Sfoglia il Catalogo ibs027
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1961-1980 di 10000 Articoli:
-
Erano tutti figli di Zeus
«La cultura occidentale respira da sempre con due immensi polmoni: il primo è rappresentato dalle cosiddette ""radici"""" giudaico-cristiane, con il loro sconfinato patrimonio di Rivelazione e di Tradizione; il secondo, come si può facilmente intuire, si chiama Grecia, nome che designa tanto le ricchezze letterarie, epiche, mitologiche e artistiche, quanto quelle del pensiero filosofico. Entrambi i polmoni si articolano poi in un variopinto mosaico di bronchi, bronchioli e alveoli di innumerevoli tipologie (per grazia di Dio, la cultura occidentale è un organismo particolarmente evoluto, anche se affetto da diversi morbi), ma ciascuna cellula è inevitabilmente figlia di quel tutto di cui è parte. Che ne sia consapevole o meno, e a prescindere dalla propria fede religiosa e dai propri orientamenti filosofici e politici, ciascuno di noi è chiamato a misurarsi continuamente con queste """"radici"""" culturali, con questa """"eredità"""". Ogni grande autore occidentale (e non solo), in particolare, deve prima o poi fare i conti con questi due """"parti di sé"""" verso le quali ha un enorme debito (trattandosi di polmoni, sarà forse questo il famoso """"debito d'ossigeno""""?). Il Nostro non fa eccezione. Nella sua fervida produzione letteraria, Erminio Maurizi, sebbene con spirito laico, ha respirato abbondantemente col primo polmone, soffermandosi in particolare sul tema di Genesi - nell'opera Lilus diavolo difettoso - per reinterpretare e riscrivere la vicenda dei protogenitori a partire da un sinistro personaggio presente nel Talmud e nella qabbalah ebraica. In questa nuova opera, invece, Maurizi chiama a raccolta uomini e dèi dell'epos classico per reinterpretare e riscrivere le loro vicende nel suo stile ironico, a tratti irriverente o addirittura dissacrante, ma nel tempo stesso paradossalmente conscio e rispettoso del limite che circonda il sacro e pertanto lontano da ogni forma di hybris. Col suo linguaggio sempre semplice e fresco, che talvolta per goliardia attinge alle risorse del romanesco e del napoletano, il nostro autore gioca con il mito, scherza con gli dèi, li va a """"sfruculiare"""" fin sotto le lenzuola, ma sa quando e dove fermarsi per non varcare la soglia dell'imperdonabile tracotanza: egli è pronto a farsi beffa dei tanti «miti immaginati», a mettere in dubbio l'esistenza stessa degli dèi, ma nel contempo ne ha un certo timore reverenziale, rivelando così una involontaria pietas dovuta forse alla «inconscia necessità» di poter trovare nel divino un sicuro """"rifugio"""".» (dall'introduzione di Michele Giustiniano)"" -
Casa museo Santa Giuseppina Vannini. Memorie per una santità della porta accanto
«Nulla è piccolo davanti al Signore, quando si opera con grande amore a Lui» (santa Giuseppina Vannini). Madre Giuseppina Vannini, fondatrice della congregazione delle Figlie di san Camillo, nacque da Angelo e Annunziata il 7 luglio 1859 a Roma, in Via di Propaganda 16 e fu battezzata, il giorno 8, nella chiesa di S. Andrea delle Fratte con i nomi di Giuditta Adelaide Agata. Orfana dei genitori, le Figlie della Carità l'accolsero all'età di 7 anni. Attratta dalla voce di Dio, avvertita nel giorno della sua prima comunione, vorrebbe consacrargli la vita, ma per lei le porte del convento si chiusero per motivi di malferma salute. Un incontro provvidenziale con il padre Luigi Tezza, camilliano, beatificato nel 2001 - aprirà per Giuditta la via del Signore. Il 17 dicembre 1891, a Roma, confidò al predicatore degli esercizi spirituali, il tormento del suo insuccesso vocazionale di donazione al Signore. Il Tezza le propose il progetto di fondazione di un istituto religioso dedito al servizio degli infermi; dopo due giorni di preghiera, Giuditta, assentendo, aggiunse di non essere capace di nulla ma che si abbandonava con filiale fiducia alla Divina Provvidenza. -
