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Il «De Lombardo et lumaca»: fonti e modelli
Il ""De Lombardo et lumaca"""" è una """"commedia elegiaca"""" incentrata su un tema tipico nel XII secolo: un Lombardo, emblema dell'uomo pavido e imbelle, deve affrontare una lumaca che ha invaso i suoi possedimenti. L'anonimo autore intesse con singolare abilità una fitta trama di reminiscenze, soprattutto dall'epica classica, piegandole a nuove interpretazioni linguistico-contenutistiche. La levità del contenuto convive con la divertente ed efficace parodia dei gloriosi duelli epici, con sicuro effetto comico."" -
Il bizzarro ossia i masnadieri e i francesi in Italia
Il nome di Carlo Massinissa Presterà non sarebbe passato alla storia della letteratura non solo calabrese se non avesse scritto il poemetto ""Il Bizzarro ossia i masnadieri e i francesi in Italia"""" (Napoli 1861). Vi racconta la storia del brigante Francesco Moscato, detto Bizzarro: dalla giovinezza alla morte. Non ce che il sangue e la gioia del sangue, non c'è che la vendetta e il piacere della vendetta, non c'è che la crudeltà e il godimento della crudeltà nel suo orizzonte: da niente addolciti. Una figura indubbiamente diabolica che mancava alla letteratura italiana, ed è vuoto che il Presterà risarcisce, stabilendo in tal modo una congiunzione tra Romanticismo italiano e Romanticismo europeo di cui il satanismo era capitolo tipico e fondamentale."" -
Berardi o il re dei boschi
Iniziò il suo apostolato letterario a difesa della Calabria con una novella in ottave, ""Berardi o il Re dei boschi"""". Ma non era nelle sue intenzioni fare opera d'arte. La Calabria era entrata nella storia d'Italia con il profilo del criminale collettivo ed egli intendeva compiere opera di verità storica, mostrando che questa """"non è tana di belve come tutti si pensa; che il Calabrese non nasce orsacchino, o tigrotto che sgraffia primamente la mano della levatrice"""". Ci riuscì pienamente con questa sua novella in versi, """"Berardi o il Re dei boschi"""", esempio mirabile di didascalismo storico, indirizzato """"a divulgare in modo gradevole e propedeutico la notizia di certi avvenimenti storici, e principalmente a istruire intorno al costume e al modo di sentire di una particolare età o momento storico"""" (Benedetto Croce)."" -
Cinque studi sull'umanesimo giuridico di Luigi Bogliolo
Il vigoroso impianto antropologico tomista è ancora in grado di ribattere, nella temperie post-moderna, al conflitto tra trascendente e immanente e di provvedere l'homo viator, giurista, storico, scienziato galileiano, di una bussola d'orientamento? L'umanesimo cristiano è una formula integrale e riassume l'essenza dell'impostazione ontologico-tomista. In questa interezza metafisica si compie la ""verità"""" della condizione umana quand'anche il legislatore, al cospetto di stringenti questioni etiche, sia interpellato a riesaminarne i confini. Il rinvio al diritto naturale si declina nelle sue molteplici implicazioni: il rapporto fede-ragione; la condizione di libertà; l'umanesimo cristiano; l'ermeneutica della verità testuale. Un'indagine giuridica sul pensiero filosofico tomista è condizione eccellente per abbozzare una risposta al grande tema e trova sostegno nella ricostruzione biografica e intellettuale di un suo interprete del Novecento, Luigi Bogliolo, per dirci che la verità dell'uomo, lungi da transitorie ed effimere fenomenologie, risiede in forma radicale, assoluta e attualissima, nella sua ontologica realtà."" -
Y Saigon 1972
Y-Saigon 1972 - è il diario di un giovane diplomatico italiano - Y, in vietnamita significa italiano - alle prese con la sua prima sede all'estero, l'Ambasciata d'Italia a Saigon. Y non è un diario di guerra, descrive l'atmosfera surreale nella quale si viveva a Saigon nel 1972. Nonostante cruente battaglie si svolgessero a pochi chilometri dalla capitale, Saigon, fulcro della vietnamizzazione del conflitto, conservava una calma apparente vivacizzata dalla visita dei grandi nomi della politica americana e dalla presenza dei giornalisti più famosi tra i quali, Oriana Fallaci, Aldo-Rizzo, Tiziano Terzani, Corrado Pizzinelli, Marcello Alessandri, Giorgio Fattori, Egisto Corradi, e tanti altri. ""Saigon negli ultimi anni di guerra poteva essere paragonata ad un grande circo equestre montato sull'argine malfermo di un fiume in piena. Da un momento all'altro tutto poteva essere travolto, ma in attesa dell'evento catastrofico il circo con i suoi clown, nani e ballerine continuava ad offrire un incessante spettacolo""""."" -
