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Diario di un geografo
Queste pagine raccolgono una serie di prose e riflessioni scritte da Eugenio Turri, esploratore e geografo del paesaggio, a partire dagli anni '50 fino al 2005, anno della sua morte. Parte di esse sono state ispirate dagli ambienti familiari delle colline e dei monti del Veronese, dove l'autore era nato, parte invece dai paesaggi percorsi durante i suoi numerosi viaggi, soprattutto nelle zone aride dell'Asia centrale e dell'Africa. All'esplorazione dei luoghi geografici corrisponde in queste righe un'intensa indagine del paesaggio interiore, e l'osservazione scientifica si trasforma in profonda e sfaccettata riflessione filosofica sulla natura e sulla condizione umana. -
Giulietta e Romeo
Nuova traduzione del grande classico di William Shakespeare, a cura di Sergio Perosa. La novità appare fin dal titolo, dove la posizione dei due personaggi è invertita: non più ""Romeo e Giulietta"""" dunque, ma il suo inverso in forza dell'ultimo, memorabile distico: """"Perché mai ci fu destino così reo / come questo di Giulietta e del suo Romeo"""". La vera innovazione sta però all'interno: la versione di Perosa mantiene il maggior numero possibile di rime, là dove esistono nel testo originale, nonché la forma del sonetto. Un testo intriso di bisticci e giochi di parole, da quelli satirici a quelli lirici o tragici, dei quali egualmente è stata fatta sentire l'insistente presenza. Lo stesso vale per le non poche scurrilità e oscenità, non più mascherate, come si è fatto per secoli, dando un'idea falsata del dramma. """"Giulietta e Romeo"""" è percorso da una dualità insistita di amore/odio, dolcezza/affanno, gioia/dolore, passando repentinamente dall'impostazione comica iniziale al suo inverso tragico. Con un'accorta operazione filologica, Perosa ci invita a riscoprire un classico che mantiene intatta la sua universalità. Arricchisce il volume un itinerario nei luoghi di Giulietta e Romeo."" -
Paese perduto. La cultura dei contadini veneti. Le parole del moléta
Le parole del moléta è il terzo dei cinque volumi di Paese perduto. La cultura dei contadini veneti. Il moléta, l'arrotino, era l'uomo della sentenza pacata, dell'insegnamento spicciolo per ogni evenienza, l'artigiano itinerante che sapeva affilare il coltello e le forbici, ma all'occorrenza sapeva anche dare la risposta ai casi della vita, dettare la ricetta per una malattia, la contromisura per il malocchio, suggerire un proverbio illuminante. Come ripeteva sempre: se me meto a scrivare mi, me viene fora 'n messale, se mi metto a scrivere io, ne viene fuori un messale. Nella prima parte del volume sono raccolti i modi di dire legati ai casi della vita, suddivisi secondo le categorie: Dolori, malatie, farse male, stare meio; Nare a butele, catarse la morosa, maridarse, sposarse, fare l'amore; Fortuna, barufe, volerse male, vardarse male, dirse su. Seguono le frasi tipiche del moléta. L'opera si chiude con il repertorio delle espressioni più comuni contenute nei primi tre volumi, con la traduzione italiana. -
Uomini e pietre. Con DVD
Attraverso l'osservazione del lavoro svolto da un contadino della valle di Cembra e da allievi e docenti dei corsi per la costruzione di muri a secco organizzati dalla Scuola Trentina della Pietra a Secco, il documentario mostra le diverse fasi della costruzione di tali manufatti. La diretta testimonianza di uno dei docenti, esperto naturalista, propone uno sguardo d'insieme sulle specificità e sulla rilevanza dei muri in pietra a secco anche da un punto di vista ecologico, paesaggistico e socio-economico. Il libriccino allegato al dvd, a cura di Antonio Sarzo, è diviso in due parti: nella prima parte, più generale, vengono illustrate le caratteristiche del paesaggio e dell'ambiente in cui si è nel tempo sviluppata la cultura della pietra a secco e vengono descritte le varie tipologie di muri, i fattori di degrado, gli aspetti naturalistici; nella seconda, si affrontano tematiche più pratiche, dalla normativa sulla costruzione e sul restauro di manufatti in pietra a secco, alla organizzazione e alla sicurezza del cantiere. -
Pavimenti barocchi veneziani. Ediz. illustrata
