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La libertà e i suoi traditori
Trasmesse con enorme successo dalla BBC nel 1952, queste conferenze sono sei ritratti memorabili di altrettanti ""nemici della libertà"""" e al tempo stesso la migliore introduzione al pensiero filosofico di Berlin. In ciascuno dei sei """"cattivi maestri"""" - tutti appartenenti al periodo della Rivoluzione francese Berlin individua un nucleo irriducibilmente autoritaristico o illiberale, che ne offusca la portata teorica o le singole intuizioni. Berlin ci mostra così come le sofferenze individuali e collettive scaturiscano dalla pretesa di intervenire astrattamente sui difetti e sui limiti della nostra specie, di voler raddrizzare con la violenza fredda di un sistema - filosofico, politico o economico - il """"legno storto"""" dell'umanità."" -
Il gioco delle regole
Da qualsiasi angolo provengano - dalle sale borsa o dai laboratori di ricerca, dagli studi dei giuristi o dalle pagine di internet - le descrizioni della scena contemporanea concordano nel tratteggiare una situazione che si sottrae a qualsiasi forma di controllo. Forse per questo, paradossalmente, il diritto produce leggi a un ritmo senza precedenti nella storia conosciuta. E forse per questo dove il diritto viene disatteso si invoca il rimedio dell'etica. Ma diritto ed etica possono molto poco per arginare comportamenti che ovunque assumono sempre più spesso le forme di un'illegalità diffusa e diffusamente accettata. In questo libro l'autore ricerca una possibile via d'uscita dal labirinto in cui sembrano intrappolate le società in cui viviamo. -
Beduina
"Il fidanzato di mia madre si è preso una cotta per me e lei mi ha mandato a vivere con papà"""". Come i lettori hanno modo di scoprire fin dalla prima riga, Jasira, l'adolescente protagonista di questo romanzo, tende a saltare i preliminari. Ma forse sa che non esiste un modo piacevole, o garbato, o indolore, per dire quello che ha da dire: quindi lo dice e basta. E ci parla di papà, appunto, un ingegnere spaziale che lavora a Cape Canaveral ma ha nel sangue, e nelle mani, la violenza del Medio Oriente da cui proviene; del signor Vuoso, patriottico e muscoloso vicino di casa e collezionista di """"Playboy"""", dei compagni di scuola che la chiamano """"beduina"""", di giochi che un tempo si sarebbero detti proibiti e di molto altro ancora." -
Ossa nel deserto
Il delitto seriale perfetto è possibile. Basta prendere una città in cui violentare, torturare e uccidere donne, preferibilmente giovani e immigrate dalle miserabili campagne circostanti. Quindi occorre assicurarsi la complicità della polizia, che si occuperà di depistare sistematicamente le indagini su alcuni presunti psicopatici. E infine bisogna muovere tutti i pezzi della scacchiera in modo tale che il governo non interferisca, e le multinazionali per cui le vittime nella maggior parte dei casi lavoravano non facciano domande. È possibile che una storia così concepita suoni troppo oliata e impeccabile per essere una finzione. E infatti è vera, fin nei minimi e raccapriccianti particolari. -
Un bellissimo orologio
Tic è un bellissimo orologio, che vive in una bellissima villa vittoriana. La sua vita scorre tranquilla, sempre in orario. Finché un giorno il professor John e i suoi colleghi non se ne escono con una strana proposta, che potrebbe mettere a soqquadro la sua vita. Una storia ilare e bizzarra che solo la penna di Muriel Spark poteva raccontare, e solo il pennino di Edward Gorey illustrare. -
Mammifero italiano
L'aborto, l'amor di patria, Carosello e l'insegnamento del latino, le raccomandazioni e il caso Tortora: su temi come questi Manganelli è intervenuto, nel corso degli anni Settanta e Ottanta, usando un'arma che gli era massimamente congeniale - il ""corsivo fulminante"""". E da quei corsivi sbiechi e solitari emerge un ritratto dell'Italia che oggi più che mai lascia ammirati e scossi per la sua precisione."" -
Ravel. Un romanzo
