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Lettere dall'anima (a chi non sa che farsene)
Lettere dall'anima è la narrazione di un sentimento vero, totale e totalizzante. La vicenda di una donna che, quando meno se lo aspetta e più ne ha bisogno, incontra l'amore, quello con la A maiuscola. In nome di questo sentimento, spinge da parte ogni pudore e dona tutta se stessa, accettando con il sorriso sulle labbra le lunghe attese e i piccoli sacrifici di una storia ufficialmente impossibile. Non chiede né pretende, paga del tempo trascorso insieme. Forte delle sensazioni che ""sa"""" corrisposte, fa sopravvivere il suo amore persino all'assenza dell'amato, quando questi, in silenzio, prende le distanze. Poi piano piano, nel suo cuore, dal senso di abbandono nascono le prime, incredule perplessità, la volontà di capire, la sensazione di avere a che fare con un estraneo. E grande e forte come l'amore stesso irrompe il dolore, il pugno nello stomaco dato dalla lontananza, il retrogusto amaro che lascia la sensazione di aver vissuto in un sogno sognato da sola. E insistenti, nella testa, tutte le domande diventano una: avrà mai fine questa sofferenza?"" -
I dialoghi di Umberto
Gesù aveva una sorella gemella, i tumori si sconfiggeranno da soli, Atlantide fu distrutta da un meteorite che avanzava secondo una rotta tangenziale alla terra e la Fossa delle Marianne pullula di sirene. Questo e molto altro nei nove racconti in cui si delinea l'avventura umana e la personalità di Umberto, un uomo che, alle soglie della vecchiaia, conserva uno spirito indomito e una mente lucida e visionaria allo stesso tempo. Le teorie pseudoscientifiche di Umberto attraversano tutti gli ambiti dello scibile umano, dalla politica alla religione, dalla biologia alla storia, dalla letteratura al sociale, e rappresentano il suo personale scudo contro una grama vita di solitudine. Alla fine, l'arrogante, impiccione, polemico protagonista capitola di fronte all'amore, mettendo a nudo il nucleo doloroso che alimenta la sua sfida al mondo. -
Eddy, Puccio e la combriccola del Blasco
Eddy e Puccio sono nati in un piccolo paese di montagna dove non c'è un granché da fare. Ma i ragazzi condividono una passione che mette loro le ali ed è capace di portarli molto lontano: la musica di Vasco Rossi. Sull'onda delle canzoni del loro idolo nasce un sodalizio che si trasformerà presto in leggenda: la Combriccola del Blasco, fondata da Eddy e Puccio, farà parlare molto di sé, e la sua Tana sarà il luogo da cui comincerà il viaggio dei ragazzi verso la vita. La storia dell'adolescenza matta di un gruppo di amici veri che riesce a oltrepassare gli orizzonti limitati della provincia: la voglia di libertà e ribellione, le feste, l'amore, gli scherzi, e, soprattutto, la musica... in attesa di una misteriosa, fatidica data. -
Sotto mentite spoglie
Le fiabe di Angela Ferranti ci trasportano in un mondo dove non c'è spazio per la tristezza, anche se i loro personaggi esibiscono a tratti una sottile e sempre ben motivata cattiveria. Attraversate da bellissimi uccelli magici, come un motivo cromatico ricorrente, queste storie sono ambientate nel tempo sospeso della fiaba, ma vi si riconoscono tratti della nostra epoca e delle nostre ossessioni, viste con gli occhi dei bambini. Il tutto illustrato dai disegni a china di Rosanna Mezzanotte. Favole anomale, permeate di gusto gotico, in cui le principesse vanno in giro con il beauty-case, si ribellano ai mariti loro imposti, e, soprattutto, niente è quello che sembra e nessuno è chi dovrebbe essere. Età di lettura: da 6 anni. -
Puccini. La rondine
