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«L'unione fa la forza». Società di mutuo soccorso e altre organizzazioni dei lavoratori a Napoli dall'Unità alla crisi di fine secolo
Il volume esamina la nascita delle associazioni operaie nella provincia di Napoli e ne segue lo sviluppo fino alla crisi di fine Ottocento. Basato in prevalenza su fonti dell'Archivio di Stato di Napoli e sulla stampa quotidiana, dedica l'attenzione maggiore alle società di mutuo soccorso, che nei primi decenni postunitari rappresentavano la più diffusa forma di organizzazione dei lavoratori e avevano funzioni che spaziavano dalla previdenza sociale alla rappresentanza sindacale. Delle mutue sono studiate sia la funzione previdenziale sia quella politica, evidenziando come si sono inserite nei conflitti tra capitale e lavoro e in quali forme sono state coinvolte nelle dispute elettorali. Singoli capitoli sono dedicati alle organizzazioni di ispirazione socialista e cattolica e alla gestione delle associazioni, prendendo in esame la provenienza e l'utilizzo dei fondi sociali, le principali attività e le distorsioni che ne hanno inficiato lo sviluppo. Il volume intende sia narrare la storia delle organizzazioni e dei movimenti sociali nei quali furono coinvolte, sia proporre un'interpretazione della funzione che hanno avuto nel processo di modernizzazione di Napoli e nel suo ingresso nello Stato unitario. -
Giovan Battista Rotella. L'arte della memoria. Complesso monumentale del San Giovanni. Catalogo della mostra (Catanzaro, 6-20 novembre 2010). Vol. 20100
L'idea della mostra di Gian Battista Rotella sin inserisce in un percorso virtuoso pensato da questa Amministrazione e dal mirabile lavoro svolto dall'assessore alla Cultura Antonio Argirò, per illuminare quegli orizzonti artistici felici che si muovono dentro e fuori il territorio. Rotella è artista di spessore, tanto apprezzato dai media e dalla critica per le qualità plurime e le incidenze dettate dalle sue opere straordinarie intrise del sapore del tempo, del pensiero di epoche. Con saggia consonanza stilistica e profonda sensibilità egli opera una ricerca continua in cui si intrecciano linguaggi ed allo stesso tempo si sprigionano simbolismi e spiritualità. La scrittura, le visioni esterne e interne, i colori, disegnano proiezioni e opportunità, che si fondono con il raccontare del mondo. Nell'epoca della velocità fragorosa, Rotella attua un gesto estetico di adagio, recuperando idiomi della storia e quasi un'icona omnicomprensiva della tradizione: il francobollo. Quei francobolli che nel tempo hanno visto vie umane, ideologie, modificazioni e sogni, catturando tali elementi in essi, e riconsegnandoli nelle pieghe dei fogli, nel giallore delle tonalità. nelle testimonianze dei luoghi della memoria, dei timbri da inchiostro, dei timbri sonori, dei timbri emotivi. -
Valori e costituzioni nelle democrazie contemporanee. Percorsi e prospettive in Germania e in Italia. Ediz. italiana e tedesca. Vol. 1
Dall'autostoricizzazione da tempo in atto nella Repubblica italiana e nella Repubblica federale di Germania emerge con evidenza che le rispettive costituzioni presentavano un carattere compromissorio e che numerose decisioni determinanti, ad esempio quelle relative all'ordine economico sotto Erhard o Einaudi oppure all'adesione all'Occidente in politica estera sotto Adenauer e De Gaspari, erano del tutto prive di ancoraggio giuridico-costituzionale, e costituivano piuttosto i risultati controversi della formazione di maggioranze politiche. Si impone, quindi, la necessità di un riesame critico delle decisioni prese tra il 1947 e il 1949, e soprattutto una particolare attenzione per gli sviluppi e i problemi strutturali che si sono succeduti nel corso dei decenni in deroga alle idee-guida originarie. -
L' altro Islam
Dopo Platone, mentre in Europa la filosofia della politica e della storia attendevano ancora un Machiavelli per vedere compiutamente la luce, nel mondo islamico si assisteva alla fioritura di intellettuali destinati a lasciare un segno profondo nella storia del sapere, come al-Farabi (870-950) e Ibn Khaldun (1332-1406). A partire da loro è possibile tracciare i caratteri fondamentali che determinano la stabilità dei sistemi politici anche in presenza di grandi migrazioni e di civiltà i cui confini non sono tracciati da rigide frontiere, quanto piuttosto da aree di influenza politica e culturale. Spirito di corpo, coloritura della mentalità e capacità di integrazione sono alcuni dei fattori su cui maggiormente gli intellettuali musulmani concentravano la loro attenzione. Da ciò emerge una dottrina del pluralismo quale elemento centrale di una originale analisi politica. Gli autori del volume la sviluppano sia in relazione alla storia dei grandi imperi del passato, sia nei confronti di alcune delle più significative e recenti crisi politiche e sociali. -
