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Il giro del mondo in 18 amori
Diciotto storie d'amore, ambientate in diciotto città diverse: da Firenze a Buenos Aires, da Bordeaux a L'Avana, da Luanda a Bangkok. Sulle tracce di amori veri o presunti, vissuti o sognati, Marco Innocenti disegna un percorso sul filo della memoria e dell'immaginazione dove ogni racconto fa tappa in una città d'Italia, d'Europa e del mondo. Nel viaggio incontriamo anche alcuni personaggi noti: Arturo Bandini, l'alter ego di John Fante, che s'invaghisce della bella Camilla Lopez, in un bar di Los Angeles; Corto Maltese e Soledad, su una sperduta isola dei Caraibi; Peter Parker alias Spider-Man e Gwen Stacy, tra i grattacieli di New York. Al centro di tutto c'è una domanda: cosa sappiamo noi dell'amore? Una guida che non ha la pretesa di guidare e finisce con il confonderci ancora di più le idee, concedendoci però il privilegio di smarrirci racconto dopo racconto, città dopo città, nell'intricato dedalo che sono i sentimenti. -
Un filo di corallo rosso
Due giovani italiani, ricercatori di Storia moderna, trascorrono un periodo sabbatico a Parigi. Ignazio, nelle Catacombe della città, in passato luogo di raccolta delle ossa di milioni di parigini e ora inquietante attrattiva turistica, incontra un vecchio tedesco che vi lavora come guida clandestina. Si frequentano, diventano quasi amici. Il tedesco gli narra fatti della Seconda guerra mondiale, come l'occupazione di Parigi con le truppe dei connazionali. Svela poi particolari incarichi ricevuti in questa città e successivamente nell'est Europa, invasa dai nazisti con la volontà di annientare le ""vite non meritevoli di essere vissute"""". Davanti al protagonista si squarcia il sipario di uno dei più funesti eventi della Storia, l'Olocausto o Shoah, da una prospettiva intima che lo mette in relazione con la vera guerra, quella combattuta dagli aguzzini contro le vittime. I personaggi sono realmente esistiti. I carnefici Adolf Eichmann, """"traghettatore"""" degli ebrei ai lager; Rudolf Höss, comandante del campo di sterminio di Auschwitz; Josef Mengele, specialista degli esperimenti """"clinici"""" sui detenuti; infine Christian Wirth, esecutore materiale ferocemente determinato. In contatto con essi, il chimico, ufficiale delle SS, Kurt Gerstein, che intendeva opporsi all'orrore ma non riuscì a farlo. Dall'altra parte, tra le vittime, Miklós Nyiszli, medico ebreo costretto a collaborare con Mengele, e soprattutto Janusz Korczak, celebre pedagogo, che pur potendosi forse salvare volle perire con i suoi giovanissimi allievi a Treblinka. Tra gli innocenti sacrificati splende un bimbetto che, prima di essere gettato nella camera a gas, trova per terra una collanina di corallo caduta a un coetaneo e la solleva in un gesto di vittoria. Questa immagine, fissata dallo sconvolto Gerstein in una testimonianza sul primo eccidio ufficiale col gas, indurrà Ignazio a una tranciarne decisione finale, che trasforma il suo campo di studio - la Storia - in materia personale di vita e di morte."" -
La fragile allegria. Poesie 2012-2017
"Che una mia mano ti tenga/mentre l'altra sbriga la vita"""" sono i versi di una poesia contenuta in questa raccolta, ed è proprio in questo doppio ruolo, tenere per mano qualcuno o qualcosa e sbrigare la vita, che si consuma """"la fragile allegria"""" del conoscere se stessi o incontrare l'altro. Per il poeta solo la poesia è in grado di descrivere i meccanismi interiori più profondi e nascosti dell'individuo: la poesia costituisce questo tentativo di ricerca e qualche volta di scoperta, perché tutto ciò che nasce dalle certezze è insopportabile. Così, La fragile allegria diventa la storia di un viaggio lungo un percorso di domande e memoria: luoghi, persone, circostanze, incontri e racconti inquadrano un orizzonte da raggiungere." -
Fake off. Le falsità pericolose
