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Lezioni di linguistica friulana
Il volume Lezioni di linguistica friulana propone una sintesi, aggiornata e scientificamente rigorosa, delle principali questioni che concorrono a formare l'identità linguistica del friulano. Gli argomenti trattati nell'opera, in particolare, sono: la storia e la geografia della regione; il plurilinguismo del Friuli; la storia della lingua friulana; la fonetica, la morfosintassi e il lessico del friulano; i dialetti friulani e il ladino; la grafia. Quattro appendici completano l'opera. La prima presenta una rassegna di documenti friulani delle origini (tra XIII e XV secolo); la seconda propone una selezione di testi friulani letterari fino ai giorni nostri; la terza presenta le norme di tutela della lingua friulana a livello regionale e statale; la quarta, infine, offre una serie di paradigmi flessionali della lingua e una scelta di lessico di base. Il volume, che si chiude con un.ampia rassegna bibliografica, si rivolge agli studiosi di romanistica e italianistica, oltre che agli studenti universitari e ai cultori della disciplina. -
Morbida facta pecus. Scritti di antropologia storica sulla Carnia
Il percorso di ricerca storica e antropologica sulla Carnia sviluppato nell’arco di due decenni (1985-2007) da Giorgio Ferigo, trova completamento in questo volume, seguito di Le cifre, le anime. Scritti di storia della popolazione e della mobilità in Carnia (2010). In questa pubblicazione si riuniscono venti titoli di diversa natura – saggi, note d’occasione, recensioni – che s’innervano attorno a quattro ambiti d’indagine: le Storie – i tentativi di Riforma nel Cinquecento, la mobilità degli uomini e l’alta alfabetizzazione; Tra culture e culti – le devozioni e le credenze, come quella di lungo periodo che interdiceva i matrimoni durante il mese di maggio; Le risorse, i saperi, le pratiche – i filati a uso dei tessitori, la terra, il pascolo e il bosco; Museologia alpina e politica culturale per le piccole comunità della Carnia. A emergere, dai singoli scritti e ancor più dalla loro interezza, è la precisa ricostruzione di un contesto, frutto di un’indagine incessante, innovativa e ostinata. «La dimensione storica nell’attività di ricerca di Ferigo» – evidenzia Gian Paolo Gri nel saggio introduttivo al volume – «non è figlia di una professionalità cresciuta in maniera lineare; è maturata proprio fra le lacerazioni provate nel lavoro in e per Comeglians e la Carnia, sul terreno di una contemporaneità vissuta intensamente: un ‘campo’ partecipato e osservato, pensato e meditato, che si rivelò bisognoso, per essere compreso, di scavo in profondità». -
Ai confini di una patria non sempre ritrovata. L'autonomia, il Friuli, l'Italia e l'Europa
L'Assemblea costituente della Repubblica italiana, il 27 giugno 1947, assegna al Friuli e alla Venezia Giulia un regime di autonomia speciale: un doveroso riconoscimento di rango costituzionale a una terra di grandi tradizioni storico-culturali e posta quasi inerme ai confini di una patria non sempre ritrovata. Il volume mette in rilievo gli aspetti essenziali che possono oggi giustificare il rilancio di un progetto di ampia prospettiva sui temi dell'autonomia e dell'autonomismo in Friuli. Un quadro storico poderoso e complessoemerge dall'analisi del pensiero e dell'azione di alcune figure di grande livello morale e intellettuale, come Angelo Vivante, Tiziano Tessitori, Mario Lizzero, Amerigo Clocchiatti, che dalla fine dell'Ottocento a quasi tutto il Novecento hanno segnato le vicende politiche ed umane caratterizzando l'essenza stessa della storia friulana e giuliana. Con l'intento di non disperdere questo patrimonio di idee e di valori, il libro intende ricollocare le specificità dell.autonomia friulana in un contesto europeo e internazionale profondamente mutato. -
The late MBA and LBA pottery horizons at Qatna. Innovation and conservation in the ceramic tradition of a regional capital and the implications for...
