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Armenia. Il popolo dell'Arca
L'Armenia ha una storia ricca di fascino che affonda le sue radici nella tradizione biblica del Diluvio Universale, emblema di rinascita e di nuova vita. È proprio alle pendici dell'Ararat, sulla cui cima si era arenata l'Arca di Noè, che nel VII sec. a.C. si formò il popolo armeno. Ancora oggi il monte Ararat è un richiamo simbolico fondamentale per l'Armenia, che nel 301 d.C. fu il primo paese al mondo ad adottare il Cristianesimo come religione di Stato. Il volume, a corredo dell'esposizione romana, presenta una ricca selezione di reperti archeologici, codici miniati, opere d'arte, illustrazioni e documenti che offrono una visione amplissima della presenza e del contributo dell'Armenia alla cultura universale. ""Armenia. Il popolo dell'Arca"""" è un viaggio fatto di tappe fondamentali, di intrecci inevitabili, di integrazioni di genti che emergono come affascinanti mosaici, e narra il popolo armeno e il suo albero identitario attraverso i suoi codici e la sua arte millenaria. Preceduto da un'introduzione dei curatori, il volume è suddiviso in tre sezioni (Storia, lingua e religione; Espressioni artistiche; Gli Armeni in Italia) e comprende i saggi di Vartan Karapetian, Paolo Lucca, Gabriella Uluhogian, Murad Hasratian, Hamlet Petrosyan, Dickran Kouymjian, Anna Sirinian, oltre al catalogo delle opere, alla cronologia della storia armena e alla bibliografia."" -
Mimmo Rotella. Ediz. italiana e inglese
La sperimentazione di tecniche e materiali nella lunga carriera dell'artista. Mimmo Rotella, noto per i suoi décollage, era per sua natura un grande sperimentatore. Il suo interesse per le possibilità espressive dell'uso di diverse tecniche di lavoro non era fine a se stesso, ma rivolto a un bisogno intenso di superare i limiti imposti dai linguaggi tradizionali. In qualsiasi procedimento impiegato - décollage, retro d'affiche, riproduzione fotografica, Artypo, vuoto o sovrapittura - Rotella ha sempre adottato questo approccio nel tentativo di superare gli schemi acquisiti. È stato il suo bisogno di una continua sperimentazione e la riformulazione della grammatica artistica il suo credo, in quel nomadismo stilistico che gli ha permesso di non essere intrappolato in una formula stanca, ma che ha aperto la strada a una pratica sempre innovativa durante tutto il corso della sua carriera. Realizzata in collaborazione con il Mimmo Rotella Institute in occasione della prima retrospettiva dell'artista a Londra, la monografia documenta il fascino di Rotella per la scoperta di tecniche e materiali innovativi in oltre cinquant'anni di attività, iniziata a partire dall'inizio degli anni cinquanta e conclusasi al principio del Duemila. -
Il cortile antico del Palazzo del Bo a Padova
Il palazzo del Bo, sede di una delle più antiche Università europee, è senza dubbio il più rilevante edificio pubblico costruito a Padova nel corso del Rinascimento. Le vicende dell'insediamento dello Studio patavino nel complesso denominato inizialmente hospitium bovis si snodano a partire dall'ultimo decennio del Quattrocento. Ma è nel 1545 che la Signoria di Venezia dispose che le strutture edilizie di origine medievale dovessero essere sottoposte a una profonda revisione architettonica. Due anni più tardi iniziava il cantiere che portò alla realizzazione del nuovo edificio. Se per gli ambienti interni furono riutilizzate le strutture preesistenti, il cortile porticato interno, invece, fu il risultato di una precisa volontà formale. Questo luogo ha tramandato lungo i secoli il significato simbolico collegato alla presenza universitaria, richiamando nelle monumentali forme dei doppi loggiati una misura rievocativa del mondo classico antico. Il volume, grazie all'ampio apparato iconografico che lo correda, illustra l'esito dei lavori di restauro recenti che hanno restituito l'aspetto monumentale del cortile antico e soprattutto, con la pulitura di lapidi e stemmi, hanno fatto emergere antiche memorie araldiche ormai scordate aprendo nuove ipotesi d'indagine e studio. -
