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Conoscere collaborare progettare. Teorie e tecniche e applicazioni per la collaborazione in architettura
"...questo volume intende illustrare il risultato di una lunga ricerca. Abbiamo cercato di separare la descrizione della parte teorica da quella della sua applicazione. Ne è risultata una articolazione in cinque parti, corrispondenti ai contenuti che abbiamo sopra indicato: la prima parte tratta della collaborazione progettuale, delle sue caratteristiche e del rapporto con la qualità del progetto. La seconda parte esamina le caratteristiche della conoscenza progettuale, i domini principali in cui si esplica, le sue proprietà. La terza parte disamina le caratteristiche teoretiche e implementative del modello BKM. La quarta parte definisce le caratteristiche della piattaforma ABCD e le sue modalità implementative. La quinta parte illustra il funzionamento di un prototipo in scala ridotta della piattaforma ABCD e la sua applicazione a un caso di studio.""""" -
Palazzo dei Convertendi. Storia e restauro 1500-2014. Ediz. illustrata
Il volume propone una selezione di voci che concorrono a tratteggiare la vicenda plurisecolare del palazzo dei Convertendi, dalla sua prima configurazione, plasmata inglobando l'edificio che fu la casa di Raffaello fino alla morte, ripercorrendo poi la demolizione e ricostruzione dell'edificio alla fine degli anni Trenta del Novecento, fino al restauro attuale, condotto con scrupolo scientifico e attenzione filologica a cura dell'Amministrazione proprietaria. Grazie ai diversi punti di vista presentati si approfondiscono le mutazioni di un ambito urbano che riflettono i più ampi avvenimenti storico-politici che hanno visto la nascita dello Stato della Città del Vaticano e si ricostruiscono i profili delle istituzioni che, nei secoli, hanno dimorato nel palazzo. Il volume apre nuove prospettive di studio e ricerca offrendo, al contempo, spunti di riflessione sul valore dell'architettura come testimone di memorie storiche del nostro passato antico e recente. -
Memoria e materia dell'opera d'arte. Per nuovi orizzonti di ricerca
Il volume, suddiviso in tre percorsi di lettura, presenta gli Atti delle giornate di studio del dottorato di ricerca dell'Università degli Studi della Tuscia in Memoria e materia dell'opera d'arte e raccoglie i contributi di Simona Antonacci, Elisa Anzellotti, Francesca Anzelmo, Federica Bertini, Teresa Lucia Cicciarella, Barbara Drudi, Giorgia Fiorini, Lea Mattarella, Emanuela Morganti, Chiara Paniccia, Jessica Perna, Costanza Rapone, Luca Salvatelli, Celeste Stefania, Valentina Vacca. -
La città radicale di Ludovico Quaroni. Ludovico Quaroni e la Scuola di architettura di Roma negli anni Sessanta
Ludovico Quaroni, uno dei principali maestri italiani dell'architettura del secondo dopoguerra - problematico e affascinante intellettuale romano del suo tempo - negli anni Sessanta del secolo scorso, spinto dalla propria inquietudine culturale, sembrò volersi fare interprete dei sogni smisurati di un'epoca che, al culmine del miracolo economico e sociale, parve aprire una nuova età dell'oro a noi italiani. Egli coinvolse totalmente sé stesso, la sua cattedra, i suoi assistenti, gli studenti nel suo più ambizioso progetto di ricerca; una città lineare tra Roma e Firenze, un immenso Continuum disteso nelle valli del Tevere, di Chiana e d'Arno; una vera No-stop City, un paesaggio nuovo immerso nel paesaggio antico, dove la forma urbana, continuamente generata da un inesauribile processo di produzione industriale, non avrebbe dovuto sostenere funzioni definite, ma sollecitare incessantemente le emozioni sensuali, intellettuali e creative degli individui di una società immaginata ormai totalmente fluida, priva di vincoli, di limiti, di ideologie. Ma nel marzo del 1968, la contestazione giovanile spostò improvvisamente il fuoco dell'utopia e inflisse una rotta decisiva alle visioni dell'architettura radicale borghese non soltanto italiana - di cui faceva