebbe da dire; poeti che recingono le loro pagine come spazi chiusi, solitari, perimetrati, ma per fare in modo che la vita ci s'invischi, si fermi lì con le sue figure di verità e di errore, di atti mancati, di fallimenti, di desideri che si consumano in stanze chiuse e troppo dimenticate, e che il poeta resuscita per salvare qualche verità minima, forse inessenziale, ma in cui riconosciamo - proprio nel suo manifestarsi così labile, inerme, frammentario - il senso della nostra vita."""" (Dalla prefazione di Giancarlo Pontiggia)" -
Concerto per Gerusalemme
Un poema dedicato a Gerusalemme, Città Santa per eccellenza, essendo tale per le tre principali religioni monoteistiche: Cristianesimo, Ebraismo, ed Islam. Ma Gerusalemme è anche la città martoriata, simbolo del tragico conflitto arabo-israeliano, un conflitto che sembra accompagnarci negli anni senza che mai davvero si profili una reale possibilità di soluzione. Con versi di straordinaria e drammatica intensità, Adonis ci svela il volto di questa splendida, enigmatica città, i suoi miti e la sua storia, la sua pesante eredità ma anche il suo tesoro per l'avvenire. -
I gatti lo sapranno. Il gatto e i suoi poeti. Testi originali a fronte
Fra gli animali che da sempre accompagnano la vita degli uomini, il gatto e il cane si contendono la palma dei più amati, al punto che si potrebbe sostenere che buona parte dell'umanità si divide tra 'gattofili' e 'cinofili'. Tuttavia è certamente il gatto che ha giocato un ruolo più centrale di qualsiasi altro animale nell'ispirazione dei poeti, come dimostra questo volume, un'esauriente antologia di testi dedicati a questa presenza così comune, eppure sempre così enigmatica, nelle nostre case. Anche se l'antologia è particolarmente incentrata sulla poesia moderna e contemporanea, non potevano mancare alcuni testi più antichi, come il sonetto di Torquato Tasso, l'apologia' felina del poeta inglese Christopher Smart, i due haiku del poeta giapponese Basho e del suo allievo Shiko, che rispettivamente aprono e chiudono il libro. Fra questi estremi di diverse e lontane classicità, troviamo le poesie di romantici inglesi come Wordsworth, Shelley, Keats; di francesi come Baudelaire, Verlaine, Apollinaire, Prévert; di alcuni dei massimi poeti del Novecento, da Yeats a Rilke, da Borges a Neruda, da Pessoa a Garcia Lorca, da Alberti a Bukovsky, fino a grandi poeti dei nostri giorni come l'irlandese John Montague, la polacca Wieslawa Szymborska, la brasiliana Marcia Theophilo. Anche nella poesia italiana moderna la figura del gatto è ben presente. L'antologia offre, anche qui, una ricca messe di poeti fra i nostri maggiori, fino ad arrivare alle generazioni a noi più vicine. -
Graffiti. Testo russo a fronte
Con il titolo di una delle sue principali raccolte, ""Graffiti"""", la presente antologia offre un'organica scelta di testi tratti dalla produzione più recente di Sergej Stratanovskij. Classico dell'""""underground"""" di Leningrado ossia di un fenomeno letterario e filosofico che, negli anni Settanta e Ottanta, si organizzò nel sottosuolo e ramificò a tal punto da configurarsi come vera e propria """"seconda cultura"""" parallela a quella ufficiale sovietica - , Sergej Stratanovskij fissa il suo sguardo puntuto sulla città tornata nel 1991 a ridenominarsi San Pietroburgo, rendendola sineddoche di quel continente complesso e indecrittabile che è la Russia odierna. Imperniati su un fulcro etico che li rende scabri e finanche burberi, i versi di Stratanovskij pizzicano i nervi più nudi di un Paese fatto di realtà attualissime ma anche radicate in un tempo quasi astorico, fisicamente determinate ma anche ricche di squarci metafisici, concretissime nella loro fattuale tortuosità ma anche capaci di accogliere, con straordinaria naturalezza, lacerti di mitologia e scene bibliche che coesistono in un controverso, fruttifero e """"impossibile"""" continuum temporale."" -
Il mestiere di vivere, di insegnare, di scrivere. Conversazione con Pietro Polito
Nel decennale della scomparsa del grande filosofo torinese (1909-2004), questo volume si segnala non solo per l'attenzione alla storia intellettuale di Norberto Bobbio e alla sua produzione scientifica, ma soprattutto per il ritratto a tutto tondo del ""personaggio"""" Bobbio quale emerge dalle sue stesse parole. Nella conversazione con Pietro Polito, direttore del Centro Studi """"Piero Gobetti"""" e storico collaboratore e amico di Bobbio, il filosofo ripercorre e riconsidera il suo personale """"mestiere di vivere, di insegnare e di scrivere"""". Dai ricordi familiari dell'infanzia e dell'adolescenza - nella straordinaria Torino di Leone Ginzburg, Cesare Pavese, Giulio Einaudi, Massimo Mila, dei quali fu amico - agli anni del fascismo, dalle letture della sua formazione agli interessi letterari, musicali e cinematografici, si snoda l'eccezionale percorso di vita di un grande intellettuale che si rivela ancora una volta, in questo lungo e intenso colloquio, persona di straordinaria umanità."" -
