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La Commedia di Dante Alighieri
Nella sua celebre Storia della letteratura italiana (1870-71), il grande studioso irpino dedicò circa un sesto dell'intera opera a Dante Alighieri - e in particolare alla Commedia - fornendo una sua personalissima lettura del poema dantesco. Quelle pagine sono considerate da molti studiosi come insuperate, per profondità di analisi e per schiettezza creativa, ricchezza di immagini, ardimento di concetti e proiezioni mentali. Stranamente, fra le tante pubblicazioni apparse per l'anniversario dantesco, il contributo di de Sanctis sembra essere stato dimenticato oppure lo si è ritenuto troppo segnato dal tempo. Direi quindi che sia il caso di lasciar decidere il lettore se l'eredità della critica dantesca desanctisiana sia superata o no. E ammesso che lo sia, quel testo rimane comunque d'importanza fondamentale per la storia della critica letteraria. -
Fourier in salsa postsituazionista
«Dal mio arrivo a Girona sono riuscito a realizzare un piccolo sogno: diventare un libraio. Tale attività mi ha permesso d'integrarmi nella vita sociale di una città che, trovandosi non lontana dalla frontiera, è sempre foriera anche di incontri interessanti. E da quando, in compagnia di Laura, ho iniziato a partecipare ai mercatini delle pulci in città e nei dintorni, non ne sono mancati di curiosi. Uno di questi, l'incontro con Joan Adrover Duran. Ai tempi vendevo ancora, o per lo meno provavo a vendere dei quaderni rilegati a mano e decorati con dei collage, mentre Joan si dedicava già da tempo alla fabbricazione di carta e alla sperimentazione di tecniche di stampa artigianali. Bastò poco per coincidere e decidere d'intraprendere insieme un progetto editoriale su queste basi. Insieme ad Emili Rodríguez, incaricato della parte grafica, e col nome di Mercurial Impremta, si diede inizio quindi alla progettazione del prototipo. Quelli, però, erano anche gli anni in cui avevo cominciato ad appassionarmi di Fourier, sia per il fatto di frequentare Roberto, sia per la preziosa biografia scritta da Beecher, da lui donatami...» (Dalla Premessa di Alessandro Scuro) -
La palude definitiva
Questo romanzo, l'ultimo scritto da Giorgio Manganelli prima della morte nel 1990, è tutto una visione corrusca, l'allucinazione di un teologo, la ricognizione di un luogo «in cui è difficile entrare e impossibile uscire». Questo luogo è detto «la palude definitiva», ma non ha altro nome. Vi entra chi ha commesso una colpa, ma non sa quale. A mano a mano che seguiamo il narratore e il suo cavallo, che si svelerà importante personaggio, inoltrandoci in questa terra «torbidamente viva», ci accorgiamo che siamo risucchiati in un vortice metafisico, nella creazione di un demiurgo maligno. E ci viene da pensare che Manganelli abbia qui voluto raccontare il luogo stesso della sua immaginazione, luogo «sommamente rischioso», enigmatico, «ripugnante e fascinoso», dove si svolge un'avventura solitaria ed estrema, quel luogo di confìne fra molti mondi che fu la «misteriosa, taciturna patria» di questo grande visionario. -
Dolori precoci
Questo breve libro è tutto un disordinato riaffiorare di ricordi. I personaggi sono quelli che i lettori di Kis già conoscono: l'incongrua famiglia di ""Giardino, cenere"""" procede impavida, comica, disperata, grandiosa nel turbine fosco della storia che la ignora e vuole solo disfarla, come tante altre famiglie ebraiche dell'Europa centrale negli anni dell'ultima guerra."" -
Una via nel mondo
"Nel nostro sangue, nelle nostre ossa, nel nostro cervello portiamo i ricordi di migliaia di esseri"""". Si direbbe che sia innanzitutto la sfida di questo """"mistero dell'eredità"""" a spingere Naipaul di nuovo verso Trinidad, l'isola dove è nato, fonte primaria e privilegiata delle sue storie. La via che sceglie è singolare: una sorta di romanzo-non romanzo in cui confluiscono tutte le forme, dalla narrazione autobiografica al saggio al racconto di viaggio alla ricostruzione storica, che egli ha sperimentato nella sua opera. Anche i piani temporali si intrecciano, in un tessuto che annoda i fili della memoria storica con quelli del ricordo personale. All'inizio è la vita di un singolo, alla fine saranno molte le vite che qui trovano e perdono una """"via del mondo""""." -
Lo diciamo a Liddy? Una commedia agra
Quattro sorelle legatissime, un matrimonio imminente e un terribile segreto che qualcuno ha sussurrato. Che fare? Rivelarlo e mandare tutto all'aria o tacere e rendersi complici di un misfatto? Un nobile dilemma, si direbbe. Ma siamo poi sicuri? Chi non ha incontrato, ad esempio, qualcuno che volendo fare del bene ha seminato disastri? In un turbinio di pettegolezzi, sospetti, vendette e tradimenti, presto la farsa si colora della sinistra ossessività di un thriller. Dietro ogni quinta si svela un'altra quinta, e la scena si affolla di colori e perfidie. -
Storie e leggende napoletane
Un libro, nato dall'""affetto per le vecchie memorie napoletane"""", che ci aiuta a capire Napoli e le sue disparate vicende."" -
Opere. Vol. 5: Letteratura e società.