Dove si arrende la notte. Un ebreo e un cristiano in dialogo dopo Auschwitz
Un confronto serrato che mette in discussione la fede ebraica e quella cristiana di fronte all'immane tragedia dell'Olocausto. Perché Dio è rimasto in silenzio di fronte al dolore del popolo eletto? E se a morire ad Auschwitz non fosse stato solo il popolo ebraico ma anche l'essenza stessa del Cristianesimo? Il teologo cattolico J.B. Metz e lo scrittore Premio Nobel E. Wiesel si raccontano ai teologi E. Schustere e R. Boschert-Kimmig, confrontandosi da due prospettive radicalmente differenti sul tema della Shoah. Il libro è arricchito da un saggio di Mariangela Caporale, nel quale viene trattata la questione della memoria a partire dalla distanza tra il pensiero filosofico classico e la tradizione biblica. -
Un presentimento della verità. Il relativismo e John Henry Newman
È ben nota l'espressione ""dittatura del relativismo"""" con cui Benedetto XVI indica le conseguenze morali del principio secondo il quale """"ciò che si sa fare, si può anche fare"""". Il termine """"relativismo"""", tuttavia, copre una gamma di significati più vasta: non solo la presunzione dell'uomo padrone della scienza e della tecnica, unico giudice di se stesso, ma anche la sua fragilità e fallibilità, la sua relatività e contingenza, che Assoluto è soltanto Dio. Dopo aver presentato le diverse forme di relativismo e i suoi rapporti con il nichilismo e l'ermeneutica, questo libro approfondisce il modo in cui John Henry Newman (1801-1890), proclamato Beato il 19 settembre 2010, ne fronteggiò l'offensiva contro la fede e le sue implicazioni morali. La posizione del Cardinale inglese è tanto più interessante in quanto si colloca nel contesto in cui il relativismo moderno di matrice scettica e illuministica inizia a svilupparsi nelle forme a noi contemporanee. Quanto alla fede, Newman ne dimostra la ragionevolezza, affermandone anche la piena legittimità nel dibattito pubblico; quanto alla coscienza morale, coniugandone il carattere personale e trascendente, la salvaguarda dai rischi del relativismo di origine utilitaristica. L'attualità del suo pensiero si rivela, così, nel declinare Verità e persona in modi che oggi si riconoscono nella filosofia ermeneutica."" -
Cattolicesimo e ortodossia alla prova. Interpretazioni dottrinali e strutture ecclesiali a confronto nella realtà sociale odierna
Nella scia di un sempre vivo interesse per i temi del diritto canonico che si rapportano alle esperienze proprie dell'Oriente cristiano, questo volume di saggi ha una duplice valenza. Da un lato, esso rappresenta la sintesi finale con cui il Parlato chiude un capitolo della sua attività di ricerca (quello più direttamente collegato con l'insegnamento universitario) per aprirne, in continuità, uno nuovo; dall'altro, esso vuole contribuire a prendere coscienza delle più recenti riflessioni della dottrina su argomenti di basilare importanza del diritto canonico puro (come le fonti bibliche, il significato di ecclesia e le sue potestates, la tutela dei diritti naturali ecc.) e degli aspetti comparatisti (come risulta dall'attenzione più volte palese nei vari saggi in particolare per la chiesa ortodossa e per quella anglicana). Gli fanno da corona i saggi di Giovanni Battista Varnier su ""l'ordine giuridico della Chiesa di Roma"""", di Marco Cangiotti su talune dimensioni filosofiche, di Georgicà Grigorità su certi aspetti della sinodalità nella Chiesa ortodossa, di Claudio Bagnasco su la """"storia millenaria"""" della libertà religiosa in Siria."" -
Problemi e prospettive sugli usi civici
L'obiettivo del lavoro collettaneo è quello di sottolineare la molteplice rilevanza e attualità degli usi civici e delle proprietà collettive nell'ordinamento italiano, anche in una dimensione costituzionale. Essi, in particolare, assumono una rinnovata enfasi che consente di ridefinire la vetustà della legge madre del 1927, di valorizzarne il contenuto ambientale e culturale e consolidare le nuove prospettive connesse alla loro dimensione, a un tempo, personalista, collettiva e territoriale. -
