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Parole sante. Con DVD
"Parole sante"""", il primo film di Ascanio Celestini, racconta le storie e le vite dei lavoratori dell'Atesia di Roma, società leader nei call center. Sono loro, i lavoratori precari con stipendi da 500 euro al mese e nessuna certezza, i protagonisti della denuncia di Celestini, con le loro facce, le loro parole, le loro rabbie. """"Il film l'ho fatto per dire che il lavoro precario non esiste. Esiste il lavoro illegale, quello dove si assumono lavoratori a tempo determinato con contratti che non rispettano la legge, nemmeno la famigerata 30. E di questi lavoratori ce ne sono - le cifre sono vaghe - dai 2 ai 4 milioni... I sindacati di sinistra sull'Atesia hanno preferito mediare piuttosto che usarla come un laboratorio. Perché la scelta dei lavoratori di autorganizzarsi e ribellarsi è importante. Hanno dimostrato che alzare la testa si può, hanno fatto ciò che dovremmo fare tutti. Ricostruire la legalità a partire da noi, dalle nostre vite, senza delegare nulla, consapevoli dei diritti e della dignità della tua vita e di quella degli altri.""""" -
Beata ignoranza. Il primo racconto della scuola che resiste nell'era Gelmini
Un professore precario racconta la scuola italiana in presa diretta nei mesi più difficili della sua storia. Un quadro impietoso dove ci si indigna, ma si ride anche con un retrogusto amaro. Infernali collegi dei docenti, le risse alle nomine, il nonnismo tra docenti, il bullismo tra studenti, il razzismo serpeggiante, e infine la disorganizzazione. Un caos che aumenta con l'avvento di riforme scolastiche continue e di una burocrazia che non sembra avere misericordia della formazione scolastica di un paese, dunque del suo futuro. Cosimo Argentina spiega i motivi che animano l'agitazione della scuola italiana in questi mesi con una prosa affilata e l'urgenza di un pamphlet tra invettiva e narrazione. Per dirla con Sandro Veronesi: ""Abbracciare una volta per tutte l'idea di complessità contenuta in tutto quello che si studia, per contrastare la pochezza che ispira questa sventurata stagione civile""""."" -
Il crepuscolo degli dei della steppa
"Quando arrivava il crepuscolo andavamo in spiaggia con le macchine fotografìche e le regolavamo per cogliere il momento in cui il sole s'inabissava."""" Non succede molto all'Istituto Gorki, una casa di riposo per intellettuali e artisti della tarda Unione Sovietica sospesa sulle propaggini abbacinanti del Mar Baltico. Capita che i più giovani, al riparo dal mondo tra quelle mura desolate, non riescano neanche a immortalare sulla pellicola il passaggio fulmineo di luce e ombra al tramonto. La paralisi del sistema, come forma di controllo del regime, ha fatto calare su di loro una nebbia fìtta e spessa. Pallidi e smagriti, gli scrittori ciondolano nei corridoi del pensionato sostenendo la ragione di stato, ma declamano al chiuso delle loro stanze versi che non scriveranno mai; coltivano, risentiti e rancorosi, manie di grandezza personali ma scoraggiano gli altri dall'azione, dal libero pensiero e dall'amore vero. Conformisti e ipocriti per necessità, gli artisti conducono giornate letargiche in epoca di piena Guerra Fredda, aspettando il momento del riscatto. Eppure, quando l'occasione si presenta - Boris Pasternak vince il Premio Nobel con """"Il dottar Zivago"""", romanzo inviso al regime e proibito in patria - è soltanto la loro pochezza morale ad avere la meglio, l'unica a trionfare su valori, ideali e responsabilità." -
Caina
