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Progetti di scuola. Ediz. italiana e inglese
La Moda secondo Alberto Lattuada. I raffinati disegni dello stilista proposti agli studenti in 14 anni di lezioni. -
Medhat Shafik. CSAC. Gli archivi del progetto
Medhat Shafik, egiziano, a vent'anni giunge a Milano, studia e si diploma all'Accademia di Brera, vive facendo il traduttore, l'interprete, ma sempre per continuare a dipingere e oggi è certo una delle figure eminenti nella ricerca artistica internazionale. La sua cultura è ricca e complessa, tesa fra le memorie delle sue origini e la formazione occidentale, la sua capacità narrativa è vibrante ed affascinante. Attraverso il suo racconto evocativo e mitologico emergono dalle sue opere le memorie, i colori, le materie, le scritture della sua terra d'origine, ma la lingua è quella occidentale, da Paul Klee, Vasilij Kandinskij, a Marc Chagall. Le attenzioni di Shafik sono anche per Cavaliere Azzurro, per Gabriele Münter e per gli espressionisti, evidenti soprattutto in molti dipinti degli anni ottanta. La ricerca ulteriore dell'artista si fa più complessa e sono chiare le attenzioni all'Abstract Expressionism e quindi all'Action Painting americana, poi per le scritture pittoriche della più recente ricerca espressiva in Germania e in Italia. -
Women in Fluxus & other experimental tales. Eventi partiture performance 1962-2012
A Fluxus parteciparono, come raramente accade nella storia dell'arte, diverse donne, artiste provenienti da luoghi e percorsi disparati - Yoko Ono, Charlotte Moorman, Alison Knowles, Shigeko Kubota, Takako Saito, Mieko (Chieko) Shiomi - oltre a figure che incrociarono Fluxus nel corso di un cammino artistico e teorico individuale, come Kate Millet, femminista ed attivista, Simone Forti e Carolee Schneemann attive al Judson Dance Theater di New York all'inizio degli anni Sessanta. Ed è proprio da questa angolazione, ampliata ad una ricostruzione genealogica dell'intero percorso artistico, che questo volume intende raccontare la storia e la filosofia Fluxus. Il volume propone due percorsi tematici di lettura: da un lato l'aspetto concettuale del fenomeno sperimentale, già implicito nel termine ""Concept Art"""" coniato da Henry Flynt, che prese corpo nei concerti di Musica Antiqua et Nova coordinati da George Maciunas nella AG Gallery (New York, 1961); dall'altro, la selezione di opere di artiste che indagarono, parallelamente all'implicita critica al sistema dell'arte, nuovi concetti di identità considerando il ruolo e pertanto l'immagine femminile come prodotti dalla realtà sociale e culturale - identità non più solo scritte, ma anche scriventi, in senso linguistico e performativo."" -
Paolo Galetto. Portraits
I ritratti ad acquarello di questa raccolta, realizzati da Paolo Galetto e pubblicati per illustrare gli articoli delle pagine culturali del quotidiano ""La Stampa"""", sono piccoli capolavori, virtuosismi semplificati dalla generosità del gesto pittorico, da cui si snoda l'interpretazione del racconto nella sua metamorfosi iconografica. Nato a Torino nell'aprile del 1962, vive e lavora tra Torino e Parigi. Ha lavorato a lungo come visualizer, realizzando centinaia di storyboard per alcuni dei più importanti marchi internazionali. Parallelamente ha sempre dipinto, focalizzandosi sull'utilizzo dei colori ad acqua e utilizzando come supporto la carta. Tra i suoi lavori seriali, oltre ai ritratti per le pagine culturali de """"La Stampa"""", si pongono le Voguette, ritratti femminili realizzati per """"Vogue Italia"""". Il catalogo è stato pubblicato in occasione della personale Paolo Galetto, Portraits svoltasi presso la nuova sede de """"La Stampa"""" a Torino, dal 29 ottobre al 18 novembre 2012. La mostra sarà esposta e ampliata con altri documenti nella chiesa di San Domenico ad Alba (Cn), dal 28 marzo al 26 maggio 2013."" -
Manet. Ritorno a Venezia. Ediz. illustrata