parte la città radicale di Ludovico Quaroni, nata con la sconfitta negli occhi - ma anche inglese, olandese; europea in una parola. Oggi, a più di cinquanta anni dalla sua brusca fine, è tempo di raccogliere ciò che del Continuum di Quaroni anima ancora la memoria dei suoi amici di allora, dei suoi studenti migliori, dei suoi allievi. Ma per poter rileggere quel lontano capitolo della ricerca d'architettura italiana, romana in particolare, occorre ricostruire il ""sentire moderno"""" di Ludovico Quaroni, che non è più il sentire nostro - se ancora fra noi vive un """"sentire moderno"""" - e occorre anche riprodurre la scena in cui si svolse il dramma della sua città radicale; la scena, dunque, della facoltà di architettura della Sapienza e dei suoi protagonisti, riportata all'epoca nella quale adottare un metodo di progettazione o uno stile significava scegliere tra etiche opposte, tra politiche avverse e interpretazioni della storia inconciliabili tra loro. Per questo il nostro libro, al cui centro sta il Continuum di Ludovico Quaroni, inizia con un testo - Quaroni brucia - che si inoltra nel problema della modernità per tentare di comprendere come esso fu vissuto dallo stesso Quaroni; e si chiude con un altro testo - Quaroni Muratori, tra dialogo e silenzio - che riapre, con commozione, il sipario del palcoscenico dove pochi maestri, troppo bravi per tanti di noi, consumarono la loro irriducibile sfida incrociata - la loro stessa vita - con un impegno, una speranza, una passione, una capacità di sofferenza, una sincerità, una generosità e una fede nell'architettura che per molti sono ormai, difficilmente comprensibili."" -
Feedback. Territori di ricerca per il progetto di architettura-Territoires de recherche pour le projet d'architecture. Ediz. bilingue
Feedback, un effetto recepito in un tempo presente a seguito di azioni passate, con ricadute destinate inevitabilmente a segnare il tempo futuro. Il titolo di questo libro dichiara il fattore di propulsione di un'ambizione condivisa: proporre, grazie agli strumenti del progetto di architettura, nuove possibili visioni della realtà e nuove modalità di azione rispettose del pianeta. Con questo intento, i suoi quattro autori, tutti di formazione a cavallo tra la Francia e l'Italia, hanno condotto una riflessione congiunta a partire dalle proprie esperienze di ricercatori, docenti e architetti progettisti. La lettura in parallelo dei due luoghi in cui essi operano, La Villeneuve di Grenoble-Echirolles e l'Università della Calabria, territori chiave dell'urbanistica democratica e del pensiero architettonico degli anni '60 e '70 del XX secolo, ha permesso l'individuazione di un terreno teorico comune emerso dalle riflessioni sulle differenze tra le culture architettoniche francese e italiana. Il ritorno al testo La città territorio: verso una nuova dimensione, di Giorgio Piccinato, Vieri Quilici e Manfredo Tafuri, alla sua forza anticipatrice, rivisitata mezzo secolo dopo dall'intervista a Vieri Quilici, ha confermato il metodo di un presente sempre messo in movimento dalla tensione tra passato e futuro. In questa dimensione di spazio-tempo dinamico, attraverso le esperienze di ricerca presentate, si formulano delle ipotesi per un nuovo pensiero del progetto di architettura. -
Paesaggi lineari. Strategie e progetti per il recupero dei vecchi tracciati ferroviari del Sulcis Iglesiente
Il Sulcis Iglesiente, storica regione mineraria del sud ovest sardo, è emersa negli ultimi decenni per la grave crisi industriale che la attraversa e l'ha tristemente annoverata tra i territori più poveri d'Italia. Tuttavia, l'incontro tra vicende storiche e naturali, la tensione tra gli equilibri sociali e il repentino ammodernamento territoriale, le alterazioni ambientali che il Novecento ha lasciato a questa regione, ne restituiscono oggi un paesaggio tra i più complessi e irripetibili del bacino mediterraneo. Questo testo vuole focalizzare un canale potenziale, ma estremamente concreto, di questo paesaggio, la rete ferroviaria dismessa, cercando di non offrirne però solo una reminiscenza storica, quanto una proiezione rinnovata dell'uso, dello spazio e del tempo, in quella straordinaria esperienza di vivere i luoghi legata all'attraversamento. Si raccolgono nel testo progetti e strategie che, nell'ultimo decennio, alcuni organi pubblici di questo territorio hanno provato a promuovere e coordinare, all'interno di un più ampio e condiviso processo culturale di recupero del patrimonio eccellente della modernità in senso sostenibile. -