Cantiere del '900. Opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo. Vol. 2
L'arte del Novecento, che segnò una stagione di eccezionale fervore per la storia culturale e artistica del nostro Paese, trova ampia ed esaustiva documentazione nelle raccolte d'arte di Intesa Sanpaolo, con un particolare approfondimento per la produzione del secondo dopoguerra. La valorizzazione di queste collezioni si attua attraverso il progetto espositivo denominato Cantiere del '900 che, adottando una formula ""a geometria variabile"""", presenta a rotazione le opere del XX secolo che formano la cospicua raccolta. Il primo allestimento ha presentato un percorso dedicato alle principali tendenze artistiche dagli anni Cinquanta alla fine del secolo, arricchito da cinque appuntamenti monografici. Questa seconda edizione propone invece una lettura trasversale dell'arte italiana tra gli anni Venti e Novanta, imperniata su sei filoni tematici: il tempo e lo spazio, il bianco e il colore, la figura e il paesaggio. Si intende esplorare la varietà di """"forme"""" che tali categorie hanno assunto sia, visivamente, nella realizzazione materiale delle opere, sia, sul piano teorico, nella riflessione critica degli autori. Sono 79 i lavori esposti, di artisti quali Balla, de Chirico, Mafai, Sironi, Tancredi, Turcato, Fontana, Vedova, Burri, Manzoni, Dorazio, Paolini, Beecroft, per citarne solo alcuni."" -
Padiglione Italia. Ediz. italiana e inglese
Il Padiglione Italia è stato immaginato e progettato come luogo in grado di rappresentare un intero Paese attraverso l'idea del ""saper fare"""" Italiano, raccontando in maniera inedita le nostre eccellenze culturali, paesaggistiche e produttive. L'edificio rimarrà infatti traccia permanente lasciata in eredità dall'esperienza di Expo Milano 2015, e questo volume intende raccontarne la storia, l'evoluzione fisica e la complessa gestione sino alla sua realizzazione. Il Padiglione Italia è stato progettato dallo studio di architettura Nemesi con il gruppo Proger-BMS, che si è occupato della gestione complessiva del progetto oltre che della progettazione strutturale e impiantistica, e Livio de Santoli per la strategia ambientale ed energetica. La realizzazione dell'opera ha visto protagoniste quattro imprese italiane, Italcementi per la fornitura del cemento biodinamico utilizzato per la realizzazione della pelle ramificata di rivestimento, il General Contractor Italiana Costruzioni, Stahlbau Pichler per la costruzione della vela di copertura in acciaio e vetro, Styl-Comp per l'ingegnerizzazione, produzione e montaggio del rivestimento architettonico ramificato. Voci di un coro composito che hanno abbracciato le differenze e le complessità portando a termine un'opera in grado di interpretare il tema di Expo """"Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita"""" e, insieme, il disegno dello spazio pubblico, una grande piazza coperta in grado di riunire la comunità dei visitatori."" -
Alberto Ghinzani. Una linea lombarda. Ediz. italiana e inglese
Dedicata all'opera di uno dei protagonisti della scultura italiana contemporanea, forse l'ultimo erede lombardo della grande tradizione plastica che va da Medardo Rosso a Marino Marini, la monografia, a corredo della mostra di Bellinzona, ripercorre attraverso una selezione di sculture e un nucleo di disegni l'intero cammino espressivo dell'artista, mettendone in luce il rapporto con i maestri e documentando, in particolare, alcune stagioni della sua produzione meno note, ma di intenso fascino e rilevanza linguistica. Medardo Rosso è un artista che Ghinzani ha amato fin dalla giovinezza, negli anni acerbi dell'accademia, colpito non da un'opera in particolare ma dalla sua idea di