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La facoltà di architettura dell'ateneo fridericiano di Napoli (1928-2008)
Il volume documenta la storia, la vita, la trasformazione, i docenti, la produzione della Facoltà di Architettura di Napoli ad ottant'anni dalla sua costutuzione. La pubblicazione non ha un intento celebrativo, ma critico. La cronistoria della Facoltà confluisce nell'alveo plurisecolare dell'Ateneo fondato da Federico II e da Pier delle Vigne nel 1224, con la dichiarata finalità di dar vita ad una Universitas Studiorum laicamente libera di ricercare il sapere senza il condizionamento dei dogmi fideistici. Il libro vuole interrogarsi criticamente sul corso degli eventi che hanno scandito l'evoluzione della nostra scuola dalla sua fondazione ad oggi. D'altronde, come in un frammento di specchio, in questa microstoria si riflette anche la sequenza delle tappe salienti della parallela vicenda urbana di Napoli. Dalla memoria della propria tradizione di studi la Facoltà può trarre la linfa culturale per affrontare con rigore i nuovi orizzonti della ricerca dischiusi dal nostro tempo. -
La nuova biblioteca di Alessandria. Snøhetta dalla Norvegia all'Egitto
La nuova Biblioteca di Alessandria d'Egitto, realizzata tra il 1988 e il 2002 dal gruppo norvegese Snøhetta, vincitore del concorso internazionale, è densa di suggestioni perché immaginata come ideale rifondazione della mitica Biblioteca fondata da Alessandro e continuata dai Tolomei, investita sin dall'inizio - e grazie anche al patrocinio Unesco - di un carattere sovranazionale e rappresenta nel panorama dell'architettura contemporanea un episodio di grande interesse. Già da molti considerata tra gli esiti più significativi dell'epoca contemporanea, l'opera è effettivamente dotata, sia per lo spessore semantico del progetto, sia per la qualità d'insieme e di dettaglio dell'edificio realizzato, di una profondità davvero rara a incontrarsi nella 'deriva formalista' che sembra caratterizzare larga parte dell'architettura oggi. -
Città mosaico. Il progetto contemporaneo oltre la settorialità
Questo volume è una raccolta di riflessioni sulla città e sul territorio contemporaneo, organizzate attorno a realtà specifiche, programmi di ricerca, studi e progetti che in molti casi riguardano Napoli e la Campania. Riflessioni intorno a un tema sempre presente sullo sfondo: il ruolo che il progetto, in urbanistica, può svolgere in una realtà come quella contemporanea, che richiede continuamente di interpretare e descrivere, analizzare, scomporre e valutare fenomeni, spesso opachi e contraddittori, nel tentativo da un lato di comporre quadri di riferimento, dall'altro di individuare i materiali di un progetto possibile. Un'idea di progetto che va al di là dei recinti disciplinari, poiché è riferita a una capacità istituzionale, tecnica e sociale di prefigurare la forma più adeguata e condivisa di trasformazione, per creare innovazione e sviluppo, per alimentare azioni cooperative, in definitiva per produrre un innovativo spazio abitabile. L'agire settoriale, è di per sé ""parziale"""", e, in tal senso, incapace di integrare le forme del territorio, alle diverse scale, causandone frammentazione e degrado. Il progetto deve contemperare forma fisica e spazio sociale, produrre trasformazioni armoniche, salvaguardare le specificità materiali e immateriali del territorio: ciò è possibile solo attraverso una nuova capacità interpretativa in grado di guidare l'integrazione delle settorialità."" -
Paesaggio come rappresentazione
La parola ""harmozein"""" in greco offre diversi significati: convenzione, trattato, struttura, adattare insieme, anche come concreto adattamento tra le parti nelle costruzioni in legno. In questo libro, maturato in seno ad un Dottorato di ricerca in Composizione architettonica, c'è tutta l'ambizione e l'ingenuità di svolgere gli argomenti che riguardano la costruzione del paesaggio, facendo riferimento al complesso di questi significati. Se si riferisce la loro natura al significato corrente e comune di connettere, collegare, disporre secondo le leggi dell'armonia, tali termini rimandano ad uno stesso punto di vista: paesaggio come il paesaggio, che possiamo costruire e per esteso, il mondo come il mondo, che possiamo immaginare e a cui possiamo dare forma."" -
Caracas 1954. Oscar Niemeyer, Museo de Arte Moderno