Italia nostra (2014). Vol. 483: Alberi e giardini di tutti
Rivista mensile dell'Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione. -
Attualità nelle aree archeologiche: esperienze e proposte
Il volume raccoglie gli atti del VII Convegno Nazionale dell'ARCo ""Attualità delle aree archeologiche: esperienze e proposte"""", svoltosi dal 24 al 26 ottobre 2013 presso la Facoltà di Architettura Roma Tre. Il Convegno ha posto temi che attengono al restauro, alla conservazione, alle metodologie e alle tecniche d'intervento con particolare attenzione alle relazioni con il contesto urbano. Nelle grandi città infatti, gli interventi infrastrutturali, come ad esempio quelli delle nuove linee metropolitane, pongono importanti sfide e domande sui rapporti che devono essere instaurati tra aree di scavo archeologico e sistemazioni a scala urbana. L'aumento dell'interesse e del numero dei visitatori porta come prima conseguenza la problematica relativa ai criteri di gestione e valorizzazione dei siti d'interesse monumentale, senza sacrificare la tutela e la conservazione degli stessi. La riflessione è quindi molto ampia e generale sulla conservazione di un patrimonio particolarmente fragile, specchio di quella stratificazione storica che costituisce il palinsesto della stessa struttura urbana e territoriale. Il confronto tra esperienze nazionali e internazionali, sulla base del codice dei Beni Culturali e delle normative vigenti, affronta il nodo centrale del problema: come proteggere e conservare? Quali i livelli di compatibilità degli interventi? Come intervenire nell'ambito dell'archeologia preventiva e della manutenzione programmata, prima e al di là dell'emergenza?"" -
Lo spazio domestico mediterraneo. Una casa per il Cairo-Domestic space in Mediterranean. A house for Cairo. Ediz. bilingue
L'analisi dell'architettura domestica antica del Cairo ha come campo d'indagine le residenze aristocratiche di epoca mamelucca (XIII-XVI sec. d.C.) ed ottomana (XVI-XVIII sec. d.C.). La peculiarità di queste abitazioni è determinata da due aspetti principali che condizionano fortemente i caratteri del tipo edilizio: il fattore climatico (la necessità di proteggersi dal caldo); la molteplicità delle influenze culturali, che hanno inciso sul graduale processo di aggiornamento e reinterpretazione delle antiche tradizioni costruttive e formali. La casa cairota esprime una forma costruita che trova la sua ragione nei caratteri del contesto ambientale e climatico. Il progetto architettonico si fonda su una stretta relazione di necessità tra istanza tipologica, morfologica e strutturale, nella quale le caratteristiche dei materiali, l'attenzione per il dettaglio e la pregnanza dei sistemi costruttivi consentono di trasfigurare lo strumento tecnologico in elemento di architettura. Nella città di Fustat si consoliderà il primo esempio di quella che sarà la futura casa araba. La casa cairota, tuttavia, costituisce un'eccezione rispetto al processo di fondazione della tradizionale casa araba, dal momento che essa viene privata del ruolo centrale che aveva la corte nelle restanti parti del mondo arabo. Lo spazio denominato qa'a, dedicato all'accoglienza, scandito dalla successione ritmica iwan-durqa'a-iwan, è considerato l'elemento fondativo della casa cairota. -
La città scavata. Paesaggio di patrimoni tra tradizione e innovazione. Ediz. illustrata