Vincenza è sempre impeccabile e meticolosa nel suo lavoro, lo fa bene ed è richiestissima, ma solo quando è incinta. Di mestiere fa il killer, uccide con freddezza e agisce con disprezzo, perché Vincenza oltre a essere spietata ha un animo xenofobo, violento, e un odio viscerale per tutto ciò che non appartiene alla sua lingua e alla sua pelle. Per Vincenza uccidere è ""come pulire una stanza sporca e mettere un poco d'ordine"""". Emilia, sua madre, è una donna ambigua e sensuale che si porta dietro un legame misterioso con la figlia, un filo grigio fatto di amore e tensioni, rabbia e passione, sangue e salvezza. Vincenza nelle sue giornate viene ossessionata da voci che nessuno sente, sono i morti murati nel cemento, che si lamentano con lei. Sembra non avere cuore, finché non perde la testa per un egiziano dalla vita sospetta. Emilia non è da meno, è piena di morbosità, anche se queste sembrano riguardare soprattutto il suo asfissiante rapporto con la figlia e il suo giovane innamorato."" -
The Paris Review. Il libro
Un libro di incursioni, un'antologia che contiene poesie, interviste, saggi, estratti da romanzi firmati dai più grandi geni letterari della contemporaneità: Gabriel Garcia Márquez, V.S. Naipaul, William Faulkner, Ernest Hemingway, A.S. Byatt, Ezra Pound, Kurt Vonnegut, David Foster Wallace, Raymond Carver, Italo Calvino, Primo Levi, Donald Barthelme, Toni Morrison, Michael Cunningham, Alice Munro, Jonathan Lethem e tanti altri. I temi trattati - che siano leggeri, profondi, volgari, accattivanti, sentimentali o banali - evocano magicamente, scalfiscono l'anima, lasciano il segno. In un ritratto vivido attraverso il quale traspare il movimento altalenante della vita moderna, questa raccolta introduce al metodo e al processo creativo dei più grandi autori del passato e del presente. Così Ted Hughes descrive in ""Amore"""" l'incontro e il rapporto con Sylvia Plath: """"Le nostre menti divennero presto due meccanismi di un unico ingranaggio. Sognavamo sogni condivisi. Il nostro era uno stato di telepatia pervasiva"""". E Octavio Paz su L'arte della poesia: """"Ogni poesia è un dono. Non so se della divinità o di quella misteriosa facoltà chiamata ispirazione""""."" -
Perceber. Romanzo eroicomico
"Se l'ambizione è uno dei tratti imprescindibili di cui uno scrittore deve dar prova fin dall'esordio, allora si può dire che Leonardo Colombati si presenta sulla scena letteraria italiana come uno dei più talentuosi narratori della sua generazione. Perceber - il suo primo romanzo - è una fantasmagoria postmoderna intrisa di amore per la vita in cui vengono mescolati con assoluta spregiudicatezza generi, epoche, luoghi, citazioni (dalla Cabala al Rock, dalla Letteratura alla Gastronomia, dalla Politica alla Pornografia), personaggi reali ma anche fantastici, e soprattutto febbrili ossessioni. Forse la ragione per cui Colombati ha voluto dare al romanzo il titolo di Perceber, la città ebraica tardo-medievale in cui si svolge parte della narrazione, si spiega con l'impossibilità di chiamarlo con il nome dei due veri protagonisti del libro: Roma e il Ventunesimo Secolo. Non ricordo - almeno nella storia più recente del romanzo italiano - un narratore che abbia cercato di raccontare Roma in un modo così fascinosamente truculento. La Roma di Colombati è enorme, spettrale, afosa, ma ha il pregio di essere assolutamente vera e assolutamente a noi contemporanea. Colombati, amando Petronio, Caravaggio, Belli, Moravia, Fellini, ha tentato di servirceli in salsa pynchoniana"""" (A. Piperno)." -
Cuore di cuoio
"Cuore di cuoio"""" racconta la storia di un gruppo di ragazzini che sognano di diventare calciatori. Tra questi si distingue per spirito e carisma Camillo Mario ma conosciuto da tutti come Krol, il nome di un roccioso difensore dell'Olanda. Siamo alla fine degli anni Settanta, la città che ospita le scorribande dei protagonisti è Taranto e la squadra della città sta dominando il campionato di serie B. Nel bel mezzo della stagione giungerà la prematura scomparsa del campione locale Erasmo Jacovone, il mito di Krol e tutti i suoi amici. La morte di Jacovone cambierà la percezione del magnifico giocattolo """"calcio"""", ma anche dell'illusoria felicità. Racconto di un mondo teneramente adolescenziale tra aspiranti calciatori, dove le ragazze hanno i nomi delle squadre di calcio inglese e i sogni sono piccoli e puri come quello di correre dietro una sfera pulsante di cuoio." -