scultura e dal suo lavoro sulla materia, sulla superficie. Alla lezione di Medardo, però, Ghinzani ha subito avvicinato quella di Giacometti. Dal grande artista elvetico, visto in un viaggio a Parigi nel 1963, l'artista lombardo non ha ripreso forme o motivi, ma piuttosto un modo di pensare e interpretare le cose. Un'analoga aspirazione all'essenzialità e all'essenza si ritrova anche nell'opera di Ghinzani, che è sempre un esercizio di sintesi e di spoliazione, un procedimento per via di levare, una ricerca dei minimi termini delle cose, anche se non giunge mai a un incorporeo minimalismo. -
Palma. L'invenzione della bellezza. Ediz. illustrata
Questo volume dedicato a Iacopo Nigreti, il Palma (Serina, circa 1480 Venezia, 1528), raccoglie una riflessione multidisciplinare dall'italianistica alle letterature straniere, dalla storia dell'arte e dell'iconologia agli studi culturali fino alle discipline dello spettacolo sull'opera di uno dei grandi protagonisti dell'arte veneta. Maestro del catturare, nell'immagine pittorica, visioni storiche, culturali e sociali, scenari affettivi privati e rivoluzioni concettuali. Il fil rouge di questa monografia è rappresentato dall'affermazione artistica della Bellezza, incarnata in una femminilità che diviene allegoria stessa della vita. E Palma è all'origine di un nuovo prototipo di Bellezza, con il suo repertorio di ritratti femminili, corpi-paesaggio che incarnano la nostalgia e la fecondità della terra o, più concretamente, donne dalle forme morbide e orgogliosamente sensuali, offerte all'occhio quanto alle carezze. Inattesa e stupefacente è l'impronta che questa icona del femminile ha lasciato sui secoli successivi, il mito di Palma ""inventore di Bellezza"""" che puntualmente riaffiora nelle letterature e nelle arti europee fino all'Ottocento, lasciando tracce persino nell'immaginario del cinema e dei media contemporanei. Una storia in larga parte ancora sommersa di cui gli studi qui raccolti, frutto delle ricerche di giovani studiosi, restituiscono il primo frammento di questo peculiare tipo di Bellezza."" -
Marcello Jori. Le grand jour à l'Ile de la Grand Jatte
Nato a Merano nel 1951, Marcello Jori è un artista versatile che ama confrontarsi con linguaggi diversi, spaziando dalla pittura alla letteratura e all'illustrazione, dalla fotografia al design. Persegue da subito un progetto di arte totale, riprendendo in chiave contemporanea l'atteggiamento dell'artista rinascimentale, pittore, scultore, architetto e scrittore al tempo stesso, capace di ricevere ispirazione da ogni forma artistica. Agli inizi degli anni Ottanta intraprende la produzione dei Cristalli, gemme preziose, contenitori di energia e di luce da cui nasceranno fortunati dipinti con la serie dei Giacimenti, delle Foreste e delle Città. Nel 1996 presenta il libro La città meravigliosa degli artisti straordinari: ambizioso progetto di una città dipinta per artisti viventi destinati all'immortalità, in cui ogni edificio è a misura dei loro stessi corpi, un mondo ideale di cui l'artista si fa artefice e custode. Nel 2010 presenta alla Fondazione Marconi un progetto importante, Gli Albi dell'Avventura, veri e propri distillati del suo fare artistico che definisce una svolta significativa nel suo percorso. Marcello Jori inventa e dipinge amicizie ""immaginaria"""" con artisti dl passato, impossibili nella vita reale e racconta in prima persona le proprie imprese ed emozioni con parole e immagini, a metà tra realtà, storyboard e fantastico racconto."" -
Milano architettura. La città e l'Expo. Ediz. illustrata