Discorsi su Stato e Chiesa
Il volume contiene i discorsi, in materia di rapporti tra Stato e Chiesa, pronunciati dal Conte di Cavour nel Parlamento subalpino e in quello italiano. Nell'Aula prima della Camera e poi del Senato, nel 1861, lo statista, attraverso la celebre formula ""Libera Chiesa in libero Stato"""", affermò l'idea della separazione tra il potere temporale e quello religioso a tutela di un'autentica libertà religiosa e di una laicità liberale rispettosa di ogni fede. Nel contempo indicò in Roma la capitale del nuovo Regno d'Italia. La sua posizione laica (che non va confusa con il laicismo massonico ed anticlericale) non ha trovato finora un'adeguata attenzione da parte degli storici cavouriani. Questo libro colma quindi un vuoto abbastanza incomprensibile. Viene inoltre pubblicato il testo delle Leggi delle Guarentigie del 1871 poste dal Regno d'Italia a tutela della più ampia libertà del Romano Pontefice. Nel libro si ritrovano anche le voci di Pier Carlo Boggio, Marco Minghetti, Francesco Ruffini e Giovanni Giolitti. In appendice viene riportato il discorso di Benedetto Croce (e la risposta di Benito Mussolini) contro il Concordato del 1929 che chiude l'epoca del separatismo cavouriano."" -
Le discipline umanistiche nella riforma della scuola. Temi e problemi di una didattica di competenze
Dopo la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 Aprile 2008, che ha chiarito i concetti di conoscenze, abilità e competenze, si è intensificato il dibattito sulla valenza pedagogica della competenza, riflettendosi sul recente processo riformatore della scuola italiana e sulle scelte formative che autonomamente sono operate nelle istituzioni scolastiche. In particolare sono emersi i rapporti (e le differenze) tra competenza generale e competenze particolari, tra competenze e prestazioni, tra competenze ed abilità disciplinari, soprattutto tra formazione complessiva e singole competenze. Questo intreccio inevitabile, mentre può essere sciolto e riproposto in termini didatticamente separati nei saperi tecnico-pratici, nelle discipline umanistiche, che esprimono una cultura unitaria e non direttamente riconducibile a singole espressioni della personalità oppure a contesti settoriali di vita e di lavoro, costringe i docenti a ripensare la natura complessa e articolata della competenza, soprattutto sotto gli aspetti della formazione dell'individuo, della responsabilità e dell'autonomia (concetti che rappresentano il presupposto causale della competenza). Il presente lavoro si propone di offrire analisi ed opportunità di riflessione sulla competenza nelle discipline umanistiche, cogliendo i legami con il profilo educativo culturale e professionale degli studenti e, nello stesso tempo, verificando il suo collegamento con l'attualità del nostro presente. -
Cittadini della terra. Amare nella verità
Cittadini della terra. Amare nella verità! È questo il tema con il quale la Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale si è data appuntamento a Catanzaro nei giorni 5-6 maggio 2010 per l'annuale convegno di Facoltà. Il tema del Convegno, in continuità con il Convegno di Facoltà precedente che, a marzo del 2007, aveva affrontato il tema Cittadini del Regno. Mediterraneo e interculturalità: chance per una fraternità dei popoli, facendo proprie le istanze dell'Enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate, ha riaffermato in modo inequivocabile il legame profondo tra il vivere la fede nel nostro contesto storico, come cittadini di questa terra, e la consapevolezza di essere destinati al cielo e ne ha fatto il filo conduttore delle riflessioni che, proprio nella capacità di amare nella verità, ne hanno individuato la via e la possibilità per una ricongiunzione tra vita terrena e celeste. -
L' Italia divisa. Gli enti locali tra proporzionale e maggioritario (1946-1956)