Elegante ventiquattr'ore su ventiquattro e inaccessibile, laconico e gelidamente cortese, il protagonista di questo romanzo potrebbe sembrare una maschera - o un enigma. Eppure è un personaggio che affascina. Forse per il suo raffinato distacco. Forse per la casa minuscola e complicata in cui vive non lontano da Parigi, affollata com'è di miniature d'ogni sorta, statuette e ninnoli, carillon e giocattoli a molla. O forse perché è Ravel, uno dei musicisti più celebri al mondo. Jean Echenoz ridà vita all'artista in un romanzo partecipe e nonchalant, indiavolato e audace come un brano jazz. -
La conoscenza del peggio
"All'uomo non conviene considerare, riguardo a se stesso e riguardo alle altre cose, se non ciò che è l'ottimo e l'eccellente; e inevitabilmente dovrebbe conoscere anche il peggio, giacché la conoscenza del meglio e del peggio è la medesima"""" dice Platone in un passo del Fedone. Tuttavia, aggiunge Sgalambro in questo libro ad alta temperatura speculativa, la filosofia si è invece legata strettamente solo al """"meglio"""", tanto da identificarvisi, e lo stesso Platone non ha affrontato minimamente la conoscenza del peggio che raccomandava. Vi è stato, certo, un """"pessimismo che si è assunto il compito di trattare del pessimum, ma passando attraverso la sofferenza"""", e facendoci pagare i """"lugubri stati d'animo del pessimista"""", mentre """"solo dopo il dolore compare il vero pessimismo"""". Verso quest'ultimo, dunque, non può che condurci un """"fanatico della verità"""" come Sgalambro: il metodo che Sgalambro utilizza assomiglia molto a un libero flusso di un pensiero erratico che si sviluppa attraverso contrappunti capaci di suscitare inattese accensioni nella mente del lettore. Ma per tornare sempre, lungo un percorso le cui diversioni compongono in realtà un disegno di mirabile coerenza, al tema dominante, fulcro di un'opera filosofica fra le più notevoli dei nostri tempi. E non senza un sentimento di contagiosa euforia." -
Atteggiamento sospetto
"Mi rendevo conto che c'era un demone in. me che gioiva nel vedere le persone per quello che erano, e sempre di più, sempre di più"""". Così Fleur Talbot rievoca per noi gli albori del suo talento letterario negli anni del dopoguerra londinese, quando, giovane e """"piena di gaudio"""", scriveva il suo primo libro, Warrender Chase. Insieme a lei partecipiamo alle riunioni dell'Associazione Autobiografica, dove lavora come stenografa alle dipendenze dell'anziano e altezzoso Sir Quentin. I soci leggono al gruppo le proprie memorie, che Fleur, al momento della battitura, arricchirà di dettagli scabrosi. Dal canto suo Sir Quentin si premura di conservare i fascicoli sottochiave per ignoti, forse sordidi, usi futuri. Ma com'è possibile che intanto Sir Quentin vada somigliando sempre più a Warrender Chase""""? O è Warrender Chase a precorrere misteriosamente, tappa per tappa, quel che accade a Sir Quentin?" -
Harry, rivisto
Chi sognasse di incontrare finalmente un personaggio sfaccettato, deprecabile e irresistibile, insomma magistralmente imperfetto, sappia che Harry Rent, radiologo californiano quarantenne, non solo non lo deluderà, ma si inciderà profondamente nella sua memoria: perché Harry, maldestro in ogni sua impresa, è un uomo che migliora soltanto attraverso i suoi sbagli. La moglie è morta durante un intervento di chirurgia estetica, ed è con riluttante empatia che ricostruiamo a ritroso un viaggio emotivo fatto di rimorso, nostalgia, rancore, desolazione, e della immediata tentazione di un nuovo amore. Proprio per far colpo sulla nuova improbabile preda, Harry si imbarca in una serie di avventure che porteranno ad altrettanti comicissimi disastri, sullo sfondo di un'America contemporanea che Sarvas dipinge con scanzonata, crudele ironia, disseminando il racconto di tocchi di suspense. -
I consolatori