Veronica Serafian, statunitense di origini armene, vive gran parte dell'anno a Roma, dove presiede e dirige un circolo culturale finanziato da un gruppo industriale-editoriale nordamericano, sospettato, da alcuni-giornalisti della Capitale, di essere vicino alla CIA, oltre che alle centrali finanziarie dell'Occidente. La mission di Veronica, divenuta quella del Circolo, è la battaglia al fake che monta nella società contemporanea. Con analisi, dibattiti e tavole rotonde la falsità è denunciata in tutte le sue manifestazioni: fake news, fake art, fake truth, fake charity. Il romanzo di Luigi Mazzella è, in parte, un monologo interiore di Veronica che spiega la sua visione del mondo; in parte, un dialogo con Cristiana, l'amica del cuore della protagonista, intessuto di conversazioni su tutti gli aspetti sociali e politici più attuali; in parte una ricerca senza speranza di Jennifer, un'amica amata ma perduta. È anche il racconto del fake wedding di Lizbeth, la figlia di Veronica, nella stupenda cornice del Castello Orsini-Odescalchi di Bracciano. Veronica esprime concetti che rappresentano un ritorno all'idea di matrimonio libero degli antichi romani. E conclude: ""È un fake che si deve ritenere in e non off come gli altri inganni cui ci sta abituando la nostra epoca""""."" -
La cantina
Un uomo scende in cantina per recuperare il canotto del figlio di sei anni; vuole trascorrere una tranquilla domenica al mare con la sua famiglia. Ma scompare. Perché un uomo con una bella moglie e con un figlio piccolo decide di farsi inghiottire dai bui recessi sotterranei? Il commissario Raimondi indaga sulla scomparsa. Per questo caso è costretto ad annullare le vacanze in Sardegna con Dora, la sua amante, con delle conseguenze per quella relazione forse già da un pezzo arrivata al capolinea. La cantina è ispezionata centimetro per centimetro. Dentro gli scatoloni, collezioni di fumetti e vecchie fotografie raccontano di una vita passata e di passioni ormai perdute. Il commissario Raimondi ha però anche un'altra battaglia da combattere, quella contro le sue terribili emicranie notturne. Di sicuro è ora di dare un taglio a quella vita abitudinaria e vuota, ma per cosa vale la pena vivere? Forse anche lui in qualche modo è un uomo ""scomparso"""". Ambientato in una Roma desolata, evanescente, quasi metafisica, eppure riconoscibilissima, Mauro Fabi ci consegna un romanzo malinconico e suggestivo, che si dipana sul filo del mistero e parla direttamente al cuore del lettore."" -
Lo scarto
Dai ricordi dolorosi di Padre Ernesto Santucci, ormai quasi novantenne, e dalla sua esperienza maturata tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli di Napoli, tra le mura del Carcere Minorile ""Filangieri"""" e presso la Comunità terapeutica """"Il Pioppo"""" di Somma Vesuviana, emergono due storie emblematiche che introducono il tema dello scarto, quelle di Gigino e Salvatore, intorno alle quali si condensano le riflessioni di esperti - docenti universitari, magistrati e sociologi - su aspetti specifici delle nuove marginalità e sul ruolo che in quest'ambito dovrebbero avere il mondo della scuola, le istituzioni, il volontariato, l'imprenditoria. Un lungo saggio, Lo scarto siamo noi, di Francesco Bellofatto, analizza sul piano economico le nuove povertà, la crisi dei legami familiari e i paradossi delle politiche di inclusione, al fine di individuare nuovi valori e soluzioni per la """"società liquida"""" e della condivisione. Contributi di: Don Luigi Ciotti, Piero Avallone, Antonio D'Amore e Domenico Verde."" -
Daniele Cortis