Tiratori scelti
In Francia le chiamano banlieues, negli Stati Uniti slums, in Italia sono margini e basta. Anni di crisi, la nuova emigrazione, la lega, il precariato, sono anche gli ""anni bianchi"""" della coca, droga non più per soli ricchi, ma per chiunque. La coca modifica le abitudini di tutti i giorni, impone nuove, feroci regole di sopravvivenza. """"Tiratori scelti"""" narra crudamente questa nuova generazione tossica e aggressiva, ma soprattutto un gruppo di ragazzi emigrati italiani di seconda generazione che fa i conti con la nuova emigrazione, le nuove droghe, i nuovi valori. Giorni nostri. Periferia milanese. Maurizio, Gregory, Alvaro, Guido, Irene, Shitzee, Antony; i loro punti di vista rappresentano uno spaccato di questo paese, dove montano le tensioni sociali, dove la coca è il credo, e le """"comitive"""" si trasformano in bande per il controllo del territorio, delle ragazze, di una partita di """"roba"""", di un appartamento popolare. Le diverse voci di questa storia si intrecciano tra loro sino a diventare un unico urlo, quello del quartiere e di questa nuova equivoca generazione."" -
Precious
Con il suo linguaggio illetterato e sconnesso, Claireece Precious Jones racconta la sua storia. Ha 16 anni ma ne dimostra almeno 30, è nera, povera e grassa. A scuola, dove si reca testardamente ogni giorno, è preda degli scherzi cattivi dei compagni per la sua mole e perché è rimasta indietro nelle classi. Tutti la credono ritardata e si disinteressano di lei finché non si accorgono che è incinta e la puniscono con l'espulsione. Precious è incinta, per la seconda volta, di suo padre: a 12 anni ha messo al mondo una bambina down, frutto dell'incesto. Sua madre non è da meno: gelosa, la schiavizza abusando a sua volta sessualmente di lei. Ma Precious, pur semianalfabeta, è intelligente, curiosa, percettiva: la sua ostinazione a continuare gli studi è in qualche modo dettata dalla coscienza che l'istruzione è la chiave per sfuggire alla violenza e all'emarginazione, è ciò che la renderà visibile al mondo, non più ""una macchia di unto nero da lavare via"""". La sua insegnante, Miss Rain, le insegnerà a leggere e a scrivere incitandola a tenere un diario. È l'inizio di un inferno, ma anche di una redenzione: le prime, incerte parole che Precious faticosamente mette insieme compongono un quadro di indicibile violenza e povertà, ma nello stesso tempo materializzano sogni, sentimenti e desideri. Sapphire, pseudonimo di Ramona Lofton, è un'autrice americana. Ha insegnato per dieci anni a leggere e scrivere nelle scuole di Harlem e del Bronx: da questa esperienza scaturisce la materia di questo suo primo romanzo."" -
Il compagno Astapov
I grandi cambiamenti sociali e tecnologici dei primi decenni del ventesimo secolo mutarono radicalmente il mondo e la sua percezione. Ken Kalfus ci racconta in un romanzo grottesco, visionario, implacabile, l'inizio di questa nuova era e le incredibili implicazioni che ne conseguirono, grazie alla straordinaria impresa di un ragazzo ambizioso alle prese con due morti d'eccezione, quella di Tolstoj e quella di Lenin. Tutto ha inizio nel 1910 nella cittadina di Astapovo, presa d'assalto da curiosi e giornalisti che vogliono assistere agli ultimi giorni di vita del grande e venerato scrittore. Tra gli astanti ci sono anche un giovane operatore cinematografico, Gribsin, e un macabro anatomista dedito alla pratica dell'imbalsamazione, Vorobèv. I due sembrano essere gli unici ad aver intravisto nella facoltà dirompente che hanno le immagini le possibilità che la comunicazione offre alla causa rivoluzionaria. Un nuovo potere, ora, è a portata di mano. Energico affresco sulla storia russa di inizio secolo, ma anche riflessione su una società dominata dall'apparenza, Il compagno Astapov segna uno dei momenti migliori dell'opera di Ken Kalfus, da molti considerato fra i più grandi scrittori americani viventi. -
