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La salita delle croci. «Salernum»: strutture dello spazio antropico 1
Due documenti del Codex Diplomaticus Cavensis (X sec.) riportano una lite giudiziaria tra il monastero di S. Massimo e quello di S. Lorenzo. I documenti descrivono la lite insorta per la giusta ripartizione dell'acqua incanalata del ribus/austini in una località esterna alla città denominata mons Berelais. Il termine Berelais definisce un luogo della Salerno medievale dove nella tarda antichità esisteva un anfiteatro. Già Erchemperto, nella ""Storia dei longobardi"""", usa il termine Berelais per l'anfiteatro dell'antica Capua. A Salerno mons Berelais è anche la traccia linguistica della forma accidentata della città, caratterizzata nella parte alta da ripe, salti e valloncelli, ed è il luogo che si raggiunge con la ripida scala della salita delle Croci. La riscoperta di questi luoghi, con l'aiuto di un accurato rilievo planimetrico, propone nuove ipotesi interpretative della città. Salernum, una città montuosamente marina, rivela una forma urbana strettamente legata al sito ed alla trasformazione, nel tempo, delle sue strutture edilizie. Il fenomeno, controllato nella sintesi del disegno, appare meglio definito con la localizzazione, nel perimetro della sua storia, dell'anfiteatro, del teatro e del castrum."" -
Oltre il Don. Un anno sul fronte orientale. Diario di guerra di Erminio Ferrari
Diario di guerra e testimonianza diretta della vita dei soldati sul fronte russo, ""Oltre il Don"""" nasce in un contesto di ricerca storica e familiare, con l'intento di tracciare lo spaccato di un'epoca guardando la storia dal basso degli eventi di tutti i giorni e intrecciando questo sguardo con il reportage giornalistico e il racconto. Al centro degli avvenimenti è il Capitano autiere di complemento Erminio Ferrari, il cui percorso di guerra si snoda tra la fine del 1941 e la fine del 1942, dall'occupazione della Jugoslavia fino alla campagna di Russia al seguito delle truppe dell'AR.M.I.R. Ricco di emozioni e di avventure, il libro rievoca, insieme alle atrocità della guerra, il dolore della partenza, la fatica dei viaggi, il sorriso nelle difficoltà, lo spirito di goliardia cameratesco di tanti giovani scaraventati nel cuore incandescente del conflitto, sottolineando la gioia di vivere e la forza di volontà di chi ha fatto della fiducia nel ritorno un incrollabile sostegno. Introduzione di Marco Palmieri."" -
Ti saluto, vado in Abissinia. Giovani nella guerra d'Etiopia (1935-36)
Raccontate dal figlio, il libro descrive le esperienze di un giovane volontario nella guerra d'Etiopia del 1935-36, tra eccitazione, dubbi e timori davanti ad un futuro nuovo in un paese sconosciuto. Quella di Mario Prosperi fu una generazione che maturò bruscamente, passando dall'illusione di un'avventura entusiasmante alla brutalità delle azioni militari, in cui rifulse il valore dell'amicizia. Si va dall'esotismo del porto di Massaua sulle tracce delle precedenti avventure coloniali - all'impatto del combattimento sotto l'Amba Aradam; dalla conquista di Addis Abeba alle rappresaglie contro gli etiopi nel tentativo di controllare il territorio. L'avventura di Mario sbiadisce, infine, nei compiti di guarnigione in un fortino sperduto, che il protagonista lascerà dopo essere stato ferito. Nel corso della sua esperienza africana il giovane approderà a convinzioni più nettamente antifasciste, mettendo in rilievo, con coraggio e determinazione, gli aspetti negativi di quella che si rivelò un'ambiziosa e disastrosa impresa del Regime. Introduzione di Marco Palmieri. -
Il segnale dell'elefante. Storia della mancata insurrezione del Partito d'Azione a Roma «città aperta»