Due storie di cani
Com'è noto, il mondo di Rudyard Kipling (1865-1936) è popolato di animali di tutti i generi, come testimonia anche il ricco campionario della sua più celebre opera, ""Il libro della giungla"""". Un posto particolare però è riservato all'animale che più di ogni altro condivide la vita degli uomini: il cane. In questa stessa collana abbiamo già pubblicato una serie di racconti in lingua 'canina', dal titolo """"Parola di cane""""; è ora la volta di altri due racconti, """"Un cane di mare"""" (1934) e """"'Teem': un cacciatore di tesori"""" (1935), che vennero aggiunti al precedente volume nella prima edizione postuma. Se la storia del primo, vero 'lupo' anzi 'cane' di mare, si distingue in particolare perché, diversamente dagli altri suoi confratelli, qui il protagonista è un vero eroe, alla pari degli eroi canini di un Jack London, e anche perché le sue imprese vengono narrate dal suo padrone, nel secondo ritroviamo invece l'esilarante semplicità dei racconti del volume precedente: il punto di vista del cane detto dal cane stesso, la dimostrazione della sua 'arte' narrata con """"un sentimento fuori dai peli e dai denti""""."" -
Mestiere. Poesie 1921-1922. Testo russo a fronte
Apparso a Berlino nel 1923 ""Mestiere"""" raccoglie le centoquattro poesie scritte da Marina Cvetaeva dall'aprile del 1921 all'aprile del 1922, un anno particolarmente tragico per la Russia post-rivoluzionaria, a causa della carestia e della sempre più brutale guerra civile; e un anno particolarmente duro per la scrittrice, che già aveva perduto la figlia Irina, morta di stenti in un orfanotrofio nel febbraio del 1920, e con il marito Sergej Efron irraggiungibile, arruolato nelle file dei Bianchi, l'armata volontaria filo-zarista: un lunghissimo anno che doveva terminare con la partenza per l'esilio, nel maggio del 1922. Di fronte allo sfascio del suo mondo simboleggiato anche dalla morte, il 7 agosto del 1921, di Aleksandr Blok, il grande e amatissimo poeta che più di ogni altro influì sulla generazione della Cvetaeva -, sembra quasi titanica l'impresa di questa imponente raccolta; ma Marina lotta con tenacia, accanitamente, per la sopravvivenza della propria voce, ed è forse proprio questo istinto di conservazione lirica a celarsi sotto un titolo che potrebbe sembrare a prima vista freddo, o richiamare addirittura qualcosa di artificioso, così alieno invece dallo spirito di questa grande scrittrice. Il mestiere di poeta è, in realtà, per Marina la sua ancora di salvezza, e insieme la sua vita più vera; e valgano, a sgombrare ogni equivoco, le parole della scrittrice, in una lettera a Aleksandr Bachrach del 9 giugno del 1923: """"Di che Mestiere si tratta? Di quello lirico..."""""" -
La sconosciuta
Dopo i precedenti quattro volumi che raccoglievano pressoché integralmente il ""corpus"""" dei racconti di Irène Némirovsky pubblicati in vita, questo quinto volume presenta dodici racconti rimasti allora quasi tutti inediti, con l'eccezione di """"La Niania"""", apparso su """"Le Matin"""" del 9 maggio 1924 e di """"La moglie di Don Giovanni"""", uscito su """"Candide"""" il 2 novembre 1938. Gli altri dieci racconti appartengono agli ultimissimi anni della vita di Irène Némirovsky: """"A causa delle circostanze"""" e """"Emilie Plater"""" sono stati scritti entrambi nel novembre del 1939, """"La paura"""" e """"Le carte"""" nel 1940, """"La sconosciuta"""" nel 1941; quanto agli ultimi quattro - """"Quella sera"""", """"L'amico e la moglie"""", """"La ladra"""" e """"La Grande Allée"""" - appartengono tutti al 1942, l'anno stesso cioè dell'arresto della scrittrice, dell'internamento nel campo di sterminio e della sua tragica scomparsa."" -
Per infiniti giorni
"Per infiniti giorni"""", romanzo di memoria di una vita che, a partire dalla fine degli anni Trenta fino ai nostri giorni, traccia la storia di un amore ra due liceali interrotto dalle leggi razziali. Davide è dovuto fuggire dall'Italia, Regina ha continuato la sua vita borghese, gli studi, il matrimonio, i figli, l'insegnamento, le vacanze nell'amata villa di Forte dei Marmi, senza mai avere notizie dell'amato, oramai solo un lontano, bruciante ricordo. E all'improvviso, dopo decenni, quella lettera..." -
