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Racconti da due mondi
La struttura del libro ricorda il sogno di Alice: i ""due mondi"""" sono l'Africa, nella quale l'autore ha trascorso gran parte della propria vita, vivendo affetti ed emozioni, e Pavia, con tutto il suo fascino di città antica, misteriosa ma """"bloccata"""" da un destino di maledizione. Di qua e di là dello specchio, d'uno specchio che non è altro la coscienza di ciascuno di noi, e poi una breve serie di racconti che formano il """"ponte"""" tra di due mondi del vissuto dell'autore. L'Africa terra madre, ricca di misteri e di magia, radicata nel profondo del cuore di chiunque vi abbia vissuto. Per contrasto, una Pavia in cui non si stenta a riconoscere personaggi, luoghi e situazioni reali, pur """"camuffati"""" dalla narrazione che sembra fantastica, mentre in certi passaggi è solo ironica, nei confronti della """"madre-matrigna"""". Infine, s'intravede il mondo complesso dell'interazione tra genti, popoli e culture."" -
Tracce. Nichilismo moderno postmoderno
«Ho pubblicato ""Tracce"""" da ragazzo, avevo smesso da poco di leggere """"L'isola del tesoro"""". Ecco la quarta di allora: """"'Tracce', una parola chiave della filosofia del Novecento (Ernst Bloch, Jacques Derrida), in questa raccolta di saggi delinea una serie di percorsi - dunque, di tracciati e di vie di ricerca presenti nella riflessione contemporanea: dal dibattito sul nichilismo alla 'crisi della ragione', dal 'pensiero debole' alla 'condizione postmoderna'. Vale a dire, al tempo stesso, una rete concettuale eterogenea e ancora in fieri, sul traino della storia delle idee; e la deliberata rivendicazione di un pensiero della differenza e della molteplicità, sul piano della riflessione teorica propriamente detta (Deleuze, Derrida, Lyotard, Vattimo, Rorty...). Di questi progetti incompiuti o sentieri interrotti, Tracce vuole offrire una presentazione ragionata, seguendo il filo conduttore (tematico e teorico) di un nichilismo non patetico né eroico che abbandoni cioè 'un certo tono apocalittico adottato da qualche tempo in filosofia'"""". Da allora molte cose (non tutte) sono cambiate, in me e fuori di me. Dire che non rinnego niente sarebbe falso, visto che per me diventare filosofo (ammesso e non concesso che ciò sia avvenuto, e che qualcosa del genere, """"diventare filosofo"""", avvenga in generale) ha coinciso proprio con il rinnegare, denigrare, sbeffeggiare, o anche solo stufarsi di buona parte delle cose che scrivevo in quel libro.» (Maurizio Ferraris)."" -
Governance. Teorie, principi, modelli, pratiche nell'era globale
Lo sconvolgimento della geopolitica globale a cavallo del millennio ha rilanciato le pratiche di governance. I saggi raccolti in questo volume presentano un panorama indicativo delle trasformazioni intercorse nello spazio della politica tanto nazionale, quanto globale. -
L'Europa fuori dall'Europa
Non è mai positivo lasciare alle proprie spalle parti rimosse della propria formazione né nell'evoluzione di un individuo né in quella di una istituzione: si rischia di portare il peso di paure inconfessate, sensi di colpa o percezioni di estraneità. Così è stato quando l'Europa ha tentato di disconoscere il retaggio bizantino, quanto portato dalle scuole umanistiche boeme o quanto deriva dal costituzionalismo magiaro per confinarli in una indefinita categoria di ""Orientalità"""". Ciò equivale a rendere incomprensibili agli Europei molte fasi del loro stesso tessuto e dalla loro odierna autoidentità. Con contributi di: Ezio Angelini, Franco Saporetti, Ermanno Calderoni, Antonio Carile, Paolo M. Costa, Fabio Martelli, Paolo Ognibene, Alba Maria Orselli, Giuseppe Potenza, Michele Rallo, Alessandro Romagnoli, Alessandro Vanoli."" -
Sociologia e globalizzazione