Inquietudini, sentimenti, spasmi ideologici intessono la trama di «Daniele Cortis», un lavoro più compatto e ambizioso rispetto a «Malombra» e nel quale il deputato cattolico Daniele Cortis intede fondare un nuovo partito che raccolga l'adesione dei cattolici alla vita politica. Un personaggio, un uomo pubblico, diviso tra corruzione e rispetto dei propri ideali, impegnato in un compito arduo, specialmente dopo l'entrata in scena di sua cugina Elena; donna della quale s'innamora, ma già sposata con un deprecabile aristocratico. Al centro del romanzo pulsano il sentimento dell'amore, la passione fisica e spirituale, la tentazione continua di un desiderio impellente ma frustrato dal peccato dell'adulterio. Una circostanza in gran parte autobiografica. Infatti, in quegli anni Fogazzaro non soltanto si prodiga come deputato, ma intrattiene anche una relazione con Felicitas Buchner, l'istitutrice dei nipoti. La relazione segreta e profonda, vissuta da entrambi con forti sensi di colpa, fornisce allo scrittore materiale narrativo per un'opera dalle ambizioni sociali: risvegliare una volontà e una nuova fiducia politica in Italia dopo la caduta della Destra storica e la Questione Romana; vicissitudini che avevano diffuso un dilagante scontento verso la corruzione della classe politica. Un romanzo tra i più emblematici e significativi per comprendere la vicenda, biografica e letteraria, di Fogazzaro. -
Una stanza tutta per loro. Cinquantuno donne della letteratura italiana
Cinquantuno scrittrici italiane fotografate nel luogo in cui sono solite scrivere: in uno studio pieno di libri, al tavolo di una cucina, sulla panchina di un parco, nel vagone di un treno, in una biblioteca pubblica, sul bordo di una piscina, in un bar affollato. Un viaggio inedito alla scoperta delle voci più interessanti della letteratura italiana contemporanea diventa un'indagine sulla scrittura, sulla narrazione e sul ruolo della donna all'interno del mondo culturale italiano. -
Elogio del pensiero libero
"Nel pensiero politico e sociale sviluppato da Luigi Mazzella in numerosi articoli; saggi e libri pubblicati sul tema complesso del buon governo, trionfa sempre la fides da lui adottata come autentica stella polare: la promessa di realizzare la pienezza delle capacità umane attraverso la difesa della libertà. Espresso in formulazione essenziale, questo assunto potrebbe correre il rischio di apparire un esercizio di retorica, perché la parola """"libertà"""" è stata nei secoli abusata con intenti mistificatori di ogni genere. Non è il caso di Mazzella, il quale si pone come autentico innovatore della gloriosa tradizione del pensiero liberale del mondo contemporaneo."""" Dalla prefazione di Sandro Gros-Pietro." -
Lettere d'amore di un eccentrico. Epistolario tra Gian Carlo Fusco e Floriana Maudente
Un appassionato epistolario amoroso, rimasto finora inedito, fa luce su due amanti d'eccezione e su un'intera epoca svelando una storia sentimentale finora sconosciuta di cui Gian Carlo Fusco fu protagonista tra il '62 e il '63, anni cruciali del suo percorso umano e professionale. Sono sette lettere estrose, malinconiche, smaglianti, graffianti, com'è nello stile di Fusco, ma soprattutto sono documenti di eccezionale interesse biografico, critico e storico che mettono a nudo la psicologia fuschiana e illuminano un momento chiave della sua esistenza: il trasferimento da Milano a Roma, il suo impatto con la Capitale, e i suoi primi esilaranti passi nel mondo del cinema come soggettista e sceneggiatore per De Laurentiis e altri produttori. Biagi imbastisce un duplice ritratto, quello di Fusco nel suo turning point esistenziale, mai indagato così a fondo, e quello della affascinante giornalista Floriana Maudente, e traccia un gustoso affresco della Roma culturale ai tempi della ""Dolce vita""""."" -
La mia paranza
Padre Ernesto Santucci negli anni '80 fonda e anima una comunità - tra le prime in Italia a dare una riposta in termini di istruzione, assistenza sanitaria, avvio al lavoro - che diventa un approdo per tanti giovani in difficoltà. Questo libro accende i riflettori sull'emarginazione e sull'infanzia abbandonata, sulle famiglie disgregate e sui tanti ragazzi segnati dalla prospettiva del furto e della prostituzione giovanile, per tracciare una valida alterantiva. Attraverso le vicende di quella che Padre Santucci chiama ""la mia paranza"""", si snoda Napoli, una città che ha visto crescere a dismisura le sue emergenze sociali."" -