Il volume, in inglese, presenta la produzione ceramica dell'età del Bronzo Medio e Tardo proveniente dagli scavi della missione italiana dell'Università di Udine nel sito di Qatna. Identificandone i tratti caratterizzanti durante il II millennio a.C., lo studio giunge a definirne gli influssi sulla cronologia relativa in uso nel Levante settentrionale e a proporre una nuova scansione delle fasi finali del Bronzo Medio e dell'inizio di quello Tardo. L'analisi delle tecniche di produzione unite a dati paleoambientali e archeologici consente inoltre di estendere le conclusioni ad altre aree di ricerca, quali i cambiamenti di tipo socio-economico subiti dal sito e i fenomeni insediativi nella Siria centro-occidentale. -
Il carbone di Creta d'oro. Storia della miniera di Cludinico
Il sito minerario di Cludinico (Ovaro), in Carnia, attivo per oltre un secolo fino a metà Novecento, rappresentò una realtà di fondamentale importanza che giunse a impiegare sino a 1.600 lavoratori. Il volume ripercorre le vicende di questo straordinario luogo, illustrandone i principali aspetti storici e ambientali, e presentando i risultati dell'attività di schedatura - condotta dal Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali di Villa Manin - degli arnesi, attrezzature e documenti ora esposti nel museo, visitabile grazie alla disponibilità dei volontari dell'Associazione turistica 'Pro Ovaro'. Vengono inoltre proposte alcune interviste ad ex minatori che raccontano il lavoro e la sua organizzazione, le fatiche e le emozioni della vita dentro 'Creta d'Oro'. I beni museali, le informazioni e le testimonianze raccolte nel corso di queste ricerche costituiscono un patrimonio fondamentale per ricomporre la memoria collettiva di questa comunità e del suo territorio. -
Il teatro friulano. Microstoria di un repertorio tra Otto e Novecento
Questo volume ripercorre e rimedita in modo sistematico e del tutto inedito la storia della drammaturgia della Piccola Patria, in lingua friulana e italiana, dagli esordi borghesi di metà Ottocento agli sviluppi novecenteschi, tra inerzia della convenzione, sensibilità moderna della crisi e, oggi, sfida della globalizzazione. Un teatro da micro-area che sa entrare in contatto con la sua comunità, ne riprende la lingua periferica, ne riflette l'inconfondibile antropologia, ne rappresenta gli umori, ora comici ora pensosi, nell'altalena in movimento di diversi contesti storici e culturali. È il teatro del Friuli, che arriva fino a noi con la consistenza e la resistenza di una incontestabile tradizione, ricca di autori, testi, pratiche materiali della scena, esperienze sociali. -
Achì no ài viodût une pavee. Cronichis di Saveri Sengar
In questo primo romanzo della serie in lingua friulana ""Cronichis di Saveri Sengar"""", i cui protagonisti sono l'antiquario udinese Saveri Sengar e il fedele amico Arcjan Rinalt che lo accompagna sempre nelle sue avventure, quest'ultimo porta alla bottega di Saveri un'immagine devozionale di Santa Lucia. Su di essa si legge di un impegno preso nel 1866 da un certo Gervasoni in favore del capitano Baldissera, dopo la battaglia di Sadowa, che permetterà al Friuli di essere annesso al Regno d'Italia. Qual è l'impegno di Gervasoni? E da dove proviene il disegno infantile nascosto nel diario dell'uomo? Saveri ha la facoltà, una volta addormentato, di viaggiare nel tempo e nello spazio come fosse un 'benandante', e così comincia l'avventura che porterà i due amici a Hradec Králové, Linz, Norimberga e Praga, senza tregua inseguiti o minacciati, fino a che il mistero..."" -
Primapersona. Percorsi autobiografici (2012). Vol. 26: Oltre l'Africa.
