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Il caso Palazzo Citterio. La Grande Brera
"...Gli oggetti storici si possono spiegare come soluzioni a problemi in determinati frangenti, ricostruendo col pensiero una relazione fra oggetto, problema, circostanze."""" (Baxandall). L'""""oggetto storico"""" che cercheremo di spiegare è palazzo Citterio in relazione alle """"circostanze"""" che ne hanno caratterizzato la """"forma"""" architettonica attuale a partire dal 1972, anno dell'acquisto da parte dello Stato. Da allora a oggi sono passati oltre quarant'anni, quasi mezzo secolo nel corso del quale si sono susseguite almeno tre generazioni di Ministri e Soprintendenti e altrettante di progettisti architetti, che dovevano trovare la soluzione al """"problema"""" dell'utilizzo del complesso. Perché viene deciso di acquistare palazzo Citterio e perché ne viene stabilita la destinazione a uso della Soprintendenza alle Gallerie di Milano e ad ampliamento della Pinacoteca di Brera? Quali erano i soggetti preposti alla decisione? Quali altri soggetti, pubblici e privati, hanno orientato le scelte sia nella fase dell'acquisto che in quella progettuale? Una ricostruzione del """"caso Citterio"""" attraverso gli atti d'archivio delle Soprintendenze coinvolte." -
Villa Andrea Ponti a Varese tra storia e restauro
Il volume ripercorre la storia della villa e dei suoi protagonisti, in primis l'architetto Giuseppe Balzaretto e il colto imprenditore Andrea Ponti, riflettendo anche su temi più ampi come la villeggiatura sui colli nell'Ottocento e la pratica della conservazione dei monumenti, ma non solo. Questo volume racchiude infatti anche un'altra storia, il racconto di un restauro, che fin dal principio si è rivelata avvincente e ricca di sorprese. La curiosità e la ricerca sono state il principale motore dell'intervento su Villa Ponti. Si è trattato di un processo di avvicinamento colto attraverso lo studio delle cause che avevano prodotto il degrado e di un intervento mirato su queste, ancor prima di contrastare i fenomeni più evidenti che si manifestavano in superficie. Attraverso le immagini e le dettagliate descrizioni delle fasi del restauro si rivivono le esperienze e le complessità del grande cantiere che in meno di un anno ha restituito a Varese questa imponente e affascinante villa. -
Palazzo Citterio. Progetti in mostra
Palazzo Citterio, acquistato dallo Stato nel 1972, fu pensato da subito come indispensabile aggiunta per fare della Pinacoteca di Brera un museo moderno, dotato di servizi adeguati, con spazi per le opere del Novecento che si contava di acquisire da collezionisti milanesi. La storia del suo recupero è però complessa: fatta di incertezze, opposizioni, cause legali, imprevisti tecnici, difficoltà finanziarie, ha lasciato segni multipli sul corpo dell'edificio e, ad oggi, non è ancora conclusa. In questo volume si presentano i progetti concorrenti alla gara europea per la progettazione definitiva, esecutiva per i lavori di restauro e rifunzionalizzazione del complesso conclusa nel dicembre 2013. Le soluzioni sono state assai diverse, tutte significative. Esaminando le tavole sarà possibile comprendere come ciascuna di esse si sia confrontata con un edificio che non solo reca in sé l'impronta di momenti culturali differenti ma che è chiamato a svolgere - in un futuro che si vuole prossimo - un ruolo significativo nella vita cittadina di Milano. -
La logistica è logica. Italmondo e sessant'anni di storia dei trasporti. Ediz. italiana e inglese
Oltre mezzo secolo di vita di Italmondo, storica azienda italiana di spedizioni internazionali e logistica.rnAttraverso storie, testimonianze, immagini e documenti, il volume ripercorre la storia di Italmondo, azienda leader internazionale nel settore dei trasporti e della logistica, fondata da Giacinto Chiesa nel 1953. Attraverso questa vicenda imprenditoriale, si può osservare in controluce l’evoluzione dei consumi, della distribuzione e della grande e piccola industria durante e dopo il boom economico italiano. Oggi, forte di solide risorse e infrastrutture, il gruppo Italmondo è impegnato nelle sfide dell’integrazione logistica con il web, nella web economy direttamente e nell’acquisizione di marchi dello stile italiano, come Fragiacomo. -
Le età della donna. Diario del corpo femminile