Benito Cereno
«Anzitutto, è una storia di mare, e mai il mare tradisce la fantasia di Melville. È curioso come un'esperienza durata poco più di quattro anni e conclusa quando egli ne aveva ventisei, gli abbia invasa tutta l'anima, filtrando a interessarne le radici più segrete» (Cesare Pavese). Nota di Riccardo Duranti. Postfazione di Dario Pontuale. -
Dieci giorni di guerra. 22 aprile-2 maggio 1945: la ritirata tedesca e l'inseguimento degli alleati in Veneto e Trentino
Dieci giorni di guerra è soprattutto una storia vista dal basso: attraverso gli occhi dei carristi che liberano Verona e Vicenza o delle truppe da montagna americane che combattono sul lago di Garda, nei racconti dei fanti neozelandesi che irrompono nel Padovano e Veneziano o in quelli dei marò italiani che difendono accanitamente ogni guado, nelle cronache dei granatieri tedeschi che si aprono la strada combattendo nel Trevigiano e Bellunese o dei paracadutisti che passano a nuoto il Po e l'Adige e tentano di raccogliersi a Schio, ultima meta prima del miraggio salvifico delle Alpi innevate, si delinea un affresco gigantesco e drammatico, carico di orrori ed eroismi, di regole spietate e sprazzi di umanità. Gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale in Italia come non erano mai stati raccontati. -
La Mussolina. I fuochi di una donna, le ceneri di un regime
L'incontro di due personalità magnetiche, alterate dall'esasperazione agli inizi del secolo violento che insanguinerà il mondo. Prende l'avvio una sfida annientativa che non lascerà prigionieri: Ida Dalser e Benitino, il figlioletto avuto da Benito Mussolini, vengono scaraventati in giro per l'Italia, inseguiti dalle ingiunzioni dei prefetti, e conoscono gli stenti e la miseria. Racchiusa con l'arbitrio nel circuito manicomiale tra Pergine e Venezia, Ida scuote alle radici la malferma quercia del potere. Muore infine nel manicomio di Venezia, mentre il figlio, dopo qualche tempo, viene spento nel manicomio milanese di Limbiate. -
Storia di Padova. dall'antichità all'età contemporanea
Nonostante sia stata nei secoli uno straordinario laboratorio culturale, Padova è stata a lungo priva di un compendio del suo passato. Sembra un paradosso: la città universitaria per eccellenza mancava di una ""sua"""" storia. Eppure fu proprio Padova l'epicentro della splendida età comunale, seguita dalla non meno vivace e incisiva signoria carrarese, che seppero conferire al suo territorio una eccezionale compattezza non solo politico-amministrativa, ma anche sociale, economica e linguistica. Che diedero corpo, in una parola, alla """"patavinitas"""". """"Storia di Padova"""", prima uscita di una collana dedicata alla storia delle città che ha visto pubblicate monografie anche su Vicenza, Trento e Belluno, ha inteso colmare tale lacuna proponendosi come strumento agile, alla portata di ogni lettore, nel rispetto del rigore scientifico e delle più recenti acquisizioni storiografiche. Coordinamento editoriale: Giuseppe Gullino. Testi di: Lorenzo Braccesi (L'antichità), Sante Bortolami (L'età medievale), Giuseppe Gullino (L'età moderna), Giorgio Roverato (L'età contemporanea)."" -
Escursioni nel gruppo del Latemàr
