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Ri-composizioni
Dopo anni di ricerca tipologica svincolata dalle problematiche urbane, seguiti da altrettanto autonome fughe verso plurali scommesse formali, il libro suggerisce di ritornare a parlare di città, consci delle sue mutate dinamiche e della necessità di introdurre il carattere aperto della contemporaneità laddove superate strutture monofunzionali necessitano urgente trasformazione. Il progetto seleziona temi e modalità per immaginare spazi coerenti con il tempo in cui si vive, si opera, si abita. E in questo momento crediamo sia strategico ripensare le tecniche del comporre e individuare nuove azioni compositive, per recuperare quelle zone che la città moderna ha voluto singolari e autonome, proponendo un nuovo modello culturale, quello della città plurale capace di spazi pubblici aperti e di architetture miste. Da qui ""Ri-Composizioni"""", titolo del libro, tema di riferimento dei testi e soggetto di riflessione dei tre anni, dal 2002 al 2005, di produzione progettuale all'interno dei corsi di Composizione Architettonica e Urbana del quarto anno di studio del Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura, teoricamente condivisi e curati da M. De Grassi e G. Mondami presso la Facoltà di Ingegneria di Ancona dell'Università Politecnica delle Marche."" -
Contro l'incontinenza urbana. Riconsiderazione morale sull'architettura e la città
Un altro impegno editoriale di Oriol Bohigas, pubblicato in Spagna nel 2004, pur con la dichiarata volontà di non introdurre novità sui temi che l'autore discute da anni, nasce con l'intento di raccogliere dei concetti seguendo uno schema prestabilito ed ordinare alcuni problemi irrisolti. Dalla sequenza stessa dei saggi si deducono alcune idee generali sull'architettura e l'urbanistica attuali e sulla critica culturale e politica che tali temi meritano. Il testo svela così un atto di amore verso la professione di architetto e dell'ambito entro cui gli architetti si misurano, cioè la città, di un intellettuale-professionista ""contro"""", provocatorio, ruvido e critico rispetto ai molti architetti appiattiti sulle leggi del mercato e sulle finte innovazioni che celano spesso interessi particolari e transazioni milionarie. La parte finale dell'edizione italiana comprende alcuni brevi saggi a cura di Elena Mirenda raccolti con il titolo di Breviario sulla città, riflessioni e considerazioni su molti dei dubbi e degli interrogativi sui temi urbani ed il mutato ruolo degli architetti."" -
Architettura e città. Questioni di progettazione
Pratica e cultura del progetto devono diventare un binomio inseparabile per l'apprendista architetto. Solo così la problematica progettuale ha solidi punti di riferimento e da qui può iniziare a battere le strade impervie della espressione artistica. Il volume raccoglie i contributi di carattere teorico alla definizione di alcune fondamentali ""questioni"""" di progettazione architettonica e i risultati conseguiti in sede progettuale."" -
La scienza della rappresentazione nella concezione di Guarino Guarini
Nel XVII secolo la figura di Guarini emerge principalmente per il suo ruolo di architetto legata alle sue realizzazioni più famose: la Chiesa di S. Lorenzo, il Palazzo Carignano e la Cappella della SS. Sindone. Tuttavia è significativo il suo contributo di teorico allo sviluppo di altre discipline come la filosofia, l'astronomia e in particolare la matematica gettando le basi di una teoria unitaria delle Proiezioni. Quest'ultima acquista un valore particolare in relazione allo sviluppo del Metodo della Doppia Proiezione Ortogonale che ""nasce"""" con Gaspard Monge alla fine del XVIII secolo. Analisi più recenti mostrano uno sviluppo del Metodo della Doppia Proiezione Ortogonale che con continuità attraversa la storia della Matematica ma soprattutto della Scienza della Rappresentazione applicata al progetto e alla costruzione dell'Architettura. Il contributo di Guarini appare saldamente inserito in un percorso evolutivo che dalla vitruviana icnographia e ortographia attraversa la storia fino alle contemporanee applicazioni CAD che stanno cambiando la Scienza della Rappresentazione. Nuovi spunti possono derivare da un lato attraverso la traduzione dal latino dei Trattati XXVI (De proiecturis) e XXXII (De superficiebus in planum redigendis) dell'Euclides adauctus e lo studio sistematico e comparato dei procedimenti geometrico-proiettivi anche in relazione alle altre opere guariniane dall'altro confrontando le forme studiate da Guarini con la sua produzione di architetto."" -