Il monumento. Testo inglese a fronte
Mark Strand, uno dei più grandi poeti viventi, ha scritto un libro destinato a varcare i confini della propria vita, a superare i secoli tendendo all'immortalità, è, con una minima dose di approssimazione, il sogno di ogni scrittore; con questo sogno Strand si misura sin dal titolo e dalla dedica ""Al Traduttore di The Monument nel futuro"""". Il monumento è scritto al futuro anteriore, un tempo in cui le cose non solo saranno, ma soprattutto saranno state, le civiltà consumate, la memoria svanita, l'autore morto. L'opera letteraria più complessa e ambiziosa di uno dei maggiori autori nord-americani. Il monumento è una sofferta e appassionata partita a scacchi, un tentativo di ingannare morte e oblio partendo dalla consapevolezza che morte e oblio non possono essere ingannati."" -
Palomba vintage
Johnny Palomba è nato a Bogotà in Colombia alla fine degli anni 60. Dopo una vita epica e rocambolesca in giro per mezzo mondo a libro paga dei servizi segreti di almeno 20 stati differenti, arriva a Roma dove decide di vivere stabilmente e approfondire gli studi sulla ""lingua"""" parlata nella Capitale. È autore con Fandango Libri di 8 raccolte di """"recinzioni"""", vere e proprie recensioni di film in slang romano. In questo volume: le recensioni dei film delle ultime due stagioni cinematografiche, una speciale retrospettiva sui grandi classici del cinema, e una serie di esclusivi documenti frutto della sua continua e incessante attività di dossieraggio. Dal 2008 lohnny Palomba è direttore di Fandangowebradio, la radio web della Fandango. Per motivi di sicurezza ma anche per autocensura Johnny Palomba non mostra mai il suo vero volto."" -
The Paris Review. Il libro della gente con problemi
La domanda è: possono esistere storie, racconti, narrazioni senza che agiscano sull'invenzione letteraria i drammi personali, i conflitti interiori, i dilemmi amorosi, i tentennamenti dovuti a una scelta? ""Il libro della gente con problemi"""", secondo volume antologico che raccoglie i migliori contributi pubblicati tra il 1974 e il 2004 sulla nota The Paris Review, firmati da grandi autori della contemporaneità - Joanna Scott, Annie Proulx, Ben Okri, Wells Tower, Julie Orringer, Rick Bass, James Liscimi, Malinda McCollum, Norman Rush, Denis Johnson, Mary Robinson, Charles Baxter, Miranda July, Richard Stern, Elizabeth Gilbert, Frederick Busch, Charlie Smith - sembra voler dare una risposta all'insolita ma irresistibile questione. I personaggi che popolano queste storie sono tutti alle prese con un problema irrisolvibile: uomini tormentati dal senso di colpa, donne oppresse dal ruolo e dal passato, scienziati vinti dalla passione, madri appassite dalla delusione, pazienti schiacciati dalla superiorità del proprio terapeuta, amanti straziati dalla furia della gelosia. """"Il libro della gente con problemi"""" rispecchia con acume il mondo in cui viviamo, e le ansie, le tensioni, tutti quei problemi che divorano, consumano i protagonisti dei racconti, finiranno drasticamente per diventare anche i nostri. Introduzione di Stephin Merritt."" -
Statale 18
