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Piccolo teatro
Il nuovo, sorprendente gioco di Tullio Pericoli: trentasette ""ritratti sonori"""" di Toni Servillo."" -
Vacanza indù
"Questa non è una storia dell'India. Di quel paese, quando salpai alla sua volta, sapevo all'incirca quanto ricordavo dagli anni di scuola: che c'era stato un ammutinamento, per esempio, e che a vederlo sulla carta somigliava un po' a un Cervino capovolto; rosa, perché lo governavamo noi"""". Intorno alla metà degli anni Venti, senza alcuna preparazione e nemmeno una vaga idea di quello che lo aspetta - unico requisito richiesto, oltre alla cittadinanza inglese, era la somiglianza con il vichingo Olaf, personaggio leggendario di un romanzo di Rider Haggard -, il giovane Ackerley decide di partire per l'India, accettando di rivestire l'improbabile ruolo di segretario privato del Maharaja di Chhokrapur: invisibile staterello che oggi sarà vano cercare sulle carte, """"posto che sia mai esistito"""". Infantile, lussurioso, ossessivo, smanioso di Assoluto e occidentalista all'estremo, Sua Altezza assillerà Ackerley con le domande più impensate e sulle questioni più insondabili, non ottenendo nient'altro che una serie di evasive risposte, ma trovando quello che forse, in fondo, cercava: un amico. Degli incontri giornalieri con il Maharaja e con gli altri non meno irresistibili personaggi che frequentano la sua corte è fatto questo libro: più che un diario di viaggio, un'esilarante e indimenticabile commedia di costume, e insieme una preziosa testimonianza involontaria sull'India al tramonto della colonizzazione." -
L'arcipelago
Dopo la ""Geo-filosofia dell'Europa"""", che tracciava il profilo di quella singolare figura a cui, sin dall'inno omerico ad Apollo, fu dato il nome di Europa, Cacciari si inoltra ora nel paesaggio europeo, che gli si mostra appunto come Arcipelago, irriducibile pluralità dove i singoli elementi convivono in quanto inevitabilmente separati. E le isole dell'Arcipelago sono le declinazioni d'Europa: in molte forme ha combattuto sé in se stessa, ma comune è l'interrogazione. Perciò anche il suo declino, o il suo necessario tramonto, assumerà nomi diversi. Il senso del tramonto d'Europa dovrà contrarsi nei volti dello """"homo democraticus"""" di Tocqueville, dell'""""ultimo uomo"""" di Nietzsche, dell'""""uomo del sottosuolo"""" di Dostoevskij? Il senso del tramonto dovrà arrestarsi sul meridiano dell'affermazione inospitale della propria 'insularità', dell'empia commistione tra 'anarchica' richiesta di autonomia ed esigenza servile di protezione e tutela? L''ideale' del gregge che non tollera alcun pastore sarà l'ultima parola del tramonto d'Europa, la sua ultima declinazione? Queste sono le domande poste al centro di L'Arcipelago. E la figura stessa dell'Arcipelago invita a una possibile risposta."" -
Keyla la rossa
Se questo magnifico libro è rimasto praticamente inedito fino a oggi, è forse perché Singer esitava a mettere sotto gli occhi dei lettori goy il «lato oscuro» di quella via Krochmalna da lui resa un luogo letterariamente mitico. rnrn«Capitava di rado che una femmina già passata per tre bordelli si sposasse ... Era un segno del cielo inviato a tutte le puttane di Varsavia: non dovevano perdere la speranza, l'amore avrebbe continuato a governare il mondo». Ed è proprio l'amore la sostanza incandescente di questo romanzo: l'amore-passione, quello che non lascia scampo, quello che può indurre alla follia. A Keyla la Rossa nessuno resiste: né Yarme – un seducente avanzo di galera –, né il giovane e fervido Bunem – che pure era destinato a diventare rabbino come suo padre –, né l'ambiguo Max. Se questo magnifico libro è rimasto praticamente inedito fino a oggi, è forse perché Singer esitava a mettere sotto gli occhi dei lettori goy il «lato oscuro» di quella via Krochmalna da lui resa un luogo letterariamente mitico. In Keyla la Rossa si parla infatti in modo esplicito di due argomenti tabù: la tratta, a opera di malavitosi ebrei, di ragazze giovanissime, che dagli shtetldell'Europa orientale venivano mandate a prostituirsi in Sudamerica, e l'ignominia di un ebreo che va a letto sia con donne che con uomini. Alle turbinose vicende dei quattro protagonisti (e dei numerosi, pittoreschi comprimari) fa da sfondo, all'inizio, la vita brulicante, ardente, odorante e maleodorante del ghetto in cui era confinata, in condizioni di estrema miseria, la comunità ebraica di Varsavia, e poi quella, non meno miserabile e caotica, delle strade di New York in cui si ammassavano gli emigrati nei primi decenni del secolo scorso: affreschi possenti, che non a caso molti hanno accostato a quelli ottocenteschi di Dickens e Dostoevskij. -
