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Non contate i punti!
Un libro sul modo di valutare la forza di una mano di bridge. In esso, infatti, viene privilegiato l'enorme valore della forza distribuzionale. Redatto come un corso di lezioni, peraltro informale, risulta di elevato valore didattico e di piacevole lettura, soprattutto nella parte in cui vengono sfatati i tanti miti del gioco della carta. -
Gli occhi eroici. Sibilla Aleramo, Eleonora Duse, Cordula Poletti: una storia d'amore nell'Italia della Belle Èpoque
Nell'aprile del 1908, a Roma, al primo Congresso delle Donne Italiane, Sibilla Aleramo, scrittrice giunta al successo grazie al romanzo femminista Una donna, incontra Cordula (Lina) Poletti, un'originale studentessa di Ravenna. Ne nasce una travolgente passione d'amore, forse la più intensa della vita di Sibilla, che termina quando Lina conosce Eleonora Duse con cui inizia una relazione tormentata e per cui scrive drammi teatrali che avrebbero dovuto riportare l'attrice sulle scene dopo un periodo di crisi creativa. In un raro e inedito carteggio vengono raccontati le vite e i sentimenti di queste eroiche pioniere della libertà sessuale che hanno affrontato con spregiudicatezza temi dirompenti per l'epoca: le convenzioni di genere nei rapporti erotici e l'identità femminile nella società moderna. Grandi ingegni del primo Novecento, come Rilke, Hofmannsthal, D'Annunzio e Isadora Duncan, sono stati testimoni diretti della loro lotta per un amore autentico e incontenibile. In un contesto storico e culturale come quello dell'Italia prima giolittiana e poi fascista, viene sollevata per la prima volta la questione della discriminazione sessuale e omosessuale che, dopo un secolo, non si può dire ancora superata. -
Trans. Storie di ragazze XY
"Sei maschio o femmina?"""" È il 1986 quando Ilenia si sente fare per la prima volta questa domanda. Al momento non sa cosa rispondere, non vuole essere diversa, è e basta. La ricerca di una vera risposta la accompagnerà lungo tutto il cammino attraverso l'adolescenza e verso l'età adulta. Il suo è il viaggio travagliato di una ragazza che sembra avere per la società e per i benpensanti un'unica meta, la prostituzione. Ma Ilenia è una persona che non si arrende e scompiglia fin da subito le carte del destino: nonostante bullismo, discriminazione, violenze fisiche e verbali, si laurea, trova un lavoro e un amore inaspettato, quello per una donna. Le paure, le battaglie, le ferite, i traguardi di una giovane trans, che come tante altre ragazze XY, lotta per una vita serena e autentica, verso la libertà di genere e il pieno diritto di cittadinanza per le persone transgender nella società civile." -
Domande fondamentali della filosofia. Selezione di «problemi» della «logica»
In questo corso di lezioni, tenuto da Heidegger a Friburgo nel semestre invernale 1937/38, i ""problemi"""" della logica, fondamentalmente il problema della verità, non sono affrontati come """"problemi"""", ma appunto come """"domande fondamentali"""": un """"problema"""", infatti, è ciò che la domanda lascia dietro di sé, quando cessa di essere tale. In questo senso, ogni problema appartiene sempre ad un determinato ambito del sapere, mentre la domanda sfugge a questa assegnazione. La verità e la sua essenza, quindi, non possono appartenere alla """"logica"""" se non nel senso di essere divenute, esse stesse, """"problemi"""", di avere cioè smesso di essere poste come domande. Il compito della filosofia, allora, è quello di far sentire di nuovo la domanda sulla verità come domanda. Perché questo compito possa essere assolto, bisogna secondo Heidegger, ritrovare l'inizio greco della storia dell'essenza della verità, non per completare la ricostruzione storiografica di tale storia, ma per cogliere in esso, prima ancora che nella tradizione metafisica occidentale, proprio la mancanza della domanda sull'essenza della verità."" -