Il volume ricostruisce il dibattito sulle autonomie - in particolare sulla riforma degli Enti locali e sui progetti per attuare il Titolo V della Costituzione - e le più significative vicende dell'alterno rapporto centro-periferia nei primi dieci anni della Repubblica. Le elezioni amministrative del 1946, le leggi di riforma del 1951 - che consentirono, fra l'altro, la ricostituzione dei Consigli provinciali -, le elezioni del 1951-52, con l'introduzione del premio di maggioranza e del nuovo sistema degli ""apparentamenti"""", la successiva legge elettorale e le elezioni del 1956 sono presentate nel più ampio quadro della lotta politica negli anni del """"centrismo"""" e della sua crisi. Un contributo alla storia dei partiti, dei movimenti e delle """"culture politiche"""" negli anni della costruzione della democrazia e della """"Guerra fredda"""". Prefazione di Pier Luigi Ballini."" -
Santa Sede ed Europa centro-orientale tra le due guerre mondiali. La questione cattolica in Jugoslavia e in Cecoslovacchia
Nel periodo compreso tra i due conflitti mondiali i Paesi dell'Europa centro-orientale presentano situazioni particolarmente complesse sul piano politico-religioso: la maggior parte di questi Stati, nati al termine della Grande Guerra, hanno confini politici artificiali e popolazioni non omogenee da un punto di vista etnico. In diversi di questi Paesi le classi politiche di maggioranza adottano programmi intesi alla laicizzazione della società e alla separazione della Chiesa dallo Stato e, non volendo rinunciare al controllo sulla Chiesa stessa, offrono sostegno alle tendenze riformistiche all'interno della Chiesa cattolica o all'idea di una Chiesa nazionale per rafforzare e completare l'edificio del nuovo stato nazionale. Di grande interesse è, in questo contesto, l'analisi delle politiche adottate dalla Santa Sede, dalle gerarchie cattoliche locali e dai fedeli laici nel difficile confronto con il potere statale. Il presente volume intende offrire, nei saggi qui editi - di Roberto de Mattei, Roberto Morozzo della Rocca, Massimo de Leonardis, Matteo Luigi Napolitano, Francesca Romana Lenzi, Katrin Boeckh, Jure Kristo, Massimiliano Valente, Emilia Hrabovec e L'uboslav Hromjàk - un'occasione di riflessione sugli aspetti generali delle problematiche accennate e su alcuni casi specifici, anche sulla base dei documenti conservati negli archivi vaticani relativi al pontificato di Pio XI. -
La memoria del commercio a Milano e provincia. Venticinque racconti di negozi storici
Questo terzo volume di racconti sul commercio chiude idealmente una fase avviata pionieristicamente nel 2001 dal Centro per la cultura d'impresa e da Confcommercio e sviluppata con continuità sino ai giorni nostri grazie al coinvolgimento della Camera di commercio di Milano. Quella che possiamo considerare la trilogia della memoria commerciale di Milano e provincia (esempio di continuità raro in Italia), contiene complessivamente circa 90 profili storici di negozi longevi ricostruiti attraverso le testimonianze orali dei protagonisti. I negozi storici sono degli ""spazi di resistenza"""". Sono gestiti da uomini e donne appassionati, orgogliosi, consapevoli di tenere vivi luoghi, relazioni e saperi che costituiscono un patrimonio della città. Uomini e donne del localismo, coscienti di ricoprire una particolare responsabilità verso il contesto in cui operano. Per loro dover chiudere il negozio è come tradire due volte, se non tre: la storia familiare da cui provengono, gli affetti dei clienti-amici, il territorio che generosamente li ha accolti e che essi stessi hanno contribuito a creare e migliorare."" -
Contro Rothbard. Elogio dell'ermeneutica
Che la ricerca scientifica - in qualsiasi ambito essa venga praticata: in fisica e in economia, in biologia come nella critica testuale o in storiografia - faccia uso del medesimo metodo è un'idea ormai ben consolidata. E questo comporta che il filologo, lo storico o l'economista siano scienziati proprio come lo sono un fisico o un chimico. Una posizione, questa, contro la quale si è scagliato il noto economista e politologo americano M.N. Rothbard sostenendo che l'ermeneutica non è altro che nichilismo, relativismo e solipsismo. Con il presente lavoro Dario Antiseri replica a Rothbard e argomenta per la tesi che completamente errata è l'interpretazione che Rothbard offre della teoria dell'interpretazione. -
Giustizia, povertà e solidarietà. Gli orizzonti della nuova evangelizzazione