La donna non ha età, o forse ne ha così tante che ognuna merita una descrizione accurata, una definizione di ciò che accade al corpo e alla psiche. L'intera vita di una donna è qui raccontata con un approccio divulgativo e un tratto scientifico semplice alternato a pagine di diario. Cosa succede e perché mentre gli anni passano? Cosa differenzia la bambina dall'adolescente, la giovane adulta dalla donna matura? Quali sono i metodi di prevenzione nelle diverse fasce di età, quale stile di vita aiuta a vivere meglio? Queste e altre domande trovano risposta, insieme a suggerimenti per risolvere piccoli e grandi problemi tipicamente femminili che non sempre devono essere visti con eccessiva preoccupazione. Sapere cosa fare significa vivere meglio: questo libro vuole spiegare alle donne le diverse fasi della vita e tanti trucchi per essere longeve e felici. -
Equilibrium
Camminiamo su due piedi da almeno sei milioni di anni e da subito abbiamo imparato a scaricare il peso del nostro corpo sull'arco del piede. Salvatore Ferragamo ha dedicato la sua vita allo studio anatomico del piede e dell'arco plantare, confrontandosi con l'architettura e l'ingegneria, come dimostrano i suoi brevetti. L'elogio del camminare, danzare scalzi o sulle punte, avanzare sul filo come funamboli, scalare montagne, incedere e marciare a comando, passeggiare per ritrovare se stessi, deambulare senza meta sono solo alcuni dei temi affrontati nel volume a corredo della mostra ""Equilibrium"""", il nuovo progetto del Museo Salvatore Ferragamo, curato da Stefania Ricci e Sergio Risaliti. """"Equilibrium"""" si basa infatti su un confronto tra opere d'arte di valore e significato eccezionali e media diversi - pittura, scultura, fotografia, video, cinema, edizioni a stampa - arricchito da documentari e testimonianze storiche, immagini d'archivio e una serie di interviste a personaggi celebri della nostra epoca: Wanda Miletti Ferragamo e James Ferragamo, Reinhold Messner, Eleonora Abbagnato, Will Self, Cecil Balmond e Philippe Petit. I curatori hanno selezionato opere di Canova e Degas, di Rodin e Bourdelle, di Matisse e Picasso, di Lipchitz e Severini, di Klee e Calder."" -
Carmine Ciccarini. La città delle anime. Ediz. italiana e inglese
Il volume presenta una selezione di vedute di Carmine Ciccarini raffiguranti la città contemporanea: personalissime visioni dell'artista che colgono la vita frenetica della metropoli, costantemente annegata in un'alienante solitudine che permea le immagini ora fluttuanti, ora distillate in una insidiosa quiescenza. Tema già affrontato dai pittori futuristi, la città che sale si trasforma e trasforma anche la gente che la vive. Come scrive il curatore ""La città metropolitana va intesa come una caustica metafora dello strazio esistenziale a cui è sottoposto l'uomo che va a riflettersi nelle strutture che egli stesso ha messo in movimento e non è più in grado di regolamentare. E le anime? Paiono staccate da un corpo che non è più in grado di accoglierle."""""" -
La piazza imbandita. Mercati storici lombardi tra XVIII e XX secolo
Nel mito, Mercurio è il dio del commercio, degli scambi e dei profitti mercantili. Il suo nome deriva dal termine latino merx che designa la merce, e probabilmente significa mercante. Il tipo di mercato esaminato in questo libro è propriamente il luogo fisico, tutelato dal dio dei traffici, dove le merci vengono scambiate. È un luogo convenuto nel centro urbano dove si contano, si pesano, si registrano, si valutano le derrate da vendere e da acquistare; dove si stabiliscono i nessi tra le risorse, le tecniche e i bisogni, si quantificano i calcoli necessari per raggiungere un punto d'incontro tra domanda e offerta. Il mercato assorbe dunque una tra le funzioni più importanti della collettività, dando concretezza nello spazio alla dimensione alimentare. E tuttavia, pur costituendo un elemento chiave nella parabola della nutrizione, questa struttura della civiltà materiale è malnota, misconosciuta dalla storiografia intorno al cibo o, più spesso, è associata a un'idea di folclore, che abitualmente poggia sulla falsa concezione che vi siano creazioni collettive spontaneamente prodotte dal popolo. Attraverso dipinti, stampe, fotografie e documenti questo volume ripercorre la storia e l'importante ruolo dei mercati storici in Lombardia tra XVIII e XX secolo. -
Atlante dei Sacri Monti prealpini. Ediz. illustrata