Le pavimentazioni dei monumenti pubblici, religiosi e privati di Venezia - talvolta straordinariamente ricche, di insolita bellezza e spesso disegnate dagli architetti più famosi operanti in Veneto - sono parte integrante della fabbrica e concorrono in misura non trascurabile a caratterizzare il volto delle architetture cittadine. Sull'argomento - finora poco indagato e stranamente trascurato dalla maggior parte degli studiosi di architettura veneziana - Cierre, in coedizione con l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, ha già pubblicato due volumi: il primo (curato da Lorenzo Lazzarini) dedicato ai pavimenti in terrazzo, il secondo (curato da Lorenzo Lazzarini e Wolfgang Wolters) a quelli lapidei del Rinascimento. Con questo terzo volume sui pavimenti apparsi tra il Seicento e l'Ottocento, formeranno un prezioso strumento sia per gli studi specialistici, sia di supporto all'attività di conservazione e restauro.Per lo più rivolti all'esame degli artefatti lagunari, i saggi di questa terza opera toccano anche altre esperienze peninsulari - romane, fiorentine, napoletane e siciliane - e illustrano alcuni casi esemplari di restauri condotti su pavimentazioni di età barocca. -
Le pietre raccontano. Guida alla vita quotidiana di Verona romana
Attraverso alcuni itinerari nel centro storico e nella provincia, la guida raccoglie e interpreta le più significative iscrizioni romane ""on the road"""" di Verona. Lapidi sottratte al loro contesto originario e riutilizzate altrove come materiale da costruzione. Preziosi reperti che oggi non si trovano """"rinchiusi"""" nei musei ma sono sparsi in quel museo all'aperto costituito dall'intera città e dal suo territorio. Ogni iscrizione suggerisce una storia: un modo nuovo per avvicinarsi a un'epoca remota attraverso le voci di alcuni protagonisti della vita quotidiana di Verona romana. Un percorso a tappe, quasi una caccia al tesoro, in cui incontreremo personaggi come la ricca Gavia Massima, la nobile Claudia Marcellina, il liberto Lucio Vitruvio Cerdone e lo schiavo Eliodoro. Storie fissate da millenni nella pietra, che attendono solo di essere scoperte e narrate."" -
I cuccioli. Pianeta animali. Livello 1
Quattro livelli di apprendimento per guidare il bambino nella comprensione verso concetti via via più complessi fino al rafforzamento delle capacità di apprendimento e alla padronanza della lettura. I libri di livello 1 si rivolgono ai bambini che hanno iniziato a leggere da poco. Gli argomenti e i concetti sono singoli e familiari, le descrizioni sono brevi o formate da parole uniche. Le immagini e le parole sono strettamente corrispondenti e il posizionamento del testo è logico e coerente. Età di lettura: da 6 anni. -
Le imbarcazioni. Pianeta scienza. Livello 1
Quattro livelli di apprendimento per guidare il bambino nella comprensione verso concetti via via più complessi fino al rafforzamento delle capacità di apprendimento e alla padronanza della lettura. I libri di livello 1 si rivolgono ai bambini che hanno iniziato a leggere da poco. Gli argomenti e i concetti sono singoli e familiari, le descrizioni sono brevi o formate da parole uniche. Le immagini e le parole sono strettamente corrispondenti e il posizionamento del testo è logico e coerente. Età di lettura: da 6 anni. -
Vestiti da ballo. Con adesivi. Ediz. illustrata
108 adesivi per perfezionare i tuoi disegni colorati, un giro del mondo dei balli più belli da scoprire e trucchi di disegno per guidarti, 40 pagine di figurini e 13 stencil per disegnare e colorare, 24 tavole di motivi per ispirarti. Età di lettura: da 5 anni. -
Fatine alla moda. Vesti le fate! Ediz. illustrata. Con gadget
Fata Ella festeggerà il suo compleanno con una festa nel Giardino Incantato, e vuole invitare anche te. Ha scelto un bellissimo abito per quel giorno speciale, e non vede l'ora di scoprire cosa hanno indossato le sue amiche fate. Ora tocca a te aiutare le fate a scegliere cosa indossare. Hai a disposizione 6 splendide collezioni per scegliere gli abiti e abbinare scarpe, gonne e bacchette magiche, per poi terminare il loro fantastico look con accessori, acconciature... e la tua magica fantasia. Età di lettura: da 4 anni. -
Ars artium. Storia, teoria e pratica della direzione spirituale