I testi raccolti in questo volume testimoniano che le sfide del nostro tempo, la crisi di una società secolarizzata, le opportunità che si aprono alla comunicazione del Vangelo, i problemi della società e della povertà, impegnano in maniera molto concreta ogni cristiano a sentire con passione e grande partecipazione i problemi, le gioie e i dolori dell'umanità e invitano ad allargare i propri orizzonti di relazioni e di responsabilità nella convinzione che la Chiesa è sempre portatrice, attraverso la comunicazione del Vangelo, del grande disegno dell'evangelizzazione che si irradia sulla vita della società nelle sue varie componenti e comporta l'assunzione di chiare e decise posizioni anche nei confronti della politica, dell'economia e dello sviluppo. -
Ritornare al capitalismo per evitare le crisi
La crisi è la conseguenza di una mancanza di etica dei banchieri? È l'effetto di uno spirito di lucro insensato che induce a prendere troppi rischi per ottenere maggiori bonus? Questa è una tesi troppo semplicistica, replica Pascal Salin. La crisi è forse il prodotto di una eccessiva deregolamentazione? Questo è falso, specifica l'autore. Esistono piuttosto troppe cattive regolamentazioni, troppe cattive politiche economiche e monetarie... e una insufficienza di capitalismo. Pertanto, come raccomandano i sostenitori dell'interventismo e della regolamentazione, lo Stato ritorna a essere la soluzione nuovamente di moda? Assolutamente no, sottolinea Salin. Il ""ritorno dello Stato"""" rischia piuttosto di farci sprofondare ancora di più. Per uno spirito libero, è fondamentale decifrare la crisi e svelare le ipocrisie a cui la sua interpretazione dominante dà luogo."" -
Fuoco al Corano in nome di Allah. L'inquisizione islamica contro la stampa
La storia del libro nell'Islam, è storia della proibizione per secoli del libro stampato in arabo e turco, pena la morte. Iniziò col rogo a Istanbul nel 1538 del Corano stampato da due tipografi bresciani, cui venne mozzata la mano. La motivazione di quel divieto è cruciale: il dogma che vuole che il Corano non debba essere interpretato dai fedeli. Da qui la voluta sterilità culturale che segnò il declino della civiltà islamica, che impedì che si formassero la cultura diffusa e quei ""citoyens"""" che hanno invece innervato la forza espansiva dell'Occidente. Nella """"non storia"""" del libro stampato nell'Islam è la traccia per comprendere la rivolta araba di oggi, deflagrata quando si è finalmente formata quella """"massa critica"""" di cittadini sinora assente: i giovani formati sui libri e sulla loro critica."" -
Album di un secolo. Icone di un Novecento postideologico
Questo volume è il racconto di un Novecento postideologico, di un secolo senza nemici né alleati, imprevedibile, aperto come un film di Woody Allen. Un secolo nel quale bellezza, arte, indagine e solidarietà non hanno colori politici. Non un Novecento ordinato sugli eventi o sui punti di vista di parte, ma su alcuni profili esemplari. Le piccole-grandi biografie dei nuovi maestri e delle icone di un secolo né a destra né a sinistra. Trasgressivo, ma a suo modo. Un Novecento insolito, come il secolo cantato da Giorgio Gaber, nel quale si ride per le assurde divisioni fra destra e sinistra; un secolo che apre definitivamente all'indistinto, all'informale, che accosta la cultura alta (l'indagine sociologica, l'arte figurativa o il trattato filosofico) a quella bassa e che raccoglie le fenomenologie del moderno senza alcun pregiudizio. Un secolo senza determinismi o regressioni metafisiche, un secolo pronto a far proprio ogni azzardo, ad accogliere (criticamente) ma non a discriminare. Prefazione di Luciano Lanna. -
Dialogo tra fede e cultura nell'insegnamento
Il dialogo tra fede e cultura assume una rilevanza significativa nell'insegnamento ai vari livelli: è una problematica che ha attraversato la cultura occidentale. L'interazione tra le azioni di insegnamento e di apprendimento, finalizzate alla ricerca della verità, è realizzata all'interno della relazione educativa nella situazione didattica. La teoria della demarcazione, formulata sulla possibilità di falsificazione, riconosce lo spazio all'accoglienza delle conoscenze rivelate, criticamente accertate, cioè ad una fonte di conoscenza che non ha origine direttamente umana, ma Trascendente. La visione della persona umana come relazione; la creazione, quale far esistere dal nulla, rappresentano contributi culturali dei cristiani, realizzati per mezzo dell'approfondimento della loro esperienza di fede.