La Repubblica delle Lettere
"Invenzione dello spirito consapevole di esserlo, la Repubblica delle Lettere è stata comunque per diversi secoli dominati da monarchie e da aristocrazie una democrazia di pari se non addirittura di uguali. Invenzione dello spirito, questa Repubblica è stata, in un mondo di corti e di intrighi, una grande città invisibile e salda il cui rapporto tra i cittadini era alimentato dall'amore per la verità, intransigente ma mitigato dall'amicizia, dal rispetto per il sapere e per il talento... Ripercorrere la storia di questa istituzione singolare e metamorfica significa non solo considerare l'Europa da una prospettiva insolita, né economica né militare, ma anche convincersi che quella istanza critica transnazionale è ancora più auspicabile nel secolo di Facebook di quanto lo fosse in quello dell'invenzione del libro.""""rnNel corso degli anni, Marc Fumaroli ha studiato e frequentato assiduamente «quella società ideale, e ciò nondimeno reale, che fino alla Rivoluzione francese oltrepassò la geografia politica e religiosa dell'Europa via via umanista, classica, barocca, neoclassica, avendo costantemente l'Antico come patrimonio e oggetto di riflessione», e che «si è essa stessa chiamata per quattro secoli e in tutte le lingue Repubblica delle Lettere». Questo volume raccoglie l'essenziale di quanto egli ha scritto sull'argomento, che proprio grazie a lui è tornato a essere ineludibile in qualsiasi riflessione sulla cultura europea. Nata con la contagiosa passione di Petrarca per far riemergere a forza di scavi il tesoro disperso e sepolto dell'antica humanitas e della sua urbanitas, e sviluppatasi nella Firenze di Marsilio Ficino, «quella società di amici e di uguali» ha attraversato i secoli, trasferendo via via la sua capitale da Firenze a Roma, da Roma a Venezia, e da qui a Aix e a Parigi, che sarà in concorrenza con Londra e Amsterdam. Sulla scorta di quello che Fumaroli definisce «il sublime trattato Del Sublime» - e che indica un solo modo per «sfuggire alla sterilità moderna», per «isolarsi dal proprio tempo di decadenza»: volgersi alle grandi epoche, tornare a quei capolavori del passato «che hanno qualcosa di divino» -, i membri della Repubblica delle Lettere («grandi anime, nate troppo tardi») hanno a lungo costituito, grazie soprattutto allo scambio epistolare, quella che potrebbe essere stata anche l'unica entità sovranazionale felicemente riuscita, «una grande città invisibile e salda»." -
Vagliate ogni cosa, trattenete ciò che è buono
In queste pagine si può gustare, ancora una volta, la finezza del pensiero di Balthasar insieme alla ""giovanile baldanza"""" con cui esprime i suoi giudizi, noncurante di ogni rispetto umano. E' indubbio che non pochi passaggi sono datati; ma non lo è l'acuto sguardo di fede che ci offre l'autore."" -
Artificio, desiderio, considerazione di sé. Hobbes e i fondamenti antropologici della politica
Questo libro esamina la relazione tra i principi etico-politici della filosofia hobbesiana e le passioni, in particolare le passioni di soggetti antagonistici e conflittuali volti all'affermazione della propria individualità a scapito degli altri. Temi hobbesiani come l'infinitezza e la spinta centrifuga del desiderio, rapportata all'impotenza della ragione; l'impulso alla completezza e autosufficienza; la necessità di sopperire con l'artificio alla penuria istintuale e ad una natura umana vista come malata e carente; il bene individuale e l'egoismo; la paura; la felicità; il potere e l'autoaffermazione, che sono una funzione dell'immagine del proprio sé commisurata a quella che ce ne viene riflessa dagli altri, vengono visti alla luce del contrasto con modelli antichi, platonico-aristotelici, dal mito di Prometeo narrato da Protagora fino al ""Simposio"""" e all'""""Etica nicomachea"""". Se, da un lato, ne risaltano la novità e la radicalità del pensiero hobbesiano nell'interpretazione della natura umana, dall'altro l'identificazione di tale originalità fornisce lo spunto per una discussione sistematica dei fondamenti e delle tensioni interne al suo sistema."" -
Cicli e tricicli. Malefiabe, racconti e microstorie. Percorsi di scrittura creativa