Quest'opera nasce dall'esigenza di affrontare il rapporto tra sociologia e globalizzazione; dibattito che conduce rapidamente a dover affrontare i molteplici problemi contemporanei riguardanti le forme dei mutamenti in atto nelle società. L'assunto principale dell'indagine è che la globalizzazione, lungi dall'essere meramente strutturale, sia invece anche un mutamento culturale e come tale includa le dinamiche del potere, della disuguaglianza, dell'egemonia culturale e mediatica. Studiare la globalizzazione, dando conto della qualità e dell'ampiezza di questi cambiamenti richiede anche mettere profondamente in discussione il paradigma dominante. I crescenti conflitti economici, etnici, religiosi, sempre più spesso militari, i disastri ecologici, il persistere di ineguaglianze sociali tradizionali, mentre rapidamente se ne creano di nuove, inducono a sperare e a lavorare nella creazione di relazioni diverse, non più basate sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dell'uomo sulla donna, di entrambi sulla natura. I nuovi movimenti sociali, le mobilitazioni ecologiste e contro le guerre, le associazioni di donne, di volontariato e di mutuo aiuto, le sperimentazioni dei social forum e delle reti internazionali chiedono a gran voce il cambiamento: che un altro mondo sia possibile. Un'altra sociologia è possibile? Gli autori di questo studio credono di sì. -
Storia dei Melik' del Larabal (1600-1827). Materiali per la storia moderna degli armeni
Raffi (1835-1888) fu lo scrittore armeno di maggior successo dell'Ottocento, famoso soprattutto per i suoi romanzi storici, che spaziano dall'antichità alla guerra russo-turca del 1877-78. Questo testo fonde invece in una diversa combinazione il talento narrativo di Raffi con il suo interesse per il passato dell'Armenia. Si tratta infatti di una vera e propria storia della regione del Larabal, ed in particolare della sua aristocrazia, i cosiddetti melik', che per secoli organizzarono la resistenza armena contro Turchi e Persiani. Quest'opera ha un significato notevole non solo nell'ambito storico e letterario, ma anche in quello politico, in quanto delinea efficacemente le radici dell'odierno conflitto tra l'Armenia e l'Azerbaigian per il Larabal. -
Sognando l'impero. Modena-Addis Abeba (1935-1941)
Questa ricerca deve molto allo stimolo venuto dai promotori: associazioni umanitarie che operano oggi in Etiopia, e che hanno spinto per riaprire una pagina buia - che anche per questo va compresa - della nostra storia, quando altri italiani si recarono in Etiopia, con ben diverse intenzioni, portando morte e distruzione. Questo studio ripercorre e riflette l'esperienza coloniale di una città (Modena) e dei suoi abitanti: come si viveva nel fronte interno ai tempi delle adunate generali e della lotta contro le ""inique sanzioni"""", come nel fronte di guerra del lontano Corno d'Africa si conquistava e si costruiva l'effimero impero fascista. Le memorie e le immagini di quella guerra, portate a casa dai conquistatori, sono uscite dai cassetti e dalle soffitte dove si trovavano grazie ai molti che hanno accettato di contribuire a questa ricerca consegnando fotografie e documenti del loro passato familiare. È emersa in questo modo una preziosa e inedita memoria dal basso, un contributo alla riflessione civile su un evento tragicamente straordinario, con cui non siamo ancora riusciti a fare i conti."" -
Conversazioni. Interviste di Roger-Pol Droit
