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Il paese di Cuccagna
"Tra cent'anni, quando non si sapesse più nulla di Napoli, questo libro basterebbe a resuscitarla""""; così scrisse Pietro Pancrazi, grande critico letterario. Questo romanzo, che ruota intorno all'ossessione dei napoletani per il gioco del lotto, è la più colorita enciclopedia della vita popolare, borghese e aristocratica della Napoli tra Otto e Novecento. Con uno sguardo da grande giornalista di cronaca, Matilde Serao costruisce una galleria di ritratti vivacissimi, con uno sconfinato talento per i dettagli che non scade mai nel pittoresco e nel colore locale. E poi le indimenticabili scene di massa: l'estrazione del lotto, il fastoso battesimo borghese, il carnevale, il miracolo di san Gennaro, l'estate napoletana." -
Da Paisà a Salò e oltre. Parabole del grande cinema italiano
Entrare dentro l'immagine dei registi che hanno fatto grande il cinema italiano. È il tentativo di questo libro. Tanti elementi decidono l'immagine: caratteri, manie, impellenze vitali; ma ce n'è uno di fondo che l'attraversa dagli esordi alla fine di una carriera. Avviene così nell'immagine autoptica di Rossellini, in quella antropologica di Visconti, in quella amorosa di De Sica, in quella tecnica di Antonioni, in quella simbolica di Fellini, in quella feticista di Pasolini. Accanto ai massimi autori d'immagini c'è il ritratto di un attore unico, Alberto Sordi, eseguito nell'incrociarsi della storia dell'arte - la branca che indaga la smorfia delle maschere e dei mascheroni - e del ramo delle neuroscienze che spiega l'istinto di imitare (e recitare), base della cultura e dell'arte. Eduardo De Filippo è inquadrato nella luce e nell'ombra dei suoi lavori multimediali di scrittore, attore, regista di teatro, cinema e tv. La divisione delle sue opere in commedie dei ""giorni pari"""" e dei """"giorni dispari"""", ovvero del passato e del presente, appartiene a una scansione essenziale che incrocia tutti i nostri autori. E il passaggio da un paese antico, ancora segnato dai valori della terra, a un paese industrialmente sviluppato. Si va dall'immediato secondo dopoguerra del Novecento, marcato dal rosselliniano Paisà (1946), fino alla favola crudele del pasoliniano Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), che prevede anche il futuro, cioè - nello spettacolo e nella vita - la spinosa attualità."" -
Piccole anime
Piccole anime venne scritto nel 1883. Appartiene al primo periodo della Serao che gran parte della critica (Luigi Russo tra gli altri) considera il più felice: quello in cui l'autrice, non ancora giunta a Roma, aderisce epidermicamente al Verismo espresso al meglio nei più famosi racconti della raccolta, Una fioraia e Canituccia. È la Serao migliore, che guarda con spirito partecipe al mondo piccolo-borghese e popolare napoletano. -
In fuga dall'intimità. Tre storie di donne
Ciò che accomuna le protagoniste delle tre storie di questa raccolta è la paura, sentimento che in maniera più o meno marcata domina ogni loro azione. La paurosa (Norina), l'anaffettiva (Jacqueline) e la vittima (Karla) rappresentano tre figure-sintomo, donne costantemente in fuga dai mariti, dagli amanti, ma forse, prima ancora, dalla vita e da se stesse. Attraverso le loro vicende, l'autore ci introduce nel complesso e oscuro universo dell'intimità umana, dove cinismo, rassegnazione e violenza, come per uno strano gioco di riflessi, finiscono per assumere i contorni di una dimensione patologica universale, che investe l'intero scenario civile, sociale e politico all'interno del quale scorre l'esistenza di ciascuno di noi. -
Que fuerte! Diversamente Erasmus