Il libro racconta la storia, anzi le storie, che hanno dato origine al Partito d'Azione romano. Diverso da quello di Torino o delle regioni veneto-friulane, a Roma il Partito raccoglie la rete di Giustizia e Libertà, fatta di ex combattenti e Arditi del Popolo, artigiani, ferrovieri, intellettuali, impiegati. Alla vigilia dell'8 settembre si sono avvicinati agli ""azionisti"""" numerosissimi militari e studenti, pronti ad impedire l'entrata in città dei nazisti in una sentita unità di azione con le forze armate italiane, che però restano inerti. Dopo la battaglia di Porta San Paolo la guerriglia procede organizzata per zone, ma anche sul fronte dell'intelligence e politico. Il Partito d'Azione intercetta e sabota il piano tedesco di affamare Roma e di deportarne il potenziale produttivo, bloccando nelle cancellerie le esecuzioni delle condanne per disobbedienza ai bandi nazisti. Dopo la decapitazione dei quadri organizzativi con le retate di polizia del febbraio-marzo 44, il Partito si riorganizza e prepara un piano militare insurrezionale: con 1200 armati, anche da solo il Partito è pronto a dare il colpo di grazia ai nazisti in smobilitazione. Mentre la base, intenzionata a combattere, trova collaborazione orizzontale con partigiani di colore diverso, i rapporti con gli Alleati e con i badogliani sono la quadratura del cerchio: il segnale radio - """"elefante"""" - convenuto con gli americani per lo scoppio dell'insurrezione si perde in un giallo di rapporti interni al Partito, destinati a lasciare dopo il 4 giugno ferite non rimarginabili e verità indicibili, mentre la guerra, inesorabile, continua."" -
Il segreto di Mirta
Roma 1751. Elena, Sacerdotessa dell'Ordine della Dea Demetra, sta per essere condotta in carcere per volere della Santa Inquisizione. La donna, conoscendo in anticipo l'amara sorte che l'attende, scrive a sua figlia Mirta una lettera, testamento d'amore e di verità. La vita della piccola, ignara erede dei Misteri di Eleusi, viene cosi affidata ad Antonia. Nonna e nipote fuggono lontano dalla scure del Sant'Uffizio e arrivano a Napoli. Nel caos allegro della Napoli settecentesca, trovano rifugio a San Biagio dei Librai, presso un amico di famiglia, collezionista di volumi antichi e stampatore. La storia di Mirta, una bambina diversa da tutte le altre perché avvolta da poteri occulti, s'intreccia con quella di Raimondo di Sangro, Principe di San Severo. Epigono della tradizione alchemica, Gran Maestro della Massoneria Napoletana, il Principe si dedica alle più ardite sperimentazioni scientifiche e magiche, grazie anche alle reliquie esoteriche trafugate all'Ordine con un inganno ordito alle spalle di Elena durante un suggestivo rito arcano celebrato in un'antica villa romana. In un vortice crescente di sospetti, di misteri e di emozioni arriva per Mirta il momento delicato del primo amore ma anche quello sconvolgente della rivelazione sulla sua nascita che porterà a delle conseguenze inimmaginabili. Si è trasportati in un'atmosfera millenaria, e sedotti dal potere femminile pagano, che emerge con tutta la sua forza misteriosa e perentoria. -
Parole tra le ciglia
La malattia sento che mi ha cambiato non solo il corpo ma anche il cuore. Così, spesso, mi chiedo chi veramente sono oggi. Sono una libellula alla quale un dispettoso bimbo ha strappato le ali o, piuttosto, un leone pronto a ruggire contro la sorte? Sono una mano privata delle sue dita o, piuttosto, un pugno chiuso contro la vita stessa? Sono una vetusta Penelope, capace solo di sfilare le trame della sua vita o, piuttosto, una nuova e fiera Medea? Sono una semplice margherita senza più i suoi petali o, piuttosto, una tenace edera avvinghiata al muro della vita? Sono soltanto un pallido fantasma, l'ombra di me stessa o, piuttosto, una bellicosa valchiria? Sono ancora un essere umano o, piuttosto, un corpo privato della propria anima? -
Voglia di fragole. Manuale serissimo di sopravvivenza al desiderio di maternità