Nel descrivere Manet come il rampollo di Velázquez o il figlio spirituale di Goya, gli studiosi hanno per lungo tempo dato prova di pigrizia. Secondo questa tesi, l'ispanismo sarebbe l'unica fonte della ""modernità"""" dell'artista francese, che grazie al modello spagnolo sarebbe riuscito a evitare l'enfasi e a precorrere il ventesimo secolo, sfuggendo alle trappole della tradizione accademica. Tuttavia tale approccio, piuttosto semplicistico, si fonda su un'omissione significativa: la passione precoce e duratura di Manet per l'arte italiana. Le Déjeuner sur l'herbe e Olympia, due variazioni liberamente ispirate a Tiziano, dimostrano il legame di Manet con l'Italia, ma non sono le uniche testimonianze della fedeltà dell'artista a Venezia, Firenze e Roma. """"Manet. Ritorno a Venezia"""", frutto della collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Musée d'Orsay, analizza per la prima volta le influenze nella pittura di Manet dell'arte italiana, che l'artista ebbe modo di conoscere direttamente nel corso di tre viaggi al di là delle Alpi. Alla fine del 1874, il pittore di Le Fifre e Le Balcon """"fece ritorno a Venezia"""" per ritrovarsi a contatto con Carpaccio, Tintoretto, Guardi e Longhi e ridestare così il suo entusiasmo. Le vedute del Canal Grande, ricche di blu profondi e di romantici neri, furono la sua risposta all'impressionismo nascente."" -
Il giardiniere inglese
Lancelot ""Capability"""" Brown (1716-1783) disegnò il paesaggio inglese, creando oltre 170 parchi sia per committenti privati sia per la Corte, che lo incaricò di sistemare i giardini reali di Windsor e di Hampton Court, dove diede vita a una felice armonia di specchi d'acqua, colline, distese erbose e suggestioni architettoniche dell'antichità classica che rievocavano le atmosfere di Nicolas Poussin e di Claude Lorrain e preannunciavano la sensibilità romantica. Masolino d'Amico, con la sua profonda conoscenza della letteratura e del gusto inglesi del Settecento, costruisce una trama raffinata e divertente, che ci conduce alla ricerca di questa singolare figura."" -
Cronache di una ribellione
Il volume racconta un decennio di Davide Rampello al vertice della Triennale di Milano, una delle principali istituzioni culturali italiane, dapprima come consigliere, poi come presidente. Dal complesso intervento di ristrutturazione di Michele De Lucchi, volto a restituire lo spazio com'era stato concepito in origine, con il ripristino e la riscoperta di ambienti dimenticati, alla filosofia alla base dell'era Rampello, caratterizzata da un approccio interdisciplinare, da una visione allargata e dinamica dei vari argomenti e temi sociali, oltre che da un enorme impegno nella programmazione delle attività, a cominciare dalle mostre. Con testimonianze dirette di alcune importanti personalità che hanno lavorato a stretto contatto con Rampello: Aldo Bonomi, Francesco Casetti, Germano Celant, Michele De Lucchi e Severino Salvemini. -
Apollo e Marsia, Pan e Mida. Un'opera giovanile del Bronzino
Eseguita dal pittore fiorentino nel 1531-1532, durante il breve periodo in cui l'artista lavorò a Pesaro per il duca Guidobaldo II da Urbino, ""La sfida tra Apollo e Marsia"""" nelle figure sottili, con le loro teste sferiche, che somigliano a marionette di legno richiama le tipologie presenti nelle opere di Jacopo Pontormo (1494-1556), di cui Bronzino era allievo e figlio adottivo. La composizione comprende quattro scene distinte, con episodi delle storie di Marsia e del re Mida tratte da """"Le metamorfosi"""" di Ovidio (libro VI, vv. 282-400)."" -
Tre piazze per Sondrio. Identità, progetto, visioni per una città che cambia
Situate nel centro storico di Sondrio, piazza Garibaldi, piazza Campello e piazza Cavour rappresentano il cuore pulsante del vita cittadina, luoghi di aggregazione e vetrina architettonica per il visitatore. Nella percezione di tale peculiare valenza sociale e urbanistica risiede la motivazione prima del ruolo propositivo e attivo che il Credito Valtellinese ha ritenuto di assumere nel progetto di riqualificazione delle tre principali piazze del capoluogo. Questo tributo di affezione della banca verso la ""sua"""" Sondrio è stato reso possibile anche e soprattutto attraverso la messa a disposizione della professionalità e del know-how della società specializzata del Gruppo, Stelline Servizi Immobiliari, nell'ambito di un'operazione che può a ragione definirsi un paradigma virtuoso di joint venture tra pubblico e privato. Il volume analizza questo grande progetto di recupero e di restauro delle tre piazze da parte del Credito Valtellinese, un'operazione caratterizzata da progetti di alta qualità che, nell'ultimo decennio, ha radicalmente modificato il volto del centro storico di Sondrio, risolvendo alcuni importanti nodi urbani, riqualificandolo e restituendolo alla vita sociale dell'intera cittadinanza. Il volume si presenta come un racconto corale che vede coinvolti i principali interpreti di questa esemplare operazione di collaborazione pubblico-privato, dall'ufficio tecnico del Credito Valtellinese ai sindaci cittadini, agli assessori all'urbanistica."" -
