Sfoglia il Catalogo ibs027
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 261-280 di 10000 Articoli:
-
Dal piombo allo stagno. La lunga traversata fra resistenza etica e impegno culturale (1980-2011)
I testi qui raccolti abbracciano l'arco di tempo politico che va dalla scomparsa del movimento di massa antisistemico prodotto dalla radicalizzazione degli anni '60 (che per comodità veniva chiamato ""il '68"""", presto sostituito nella cronaca giornalistica da """"gli anni di piombo"""") fino al trionfo del conformismo ingenuo e grossolano in cui viviamo attualmente. In mezzo vi è stata la fiammata (eruzione?) di Genova 2001, per la quale però varrebbe il titolo del film capolavoro di Arne Mattsson: """"Ha ballato una sola estate..."""" Genova fu un intermezzo entusiasmante che sconvolse per un attimo lo stagno inquinante dell'ottusità elettoralistica (e parlamentaristica), del perbenismo trasformistico, della perdita d'ogni pudore di fronte alla società spettacolare di massa. Ma non durò. I meccanismi della corruzione (politica e massmediatica) ripresero il sopravvento e lo stagno è ormai diventato un mare. La funzione di questa raccolta è traghettare il lettore dalla decostruzione del mito di un'epoca insurrezionale mai esistita alla ripresa di speranza in un progetto collettivo, per una ricerca di valori comuni, alternativi alle logiche mercantili e spettacolari del sistema. E anche se """"spes fallere saepe solet"""" (la speranza spesso è solita ingannare), si deve concordare con Teocrito (4,42) che """"i vivi hanno speranza, senza speranza sono i morti""""."" -
Carnets (1936-1947)
"L'opera più nota di Victor Serge - le Memorie di un rivoluzionario (pubblicate in edizione critica e integrale presso questa casa editrice) termina con il suo arrivo in Messico, dove risiederà dal 1941 fino alla morte nel 1947. La nuova edizione dei Carnets riguarda proprio quest'ultimo periodo. Diario di bordo in presa diretta sulla realtà, questi taccuini fornivano al loro autore la materia prima della sua creazione letteraria e della sua riflessione politica, cui si ispirava per scrivere lettere, articoli, saggi, memorie, novelle, romanzi e poesie... Impossibile godersi la lettura dei Carnets senza avere almeno un'idea del contesto nel quale sono stati scritti. L'autore vi fa costantemente riferimento, spesso in modo implicito... I Carnets sono il laboratorio in cui si vede formare l'universo del """"sé"""" dell'autore, in rapporto permanente con il """"noi"""" che lo circonda: la scena tragica delle rivoluzioni tradite, ma in continuazione rinascenti. Anche le contraddizioni che insorgono tra la fragilità della soggettività e le necessità dell'azione collettiva ne costituiscono il tema centrale. Serge parla continuamente di sé, non delle proprie difficoltà personali, ma per indicare la prospettiva del narratore: il suo posto sulla scacchiera mondiale. Pagina dopo pagina, i Carnets danno prova di una fedeltà ostinata, di un'obbedienza totale e di un attaccamento appassionato al progetto rivoluzionario..."""" (Dall'introduzione di C. Albertani e J.-G. Rens)" -
Il Lettrismo. Con testi lettristi di Isidore Isou, Gabriel Pomerand e altri
"Questo libro non intende porre il Lettrismo al di sopra degli altri movimenti di avanguardia o delle scuole allora vigenti, ma racconta personaggi ed eventi che nel secondo dopoguerra hanno caratterizzato la vita di Saint-Germain-des-Prés, centro artistico e intellettuale della capitale francese e dell'Europa dell'epoca. Ricostruire una storia del Lettrismo (dal cui seno nascerà il Situazionismo) significa affidarsi ad aneddoti e leggende, filtrati da inimicizie, esclusioni, risse e attacchi che, per affiliazione o per contrasto, ruotano intorno alla figura di Isidore Isou. La negligenza degli ambienti accademici ed editoriali in rapporto all'argomento, diffusa in Francia e pressoché totale in Italia, non è dovuta solo a scelte arbitrarie e ingiustificate, ma anche all'atteggiamento dei membri del gruppo stesso che hanno negato ogni riferimento e travolto chiunque non fosse d'accordo con loro, in un succedersi di defezioni e di nuovi adepti, attratti e respinti dalla figura messianica di Isidore Isou."""" (dall 'Introduzione di Alessandro Scuro)" -