Schizzi romani. Gli scarabocchi. Ediz. italiana e inglese
"Questi 'scarabocchi' sono il frutto di passeggiate per Roma, sempre alla scoperta di un angolo nuovo, di uno scorcio, di un'ombra inattesa che mi fanno amare questa città più di ogni altra."""" (L'autrice)" -
Franco Minissi. Un maestro per il museo e per il restauro
In tempi quali quello corrente l'architettura del museo si avvia sempre più ad essere privata di relazione con i contenuti ospitati, procedendo costantemente all'ostentazione di un esibizionismo tautologico finalizzato all'esaltazione del brand. -
Progetto e utopia. Due opere del MAXXI Architettura. Studi e restauro
Il MAXXI Architettura è il primo museo nazionale di architettura presente in Italia e ha la duplice missione di custodire da una parte le collezioni storiche e dall'altra di promuovere ed esporre la nuova produzione culturale che guarda al presente e al futuro. Vuole essere dunque al tempo stesso un museo storico e un museo contemporaneo, al cui interno la dialettica tra passato e attualità viene continuamente sviluppata, utilizzando di volta in volta le forme e gli strumenti più adatti per analizzare tendenze, temi o personalità di rilievo. La missione di conservazione, studio e valorizzazione del patrimonio architettonico del XX e XXI secolo è raccolta dal Centro Archivi MAXXI Architettura, che del museo custodisce e gestisce le collezioni, archivi e documenti rappresentativi per la cultura architettonica del nostro tempo. Il Centro Archivi permette di avvicinarsi ai documenti di architettura e alla documentazione delle mostre in un continuo rincorrersi di riferimenti e aggiornamenti, anche grazie al ricorso a strumenti digitali di più ampia fruizione. Il Centro Archivi si fa spazio espositivo, luogo di riflessioni e dibattiti, sede di seminari e approfondimenti su temi specifici non solo di carattere squisitamente archivistico, ma anche sugli innumerevoli temi di più ampio respiro stimolati da una cosí ricca e varia collezione. In questo quadro trova la sua perfetta cornice il progetto proposto dalla Fondazione Paola Droghetti che, grazie all'erogazione di due borse di studio per giovani laureati dell'ISCR e dell'ICRCPAL, vede il restauro di due opere della collezione del MAXXI Architettura: il modello del Concorso per la Camera dei Deputati dall'Archivio di Vittorio De Feo e lo scroll Space IV di Paolo Soleri. Ad una prima vista sembrano due opere distanti tra loro: una in legno, l'altra in carta; una la proposta di un progetto urbano, l'altra la rappresentazione grafica di un'utopia; una il prodotto di un gruppo di lavoro, l'altra il risultato della scelta di isolamento del suo Autore, ritiratosi in Arizona. Anche le attività di restauro svolte mostrano due strade differenti: il modello ha richiesto un lavoro di minuziosa ricostruzione, lo scroll ha fatto emergere le difficoltà insite nella gestione di un oggetto di dimensioni straordinarie (la sua lunghezza supera i 10 metri) e ha richiesto la definizione di una serie di misure preventive al fine di consentirne l'esposizione. Eppure un filo conduttore le avvicina: entrambe parti della collezione di architettura sono la rappresentazione fisica del processo progettuale che attraversa la mente degli architetti; entrambe rappresentano la ricerca di soluzioni nuove, alternative ad un mondo che non sembra soddisfacente; entrambe nella loro fisicità necessitano di interventi di restauro che ne preservino l'integrità e ne garantiscano la conservazione. -
Il bar è aperto. Poesie dei giorni nostri (trentanove coktails e cinque bollicine)