Agostino Ferrari. Segno. Frammenti di un percorso
Pubblicata in occasione della eccezionale antologica, la monografia riunisce per la prima volta alcuni capolavori dell'artista milanese fino ad oggi mai presentati tutti insieme. Queste opere, che costituiscono l'eccellenza dell'intera produzione di Ferrari degli ultimi venticinque anni, offrono l'occasione di ripercorrere la storia di questo straordinario pittore, senza dubbio una delle personalità più caratterizzanti dell'arte lombarda dal 1960 ai giorni nostri, che ha saputo creare una sua poetica, creativa e brillante, capace di trasmettere emozioni uniche. In ogni opera appare, infatti, la continua ricerca artistica di Ferrari accompagnata dalla necessità di lasciare una viva testimonianza della sua quotidianità, non solo in quanto artista ma anche come uomo. È da tale desiderio che nasce la volontà di rifondare nelle sue tele il ""segno"""", come forma di scrittura primordiale e autentica, in grado di conservare nel tempo i momenti vissuti e interpretare in modo innovativo temi importanti, come la maternità."" -
Anthony Caro
Il versatile artista britannico, che ha lasciato segni indelebili nella storia dell'arte, rivoluziona in modo radicale a partire dagli anni Sessanta la sua arte. Dopo un esordio prettamente figurativo, sotto l'influenza del suo maestro Henry Moore, si allontana infatti dalla tradizione scultorea per creare assemblaggi rivoluzionari, saldati e imbullonati, dipinti a colori vivaci e collocati sul pavimento, nello spazio dello spettatore: opere astratte ma ricche di contenuto ideale. Un nuovo e affascinante linguaggio plastico che consacra Caro come figura cardine nello sviluppo della scultura del XX secolo accanto a David Smith, Mark Di Suvero, Richard Serra. Il suo materiale prediletto è l'acciaio, ma l'artista non rinuncia a sperimentare con i più svariati elementi come il bronzo, il legno, la carta e il piombo. Gli assemblaggi d'elementi metallici bidimensionali - caratteristica più evidente della sua opera - diventano l'emblema della nuova scultura inglese, punto di partenza e fattore d'influenza per tutte le generazioni successive. Una monografia aggiornata, pubblicata in occasione della prima grande retrospettiva italiana dedicata a questo simbolo del nuovo e della modernità in scultura. -
Paesaggi frantumati. Atlante d'Italia in numeri
Dalla grande quantità di cemento consumato al gran numero di cave; dall'enormità di suolo urbanizzato alle poche grandi città, ai molti piccoli Comuni; dall'abbondanza di case costruite, case abusive e seconde case alla carenza di case popolari; dai chilometri di strade e ferrovie ai loro tratti in concessione e in dismissione; dal grosso numero di porti e aeroporti alla loro piccola dimensione; dall'entità di lavori e investimenti per grandi opere alla lista di opere interrotte; dalla numerosità di edifici e infrastrutture in disuso e di paesi in abbandono alla diffusione di iniziative di riuso e riappropriazione; dall'aumento delle imprese produttive alla loro frammentazione e dalla diminuzione delle aziende agricole alla loro ricomposizione; all'avanzata di boschi e deserti e di terre in assestamento e in erosione; alle grandi quantità di territori, edifici e popolazioni a rischio idrogeologico e sismico, di disastri e ricostruzioni; di luoghi turistici, di paesaggi e beni protetti; di vincoli, leggi, regole e di deroghe ed eccezioni; di architetti, alcune quantità stanno facendo la qualità dei paesaggi italiani. Quantità di materiali, soggetti, tempi, norme e usi, di progetti, politiche e pratiche compongono il ritratto di un Paese in trasformazione e in movimento, di un paesaggio frammentato e plurale, dove la moltitudine assume un rilievo speciale. Sono quantità variabili, che richiederebbero un bollettino quotidiano. Ma indicano le direzioni verso le quali si muovono i paesaggi italiani. -