Diretto e colloquiale, questo libro è un vademecum che nasce dall’esperienza personale di una giovane donna. Nelle sue pagine sono affrontati gli ostacoli di chi cerca invano di avere un figlio, ""catalogandoli per prendersene gioco"""", che si tratti dì domande indiscrete, problemi di coppia o esami invasivi. Ad alcuni capitoli dal tono umoristicamente nozionistico, si alternano più intimi episodi di vita vissuta e sopravvissuta. Fra sale d'attesa di Centri Specializzati e zii d'America esperti di pranoterapia, fra scienza medica e superstizione, un manuale per uscire indenni dalla frustrante ricerca di maternità. La storia dì ogni donna che prova a far pace con se stessa e col suo corpo, a prescindere dall'arrivo di un bambino. La storia di chi scrive, che però è anche un po' di tutte, perché di nessun dolore si possiede l'esclusiva, un dolore che si guarda in faccia, come a smascherarlo, come a indebolirlo e, soprattutto, a superarlo con serenità e convinzione. Con una """"Lettera a Miriam"""" di Giovanna Mozzillo."" -
Cava e il suo paesaggio negli anni del Grand Tour. Testimonianze di artisti e letterati inglesi e americani
Utilizzando fonti e documenti per lo più inediti, l'autore indaga le diverse modalità con le quali scrittori, poeti e pittori inglesi e americani del Grand Tour (tra i più famosi: Walter Scott, Thomas Uwins, Edward Lear, Robert Browning) videro e rappresentarono l'antica città della Cava e il suo circondario, facendone ora il soggetto di rappresentazione pittorica, ora il tema di evocazione letteraria, ora il catalizzatore di ""conversioni"""" religiose ed estetiche. I capitoli che compongono il libro conducono alla conoscenza di una splendida città meridionale e del suo territorio tra Settecento e primo Novecento, e per gli studiosi di letteratura del viaggio in generale."" -
Una strana tribù. Memorie di una famiglia
Il libro tratteggia il complesso rapporto tra Ernest Hemingway e il figlio Gregory, padre di John, che, come scrisse lo stesso Ernest, assomigliava più di tutti a lui, sia fisicamente (""un piccolo Thomas Hudson in miniatura"""", si legge nel romanzo Isole nella Corrente, dove Gregory è rievocato nella figura di Andy), sia in alcuni lati del carattere, e nella passione per la pesca, le donne e la caccia. Ma Gregory fu un figlio che del padre finì per ereditare anche un certo lato oscuro (soffrirono entrambi di malattia bipolare ed entrambi erano affascinati dall'androginia), nonché le stesse debolezze, fragilità e un continuo estremismo con forti spinte autodistruttive. Una vita intensa, quella di Gregory, proprio come quella di Hemingway, caotica ma allo stesso tempo vissuta con autenticità. Il libro vuol essere un omaggio dell'autore a suo padre. Scrivendolo, John scopre come sia stato difficile vivere accanto a lui, così fragile, ma anche eccentrico per l'abitudine di indossare abiti da donna, lottando con la parte femminile del suo io. Un'abitudine che Gregory aveva sviluppato durante l'infanzia ed era nota allo stesso Ernest, che l'aveva sorpreso a indossare un paio di calze della madre e non se n'era meravigliato, poiché riconobbe in lui una strana e alquanto bizzarra tendenza degli Hemingway, tanto da esclamare: """"Gregory, io e te proveniamo da una strana tribù"""". La verità e che il mito machista e il culto della virilità alimentati dal celeberrimo nonno erano solo una parte, sia pure preponderante, della loro complessa personalità. Ma ce ne accorgiamo solo ora leggendo questo libro che riporta anche alcune lettere inedite molto violente tra Ernest e Gregory."" -
La giovinezza infinita
Ambientata a Napoli, la storia si sviluppa seguendo due fili conduttori: il Sessantotto e l'amore. L'io narrante è un giovane universitario, Andrea, che il sopraggiungere delle lotte studentesche spinge a mettere da parte il sogno di fare lo scrittore per dedicarsi con tutto se stesso alla politica. All'improvviso nel suo orizzonte appare Louki, una ragazza francese che ha partecipato al Maggio parigino, affascinandolo con la sua figura agile e delicata e con il mistero che la circonda. L'amore nasce poco per volta e sconvolge la vita di Andrea, scandita dalla partecipazione a riunioni, ad assemblee e a cortei di protesta, quando furono in tanti a credere di poter cambiare il mondo e creare una frattura definitiva con il passato. Proprio in un corteo contro la guerra in Vietnam, durante un violento scontro con la polizia, i due si scoprono attratti da un sentimento carico di vibrazioni, dove il non detto appare fuso in un tenero alone di poesia. Avvalendosi di una prosa dal respiro ampio e armonioso, in questo suo nuovo romanzo Esposito riesce a far rivivere con emozione i lontani giorni del Sessantotto e delle lotte studentesche. Più di un saggio storico, ""La giovinezza infinita"""" aiuta a comprendere quella grande fiammata che accese gli entusiasmi di tanti giovani e che ancora si riverbera nei loro cuori."" -