Il titolo di questo libro rimanda scherzosamente alla ""famigerata"""" riforma dei cicli. Le storie qui proposte forniscono itinerari di scrittura e di lettura adatti a studenti di età molto diverse. Seguendo gli esercizi dell'""""Officina"""" e dei """"Percorsi di scrittura creativa"""", chiunque riuscirà a scrivere una storia, vincendo il blocco della pagina bianca, imparando allo stesso tempo e senza sbadigliare alcune tecniche di lettura, fondamentali per la comprensione del testo. Gli insegnanti infine potranno verificare sul campo che questi testi """"funzionano"""", anche se il loro contributo sarà determinante nel dosare, con sapienti alchimie, la regia di quella grande messa in scena che è la scrittura."" -
Sistemi dell'immaginario nell'età di Goethe
La cultura letteraria dell'età di Goethe è al centro di una delle fioriture più importanti per la formazione dell'uomo moderno con tutte le chances e i dilemmi che ancora oggi caratterizzano il nostro mondo. Perché questo ruolo possa emergere in tutta la sua portata è oggi in primo luogo necessario evitare troppo facili omologazioni delle singole fasi del processo. Esse risulteranno tanto più significative quanto più verranno illuminate prima di tutto nella logica interna che ha animato ciascuna di esse nella sua inconfondibile identità storica. D'altra parte la varietà delle vie percorse da poeti e da quelli che si sarebbero poi chiamati 'intellettuali' ha spesso spinto gli studiosi a sottolineare le differenze fra le varie generazioni e tendenze che si sono sviluppate nell'età di Goethe. I saggi raccolti in questo volume, dedicati soprattutto a quello che è noto come 'romanticismo tedesco', tendono invece ad approfondire la specificità romantica illuminandola come cultura poetica dell'innesto e sottolineando le mille forme di incontro-scontro con autori e tendenze a prima vista ad essa semplicemente alternativi: Goethe, Schiller (i cosiddetti classici) ma anche grandissimi scrittori, in apparenza isolati, come Jean Paul, Hölderlin, Kleist e, più a distanza, Heine e Büchner. -
Oltre la reazione. Complessità e limiti nella guerra al terrorismo internazionale dopo l'11 settembre
Le tragiche immagini dell'11 settembre 2001 resteranno impresse nella memoria collettiva. Cos'è successo a partire da quel giorno è noto: la risposta all'attacco attraverso la cosiddetta ""war against terrorism"""" e l'operazione in Afghanistan denominata Enduring Freedom costituiscono la reazione immediata e più lampante a quegli eventi. Oltre la reazione si propone di andare al di là, oltre Enduring Freedom, oltre la guerra in Afghanistan, oltre tutte le guerre """"preventive""""."" -
Motecta festorum totius anni cum communi sanctorum quaternis vocibus
I Motecta festorum totius anni cum communi sanctorum quaternis vocibus di Giovanni Pierluigi da Palestrina, pubblicati durante gli anni del suo servizio come Maestro di Cappella presso la basilica romana di Santa Maria Maggiore, conobbero nei decenni successivi uno straordinario successo, imponendosi come un classico della letteratura mottettistica cinquecentesca. Questa nuova edizione critica offre agli studiosi ed agli esecutori il testo palestriniano, corredato da uno studio introduttivo che prende in esame, tra l'altro, l'ordinamento liturgico dell'opera e la sua fortuna. -
La locandiera di Goldoni per Luchino Visconti
Il volume analizza ""La locandiera"""" del 1952, vertice della creatività teatrale di Luchino Visconti. Modello di un modo radicalmente nuovo di rappresentare le commedie dell'autore veneziano, lo spettacolo sfida una consolidata tradizione scenica. Il taglio rigoroso e realistico, filtrato da un attento interesse storico e sociologico, una protagonista razionale e volitiva, finalmente libera dagli stereotipi di una scontata civetteria femminile, le originali """"citazioni"""" dal romanzo settecentesco, dal melodramma e dalla pittura contemporanea sono gli ingredienti di una regia che ha ispirato la storia degli allestimenti goldoniani del secondo Novecento."" -
Il contagio e i suoi simboli. Vol. 1: Saggi semiotici
Il fenomeno del contagio delle malattie ha accompagnato la storia intera dell'umanità. Da alcuni anni esso è stato anche assunto come modello euristico che alcune discipline (inizialmente la scienza cognitiva e l'antropologia) hanno considerato adeguato per spiegare i fenomeni di comunicazione in generale e quelli relativi ai fatti cosiddetti simbolici in particolare. La strada è stata percorsa, in forme originali e più o meno apertamente critiche rispetto alla prospettiva cognitivista, dalla semiotica, che ha più volte in questi anni messo al centro dei propri interessi le strategie contagiose che si istaurano tra attori sociali, le mode e i simboli socialmente trasmessi. -
Viaggio nell'Italia dei parchi