Un nuovo ed ulteriore tassello dedicato alle recenti e decisive trasformazioni di Milano e del suo territorio con un focus sull'area Expo tra padiglioni internazionali, clusters e strutture di servizio. Suddiviso in quattro macro-aree (Milano Centro, La periferia storica, La grande Milano, Expo Milano 2015) il volume propone una lettura dei più significativi interventi in città selezionati per la loro dimensione, scala e portata (dalle aree ex-Portello a Portanuova/Isola/Varesine, da City-Life al rinnovamento di ex-Milano Fiori ad Assago) capaci di innestare modalità completamente nuove, e talvolta inaspettate, nella riattivazione di relazioni sul territorio urbano, casi emblematici per la loro qualità architettonica - dalle scale e tipologie varie - a cui si aggiungono progetti caratterizzati da un rilevante ruolo culturale (la nuova sede della Fondazione Prada, la Fondazione Feltrinelli, il Museo delle culture all'ex Ansaldo...). Il tutto ripercorso attraverso un apparato di complete schede critiche aggiornate, corredate da disegni di progetto, immagini e contributi dei protagonisti della cultura architettonica italiana. -
Milano design restaurant. Ediz. italiana e inglese
I più famosi e recenti luoghi dedicati al food & drink progettati a Milano, dalla speciale connotazione architettonica. Diciotto location che sono ristoranti, ma anche luoghi di conversazione, di ritrovo e molto altro. Luoghi che in maniera irregolare costellano la città e ne rivitalizzano zone innescando nuovi modi di stare assieme o recuperando passioni tradizionali per godere del cibo e del bere. Diciotto esempi dove l'interior ha espresso scelte precise, dal super-lusso all'essential-chic, dal vegano al cino-fusion, dall'etico al sostenibile. Tutti da scoprire. I luoghi: Priceless Milano Ristorante; T'a Milano Store & Bistrot; Locanda alla Mano; Ristorante Terrazza Triennale e Padiglione ""Arts & Foods""""; Pisacco Restaurant & Bar; Dry Cocktails&Pizza; Zazà ramen; Princi Bakery; Björk Swedish Brasserie & Side Store; Ristorante Berton; Ceresio 7 Pools & Restaurant; Iyo; Radicetonda; Un posto a Milano; Zinc - Cocktail bar; Carlo e Camilla in Segheria; Padiglione del vino Expo 2015 Milano; Padiglione Slow Food Expo 2015 Milano."" -
Beato Angelico. Il giudizio svelato. Capolavori attorno al Trittico Corsini
Il catalogo presenta la teologia per immagini dipinta da Beato Angelico, miniatore e pittore, attraverso cinque capolavori, intimi e raffinati, che ""svelano"""" i protagonisti rappresentati nel trittico con l'Ascensione, il Giudizio universale e la Pentecoste, custodito presso la Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Corsini a Roma e recentemente riportato agli antichi splendori grazie a un accurato restauro. All'alba del Quattrocento, negli straordinari codici miniati e negli intensi dipinti su tavola, fra' Giovanni da Fiesole traduce le innovazioni di un umanesimo dell'arte con intima grazia e un suggestivo misticismo della luce, che si irradia dalla Madonna dell'umiltà e dal Cristo giudice, al centro di un racconto salvifico che coinvolge l'uomo. Nelle sue opere Beato Angelico dimostra di essere legato alle pratiche medievali e, allo stesso tempo, prossimo a una visione rinascimentale che lo rende un originale interprete del suo tempo. Attraverso i saggi di Daniela Porro, Antonio D'Amico e Salvatore Vitiello il volume, a corredo della prestigiosa mostra al Castello di Miradolo, documenta la straordinaria arte di Beato Angelico e la raffinatezza con la quale il frate pittore ha saputo toccare i concetti alti della religiosità attraverso lo strumento sublime della pittura."" -
Città di mare con nebbia
"Veridica relazione degli strani eventi accaduti nella nostra città l'inverno 1888, così come da me registrati..."""" Con queste parole, cariche di mistero e aspettativa, inizia il documento che il narratore dice di aver trovato nel cassetto segreto di un mobile di famiglia. E ben più che strani sono gli eventi che si svolgono in una ricca e tranquilla città di mare affacciata sul Baltico negli anni in cui la navigazione a vapore ha ormai sostituito i grandi velieri. Proprio su una di queste navi in città - in concomitanza con inspiegabili aggressioni notturne - giunge un misterioso straniero dal profilo rapace, che reca al seguito un servitore dall'aspetto inquietante. Mentre la paura si insinua come nebbia sottile, le autorità indagano e l'attenzione del lucido e razionale capitano Veidt si concentra sempre più sullo straniero misterioso. E la vicenda, una città e il Male, si dipana, veloce ed essenziale, secondo moduli propri al grande cinema dell'espressionismo tedesco, sino a una fine sinistra, che non dissolve l'orrore." -