"Vago fra le inquietudini con una certa familiarità ... ci sussurra all'orecchio il Naufrago Zen, mentre il Taglialegna innamorato si gioca la sua vita nel turbine di una giornata bellissima ... poi c'è qualcuno al Bar della stazione che aspetta un treno e spera lo porterà lontano e nel cuore del poeta non c'è pace ma non importa l'aria è sagace e c'è sempre un nuovo amore che bussa alla porta ... La gente che è un miracolo vivente, Il vecchio ulivo unico testimone ancora vivo, La pietra sempiterna che non arretra ... e molto molto altro ancora ... Come in una fiaba incantata si entra dentro case dove vivono fate ed unicorni e scorrono fiumi scintillanti e si incontrano Pietro il pescatore, Pluto e Paperino, il Megalodonte, la Principessa indiana, la Truccatrice della star ed anche un famoso Santo. Il Bar è aperto è la metafora di una condizione di quiete dell'animo che ti predispone a ricevere il prezioso nutrimento della poesia. Poesie dei giorni nostri da assaporare come si fa con un cocktail seduti al bancone del proprio bar preferito.""""" -
Abitare la terra-Dwelling on earth. Quaderni. Supplemento alla Rivista di geoarchitettura. Vol. 3
Rivista di geoarchitettura. -
Focus on Paula Cortazar, Benjamin Degen, Alexandra Karakashian, Michele Mathison. Inner landscapes. Ediz. italiana
L'apporto di Paula Cortazar, Benjamin Degen, Alexandra Karakashian, Michele Mathison potenzia una riflessione su diverse possibilità di rendere intelligibile il mondo in cui viviamo. -
Michele Cossyro. Irretito. Ediz. illustrata
"Dopo essersi reso conto di agire immerso in uno spazio ormai contaminato, a seguito della catastrofe atomica di Cernobyl e dell'estensione a scala planetaria della rete comunicativa, Michele Cossyro si confronta con I'irretita condizione dei nostri tempi, reagendo ad essa mediante inedite metafore visive, tanto eloquenti quanto matericamente innovative, sia in senso pittorico che plastico. Una trama insolita, scaturita dallavoro dell'artista di Pantelleria, emblematizza in tal modo una fase cruciale della cultura scientifica e umanistica contemporanea."""" (Bruna Corà)" -
9 itinerari x 100 architetture del '900. Basilicata, Puglia
Il volume è il risultato di una rilevante attività di schedatura del patrimonio architettonico regionale del Novecento da parte delle Sezioni Basilicata e Puglia del Do.co.mo.mo Italia, realtà radicate in un territorio antico. -
Marcello Vittorini. Ingegnere, urbanista. Dall'uomo alla città. Ediz. illustrata
"Al di là delle discussioni accademiche e velleitarie un 'nuovo modello' di vita, democratico e civile, deve essere rapidamente delineato e costruito, se si vuole salvare l'Italia dal crollo dell'economia e delle istituzioni; per ottenere questo risultato non è possibile contare su compromessi storici, tattici e strumentali, che rischiano di ridursi ad operazioni di copertura e di paravento. È necessario invece costruire, pazientemente e faticosamente, le premesse per una società socialista, chiaramente alternativa a quella attuale, che si basi essenzialmente sulle capacità di partecipazione, di autogoverno e di autogestione dei cittadini e dei lavoratori, con una battaglia che avrà per oggetto la gestione pubblica della città e del territorio e cioè, ancora una volta, la politica urbanistica."""" (Marcello Vittorini, 1927-2011)" -
Medicina e oncologia. Storia illustrata. Vol. 1: Le origini e le civiltà antiche