Giorgio si ritrova a intraprendere quel viaggio che ha già cambiato la vita a tanti altri studenti: L'Erasmus. Ma per lui la sfida è davvero grande: dovrà, infatti, fare i conti con la propria disabilità in un paese straniero, lontano dalla rete di protezione su cui fino ad ora ha fatto affidamento. Ha con sé un diario dove appuntare tutti i suoi pensieri e mettere in fuga le paure, perché non mancano le giornate cariche di solitudine e di sconforto, e la tentazione di gettare la spugna. Per questo c'è un biglietto aereo per l'Italia nel suo cassetto, che può utilizzare in qualsiasi momento. Ma a prevalere saranno sempre la sua immensa gioia di vivere e la voglia di mettersi 'irrgtoco, perché la vita fuori casa non è poi così male, e lui vuole arrivare fino in fondo: a scoprire se stesso. Gli incontri indimenticabili e le innumerevoli prove acuiscono in Giorgio la consapevolezza di aver iniziato un percorso di apertura verso l'altro. L'amicizia, le magiche serate di Siviglia, la bellezza di Madrid, lo spirito di avventura fanno il resto. E l'Erasmus diventa un'esperienza fondamentale della sua vita, da raccontare. Scritto con grande senso dell'umorismo, ""Que fuerte!"""" è un libro pieno di leggerezza e di ironia, e profondamente toccante. Un libro dove, episodio dopo episodio, si ride e si piange assieme a Giorgio, e grazie al quale ognuno di noi può riscoprire quel viaggio meraviglioso che è la vita."" -
Il volto oscuro della perfezione
Quale delitto nasconde la Madonna Litta di Leonardo? Cosa può aver spinto Michelangelo a impiegare le sue ultime forze per cambiare la posizione del Mosè? Come possono dei gatti far luce sulla sparizione de La Natività di Caravaggio, trafugata dalla mafia? La perfezione ha un lato oscuro, inaspettato, terribile. Le quindici opere d'arte raccontate in questo libro sono celebri anche per alcune storie favolose legate agli autori e alle loro esistenze. E proprio dalla vita come origine della creazione artistica, Roberta Lepri si muove per raccontare misteri, avventure e amori legati a questi quindici capolavori. È il ritratto della morte: da investigare, cercare, fuggire, sognare, temere o attendere come un dono prezioso. Morte che è mistero, invenzione e, perché no, colpo di scena. Questi racconti formano un unico grande enigma. Rinunciare a scoprirlo sarebbe un autentico delitto. Il libro contiene quindici immagini. Prefazione di Mauro Papa. -
La pulsione culturale. Percorso tra storia e cultura per un'idea di felicità
I kamikaze, le piramidi e la corsa dei tori di Pamplona: sono solo manifestazioni estemporanee e un po' bizzarre? Oppure sono i simboli che le comunità umane hanno prodotto per creare un ponte tra il passato e il futuro? Mario Smerigli, da sempre appassionato di storia antica e tecniche di combattimento degli eserciti del passato, indaga l'origine di termini ""svuotati"""" di senso come Felicità, Storia e Cultura, ritornando alle origini delle società umane. Proprio attraverso la cultura si modificano gli atteggiamenti, gli eventi, si creano comunità e contenuti simbolici che i centri del potere e le istituzioni hanno usato e usano ancora oggi a proprio favore per fare e modificare la Storia. Nella riflessione di Smerigli è il libero arbitrio dell'uomo a far muovere le cose del mondo. Un saggio agile, quasi un manuale per capire come emanciparsi dalla freddezza dell'epoca della tecnica a tutti i costi, permettendo così di tornare a ricordare cosa significa essere felici."" -
Lo scandalo del quarto Re Magio
Un manoscritto misterioso potrebbe svelare l'esistenza di Zophyr, il leggendario quarto Re Magio mai giunto davanti alla capanna di Gesù Bambino. Il professor Vanni Tucci ha inseguito l'editore Edelhagen, uomo famoso in tutto il mondo per il suo fiuto, con alcuni documenti del naufrago Zophyr. Leggendoli, Edelhagen ha percepito un'incredibile somiglianza con questo personaggio mitologico. Ma il sospetto si fa strada: sarà tutto vero? O solo un'abile mistificazione? Tentare un colpo editoriale senza precedenti significherebbe rischiare il ridicolo e la rovina. Ma improvvisamente è troppo tardi: la notizia trapela, diviene di dominio pubblico, scoppia un affaire mediatico internazionale. -