Il libretto racconta la storia passionale fra la demi-mondaine Magda de Civry e il giovane Ruggero, ambientata nella cornice salottiera e romantica della Parigi del secondo impero. Magda, amante del ricco banchiere Rambaldo, non vuole rassegnarsi a una vita fatta solo di frivolezze e apparenze, cerca una passione che la travolga e la scrolli dalla superficialità di certi ambienti. Al ""Bal Bullier"""" incontra Ruggero, un giovane aristocratico di provincia che si trova a Parigi per caso. I due si innamorano, e grazie anche alla complicità del poeta amico Prunier e della sua cameriera Lisette, Magda abbandona Rambaldo e lascia Parigi per vivere felice con il suo nuovo compagno, in un angolo perduto della Costa Azzurra. Ma qui viene assalita dal dubbio e dall'imbarazzo per aver nascosto all'amante il suo passato e quando questi decide di sposarla, Magda si accorge di non essere la donna giusta per lui. Si svela al suo innamorato e decide di tornare alla tanto contestata vita parigina. Vane sono le suppliche d'amore di Ruggero: Magda è ormai pronta per tornare alla vita di sempre, inafferrabile e sfuggente come una rondine. Oltre al libretto, il volume contiene una sezione dedicata ai saggi critici con testi di Fedele D'Amico e Carlo Vitali; una ai brani letterari e alle recensioni d'epoca; e poi una serie di contributi a cura degli allievi della Scuola dell'opera italiana di Bologna."" -
Razza ridens. Nati per far ridere
Il meglio della comicità italiana, televisiva e teatrale, in un progetto comune: un'antologia di racconti inediti, scritti appositamente per questa occasione, il cui intento è certamente quello di far divertire il lettore, ma anche di raggiungere uno scopo benefico: i proventi dei diritti d'autore di questo libro saranno infatti devoluti all'Associazione Italiana Sindrome di Moebius Onlus (www.moebius-italia.it) Proprio loro, nati per far ridere, si mettono al servizio di coloro che ridere non possono a causa della malattia. Testi di: Giuseppe Giacobazzi, Sergio Sgrilli, Paolo Migone, Paolo Cevoli, Duilio Pizzocchi, Giovanni Cacioppo, Fabrizio Fontana, Andrea di Marco, Baz, Stefano Bellani, Sport Maniko, Bove & Limardi, Marco Dondarini, Andrea Poltronieri, Andrea Vasumi, Daniele Ceva, GianLuca Ansanelli, Carlo Turati, Gem Boy. -
Gli occhi della solitudine
Un uomo e una donna si incontrano ai margini delle rispettive vite, si conoscono, si cercano, forse si amano. La loro profonda affinità di sensi resiste alle distanze, alle paure, a un lento distacco. Va oltre le parole pronunciate e quelle taciute. La musica e la poesia sono l'accordo cui si intona il tempo, nel quale il rapporto, fisicamente confinato dentro brevi parentesi, si diffonde e si distende. Nella consapevolezza di una fine annunciata, l'autore rivive con dolce meraviglia il sogno che, discreto nel cuore, resta presente come il lato accarezzato, e negato, di una scelta. -
Rossini. La gazza ladra
La gazza ladra di Rossini è un melodramma in due atti scritto da Giovanni Gherardini, commissionata dal Teatro alla Scala di Milano intorno al 1917 per il rientro di Rossini in Italia. Appartiene al genere semiserio in bilico fra il buffo e il tragico e prende ispirazione da un soggetto tratto dal teatro francese, La pie voleuse, di Théodore Babouin D'Aubigny e Louis-Charles Caigniez rappresentato a Parigi nel 1815. Le vicende narrate da Gherardini rispettano i personaggi e i luoghi tipici del genere semiserio: in questo caso la storia è ambientata in un vilaggio non lontano da Parigi e già nella prima scena siamo di fronte ad uno degli elementi ricorrenti nel melodramma: la casa del ""ricco fittajuolo"""" Fabrizio Vingradito, presso la quale la sventurata protagonista Ninetta è a servizio. Tutta la narrazione ruota attorno al furto di un cucchiaio, motivo scatenante di una serie di vicende che rendono colpevole di furto Ninetta ma che alla fine, così come predeve il copione del genere buffo, si salva e si scopre che il colpevole è una gazza. Un finale previsto e atteso, quello della Gazza ladra, che grazie al lieto fine trasmette un senso di felicità sebbene attraversato da un intreccio piuttosto tragico nel quale Rossini coinvolge lo spettatore fin da principio, con una maestosa sinfonia che non ha punti di cedimento e mantiene un registro alto."" -