Il volume illustra e documenta un itinerario nel ""sistema"""" dei Sacri Monti prealpini, considerati nel loro complesso un mondo con proprie valenze di cultura religiosa e artistica. Il volume analizza e confronta i diversi casi di Sacri Monti prealpini, ricostruendone la storia comune e ponendo in risalto la comune cultura religiosa - dalle sue radici francescane a quelle borromaiche - e artistica. In tale mondo, con felice interpretazione delle valenze proprie dell'ambiente naturalistico del territorio prealpino, tra la fine del XV sec. e gli inizi del XVII secolo nacque e si sviluppò, una tipologia artistica monumentale, quella dei Sacri Monti: un """"sistema"""" di più cappelle di grandi dimensioni architettoniche, connesse in schemi ora di via sacra ora di città, ospitanti ciascuna un gruppo statuario rappresentante un """"mistero"""" della storia di Cristo o dei Santi. Il repertorio iconografico evidenzia l'eccellenza qualitativa dell'arte dei Sacri Monti che ospitarono alcuni dei momenti più alti della cultura pittorica e plastica della tradizione lombarda tra Rinascimento e Barocco, da Gaudenzio Ferrari a Giovanni d'Enrico, ai Prestinari, al Morazzone, a Tanzio, a Francesco Silva, a Dionigi Bussola, autori che fanno di questa """"Gerusalemme nelle Alpi"""", vivente in tali Sacri Monti prealpini, un caso unico nella storia dell'arte occidentale."" -
I Santillana. Works by Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana. Ediz. italiana e inglese
"I Santillana"""" esplora il duplice universo dei fratelli Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana, discendenti di una mitica dinastia vetraria, formati nel solco del padre, Ludovico Diaz de Santillana, e del nonno, Paolo Venini. Pubblicato in occasione dell'esposizione veneziana, il volume presenta un centinaio di lavori, comprendenti sculture, opere e oggetti in vetro, realizzati dai due artisti a partire dagli anni Ottanta a oggi, insieme a un corpus di nuovi lavori appositamente pensati e realizzati per l'esposizione veneziana. Opere che non sono il risultato di un lavoro a quattro mani, ma al contrario indagano singolarmente il linguaggio, diverso ma intrecciato, dei due artisti, entrambi legati a un percorso artistico autonomo ma con una storia familiare e biografica comune. Il volume riunisce i contributi critici di Pasquale Gagliardi (segretario generale della Fondazione Giorgio Cini), Martin Bethenod (direttore della François Pinault Foundation) e Peter Murray (direttore dello Yorkshire Sculpture Park), una conversazione di Bethenod con Alessandro Diaz de Santillana e Laura de Santillana, il catalogo delle opere, corredato dalle fotografie dell'allestimento della mostra, e le biografie dei due artisti." -
Milano 10 capolavori. Ediz. illustrata
L'eccellenza del genio italiano si manifesta in dieci capolavori che da soli valgono il viaggi a Milano: il Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo, la Pala di Brera di Piero della Francesca, il Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti di Andrea Mantegna, l'Ultima cena di Leonardo da Vinci, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti, la Canestra di frutta di Caravaggio, Il bacio di Francesco Hayez, Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo e Rissa in Galleria di Umberto Boccioni. Un ritratto di Milano attraverso dieci capolavori custoditi nei suoi musei. -
L' ultimo degli ingiusti
Dopo ""Shoah"""", nel 2013 Lanzmann decide di realizzare un film su Benjamin Murmelstein, l'ultimo decano del Consiglio Ebraico del ghetto di Theresienstadt (o Terezin) recuperando la lunga intervista filmata che gli aveva fatto quando era esule a Roma. Theresienstadt, detto anche il """"ghetto modello"""", apparentemente era una stazione termale che Hitler aveva """"regalato"""" agli ebrei. In realtà era uno specchietto per le allodole per le potenze straniere e la Croce Rossa Internazionale e un campo di concentramento e di smistamento. Murmelstein fu a lungo accusato di collaborazionismo e non poté mai mettere piede in Israele. Lanzmann, con le sue domande risolute, ottiene da Murmelstein una confessione sincera e talvolta quasi politicamente scorretta, ma mai in contraddizione con una vita di raro coraggio e con la decisione di non fuggire quando avrebbe potuto, restando invece tra la sua gente per fare tutto il possibile."" -
Last words