Autointervista sul federalismo
L'autointervista dell'attuale presidente della regione Calabria, è un tentativo di temperare l'enfasi che circola nel nostro paese sul ruolo salvifico del federalismo. Se è vero che il federalismo (quello fiscale in particolare) spingerà tanti territori ad evitare sprechi di risorse appartenenti alla comunità nazionale e quindi a perseguire un più adeguato livello di responsabilità delle classi dirigenti che governano, è anche vero che è destinato a mostrare le ingenti disparità esistenti tra un territorio e l'altro dell'Italia. Una consapevolezza, questa, presente nel governo, che, nel depositare alla Camera il relativo testo di legge, si è dichiarato impotente a stabilire preventivamente i costi che il federalismo fiscale comporta per le finanze italiane, già dissestate da un imponente debito pubblico. C'è poi una domanda, che serpeggia nell'autointervista, destinata a rappresentare l'assillo dominante di queste pagine: che fine farà l'unità del paese messa cosi a dura prova da spinte contrapposte? Non sfugge a nessuno, infatti, che gli obiettivi che il Nord ed il Sud del paese sembrano inseguire siano diversi. Il primo punta a trasformare l'antica pulsione secessionista in una fuga liberatoria verso i ricchi Länder tedeschi e a costruire, privo del pesante fardello meridionale, un ""club"""" di sole regioni ricche. Il secondo tenta con crescente disperazione di restare abbarbicato ad uno stato unitario che di fatto da qualche lustro non esiste più."" -
Mezzogiorno fai da te? Il partito del sud e le le politiche per lo sviluppo
Nel quadro di un contesto culturale in cui sempre meno si parla della ""questione meridionale"""" - """"oscurata"""" dalla """"questione settentrionale"""" -, grazie anche alla colpevole acquiescenza di tanta parte della classe politica dell'Italia del Sud, si è verificata, negli anni, una sistematica e progressivamente crescente spoliazione (e conseguente dirottamento di risorse) ai danni del Meridione. Il sistema dei partiti, ormai da un decennio, appare sempre più sbilanciato a favore del Nord per la presenza della Lega, soggetto politico profondamente radicato nel territorio, coeso, bene organizzato e con una base popolare dotata di un forte senso di appartenenza a una comunità militante. Avrebbe senso logico ipotizzare, in questo contesto, la nascita di un Partito del Sud? Un partito, cioè, simmetrico alla Lega Nord, fondato su una robusta base territoriale, interessato, sulla base di un quadro di valori portanti, a difendere gli interessi del Mezzogiorno, ad avere come visione strategica la riduzione dei divari tra il Sud e le altre regioni europee. Con un'offerta politica relativamente ristretta (lo sviluppo del Mezzogiorno in un quadro unitario di crescita), ma con una capacità di negoziazione sul tema superiore a tutti gli altri partiti."" -
La breve età degasperiana 1948-1953
L'esperienza politica di De Gasperi, all'indomani delle elezioni del 1948, rappresenta la sintesi degli elementi costitutivi e caratterizzanti dell'Italia del dopoguerra: la Democrazia cristiana (e quindi una formazione politica ispirata ai valori religiosi e democratici della tradizione occidentale) come partito di maggioranza, il governo come politica delle alleanze tra cattolici e laici, la ricostruzione come sintesi di intervento pubblico e privato, le riforme come metodo di progresso, lo stato come terreno privilegiato dell'operare politico. Si tratta di un esempio modernissimo di quella capacità di sintesi che è una caratteristica della politica nelle sue espressioni più elevate, quando cioè la politica sa muoversi tra progetto strategico e mediazione tattica, condizionata dall'intreccio delle emergenze e delle contingenze che la pagina bianca del divenire quotidiano prescrive a ogni periodo storico. La sua eredità politica, rimossa per molti anni come quella di un uomo del passato, alla ricerca storica più recente appare come un lascito suscettibile di dare ancora frutti nel futuro. In particolare oggi, quando la politica sembra aver perso, non si sa se temporaneamente o stabilmente, quel ruolo di mediazione tra le diverse componenti economiche, sociali e culturali, e di guida dello sviluppo civile che per molti decenni di questo dopoguerra l'ha invece caratterizzata. -