La bellezza del nulla
Un professionista ricco e affermato abbandona all'improvviso l'Italia e si trasferisce in Africa senza fare più ritorno. Per disperdere le proprie tracce, l'uomo cambia spesso itinerario e assume un nome di origine egiziana, Anwar, quindi si unisce ad una giovane e bellissima africana, che gli resterà accanto fino alla morte e gli darà cinque figli. Nessuno sa nulla di lui per trent'anni, fino a quando un lontano parente, per ereditare i suoi beni, lo fa ricercare da un detective privato. L'incontro tra il segugio e il desaparecido in Africa ricorda quello leggendario di Stanley e Livingstone (""Mr Livingstone, suppongo?""""). A quel punto le vite dei due uomini sembrano quasi sovrapporsi e fondersi in un'unica esperienza spirituale e valoriale, a conclusione di un thriller psicologico che non lascia scampo ai protagonisti e li indaga mentre vivono lontano dalle ipocrisie, dalle convenzioni e dalle falsità del mondo a cui erano abituati. Vera protagonista del romanzo appare soprattutto l'Africa, con la sua magia, i suoi paesaggi, i suoi tramonti e i suoi ritmi di vita, così lontani da quelli dell'occidente e dell'Europa. Un'Africa affascinante e misteriosa, seducente e incomprensibile, che non può non far venire il mal d'Africa..."" -
L' isola di terracotta. Ediz. ampliata
Vietri sul Mare, anni Trenta del Novecento. Un gruppo di artisti stranieri avvia un'opera di rinnovamento della ceramica locale. In questa atmosfera di fermento, a contatto con personaggi singolari e affascinanti, si dipana la storia di Michele Procida, apprendista nella faenzera paterna; dai primi turbamenti dell'adolescenza (quando tra avventure salgariane e buffe dichiarazioni d'amore contende al coetaneo Aniello le attenzioni della bella Tommasina) alle speranze giovanili di una nuova arte. Fino all'amore per l'ebrea Gertrud, intenso e drammatico. Una storia in bilico fra eventi reali (l'emigrazione, la Guerra Mondiale, l'alluvione del Salernitano del '54) e narrazioni favolose (l'invenzione della porcellana, la nascita del chiostro maiolicato di Santa Chiara, il viaggio di Turner ad Amalfi, il pavimento a petali di rosa di Filippo Palizzi, la cena a cavallo al ristorante Sherry di New York). Un romanzo di formazione, un racconto mitico, l'epopea di un popolo che rivoluzionò l'arte ceramica e la rese famosa in tutto il mondo. -
Delitto vista mare
Anche in una città di mare come Bari, il freddo può essere tagliente in un mattino di dicembre. Nel vecchio rimessaggio di barche di San Girolamo è stato ritrovato il corpo senza vita del giovane Salvatore. La difesa dell'unico indagato, un pescatore molto vicino alla vittima, viene affidata all'avvocato Donnaroma, mentre gli inquirenti annunciano di aver già assicurato il colpevole alla giustizia. La ricerca della prova dell'innocenza del proprio assistito dovrà allora passare attraverso un'indagine privata del difensore. Tra vicoli ciechi e false piste, l'avvocato andrà alla ricerca di un diverso colpevole. La vicenda giudiziaria rievocherà storie e relazioni tra i personaggi, rimestandole da un passato mai del tutto dimenticato. Sullo sfondo, una Bari insolita, sferzata dal vento di maestrale, e il mare, filo conduttore dell'intero romanzo, su cui aleggia la presenza discreta del personaggio femminile, Margherita, compagna a distanza dell'avvocato Donnaroma. -
Il canto del castrato