Tre interviste rilasciate da Michel Foucault in un momento decisivo per le sue ricerche - è stato da poco pubblicato ""Sorvegliare e punire"""" - e una testimonianza del giornalista Roger-Pol Droit, suo amico, che le ha raccolte. Sono gli ingredienti di questo libro, nel quale vengono a precisarsi i contorni, anche personali, di uno degli intellettuali più importanti del Novecento. Inutile chiedere a Foucault dove si colloca, in quale ambito disciplinare si dispongono le sue ricerche, quali sono le premesse ideologiche del suo lavoro: le sue risposte lo vedranno sempre sottrarsi a una precisa appartenenza, a una identificazione, persino a una istanza di identità. Eppure, attraverso gli abili e talvolta addirittura beffardi smarcamenti, Foucault lascia trapelare una serie di indizi suggestivi, intriganti, ma soprattutto preziosi per chi voglia mettersi sulle tracce di una ricerca sistematicamente rivolta alla costruzione di strumenti in grado di produrre effetti di libertà."" -
La fenomenologia
La fenomenologia di Jean-François Lyotard non è solo il primo lavoro di ampio respiro di uno dei filosofi più importanti della vague post-strutturalista francese, ma è anche una coerente interpretazione critica del pensiero di Husserl. Collocandosi sulla scia di Maurice Merleau-Ponty, di cui fu allievo, Lyotard si inserisce nella ripresa degli studi fenomenologici che segnarono gli anni cinquanta a partire dalla pubblicazione della Crisi delle scienze europee e dei primi inediti husserliani. Il filosofo francese, seguendo lo svolgersi dell'opera di Husserl, intreccia una rete di rimandi filosofici e culturali che mostrano la ricchezza della prospettiva fenomenologica nel pensiero del XX secolo. Mettendo in luce le maggiori implicazioni metodologiche, Lyotard effettua una prima ricognizione critica della fenomenologia, soprattutto nel suo confronto con le scienze umane e il marxismo. -
La parola a figli e nipoti. La memoria della deportazione nel racconto dei familiari. Atti del Convegno (Milano, 12 novembre 2006)
Questo volume raccoglie gli atti del convegno sul tema della ""Memoria familiare"""" organizzato dalla Sezione milanese dell'ANED (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) il 12 novembre 2006. Il convegno, come il titolo suggerisce, è stato dedicato in particolare ai familiari dei deportati, e tra di essi, a coloro che hanno provato (o hanno intenzione di provare) a scrivere della vicenda del padre, della madre, dello zio, del nonno vittima dei lager nazisti."" -
Naxalbari-India. L'insurrezione nella futura «terza potenza mondiale»
Samir Amin definisce la questione agraria come uno dei problemi fondamentali che dovranno essere affrontati nel XXI secolo. Questo libro, seguendo le tracce della rivolta delle popolazioni tribali e dei contadini poveri che in India, a partire dal villaggio di Naxalbari, tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta, diedero l'assalto al cielo occupando la terra, ci introduce in una questione e in un mondo per lo più ignorati dai lettori occidentali. Un libro frutto di studi su un vasto numero di pubblicazioni internazionali, ma anche di ricerche sul campo, di incontri con le protagoniste e i protagonisti (Kanu Sanyal, Subodh Mitra, Shanti Munda, Mahasweta Devi) e di analisi di documenti inediti. Ma soprattutto frutto di passione militante, disgusto per le disuguaglianze e le ingiustizie sociali e amore per l'India e per la sua città più diffamata, Calcutta. -
Il crimine e la colpa. Discussione medico legale sulla follia
La ""Discussion mèdico-legale sur la folie"""" (1826) è scritta dall'alienista Étienne-Jean Georget (1795 -1828), allievo di Esquirol e suo collaboratore al manicomio parigino della Salpetrière. La pratica della perizia psichiatrica diventa parte costitutiva del procedimento giudiziario già nel primo Ottocento. Secondo gli psichiatri alienisti, il """"reo"""" giudicato folle dalle perizie non è imputabile. Non è colpevole. È perciò solo un malato da assolvere, da segregare in manicomio, da curare. Molti magistrati non accettano questo genere di assoluzione. Di qui un aspro conflitto tra magistrati e alienisti, efficacemente rappresentato da questo pamphlet del 1826. La discussione è aspra, priva di mediazioni, soprattutto nei casi in cui l'autore del crimine viene definito attraverso la categoria della monomania omicida. Molti crimini atroci e mostruosi, che avevano dominato le cronache giudiziarie francesi a partire dagli anni venti del secolo XIX, popolano lo scenario di tale querelle. Emerge già qui la figura del doppio, assieme ai suoi antecedenti teologici, religiosi, metafisici. La freudiana Ichspaltung la scissione dell'io, così presente nella letteratura e nella psichiatria dell'800 - trova in questi testi le sue radici teoriche, troppo spesso ignorate o dimenticate."" -