E tuttavia sperare. In dialogo con Johann Baptist Metz ed Elie Wiesel
"E tuttavia sperare"""" è la traduzione di """"Trotzdem Hoffen"""", un libro pubblicato in Germania nel 1993, che riporta un'intervista fatta dai teologi Ekkehard Schuster e Reinhold Boschert Kimmig al teologo cattolico J.B. Metz e allo scrittore ebreo E. Wiesel. Il libro-intervista è costruito intorno alla peculiarità della storia umana ed intellettuale di Wiesel e di Metz, storia che trova nella Shoah il più importante motivo di confronto per entrambi, sebbene per motivi e accenti radicalmente differenti. Il libro contiene un saggio di Mariangela Caporale, curatrice di questo volume, dal titolo La ragione in dialogo: l'essenziale senza essenza." -
Sacerdoti nella Chiesa. Dieci riflessioni su identità e ministero sacerdotale
Con l'indizione dell'Anno Sacerdotale, il Santo Padre Benedetto XVI ha inteso offrire un'occasione che contribuisse a ""Promuovere l'impegno d'interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi"""". Nel solco - e nello spirito - di questa iniziativa, il Centro Studi Verbum propone un'opera collettiva, un'attenta riflessione teologica sull'identità e la missione del presbitero, nel suo 'sì' a Cristo e alla Chiesa. Questi contributi - frutto di una serie d'incontri promossi dal Centro e scritti da sacerdoti e docenti di teologia mentre mettono in luce in un modo singolarmente efficace la centralità del ministero sacerdotale nella vita della Chiesa, si pongono a servizio delle esigenze e sensibilità di un ampio pubblico. Dispensatore della grazia e della verità di cristo, il Sacerdote è così presentato come dono che genera, accresce e nutre ogni altra vocazione ecclesiale."" -
Sociologia delle finanze pubbliche
Le finanze pubbliche sono generalmente considerate come una scatola nera, un vincolo pesante, una tecnica specialistica, mentre costituiscono l'asse portante dell'attività pubblica e della vita sociale. La sociologia delle finanze pubbliche è volta all'analisi sociologica dei budget, alla lettura finanziaria dell'attività pubblica alla luce delle nozioni delle scienze sociali. Riguardo ai budget, essa si occupa delle cause che generano le spese pubbliche e della tipologia di potere detenuto da coloro che possono decidere in materia di budget (attori del processo); ad esempio, nel caso del Welfare State. Per ciò che concerne l'azione pubblica, questa disciplina presenta un modello generale di regolazione finanziaria che si basa sullo sviluppo territoriale, sugli sviluppi europei, sulle politiche settoriali ecc. In relazione alle Scienze sociali, questa disciplina fa riferimento a specifiche teorie (concernenti i gruppi d'interesse, le elezioni ed altri aspetti); a variabili, quali: l'articolazione sinistra/destra, i vincoli economici ecc.; a nozioni, quali: razionalità, governarne e partnership. Il testo si avvale di numerosi casi di studio francesi oppure di altri Paesi e si pone lo scopo di stimolare delle riflessioni sull'attività politica e democratica dello Stato e sulla natura dei suoi esborsi. -
Educazione e ricerca: problemi, profili, modelli
Partendo dal presupposto che la ricerca educativa non sia mai riconducibile alla dualità separata e cronologicamente successiva di teoria come 'scienza', da un lato, ed esperienza personale, dall'altro, ma sempre frutto della relazione contestuale, situazionale e riflessiva tra questi due momenti, questo lavoro intende offrire alcuni contributi alla ricerca educativa stessa, percorrendo tre prospettive di approfondimento: la prima propone la riscoperta di alcuni autori che, pur essendo oggi poco praticati, hanno testimoniato, in luoghi e tempi diversi, l'inscindibile intreccio che lega teoria e prassi rispetto al problema educativo; la seconda rilancia l'approfondimento di alcune metodologie particolarmente attente alla natura situazionale dell'azione educativa. La terza prospettiva propone i risultati di una ricerca sul campo che mette a fuoco il tema della flessibilità didattica e organizzativa dichiarata ed agita in contesti scolastici e sui presupposti pedagogici che la alimentano. -
Donne e politica. Gruppi e reti