Il volume raduna scritti che per la maggior parte hanno sofferto a causa della dispersione dei luoghi in cui apparivano: da quelli inclusi nel noto ""Saggi sul fantastico"""" si passa infatti a contributi di carattere programmatico e esortativo, legati all'attività di direttore e consulente di alcune riviste significative, a un gruppo di risposte a inchieste o questionari su temi non solo estetico-letterari ma anche di attualità e di costume, e poi ancora a saggi composti prevalentemente negli anni dell'immediato dopoguerra e dedicati al problema della responsabilità della cultura, e infine scritti di argomento storico-politico, fra cui spiccano le testimonianze su Gramsci e Gobetti."" -
Maigret a New York
Come si fa a essere tanto idioti da lasciarsi convincere a partire per l'America riunciando alle partite a carte con gli amici e alla casetta di Meung-sur-Loire odorosa di frutta e di buon brasato? Eppure il pensionato Maigret ci casca, e parte già carico di rimpianti. Lo attende un mondo in cui tutto gli apparirà ostile: un mondo di grattacieli e luci sfavillanti, ma anche di miserie. E a volte la miseria cancella ogni traccia di umanità. Emblema del progresso: il ""fonografo automatico"""", che trasmette musica da quattro soldi ma rende milioni di dollari. La musica è del resto il tema che sottende l'intera vicenda."" -
Gli dèi in esilio
Tutto l'Ottocento è attraversato dalla riscoperta degli dèi pagani. Nei quattro scritti qui raccolti - due di carattere saggistico e due in forma di pantomima danzata - Heine ci racconta ""la trasformazione in demoni subita dalle divinità greco-romane allorché il cristianesimo raggiunse il predominio del mondo"""". Esplorando le leggende, le fiabe e le superstizioni medioevali incontriamo così, sotto tratti demonizzati, gli antichi dèi: segno non solo del loro esilio, ma della loro incancellabile vita."" -
Balzac e la Piccola Sarta cinese
La storia di questo libro racconta di come la lettura, grazie alla segreta malia di una misteriosa, preziosissima valigia di libri occidentali proibiti, riesca a sottrarre due ragazzi, colpevoli soltanto di essere figli di ""sporchi borghesi"""", a svariate torture e permetta anche a uno di loro di conquistare la """"Piccola Sarta cinese"""". Così, pur vivendo in mezzo agli orrori della rieducazione, i due ragazzi e la Piccola Sarta scopriranno, in virtù di qualche goccia magica di Balzac, che esiste un mondo fatto di pura, avventurosa bellezza. Attraversando, nel frattempo, loro stessi rocambolesche avventure."" -
I ribelli
Il romanzo racconta le vicissitudini e le avventure di un gruppo di ragazzi, ambientate nella tarda primavera del 1918, in una cittadina dell'Alta Ungheria lontana dal fronte, dove la vita, placida e sonnacchiosa in apparenza, è profondamente inquinata dalle venefiche esalazioni della guerra. Abbandonati a se stessi mentre i padri combattono chissà dove, i giovani in balìa dei demoni della loro ""rivolta contro l'utile e il pratico"""", dichiarano guerra al mondo degli adulti inventandosi giochi molto, troppo pericolosi. Un oscuro commediante, che diventa il loro mentore occulto coinvolgendoli nelle sue trame perverse, li trascinerà verso un epilogo tragico e inevitabile."" -
Destino
I protagonisti di questo libro sono una frase e 72 ore. La frase, ipnotica quanto spietata, è quella che annuncia a Chris Burton, giornalista inglese da anni trapiantato in Italia, il suicidio del figlio schizofrenico. Le 72 ore sono quelle immediatamente successive, spese da Burton nel tentativo di ricomporre le schegge di una mente sconvolta dal lutto e i brandelli di un'Italia non meno frantumata. Dopo aver passato anni a riflettere sulla prevedibilità, Burton si trova urtato da qualcosa di imprevisto e orribile. E di conseguenza dalla rocciosa parola - destino - che d'ora innanzi racchiuderà la sua vicenda. -
Letty Fox
In una calda sera di primavera del 1942 una sensuale ventiquattrenne, dopo aver inutilmente aspettato la telefonata del suo uomo del momento, lascia la sua stanza d'albergo in fondo alla Quinta Avenue e si butta per le vie del Village, depressa. È piena di debiti ma gira in taxi, va a letto all'alba ma lavora fino al tramonto, e affronta una mondanità sfrenata con il solo corredo di ""completini lisi e infeltriti"""" avuti in eredità. Sotto la scorza cinica e dissoluta conserva una polpa romantica, perché non ha smesso di cercare l'Amore. Ma dentro la polpa romantica nasconde un nocciolo pragmatico, perché continua a desiderare il matrimonio e la famiglia. Come è arrivata Letty Fox a questo punto della sua vita?"" -
Il piccolo hotel