Una valigia di nome Isolda
Racconto di un'amicizia fuori dal comune, ambientato fra Bonassola, sulla riviera ligure di Levante, Faenza e Bologna, in un arco temporale che abbraccia gran parte del XX secolo. L'autrice immagina di dialogare con la protagonista del libro, pur sapendo che ""non ha mai creduto ai ritorni"""". Lo fa per elaborare il dolore del lutto, ma anche per fissare nella memoria il ricordo di una persona straordinaria, conosciuta negli ultimi vent'anni della sua vita. Una narrazione intimista, personale, che, inevitabilmente, diventa storia pubblica del Novecento: testimone e protagonista del suo tempo, Isolda ha attraversato tutto """"il secolo breve"""", le sue sciagurate follie e i suoi grandi rivolgimenti."" -
Voci dal buio. Poesie in dialetto romagnolo
"Il dialetto di Morelli è autentico, robusto, bello. È il dialetto delle colline di Forlì, una zona che ha dato e continua a dare fiori di poesia. E nelle poesie di questo libro il gusto delle parole è tutt'uno col gusto del contenuto: direi che vi si trovano, insieme, sentimento e ragionamento, ricordo e presente, affetto e ironia. Una poesia a tutto tondo, come si vede"""". Dall'Introduzione di Gianfranco Laureano." -
Un inverno perenne
Costretto a vagabondare per il mondo da continui viaggi di lavoro, uno scrittore di mezza età affida alla carta le sue riflessioni sulla vita, sull'amore e sulla scrittura. Rievocando il loro primo incontro in una fredda Praga invernale, confessa alla propria compagna, misteriosa e affascinante, segreti che finora non ha mai avuto il coraggio di rivelarle e delinea i contorni di una storia che appare dominata dal caso, dalla fatalità. Che cosa sarebbe accaduto se tutto si fosse svolto in maniera diversa, quella volta, e non avesse segnato in maniera così profonda le loro vite? È una domanda destinata a rimanere senza risposta. Un diario intimo, una riflessione lirica e intensa sugli scherzi del destino, sull'importanza di avere radici e sul nostro continuo smarrirle, sulla scrittura come possibile antidoto alla solitudine. -
Giuseppe Verdi. Rigoletto
L'11 marzo del 1851 va in scena al Teatro La Fenice di Venezia la prima del Rigoletto, melodramma in tre atti composto da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. L'opera è ambientata a Mantova nel secolo XVI e incentrata sulla figura del buffone di corte, Rigoletto, così come nel dramma Le roi s'amuse di Victor Hugo al quale l'opera verdiana s'ispira. Rigoletto è la prima, in ordine cronologico, di quella che viene definita la ""trilogia popolare"""" di Verdi, seguita da La traviata e Il trovatore: probabilmente le opere verdiane più amate dal pubblico. Poche le differenze fra il romanzo e l'opera; sono solo alcuni i cambiamenti apportati rispetto all'originale: il protagonista, Francesco I re di Francia, viene trasformato in un anonimo Duca di Mantova; Verdi, però, non vuole il re come protagonista della sua opera, ma preferisce il suo buffone di corte, di qui la scelta definitiva del titolo. Amore, tradimento, passione e vendetta i principali temi dell'opera, il risultato è un equilibrio perfetto fra l'aspetto compositivo e quello drammaturgico."" -
Il volontario