Linguaggio, lavoro e mercato globale. Rileggendo Rossi Landi
il libro sviluppa alcuni aspetti del pensiero filosofico di Ferruccio Rossi-Landi resi maggiormente attuali dalla situazione storica odierna, economico-sociale, politica e culturale. Tra questi soprattutto uno, forse quello centrale: la sua riflessione sull'omologia tra ""lavoro linguistico"""" e """"lavoro materiale"""". Che il linguaggio sia lavoro implica una riconsiderazione del lavoro così come è comunemente inteso, e cioè non come mera esecuzione di compiti, come quantificabile, come indifferenziato, spersonalizzato, ma come capacità di creare, di inventare, di rielaborare, come impegno peculiare, come partecipazione ed espressione singolare, come apporto innovativo."" -
Un' ambigua utopia. Vol. 1: 1-5.
Nel dicembre del 1977 apparve in alcune librerie milanesi un modesto fascicolo, con pagine ciclostilate e pinzate, senza neppure dorso. Era il primo numero di una rivista chiamata ""Un'ambigua utopia"""", che sarebbe durata sino al 1982, prodotta da un collettivo di ex militanti di organizzazioni dell'estrema sinistra e si proponeva di """"colmare la lacuna che esisteva nella cultura di sinistra nei confronti della fantascienza"""". Si trattò di una delle tante esperienze di cui fu ricca la diaspora politico-culturale nata dal cosiddetto """"movimento del 77"""", una delle più bizzarre forse, ma anche, paradossalmente, delle più fertili. Tentando infatti una rivalutazione ma anche una lettura critica di un genere letterario e cinematografico tradizionalmente considerato """"d'evasione"""", e quindi guardato con sospetto tanto dagli intellettuali """"impegnati"""" quanto dagli accademici, quella rivista si trovò a incrociare, con molte ingenuità ma anche con qualche insospettabile intuizione, molte delle strade del rinnovamento culturale italiano, a sinistra, di quel periodo. Se oggi è scontato, nelle Università e sui media, trattare la fantascienza come un genere """"adulto"""", se non è più scandalo considerare Philip K.Dick e James G.Ballard come grandi scrittori, lo si deve certamente a Umberto Eco e a intellettuali come lui, ma in parte anche a questo collettivo di (allora) trentenni."" -
Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare
A partire dall'ultimo scorcio del XIX secolo, la crisi del pensiero metafisico ha trasformato radicalmente il nostro modo di considerare lo ""schermo"""" del sensibile in cui l'arte affonda le sue radici: anziché occultare la verità, si è riconosciuto che esso la rende visibile, mostrandosi possibilità stessa del suo irradiarsi. Muove da qui, nella filosofia francese dell'ultimo Novecento, una tradizione di riflessione sulla pittura inaugurata da Merleau-Ponty e rilanciata da Lyotard, Foucault, Maldiney, Deleuze, Derrida, Nancy, per ricordare solo i nomi più noti. È una tradizione dallo stile inconfondibile, mediante cui la filosofia - invece di assumere le arti a proprio oggetto secondo le arti riflette per interrogarle e interrogarsi su come pensare ed esprimere il nostro mutato rapporto con gli altri, le cose, il mondo. Cercandovi insomma le parole per dirlo e per dirsi. In quella tradizione s'inscrive questo libro, nel contempo discutendola e tentando di prolungarla."" -
Getta la pietra! Il lager di Gusen-Mauthausen