Un ebanista alle Fosse Ardeatine. Otello di Peppe d'Alcide (1890-1944)
"Il desiderio dell'editore Massari di ricostruire una pagina della storia della sua famiglia e la mia personale profonda amicizia con lui, associata all'interesse storiografico per la vicenda esistenziale di questo caduto ardeatino, hanno consentito di produrre questo lavoro: un lavoro un po' particolare nel suo genere. Le biografie dei martiri delle Ardeatine o di altri caduti sotto i colpi del nazifascismo si riferiscono per lo più alla loro attività di oppositori politici, all'eventuale partecipazione alla lotta resistenziale dopo l'8 settembre 1943, all'arresto e la detenzione sino alla morte (in questo caso, il 24 marzo 1944)."""" (Dall'introduzione dell'autore)" -
Oltre il capitalismo. Discutendo di benicomunismo, per un'altra società
Lontano dal ""socialismo reale"""". Temi e soggetti della conflittualità anticapitalistica. La socializzazione dei Beni comuni, della ricchezza """"pubblica"""", dei mezzi di produzione fondamentali. Democrazia integrale e natura umana Il capitalismo reale, l'Europa nella crisi e la transizione."" -
Debord e il situazionismo revisited. Punto della situazione n. 1
"La società dello spettacolo"""" e la critica rivoluzionaria di Michele Nobile; Debord avant Debord di Sandro Ricaldone; Rapporto sul cinema sovversivo di Debord di Pino Bertelli; Complicanze """"spettacolari"""" di Roberto Massari; Il marxismo situazionista di Asger Jorn di Giorgio Amico; Basi lettriste del Situazionismo di Alessandro Scuro; Crisi e superamento dell'arte: dal Futurismo a Debord (e oltre) di Antonio Saccoccio; Il punto della Situazione nella realtà delle Reti di Stefano Balice; Punto d'arrivo (e situazioni in bici) di Antonio Marchi; Punto di ripartenza: una Galleria semisituazionista nel cuore di Livorno di Roberto Peccolo Appendici: Guy Debord dal Lettrismo all'Internazionale Situazionista di Mirella Bandini; Da La società dello spettacolo ai Commentari: Note di lettura di Roberto Massari." -
I muri ancora ricordano. Epigrafi, monumenti e memorie della guerra e della Resistenza a Roma (1943-1945)
"Giuseppe Mogavero ha aggiornato e integrato la sua rassegna di immagini e schede storiche informative sulle epigrafi resistenziali esistenti sui muri e negli spazi urbani di Roma. La prima edizione del suo libro, nonostante la tiratura elevata, è infatti da tempo esaurita. A diffonderla contribuirono l'ANPI di Roma (che ne aveva promosso la realizzazione) e il Museo storico della Liberazione (che ne rilevò l'importanza per i suoi scopi educativi e di promozione culturale). Nei poco più di dieci anni trascorsi dalla prima edizione, l'autore è stato un solerte e impegnato 'viaggiatore della memoria' in vari luoghi della città, dove lo avevano richiesto scuole, biblioteche, centri sociali, associazioni, comitati, centri anziani e financo parrocchie: luoghi in cui le sue pagine avevano sollecitato le ricerche e la valorizzazione di persone ed eventi variamente ricordati in rioni, quartieri, suburbi fin quasi al limite della campagna. A volte gli alunni di alcune scuole ne hanno tratto occasione per una mostra o per una messa in scena; altre volte è stata un'associazione che ha promosso itinerari nel territorio; in altre occasioni, infine, si sono costituiti appositi comitati per ripulire e restaurare lapidi abbandonate o danneggiate, ma talora addirittura rimosse o distrutte.""""" -
L' antispettacolo nella società dello spettacolo. Punto della situazione n. 2