Una storia della medicina e dell'oncologia dalle origini ai giorni nostri. L'intera opera non si limita a raccontare i fatti ma il significato dei fatti, ponendo la medicina e l'oncologia nell'ampio contesto della storia generale e delle discipline umanistiche, per dare preziose indicazioni sul ruolo non secondario svolto dalle scienze mediche nel progresso dell'umanità. Storie della medicina, sebbene datate, sono rinvenibili nella letteratura medica, mentre sono assenti libri di storia globale dell'oncologia e in particolare quelli ideati per dare una panoramica esaustiva dell'integrazione tra le due discipline. Questo primo volume traccia la storia della medicina e dell'oncologia dalle origini della vita allo sviluppo di società in Mesopotamia, Egitto, Cina Imperiale e Americhe precolombiane. Scritto con rigore scientifico e con stile fluente, accessibile a tutti, il volume è impreziosito da numerose illustrazioni, che a partire dagli antichi graffiti delle caverne fino agli squisiti manufatti delle antiche civiltà, forniscono una rappresentazione visiva dei primi passi della medicina. Così concepita, l'opera non è solamente un testo di consultazione per coloro che si dedicano allo studio della medicina e dell'oncologia, ma offre ai lettori interessati l'opportunità di seguire la formazione delle idee moderne sullo stato di salute e sul trattamento delle malattie, compreso il cancro. -
Medicina e oncologia. Storia illustrata. Vol. 2: Il mondo mediterraneo
Se la Mesopotamia è stata la culla della prima grande civiltà, nata nella metà del IV millennio a.C., la Grecia è stata la culla della medicina come scienza e le sue robuste radici filosofiche e scientifiche hanno nutrito nei secoli la sua evoluzione e contribuito alla continua raccolta di copiosi frutti. L'assimilazione dell'arte medica greca nel mondo latino dell'Italia centrale, e successivamente nell'Europa occidentale, è uno dei fenomeni più straordinari nella storia della medicina, poiché ha rappresentato la base della tradizione medica nell'intero Occidente. Senza questo evento la medicina greca sarebbe, sotto il profilo storico, confinata al periodo in cui si è originariamente affermata, e con essa Ippocrate e Galeno. Nella veste latina, invece, le teorie mediche greche hanno continuato a essere studiate, dibattute e applicate almeno fino al XIX secolo, e il giuramento di Ippocrate ancora oggi rappresenta un simbolo della professione medica. In questo secondo volume di Medicina e Oncologia, supportato da una preziosa e vasta iconografia, la felice sintesi tra storia della civiltà greco-romana e storia della scienza è narrata e analizzata dall'autore con il rigore dello storico e la competenza del medico ricercatore. Conoscere gli indissolubili legami tra il mondo antico e quello moderno è quindi un passaggio obbligato per comprendere il percorso della medicina perché, avverte Goethe,“Chi non ricava nulla da tremila anni di storia resta nell'oscurità, senza esperienza, vivendo alla giornata”. -
Medicina e oncologia. Storia illustrata. Vol. 3: La medicina medievale
Per lungo tempo il Medioevo è stato ritenuto un periodo caratterizzato dal collasso della civiltà greco-romana, dallo spopolamento delle città, da castelli e austere cattedrali, abazie e monasteri nei quali erano di fatto confinate le persone dotte. L'insegnamento e la pratica della medicina scientifica ippocratico-galenica – e con essi il tessuto medico intrecciato nei secoli precedenti – avevano corso il rischio di essere travolti dal crollo dell'Impero romano d'Occidente. Ma Galeno gli era sopravvissuto perché – come Aristotele – aveva una risposta per ogni cosa ed entrambi furono accolti dal mondo cristiano. La medicina medievale iniziale non ebbe la brillantezza dei tempi del ""divino Galeno"""", ma i manoscritti medici greci e latini furono conservati, studiati e copiati e, con l'avvento dell'Islam, tradotti in arabo. Nella successiva versione in latino hanno costituito il fondamento della scienza e della filosofia dell'Europa a partire dal secolo XI. Nello stesso periodo la medicina razionale rinasce dapprima con la Scuola medica di Salerno e, quindi, con il fiorire delle Università e la fondazione di ospedali. Questo volume di Medicina e Oncologia presenta una storia stimolante, scritta con rigore scientifico, l'accuratezza del ricercatore e stile sobrio e scorrevole: una miniera inesauribile di informazioni sul pensiero medico di oltre un millennio e un piacere per gli occhi, con le raffinate illustrazioni. Come i precedenti è rivolto ai medici, agli studiosi e a tutti coloro che, interessati all'argomento, vogliono saperne di più."" -