Nella sua grande opera Regula pastoralis, san Gregorio Magno (T614) afferma: «Il magistero pastorale non può essere assunto da temerari impreparati, giacché il governo delle anime è l'arte delle arti (Ars est artium regimen animarum)» (I, 1). In effetti, la direzione delle anime è l'arte, nonché la scienza di guidare i cristiani verso la santità, per cui costituisce un compito importantissimo per tutta la Chiesa. Questo libro è diviso in tre parti intrinsecamente collegate. Nella prima, Storia della direzione spirituale, si presenta una rassegna delle forme o modelli variabili che la direzione spirituale ha adottato lungo la storia della spiritualità. Nella seconda, Teoria della direzione spirituale, si studiano i fondamenti teologici, scritturistici ed ecclesiologici della direzione spirituale, nonché la sua natura e necessità per il progresso nella vita cristiana. Nella terza parte, Pratica della direzione spirituale, d'indole più pastorale, vengono analizzate le diverse caratteristiche della direzione spirituale a seconda delle diverse situazioni in cui si pos sa trovare ogni fedele. -
Il controllo del sacro. Poteri e istituzioni concorrenti nella Palermo del Cinque e Seicento
In Sicilia, nei decenni compresi tra gli anni ottanta del Cinquecento e la metà del Seicento, la riorganizzazione della chiesa si incrociò con le prerogative e le specificità di due istituzioni che invadevano, con le loro radici secolari, il terreno del sacro: il tribunale della Regia Monarchia, nato dal controverso privilegio dell'Apostolica Legazia e l'Inquisizione di rito spagnolo. Scegliendo come campo di osservazione la città di Palermo, il libro analizza la questione dell'impatto del Concilio di Trento attraverso la disamina di vari aspetti: i corpi capitolari, l'Inquisizione, la Regia Monarchia, l'azione delle gerarchie ecclesiastiche ordinarie e dei ceti dirigenti locali, la riforma dello spazio sacro. -
Bande giovanili e «vizio nefando». Violenza e sessualità nella Roma barocca
L'ambiente del libro è la Roma del Seicento: piazze, vicoli, osterie e, soprattutto, i luoghi isolati, come orti e vigne. I protagonisti sono bande malavitose, formate soprattutto da adolescenti, caratterizzate da un alto potenziale di violenza. Il reato di cui si macchiano queste bande giovanili è, soprattutto, il ""vizio nefando"""": la sodomia. Un reato contro il quale si scagliano con estrema severità gli organi di governo cittadini. Gli atti del Tribunale criminale del Governatore di Roma sono, infatti, il punto di partenza della ricerca. Attraverso i racconti delle vittime, le indagini processuali mettono in luce una realtà multiforme e variegata, un aspetto sicuramente poco noto della Roma barocca."" -
«Quegli strani accadimenti». La rivolta palermitana del 1773
Nel settembre del 1773, a Palermo, scoppia una rivolta. Iniziata come una manifestazione di pietà popolare promossa dalle corporazioni cittadine per impetrare la guarigione del neo pretore della città, ben presto si trasforma in violenta protesta contro il governo del viceré Fogliani. La ricostruzione e l'esame di questi ""strani accadimenti"""", servono ad analizzare gli elementi tirati in gioco dalla rivolta: le corporazioni, il sistema annonario, le istituzioni palermitane, il governo della città, la nobiltà che ne era classe dirigente; così come le grandi questioni insolute che su quei giorni proiettavano la loro lunga ombra: la cacciata dei gesuiti, la forza del giansenismo siciliano, la penetrazione della massoneria."" -
La libertà della memoria. Scritti di storiografia
Sotto un titolo apertamente polemico sono raccolti alcuni saggi, tra metodologia della ricerca, storiografia, didattica della storia, scritti nei caldi anni '70, nel vivo del dibattito politico-culturale e nella contrastata pratica dell'insegnamento universitario. L'autore qui rivendica l'eticità della ricerca scientifica, libera e disinteressata, mossa dalla curiosità del conoscere e, semmai, dalla presunzione di attingere la verità, di fronte alla retorica dell""'impegno"""" che, svuotato dell'originario impulso etico, rischia di ridursi a contrassegno di appartenenza politica e di conformismo."" -
A corte e in guerra. Il memoriale segreto di Anna De Cadilhac
Dalle carte riscoperte in un archivio riemerge un profilo di donna sfuggente e contraddittorio, in continua lotta con i suoi limiti e con quelli che la società dell'Ottocento voleva imporle. Anna de Cadilhac si confessa nelle sue memorie, riportandoci nella Repubblica Romana del 1849, quando partecipò col marito all'esperienza rivoluzionaria. Il racconto delle vicende familiari fa da controcanto agli eventi politici, facendoci intravedere sullo sfondo i salotti, i teatri, i palazzi della società romana e torinese negli anni cruciali della lotta per l'unità d'Italia. La storia della protagonista, continuamente alla ricerca di un equilibrio tra la dimensione domestica e quella mondana, si intreccia con quella di personaggi illustri e influenti, fino all'incontro con Vittorio Emanuele II, dal quale avrà una figlia naturale: vicenda che segnerà la sua vita e inevitabilmente la travolgerà. -