La statale 18 è una delle tante strade del sud. Tre regioni e quasi 600 chilometri. La prima Salerno-Reggio Calabria della storia. Ma la statale 18 non è solo una strada. È la linea mobile di un nuovo confine interno. Il domicilio affollato e instabile di un'Italia in cui ogni cosa pare destinata a scivolare ancora più giù. Un percorso tra terra e mare, disseminato di ostacoli, che scorre in mezzo al traffico e insidie mortali, tra scorci ancora incantevoli e brutture spaventose. Ovunque le follie dell'abusivismo, la gestione scriteriata delle coste cementificate, ma anche i mali e le contraddizioni vecchie e nuove di centri popolosi e comunità che davanti al mare della storia, ai panorami mozzafiato e alle bellezze deturpate covano i germi di un'inquietudine distruttiva e livellatrice. A pochi chilometri dalla più famosa e famigerata Salerno-Reggio Calabria, questa lunga striscia di asfalto che unisce i centri più intensamente abitati della Calabria tirrenica, è oggi la traccia più fedele di una regione e di un paese irrisolto destinati a rincorrersi nello specchio infranto del meridione contemporaneo. Su questa stessa strada Minervino disegna le tappe di un viaggio pubblico e privato, insieme alla gente che percorre e abita questi luoghi di transito come fossero le borgate di una sola città alienata e invisibile. In mezzo a un paesaggio fragoroso e immobile che ogni giorno ribolle e appassisce. -
L' arte dell'inganno
Di lui si conosce solo la firma: B. Traven (e già quella ""B"""" è un indovinello). Nessuna fotografia, niente interviste, solo una ridda di ipotesi confuse. Milioni di copie vendute e niente indizi. Lo chiamano lo scrittore fantasma e su di lui si diffondono improbabili leggende. Si dice che sia un americano espatriato, un anarchico tedesco, Jack London redivivo, un esploratore artico, un lebbroso. Critici e giornalisti, curiosi, cominciano a cercarlo dappertutto. Lui resta nell'ombra. Dal suo eremo messicano Traven diventa il maestro segreto di tutta una generazione di reclusi o, volendo, di impostori. Salinger, Pynchon, Lessing, Pessoa, lo stesso von Arcimboldi di Bolano: tutti incespicano correndo dietro la scia della cometa. Imitatissimo e in fondo inimitabile, Traven - il virtuoso degli pseudonimi, l'uomo enigma più che un esempio è un monito beffardo. Il romanzo racconta la sua fuga rocambolesca mentre sulla scena si alternano mute comparse e grandi protagonisti della storia: Eric Musham e Rosa Luxemburg, George Grosz, Frida Kahlo e Tina Modotti, Luis Bunuel. B. Traven è colui che ha inventato """"la scomparsa dello scrittore"""" come dato essenziale della biografia di un autore: l'inganno della Letteratura, l'inganno (e l'arcano) della Politica. Da cosa stesse scappando non è chiaro. Non aveva mai cercato il successo o la fama. Solo gloria. La gloria ridicola e perfetta dell'anonimato."" -
Il suono del colore
Clerici ha dotato la cronaca sportiva di grazia, in un tempo dove i commenti sono adrenalinici, sopra le righe, roboanti e vacui. Clerici ha usato la grazia attraverso una scrittura ricolma di rimandi, simile alle sue telecronache trapuntate di sospiri e aneddoti. Tutto questo lo porta sulle strade della poesia, che altro non è che una rottura delle convenzioni, o come scrive l'autore un'arte che ""non tiene conto di ragione"""". Questo libro è un intimo e segreto diario dove sono raccolte liriche che disegnano una piccola ricetta che consola il cuore e i sentimenti. Ogni verso sembra scaturire dalle esperienze personali di Clerici con l'arte, il tennis e la propria biografia."" -
Nessun dorma
Cosa accade quando la libertà si spinge oltre ogni limite, e l'uomo si fa demone distruttore capace di trascinare se stesso e gli altri nell'insensata e vuota metafìsica del dominio a tutti i costi? Al suo risveglio, John Wraith, 46 anni, giornalista free-lance, non ricorda nulla di quello che è successo. La sua memoria ha perduto temporaneamente la capacità di giudicare la profondità e la proporzione del tempo. Ripetono che passerà, che le ferite si rimargineranno, eppure qualcosa che ha la solidità e l'incandescenza di un ingranaggio è pronto a esplodere dentro il suo corpo come una bomba a orologeria. Nell'incidente stradale in cui è stato coinvolto sono morte Deborah, sua moglie, e la piccola Isabelle, di appena cinque anni. Come schegge impazzite dopo la deflagrazione, la memoria ricuce ogni cosa, e la verità è più nera del baratro che la inghiotte, perché John quella sera era alla guida della loro macchina e doveva andare veloce se ricordava che i paletti ai margini della strada erano schizzati tutti insieme, all'improvviso. Ipnotico, crudele, nevrotico e amorale, ""Nessun dorma"""" è il folgorante studio dell'uomo nella sua più totale nudità."" -