Colori e altri colori
"... 'Colori e altri colori' ci si offre come un dono, a suo modo, sorprendente. Nulla di ciò che l'autore ha visto, vissuto, intuito e scritto negli anni è rinnegato: specialmente la sezione finale delle Dediche dispiega ancora un'acuta, graffiante consapevolezza dell'irrealtà generale, dell'assenza di fondamenti in un mondo in cui il tempo è morto e lo spazio 'pare zoppo', della miseria in cui la poesia annaspa. Eppure il libro ci trasporta, nel suo insieme, oltre questa amarezza. Abbandonandosi subito al bisogno di risalire alle proprie origini, di ritrovare la sua casa antica fasciata di verde muschio, le impronte nei campi, le voci conosciute, e in esse i segni di un'età ancora intatta, di una verità piccola e immensa, il poeta apre la propria voce a vibrazioni delicatissime, a una freschezza inedita di riverberi, scintille, cromie... 'Colori' è soprattutto il frutto di un tale abbandono, di un desiderio di sciogliere finalmente le aporie del pensiero in un gesto di pura resa, in un inchino alle cose, in un franare della coscienza nel polverio del tempo, nella luce cangiante e immortale dell'essere."""" (Dallo scritto di Paolo Lagazzi)" -
Tol. Storia di una vendetta
Da Istanbul a Diyarbakir, in terra curda, un treno corre lungo un'immensa steppa. A bordo c'è Yusuf, che non ha più né padre né madre, e neppure un nome: Yusuf è un sospetto agli occhi di un potere sempre più totalitario, e lascia alle spalle la sua città attraversando un paese scosso da una serie di attentati. Davanti a lui c'è 'Poeta': un terribile segreto sembra legarli indissolubilmente... Apparso nel 2002, e subito acclamato come uno dei migliori romanzi della nuova narrativa turca, ""Tol"""" (parola curda che significa 'vendetta') è sì la storia di una vendetta, come recita il sottotitolo, ma è anche la storia di una misteriosa e paurosa odissea tra le colline dell'Anatolia e i guerriglieri del Kurdistan, sulle tracce di una rivoluzione impossibile: un viaggio nella geografia, nella storia e nell'anima di un paese, la Turchia, che è ancora oggi al centro dell'interesse del mondo intero, sia per la sua posizione strategica, sia per il suo complesso e contraddittorio cammino verso un'evoluzione democratica che pare ancora lontana."" -
Volo di notte
"Ora sto scrivendo un libro sul volo di notte. Ma, nel suo significato più intimo, è un libro sulla notte"""", scriveva Antoine de Saint-Exupéry alla madre in una lettera da Buenos Aires. In effetti, """"Volo di notte"""" (1931), il romanzo che ha consacrato il talento letterario di Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944), scritto durante quel soggiorno in Argentina, non è soltanto una delle prime opere dedicate a quegli anni eroici, ancora pionieristici, dell'aviazione civile; è anche, e forse soprattutto, il libro di una """"contesa"""", dove la conquista del cielo deve confrontarsi e scontrarsi con tutti gli ostacoli posti non solo dalla natura, con le sue notti senza luce, i suoi picchi montani, le sue tempeste e cicloni, ma persino con quell'altro """"senso della vita"""" rappresentato dalla moglie del pilota Fabien, quella """"normalità"""" che Rivière, il responsabile di quei rischiosi voli notturni, sente di dover combattere strenuamente. """"Se fossi giusto - pensa Rivière - un volo di notte sarebbe ogni volta una probabilità di morte"""". Ma non gli interessa essere giusto, non è con la giustizia che si conquista il cielo notturno; e se una """"silenziosa fraternità"""" lo unisce ai suoi piloti, questa non può intralciare l'inflessibilità di quella """"fede da costruttori"""" secondo la quale """"una volta tracciata la rotta, non si può non proseguire""""." -
Il bambino prodigio
Ismael Baruch è un bambino ebreo che nelle taverne malfamate della sua città improvvisa bellissime e struggenti canzoni, accompagnato da una balalaika, in cui canta la tristezza degli essere umani. Giovane poeta di grande, naturale talento, viene notato da un adulto, un poeta in crisi che scarica la sua frustrazione nell'alcool e che decide di fare del piccolo un dono prezioso per la sua amata, una principessa ricca e capricciosa. Strappato così al suo ghetto, Ismael viene venerato e amato, conosce il lusso e la vita agiata, trasformandosi in una sorta di poeta di corte...