Last words è una raccolta di found poems. Il disegno concettuale che la presiede è drammatico: restituire il lirismo degli istanti ultimi. Con questo obiettivo Gabriele Tinti ha composto in una collettanea, in un unico, lungo, doloroso, commovente, poema della realtà, le ultime parole di persone comuni che hanno scelto di suicidarsi. Parole organizzate dall'autore in forma di epitaffio collettivo e riportate fedelmente, senza alcuna modifica di sorta, privandole così di qualsivoglia patetico tentativo d'immedesimazione, di finzione, di artificiosità letteraria. Letali, terribili, lucide, scritte come urlo, come grido, in serenità, con consapevolezza, in pace. Sono parole che contengono tutta la complessità terribile della vita. Nel loro essere ultime, conclusione d'ogni comunicazione, d'ogni slancio vitale, testimoniano la più autentica difficoltà dell'essere uomini. Il libro contiene i saggi di Derrick de Kerchkove e Umberto Curi ed è arricchito dalle immagini di morti per suicidio di Andres Serrano tratte dalla scandalosa serie The morgue. -
Il Palazzo vescovile a Padova. Ediz. a colori
"Il Palazzo Vescovile, oggetto di questo volume, sorgeva nella porzione di città inscritta nel quartiere Duomo, nell'omonimo centenaro e nella contrada Vescovado. Padova, così come molti altri poli urbani dell'Italia comunale centro-settentrionale, fin dagli inizi del XIII secolo era infatti suddivisa in quartieri (Duomo, Ponte Altinate, Ponte Molino, Torricelle), ripartiti a loro volta in centenari, ciascuno dei quali era frazionato in svariate contrade, ossia la più piccola unità topografico-amministrativa cittadina. La sede dell'episcopio, sin dall'età tardoantica e altomedievale', era ubicata in un punto nodale di Padova. Tuttavia, proprio a partire dalla prima metà del Trecento, la dialettica fra il potere politico ed ecclesiastico divenne, nel sito dove sorse la nuova dimora dei presuli, particolarmente intensa.""""" -
Kikki Ghezzi. Roots. Ediz. italiana e inglese
Il libro è la prima monografia dedicata a Kikki Ghezzi, artista milanese residente a New York dal 1996. Esso nasce dalla volontà di documentare e di mettere a fuoco le caratteristiche e gli esiti delle suo percorso artistico, dalle prime prove pittoriche, ai lavori più maturi fino al suo ultimo ciclo (""Roots"""") nato tra l'estate 2013 ed il 2014 e qui per la prima volta presentato nel suo insieme. Il libro testimonia quindi una ricerca pluriennale, che trascende progressivamente vicende e ossessioni autobiografiche approdando a una sintesi tra immagine e astrazione. Nei dipinti di carattere onirico precedenti il 2013 la figura era una presenza costante, quasi ossessiva, ma spesso invisibile ed evocata solo simbolicamente. Nell'ultimo ciclo di opere sono delle vere radici, di varie forme e dimensioni, ad essere oggetto dell'attenzione e della sperimentazione di Kikki Ghezzi e ad assumere l'aspetto di strane creature umanizzate. Si tratta di radici trovate dall'autrice a varie latitudini del mondo, la cui metamorfosi porta alla luce le due anime della pittura dell'artista, quella energica ed espressiva, di forte accensione cromatica, e quella fragile e delicata, dai toni tenui e modulati. Due anime che sembrano infine ricomporsi nel segno incisivo dei disegni. Il volume è curato da S. Fontana, N. Grimes, L. Banner,S. Cusatelli, D. Ebembach, A. Groos, P. Buettner, K. Park."" -
Terreferme. Emilia 2012. Il patrimonio culturale oltre il sisma
Il progetto ""Terreferme. Emilia 2012: il patrimonio culturale oltre il sisma"""" nasce ad un anno dal terremoto che nel maggio del 2012 ha colpito la pianura emiliana a nord del Po tra le province di Ferrara, Bologna, Modena e Reggio Emilia. Dopo dodici mesi di lavoro in situazione di grave emergenza, con quasi 2.000 beni architettonici danneggiati e con la necessità di avviare in tempi rapidi i cantieri per la messa in sicurezza, è emersa l'esigenza di stabilire un primo momento di riflessione sulle attività svolte. L'esperienza umana e professionale maturata dai tecnici e dai funzionari del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo impegnati nella salvaguardia del patrimonio culturale di queste terre di pianura profondamente ferite, doveva trovare un luogo dove essere raccolta e valorizzata per essere poi codificata e condivisa. Terreferme ha l'ambizione di essere """"quel luogo""""; un laboratorio permanente per la raccolta di dati e informazioni e per lo sviluppo delle migliori pratiche di intervento sui beni culturali colpiti da eventi naturali distruttivi. Il volume, catalogo della mostra multimediale allestita in Triennale in occasione del secondo anniversario del terremoto, rappresenta il primo momento di visibilità di questo progetto. Terreferme presenta 43 video narrazioni sulle caratteristiche del patrimonio culturale emiliano, sui danni che ha subìto e sulle attività che sono state svolte per la sua tutela e per consentirne il recupero futuro."" -