In un piccolo hotel sulle rive del Lago Lemano uomini e donne di varie nazionalità trascinano pigramente la propria vita - nell'attesa che il mondo uscito dalla seconda guerra mondiale acquisti tratti meglio definiti. Nella neutralità spaziotemporale dell'amena località, nella nitida impersonalità dell'albergo gli ospiti si avvicendano, vagano sospesi: lontani dai loro paesi d'origine e dai milieu cui appartengono, hanno perso lo scintillio del trucco di scena e si lasciano osservare nella loro verità, sconcertante, paradossale, e senza censure. Bastano così poche pagine perché l'idillio si incrini e ci si senta risucchiati dal movimento sfrenato di una giostra di personaggi cinici, di affaristi e scrocconi grotteschi, di donne melanconiche e malmaritate e uomini gretti o pazzi o solo inguaribilmente tristi. E il piccolo hotel di Madame Bonnard - che con equanimità e saggezza ci racconta la storia di ognuno di loro - ci appare di volta in volta un'esilarante gabbia di matti o il rifugio di chi a casa propria non vuole o non può tornare. -
Il ritorno di Puck
Per Kipling, tutte le epoche sono contemporanee. Gli eroi, i non-morti nel loro limbo storico, sono solo ibernati nel suolo inglese. Mondo minerale, vegetale e animale minacciano e soccorrono il dispotico, ma fragile artificio degli umani. In questa seconda parte del dittico dedicato a Puck, davanti allo sguardo dei protagonisti Dan e Una rispuntano vecchie e nuove conoscenze. Questa volta il ""cast"""" è ancora più impressionante per varietà e importanza: l'ultimo re sassone Aroldo, la regina Elisabetta, il pirata Francis Drake e Washington, Talleyrand e Napoleone. Si passa dal neolitico alla Rivoluzione francese, si affronta l'Invincibile Armata, si attraversano le lande degli indiani nordamericani all'epoca della rivolta delle colonie."" -
Muo e la vergine cinese
Qual è il maggior contributo che la Francia abbia dato alla civiltà? Muo, cinese che studia da psicoanalista a Parigi, non ha dubbi: l'ideale cavalleresco. Come in un'eroica chanson de geste torna in Cina per salvare la dama dei suoi sogni dal pericolo che la minaccia. Vulcano della Vecchia Luna, la compagna di scuola che di lui, miope e bruttino, non ha mai voluto saperne, è stata arrestata per aver venduto foto proibite a un giornale straniero. Ma Muo non è Orlando: è un irresistibile iellato e l'unica sua arma è una scienza alla quale i suoi connazionali non riconoscono alcun valore. Sullo sfondo della Cina odierna, Muo è trascinato in una ridda di avventure comiche dalle quali si rialza provato, ma sempre deciso a portare a termine la sua missione. -
Maigret e il ministro
Al commissario Maigret sono capitati più di una volta incarichi ""delicati"""", ma questa volta è rimasto davvero di stucco: un ministro in carica lo ha chiamato da una cabina telefonica alle dieci di sera e gli ha chiesto di andare nel suo appartamento privato. Ma sarà veramente lui? La signora Maigret ha capito bene? Tant'è: si accorgerà presto che è tutt'altro che uno scherzo. Centoventotto bambini sono morti nel crollo di un sanatorio e Maigret si ritroverà coinvolto in una sordida rete di interessi e di ricatti, fra politici avidi di potere e giornalisti senza scrupoli."" -
Teatro e favole
Tra il 1824 e il 1825, nella solitudine inquieta della tenuta dove è stato confinato dallo zar Alessandro I, Puskin concepisce il ""Boris Godunov"""", la prima """"tragedia romantica"""" russa: nel far rivivere le tumultuose vicende dinastiche nella Moscovia dei secoli XVI e XVII, egli indaga la natura intrinseca del potere. Risalgono invece all'autunno del 1830 i quattro atti unici - o piccole tragedie - che mettono a fuoco altrettanti vizi: avarizia, invidia, lussuria, empietà. A queste opere teatrali sono affiancate in questo volume le """"Favole"""" che Puskin scrisse nell'ultimo periodo della sua vita."" -
La nipote di Flaubert
Nell'agosto del 1930, in un albergo di Aixles-Bains, Willa Cather stringe amicizia con una vecchia signora francese dal nobile aspetto, imperiosa e autorevole. Con stupore la Cather scopre che la sconosciuta ha frequentato Turgenev - e che questo non è il suo solo segreto: ""Anche mio zio era un uomo di lettere, Gustave Flaubert, forse ne avrete sentito parlare..."""". In virtù della magica rivelazione, il racconto di un """"incontro casuale"""" si tramuta in un affabile e insieme appassionato discorso sulla letteratura, dove opere e personaggi hanno il peso di eventi fatali - e l'""""Educazione sentimentale"""", ad esempio, è qualcosa """"che """"ci resta"""", allo stesso modo in cui dopo certe malattie ci resta una debolezza di cuore"""".""