Questo libro è un viaggio nella storia di un progetto disperso, un omaggio a quel sogno moderno per Caracas che Oscar Niemeyer con il suo Museo de Arte Moderno ha presentato al mondo nel 1954. Il progetto è poco conosciuto nell'ambito della vasta produzione di Niemeyer. L'importante mole delle opere costruite ha probabilmente contribuito a mantenere sottoesposti alcuni lavori mai realizzati del maestro, che tuttavia afferma: ""I lavori in corso a Brasilia insieme con il mio progetto per il Museo di Caracas segnano un nuovo stadio nella mia attività professionale. Questo stadio è caratterizzato da uno sguardo costante alla concisione e alla purezza, ma anche dalla maggiore attenzione ai problemi fondamentali dell'architettura"""". Queste parole segnano quello che sarà unanimemente riconosciuto come il più importante contributo brasiliano alla ricerca nel Moderno. Lo studio ricostruisce la straordinaria spazialità dell'opera: si profila il senso di un'opera affascinante che si fa apprezzare per la sua perfezione ideale, limpida, di veste classica. L'apparato documentale storico è formato dalle pubblicazioni degli anni Cinquanta: la rivista """"Modulo"""", fondata dallo stesso Niemeyer e la rivista """"Domus"""", diretta da Gio Ponti."" -
Quarantacinque domande a Alessandro Mendini
Alessandro Mendini (Milano 1931), ha diretto le riviste ""Casabella"""", """"Modo"""" e """"Domus"""". Sul suo lavoro e su quello compiuto con lo studio Alchimia sono uscite monografie in varie lingue. Realizza oggetti, mobili, ambienti, pitture, installazioni, architetture. Nel 1979 e nel 1981 gli è stato attribuito il Compasso d'oro per il design, è """"Chevalier des Arts et des Lettres"""" in Francia, ha ricevuto l'onorificenza dell'Architectural League di New York e la Laurea Honoris Causa al Politecnico di Milano. Nel 1989 ha aperto assieme al fratello, architetto Francesco, l'Atelier Mendini a Milano, progettando le Fabbriche Alessi a Omegna, la nuova piscina olimpionica a Trieste, alcune stazioni di metropolitana e il restauro della Villa Comunale a Napoli, il Byblos Art Hotel-Villa Amistà a Verona, i nuovi uffici di di Trend Group a Vicenza in Italia; una torre ad Hiroshima in Giappone; il Museo di Groningen in Olanda; un quartiere a Lugano in Svizzera; il palazzo per gli uffici Madsack ad Hannover, un palazzo Commerciale a Lörrach in Germania e altri edifici in Europa e in U.S.A."" -
Il progetto urbano nella città contemporanea. L'esperienza di Salerno nel panorama europeo
Il gioco di parole nella lingua francese del termine ""disegno"""" tra """"dessin"""" e """"dessein"""", il primo inteso nel senso di """"rappresentazione"""", """"figurazione"""", il secondo in quello di """"proposito"""" o """"programma"""", consente di comprendere il doppio significato dell'espressione """"progetto urbano"""". Esso può infatti designare una visione strategica della città nel suo complesso e, nello stesso tempo, l'azione concreta di trasformazione di parti urbane delimitate. La continua oscillazione del """"projet urbain"""" da un significato all'altro sottolinea la relazione indissolubile tra questi due aspetti del discorso urbanistico. Lo studio comparato di numerose esperienze urbane, in particolare quelle di Helsinki, Zurigo, Bilbao, Sesto San Giovanni e Reggio Emilia, dimostra che il """"progetto urbano"""" nel suo doppio significato non è solo un'utilissima chiave di lettura ma si profila come modello generale di rappresentazione e costruzione della città contemporanea. In quest'ottica è analizzato il processo di trasformazione della città di Salerno, avviato oltre 15 anni fa dal sindaco Vincenzo De Luca e dall'urbanista catalano Oriol Bohigas sulla base di un programma politico strategico (dessein) attuato attraverso progetti urbani (dessins) precisamente delimitati, e subito avviati a realizzazione. Questa concezione del progetto urbano """"tra visione globale e trasformazione locale"""" è tradotta nei termini giuridici appropriati di un nuovo """"piano urbanistico generale"""". Nota introduttiva di Oriol Boghias."" -
Trentacinque domande a Carlos Ferrater
Carlos Ferrater (Barcellona 1944), uno dei più significativi architetti spagnoli, è professore di Progettazione Architettonica presso l'Università Politecnica della Catalogna e titolare della Cattedra di Barcellona. Ha ottenuto la laurea honoris causa presso l'Università di Trieste. Ha realizzato gli edifici del Villaggio Olimpico di Barcellona, l'Hotel Juan Carlos I, il Palau de Congressos de Catalunya, l'Auditorium di Castellon, l'Istituto Botanico e Parco, il Real Club de Golf El Prat, edifici in Paseo de Gracia, Intermodal Rail Station a Saragozza, l'edificio MediaPro, Venezia e Aquileia Tower in Science Park di Granada. Attualmente sta lavorando alle Cantine in Toro, un edificio di appartamenti e di un ospedale a Bilbao, il lungomare di Benidorm, La ""Città della Musica"""" a Sabadell, Barcellona, gli edifici intermodali e multimodali dell'aeroporto di Barcellona, l'aeroporto di Murcia, il World Trade Center Tower a Cornella, Barcellona e un complesso di edifici per uffici a Parigi. Vive e lavora a Barcellona."" -