L' università di Roma «La Sapienza» e le università italiane. Ediz. illustrata
Questo libro tratta della storia delle sedi delle università italiane, fabbriche pensate come cenacolo culturale e strumento della comunicazione della conoscenza, che trova le sue radici prevalentemente nella cultura europea medievale di matrice cristiana. Il tema è stato quindi pensato come apertura verso l'intera realtà universitaria italiana, indagata entro un quadro temporale che va dal Medioevo fino al XVIII secolo. I contributi degli studiosi di Torino, Milano, Pavia, Padova, Genova, Bologna, Pistola, Pisa, Siena, Perugia, Fermo, Roma, Palermo e Catania, offrono un contributo al rinnovato interesse degli storici per l'edilizia universitaria, che più in generale forse potrà essere colto come rinnovata apertura alle antiche ragioni della ricerca del vero e del bene come matrici della conoscenza e dell'insegnamento. L'opportunità di un confronto tra la storia e le caratteristiche delle fabbriche delle maggiori sedi universitarie italiane, nasce come necessità di verifica dell'esistenza di un denominatore comune, di un ""filo rosso"""" tra le diverse esperienze tipologiche e costruttive nei diversi ambiti geografici, del plurale modo di costituirsi e svilupparsi della cultura italiana in quella forma urbis dei maggiori centri urbani, definita come tessuto di plurali poli di interesse."" -
Architettura energetica. Ricerche e proposte per una visione energetica dell'ambiente costruito
Il testo si configura come una raccolta di concetti, esempi e proposte sul tema del rapporto tra energia ed ambiente costruito. Sono sviluppati principalmente due aspetti: il primo consiste nel mettere a confronto i diversi contributi degli autori per indicare un filone di ricerca che possa aprire nuovi orizzonti per lo sviluppo di idee; il secondo riguarda il valore ed i contenuti della sostenibilità ambientale, che attualmente rappresenta un possibile sbocco per prospettare scenari di crescita urbana ed economica per le future generazioni. Questi due aspetti devono poter definire gli obiettivi per un modo nuovo di utilizzare le tecnologie, di valutarne le conseguenze e le ripercussioni sugli insediamenti abitativi delle prossime generazioni e comprendere gli effetti di queste sulle trasformazioni dell'insediamento edilizio. I contributi suggeriscono uno spunto di riflessione sul concetto della ""accettabilità"""" di queste tecnologie sostenibili, indicando la strada da percorrere al fine di superare le barriere che si frappongono tra la fase """"sperimentale-dimostrativa"""" dell'utilizzo di tecnologie innovative e la fase """"applicativa"""" vera e propria, nella quale la tecnologia entra definitivamente nel linguaggio progettuale e nella prassi costruttiva corrente alla pari di altre tecnologie, di """"materiali"""" e componenti impiegati in architettura che costituiscono, oramai, parte integrante del bagaglio culturale dei progettisti e il cui uso è attualmente riconosciuto e consolidato."" -
Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale
Le ""Linee Guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale"""" sono rivolte a tutti coloro, architetti e ingegneri in primo luogo, funzionari di amministrazioni pubbliche o liberi professionisti, che nel corso della propria attività si trovano ad affrontare, seppur con ruoli diversi (responsabili del procedimento, soggetti finanziatori, progettisti, direttori dei lavori, col laudatori), il tema dell'accessibilità nell'ambito dei luoghi di interesse culturale. Il testo si propone come strumento per stimolare la riflessione su un tema la cui complessità viene spesso sottovalutata (si pensi ad esempio alle cosiddette """"barriere percettive"""" quasi sempre ignorate), al fine di superare la prassi corrente della mera """"messa a norma"""", evidenziando come le problematiche connesse con l'accessibilità costituiscano la base stessa della progettazione e della disciplina del restauro."" -
Garibaldi. Vita, pensiero, interpretazioni. Dizionario critico
Da ""Agricoltura"""" a """"Volturno"""" i principali aspetti e momenti che hanno contraddistinto la vita e il pensiero di Giuseppe Garibaldi, con una serie di considerazioni critiche sulla sua figura, presentati da alcuni tra i maggiori studiosi dell'eroe dei due mondi."" -
Edoardo Gellner. Quasi un diario, appunti autobiografici di un architetto