Nei secoli l'Africa è sempre stata il terreno di scontri e di convivenze forzate, che hanno generato violenze e mantenuto il continente in uno stato di potenziale esplosività, come testimoniano i fatti recenti della Primavera Araba. Questo numero vuole invece scoprire il continente africano come il cuore dell'incontro culturale. Un incontro che segue due direzioni: da un lato, quella degli emigranti che sbarcano a Lampedusa, ad esempio, o che costruiscono narrazioni per richiedere asilo allo Stato italiano; dall'altro, quella degli italiani che in Africa ci sono andati da colonizzatori e oggi ci tornano per progetti di cooperazione. A testi di italiani espulsi dal regime di Gheddafi fanno da contraltare un'intervista sui respingimenti di migranti nel Mediterraneo, autobiografie inedite, analisi antropologiche. L'Africa è ""un pianeta sconosciuto"""", secondo Joseph Conrad, che si può capire soltanto se ci si mette in ascolto."" -
L' uomo che (non) verrà
Il problema di sapere chi è e chi non è veramente uomo non è una semplice questione accademica, ma costituisce una sfida etica che ha delle conseguenze sulla società. Come avrebbe detto Orwell, se siamo tutti uguali, alcuni sembrano più uguali di altri. -
Le premier théâtre de la Shoah. Edition, analyse et commentaires de Les Lépreux d'Anna Langfus
Cet ouvrage met à la disposition les lecteurs et des chercheurs l’un des premiers drames écrits en langue française sur la Shoah: Les Lépreux. On doit cette pièce, représentée à Paris en 1956, à Anna Lagfus, auteur d’origine polonaise, et Juive survivante des persécutions nazies.rnCe texte jusqu’alors totalement inédit, est accompagné d’une biographie, d’une présentation historique et d’une analyse dramaturgiuque et linguistique.rnLes Lépreux présente le comportement de certaines victimes de la Shoah sous une lumière lérangeante. Pour saisir la tension douloureuse que contient cette question, il suffit de se référer au programme de 1956, rédigé per Anna Langlus elle-même: «[…] ce n’est pas tout que de survivre. Un homme échappe au massacre pour s’apercevoir qu’il a perdu jusqu’aux raisons qui l’ont fait lutter contre la mort. Désormais il devra marcher dans l’ombre de la guerre qui s’est étendue sur le reste de son existence».rnAnna Langfus montre comment des persécutés sont transformés, par le système nazi, en complices de l’extermination.rnrnQuesto volume presenta il testo di una delle prime opere teatrali in lingua francese sulla Shoah, Les Lépreux, accompagnato da un’attenta analisi drammaturgica e linguistica, corredata da una contestualizzazione storica e biografica. La pièce Les Lépreux fu messa in scena a Parigi nel 1956 ma rimase fino a oggi inedita, anche in Francia. Anna Langfus, ebrea polacca sopravvissuta alle persecuzioni naziste, disegna in questo dramma il ritratto scomodo e sconvolgente di personaggi che, vittime della Shoah, finiscono per essere indotti dal nazismo stesso a compiere la metamorfosi che da perseguitati li rende complici dello sterminio. La tensione dolorosa che la questione reca con sé risulta del resto pienamente espressa nel programma redatto dalla stessa Langfus nel 1956: «[…] Sopravvivere non è tutto. Un uomo sfugge al massacro e poi si rende conto di aver perduto persino le ragioni che lo hanno fatto lottare contro la morte. Da quel momento in poi, potrà solo camminare nell’ombra della guerra, che si è stesa sul resto della sua esistenza». Il volume è scritto interamente in francese. -
Il Parlamento friulano in età moderna. Verbali delle sedute (1471-1805)
Il volume propone la schedatura delle deliberazioni del Parlamento della Patria del Friuli dal 1471 al 1805, proseguendo e integrando il lavoro di Pier Silverio Leicht che si ferma al 1470. I dati dei verbali possono essere interrogati attraverso un ricco apparato di indici e sono affiancati da una serie di saggi introduttivi che inquadrano dal punto di vista storico, sociale e politico il ruolo e il peso dell'istituzione rappresentativa nella storia del Friuli moderno. -
Quaderni gemonesi del Trecento. Repertori