Milano
Città degli affari, della moda e del design, centro industriale e direzionale, polo d'attrazione di generazioni di immigrati italiani, meta quotidiana di migliaia di pendolari, sede di case editrici, giornali e network televisivi, ricca di teatri, musei, gallerie e università, la Milano del XXI secolo è una metropoli che conserva i simboli di un illustre e millenario passato e che, al contempo, si mostra capace di rinnovarsi e modificarsi. Entro un tessuto urbano eterogeneo, ma certamente ricco e stimolante, emergono i documenti di una storia illustre: dall'epoca tardo romana all'età dei comuni, dalle signorie dei Visconti e degli Sforza all'età spagnola, dal Settecento asburgico agli splendori napoleonici, dall'età della prima industrializzazione al liberty e al déco, fino ad arrivare al secondo dopoguerra e alla più stretta contemporaneità. La guida, curata da Roberta D'Adda e Massimo Zanella, si articola in otto itinerari, che da piazza del Duomo, cuore della città, si irradiano verso le antiche porte, per spingersi poi fin nelle moderne periferie dove stanno prendendo corpo innovativi progetti urbanistici. Il volume è corredato da un ricco apparato di immagini, che guideranno il visitatore nelle sue scelte, da un'introduzione dedicata alla storia della città, da una cartina illustrante i percorsi consigliati e da un pratico indice dei luoghi. -
Milan
Città degli affari, della moda e del design, centro industriale e direzionale, polo d'attrazione di generazioni di immigrati italiani, meta quotidiana di migliaia di pendolari, sede di case editrici, giornali e network televisivi, ricca di teatri, musei, gallerie e università, la Milano del XXI secolo è una metropoli che conserva i simboli di un illustre e millenario passato e che, al contempo, si mostra capace di rinnovarsi e modificarsi. Entro un tessuto urbano eterogeneo, ma certamente ricco e stimolante, emergono i documenti di una storia illustre: dall'epoca tardo romana all'età dei comuni, dalle signorie dei Visconti e degli Sforza all'età spagnola, dal Settecento asburgico agli splendori napoleonici, dall'età della prima industrializzazione al liberty e al déco, fino ad arrivare al secondo dopoguerra e alla più stretta contemporaneità. La guida, curata da Roberta D'Adda e Massimo Zanella, si articola in otto itinerari, che da piazza del Duomo, cuore della città, si irradiano verso le antiche porte, per spingersi poi fin nelle moderne periferie dove stanno prendendo corpo innovativi progetti urbanistici. Il volume è corredato da un ricco apparato di immagini, che guideranno il visitatore nelle sue scelte, da un'introduzione dedicata alla storia della città, da una cartina illustrante i percorsi consigliati e da un pratico indice dei luoghi. -
Paolo Atchugarry. Città eterna, eterni marmi. Ediz. italiana, inglese e spagnola
Il volume costituisce il catalogo della mostra personale dello scultore uruguaiano, allestita nella suggestiva cornice del Museo dei Fori Imperiali Mercati di Traiano. Una rassegna di quaranta opere, di cui dieci monumentali che esposte all'aperto, scaturite nella quasi totalità da quel marmo di Carrara che ha fornito indispensabile alimento agli irripetibili capolavori della classicità e del Rinascimento custoditi nell'Urbe. Grazie all'abilità di Atchugarry si intende rinnovare l'antico e magico rapporto con lo statuario, evocando nelle composizioni delicatamente ascensionali del Maestro