"Quasi un diario"""" nasce come una serie di appunti legati fra loro a mo' di zibaldone dalla coerenza del discorso e dal sottile filo della successione cronologica degli eventi. Riferimenti che spesso nel racconto saltano o vengono a mancare soprattutto perchè non è ancora chiaro a Gellner cosa rappresenti quello scritto che sta prendendo forma: solo un primo nucleo di appunti che dovranno poi essere successivamente sgrossati e affinati, oppure un testo che troverà spazio all'interno di quel libro che nel frattempo Gellner sta creando sul vecchio tecnigrafo in legno dello studio con la pazienza e la cura del tipolitografo. Le fotocopie e gli ingrandimenti di foto, documenti, disegni e maschere di testo vengono incollati con cura negli spazi indicati nelle griglie del menabò; le pagine si succedono in lunghi nastri poi ripiegati a fisarmonica a formare il volume. Gellner è sempre stato un grande artigiano, non ha mai spiegato in termini accademici le ragioni del suo fare, ha solo detto: """"guarda, così sta meglio"""" e spostando con le lunghe dita i ritagli e i pezzettini di carta sparsi sul tavolo improvvisamente la pagina acquistava senso ed equilibrio all'interno del discorso narrativo del capitolo. Parlare per immagini era un suo grande dono." -
Denim e nuove geometrie. Costantino Baldino. Opere dal 1976 al 2008. Ediz. illustrata
"L'opera pittorica di Costantino Baldino percorre negli anni fasi alterne spinte dai naturali flussi e riflussi del gioco dell'arte. Da un esordio evidentemente ispirato dalla produzione della scuola romana (è allievo di Giuseppe Capogrossi e anche di Luigi Montanarini), rinuncia all'inizio dei '70 all'espressione figurativa e si fa conoscere come astrattista geometrico. Nel suo lavoro, scrive Enrico Crispolti, si individua """"la natura orfica dell'astrattismo romano"""", nell'ambito di una nuova tendenza che si pone in alternativa all'esperienza concettuale. Questo periodo felice trova la sua consacrazione nell'invito alla Quadriennale del '75, momento che segna anche la svolta verso il recupero della matericità, declinata in chiave geometrica. L'ispirazione pop e informale si intercetta in questi innovativi lavori, attraverso inserti materici su tela del tessuto """"jeans"""", simbolicamente marchio distintivo per diverse generazioni. Proprio questa scelta diventerà la cifra stilistica dell'artista, con l'unica parentesi che negli anni'80 vede il recupero della figurazione, in chiave citazionista, ma che dagli anni '90 riprende per non abbandonare più."""" (Dall'Introduzione di Giovanna Cappelli, direttore Scuderie Aldobrandini)" -
La permanenza in architettura. Progetto, costruzione, gestione
Il termine permanenza, riferito all'architettura, significa mantenimento e affermazione nel tempo dei valori tecnici, funzionali e simbolici degli edifici; indica una precisa categoria di vita utile. Sul piano operativo, richiama anche la programmazione della durata e il progetto della obsolescenza fisica e funzionale; un'azione prioritaria il cui controllo acquisisce valore strategico ai fini della realizzazione stessa dell'intervento. Oggi, al concetto di permanenza è sempre più spesso contrapposto quello di temporaneità: due paradigmi che, nella loro contrapposizione, toccano e, per questo, inducono a indagare importanti questioni di politica tecnica ed edilizia, con significative ricadute anche su altri campi, come l'economia e, soprattutto, le politiche ambientali. In altre parole, è giusto che il tema della programmazione della durata edilizia si affianchi sempre più all'esigenza di un uso più razionale delle risorse disponibili. Del tema, il testo propone riflessioni sui termini storici, terminologici e problematici e, in conclusione, su alcune questioni prettamente operative. -
Abitare il recinto. Introversione dell'abitare contemporaneo
"'Abitare il recinto' è una raccolta di riflessioni attorno al tema della casa a patio, realizzata sulla base di sperimentazioni didattiche. Tali esercitazioni sono state condotte all'interno di due facoltà di architettura, Venezia e Ascoli, che hanno visto coinvolti due laboratori di progettazione del primo anno in una sorta di gemellaggio fondato sullo scambio di saperi, collaborazioni e confronti e, non ultimo, su un rapporto di amicizia. I materiali contenuti nel libro, pazientemente ordinati da Alessandro Gabbianelli, sono costituiti da contributi teorici delle due docenze attorno al tema dell'abitare, con particolare riferimento al tipo della casa a patio, e da alcune sperimentazioni progettuali svolte dagli studenti. Il primo anno, in molti corsi di studi incentrato sull'approfondimento dell'abitazione, rappresenta un'occasione importante, un banco di prova, per sviscerare il nucleo primario dell'idea di abitare. Perché la casa a patio, è presto detto. Essa rappresenta uno degli archetipi dell'organizzazione spaziale della casa. Ci è sembrato opportuno prendere l'avvio dallo studio di un modello originario, vivisezionandolo, reinterpretandolo per giungere, ampliando lo sguardo alle modalità dell'abitare contemporaneo, a coglierne la profonda attualità.""""" -