Un incontro a Livorno fra teoria e situazioni urbane (a.s.); Fronteggiare lo spettacolo di Stefano Taccone; Dallo spettacolo del fantasma al fantasma dello spettacolo di Pasquale Stanziale; ""Pour en finir avec le travail"""" di Alessandro Scuro; FaceStrike: détournare la società spettacolare dai social network di Antonio Saccoccio; Vaneigem: premesse di una teoria politica del situazionismo di Roberto Massari; Sulla teologia eversiva della fotografia situazionista di Pino Bertelli; """"...lui non sposa l'imitazione"""" di Antonio Marchi; Teatro in birreria di Maurizio Moretti. Appendici: Michèle Bernstein: critica della separazione di Arianna Iacono; Guy Debord's critique of Religion by Anna G. O'Meara. Dis-servizio fotografico di Pino Bertelli."" -
Il Ricettocchio. 101 piatti di cucina mediterranea, biologica, vegana, vegetariana
"L'impostazione generale della mia cucina è italo-mediterranea, rafforzata con il recupero di cereali, verdure, legumi e ortaggi fino a poco tempo fa trascurati o del tutto abbandonati. Dal contatto con la cucina macrobiotica vi ho inserito componenti non mediterranee, ma soprattutto asiatiche (giapponesi, indiane, cinesi) come tofu, seitan, daikon, tahin, curry, gomasio, tamari e altre. Resta comunque una cucina in cui predomina la tradizione italica in un più ampio quadro latino-mediterraneo."""" (Aloma Valentina)" -
I nostri compiti politici
"A Lenin non era mai accaduto - né mai più accadrà - nell'arco di un'ampia e gloriosa vita di polemista, d'essere trattato in così malo modo, con critiche altrettanto dure e inesorabili, da così tanti punti di vista e da qualcuno dotato di un simile patrimonio culturale, di una così lucida coerenza di argomentazioni. Nessun biografo si è mai provato a spiegare se la decisione di non rispondere - veramente inconsueta da parte di Lenin - sia stata determinata dallo sbigottimento per l'ardire del suo allievo prodigio, oppure dalla realistica considerazione di aver ben poco da contrapporre a un attacco di tale ampiezza e profondità. In sostanza, il dirigente bolscevico avrebbe preferito incassare il colpo, conservando per altro una stima imperitura per il degno avversario."""" (dall'Introduzione di R. Massari)" -
Alle origini della Rivoluzione permanente
"Ne 'I nostri compiti politici' Trotsky aveva posto I 'azione autonoma delle masse lavoratrici al centro della scena politica russa e l'aveva fatto tenendo d'occhio in modo particolare il proletariato urbano. Nessuno avrebbe potuto immaginare che le pagine ivi dedicate alla lotta di fabbrica e allo sciopero, come strumento principale di lotta, avrebbero anticipato solo di pochi mesi la più grande ondata di lotte operaie che si fosse mai vista fino a quel momento in Europa (con l'eccezione della Comune di Parigi, da considerare, però, sotto altri profili).""""" -
Da Cosio nasce cosa... Punto della situazione/Point de la Situation n. 4
Proseguono i non-convegni (Punti della Situazione) del gruppo post-situazionista informale ed eterogeneo emerso dalle brume degli anni '60 e traghettato sino a questi primi decenni del 2000 grazie al connubio con esponenti delle nuove generazioni, a volte raffinati studiosi della materia. Ogni non-incontro è seguito dalla pubblicazione di un libretto (ma il n. 3 era un vero e proprio libro) in cui si raccolgono i testi prodotti da alcuni dei partecipanti, oltre a materiali di varia natura. In questo volume, per es., vi sono due «cose» di Oreste Scalzone che avrebbero fatto sobbalzare anche Breton con la sua «morigerata» scrittura automatica. A Cosio d'Arroscia (tra Imperia e Cuneo) fu fondata l'Internazionale situazionista a luglio del 1957 e quindi, 60 anni dopo, a luglio 2017, ci siamo ritrovati in quel delizioso borgo montano (con il buon vino Ormeasco e ottima cucina tradizionale) a discutere, a compiere performances, a chiederci che senso abbia oggigiorno il richiamo al situazionismo. Tutto ciò è riflesso nel libro, solo a saperlo cogliere. I precedenti Punti della Situazione erano stati a Sesta Godano (SP) nel 2014, a Livorno nel 2015, a Parigi nel 2016. Il prossimo sarà a Roma (Museo Macro) il 26 gennaio 2019 (e si spera che per allora questo libro sia arrivato nelle librerie), dedicato al situazionismo e la religione. Interverranno personaggi significativi in questo campo, incluso un sacerdote. -
In nome dell'umanità. Un patto sociale mondiale per tutti gli abitanti della Terra. Nuova ediz.