Nella Lucania del Ventennio, dominata dalla miseria e dall'ignoranza, Michele Lo Popolo conosce sin da bambino la fame e la dura fatica dei campi. Ancora giovanissimo, decide di andarsene in cerca di un futuro migliore ma si ritroverà, senza rendersene conto, a combattere ""volontario"""" con i franchisti nella guerra di Spagna. Da questa esperienza imparerà a guardare dentro se stesso e a trovare la sua identità."" -
Male di nuvole
Un condominio fatiscente nella Milano degli anni Cinquanta. Ballatoi in cui si consumano vite ai margini, pulsioni, affetti, rabbie e miseria sotto gli occhi di tutti; e un'intera città che cambia volto e natura, a scapito di queste esistenze, carne da macello del benessere altrui. Un ragazzo, male in arnese e poco istruito, con la lingua ferrigna del popolo, narra una storia che si scolpisce sui corpi: il suo, quello di sua madre, quelli degli operai che muoiono in fabbrica e nei cantieri. Sullo sfondo, oltre le voci e gli odori della strada, la fuggevole immagine di uno squarcio tra le nubi che porta con sé la voglia di liberarsi dal male. Un romanzo di sangue, nervi, umori, che affonda nella terra per arrivare dritto alle corde dell'anima. -
Omero e altri uomini illustri
"Non è un romanzo. Non sono racconti. È un magma. Cola informe e incandescente trascinando con sé detriti mezzi fusi; senza una forma precisa, ma incontrollabile. In un angolo di questa poltiglia grumosa e liquefatta troviamo un uomo che, per indagare su un rumore molesto che gli impedisce il sonno, scopre che le formiche si sono finalmente organizzate per rimpiazzare l'inutile e obsoleto genere umano come specie dominante. E che l'unico modo per combattere le formiche, è addestrare altre formiche. In un altro angolo, ci sono sfortunate persone che trovano la morte per aver di colpo dimenticato il significato dei segnali stradali, delle etichette sui barattoli, degli avvertimenti scritti. L'unica soluzione, è riscolarizzare uomini adulti spesso riluttanti. E poi c'è una droga che gira per angoli strani di una metropoli, e un personaggio kafkiano alle prese con la superficialità dei tutori della legge, e una rivolta di ...beh, ho detto abbastanza. Lasciate che il magma fluisca! (Gianluca Morozzi)""""." -
Cuore di pietra. Un progetto di public art a Pianoro. Vol. 2
Cuore di pietra è un insieme di iniziative di arte pubblica che si fondono nel progetto di ristrutturazione e riqualificazione urbanistica del centro di Pianoro Nuovo (Bologna). L'idea di Mili Romano di creare un diario come testimonianza del passaggio verso un nuovo modo di vivere e pensare lo spazio pubblico si presenta come ""una raffinata operazione culturale"""" e si pone come obbiettivo il coinvolgimento dell'intera comunità. Alle iniziative hanno partecipato, a partire dal 2005, diversi artisti, tra cui Sandrine Nicoletta, Cuoghi Corsello, Annalisa Cattani, Anna Ferraro, Sabrina Torelli e tanti altri, che hanno collaborato con gli abitanti, con i bambini e gli studenti delle scuole del territorio. Questo secondo quaderno, dedicato al proseguimento dell'esperienza del progetto Cuore di pietra, riporta le diverse attività artistiche accompagnate da fotografie di grande qualità che registrano i cambiamenti urbani e il lavoro dei vari artisti. Al volume è inoltre allegato un dvd nel quale si possono trovare i video, le interviste e le performance che testimoniano tali iniziative. Gli interventi artistici nel paesaggio urbano, dal Passaggio di luce di Mili Romano alle performance dirette da Anna Rispoli alle foto-ricordo di Paola Binante, come anche l'ideazione di questo quaderno, hanno contribuito a creare un sentimento di collettività e a rendere più lieve, per tutta la comunità, questa fase di trasformazione."" -