Il libro indaga come la partecipazione delle donne alla politica possa essere l'occasione per migliorare le pratiche del fare politica. Nel volume sono presentate le riflessioni svolte in occasione di un corso di formazione politica per le donne. Alessandra Vincenti fa dialogare lo stato del dibattito sociologico sulla presenza delle donne in politica, mentre Lidia Menapace evoca l'immagine del fiume carsico per rappresentare la presenza delle donne nella politica: anche quando non visibili, pure le donne ""lavorano nel fondo"""". Il libro offre spunti di approfondimento sul senso dell'essere donne che fanno politica. Alisa del Re ripercorre le tappe della recente storia del riconoscimento politico della donna. La riflessione femminista ha costituito un caposaldo fondamentale della cultura della seconda metà del '900, di cui dà testimonianza Valeria Gennero presentando una carrellata degli studi di genere in ambito letterario. Rosangela Pesenti contribuisce ad allargare la sfera della riflessione dalla politica al culturale. Il corpo femminile è la prima vittima della colonizzazione culturale dello sguardo maschile sul mondo. Il libro vuole essere un'""""educazione alla politica"""", non solo per le donne, con la quale dalle persone possa generarsi un desiderio di rinnovamento che investa le istituzioni e che, da queste, possa finalmente arrivare una trasformazione delle coscienze civili di tutti gli italiani."" -
Persona e mercato. I liberalismi di Rosmini e Hayek a confronto
Il pensiero filosofico di Antonio Rosmini ha ricevuto negli ultimi anni un interesse sempre crescente da parte di studiosi italiani e stranieri. Soprattutto la sua filosofia giuridico-politica è meritevole di attenzione perché rappresenta uno sforzo fecondo di far dialogare il Cristianesimo con la modernità. Per questa ragione, il tentativo di far interagire la filosofia di Rosmini con quella di Hayek si rivela interessante per le problematiche che riesce a sollevare: il primato della persona umana, il rifiuto del razionalismo o costruttivismo, la critica alla concezione pianificata del mercato, la non opposizione tra religione e liberalismo e, infine, la compatibilità tra modernità e Cristianesimo. Il compito che il volume vuole assolvere è quello di mostrare come la filosofia rosminiana sia uno strumento importante (anche se bisognoso, come ogni cosa umana, di continui aggiornamenti) per la corretta interpretazione della modernità e del ruolo della religione cristiana. L'autore mostra, così, come il pensiero politico-giuridico rosminiano sia nella sua quintessenza ""liberale"""" e come la filosofia di Hayek sia uno strumento fondamentale per un'adeguata interpretazione delle dinamiche interne alla società occidentale."" -
Le ali dell'anima. Educazione, verità, persona
Nel nostro tempo relativismo e nichilismo, crisi della ragione classica e dominio della razionalità tecnico-scientifica hanno indotto l'educazione a rinunciare alla verità. E un'educazione senza verità non può che essere la negazione dell'antica paideìa, dell'arte di orientare la persona nella giusta direzione, quella che la conduce al ""Conosci te stesso"""" e alla contemplazione del Bene. Questo libro intende riportare l'attenzione della riflessione filosofica sull'originaria solidarietà di paideìa e verità, che precede ogni pedagogia e psicologia, ogni antropologia e umanismo. A quella verità, intesa come disvelamento dell'essere piuttosto che come lo stato di proposizioni o formule che si apprendono o si ripetono, l'uomo è dato per il fatto stesso di esistere. Cosicché, come accade nel mito della caverna di Platone, la domanda sull'essenza della verità s'intreccia inevitabilmente e indissolubilmente con la domanda sull'essenza dell'uomo e sulla sua storia."" -
Energia. La follia mondiale
Una riflessione aggiornatissima sul tema energetico, che analizza i principali punti scottanti per il futuro globale del pianeta e in particolare del nostro Paese. Dall'indecisione politica dei grandi della terra, che non sono finora stati capaci di affrontare il problema della sostenibilità, all'inquietante interrogativo su quanto petrolio ancora veramente ci rimane sul pianeta, il libro affronta i principali nodi della politica energetica globale, ma soprattutto su scala europea. Ombre e luci sul processo di liberalizzazione del settore energetico italiano costituiscono la lezione del nostro passato recente, sulla base della quale costruire le direttrici per la nuova politica energetica del Paese: ne va della competitività del sistema Italia e del benessere dei futuri cittadini italiani. -