È un testo di critica molto radicale, ma anche molto propositiva, al sistema mondiale che sta distruggendo la Terra e immiserendo le condizioni di vita (materiali e spirituali) dell'umanità. Economista e docente accademico di fama internazionale, Riccardo Petrella è fra i principali esponenti dell'altermondialismo, attivamente impegnato nello studio della globalizzazione, del welfare, dell'educazione, dei problemi ambientali e della tematica dell'acqua come diritto alla vita e bene comune. Sul problema dell'acqua è considerato uno dei massimi esperti a livello mondiale. In questo libro estremamente documentato e aggiornato non si esamina solo il «nemico», cioè i meccanismi sistemici che stanno portando alla rovina il pianeta Terra, le sue società e le sue economie, ma anche la controparte «amica», cioè l'umanità. È questa forse la parte più nuova e insolita. All'umanità, debitamente analizzata, si propone un Patto sociale ed etico per affrontare concretamente le necessità della nuova epoca. Se non fosse per le dimensioni, lo si potrebbe considerare il «Manifesto» dell'altermondialismo. E un po' lo è veramente, visto che esso è il testo base (al momento in traduzione in varie lingue) del neonato movimento «Agorà degli abitanti della Terra», fondato durante un incontro internazionale nel monastero di Sezano (Verona) a dicembre 2018. -
I consumati. Siamo uomini o merci?
«Se nella nuova condizione sociale in cui vanno a trovarsi allo stesso tempo cliente e commesso è quella di ""Consumati"""" dalla società dei consumi, forse c'è almeno un sentiero che possa farli incontrare, riconoscersi, guardare le cose dalla stessa parte, capirsi, unirsi. Di questo abbiamo cercato di parlare con questo libro». (Marco Ferri e Francesco Iacovone)"" -
Che genere di scuola? Educazioni differenti per una società plurale
"Da alcuni anni il Centro Studi per la Scuola Pubblica si è avvicinato alla spinosa quanto urgente questione dell'educazione di genere, scegliendo di percorrere una strada che avrebbe aperto la formazione di insegnanti ed educatori a temi sociali e politici rilevanti ma scomodi, con l'obiettivo di rendere la scuola pubblica ancora una volta un fulcro di riflessione, azione e cambiamento sociale. Il tema dell'educazione al genere è oggi terreno di scontro, dentro e fuori dalle scuole: da una parte chi cerca di lottare contro ogni discriminazione, dall'altra chi la identifica con l'avanzata della cosiddetta «ideologia gender». Ne fanno le spese bambine e bambini, ragazze e ragazzi che popolano le nostre classi, con i loro problemi di ordinario bullismo omofobico, di sessismo e di difficile accettazione di sé e degli altri, fuori dagli stereotipi e dai ruoli di genere. Pensando anche e soprattutto a loro, abbiamo avviato un percorso sull'educazione alle differenze di genere, promuovendo uno strumento di condivisione e di pratica didattica costituito da interventi e da laboratori per ogni ordine di scuola, volto alla formazione di chi nella scuola lavora quotidianamente."""" (Gli autori)" -
Storia della Corte Costituzionale