Umili e ribelli. Memorie di guerra in Lunigiana
«La mattina del 1° luglio Giuseppe aprì la finestra. Si stava preparando per andare a macinare la farina. Con suo grande stupore e angoscia vide il paese invaso da truppe nazifasciste». Nell'estate del 1944 l'alta Lunigiana viene travolta dall'Operazione Wallenstein, organizzata dalle forze nazifasciste per liberare la zona dalle brigate partigiane e rinforzare il controllo dei territori a nord della Linea Gotica. Un'ondata di violenza colpisce la popolazione civile sospettata di dare aiuto ai ribelli. Pastori, artigiani, mezzadri, preti, donne e bambini vengono rastrellati, deportati, uccisi o derubati. In queste pagine scorrono memorie di guerra dove s'intrecciano le vicende di gente umile, di partigiani, di torturatori e anche di Mussolini, arrivato sui monti della Lunigiana negli ultimi mesi della sua parabola politica. Pagine della nostra storia che non devono essere dimenticate. -
Il secolo di Sartre. L'uomo, il pensiero, l'impegno
È molto diffusa la tendenza a considerare Sartre come l'ultimo intellettuale ""integrale"""". Per """"possedere il mondo intero"""", è incorso in contraddizioni e ripensamenti tanto che sulla sua opera e la sua vita convivono ancora oggi giudizi inconciliabili. Illuminare tutti i volti di Sartre significa capire come un giovane apolitico abbia deciso di partecipare alla Resistenza, sia diventato stalinista, poi maoista e, infine, un maestro della contestazione. Questo studio è un'inchiesta, un'istruttoria appassionata in cui compaiono i nomi di tutti i protagonisti della cultura e della storia del Novecento, ora come testimoni, ora come imputati."" -
Canti di viaggio. Una vita
Una vita inquieta, che sta per raggiungere il traguardo degli ottantanni. La vita di un uomo posseduto dalla musica, da sempre. Hans Werner Henze con ironia e passione racconta il suo percorso artistico ed esistenziale, tra momentanei smarrimenti e continue trasformazioni, fratture strazianti e bagliori di serenità. I dolori e l'insofferenza nella casa paterna, in Westfalia. Le ferite del nazismo, gli orrori della guerra. Lo studio della composizione musicale. E poi la creatività che prende il volo, partitura dopo partitura. In bilico fra sperimentalismo e tradizione, Henze sceglie di seguire un personalissimo concetto di bellezza. Con la sua musica non riconducibile alle etichette e alle scuole ottiene in vita un successo anomalo per un compositore, che suscita diffidenza. Sempre pronto a varcare i confini, in politica come nel privato, Henze sogna un comunismo a misura d'uomo, ma vede l'utopia soccombere alla realtà. Canti di viaggio sono le sue memorie, anche perché racconto della ricerca infaticabile di una patria: il rapporto ambivalente con la Germania, la scoperta folgorante - nel 1951 - dell'Italia e degli italiani, l'esperienza sulla scena musicale inglese, i due lunghi soggiorni a Cuba negli anni sessanta. -
Jazz foto di gruppo. Mito, storia, spettacolo nella società americana
Questo libro non è una storia del jazz. Non segue il canone delle storie del jazz, non segue la cronologia delle storie del jazz. Questo libro è un lungo viaggio sui sentieri labirintici del jazz, un viaggio forsennato che parte da una foto di gruppo: la famosa ""A great day in Harlem"""" di Art Kane. In una foto non c'è un inizio e una fine. Quando si guarda una foto si può partire da dove si vuole. Si può saltare da sinistra a destra, da un viso all'altro, dal primo piano allo sfondo. Così è questo libro. È un viaggio senza tragitti predefiniti, all'avventura, un viaggio di un gruppo di amici spensierati che la scelta di dove svoltare la fanno con i dadi. Piantagioni di schiavi neri, Harlem Renaissance, """"I have a dream"""". La povertà, la depressione, l'umiliazione. Il pregiudizio, la discriminazione, lo sfruttamento. La violenza, la droga, l'alcol. La solitudine. New Orleans, Kansas City, Chicago, New York, la California. Miles Davis, Charlie Parker, Duke Ellington. Buddy Bolden, Thelonious Monk, Charles Mingus. E un cadavere, con una barba albina, che viene ripescato il 25 novembre 1970, nelle acque gelide dell'East River. Si chiama Albert Ayler, professione jazzista. Misteriosa la sua morte, come la sua musica."" -