Buone regole per la casta
Dalla ""Casta"""" alla """"Deriva"""", dal """"lodo Alfano"""" a Piazza Navona, dall'antipolitica alle proposte per la buona politica. Il libro ripercorre i principali fenomeni di critica della politica, dalla letteratura di genere al """"grillismo"""", soffermandosi in corso d'opera su luci e ombre. Ma la tesi di fondo è che l'etica pubblica, fondata sulla laicità inclusiva dei valori religiosi, sia essenziale per il buon funzionamento della politica e la credibilità delle istituzioni e che il corretto equilibrio tra i poteri sia necessario per superare """"l'anomalia italiana"""". Vengono perciò presentate analisi ricostruttive e proposte innovative su alcuni nodi essenziali quali le garanzie dei parlamentari, l'insindacabilità, il conflitto di interessi, la disciplina dei partiti politici e del finanziamento pubblico, che costituiscono il cuore della democrazia parlamentare. Le """"regole per la casta"""", appunto, quelle fatte dalla politica per se stessa, prima sfida affinché il potere democratico non produca ingiustificati ed odiosi privilegi e non alimenti l'antipolitica. Un libro denso di dati, materiali, proposte specifiche, un banco di riflessione necessario per il recupero di valore della politica."" -
Il letto di Ulisse. Mediterraneo, cose, progetti. Ediz. illustrata
Mediterraneo come mare di mezzo tra terre, culture, modelli di sviluppo. Mediterraneo come confine in cui si gioca la partita del confronto. Mediterraneo come culla di luoghi e cose. Mediterraneo dove anche il design è chiamato a giocare una sfida importante; contro il progressivo abbassamento della soglia simbolica degli oggetti, come piattaforma di confronto culturale, nel tentativo di definire un modello di sviluppo 'altro' maggiormente sostenibile. Due progetti pilota, come contributo al dibattito, come possibili azioni da intraprendere. -
Il patrimonio museale antropologico. Itinerari nelle regioni italiane. Riflessioni e prospettive
Il volume è il risultato di un accurato monitoraggio sull'articolazione nel territorio e le analisi delle problematiche inerenti i musei Etnoantropologici. Il lavoro è stato eseguito da studiosi che in tutte le regioni italiane hanno individuato le varie tipologie dei musei, statali, regionali, provinciali, comunali e privati. La quantità, la ricchezza e l'eterogeneità dei dati raccolti testimonia l'importanza e l'interesse che tali musei hanno assunto negli ultimi anni. Lo studio antropologico che è alla base di questo lavoro mette in evidenza quanto il materiale raccolto rivesta un valore determinante in questo particolare momento storico in cui le testimonianze del passato sono essenziali per comprendere le dinamiche interculturali del presente e individuare le strategie più idonee per affrontare il futuro. -
L' arte fuori dal museo. Problemi di conservazione dell'arte contemporanea
L'interesse sempre maggiore che suscitano i problemi di conservazione dell'arte contemporanea a causa del suo rapidissimo degrado, è al centro di questo volume, concepito in parallelo a ""L'arte fuori dal museo. Saggi e interviste"""" di Elisabetta Cristallini. La produzione artistica contemporanea ha infatti enormemente ampliato il panorama di opere che superano la consueta caratterizzazione dei manufatti artistici, coinvolgendo non solo oggetti peraltro non più esattamente definibili né come dipinti né come sculture - ma prodotti d'arte ambientale, giardini d'artista, videoinstallazioni, dispositivi di arte cinetica, new media art, electronic art, digital art, variable media art, ovvero l'intera gamma di opere d'arte dalle caratteristiche prettamente """"immateriali"""". Tale ampliamento rende necessaria una verifica in primo luogo teorica del lessico, ma anche dell'approccio metodologico alle problematiche conservative che nel dibattito sfaccettato presente nel testo a opera di curatori, scienziati, restauratori e storici dell'arte, si richiamano ai principi fondanti della Teoria del restauro di Cesare Brandi. Attorno e dietro il lessico della conservazione emergono soluzioni operative talvolta fortemente divergenti che rimandano a posizioni e tradizioni culturali diverse, nelle quali assumono un ruolo sempre maggiore le esigenze di fruizione collettiva dell'arte contemporanea."" -