Peccatrice moderna
Sultana Sigrano è una donna che ha tutto ciò che si può desiderare dalla vita: un marito avvocato, affettuosoe benestante, figli docili e bellissimi, una grande casa e un fascino tale da rendere folli gli uomini più integerrimi. Sfruttando quest'arma, Sultana si permette tutti i flirt che desidera, concedendosi tanto al suo autista quanto al giovane ufficiale di carriera. Ma quando le cose si complicano, la malizia della più tremenda delle femme fatale si tramuta in furiosa malvagità e un omicidio non sembra una cosa poi così grave da mettere in atto. Sarà la dolce e casta Anna Maria a sciogliere le fila del misterioso delitto del suo fidanzato, lo sfortunato e sprovveduto Alceste, autista di casa Sigrano, e a gettare Sultana nel panico più totale. La critica del tempo non comprese appieno le potenzialità di quella che oggi, con la sua capacità di catturare il lettore, sarebbe tra i più grandi sceneggiatori cinematografici del mondo. -
Resoconto di una storia insolita
Don Annibale è un uomo di bell'aspetto, altero ed elegante, lavora con dedizione come applicato in una piccola pretura di un paese collinare immerso in una sconfinata tristezza, in cui tutti i paesani sono irrimediabilmente pigri e annoiati. Don Annibale non è da meno. Indolente verso la vita, preferisce stare appartato e chiuso in un mondo tutto suo, senza relazioni sociali. Apparentemente anaffettivo, prova sentimenti solo verso le persone che egli ritiene soffrano del male di vivere. Inabissato in questa estrema solitudine Don Annibale elabora pensieri sul tempo, sulla morte, sulla follia, sul dolore; temi importanti che egli ammanta del suo irrinunciabile e sofisticato pessimismo. Un giorno però sarà costretto a fronteggiare un inevitabile responso medico che non aveva messo in conto. -
Il talento della malattia
Quando uno scrittore può dire di essere stato uno dei pochi guariti da un male crudele e raro, allora non può esimersi dal raccontarsi. Alessandro Moscè lo fa a distanza di trent'anni ambientando e riconoscendo gli archetipi dell'esistenza umana che in questo romanzo ci sono tutti: la nascita, la morte, il senso di finitudine, la perdita, il mito, la fede. Un famoso calciatore diventa il viatico per far fronte ai luoghi di separatezza dalla vita, gli ospedali. Giorgio Chinaglia, mito della Lazio degli anni '70, era già un ""compagno insostituibile"""" di giochi nell'infanzia, incarnato fantasiosamente come soggetto di fedeltà al quale appellarsi nella solitudine. Nel romanzo figura una marcata caratterizzazione dei personaggi della quotidianità: i nonni, il padre, la madre, la suora delle elementari, l'anziana signora dei vicoli, l'omino della casa di riposo, il luminare della medicina. Si apre uno spaccato sulla provincia italiana che confluisce in una dimensione-altra con la comparsa della malattia, a soli tredici anni. Ma si avverte, in fondo, che il dolore è stato anche un'occasione per riaffermare la vita."" -
#RomaBarzotta 2. Nuove cronache di una città sempre a metà
