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Pavia città regia. Storia e memoria di una capitale medievale
Pavia divenne capitale del regno italico nel VI secolo e mantenne tale prerogativa per tre secoli - dall'età longobarda a quella ottomana - nei quali il ruolo di capitale e residenza dei sovrani ne caratterizzarono profondamente le vicende urbanistiche, ecclesiastiche e culturali. Costituirono anche il nucleo dei successivi privilegi di Pavia in età comunale e all'epoca di Federico Barbarossa, che trovò in Pavia la base operativa e un fedele alleato nel confronto ideologico e militare con Milano. Un revival degli antichi fasti si ebbe con la conquista - nel 1359 - da parte dei Visconti, che si dichiaravano legittimi discendenti ed eredi dei re longobardi e promossero nella città una vasta opera di rinnovamente edilizio e culturale. -
Bibliografia gramsciana ragionata. Vol. 1: 1922-1965.
Chi studia o soltanto legge Gramsci oggi in Italia non può prescindere dalla sterminata letteratura critica sul suo pensiero accumulatasi nelle più diverse lingue e culture in ogni area del mondo. La produzione di studi, ma anche di edizioni, traduzioni, e materiali diversi, è diventata un fiume impetuoso, con un eccezionale crescendo culminato nel 2007 in occasione delle celebrazioni commemorative del settantesimo della morte, quando il mondo della cultura, accademica e militante, quello della scuola, e le istituzioni ufficiali di un gran numero di Paesi si sono impegnati a ricordare degnamente la figura e l'opera di questo sardo schivo, che trascorse in prigione gli anni decisivi della sua vita. Oggi quello di Gramsci è un nome noto a moltissimi: studiosi, in primo luogo, ma anche appassionati, e un pubblico vario, che talora nulla hanno a che fare con la tradizione comunista, con il marxismo, o con la stessa storia italiana. Dati ufficiali dell'Unesco ci dicono essere questo autore tra i più pubblicati, studiati e tradotti nel mondo. Da queste premesse nasce l'impegno della Fondazione Istituto Gramsci di pubblicare questa Bibliografia Gramsciana Ragionata (BGR) in tre volumi, dei quali esce ora il primo, dedicato agli anni compresi tra il 1922 e il 1965. -
Rubare le anime. Il diario del rapimento di Anna del Monte, ebrea romana
Come si difende il diritto alla libertà di fede e alla propria identità contro i tentativi di conversione forzata? Anna del Monte, giovane ebrea romana appartenente a una ricca e colta famiglia del Ghetto, strappata ai genitori e rinchiusa a forza a metà Settecento nella Casa dei catecumeni per indurla a convertirsi, ha lasciato una straordinaria e rara testimonianza della sua esperienza drammatica e della fiera opposizione ai tentativi di farle accettare il battesimo e di ""rubarle l'anima"""". Astuzia, cultura, capacità di rispondere anche sul piano dottrinale agli argomenti che dovevano intaccarne la fede, rivendicazione instancabile della propria identità ebraica e perfino coraggio fisico sono le risorse messe in campo dalla giovane per riuscire a resistere e a ritornare libera alla famiglia e alla sua comunità. Storia individuale di una donna fuori del comune, il suo diario della prigionia rivela anche uno squarcio drammatico della lunga e difficile storia dei rapporti tra ebrei e cristiani, narrando con grande potenza stilistica una vicenda di sopraffazione della coscienza e della libertà personale che tuttavia porta fino a noi il messaggio positivo della forza della ragione e della possibile reciproca, rispettosa, acccttazione. Esso si rivela dunque di impressionante attualità nel richiamare alla riflessione i temi della libertà di espressione e del rispetto dei diritti umani, ivi compresa la scelta religiosa altrui."" -
Dante, Guido e Francesca. L'amore nel V canto dell'Inferno
La suggestiva ipotesi proposta da Gennaro Sasso è che Dante abbia costruito la figura di Francesca da Rimini spirandosi alla teoria dell'irresistibilità dell'amore esposta da Guido Cavalcanti in ""Donna me prega"""": da questo punto di vista, la condanna di Francesca va dunque interpretata come una critica radicale dei concetti svolti nella grande canzone cavalcantiana, che Dante respinge con nettezza."" -
Gli ismi della politica. 52 voci per ascoltare il presente
Questo libro vuole essere una bussola per orientarsi tra gli ""ismi"""" della politica: idee, movimenti, tendenze. Ne vengono proposti cinquantadue, da Anarchismo a Liberalismo, da Fascismo a Marxismo, da Comunismo a Terrorismo, da Fondamentalismo a Laicismo, da Antiamericanismo a Pacifismo. Affidati a studiosi e studiose di tre generazioni, sono trattati in chiave teorica, empirica e storica, ma con l'occhio attento all'attualità. Quasi un breviario (laico) per l'anno, redatto in modo rigoroso, ma comprensibile anche dai non specialisti, in grado di dare - a politici, giornalisti, studiosi, studenti e al pubblico immenso dei cittadini - gli strumenti per orientare meglio le scelte politiche che compiamo ogni giorno. Giacché anche se noi """"non ci interessiamo di politica"""", è la politica a interessarsi di noi."" -
Il tramonto della curia nepotista. Papi, nipoti e burocrazia curiale tra XVI e XVII secolo
Il volume tratta dell'ultima, più lunga e più complessa fase del nepotismo papale. Nella seconda metà del XVI secolo il nepotismo si trasforma e si istituzionalizza. Solo verso la fine del Seicento si comincia ad intravedere nella figura del Segretario di Stato il possibile sostituto del cardinal nipote e si creano le condizioni per l'emanazione, da parte di Innocenzo XII, della bolla di soppressione del nepotismo. Ma altro tempo dovrà scorrere prima che gli aspetti più evidenti della pratica scompaiano effettivamente. -
Meridiana (2008). Vol. 61: Mezzogiorno/Italia.