innegabili rimandi a una classicità che ci appartiene nell'intimo e nutre la sensibilità di chi ammira gli ""eterni marmi"""". Le opere dialogano tra di loro tracciando percorsi, senza sovrastare l'imponenza dello sfondo, si contestualizzano con esso in un unico concerto architettonico, così che la magia si perpetua. Marmi che ritrovano finalmente il loro spazio ottimale e l'immobilità del tempo, il concetto di equilibrio e di armonia non viene condizionato dalle dimensioni, dagli argomenti trattati o dalla sostanza su cui viene esercitata l'invenzione. La poeticità visiva della scultura di Pablo Atchugarry suggerisce temi metafisici, e il Maestro stesso considera il suo lavoro come una continua """"aspirazione verso un ideale,"""" un anelito che lo porta sempre più verso l'alto, verso """"orizzonti senza limiti""""."" -
Ligabue. Gualtieri. Il ritorno
Promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue e pubblicata in occasione del cinquantenario della morte, una grande monografia su uno dei più geniali e originali artisti del Novecento italiano. Centottanta opere tra dipinti, sculture, disegni e incisioni (alcune decine mai esposte in precedenza, tra le quali diversi autoritratti, impietosa raffigurazione di sé), ripercorrono la tormentata opera di Antonio Ligabue e confermano, al di là delle fuorvianti definizioni di naïf o di artista segnato dalla follia, il fascino di questo ""espressionista tragico"""" di valore europeo, nella cui opera, che fonde esasperazione visionaria e gusto decorativo, spira il vento del moderno. Di Ligabue è ormai nota la triste odissea esistenziale che segnò profondamente il suo lavoro. Espulso dalla Svizzera per la sua vita turbolenta, Antonio Ligabue arriva nell'agosto 1919 a Gualtieri; l'impatto con il nuovo ambiente si rivela da subito triste e doloroso. I primi dipinti di Ligabue (nei quali traspare il suo grande interesse per i musei di scienze naturali e per gli animali in genere) risalgono alla fine degli anni Venti; sono gli anni in cui Ligabue incontra a Gualtieri Marino Mazzacurati. La difficile e tormentata vita di Ligabue, segnata da ostilità e incomprensioni, e da ricoveri all'Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia e al Ricovero di mendicità di Gualtieri, è tutta dedicata, fino alla morte, alla pittura e alla scultura, nonostante le diffuse derisioni e i mancati riconoscimenti."" -
Impressionisti. Tête à tête
Nonostante il ritratto abbia avuto un ruolo essenziale nella pittura degli impressionisti (in particolare nella produzione di Degas e Renoir) e sia stato oggetto di un'autentica ridefinizione nell'ambito della scultura, soprattutto ad opera di Rodin, il genere in sé non ha mai suscitato grande attenzione. Come spiega Guy Cogeval, sembra quasi che gli storici dell'arte abbiano trascurato il fatto che la ritrattistica - probabilmente a causa del suo legame col modello - è stata il veicolo privilegiato di quell'avanguardia pittorica che si impose nella scena artistica a partire dagli anni sessanta dell'Ottocento. Fino all'autoritratto, che pure scandisce l'intera carriera di Cézanne, la cui ricchezza psicologica sarà riconosciuta dalla critica nell'opera degli eredi immediati dell'impressionismo come Gauguin e Van Gogh. Realizzato in occasione dell'esposizione romana, il volume presenta oltre sessanta ritratti dipinti o scolpiti appartenenti alle collezioni del Musée d'Orsay, uno dei musei più importanti al mondo, opere capitali realizzate da artisti francesi che sono oggi tra i più noti della storia dell'arte: Édouard Manet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Frédéric Bazille, Camille Pissarro, Paul Cézanne, Berthe Morisot o ancora Auguste Rodin. -
Don't shoot the painter. Dipinti dalla UBS Art Collection. Ediz. italiana e inglese