Medicina e oncologia. Storia illustrata. Ediz. a colori. Vol. 4: Il Rinascimento e la nuova scienza
Dal XIV secolo alla fine del XVI, la vita sociale e culturale dell'Europa fu pervasa da un profondo rinnovamento, originato in Italia, che portò le arti e le discipline umanistiche a raggiungere livelli sconosciuti da più di un millennio. La gloria sarebbe stata raggiunta – si affermava con entusiasmo – asportando la ruggine del periodo medievale ed emulando gli antichi. Nuove invenzioni, tra cui quella della stampa, contribuirono a cambiare le basi della cultura: i libri si moltiplicarono e gli educatori erano felici di diffonderli. Fiorirono erbari illustrati e, nella rinascita dell'anatomia, le immagini del corpo umano nella Fabrica di Vesalio destano ancora ammirazione per forme e dettagli. Nel XVII secolo un contributo fondamentale all'avanzamento della medicina è dato da Harvey con la scoperta della circolazione del sangue, senza dimenticare quello apportato alla definizione della scienza e del metodo sperimentale da Galileo, Bacone e Cartesio. Grandi innovatori emergono anche nella chimica, nell'anatomia microscopica, nella definizione della fisiologia dell'organismo e delle malattie. È l'epoca in cui la rivoluzione scientifica in molti settori dello scibile pone fine alla concezione tolemaica dell'Universo e alla fisica aristotelica; fa emergere una visione più realistica della natura e del corpo umano; incrina profondamente l'impalcatura della tradizionale medicina galenica, creando i presupposti per il suo completo smantellamento nel secolo XVIII. La descrizione di questi eventi nel quarto volume di Medicina e Oncologia ci presenta la storia straordinaria dell'inizio della medicina moderna con il consueto stile fluente e numerose illustrazioni che non decorano, ma illuminano il testo. -
Medicina e oncologia. Storia illustrata. Vol. 5: L' Illuminismo e il XIX secolo
Nel Settecento, spesso etichettato come “secolo delle rivoluzioni”, si assiste a uno straordinario sviluppo della scienza, iniziato con l'enunciazione dei principi di Newton che ancora oggi sono in gran parte alla base della nostra visione del mondo. Le scienze naturali sono riorganizzate, con la proposta di tassonomie zoologiche e botaniche, e la medicina si avvia a diventare più scientifica con la formulazione di grandi sistemi interpretativi, la nascita di una chimica separata definitivamente dall'alchimia, le prime ricerche su fenomeni elettrici e fisiologici, l'interpretazione innovativa della natura dei processi morbosi e la caratterizzazione di molte malattie specifiche. È però nell'Ottocento che la medicina diventa definitivamente scienza e tecnologia con l'invenzione dello stetoscopio, la scoperta dell'anestesia, dell'antisepsi e dell'asepsi, dei vaccini, della sieroterapia, con l'analisi microscopica dei tessuti e l'individuazione della cellula come elemento fondamentale della materia vivente. Cambia il paradigma interpretativo delle alterazioni del corpo umano e cambia l'approccio terapeutico con l'introduzione della chemioterapia e il perfezionamento delle tecniche chirurgiche. Nel quinto volume di Medicina e Oncologia, la storia dell'evoluzione degli eventi e dei concetti che hanno portato all'affermazione della medicina moderna, è presentata anche attraverso le vicende degli uomini e delle donne, che con abnegazione e determinazione hanno tracciato percorsi di successo. Lo stile non è mutato: semplice, scorrevole, accessibile a tutti coloro che sono interessati alla formazione delle idee moderne sulla salute e sulle malattie. E come sempre le stupende illustrazioni si integrano col testo in maniera mirabile. -