Luogotenente del nulla. Heidegger, Nietzsche e la questione della singolarità
Quello di Heidegger con Nietzsche è uno dei dialoghi filosofici più profondi e gravidi di conseguenze. In esso continua a essere in gioco la fisionomia del nostro presente e, in particolare, la possibilità di una sua rimessa in questione radicale - così come richiede l'intima indole della filosofia. Tale rimessa in questione viene qui sondata secondo il filo conduttore di quel concetto di singolarità che domina - nelle forme del soggetto, dell'individuo, della persona - il nostro orizzonte culturale, sociale, politico ed economico. Il tema della singolarità trova una sua specifica rimodulazione nelle parole chiave di ""superuomo"""" e di """"Da-sein"""", la cui portata è ancora tutta da ponderare. Per farci carico di questo compito dobbiamo collocarci in modo consono nella spaziosità della domanda che il pensiero ci invita ogni giorno a rinnovare e in cui continuamente, volens nolens, ci troviamo: chi siamo noi?"" -
Donne e dottori. Donne in medicina e medicina per le donne
Lo sapevate che a Bologna, sede della più antica Università del mondo, nel 1912 c'erano due sole donne iscritte all'Ordine dei medici? E che nel 1990 queste due ""dottoresse"""" erano diventate 1.800, numero che in seguito, negli ultimi vent'anni, è più che raddoppiato? E lo sapevate che oggi alla Facoltà di medicina e chirurgia dello stesso ateneo il numero di studentesse supera quello degli studenti maschi in un rapporto di 3 a 2? Questo libro ci racconta come è cambiato, nel corso della storia e soprattutto nel corso del XX secolo, il ruolo delle donne all'interno dell'universo della medicina e gli spazi che si sono conquistate nella professione cara ad Ippocrate. Vengono inoltre analizzate le peculiarità del genere femminile di fronte a malattie e invecchiamento. Una lettura appassionante che attraversa gli ambiti della medicina, della sociobiologia, della filosofia e, dulcis in fundo, della grafologia."" -
Il braccio destro. Quindici anni di politica con Romano Prodi
In queste pagine Giulio Santagata prova ad analizzare, non a raccontare, quindici anni di vita politica italiana usando il particolare cervello di un ""braccio destro"""". Non per fare il valletto di corte che racconta i segreti del suo re, ma cercando di dare un senso alla lunga partita che ha finora potuto giocare qualche passo dietro Romano Prodi. Non la cronaca ma, appunto, l'analisi di una stagione tutt'altro che conclusa."" -
A quel tempo. Un'infanzia tra Buonconvento e Montalcino
"A quel tempo noi di Buonconvento avevamo dei parenti a Brenna"""". Quale tempo? Non importa. Perché il tempo è quello del mito. """"A quel tempo"""" è l'incipit delle fiabe. E cosa sarà Brenna? Non lo sappiamo, forse non lo scopriremo mai, ma ci dimenticheremo persino di essercelo domandato, perché l'autore subito dopo ci inchioda, definitivamente: in famiglia e in tutto il paese circolava il detto """"A Brenna finisce il mondo"""". La misteriosa Brenna diventa nella nostra fantasia le Colonne d'Ercole che qualunque infanzia ha - fortunatamente - conosciuto. Una lettura che è un """"viaggio"""", il cui punto d'arrivo e di ripartenza è quel finale secco e un poco mesto ma anche carico di nuove attese e di nuove sorprese, quando il bambino lascia i luoghi dell'infanzia per la città. Ancora una volta, notizia e metafora, viaggio reale e rito di passaggio all'età adulta. A quel punto anche noi ci svegliamo di colpo, di colpo adulti. E non riusciamo quasi a capire come ciò sia avvenuto. Solo che adesso - come amerebbe dire Saint-Exupéry - siamo dei grandi che non dimenticano di essere stati un giorno bambini."