Trame. Le forme del rame tra arte contemporanea, design, tecnologia e architettura. Ediz. italiana e inglese
Il rame ha avuto un'importanza straordinaria nel cammino dell'uomo verso la civilizzazione, al punto che ha dato il nome a un periodo storico: l'Età del rame. Questo metallo è resistente, ma anche duttile, malleabile, e possiede un'alta capacità di conduzione. Per i suoi pregi funzionali è stato storicamente utilizzato nelle applicazioni della vita quotidiana e, in tempi recenti, quale componente particolare nella tecnologia più avanzata. Soggetto a ossidazione, il rame assume colore diverso passando dal rosso al verde al blu petrolio. Per queste sue caratteristiche, da sempre è stato oggetto di espressione decorativa e artistica e viene impiegato da esponenti di spicco provenienti da differenti esperienze. ""Trame"""" propone un originale viaggio alla scoperta di questo materiale meraviglioso, un percorso attraverso opere d'arte, oggetti di design e d'architettura, applicazioni tecnico-scientifiche, documentazione fotografica e video ove il rame è il filo conduttore che accomuna autori che hanno sfruttato in modo fortemente innovativo le qualità formali, strutturali e plastiche di questo materiale."" -
Guanti bianchi
Sarajevo, 28 giugno 1914. Sei colpi di rivoltella freddano Francesco Ferdinando d'Asburgo e Sophie Chotek, sposa morganatica dell'erede di Francesco Giuseppe perché ""non abbastanza nobile"""" per diventare imperatrice. In sette capitoli, corrispondenti ai giorni in cui si dipana la querelle fra l'opinione pubblica e Alfred di Montenuovo, incaricato di organizzare le esequie, Edgarda Ferri racconta le discussioni, i puntigli, i compromessi dell'inquietante Gran Ciambellano di Corte, che non riconosce Sophie come moglie legittima dell'erede al trono, arrivando a concederle soltanto un paio di misteriosi guanti bianchi posati sulla bara, poggiata a terra e lontana da quella del marito, issata su un enorme catafalco ornato dai simboli imperiali."" -
La vita e l'opera del compositore Foltýn
Chi era davvero Bedrich Foltýn? Un artista o un impostore? Un poeta, un musicista di valore o un abile contraffattore? Un genio originale o un astuto imbroglione? Karel Capek cerca di darci una risposta in questo libro, costruito al tempo stesso come biografia e perizia giudiziaria: ex compagni di scuola, amici, donne e conoscenti sono chiamati a testimoniare dello strano caso del compositore Foltýn, musicista appassionato ma di scarsissimo talento. Il libro affronta i grandi interrogativi del primo Novecento: la verità e la menzogna nell'arte, l'artificiosità della vita e l'autenticità dell'artificio. Combinando comicità e malinconia, ""La vita e l'opera del compositore Foltýn"""" testimonia, con dolcezza e intima sofferenza, la coesistenza del dilemma artistico e il raffinato interrogarsi dello stesso autore."" -
Giotto. Ediz. illustrata
"Rimutò l'arte di greco in latino, e ridusse al moderno."""" Con queste parole Cennino Cennini, pittore e teorico, sintetizza intorno al 1390 nel suo Libro dell'arte il ruolo innovatore di Giotto. Quello di interprete del nuovo naturalismo trecentesco, che supera gli schemi ieratici e innaturali dell'arte bizantina e apre all'Umanesimo. Un ruolo di rottura, avvertito chiaramente dai contemporanei. Il cronista trecentesco Giovanni Villani, qualche anno dopo la morte del pittore avvenuta l'8 gennaio 1337, lo definisce nella sua Cronica """"il più sovrano maestro stato in dipintura che si trovasse al suo tempo, e quegli che più trasse ogni figura e atti al naturale"""". Pittore, architetto e scultore, Giotto è da sempre un mito. Certamente per la sua pittura """"dal naturale"""", cioè dal vero, rivoluzionaria e innovatrice, per il nuovo senso dello spazio, del volume e del colore, che si lascia alle spalle il Medioevo. Ma anche per le capacità imprenditoriali, in grado di riorganizzare i cantieri artistici e compiere straordinarie imprese non solo per i francescani, ma per papi e re, da Roma ad Avignone, e nella stessa Firenze, dove nel 1334 viene eletto dal Comune """"magistrum et gubernatorem"""" per i lavori nel duomo e nella città. Abile e vivace capobottega, è un oculato uomo d'affari, come rivelano le scarne note biografiche. Presentazione di Giancarlo Vigorelli."