Si presentano, in questo volume, i repertori di lessico e onomastica ricavati dall'esame dei quaderni trecenteschi in volgare friulano conservati presso la Biblioteca Civica ""V. Baldissera"""" di Gemona del Friuli. In particolare, si tratta dell'analisi delle serie relative alla Pieve di Santa Maria, all'Ospedale di San Michele e ai Massari della Comunità, dalle origini alla fine del secolo XIV. Questo lavoro, avviato nel 2007 e proseguito negli anni successivi, contribuisce ad affrontare la più generale questione della ricognizione, della pubblicazione e dell'esame di documenti tardomedievali in friulano, utili alla costituzione di un vasto corpus di forme antiche, in vista della possibile intrapresa di opere lessicografiche e storiche di ampia prospettiva."" -
Cronache sulla Carnia, l'Italia, il mondo 1420-1870
"Molta influenza aver possono gli studi nostri, e le varie nostre indagini a rendere meno aspera la condizione economica della Carnia; tale è il fervido nostro voto e tale il motivo delle nostre meditazioni e delle nostre fatiche alle quali auguriamo solo il premio della patria benemerenza"""". Con queste parole si chiude la Prefazione con la quale Giovanni Battista Lupieri (Luint, 1776-1873), medico e uomo dai molteplici interessi culturali, si accinge all'impresa di continuare la storia della Carnia redatta, nella seconda metà del Cinquecento, da Fabio Quintiliano Ermacora. Lupieri estende il periodo d'indagine dal 1420 fino al 1870 con l'intento di offrire anche una statistica sul territorio e le sue risorse, sulla popolazione e le sue condizioni socio-economiche. Il volume, in cui la cronaca di quasi un secolo del piccolo borgo di Luint si intreccia costantemente con la storia della Carnia, dell'Italia e del mondo, offre una vivace testimonianza di come vennero vissuti dal raffinato intellettuale carnico quegli anni densi di importanti avvenimenti politico-economici che vanno dal periodo napoleonico ai primi anni successivi all'Unità d'Italia." -
Cividale longobarda e il suo ducato. Ricerche in corso
La pubblicazione presenta alcuni aggiornamenti sulla ricerca archeologica altomedievale in Friuli Venezia Giulia. Le indagini, effettuate a seguito di scavi condotti di recente in specifici siti del Cividalese, privilegiano l''altro' medioevo, marginale rispetto ai centri di potere, e contribuiscono a ricostruire il mondo complesso, caratterizzato da grandi differenze socio-economiche, culturali ed etniche, dell'epoca in cui i Longobardi, occupato nel 568 il Friuli giungendo fino ad Aquileia, fondarono il primo Ducato longobardo in Italia con capitale Forum Iulii (Cividale). Partendo dalle strutture urbane rinvenute nel sito Corte Romana a Cividale, il volume catalogo della mostra inaugurata in occasione delle 'Giornate del Patrimonio' nel 2010 e di cui è prevista l'apertura fino al 2013 -, prosegue poi nell'analisi di altri siti archeologici, come ad esempio quelli della chiesetta rurale di San Martino di Remanzacco e della necropoli di Romans d'Isonzo, fino ad arrivare ai confini del Ducato longobardo. -
L' insistance du regard sur le corps éprouvé. Pathos et contre-pathos
Nel cinema d'artista le figure del corpo sofferente mettono lo spettatore di fronte all'esperienza dell'empatia. In molte opere d'arte contemporanea si nota però l'ambivalenza nell'uso del pathos, la cui retorica si fonda al tempo stesso sulla condivisione e sulla dissociazione, poiché mettono in atto strategie diverse di relazione/distanziazione, attivando un movimento che si colloca tra empatia e scetticismo, tra pathos e anti-pathos. Il volume, in francese, esamina gli aspetti di questo doppio movimento verso e contro il pathos in una serie di film, in particolare, degli artisti Donigan Cumming, Sam Taylor-Wood e Gillian Wearing. -
Donne, politica e istituzioni. Le imprese delle donne
La tematica molto attuale de ""Le imprese delle donne"""", affronta in questo quarto numero della collana """"Donne e società"""", viene indagata nei suoi molteplici significati attraverso approcci disciplinari di differente natura, caratterizzati tuttavia da commistioni e reciproche interdipendenze. Il volume è suddiviso in due sezioni: la prima comprende riflessioni di carattere storico-letterario-comunicativo, mentre la seconda raccoglie esegesi economico-giuridiche. Il fil rouge che intreccia assieme queste diverse analisi è dato dal fattore culturale, cioè dalla diffusione della conoscenza come strumento per prendere consapevolezza della insostenibilità della differenza di genere e per combattere la persistenza di pregiudizi valoriali."" -