Quando, nel 1956, l'editore londinese Macmillan comprò il primo romanzo di una giovane autrice sconosciuta, ""I consolatori"""", si rese subito conto di aver fatto una scelta molto ardita. Così, temendo che fosse un libro """"troppo difficile"""" per il pubblico del tempo, esitò un anno prima di darlo alle stampe. Muriel Spark non si stupì particolarmente del ritardo: forse, dentro di sé, sapeva già di essere, secondo le parole di John Updike, """"uno dei pochi scrittori che abbiano abbastanza risorse, coraggio e grinta da modificare la macchina della narrativa"""". Oggi, qualunque lettore, avvezzo o meno ai suoi romanzi più celebri, non potrà che soccombere allo charme che si sprigiona dalla sublime eccentricità dei consolatori (o persecutori?) che popolano queste pagine: una nonna contrabbandiera, un libraio satanista, un giovanotto con la vocazione del detective, e un'eroina che ha il sommo cruccio di sapersi personaggio di un romanzo. Li seguiremo, avvinti ed esilarati, fra storie d'amore, ricatti e terribili vendette in un intreccio prodigo di suspense e sortilegi. Un intreccio che dovette colpire anche Evelyn Waugh, se si risolse a scrivere a un'amica: """"Mi sono state mandate le bozze del geniale romanzo di una signora che si chiama Muriel Spark. La protagonista è una scrittrice cattolica che soffre di allucinazioni. Il libro uscirà presto e sono sicuro che tutti penseranno che l'abbia scritto io. Vi prego di smentire""""."" -
Secondo natura. Un poema degli elementi
Piogge di fuoco divorante, mari tempestosi, ghiacci e rocce di un mondo vuoto di uomini, luci radianti, deserti combusti: con somma potenza di immagini, con il ritmo che il verso libero imprime a un linguaggio avvolgente, e in un costante intreccio di saperi (arte, scienze naturali, letteratura), Sebald ci offre nel poemetto ""Secondo natura"""" - opera prima - un trittico che già contiene in nuce i caratteri della sua futura narrativa. I passeggiatori e gli emigrati dei romanzi e dei racconti sono già tutti qui prefigurati: la tragica vita del pittore Grünewald e di un suo misterioso doppio nella terrificante descrizione di opere come la pala d'altare di Isenheim; il viaggio dell'esploratore e medico settecentesco G. W. Steller alla scoperta, con Vitus Bering, dello stretto marino fra i ghiacci della Siberia e dell'Alaska; un'autobiografia, dalla nascita sotto le bombe, in un mattino di primavera, alle peripezie della famiglia e ai vagabondaggi europei, così simili a quelli di Jacques Austerlitz. """"Secondo natura"""" è il primo dei tanti viaggi che Sebald ha intrapreso nei territori di una natura colta con sguardo snebbiato, nelle sue incessanti metamorfosi."" -
Il bene sia con voi!
Nel 1960 Vasilij Grossman porta a compimento ""Vita e destino"""", subito confiscato dal KGB, e va incontro alla sorte del reietto. Alla stessa stagione e allo stesso universo di quel capolavoro, che descrive le manifestazioni del male e la sua sconfitta in nome della """"bontà illogica"""" dei singoli, appartengono i racconti qui radunati. I ricordi e le testimonianze di prima mano del periodo bellico, che ruotano intorno al destino degli ebrei, ispirano le note drammatiche del """"Vecchio maestro"""" e la dichiarazione di fede nella vita e nel """"miracolo della libertà"""" che conclude """"La Madonna Sistina"""". """"Fosforo"""" è una riflessione tristemente autobiografica sull'amicizia misconosciuta, mentre """"Riposo eterno"""", """"Mamma"""", """"L'inquilina"""","""" In periferia"""" fotografano momenti diversi della lunga stagione sovietica, tra gli sconvolgimenti causati dal meccanismo delle repressioni staliniane e la corruzione morale che ne consegue, all'insegna dell'indifferenza e dell'egoismo. """"La strada"""", parabola sul modello tolstojano di Cholstomer, è il racconto delle disavventure di un mulo italiano sulle strade della Russia in guerra: la mostruosità di un mondo in cui Treblinka e il Gulag, nazismo e comunismo gareggiano in efferatezza colpisce in modo ancora più brutale se vista con gli occhi di un animale. E infine """"Il bene sia con voi!"""", dove le note di un viaggio in Armenia nell'autunno del 1961 si traducono in una sorta di luminoso poema."" -
Il gabbiano