Bellissima è dunque la rosa. I giardini dalle signorie alla Serenissima
Con Cangrande della Scala, nei primi decenni del Trecento, comincia la storia profana del giardino veneto. Non più soltanto luogo di raccoglimento per la salvezza dell'anima, né solo hortus sanitatis dispensatore di erbe per la salute del corpo, il gioioso verziere diventa scenario ideale per la conversazione dotta e laica di quel primo Rinascimento che in terra veneta ebbe uno dei suoi centri di irradiazione. Per tutto il Quattrocento i giardini si popolano di statue e di sculture vegetali. La svolta avviene quando l'aristocrazia scopre le virtù della ""santa agricoltura"""" patrocinate da Alvise Cornaro, e quando Palladio dà forma al nuovo stile di vita della nobiltà di Venezia e delle città della terraferma ormai convertite all'economia agricola."" -
FQP. Filosofia e questioni pubbliche (2004). Vol. 1
In questo numero, il Simposio apre con una critica del capitalismo in una prospettiva etico-politica con articoli di Maffettone, petrucciani e Pogge. La rubrica 'Mente e mondo' presenta un intervento di Massimo Marraffa sul raporto tra scienza cognitiva e humanities. In 'Saggi e note' appare, fra l'altro, un articolo del professor Al-Azm su islam ed Europa alla luce del epricolo del terrorismo. In 'Studio' Mario De Caro ricorda la figura e l'opera di Donald Davidson. 'Versus' è dedicato a università e ricerca, con un'intervista ad Adriano De Maio. Infine, segnaliamo la presenza di opere dell'artista Jessica Diamond (scelte da Cornelia Lauf) e di alcuni brani da ""La giugnla"""" di Upton Sinclair, che vorremmo fossero intesi come parte integrante della rivista."" -
FQP. Filosofia e questioni pubbliche (2004). Vol. 2
Il rinforzarsi delle istituzioni democratiche all'interno degli Stati, la creazione di ricchezza economica tramite il libero scambio e il costituirsi di un network di organismi internazionali sono tra le poche evidenze statistiche che accompagnano la possibilità di una pace durevole. Dopo la seconda guerra mondiale, in Europa occidentale, leader lungimiranti con il pieno consenso dei loro popoli decisero di conserva di rompere la tradizione di ostilità reciproca. È pensabile che questa esperienza ""regionale"""" sia effettivamente paradigmatica? Il Simposio di questo numero di FQP si apre con un articolo firmato da Habermas e Derrida, che in qualche modo invita a prendere sul serio proprio il ruolo dell'Europa nell'ambito di una politica globalizzata."" -
FQP. Filosofia e questioni pubbliche (2004). Vol. 3
Tre grandi autori caratterizzano questo numero di FQP. Kant, a cui è dedicato il simposio sul tema della guerra e sulle speranze di una pace duratura, Hume, su cui è presentato un articolo di Gerald Postema sulla teoria humeana della giustizia e il suo legame con l'emergere della proprietà, e Marx su cui è basato l'intervento di Stefano Petrucciani. -
C'era una volta l'URSS
Nel 1956 Dominique e Aliette Lapierre approfittano di un momento in cui le relazioni diplomatiche tra Francia e Urss sono particolarmente buone e ottengono il permesso di viaggiare in terra sovietica in qualità di reporter per ""Paris Match"""". Affiancati da una coppia di giornalisti di un quotidiano della gioventù comunista, hanno l'opportunità di muoversi in assoluta libertà tra Mosca, Kiev, Yalta, fino ad arrivare in Georgia lungo la """"strada del Sud"""". Intervistano i contadini dei kolchoz e le commesse dei grandi magazzini moscoviti, visitano luoghi storici o di culto, entrano nelle case di una popolazione straordinariamente ospitale e incontrano zingari e misteriose tribù """"che neppure la rivoluzione ha osato toccare""""."" -