La cultura del cibo in Italia
Molto più che nelle vicende politiche e istituzionali, l'identità italiana si è costruita in uno spazio culturale che nel corso dei secoli ha cementato il tessuto della nazione. Una rete di scambi e di condivisione, un ""linguaggio comune"""" fatto di saperi, pratiche, abitudini, gusti, ha tenuto insieme territori geograficamente e storicamente diversi, eppure riconoscibili - e senz'altro riconosciuti, all'interno e al di fuori dell'Italia - come parti di un unico Paese. Ben lungi dall'essere una semplice """"espressione geografica"""", come la definì il principe di Metternich, l'Italia prese forma come espressione culturale, prima di diventare in epoca a noi vicina anche un'espressione politica. Di questa espressione culturale - per lungo tempo limitata a una ristretta élite sociale, poi allargatasi a fasce più ampie della popolazione - il cibo è sempre stato un protagonista di primo piano. Il volume è articolato in quattro macrosezioni rispettivamente dedicate al territorio - la produzione del cibo e la costruzione del paesaggio agrario; al mercato - scambio e circolazione di prodotti e di saperi; alla cucina - saperi e pratiche di preparazione del cibo; alla tavola - il cibo consumato e condiviso. Arricchisce il volume un utile alfabeto della cucina italiana, uno speciale abbecedario degli ingredienti essenziali della nostra cucina."" -
Palazzo Roncale a Rovigo
Costruito tra il 1550 e il 1562 per volontà dell'omonima famiglia, desiderosa di celebrare il prestigio sociale ed economico raggiunto, Palazzo Roncale è ancora oggi, come in passato, perno visivo del centro storico di Rovigo e quinta teatrale dell'accesso alla piazza Vittorio Emanuele II. Per quanto non siano ancora emersi dati oggettivi sulla paternità progettuale di Palazzo Roncale, è stato con regolarità riproposto il nome del veronese Michele Sanmicheli, sulla base dell'analisi della configurazione planimetrica e del linguaggio architettonico, che ha messo in evidenza numerosi elementi ascrivibili al modo di fare architettura di Sanmicheli. Grazie a un ricco apparato iconografico e a una serie di studi approfonditi, il volume ripercorre la storia della famiglia committente e quella del palazzo, anche in relazione al contesto urbano, sino all'ultimo restauro avvenuto ai giorni nostri. -
La casa. Forme e luoghi dell'abitare urbano. Ediz. italiana e inglese
Esistono dei luoghi e delle architetture in cui, da sempre, l'esperienza umana ha vissuto e preso coscienza di sé vivendo con essi momenti decisivi della sua esistenza civile e umana. La dimora prima di questa autocoscienza umana e civile ha le sue radici nella città, l'artificio umano per eccellenza, e nella costruzione della casa, strumento concreto e irrinunciabile della sua realtà. Tuttavia, poiché nel mondo contemporaneo è sempre più difficile riconoscere la relazione fondativa tra costruzione della casa dell'uomo e città, diventa sempre più necessaria una riflessione sul ruolo dell'architettura nella costruzione dei luoghi urbani e collettivi. Dopo ""La casa. Forme e ragioni dell'abitare"""" e """"La casa. Le forme dello stare"""", questo libro prosegue la ricerca sulla casa attraverso uno studio delle diverse scale cui questo tema rimanda, da quella della stanza come luogo domestico per eccellenza, a quella dello sviluppo urbano per mezzo della costruzione di aree e insediamenti residenziali di completamento e di nuova progettazione. Il progetto è stato realizzato nell'ambito di un programma di ricerca nazionale al quale hanno partecipato gruppi appartenenti all'Università di Bologna, sede di Cesena, al Politecnico di Milano, all'Università Iuav di Venezia, all'Università di Trieste."" -
Le virtù del colore tra figurazione e astrazione