Un omaggio alla pittura contemporanea attraverso oltre cento tra i maggiori capolavori della UBS Art Collection dagli anni '60 ad oggi. Pubblicato in occasione della mostra milanese, il volume documenta come quest'ultima si proponga di sancire il ruolo della pittura come punto di riferimento nell'arte contemporanea per artisti e pubblico attraverso le opere di una delle più grandi collezioni corporate a livello internazionale, la UBS Art Collection. La mostra ospita opere di 91 fra i maggiori artisti internazionali come John Armleder, John Baldessari, Jean-Michel Basquiat, Michaël Borremans, Alice Channer, Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Gilbert & George, Katharina Grosse, Damien Hirst, Alex Katz, Gerhard Richter, Thomas Struth, Hiroshi Sugimoto, Mark Tansey e Christopher Wool, per citare solo alcuni nomi. Il catalogo è corredato da installation views che raccontano la mostra attraverso lo speciale allestimento ideato dal curatore in cui i visitatori hanno la sensazione di trovarsi all'interno di una insolita quadreria contemporanea di dipinti. Immaginando i quadri come fossero sospesi nello spazio museale, le pareti delle sale espositive sono coperte da fotografie che riproducono le sale della GAM come erano e come sono quando ospitano la collezione permanente del museo. -
Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell'arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960. Ediz. italiana e inglese
Un viaggio attraverso le opere di artisti che hanno segnato la storia dell'arte a nord delle Alpi e nel ""paese dove fioriscono i limoni"""" a partire da Giovanni Battista Piranesi e Caspar Wolf che alle soglie della modernità incarnano la polarità nord-sud, fino a Lucio Fontana e Alberto Giacometti che chiudono da protagonisti quella stessa epoca. Tra questi estremi si succedono confronti a volte collaudati, ma più spesso inediti e sorprendenti: Arnold Böcklin e Giorgio de Chirico, Ferdinand Hodler e Adolfo Wildt, Albert Anker e Giorgio Morandi, Giovanni Segantini e Medardo Rosso, Félix Vallotton e Felice Casorati, Max Bill e Luigi Veronesi. Approfondimenti sono inoltre dedicati a figure che non ammettono confronti: Giacomo Balla, Fortunato Depero, Sophie Taeuber-Arp e Paul Klee, la cui opera è esito dell'incontro tra una sensibilità maturata a nord e le atmosfere del Mediterraneo. Si dipana così, attraverso più di centocinquanta opere, il rapporto fatto di rime e dissonanze, convergenze inaspettate e improvvisi scarti che caratterizza i due secoli d'arte italiana e svizzera. Pubblicato in occasione dell'esposizione inaugurale del Museo d'arte della Svizzera italiana al LAC Lugano Arte e Cultura, il volume comprende i contributi di Marco Franciolli, Francisco Jarauta, Pietro Bellasi, Guido Comis, Gerd Roos, Matteo Piccioni, Sharon Hecker, Maria Cristina Bandera, Giorgina Bertolino, Ada Masoero, Walburga Krupp e Francesco Tedeschi, oltre al catalogo e all'elenco delle opere."" -
Anthony McCall. Solid light works. Ediz. italiana e inglese
Inglese di nascita, ma residente a New York dal 1973, Anthony McCall si dedica, a partire dai primi anni settanta, alla sperimentazione artistica nell'ambito dell'Expanded Cinema. Le sue ""Solid Light Sculptures"""" mettono in questione lo statuto stesso del mezzo cinematografico collocandosi tra scultura, performance, disegno e cinema. Fasci luminosi piani, curvi o conici, le sculture di luce solida di McCall attraversano lo spazio espositivo delineando volumi e ambienti e stagliandosi nella foschia artificiale che pervade l'aria. Negli spazi del Museo d'arte della Svizzera italiana presso il LAC Lugano Arte e Cultura, che con Anthony McCall inaugura la sua attività, luce e spazio diventano teatro di una irripetibile esperienza partecipativa. Il volume, curato da Bettina Della Casa, presenta i contributi degli studiosi Luke Skrebowski e Antonio Somaini, oltre a una recente intervista a McCall di Jarrett Earnest, ed è arricchito da fotografie inedite che documentano la mostra di Lugano.""