Questo numero della rivista ""Meridiana"""" è dedicata ai problemi e alle prospettive, economiche e sociali, del Mezzogiorno italiano."" -
Storia di Roma e dei romani. Da Napoleone ai nostri giorni
A partire dalla metà dell'Ottocento la storia di Roma è innanzi tutto la storia di una triplice capitale: dell'Italia unita, del cattolicesimo, degli amanti dell'arte e dell'antichità. Talvolta alleate, spesso rivali, queste tre capitali hanno contribuito a dare alla città eterna uno status unico al mondo, ma anche una cronica instabilità. Con passo lieve, ma con rigore storico, Catherine Brice ci guida attraverso gli ultimi due secoli della storia di Roma, ricostruendone le vicende culturali, sociali, di costume, e restituendoci i colori, le luci, i rumori di una città sempre in bilico tra la conservazione del passato e le sfide di volta in volta poste dalla modernità. -
Le prospettive del welfare in Europa
Il tema delle politiche sociali ha conosciuto negli ultimi anni significativi passi in avantinell'Unione Europea, con il dialogo e il confronto tra Stati membri e organi sopranazionali sugli obiettivi comuni da perseguire. Il volume, promosso dalla Fondazione Basso, intende offrire tracce e materiali per quest'opera di approfondimento concettuale nelle varie dimensioni in cui il tema della difesa e del rilancio del welfare è stato prevalentemente trattato in questi anni di faticoso e ancora incerto tentativo di costituzionalizzazione dell'Unione. -
Family memoirs from Venice (15th-17th centuries). Ediz. italiana
La pubblicazione dei libri di ricordi familiari di cinque famiglie veneziane non nobili ma molto abbienti, permette di ricostruirne le vicende private, le fortune e sfortune economiche, i matrimoni e i rapporti di parentela con le altre famiglie, il prestigio sociale goduto, la partecipazione all'amministrazione dello Stato, i rapporti con il mondo della cultura. -
Storica (2008) vol. 41-42
In questo numero doppio della rivista, contributi di Vincenzo Lavenia, Giuseppe Marcocci, Antonino De Francesco, Pinella Di Gregorio, Stefano Bottoni, Giovanni Isabella, Luciano Segreto, Barbara Spadaro. Inoltre la consueta sezione di recensioni ""Contrappunti""""."" -
Le cronache di Santa Cecilia. Un monastero femminile a Roma in età moderna
Come si viveva in un prestigioso chiostro romano tra Cinquecento e Settecento? Quali erano i rapporti che le monache intrattenevano con il secolo? Cosa sappiamo della loro cultura e della loro capacità di scrittura? ""La Cronica del Venerabile monasterio di Santa Cecilia di Roma"""", qui pubblicata per la prima volta, costituisce una fonte rara e preziosa per rispondere a queste domande. Al racconto della vita quotidiana delle monache benedettine scandita dai tempi della liturgia, dall'ingresso delle novizie, dai governi delle varie badesse e dai numerosi lavori di ristrutturazione dell'edificio monastico - si alternano le descrizioni dei momenti di svago collettivo, di eventi miracolosi e di calamità, come la peste del 1656. Ma appaiono ricchi di fascino anche i resoconti delle visite di papi e personalità eminenti, ambasciatori e teste coronate. Il manoscritto, opera delle badesse succedutesi alla guida del monastero, dimostra che le monache di Santa Cecilia riuscirono a porre in essere comportamenti non per forza riconducibili a modalità dettate dall'esterno, esprimendo una cultura e una consapevolezza intellettuale notevoli. Una pagina emozionante e del tutto sconosciuta fino ad oggi agli storici è la toccante narrazione del ritrovamento delle spoglie della martire Cecilia nella chiesa adiacente al monastero, avvenimento che fu immortalato dallo scultore Stefano Maderno in una delle statue più belle e famose del barocco romano."" -
Critica del testo. Vol. 11: L'Europa dei proverbi.