La città scavata, caratterizzata dalla complessità e la varietà degli spazi architettonici, ma anche dalla razionalità e l'organicità con cui è stata concepita, è il luogo sintesi della massima integrazione dell'architettura con il paesaggio, dove il materiale viene scolpito in continuità assoluta tra substrato, terreno e volumi costruiti. Matera, città modello di questa dimensione dell'architettura, la cui estensione segue i limiti dettati dalla natura, dove il colmo del tetto di una casa è fondamenta per un'altra casa o per una strada da percorrere, dove, alla città sviluppata in superficie, ne corrisponde un'altra, altrettanto complessa, fatta di ipogei, cisterne e ambienti scavati. Matera, Città Capitale della Cultura 2019, è diventata occasione, per gli studenti che hanno partecipato all'Erasmus Intensive Programme, per proporre progetti che interpretino l'identità del luogo e rappresentino un modo di intervenire nel tessuto urbano volto alla valorizzazione del patrimonio, rafforzati dal confronto delle diverse tradizioni progettuali. Questo testo raccoglie lezioni, progetti, riflessioni e idee maturati durante quest'esperienza internazionale. -
Roma/Seicento verso il barocco. Catalogo della mostra (Pechino, 29 aprile 2014-28 febbraio 2015). Ediz. illustrata
"Il progetto espositivo 'Roma/Seicento: verso il barocco', inaugurato a Pechino il 29 aprile presso il National Museum of China, è il secondo appuntamento che l'Italia onora nell'ambito della collaborazione bilaterale sottoscritta nel Memorandum d'intesa 'Italia-Cina' (7 ottobre 2010), accordo di Stato sul partenariato per la promozione del patrimonio culturale dei due Paesi. L' esposizione, successiva a quella dal titolo 'Il Rinascimento a Firenze: capolavori e protagonisti' che attraversava il Quattrocento fino al primo Cinquecento fiorentino, prosegue nel percorso di approfondimento tematico delle grandi stagioni dell'Arte Italiana e presenta al pubblico cinese, per la prima volta, opere d'arte irripetibili, appartenenti al patrimonio culturale italiano nelle sue diverse forme espressive, giunte integre fino a noi grazie alla eccellente azione di tutela che impegna quotidianamente il nostro Ministero. All'evento espositivo, allestito presso il Museo Nazionale della celebre Piazza Tienanmen, sono presenti opere di proprietà statale, dai maggiori musei e dalle più importanti chiese di Roma, di proprietà ecclesiastica, dalla chiesa di Santa Maria in Trastevere, e di proprietà comunale, dal Museo del Barocco di Ariccia, nonché di altri Enti presenti sul territorio romano e laziale.""""" -
Visioni di Sardegna. Stampe e disegni dalle collezioni statali. Ediz. illustrata
Terra di ""parenti poveri"""" per quanto riguardava la pittura, la Sardegna seppe esprimere all'inizio del XX secolo, nel giro di pochi anni, una scuola di straordinari incisori; l'esordio vincente fu come xilografi, ma alcuni di essi raggiunsero presto l'eccellenza anche nelle altre tecniche. Ci fu allora chi attribuì questo fatto a innate tendenze di razza, chi lo lesse come evolversi del tradizionale intaglio dei pastori, chi più lucidamente, come Stanis Dessy, uno dei più grandi tra loro, ricostruì i momenti iniziali della xilografia in Sardegna legandoli alla stessa circostanza che portò alla sua diffusione anche altrove in Italia, cioè al debutto del gruppo della rivista spezzina """"L'Eroica"""", cui due sardi - Giuseppe Biasi e, in misura minore, Mario Mossa Demurtas - parteciparono quasi sin dal principio. Privi di una tradizione artistica consolidata i sardi raggiunsero perciò la vetta in una branca dell'arte che in quel momento nel nostro paese doveva anch'essa, in qualche modo, ripartire da zero: affacciatisi solo allora a quel mondo, là dove le condizioni di partenza erano uguali per tutti essi non esitarono a cogliere l'occasione, seppero osare, sperimentare e trionfare, costituendo una scuola regionale dalla quale emersero figure tra le maggiori nella storia dell'incisione del Novecento italiano."" -
Roma, la grande guerra. Ediz. illustrata