"Non c'è dubbio sul fatto che l'idea di scrivere un'analisi chiara e accessibile anche a chi non ha studiato diritto all'Università - ma dispone di una buona conoscenza del testo costituzionale approvato in Italia dopo la Seconda guerra mondiale e che trovò in Piero Calamandrei uno dei suoi migliori cantori e convinti sostenitori - sia venuta a chi scrive, molti anni fa (ora posso dire più di cinquant'anni fa, mentre terminavo i miei primi studi all'Università di Napoli, laureandomi in Giurisprudenza), avendo avuto la fortuna di compiere buoni studi in materia processuale sotto la guida, severa e intelligente, del professor Virgilio Andrioli."""" (Dalla Premessa)" -
Pandemie virali e contagi politici. La casta degli anticasta fra emergenze e trasformismi
Il libro esamina con spirito critico la gestione dell'emergenza pandemica, fornendo anche un quadro storico delle pandemie del passato. -
Giuda Iscariota e il mito della perfidia giudaica
Nel racconto evangelico Giuda è il malvagio che tradisce Gesù. Il fatto è che il sacrificio del divino Maestro - necessario al Cristianesimo per la redenzione dei credenti - allo stesso tempo viene condannato. Tale conflitto si risolve spostando la colpa su un capro espiatorio. E non è un caso che i vangeli assegnino a Giuda tale ruolo, giacché il suo nome è un eponimo per l'intero popolo ebraico, divenuto a sua volta, nel corso della storia, un para-fulmine per il mondo cristiano: dai pogrom medievali all'Olocausto. Utilizzando le fonti storiche disponibili, Maccoby riabilita Giuda mostrando che egli fu ridotto al mito del traditore, nonostante la sua fedeltà al Gesù storico con cui si era impegnato in una missione liberatrice, purtroppo fallita. Introduzione di Peter Gorenflos. -
Dante letto in chiave marxista e/o utopistica
È forse il libro che mancava nella mole di pubblicazioni dantesche apparse in occasione del 700° anniversario. A parte il saggio introduttivo di Nobile - magistrale sotto il profilo storico-sociologico come sempre nelle sue opere - l'antologia presenta gli esempi più significativi della critica letteraria d'ispirazione marxista, oltre a quella definibile come «utopistica» - intendendo con questa il riferimento alle utopie novecentesche e non certo a quelle medievali. Partendo dai (rari) testi dedicati a Dante dai «classici» del marxismo (Marx, Lukács, Gramsci, Trotsky e poco più), si arriva a studiosi contemporanei, come Auerbach, Petronio, Asor Rosa, Bloch, Kantorowicz ecc., oltre a interpreti più recenti della critica letteraria dantesca. In Appendice: Testi scelti di critica dantesca a cura di Antonella Marazzi e Roberto Massari. -
Da gesuita ad anglicano. Pensieri e frammenti di vita
Un libro eterogeneo e molto disuguale, in cui si raccontano episodi di vita religiosa mescolati a ricordi della Lucca natale e ricordi pastorali «laici». Tra questi ultimi va segnalata certamente l'adesione temporanea dell'autore, gesuita, al Partito comunista italiano. Ma la sostanza del libro è espressa nel titolo: padre Ceccarini racconta le prove impervie superate per diventare gesuita a pieno titolo (e qui si può prevedere lo stupore del lettore del sec. XXII consapevole di non stare più nel Medioevo); esterna con disarmante sincerità la crisi spirituale attraversata negli anni '80 e spiega in termini anche teologici le ragioni del passaggio all'anglicanesimo, un impegno religioso da lui svolto come ministro.