Educazione e sperimentazione plurilingue. Metodi e applicazioni
La presente pubblicazione è espressione delle attività di didattica e di ricerca che si riconducono al Progetto Speciale (a.s. 2011/2012), sostenuto da un finanziamento regionale, dal titolo 'Sperimentazione di moduli CLIL di educazione plurilingue nelle lingue native (italiano/friulano/tedesco/sloveno come L1 e/o L2) e lingue straniere in una rete di scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado della Regione Friuli Venezia Giulia'. Il volume, nel dettaglio, si articola in due sezioni. La prima presenta una serie di contributi di carattere teorico e metodologico utili ai fini dell'approfondimento del tema dell'educazione plurilingue; la seconda sezione è invece interamente dedicata alla presentazione dei lavori delle scuole. -
Per un cinema del reale. Forme e pratiche del documentario italiano contemporaneo
All'interno della produzione cinematografica italiana le nuove forme del documentario sono ormai da diverso tempo tra le più innovative e vivaci del panorama audiovisivo. Il volume - che ha origine da una serie di giornate di incontri, scambi e discussioni sulle forme del reale nel cinema documentario italiano - si pone come percorso aperto e affronta queste tematiche mediante le esperienze e le riflessioni di teorici, registi e critici, chiamati a discutere e a confrontarsi sulle modalità con cui pensare e fare un nuovo cinema 'per' il reale, un cinema cioè capace di trovare il modo per raccontare e di dare forma visibile ad una realtà in continuo cambiamento. Il volume è frutto del lavoro dell'unità di ricerca dell'Università della Calabria per il PRIN 2008 'Le forme e le pratiche della regia nel cinema italiano contemporaneo'. -
Voglia di cinema. Comunicazione e promozione del film in Italia
Da tempo, uno dei problemi più gravi del cinema italiano sta nell'afasia comunicativa. Nell'incapacità di comunicare se stesso. Brutti titoli. Brutti poster. Pessimi trailer. Banner discutibili. Nessuna capacità di accendere la fantasia, di innescare curiosità, di generare attesa e un'attività di comunicazione gestita quasi sempre nella svogliatezza routinière, quasi accettando come ineluttabile il progressivo declino del cinema nelle passioni dell'Italia contemporanea. Questo libro, frutto di una ricerca PRIN condotta da giovani studiosi e dottorandi della Libera Università IULM di Milano, prova a esplorare e mappare quello che è oggi - con ogni probabilità - il luogo più critico e più fragile della filiera del cinema in Italia: quello della comunicazione. Dai titoli alle locandine, dai trailer alle comparsate televisive, dal peso della critica al ruolo e alle strategie degli uffici stampa, fino alla funzione del web e dei siti internet dedicati ai film, il volume cerca di individuare le arretratezze e le criticità, ma anche i primi coraggiosi tentativi di innovazione nelle pratiche di comunicazione e di promozione del cinema italiano. -
Il cinema si impara? Sapere, formazione, professioni-Can we learn cinema? Knowledge, training, the profession. Atti del XIX Convegno internazionale di studi.... Ediz. bilingue
La formazione professionale nell'ambito del cinema ha contribuito a delineare l'identità del 'mezzo cinematografico' sul piano tecnico, stilistico, culturale e politico. Oggi, tuttavia, tale identità è messa in discussione dalla convergenza tecnologica e dei new media, pertanto la questione se 'il cinema si impara' ha assunto un'importanza decisiva. Come è stato insegnato infatti il linguaggio filmico? In che modo le politiche nazionali e internazionali hanno supportato od ostacolato la formazione? Qual'è il ruolo della tecnologia? Il volume intende ricostruire le relazioni fra trasmissione della conoscenza e ruoli professionali, fra cultura e potere politico, nel cinema.