Catalogo della mostra aperta presso il Complesso del Vittoriano - Sala Giubileo, Roma dal 17 al 29 marzo 2015. Solveig Cogliani ha maturato un progetto espositivo in cui sono calate tutte le sue idee e le sue aspirazioni di pittrice animata da tumultuosi fervori e, nel contempo, pacate meditazioni in cui, peraltro, trapela sovente la sua testa di giurista attenta agli innumerevoli fenomeni di manomissione dell'ambiente che ci circonda e che ha continuo bisogno di un sovraccarico di cure e di dedizione e, quasi in conseguenza, di elaborazione artistica. Questa dedizione la Cogliani l'ha messa nel suo lavoro di pittrice con un entusiasmo e una creatività veramente contagiosi, tanto che l'osservazione delle sue opere procura una vera e propria avventura, intellettuale ed emotiva insieme, che in questa esposizione risulta in piena evidenza, bilanciata in un continuo rincorrersi di temi e di storie. -
Sé-gni
Opere di: Etti Abergel, Giovanni Albanese, Marisa Albanese, Irma Alonzo, Maya Attoun, Yael Balaban, Hilla Ben Ari, Yifat Bezalel, Veronica Botticelli, Davide Bramante, Anita Calà, Valeria Catania, Francesco Cervelli, Mauro Di Silvestre, Elastic Group Of Artistic Research, Shay Frisch, Tsibi Geva, Ron Gilad, Shlomo Harush, Orit Ishay, Menashe Kadishman, Shaul Knaz, Mauro Maugliani, Elena Nonnis, Gonzalo Orquín, Alfredo Pirri, Paolo Radi, Renato Ranaldi, Alessandro Roma, Pietro Ruffo, Giuseppe Stampone, Daniel Tchetchik, Vedovamazzei, Gal Weinstein, Maya Zack, Gaston Zvi Ickowicz. -
Focus on Saul Melman. Ediz. italiana e inglese
Saul Melman vive e lavora a Brooklyn, New York. Ha conseguito il Master in Fine Arts presso il Bard College nel 2009. Il lavoro di Melman è stato esposto in gallerie e spazi istituzionali tra cui, per citarne alcuni: MoMAPS1, Whitney Museum of American Art, The Aldrich Museum of Contemporary Art, Socrates Sculpture Park, Dieu Donné Papermill, San Diego Art Institute, Thierry Goldberg Gallery e Cabinet Magazine Gallery. ""Central Governor"""", scultura/performance che Melman ha realizzato per la serie """"Greater New York"""" del MoMAPS1 nel 2010, è una installazione semi-permanente del museo. Melman ha partecipato a residenze per artisti a Dieu Donné Papermill, Socrates Sculpture Park, Lower Manhattan Cultural Council, Culture Push, BoxoHouse e Joshua Tree Highlands Artist Residency. Il suo lavoro è stato recensito e commentato su: The New York Times, The Believer Magazine, The Brooklyn Rail, Culture Hall, Kunstforum.as (Oslo), The Huffington Post, ArtSlant e Whitehot Magazine."" -
Cerimonie di laurea nella Roma barocca. Pietro da Cortona e i frontespizi ermetici di tesi
L'apparato scenico e organizzativo delle feste di laurea nella Roma del XVII secolo, fino ad oggi rimasto nell'ombra, riemerge dai documenti che descrivono l'aspetto aristocraticamente intellettuale della cerimonia. I frontespizi delle tesi di laurea disegnati e incisi dai più importanti artisti del tempo, fra cui spicca Pietro da Cortona, e i suoi collaboratori italiani e stranieri, danno lo spunto per illustrare filologicamente - attraverso simboli, allegorie, metafore, passaggi analogico-traspositivi, metamorfosi - il pensiero della filosofia ermetica con richiamo diretto ai procedimenti alchemici finalizzati al conseguimento della virtù. Attingendo ad antiche fonti del pensiero, l'autrice restituisce con sagacia narrativa e coerenza scientifica un mosaico di identità iconologiche e iconografiche utili per gli studi storico-artistici e per conoscere atteggiamenti culturali del Seicento: un'epoca che continuò a cercare il Vero confrontando verità antiche e moderne, talora in contrasto con il cattolicesimo, ma tutte viste come momenti dello spirito. In tal senso l'autrice parla di culture differenziate, come l'alchimia e l'ermetismo, presenti in Roma in personaggi di fede cattolica, ma anche delle antinomie del pensiero di Galilei e Campanella o estetiche di Caravaggio e Pietro da Cortona. Tutto questo nello splendore barocco di materia e spirito della Roma dei papi, con uno sguardo particolare al pontificato di Alessandro VII Chigi e alla cerchia di Cristina di Svezia. -