Perché a Roma ci sono i fiorai aperti tutta la notte? E perché, invece, i ristoranti del centro abbassano le saracinesche sempre prima? Come mai chiudono una dopo l'altra le piccole librerie e proliferano ovunque i venditori abusivi? Sono solo alcune delle domande che trovano risposta in questo libro. Non un romanzo e nemmeno un saggio. Ma un diario degli ultimi due anni della Capitale, per provare a conoscerla davvero. Pagine ora appassionate ora ironiche, scritte da Davide Desario sfruttando gli stimoli del web e dei social, in cui si mescolano l'occhio del cronista de «Il Messaggero» in grado di cogliere i paradossi di una delle metropoli più belle e complesse del mondo, l'esperienza del cittadino che sulla propria pelle subisce inefficienze e degrado, e il cuore del romano che ama questa città e ne va orgoglioso. Malgrado tutto. Roma è - continua ad essere - una città barzotta: non riesce ad essere una capitale moderna, come ad esempio Parigi e Londra, e non è in grado di valorizzare la sua ricca tradizione e la sua storia millenaria. Ti ammalia con la sua bellezza, i suoi tesori architettonici, le chiese, i monumenti, ma un istante dopo, voltato l'angolo, ti prende a schiaffi con l'incuria e il degrado, il problema della raccolta dei rifiuti che non trova una soluzione e gli ingorghi da perderci la giornata. Oltre cento piccoli racconti, usciti uno a settimana dal 2015 sul quotidiano «Il Messaggero», sono raccolti qui per la prima volta in un unico volume. Tutti insieme formano la fotografia di Roma degli ultimi anni: dalla competizione tra Roma Nord e Roma Sud all'idea distorta che hanno all'estero di una Capitale mafiosa, dalle battaglie di retroguardia dei tassisti alle storie di tanti giovani che lottano per emergere e conquistarsi un posticino nel futuro. Ritroviamo la stazione Termini, i lungotevere, Ostia, la Roma e la Lazio, ""Tanta roba"""" e """"Daje"""", i bar di periferia, le Ville in rovina. E tutta quell'umanità che rende Roma unica."" -
Memorie dall'innocenza
Roma, 17 ottobre 2006: un giorno qualunque. Tra tante persone sulla metro c'è anche Daria, ragazza appassionata di fotografia e proprietaria di un negozio ereditato dal nonno. Accanto a lei c'è Jean, giornalista per metà francese e per metà italiano, appena tornato dal Sudan. Per loro non sarà un giorno qualunque. Uno scontro tra due treni cambierà per sempre le loro vite. Daria non ricorda nulla dell'incidente ma ancora più sconvolgente sarà per lei vedere emergere una memoria ingombrante. Un ricordo che ha radici in profondità. Tornano a galla l'infanzia, i giochi, Tommy, un amore tra bambini. Non riuscendo a mettere a fuoco i segnali e le tracce sconcertanti, Daria combatte col proprio passato una guerra quotidiana e violenta per ricomporne i frammenti. Anche Jean, convive con un ricordo che non può cancellare. Riaffiorano i volti di Samah e Joshua, una promessa non mantenuta, una ferita che deve ancora rimarginarsi. Cosa si è spezzato nelle loro vite? Cosa deve accadere perché tutte le colpe vengano perdonate? -
L' estate di Camerina
Durante una villeggiatura al mare con i genitori e amici di famiglia, il giovane Niki viene toccato nella stessa giornata da una vocazione religiosa e da una fortissima tentazione criminale. L'estate di Camerina è il primo racconto che dà il titolo alla raccolta di Mauro Tomassoli. Calati in contesti - a volte realistici, a volte paradossali - della provincia siciliana, questi racconti inducono nel lettore una perenne tensione psicologica. Ispirati da situazioni minime della vita quotidiana, lasciano sempre intravedere epiloghi dolorosi, piccoli squarci di irrazionale nella normalità domestica e familiare. -
Romanzi del cambiamento. Scrittrici dal 1950 al 1980
"Quello che accomuna le autrici antologizzate da Angela Scarparo è proprio lo stile senza fronzoli, in cui la parola e la cosa divengono semplicemente stile, cioè la """"cosa detta"""" nella plastica evidenza, tesa a raccontare appunto le """"cose naturali"""" che accadono agli esseri umani"""". (Dalla prefazione di Daniela Marcheschi)" -
L' eredità Ferramonti