È la storia di una duplice travagliata conquista di consapevolezza. Protagoniste due donne, Ippolita e Lucrezia, madre e figlia, appartenenti a una nobile famiglia della Napoli vicereale. La ribellione e il riscatto a cui riusciranno ad approdare costeranno a entrambe un prezzo altissimo, ma consentiranno l'esperienza di una piena e insospettata felicità, resa più esaltante dalla scoperta che voler essere padrone di se stesse costituisce non un peccato ma un diritto. A pilotarle nel non facile processo di liberazione dai condizionamenti cui soggiacciono è ovviamente l'amore. Un amore, in ambo i casi, giudicato inaccettabile dalle convinzioni, dalle convenzioni e dalle ""repulsioni"""" dell'epoca. Perché la madre scopre di amare, riamata, il precettore della prole (un sacerdote che stenta a riconoscersi nei valori della chiesa romana ed è stato conquistato dalla dottrina di Giordano Bruno), mentre la figlia si arrende alla passione di un giovane e celebrato """"canterino"""", per la sua arte invitato nei palazzi e nelle corti di tutta Europa, ma di umilissime origini e, soprattutto, """"castrato"""". Sullo sfondo, la Napoli barocca con i suoi riti, le sue perverse certezze e le sue fatali ossessioni, il borgo montano dove i protagonisti cercano scampo quando in città esplode la peste. Il fascino della vicenda è potenziato dall'uso di un linguaggio che, nel riflettere i ritmi della sensibilità e della comunicatività di allora, risulta sempre vivido e trainante e sa trasmettere a pieno i brividi e l'arcana suggestione di un'epoca inquietante e meravigliosa."" -
L' americana
Con un linguaggio ironico e nostalgico ad un tempo, il romanzo narra la vicenda di un uomo del Sud, Francesco, che nel 1965 si reca negli Stati Uniti per riportare in Italia la sorella della moglie defunta e passare con lei a nuove nozze. La presenza dell'""americana"""" è di forte impatto sulla realtà del paese, in cui ancora si conservano tradizioni e comportamenti plasmati anche dalla recente esperienza del fascismo. Le apparenti stravaganze di Maria e quelle di sua figlia Susy, che due anni dopo la raggiunge in Italia, influiscono sul comportamento di alcune ragazze del posto, che provano ad alzare la testa contro l'autorità dei padri e degli uomini in generale. Nella narrazione s'intrecciano i ricordi dell'ultimo conflitto bellico, con le famiglie spaccate dall'adesione o dall'avversione al credo fascista, e le difficili ricomposizioni che vent'anni dopo condizionano ancora le relazioni tra i vari personaggi. Bastano tre anni per far saltare gli schemi antiquati e consolidati nel paese, tanto che già prima del '68 la comunità assapora il vento delle trasformazioni culturali e sociali."" -
L' ospite maligno
Siamo nel cuore della campagna inglese, in una tenuta isolata, di proprietà di un signorotto decaduto, dal carattere scostante e truce, che rispecchia in pieno l'ambiente che lo circonda. La sua esistenza è resa più grigia dalla crisi del suo rapporto con la moglie, donna dall'animo nobile e gentile, che lui non ama, e che tradisce con la governante francese alla quale è affidata l'istruzione della figlia. L'inizio della vicenda coincide con l'arrivo di un suo cugino londinese, lord danaroso quanto arrogante e cinico. Fra i due, nonostante siano parenti, non è mai corso buon sangue, ma niente lascia sospettare che le cose si complichino al punto che l'ospite viene trovato morto... -
Le solite notti
Flora è una ragazza semplice che, perduti i genitori, emigra al Nord, in una città che ricorda vagamente Bologna. Con l’aiuto di Peppe, unico amico che si ritrova, prende a lavorare come commessa in un negozio periferico. Ma, non sapendo arginare rapine e piccole truffe, viene sbattuta fuori dalla titolare della rivendita e si ritrova ancor più disperata e sola. Allora affida la sua sopravvivenza nelle mani di Peppe, che a sua volta ha affidato la sua nelle mani di Rosario, il potente boss locale, dedito allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Flora accetta ogni compromesso morale ed entra a far parte del gruppo di prostitute in servizio in una precisa area della periferia: Pineta Grande. La lunga catena di disperati si allunga quando Flora s’innamora di Marco, il giornalista delle ronde notturne, a caccia di mondi sommersi per dossier da prima pagina, al quale interessa solo fare uno scoop. La cocente delusione colpisce Flora e le offusca l’ultima casella