Esilio bianco. Manuela Sedmach. Ediz. italiana e inglese
I dipinti della Sedmach sono luoghi in cui l'inizio dell'esistenza e la fine si compenetrano in un unisono assoluto. Visioni di mondi interiori e al contempo estatici: il silenzio è avvolto da una nebbia opalescente che a tratti si dirada estendendosi in face lattee che danno origine a molteplici corpi luminescenti. Dimore in cui l'animo si cheta e il tempo perde forma e sostanza, congiungendosi nell'unità di uno spazio senza limiti. Il tema dominante delle ""distese vibranti"""", che l'artista manifesta nelle sue tele, può condurre a considerare uno stato dell'essere specifico che nella tradizione iniziatica essena viene chiamato """"operal bianco"""". L'iniziato qui diventa osservatore silenzioso di se stesso e del mondo che contempla, abbandonando ogni tipo di giudizio a forma di individuazione di se stessi consegue la chiara visione delle cose, scevre da ogni struttura mentale e da ogni condizionamento sociale. I rumori del vivere contemporaneo sono lontani, così lontani che nella memoria emergono come un'illusione, una follia. Follia di un'umanità presa da un sé che si ostina ad identificarsi con l'ego che in realtà non gli appartiene."" -
La banda Panici al tramonto dello Stato Pontificio. Cronaca del rapimento Tommasi-Colacicchi
È l'autunno del 1867 e, mentre cresce il timore e la concitazione per l'imminente invasione dello Stato Pontificio da parte delle truppe garibaldine, sulla strada per Cori il piccolo Ignazio Tommasi viene rapito dal brigante Cesare Panici, capo di una delle bande più efferate che infestano lo Stato Pontificio nei suoi ultimi anni. Chi erano i briganti pontifici che terrorizzavano le province di Marittima e Campagna? Quali erano le loro abitudini, i loro costumi? Attraverso le lettere tra familiari e briganti e i rapporti delle diverse gendarmerie, si sono potuti ricostruire le gesta della banda Panici, attiva dal 1866 al 1868. La corrispondenza che accompagnò i giorni del terribile rapimento è talmente viva e puntuale che permette di ripercorrere la tragica vicenda giorno per giorno. È un affresco familiare e allo stesso tempo la testimonianza di uno Stato alla fine della sua esistenza millenaria. -
Magia del mito greco. La prima notte di nozze di Zeus e di Era durò trecento anni
Ci stupiamo al ricordo di Eurìnome, che, venuta al mondo dal caos, non trovò nulla di solido su cui poggiare il piede; e ci stupiamo della bella Afrodite perché nata dalla candida spuma del mare; e di Cassandra condannata dagli dèi a predire il futuro, ma a non essere creduta dai mortali; e di Ermes che proteggeva i ladri e gli imbroglioni; e di Efesto nato talmente brutto che la madre lo scaraventò giù dall'Olimpo; e della spietata ira di Achille, che trascinò, più volte, intorno alle mura di Troia, il corpo dell'eroico Ettore ucciso, per poi, pietoso, restituirlo ai genitori e alla moglie Andromaca: e delle Sirene il cui canto ammaliava i navigatori; e di Caronte che, nel mondo degli Inferi, pretendeva un obolo per traghettare le anime da una sponda all'altra del fiume Stige; e degli alberi i cui frutti facevano vivere la vita a ritroso; i vecchi diventavano adulti; poi giovani; poi neonati; poi sparivano, non si sa dove. Di questo ci stupiamo, e delle mille e mille altre leggende che gli aedi e i rapsodi recitavano e cantavano presso le corti degli aristocratici, sulle piazze e per le strade della Grecia. -
Mario Ferrante. La città, gli angeli ed il filo rosso. Catalogo della mostra (Ancona, 25 ottobre-15 novembre 2008). Ediz. illustrata
"La città, gli angeli ed il filo rosso"""", propone una riflessione nuova e positiva sulla perdita di valori e d'orientamento della Bit generation. Affascinato e sedotto anch'egli dal luccichio di vetrine e locali e dal rumore di auto e tram, Ferrante non dimentica mai di omaggiare la presenza immanente dell'uomo, vero protagonista, anche quando assente. L'atmosfera vibrante della vita cittadina, resa dalla corposità materica di luce e colore e dall'incisivo segno della spatola, coniugano in un sodalizio armonioso le due dimensioni della modernità: quella fugace del ritmo cittadino e quella intimista e contemplativa dell'uomo. Ferrante ci invita a partecipare con entusiasmo alla festa di luci, colori, suoni e odori che la città offre ai nostri sensi, esortandoci a non perdere mai di vista la dimensione umana. È un richiamo sincero e convincente ad osservare e capire i comportamenti e ad ascoltare le parole silenziose tanto della collettività quanto del singolo. (Cecilia Limpido)"