Questo volume è un inedito viaggio nel mondo dell'arte attraverso i molteplici tonalismi che emergono dalle opere di otto artisti rappresentanti della contemporaneità veneta e friulana, protagonisti coetanei della rinascita culturale del Nord-Est italiano del secondo dopoguerra. Un testo storico che ricostruisce le vicende artistiche italiane, a partire dagli anni quaranta, dando conto del contesto culturale in cui questi personaggi si sono formati, che ha determinato l'emergere di tali poetiche e il loro sviluppo così longevo nel tempo. Un ampio e dinamico panorama del contesto artistico veneto e friulano attraverso 77 opere di Saverio Barbaro, Renato Borsato, Giorgio Celiberti, Aldo Colò, Ennio Finzi, Riccardo Licata, Giorgio Dario Paolucci, Giuseppe Zigaina. -
Renzo Ferrari. Tracciati milanesi. 1980-2013
Questa pubblicazione accompagna la mostra ""Tracciati milanesi, 1980-2013"""" di Renzo Ferrari allo Spazio Tadini di Milano e accoglie, accanto alle immagini, testimonianze critiche e poetiche, con particolare rilievo ad alcuni testi che l'amico Emilio Tadini ha dedicato al pittore svizzero. La cronologia presa in considerazione offre un excursus di disegni, acquerelli e oli nel loro sviluppo linguistico contemporaneo a periodi difficili per l'Italia, dagli """"anni di piombo"""" a """"mani pulite"""" allo """"yuppismo"""" fino all'attuale crisi. Il pittore attraversa il contesto artistico e culturale milanese mantenendo sempre costante un'ossessione figurale attenta al tempo presente ma unita a una dimensione ancestrale. Lo spazio-intrico degli anni ottanta, l'affondo nel nero della fine del decennio, la miccia cromatica dagli anni novanta esprimono l'energia angosciata del nostro vissuto infelice che, nonostante tutto, cerca un riscatto dalla """"notte oscura da cui nasce il giorno"""". Questa dimensione ha tenuto lontano Renzo Ferrari dal conformismo e dalla sterilità dell'arte modaiola attuale."" -
Marcello Jori. La città meravigliosa degli artisti straordinari
La Città Meravigliosa degli Artisti Straordinari fa parte di un'opera ampia e complessa: un mondo concettuale e pittorico nella cui costruzione Marcello Jori (meranese di nascita) è impegnato da anni e che si erge intorno a una serie di ritratti di artisti contemporanei destinati all'immortalità, personaggi ritratti dal vivo tra il 1993 e il 2012: olio o acrilico su tela, acquerelli su seta, disegni su carta. Opere che vengono accompagnate da un ulteriore acquerello dedicato al luogo storico in cui si svolge questa mostra: Castel Tirolo, il Castello della Città Meravigliosa degli Artisti Straordinari. Curato da Danilo Eccher il volume presenta i quattordici ritratti di artisti di fama internazionale, da Gerhard Richter, Hermann Nitsch, Mario Merz a Rudolf Stingel, anch'egli originario di Merano, al gardenese Gilbert di Gilbert & George. -
La città meravigliosa degli artisti straordinari
Il volume riproduce il grande libro autografo e illustrato a mano da Marcello Jori. Pubblicato in pregiata carta, questo tomo autografo contiene le iscrizioni e gli acquerelli originali con i quali Jori ha voluto documentare in maniera quasi filmica l'avventuroso divenire della singolare mostra al Museo Provinciale di Castel Tirolo. Marcello Jori, meranese di nascita, vive e lavora tra Bologna, Milano e la sua città natale. Il suo nome è ormai conosciuto ben oltre i confini nazionali, la sua attività espositiva si estende fino agli Stati Uniti, alla Russia e alla Germania. Il volume è pubblicato in occasione della mostra al Museo Provinciale di Castel Tirolo (13 aprile-9 giugno 2013). -
I naufraghi del «Batavia»
Nel 1629, al largo della costa orientale dell'Australia, s'incaglia una nave della Compagnia olandese delle Indie. A bordo ci sono oltre 300 fra uomini, donne e bambini e un ricco, ricchissimo carico. Dopo aver fatto sbarcare i sopravvissuti sugli isolotti vicini, un tale Jeronimus Cornelisz assume il comando e organizza la piccola comunità derelitta. Man mano che passano i giorni, l'uomo si rivelerà un despota violento, un assassino e uno stupratore... All'epoca il naufragio del ""Batavia"""" fece ancor più scalpore di quanto non ne farà poi il """"Titanic"""" tre secoli dopo: Simon Leys, grande esperto di racconti di mare, ne racconta la tragica vicenda e delinea il ritratto di un uomo in fuga dall'Olanda, i suoi contatti con uno dei maggiori pittori in odore di eresia e la sua metamorfosi in criminale.""