destinata ai sogni. Forse solo allora apre davvero gli occhi e le si palesa davanti la precarietà di una vita consumata sulla strada, in auto occasionali e con uomini senza volto, che indossano gli stessi abiti e lo stesso nome. Intanto, rischia la galera, sopravvive a una lunga interrogazione della Polizia e scaccia con disprezzo Peppe che, invece, nutre da tempo una sotterranea passione per lei. Ma il boss Rosario decide di averla tutta per sé… Dotata di uno stile e di un linguaggio molto personali, la scrittrice trasporta il lettore in un sordido ambiente, frequentato da delinquenti e donne di strada, ma sa anche donargli pagine che incantano e fanno meditare. -
Nero saraceno
Al monastero di Martyrios, in Palestina, il monaco e pellegrino Bernardo viene a conoscenza di un terribile segreto: l'abbazia di S. Vincenzo alle sorgenti del Volturno, uno dei più importanti centri spirituali della cristianità, è bersaglio di un imminente attacco saraceno guidato dallo spietato comandante Suchaim. Scoperto dai complottisti e determinato ad avvisare l'abate volturnense Maione del pericolo incombente, Bernardo si avventura in una pericolosa corsa contro il tempo che lo porta al confine della terra S. Vincentii. Le sue rivelazioni catapultano la comunità monastica nell'instabile scacchiere politico dell'epoca, dominato dagli scontri tra Carolingi, Longobardi, Bizantini e Saraceni. Intanto l'abate e il suo fedele preposito, Cuniperto, impegnati a ricercare alleanze e ad approntare le difese, sono ignari che pure i Saraceni, accampati alle porte di Napoli, possono contare su un complice potente. Dopo morti misteriose, azioni di spionaggio e complotti politici, nell'anno Domini 881 lo scontro armato - violento e sanguinario - cala sull'abbazia come una mannaia. Dal suo esito dipende la salvezza di Bernardo, Maione e Cuniperto, e soprattutto delle reliquie di S. Vincenzo... Luciano cala il lettore in una vicenda realmente accaduta - il sacco arabo di S. Vincenzo al Volturno dell'881 -, facendogli respirare la spiritualità della vita monastica, ma anche il clima di tensione che attanaglia l'Italia centro-meridionale nel IX secolo. -
L' ombra del sospetto
Attraverso lo scorrere e l'accumularsi di una serie di episodi carichi di ansia e di mistero, il romanzo indaga nelle pieghe dell'animo di due fratelli, ripercorrendo la loro infanzia felice fino ad approdare agli anni della maturità, nei quali emergono crepe inaspettate e insanabili. La storia prende l'avvio con la scomparsa improvvisa di uno dei due, il minore Giovanni, che appare come il più fragile. Insegna italiano e latino in un liceo napoletano e sogna di fare lo scrittore. È una persona solitaria, introversa, chiusa in un mondo fatto solo di letteratura, nel quale non c'è posto per nessuno. L'altro fratello, il maggiore, Francesco, ha un carattere completamente diverso e una larga cerchia di amici, passa da un'avventura sentimentale all'altra ed è un avvocato civilista di successo. La sua serenità e spensieratezza però crollano nel momento in cui viene a sapere dell'improvvisa e misteriosa scomparsa del fratello, alla cui ricerca si dedica subito con tutte le sue forze. Ed è proprio nel corso di questa affannosa e difficile ricerca che lentamente nel suo animo si fanno strada sentimenti contrastanti, soprattutto quando appare nella storia la figura di una bellissima donna, Lucrezia. Da quel momento intorno a lei si muovono le fila delle emozioni e degli eventi, e il mistero della scomparsa s'infittisce sempre di più. Il romanzo, grazie a uno stile limpido e scorrevole, riesce a tratteggiare con acutezza e precisione il tormento interiore che opprime l'animo dei due fratelli e alla fine li conduce a un epilogo inaspettato. -
Rembò
Davide Enia è attore, regista e autore teatrale pluripremiato. Ha scritto e interpretato su Rai Radio2 Rembò, la storia di un calciatore prodigio, un poeta del pallone, che nel 1974, a soli 19 anni, nonostante sia al culmine del successo, si ritira. Da allora, di lui non si sa più niente. La narrazione della sua vita leggendaria è ora un libro.