Un Grand Tour dalle Alpi all'Etna, zaino in spalla e taccuino alla mano. Alla scoperta delle aree protette italiane, raccontate nella loro spesso sconosciuta bellezza. Un viaggio a tappe, un po' diario un po' inchiesta, animato dagli incontri con i protagonisti. Con paesaggi mozzafiato e, naturalmente, con gli animali: e sono orsi e lupi, aquile e falchi. Ma soprattutto con gli uomini, la gente dei parchi: e sono ricercatori, amministratori, guardiaparco, gestori, forestali. Un'Italia che sorprende. -
Comicità negli anni Settanta. Percorsi eccentrici di una metamorfosi fra teatro e media
Da Dario Fo a Franca Valeri passando per Paolo Villaggio, Cochi e Renato, Roberto Benigni e Nanni Moretti. Una panoramica sulla comicità dalla fine degli anni Sessanta agli inizi degli anni Ottanta, periodo di trasmigrazioni e di contaminazioni fra generi e spazi dello spettacolo: attori e autori provenienti dalla scena e dal cabaret scelgono di provare cinema e televisione; altri invece, proprio negli anni di massima diffusione dei programmi televisivi di intrattenimento, riprendono la via del teatro. Una riflessione sulle declinazioni del fenomeno comico, in Italia, con l'obiettivo anche di rintracciarne lo sviluppo nella storia dello spettacolo del Novecento. -
Carta pellicola. Scrittori e scritture nel cinema di François Truffaut
Pensiamo che Truffaut non abbia mai smesso di essere un critico, un po' perché non ha mai davvero interrotto la scrittura critica, un po' perché nei suoi film si avverte ""la naturale prosecuzione della militanza critica"""", un po' perché il cinema in mano sua è una palese continuazione con altri strumenti delle dichiarazioni d'amore, più che delle battaglie, che prima affidava alla carta stampata. Certi furori critici gli appaiono come uno sfogo giovanile da cui ha preso le distanze, un passaggio obbligato come una malattia infantile. Ma la filia del cinema e l'omaggio agli autori di culto non viene meno. Soprattutto non viene interrotta in alcun modo la fedeltà al mezzo di espressione con cui ha esercitato la sua attività critica: la scrittura."" -
Colpi di testo. Dinamiche dell'immaginario narrativo
Questo libro - attraverso il cinema, la fiaba, la letteratura e i media - vuol fornire gli strumenti idonei per capire quali sono e che cosa sono gli oggetti e i personaggi quando li incontriamo nel racconto, quali sono i confini entro i quali accettiamo quel che ci presentano le immagini, come dovremmo cogliere le parole, i dialoghi, le geometrie dei discorsi. Insomma, tentare di comprendere meglio le verità testuali accanto a quelle dell'esperienza non può che contenere un atto di fiducia, una apertura di credito verso le potenzialità espressive e verso la loro impronta, insieme biologica e culturale, materiale e spirituale. -
Le Fonti fenomenologiche della psicologia
Questo è il primo di un percorso di studi che si svilupperà in tre volumi. Diretto principalmente a psicologi, epistemologi, filosofi e psichiatri, questo volume si occupa di quanti hanno offerto un contributo all'interno del ""movimento fenomenologico"""" e si sofferma sul loro modo di intendere la """"questione psicologia"""". Ritornare alle fonti della ricerca fenomenologica consente non solo di comprendere in che cosa consista la fenomenologia, ma anche di riscoprire lo stretto rapporto che i fenomenologi """"classici"""", in primo luogo Edmund Husserl, hanno posto fra indagine filosofica e psicologia. A seguire verranno affrontate le fonti esistenziali della psicologia."" -
Abramo padre di tutti i credenti. Alle radici delle tre grandi religioni monoteistiche. Atti delle conferenze (Pisa, 13 gennaio-17 febbraio 2004)
La Bibbia è alla base delle tre grandi religioni monoteiste e ha avuto un'importanza incalcolabile nelle culture più varie. Anche al di fuori di una prospettiva religiosa, non si può prescindere da quello che è stato definito ""il grande codice"""" per comprendere la nostra cultura. Questo volume vuole contribuire a riaffermarne l'importanza e la centralità anche culturale, offrendo una campionatura della grande ricchezza di significati che riveste la figura di Abramo, padre dei credenti per ebrei, cristiani e musulmani."" -
Terrore oltre il postmoderno. Per una filosofia del terrorismo
Il ritorno del terrore (di cui il terrorismo è solo uno, il più aggressivo, dei fenomeni) mette l'arte dinanzi alla difficile situazione di provare di nuovo a rappresentare l'irrappresentabile, ma non più in quanto sublime, bensì in quanto sinistro: inospitale. Gli attentati artigianali e i bombardamenti tecnologici sono risultati molto più efficaci e persuasivi di ogni consiglio intellettuale per svegliare dal loro sonno dogmatico filosofi ed artisti. Il volume è la traduzione italiana di un testo spagnolo di attualità.