Anche questo è Sud. Politica e sviluppo locale nel Mezzogiorno contemporaneo
Il dibattito sulla questione meridionale oscilla tra la cupa immagine di un Sud corrotto e irredimibile e quella, più ingenua, di una regione ricca di storia, bellezze e cultura, le cui risorse restano sottoutilizzate. Quasi sempre il Mezzogiorno rimane uno e indivisibile e la sua arretratezza un mistero italiano. Il libro cerca di sfuggire a questa visione monolitica, proponendo una lettura, in chiave sociologica, delle differenze territoriali, dalla fine della ""Prima repubblica"""" fino al periodo più recente della crisi economica. Ponendo attenzione ai fattori sociali, culturali e politici, si descrivono i due volti dell'economia del Sud, quello dipendente e clientelare e quello invece più dinamico, dove però la carenza di servizi e beni collettivi frena la spinta al cambiamento. Emerge, così, l'urgenza di riprendere l'analisi in un'ottica di sviluppo locale per evidenziare le risorse esistenti e responsabilizzare gli attori in gioco."" -
Il potere locale tra politica e politiche. Il mosaico della governance nell'area vasta fiorentina
A seguito delle riforme avviate negli anni Novanta, i governi locali italiani si sono affermati come centri decisionali sempre più rilevanti nelle attività di regolazione e di produzione delle politiche pubbliche. Essi rappresentano, inoltre, il laboratorio per eccellenza di quelle trasformazioni nell'esercizio della pubblica autorità, comunemente etichettate sotto il termine governance, in cui strumenti e logiche di natura privata si affiancano ai tradizionali meccanismi gerarchici di 'command and control', e le scelte si aprono alla partecipazione diretta di stakeholders e cittadini. Prendendo le mosse da una discussione critica del concetto di governance nelle sue numerose declinazioni, e facendo leva sulla ricostruzione empirica di due processi decisionali, il volume si propone di aprire una riflessione su come i suddetti cambiamenti vadano concretamente a incidere sulla configurazione del potere locale, interrogandosi su quanti e quali attori, e in virtù di quali risorse, siano oggi in grado di determinare ""chi prende cosa, quando e come"""" in settori chiave come il governo del territorio e la gestione dei servizi di pubblica utilità."" -
Storici e storia in Italia tra Ottocento e Novecento
Questa collana si propone di presentare soprattutto dei lavori di storia della filosofia. Ciò non significa però la scelta di un progetto di basso profilo. Gli ""storici"""" cercano di capire """"come"""" sono andate le cose e - quando è possibile - """"perché"""" sono andate così. Non è un compito inferiore rispetto alla speculazione filosofica in senso stretto o al lavoro teoretico. Non si tratta di una rivendicazione della """"corporazione degli storici"""": anche senza rievocare l'identità di filosofia e storia della filosofia, proposta da Giovanni Gentile, non va dimenticato che Kant diceva che spesso l'interprete comprende l'autore meglio di quanto non si sia egli stesso compreso, e che Bertrando Spaventa considerava la storia della filosofia il """"compimento dell'insegnamento filosofico""""."" -
Il cappio. Perché gli ordini professionali soffocano l'economia italiana
Gli Ordini professionali sono una delle tante caste che convivono in Italia strozzando l'economia, ostacolando la nascita di un vero mercato, obbedendo alla logica della autoconservazione. Si tratta di strutture che nessun Governo di centro, di sinistra o di destra ha l'interesse o la forza di mettere in discussione. Queste corporazioni sono gabbie, oltre che inutili, dannose per l'economia e per gli stessi professionisti che dovrebbero, per primi, pretenderne la demolizione per evitare che il mercato e le esigenze inevitabili dettate dalle regole europee, distruggano inesorabilmente, prima o poi, quel che resta di un sistema incapace di misurarsi con i processi della globalizzazione. Delle camicie di forza dunque, dannose per i giovani, per la bilancia dei pagamenti, per la competitività delle imprese e per i cittadini, metafora delle strutturali inefficienze del Paese.