Quando la giovane donna che ha chiesto udienza (e che lui ha accettato di ricevere nonostante l'ora tarda) entra nel suo ufficio, il consigliere del ministero degli Interni ha una bizzarra reazione: una ""delirante, tremenda ilarità si diffonde nelle sue membra come un formicolio"""". E così che deve ridere il diavolo, pensa l'alto funzionario, """"allorché si rende conto che, sia pure in modo deforme e orribile, il suo volto assomiglia a quello di Dio"""". Perché la splendida creatura che gli sta di fronte è il doppio perfetto di un'altra: colei che molti anni prima, nella penombra di una stanza, gli aveva chiesto, con voce lievemente roca, citando Lord Lyttelton: """"Tell me, my Heart, if this be Love?"""". Poco tempo dopo quella donna si era uccisa, e per amore di un altro. E adesso è tornata, pensa l'uomo: adesso che lui ha quarantacinque anni, e comincia a sentirsi vecchio; e proprio oggi, quando ha appena controfirmato un documento che getterà il suo Paese nella tragedia della guerra. Ma la giovane seduta davanti alla sua scrivania dice di venire dal Nord e di chiamarsi Aino Laine: un nome che in finlandese significa Unica Onda. Che cosa vuole? Una borsa di studio, dice, un permesso di soggiorno... Ma forse non tutto è così limpido, e il consigliere di Stato lo scoprirà al termine di una lunga notte in cui quella donna, comparsa all'improvviso nella sua vita come un gabbiano planato da lontananze boreali, si mostrerà più enigmatica e indecifrabile di quanto avesse immaginato."" -
Gli studenti di storia
Otto studenti, tre professori, un preside: in mano ad Alan Bennett anche un corso propedeutico per l'ammissione all'università può diventare un universo polifonico di meravigliosa ricchezza e comicità. Scegliendo come ambientazione l'Inghilterra degli anni Ottanta, nella sua commedia più recente Bennett mette in scena un mondo semiautobiografico (nel giovane Posner riconosciamo il ragazzo timido di ""Scritto sul corpo"""", innamorato del bel Dakin) in cui si alternano acrobaticamente simposio e gag, sociologia e dialogo filosofico. Mentre si accumulano gli interrogativi: Ha senso il concetto di cultura alta? Come si insegna la storia? Che ruolo ha il caso nelle tragedie della vita? E in che cosa consiste, esattamente, l'istruzione?"" -
Maigret e l'informatore
Al funerale di Maurice Marcia, anziano proprietario di un noto ristorante di rue Fontaine (""un funerale coi fiocchi!"""" commentano i curiosi che vi assistono), partecipa, in grande spolvero, la """"crème de la crème"""" della malavita parigina, dai boss ai giovani che si stanno facendo strada, dai magnaccia ai tenutari di case di appuntamento. In prima fila, sola e altera, la vedova: trent'anni, un corpo da mannequin, impenetrabili occhi azzurri. Una che non esita a giocare sporco, e che per Maigret sarà un osso duro. Il commissario non ci ha messo molto a intuire che la bella Line non è affatto estranea alla morte del marito, e grazie al misterioso informatore che continua a telefonare all'ispettore Louis (uno che conosce il quartiere come le sue tasche) apprenderà pure che, la notte in cui è stato trovato il cadavere di Marcia, lei era insieme al suo amante, il maggiore dei due fratelli Mori, sospettati di appartenere a una banda che svaligia le ville e i castelli nei dintorni di Parigi. Ma non sarà facile trovare il bandolo della matassa. Tanto più che alla fine, quando avrà riunito nel suo ufficio protagonisti, comprimari e comparse dell'intricata faccenda, Line e il suo amante continueranno ad accusarsi a vicenda. E non smetteranno neanche davanti ai giudici."" -
Bang bang sei morta
In tutti e tre i racconti che compongono questa raccolta Muriel Spark ci proietta in uno scenario molto diverso da quelli altamente anglici a cui ci ha abituati: l'Africa, dove si trasferì, giovane sposa, nel 1937, rimanendovi suo malgrado, a causa della guerra, fino al 1944. L'Africa nera di un'asfittica colonia inglese popolata di piantatori con velleità letterarie e mogli brille e incarognite che dormono sempre con la pistola sul comodino, ""posto feroce"""" che """"tira fuori il lato più crudele"""" di ciascuno, e dove avvengono quei continui omicidi fra bianchi che tanto incuriosiscono chi, in patria, ne legge placidamente le cronache sul giornale bevendo il tè del mattino. Qui incontriamo la giovane Sybil che, catapultata nell'altro emisfero, vi trova proprio la compagna di scuola che detestava di più; o Daphne, ossessionata dal grido funereo e premonitore dell'Uccello va'-via: giovani donne che guardano con spietato disincanto il malevolo consorzio umano che le circonda."" -