Delio Cantimori e la cultura politica tedesca (1927-1940)
Il rapporto di Delio Cantimori con la cultura politica tedesca nel periodo tra le due guerre mondiali si svolge parallelamente alla sua maturazione di storico della vita religiosa del Cinquecento e costituisce un passaggio fondamentale per la comprensione del suo complesso itinerario intellettuale. Muovendo dal riconoscimento dell'importante contributo dato dallo studioso romagnolo al rafforzamento dei legami culturali italo-germanici, il presente lavoro ripercorre le diverse tappe della sua riflessione sulla Germania, dagli interessi giovanili per le correnti della Konservative Revolution al primo incontro con il marxismo, dall'analisi del nazionalsocialismo al confronto con i problemi cruciali della storia tedesca. È su questo terreno che si definisce più chiaramente la posizione di Cantimori nei confronti dell'esperienza totalitaria dell'Europa degli anni Trenta. -
«Se fussero più ordinate, e meglio scritte...» Giovanni Battista Ramusio correttore ed editore delle Navigationi et viaggi
La raccolta Navigationi et viaggi curata da Giovanni Battista Ramusio uscì in tre volumi tra il 1550 e il 1559. L'intellettuale e uomo di Stato, amico e corrispondente del Bembo e di uomini di cultura di tutto il mondo noto, conoscitore di lingue antiche e moderne, finì per sovrapporsi o identificarsi con la sua stessa opera. Ma il ""Ramusio"""" è in realtà un'antologia di testi di origine, lingua e cronologia molto diversa; senza contare che accanto ai colti Vespucci e Verrazzano troviamo figure di formazione più modesta come Alvise da Mosto o Giovanni da Empoli. Questo studio, oltre a restituire individualità a un campione scelto di tali autori, indaga il ruolo di Ramusio come curatore testuale e correttore, il cui sforzo, tutt'altro che velleitario, è teso a garantire decoro linguistico e uniformità stilistica a un'opera che costituisce il testo di riferimento per la geografia europea e mondiale della seconda metà del XVI secolo, eppure sorprendentemente esclusa dal nostro canone letterario."" -
Studi per le «Sorti». Gioco, immagini, poesia oracolare a Venezia nel Cinquecento
Francesco Marcolini, l'editore di Pietro Aretino e di Sebastiano Serlio, nella Venezia del primo Cinquecento era per tutti l'""ingegnoso"""" per i suoi interessi notori nel campo della meccanica e dell'ingegneria. Nel 1540 a queste competenze affiancò quella di autore, e pubblicò a suo nome Le sorti intitolate giardino d'i pensieri. L'opera, mentre sembrava assecondare una tradizione popolare mai sopita, in realtà offriva al lettore un libro-gioco che poco aveva a che fare con le ansie astrologiche e l'interrogazione dei destini individuali, e molto invece con la passione figurativa e combinatoria. Avevano collaborato all'iniziativa vari artisti, rimasti tutti nell'anonimato salvo l'autore del frontespizio, Giuseppe Porta, e un poeta, Lodovico Dolce, indicato però in cifra. Le ingiunzioni dell'Indice intervennero presto a troncare la vitalità di ogni occasione sortesca, anche non ludica. Ciononostante la fortuna delle immagini sarebbe stata vasta e protratta ben oltre il secolo. I saggi qui raccolti - che in questa collana si affiancano all'anastatica e al tomo dedicato all'edizione delle terzine - approfondiscono la figura dell'autore, illustrano le caratteristiche tecniche dell'iniziativa tipografica e ne ripercorrono le vicende editoriali, si interrogano sui rapporti con la tradizione filosofico-astrologica e sulla fortuna del genere, sull'apparato iconografico, sulla società che in esso si rispecchiava e sulle regole allora prodotte in materia di gioco e astrologia."" -
Parole e temi del romanzo medievale
II ""Tristan"""" di Béroul, Chrétien de Troyes, il """"Piramus"""" e """"Tisbé"""": sono alcuni dei titoli e degli autori dei romanzi medievali più conosciuti. Questo libro, con contributi di vari specialisti della materia, ne analizza le trame e gli intrecci, mettendo in luce le continuità e le discordanze di un genere letterario che - grazie all'uso delle lingue volgari e mettendo in campo personaggi come Lancillotto o Tristano - ebbe larghissima diffusione e riscosse un enorme successo presso la società feudale.""