Questo numero doppio monografico della rivista ""Critica del testo"""" prosegue le indagini dedicate alla cultura europea affrontando un genere particolare, i proverbi, in cui antropologia e letteratura si intrecciano fittamente."" -
Annali del dipartimento di storia (2009-2010) voll. 5-6
La sezione monografica di questo fascicolo della rivista dell'Università di Roma Tor Vergata è dedicata a ""Luoghi e lingue dell'Eden""""."" -
Comprendere le monarchie iberiche. Risorse materiali e rappresentazioni del potere
I saggi raccolti in questo volume si propongono di avviare una rilettura della parabola delle monarchie portoghese e spagnola nella prima età moderna, partendo dal profondo rinnovamento che ha consentito di superare la prospettiva tradizionale delle storiografie nazionali e insistendo sulla missione universalistica delle corone iberiche e sul carattere ultramarino dei loro imperi. -
Genesis. Rivista della Società italiana delle storiche (2009). Vol. 1: Il mestiere di storica.
La sezione monografica di questo numero della rivista della Società Italiana delle Storiche è dedicato al tema ""Il mestiere di storica"""", con saggi di Pilar Pérez Cantó, Carmen de la Guardia Herrero, Pilar Toboso Sánchez, Renata Ago, Andreina De Clementi, Anna Bellavitis, Nicole Edelman, Margareth Lanzinger."" -
Nino Visconti di Gallura. Il dantesco «Giudice nin gentil» tra Pisa e Sardegna, guelfi e ghibellini, faide cittadine e lotte isolane
Amico di Dante, che ne rievoca gli affetti familiari nel canto VIII del Purgatorio, nipote del conte Ugolino della Gherardesca, esponente di punta della schiatta pisana dei Visconti che dagli albori del XIII secolo esercitò poteri sovrani su parte della Sardegna, Nino ""giudice"""" di Gallura si colloca nel mezzo di molte delle crude vicende e delle sanguinose tensioni che animarono la seconda metà di quel secolo. Testimone ancora bambino dell'ostilità verso Carlo I d'Angiò; provato, poco più che ragazzo, dall'infausta disfatta della Meloria, causa prima della decadenza pisana; incautamente prestatosi ad affiancare suo nonno nel governo della città, e travolto dalla congiura culminata nella tragedia della Muda; costretto all'esilio e a guerreggiare contro la madrepatria, fino a rivestire il ruolo di capitano della taglia guelfa di Toscana; spirato in terra sarda nella disperata difesa del Regnum Gallurie. Il libro ne ricostruisce la breve vita tumultuosa ed estende l'indagine alla toccante umana ventura dell'unica figlia Giovanna, vedova a vent'anni del trevigiano Rizzardo da Camino e vittima incolpevole dei non sopiti rancori ghibellini contro l'ormai decaduta casata, ed alla più fortunata sorte di Beatrice d'Este sua sposa, rimaritata al milanese Galeazzo Visconti figlio di Matteo Magno."" -
Cesare Baronio tra santità e scrittura storica
I saggi riuniti in questo volume indagano il rapporto tra santità e scrittura storica nella produzione di Cesare Baronio (1538-1607), prete oratoriano e successivamente cardinale, proponendosi di rispondere a due interrogativi collocati sul crinale che unisce e separa, all'inizio dell'età moderna, la storia e la teologia. Il primo riguarda i parametri utilizzati per stabilire la verità storica nel periodo oggetto della sua attenzione, dalla Chiesa antica a quella medievale. Il secondo riguarda la sua attività diplomatica e gli effetti concreti sulla sua scrittura storica. Nel complesso, dai saggi emerge il superamento della polemica storiografica odierna sulla Controriforma, tra denigrazione ed esaltazione del Baronio, per ricollocare il suo lavoro nel cantiere della ricerca storica tra i secoli XV e XVIII. -
Cipro veneziana (1473-1571). Istituzioni e culture nel regno della Serenissima
Il libro ripercorre, attraverso l'analisi delle fonti custodite negli archivi di Venezia, le tappe più importanti nel processo di consolidamento della presenza veneziana a Cipro. Il governo instaurato sull'isola da parte della Repubblica di Venezia fu partecipato in larga misura dagli stessi ciprioti: un'attenzione specifica è quindi dedicata all'analisi delle interazioni tra i veneziani e la popolazione locale fortemente commista con gruppi etnico-religiosi provenienti dalle coste del Mediterraneo orientale e occidentale. Si rileva così il profilo di una società multiculturale in cui gli episodi di mutua influenza alimentano un dialogo quotidiano tra le comunità. -
Il popolo ama il duca? Rivolta e consenso nella Ferrara estense
La domanda posta nel titolo rimanda direttamente al rapporto tra governanti e governati in un laboratorio circoscritto e precoce: la Ferrara governata dalla signoria feudale degli Este tra tardo medioevo e prima età moderna. L'indagine è condotta da una parte analizzando episodi di rivolta popolare nel corso di due secoli; dall'altra attraverso l'interpretazione delle impercettibili conflittualità quotidiane tra Casa d'Este e cittadinanza. Il quadro, così composto, prova a scavare il potere nelle sue componenti culturali ed emotive, mettendo in primo piano i linguaggi, le percezioni, le atmosfere e i nessi psicologici che definiscono il patto politico tra signori e sudditi.