Imperi dell'Indo. La storia di un fiume
"Imperi dell'Indo"""" è il resoconto dell'audace viaggio solitario lungo il """"Fiume dei Fiumi"""", dalla foce alla sorgente, compiuto da Alice Albinia a ventinove anni: più di tremila chilometri attraverso paesi, panorami e popoli osservati con sguardo empatico, in un pellegrinaggio avventuroso fra tribù pashtun e fuoricasta metropolitani, santuari sufi e fondamentalisti islamici, fitto di incontri con memorabili personaggi il cui destino è fatalmente intrecciato a quello del grande fiume. Le sue rive """"hanno attratto conquistatori assetati. Qui nacquero alcune delle prime città al mondo; la più antica letteratura sanscrita dell'India ebbe il fiume al suo centro; i santi predicatori dell'Islam peregrinarono lungo il suo corso"""". Un itinerario controcorrente e insieme a ritroso nel tempo - dal presente travagliato del Pakistan ai fasti dell'impero britannico, dalle conquiste dei sultani afghani ad Alessandro Magno, dall'epoca dei Veda a quella della misteriosa civiltà di Mohenjodaro -, raccontato con una scrittura lieve e incisiva in un libro che è insieme romanzo di viaggio e indagine storica, trattato di geografia umana e lucida riflessione sul subcontinente indiano di oggi." -
Il catechismo del rivoluzionario. Bakunin e l'affare Necaev
"Possiamo domandarci perché Necaev mentisse, ricattasse, uccidesse. Lo faceva perché la """"causa"""" ne aveva bisogno? O soltanto perché era un assassino e un bugiardo? Non è facile rispondere a questa domanda: la voce di Necaev non ci è giunta, o ci è giunta camuffata e mascherata. Probabilmente Necaev agiva così per spirito di sistema. Mentiva, scherniva, ricattava, uccideva perché credeva che la diffusione generale della turpitudine spingesse la società verso l'abisso, dove voleva farla cadere. Bakunin era troppo ingenuo per comprendere se stesso e il suo allievo. Egli fu affascinato da Necaev perché avvertiva in lui questa mescolanza tremenda di 'purezza' rivoluzionaria, di spirito distruttivo e di turpitudine. Purtroppo, non c'è attrazione alla quale l'uomo sia più sensibile."""" (Pietro Citati)" -
Poeti e scrittori d'Italia. Vol. 1: Dallo stil novo al barocco.
Un disegno storico della letteratura italiana secondo Croce? Nulla gli sarebbe stato più estraneo. ""La 'Storia della letteratura italiana' quale per mio conto l'intendo"""" scrive nell'Avvertenza a Poesia popolare e poesia d'arte (1933) """"è l'indagine, la discussione e lo schiarimento di quei punti, quegli autori e opere, della nostra letteratura, che reputo finora non abbastanza, a mio senso, schiariti"""": di necessità, una suite di saggi e monografie, dedicati all'analisi di ciò che caratterizza il singolo artista. Così, quella che qui si offre è piuttosto un'antologia di quanto Croce, nell'arco di sessant'anni circa di attività, ha scritto in materia di letteratura italiana, dalle Origini sino al Novecento. E scopriremo, percorrendola, che Croce non ha trascurato alcuno dei suoi momenti principali, tornando spesso su taluni argomenti, magari per correggersi; che da vero pioniere si è occupato di temi poco frequentati e ha divulgato innumerevoli testi inediti o minori; ma soprattutto che a lui si deve un vastissimo, originale patrimonio di analisi, idee e giudizi storico-letterari, insostituibile fondamento per gli studi. Un patrimonio che oggi - liberi da profili, panorami, lineamenti e quadri storici della letteratura - possiamo finalmente ritrovare, assaporando una scrittura che rappresenta, sono parole di Gianfranco Contini, """"la massima prosa non d'arte, prosa insieme democratica e controllata, per di più ricchissima d'invenzione terminologica, di quella che egli chiamava la nuova Italia"""".""