Sotto le mentite spoglie delle avventure amorose, il romanzo di Chelli, uscito nell'anno dell'Esposizione di Torino del 1884, accoglie ed elabora vicende note e meno note sulla corruzione della classe dirigente e sulle relazioni pericolose tra salotti e denari. Il prevalere di comportamenti collocabili nella tortuosa, perenne combine tra affari e istituzioni fu una tendenza condivisa da deputati, monsignori, amministratori comunali, banchieri, imprenditori e alta burocrazia. Non romanzo antiparlamentare, ma storia di passioni inconfessabili che esplora la putredine della società fin de siècle e lascia intravedere in controluce l'arrivo imminente di scandali devastanti, come la scossa tellurica che investì la Banca Romana qualche anno dopo la rovina di casa Ferramonti e la scomparsa dei suoi tristi protagonisti nei flutti della marea, compresa la torbida, affascinante Irene, una delle dark ladies della letteratura contemporanea. -
Mala Castra
"Mala Castra"""" di Remo Teglia, uscito da Einaudi nel 1965, restituisce alla storia della nostra letteratura uno dei romanzi corali sulla Seconda Guerra mondiale. Teglia racconta le azioni militari e i loro protagonisti come in una serie di quadri esemplari: La marcia, l'imboscata, il battaglione." -
Album Remo Teglia. Vita di uno scrittore
Fra i maggiori narratori di guerra, insieme con Beppe Fenoglio, nella nostra letteratura, Teglia cattura il lettore narrando manovre e situazioni belliche in cui gli uomini si muovono come strani danzatori in una direzione o nell'altra, calcolano i segni o le possibilità di protezione e attacco offerte dal terreno di guerra, passano dalla vita alla morte senza neanche accorgersene, uccidono senza particolare animosità, perché ""la Guerra è senza nomi, senza persone e senza odio. Solo i morti per terra ci sono a testimoniarla"""". (Daniela Marcheschi). Premessa di Ernesto Ferrero."" -
Europa mia. Benché 'l parlar sia indarno
Questo libro contiene una visione lucida e appassionante della realtà che ci circonda nell'Europa continentale e in Italia. È l'analisi di un uomo di pensiero di grande esperienza che rifiuta ogni tipo di paraocchi; una miniera di riflessioni e d'indicazioni affidate alla libertà delle coscienze dotate di capacità critica per la giusta valutazione del passato e per le scelte del presente e del futuro del nostro Paese. Pino Pisicchio ha annotato, tra l'altro: «L'analisi sull'influenza del pensiero religioso e del Platonismo è esemplare. ... Il libro non è la restituzione al lettore di analisi sparse nella sconfinata pubblicistica del declino globale: le idee sono originali e non temono di pagare il prezzo del politicamente scorretto. [...] Efficacissimo il capitolo sull'equivoco dell'unicità culturale dell'Occidente. [...] In conclusione: un gran libro che è anche un servizio al dibattito pubblico, orfano di intellettuali che aiutino a pensare». Dal volume si ricava che l'Europa continentale esprime un desiderio di competizione con Gran Bretagna e Stati Uniti, ma tale desiderio è ostacolato dalla visione del mondo diversa che hanno gli abitanti (e soprattutto i governanti) delle due parti dell'Occidente. Postfazione di Domenico De Masi. -
Firenze amara e dolce
Un giovane uomo - alter ego dell'autore -, trasferitosi a Firenze, si perde per le vie della città assaporando il gusto ora dolce ora amaro dell'amore, dell'ozio, del lavoro, dell'amicizia. Attraverso passeggiate in forma di racconti, l'autore traccia così una mappa di Firenze. La geografia umana e sentimentale di una città ammirata in tutto il mondo per le bellezze artistiche ma ricca anche di scorci nascosti che sorprendono il visitatore e che solo una predilezione tutta personale può eleggere a luogo dell'anima. Da Porta Romana a Piazzale Michelangelo, da Borgo Ognissanti al mercato di San Lorenzo, da Santa Maria Novella all'Isolotto, fino all'area industriale dell'Osmannoro: una carrellata di luoghi e di ritratti di gente comune bariste, impiegati, artisti, pensionati, coppie di innamorati - che ti capiterà di incontrare.