Due amici
Matteo e Gio sono due amici che crescono insieme. Si aspettano a ogni angolo sperano che per ogni talento ricevuto, ne possano restituire dieci. Il racconto tocca le strade bagnate per andare a scuola, le estati al mare, la patente e l'Italia da attraversare. La loro vita è stata scandita da litigi e reciproche attese. Gio e Matteo si somigliano al punto da non esistere se non come impronta, uno dell'altro. La stessa ansia, lo stesso impegno, la stessa forza di volontà. Un confronto continuo che li obbliga a una sincerità assoluta e faticosa. In questo romanzo ci sono il coraggio, la voglia e la paura di chi compie trent'anni. ""Due amici"""" è la storia di un legame umano, stupendo e indissolubile, stretto da catene. Le menti si penetrano, i caratteri si confondono - le catene, appunto, stringono, stringono. La nostalgia, l'ambizione, l'amore di una donna indimenticabile. Le catene stringono ancora. I due amici. Le catene fanno male, molto, sembra di morire invece, solo questo è vivere."" -
Le ceneri di Mike
Sono passati esattamente cinquant'anni da quando apparve la prima edizione del saggio di Umberto Eco ""Fenomenologia di Mike Bongiorno"""", dove si raccontava quanto fosse naturale per l'italiano medio riconoscersi nella figura del presentatore italo-americano. Il saggio, pur essendo in certi tratti molto duro con Bongiorno, consacrava comunque il valore e la potenza di Mike nell'immaginario collettivo. Un anno e mezzo dopo la sua scomparsa, avvenuta l'8 settembre del 2009, ignoti trafugano la salma di Mike dal cimitero di Dagnente nel comune di Arona. La notizia turba l'Italia, ma è un turbamento che dura poco, presto sepolto dalla cronaca nera che riempie i telegiornali. Seguendo la lezione dei grandi scrittori del New Journalism americano, Giancarlo Liviano D'Arcangelo si trasferisce ad Arona nei giorni immediatamente successivi al trafugamento, e lì si consegna a un'ispirata, struggente solitudine, come nuotando nel buio degli abissi marini alla ricerca di qualche anima splendente con cui condividere la propria incapacità di accettare il silenzio. Con sconsiderata curiosità stana storie e personaggi, si avvicina ai luoghi di Mike e forse anche ai suoi ladri. Ciò che emerge è il ritratto della strana, oscena rimozione collettiva che tuttora accompagna l'oltraggio subito da una delle figure più importanti della nostra storia recente, ma anche lo spaccato di una provincia italiana del tutto insensibile, a ciò che si spinge al di là della morte, e ancora troppo raccontato."" -
Il viaggio dell'orsa
"Il viaggio dell'orsa"""" si svolge al tempo in cui gli abitanti dell'Alta Garfagnana, in cambio di pascoli, dovevano fornire, ogni anno a Natale, un orso o un porco al Duca di Ferrara, che lo chiudeva nei sotterranei del castello allo scopo di farlo crescere e ingrassare, per poi macellarlo. Incatenato, l'orso doveva scendere insieme agli uomini fino a Modena. Da qui, su un'imbarcazione, avrebbe raggiunto Ferrara. Tutto fila liscio, finché non viene catturato il cucciolo di una vecchia ed enorme orsa. L'istinto materno, più potente di quello di un essere umano, scatena la furia vendicativa della bestia provocando una guerra. Accanto al racconto che dà il titolo a questa raccolta altre novelle compongono il bestiario narrativo di Pardini: Il fratello del lupo, La picciona etrusca, Il gatto, La sfida e la pantera. In ognuna di queste storie naturali gli animali diventano eroi quasi umani, con sentimenti antichi e un'anima ancestrale, sullo sfondo dello scenario incantato di quella zona selvaggia e stregata che è la Garfagnana."