Storie di quotidiana follia. Mare nero
In un'epoca ove antiche paure riaffiorano impetuose i due autori si affidano, ancora alla forza euristica delle storie di chi soffre, per indicare, a tutti noi, i modi dell'incontro autentico con l'altrui presenza. -
Coaching. La valigetta degli strumenti
45 schede di utili strumenti, ciascuna con la propria modalità di utilizzo, che consentono lo sviluppo di 15 capacità di base, necessarie ai manager, per svolgere efficacemente il proprio specifico ruolo organizzativo in azienda. Per esempio, il direttore di produzione e il direttore commerciale usano capacità che sono comuni a entrambi, ma altre sono diverse perché diversa è l'attività svolta. Quindi è importante allenare proprio quelle capacità che sono effettivamente necessarie a ciascuno, in quel tipo di ruolo. Questo libro si caratterizza inoltre per ""poca teoria e molta pratica"""" e è una vera e propria """"cassetta degli attrezzi"""", semplice e facile da usare."" -
Il diario di Archimede Tranzi. Memorie e cronaca
L'Archivio Storico Capitolino, oltre agli atti dell'amministrazione municipale e agli atti notarili dell'Archivio Urbano, conserva archivi di famiglie e di persone che hanno ricoperto ruoli significativi nelle istituzioni e nella vita sociale della capitale. Tale materiale documentario offre ulteriori spunti e possibilità di approfondimento alla ricerca storica su Roma e proprio nella sezione Archivi di Famiglie e Persone trova spazio il diario di Archimede Tranzi, donato dagli eredi al Comune di Roma nel 1998. L'opera descrive l'intensa e lunga vita dell'autore (1851-1943), poliedrica personalità di artista, politico, scrittore e protagonista della vita mondana e permette di approfondire, da una prospettiva singolare, le linee di persistenze ed i cambiamenti della società romana, dal periodo garibaldino preunitario al declino del fascismo. -
Castel San Pietro. Paesaggi culturali in Canton Ticino. Ediz. illustrata
Castel San Pietro, borgo rurale del Mendrisiotto compreso all’interno dell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere di importanza nazionale, per secoli è stato caratterizzato dalla presenza di abitazioni private, con terreni “vitati” o “vitati e moronati”, affiancati da pascoli e prati a cui si contrapponeva il mondo produttivo delle proprietà Turconi. Dal dopoguerra si è registrato un intenso processo di edificazione, frutto di un modello insediativo legato a cambiamenti sociali, economici e politici. Mettere in luce i processi che hanno portato all’attuale stato di fatto, dove la densità del costruito ha sostituito quasi completamente tutti gli spazi coltivati che rendevano riconoscibili i diversi aggregati, e sottolineare l’importanza che la singola unità riveste (o ha rivestito) in relazione all’insieme di cui fa parte, ha evidenziato un palinsesto complesso che porta con sé le tracce delle società del passato. Il volume vuole mostrare come ogni episodio, che ha interessato questo borgo, abbia in realtà modificato l’equilibrio tra le parti, determinando la definizione di nuove polarità che hanno profondamente cambiato l’assetto del paese. Essere consapevoli delle reti di relazioni tra il costruito, gli interni urbani e il paesaggio può rappresentare una base fondamentale per definire nuove strategie per il futuro, caratterizzate da una maggior consapevolezza del delicato equilibrio da conservare e valorizzare per far in modo che Castel San Pietro continui a rappresentare un’importante testimonianza delle società che hanno abitato, lavorato e vissuto in questi luoghi.