In questo libro è descritta la vasta regione montuosa distesa fra il Trentino e l'Alto Adige, sul versante destro orografico della val di Fiemme, comprendente il Latemàr, il sottogruppo del monte Agnello-Cornòn e l'Altopiano-Regglberg. L'emergenza orografica più significativa è rappresentata dal gruppo dolomitico del Latemàr, recentemente dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Questa montagna conserva tanti angoli riposti e selvaggi, luoghi di non facile accesso, distese di rocce lastronate dall'aspetto lunare, schiere di torri, guglie e campanili dalle forme bizzarre, ed è anche per questo che un'escursione sul Latemàr ancor oggi può regalare emozioni forse dimenticate, un misterioso fascino che davvero è difficile avvertire altrove. Quest'aura di fascino e di mistero è poi certamente accentuata dal differente paesaggio che, con mirabile contrappunto, si stende ai piedi del gruppo: le verdi distese di boschi e pascoli dell'Altopiano, che dolcemente digradano verso le valli dell'Adige e dell'Isarco. -
Il viale degli olmi. Racconto di montanari e contrabbandieri
Con ""Il viale degli olmi"""" si conclude il ciclo romanzesco dedicato da Arturo Zanuso a Emilio Ersego. Il protagonista, originario delle Piccole Dolomiti, tra Alto Vicentino, Alto Veronese e Trentino, dopo alterne vicende come emigrato in Svizzera, a Basilea, e poi di nuovo al paese natale, trova finalmente la sua strada, accanto all'amata Beatrice."" -
Da Malcesine a Peschiera. 40 itinerari attraverso il Garda veronese
Una guida per tutti coloro che frequentano l'area del Baldo-Garda, che invita ad approfondire la conoscenza di un territorio particolarmente ricco di testimonianze naturali, geografiche e storiche, caratterizzato da paesaggi straordinari, un territorio unico, ma dalle mille sfaccettature date dalla diversità geomorfologica dei due versanti principali: quello del lago di Garda e quello della valle dell'Adige. Gli itinerari qui descritti si addentrano in tutti gli ambienti, partendo da Malcesine per salire sul monte Baldo, andando alla scoperta sulla sponda veronese del lago attorno a Brenzone, Torri del Benaco, Garda e Bardolino, fino a raggiungere la porzione più meridionale del Garda, Peschiera, e da qui fino a Valeggio sul Mincio. Per l'autrice la scelta tipologica dei percorsi è stata dettata in primo luogo dalla volontà che questi siano accessibili anche a chi non è molto allenato e alle famiglie con bambini; solo qualche itinerario è più impegnativo, ma la sua bellezza ne ha resa indispensabile la descrizione. -
Storia di Vicenza. Dalla preistoria all'età contemporanea
Vicenza non può vantare, nel suo percorso storico, dinastie signorili paragonabili a quelle dei Carraresi o degli Scaligeri, né una particolare propensione all'espansionismo territoriale. Tuttavia, nonostante si tratti di una realtà urbana in qualche modo defilata, è stata capace di notevoli imprese architettoniche ed economiche. L'economia vicentina, il vero filo rosso della sua storia, è stata costantemente vitale, potendo contare sull'attivismo dei suoi abitanti e sul loro spirito di intraprendenza, concretezza e sobrietà, a lungo sorretti da strutture ecclesiastiche saldamente radicate nel territorio. -
I delitti di Alleghe. Le verità oscurate
Nel 1933 ad Alleghe due fatti inquietanti mettono in subbuglio il paese: la morte di una cameriera dell'albergo Centrale, trovata in un lago di sangue con la gola tagliata da un colpo di rasoio la mattina del 9 maggio, e quella della giovane moglie del figlio dell'albergatore, trovata annegata nel lago la mattina del 4 dicembre. Dodici anni dopo, il 18 novembre 1946, due coniugi vengono uccisi a colpi di pistola nella notte nel vicolo La Voi. Nel luglio 1958 il colpo di scena: i carabinieri, ispirati da un articolo di Sergio Saviane, arrestano quattro persone, ritenute gli autori di una efferata catena di omicidi, ciascuno dei quali compiuto per nascondere il precedente. La vicenda verrà raccontata nel 1964 da Sergio Saviane nel libro ""I misteri di Alleghe"""" (Mondadori, ora Pilotto, Feltre). Toni Sirena ricostruisce i fatti, ancor oggi controversi, attraverso gli atti processuali, migliaia di pagine di verbali, testimonianze, perizie, interrogatori, confessioni, ritrattazioni.""