Architetture rurali nei paesaggi dell'Alta Murgia
L'obiettivo generale del presente lavoro è stato quello di promuovere e favorire il recupero integrato e la valorizzazione delle architetture rurali, dei borghi e dei relativi contesti ambientali, in ambito mediterraneo, con particolare riferimento al sistema della rete tratturale che attraversa la Puglia murgiana. Nella storia dell'uomo, sin dall'antichità, il concetto di strada ha rivestito un ruolo fondante nello sviluppo e nel controllo di una nazione o di un impero, in quanto linea di collegamento tra persone, paesi e, più in generale, luoghi. La ricerca si colloca all'interno delle tematiche affrontate dal Dipartimento DICAR ed, in particolare, nel filone di studi che ha per oggetto l'architettura ed i sistemi territoriali nell'area del bacino del Mediterraneo, intesa sia come area geografico-culturale, che come area tecnico-costruttiva. I caratteri architettonici, urbani e paesaggistici del territorio pugliese sono stati interpretati come esito di una profonda relazione tra forma della città e forma della campagna. Le aree-studio selezionate sono state indagate nelle loro varianti storiche formali e funzionali, attraverso le pratiche del rilievo, della schedatura, del fondamentale metodo della classificazione dei tipi formali ed edilizi. Il territorio e stato interpretato proprio come un insieme di fatti urbani, come sistema unitario e coerente, espressione della sintesi morfo-tipologica e luogo della rappresentazione delle logiche tettoniche... -
Sociologia. Rivista quadrimestrale di scienze storiche e sociali (2015). Vol. 1
Rivista quadrimestrale di Scienze Storiche e Sociali. -
Unesco Italia. I siti patrimonio mondiale nell'opera di 14 fotografi. Ediz. italiana, inglese e spagnola
La mostra UN.IT è stata esposta per la prima volta alla Biblioteca nazionale centrale di Roma dal 14 febbraio al 14 marzo 2008. Il catalogo che accompagnava l'esposizione conteneva, oltre ai testi inziali che è possibile leggere anche in questo libro, le fotografie dei 41 siti italiani che erano allora nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Negli anni successivi la prima edizione è stata integrata con le immagini dei siti che entravano via via nella lista e venivano acquisiti sia nel percorso espositivo, sia nel volume che ha accompagnato la mostra in tutte le sue tappe. L'edizione del 2015 comprende tre nuovi inserimenti: Ville e giardini medicei in Toscana; Monte Etna; Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato (Medici Villas and Gardens in Tuscany; Mount Etna; Vineyard Landscape of Piedmont: Langhe-Roero and Monferrato), fotografati da Dario Coletti e Vittore Fossati. A causa di questo aggiornamento l'ordine dei siti nel catalogoè stato modificato per facilitarne la consultazione e la lettura. -
Guida alla scoperta dei segni zodiacali. Cancro, Leone, Vergine
Questo libro si colloca nel filone iniziato con il precedente di analogo soggetto (""Guida alla scoperta dei segni zodiacali""""), nel quale ho trattato i primi tre segni (Ariete, Toro e Gemelli). Oggi vi presento il secondo gruppo (Cancro, Leone e Vergine). Anche per i nativi di questi tre segni zodiacali ho voluto proporvi un breve ritrattino, contenente qualche informazione sulle loro virtù, manie e piccoli segreti. Spero, così, di avervi fornito un piccolo aiuto per riconoscere alla prima (... o alla seconda) """"occhiata le loro peculiari, ricorrenti caratteristiche, agevolandovi nei rapporti sentimentali, di studio, di lavoro, di gioco che avrete occasione di intrecciare con loro... È infatti molto importante conoscere non solo il segno zodiacale al quale appartiene il soggetto con il quale ci si rapporta, ma anche quali siano le peculiari caratteristiche del segno stesso: ciò consentirà di poter avviare un dialogo positivo fin dai primi approcci, senza il rischio di incorrere in errori di valutazione o, peggio, di dover subire cocenti delusioni...""""""