La quinta impossibilità. Scrittura d'esilio
Lo scrittore è il ""sospetto"""", l'esule per eccellenza: ebreo, espatriato, vigile e inquieto, Norman Manea vive a New York da quasi vent'anni e continua a scrivere in romeno. Il romeno è molto più della sua lingua d'origine: attraverso di essa l'autore può conquistare la propria patria perduta, ricreare la propria """"placenta"""". Segnato a soli cinque anni dal dramma della deportazione e dell""""'estraneazione"""", il suo lento e inesorabile avvicinamento alla letteratura gli ha permesso di costruirsi un'identità ricca e poliedrica, con la vasta visione del mondo tipica degli esuli. In questi contributi e nelle interviste in cui dialoga con Marco Cugno, Philip Roth e Claudio Magris, Manea approfondisce temi come l'ebraismo europeo prima dell'Olocausto, la situazione dell'Europa dell'Est dopo il crollo del comunismo, la dissidenza intellettuale e la censura nei regimi assolutisti. Ma anche il caso Rushdie, la cronaca del suo 11 settembre newyorkese, i grandi incontri con il Nobel Kertész o Cioran, una sospirata, fugace visita da """"evaso"""" a Venezia nel 1979."" -
Architettura & teatro. Spazio, progetto e arti sceniche
Per secoli, la trasformazione degli spazi teatrali e l'adeguamento delle loro strutture architettoniche sono stati garantiti da una fertile corrispondenza di pensiero tra gli artisti e gli architetti, entrambe figure artigianali legate da un comune senso del ""fare"""". Il punto più alto è stato probabilmente raggiunto con l'esperienza, nell'Italia del Settecento, dell'architetto-scenografo, figura unica in cui converge la duplice competenza della realizzazione dell'edificio teatrale e dell'allestimento scenografico. L'attenzione posta alla curvatura del soffitto, ai materiali e all'illuminazione derivava da un sapere sperimentale tramandatosi per generazioni. Nel corso del XX secolo tuttavia le conoscenze si specializzano e si allontanano, in alcuni casi vanno perdute. In Italia, tra gli anni Sessanta e Ottanta, molti teatri storici sono stati martoriati da """"messe a norma"""" scriteriate e ristrutturati in modo illogico (camerini lontani dal palco, tecnologie sofisticate che complicano le operazioni di scena), a dimostrazione della perdita di una consapevolezza tecnica e artigianale che per secoli ha fatto la fortuna dei teatri italiani (basti pensare alla famiglia Bibiena o a Juvarra, Vanvitelli e Piermarini). Questo libro evidenzia la peculiare complessità dell'edificio teatrale e sottolinea l'urgenza del recupero di una relazione feconda tra committenti, architetti e artisti."" -
Il canto del mondo reale. Virginia Woolf. La vita nella scrittura
Virginia Woolf (1882-1941) è diventata nel corso del secolo una vera e propria icona in tutto il mondo. La sua leggenda, intrecciata a quella dell'eccentrico gruppo di Bloomsbury, è stata spesso interpretata a partire dal suicidio, un ultimo gesto che finisce per oscurare la vitalità delle sue opere. Il contributo critico di Liliana Rampello capovolge tutte le interpretazioni fin qui consolidate, rendendo esplicita una ricerca esistenziale che si può ritenere uno degli esempi più riusciti di pensiero poetico fondato sull'amore per la vita. Rileggendo l'intera opera di Virginia Woolf l'autrice si rivolge non solo agli studiosi ma soprattutto a tutti i lettori della scrittrice. Liliana Rampello insegna Estetica all'Università di Bologna. -
Bei sentieri, lente acque. I giardini del Lombardo-Veneto