Gusen, noto e famigerato sottocampo del lager di Mauthausen, è stato definito il cimitero degli italiani per l'elevato numero di deportati italiani che vi trovò la morte. I testi qui pubblicati permettono di ricostruire la terribile storia di schiavizzazione dei deportati di Gusen e di comprendere il clima di terrore instaurato dai nazisti anche nei confronti delle popolazioni civili dei territori da loro occupati. Questo volume vuole contribuire alla memoria storica necessaria per costruire il nostro presente e il nostro futuro e vuole ricordare coloro che, in tempi in cui schierarsi contro il nazismo e il fascismo voleva dire rischiare la vita, non ebbero alcun dubbio su quale parte scegliere fino a morire per la nostra libertà. -
L'aporia del fondamento
In questo libro Massimo Donà, uno tra i pensatori viventi più conosciuti in Italia e all'estero, conduce un'indagine filosofica sulla domanda dell'uno e dei molti, analizzando le parole pronunciate dalla grande filosofia dei passato. Il problema che si pone è quello classico dell'originario vale a dire di ciò che sì è soliti chiamare ""verità""""."" -
Laughter project. Catalogo della mostra (Milano, 16-30 settembre 2008). Ediz. italiana e inglese
"1,2,3 laugh"""" è una videoinstallazione affascinante, nella quale il riso umano sembra essere la condizione normale. Concepito sulla base di 3 - 8 proiezioni sincronizzate il videoartista Piero Steinle realizza in 19 capitoli un panorama universale del riso. Ridono tutti - giovani, vecchi, europei, singolarmente, in gruppo - e ridono proprio quando non c'è niente da ridere." -
La libertà si chiama Jaipur. Dalle leggi razziali alla corte del Maharaja. Le vicende di un ebreo italiano nella II guerra mondiale
Gabor Dessau, esperto di mineralogia ed ebreo, si trova nella surreale condizione di ""impiegato"""" per l'esercito italiano in Eritrea: abbastanza italiano per essere aggregato all'esercito, ma non abbastanza, considerate le leggi razziali, per fare il soldato. Gabor opera in una specie di deserto dei Tartari, facendo i conti con gli ordini contraddittori delle autorità militari, che nel momento più drammatico lo lasciano solo. Tanto è assurda la situazione quanto è ammirevole la dedizione con la quale egli s'impegna nella cura degli strumenti del proprio lavoro, sino all'ultimo. Inevitabile la cattura: non abbastanza italiano per essere soldato, lo sarà a sufficienza per essere prigioniero degli Inglesi. Gabor sarà salvato dalla propria scienza e dal lavoro e, come sempre accade, dall'incontro con qualcuno che crede in lui. Diventa l'esperto minerario del Maharaja di Jaipur. In questi avvenimenti echeggia qualcosa di molto antico, raccontato nella Torah, cioè l'episodio di Giuseppe figlio del patriarca Giacobbe, venduto come schiavo dai fratelli e poi assurto agli onori della Corte egizia. La vicenda narrata non è frutto di fantasia, bensì vita vissuta. L'autrice ha potuto ricostruire questa storia attraverso i diari, le lettere e altri documenti che ha trovato nella casa dei nonni a Perugia. I fatti esposti sono stati verificati alla luce di fascicoli già """"top secret"""" e di testi scoperti in Biblioteche e Archivi: a Londra e a Richmond, a New Delhi e a Jaipur, e anche a Gerusalemme."" -
Laicità e filosofia
Le questioni della laicità e del laicismo rappresentano da sempre il terreno di una controversia giuridica, politica e ideologica. Tali questioni costituiscono però, in ultima istanza, anche una decisiva sfida per il pensiero. Se oggi della laicità si parla in tanti modi, luoghi, e nelle accezioni più varie, almeno nel nostro Paese, dove forte è l'influenza politica della Chiesa cattolica, si registra paradossalmente la mancanza di una vera riflessione critica che metta a fuoco le diverse dimensioni e i princìpi teorici della laicità stessa: a colmare questa lacuna sono rivolti i contributi di questo volume.