Un'esplorazione storica, architettonica e letteraria della cultura dei giardini in Lombardia e Veneto tra fine Settecento e metà Ottocento. Giardini come espressione di una realtà culturale vasta e articolata, fortemente influenzata dalla concezione paesaggistica d'Oltremanica che soppiantò le linee regolari e geometriche dei giardini all'italiana e introdusse motivi ""a effetto"""" come ruderi classici, angoli incolti, grotte e specchi d'acqua di forma irregolare. L'autrice riscopre un affascinante percorso artistico ed estetico legato a ogni progetto. Come a Milano, dove, prima della realizzazione dei Giardini Pubblici, l'architetto Ercole Silva (amico di Cesare Beccaria) evidenziò la funzione spirituale e terapeutica del verde cittadino come """"contenimento dell'anima"""". Oppure a Menaggio, dove un facoltoso banchiere tedesco commissionò la creazione di sottili rimandi alle """"Affinità elettive"""" di Goethe nel giardino di casa sua. Lo stesso Alessandro Manzoni fu un appassionato di botanica e il poeta veronese Ippolito Pindemonte intuì per primo le potenziali suggestioni ariostesche di Valeggio sul Mincio."" -
La pace possibile
Ultimo frutto di uno sforzo instancabile per far conoscere la questione palestinese nel mondo, questi saggi affrontano temi come la seconda intifada e il cosiddetto processo di pace (che Said definisce una sorta di ""pace fast-food"""" sorretta da un """"malevolo sentimentalismo""""). L'autore condanna la guerra in Iraq e la """"road map"""", progetto che non mira tanto alla pace quanto piuttosto alla pacificazione dei palestinesi. Spiega con chiarezza perché la reazione americana all'11 settembre ha ulteriormente destabilizzato il Medio Oriente, ma trova anche motivi di speranza: come la Palestinian National Initiative, organizzazione attivista di movimenti di base che condividono l'idea nascente di una democrazia, inaudita per le autorità palestinesi."" -
FQP. Filosofia e questioni pubbliche (2005). Vol. 1
Esiste un rapporto diretto fra competizione per le risorse naturali e diritti umani. Questa è la tesi articolata da Wolfgang Sachs nel simposio di questo numero, dedicato al tema delle relazioni fra sostenibilità e diritti umani. Completano il quadro il tentativo compiuto da Sebastiano Maffettone di inserire la nozione di sostenibilità nell'ambito della filosofia politica, determinandone la portata normativa, e un quadro di riferimento della discussione critica in materia a cura di Serena Ciccarelli. L'idea di un rapporto strutturale tra l'ambito della vita e quello della politica viene esplorata da Laura Bazzicalupo. La centralità del corpo e della vita, nella politica contemporanea, è ribadita nell'articolo di Simone Pollo. -
Lady Day. La vita e i tempi di Billie Holiday
A quasi cinquant'anni dalla morte, Billie Holiday rimane una delle voci indimenticabili nella storia della musica del ventesimo secolo, e un'icona della cultura afroamericana. Julia Blackburn conosce Billie Holiday a quattordici anni, quando, a una festa organizzata dalla madre nella swinging London, si rifugia in un angolo della stanza ad ascoltare un album intitolato A Billie Holiday Memorial. E quel disco segnerà un destino. Quarant'anni dopo accede al materiale raccolto negli anni settanta da un'altra giovane appassionata, Linda Kuehl: più di 150 interviste ad amici, musicisti e collaboratori di Billie Holiday che narrano, con voce a tratti commossa e a tratti impietosa, la sua vita tormentata. Dai protagonisti della scena newyorkese a cavallo tra gli anni trenta e quaranta come Lester Young e Tallulah Bankhead, alle amiche d'infanzia come Mary ""Pony"""" Rane, che condivise con Billie l'esperienza del riformatorio, al marito e manager Louis McKay, questi innumerevoli ricordi compongono il ritratto di una donna fragile ma al tempo stesso irresistibile, orgogliosa e travolgente. Sullo sfondo la discriminazione nella Baltimora degli anni venti, la New York degli speakeasy durante il proibizionismo, le fumerie di oppio, il Cotton Club, l'Apollo e gli altri locali di Harlem, i gangster e la caccia alle streghe da parte dell'FBi in un racconto corale che termina con una performance memorabile, davanti alle telecamere della CBS, poco prima della scomparsa di Lady Day.""