Barcellona 2011. Storie urbane
Di fianco ai grandi eventi, tra le architetture à la ""mode"""" dello star system internazionale, realtà fragili e complesse stanno scomparendo. In questo libro Chiara Ingrosso propone un percorso alla ricerca dei motivi profondi delle trasformazioni in atto nella capitale catalana, nel tentativo di focalizzare le contraddizioni insite in un modello di sviluppo che non riguarda solo Barcellona, ma che ha al contrario una portata globale. Vengono analizzati quattro quartieri di Barcellona e alla descrizione dei piani e dei progetti, nonché della morfologia dei luoghi, si intervallano interviste agli abitanti dei quartieri o alle persone che vi lavorano e ai tecnici che hanno contribuito alla loro trasformazione. Si tratta di voci che testimoniano modi di vivere, forme di partecipazione o di percezione dei cambiamenti urbani; di voci che esprimono punti di vista e micro-storie che troppo spesso sfuggono alle narrazioni ufficiali e generaliste della storia dell'architettura e della città, ma che sono invece una componente essenziale per comprendere i processi più ampi nei quali si trovano di fatto immerse."" -
Lezioni di architettura urbana
I testi di tre lezioni - tenute a cavallo tra il 2009 e il 2010 nella Facoltà di architettura di Napoli, in quella ""Aldo Rossi"""" di Cesena della Università Alma Mater Studiorum di Bologna, nella Tongji University di Shanghai compongono questo libro. Legate alle differenti occasioni, le lezioni hanno in comune il loro essere continuamente alimentate da una incessante e profonda riflessione teorica sulla disciplina e sul suo ruolo civile, sulla città e sui temi del dibattito contemporaneo con una importante ipotesi operativa sul futuro della città d'oggi riguardo il rapporto tra le forme della tradizione e l'utilizzo corretto delle nuove tecnologie."" -
Waiting. Spazi per l'attesa
I luoghi di transito sono oggi gli spazi di maggiore interesse per chi opera nel campo dell'architettura degli interni: opere in grado di modificare l'uso e la forma del territorio, di ridefinire e recuperare lo spazio urbano, di caratterizzare e conformare l'ambiente e il paesaggio, di reinventare spazi collettivi a uso pubblico in base ai nuovi ritmi della vita quotidiana, di comunicare e di raccontare la vita di ogni giorno. I luoghi di transito, siano essi legati a spostamenti brevi, ""inizio e fine"""" di viaggi lunghi, siano essi luoghi del quotidiano per il trasporto giornaliero che scena di eventi particolari e occasionali, rappresentano un momento in bilico tra il domestico e il pubblico, tra la necessità di intimità e la partecipazione, tra l'attesa e il movimento. I luoghi dell'attesa sono considerati spazi del tempo """"perso"""", occasioni dove """"trascorrere"""" il tempo e che quindi necessitano sempre più di conformarsi intorno alle esigenze e alle aspettative del singolo. """"Waiting, Spazi per l'attesa"""", si pone l'obiettivo di indagare le differenti problematiche relative all'attesa (psicologiche, sociologiche e di conseguenza relative alla conformazione di spazi idonei), di comprendere l'evoluzione e i cambiamenti che questi spazi hanno avuto nel tempo."" -
Archeourb. Archeologia e città. Ediz. italiana e inglese
ArcheoURB è il titolo di un progetto di cooperazione finanziato dallo Stato e dalle Regioni italiane nell'ambito dell'Accordo Programma Quadro Mediterraneo, Linea 2.4. Dialogo e Cultura. All'interno del Progetto Integrato Diarcheo, la Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori di Architettura, come Ente Attuatore della Regione Campania, ha lavorato al subprogetto archeoURB - La valorizzazione del ""parco archeologico"""" come strumento di riqualificazione urbana e territoriale. In collaborazione con l'Università Cadi Ayyad di Marrakech e con la Università de II Cairo sono stati realizzati tre progetti-pilota per l'area di Sharij Labgar in Marocco, per l'oasi di Bahariya in Egitto e per il Complesso monumentale di Baia in Italia. L'elaborazione dei tre progetti - nella loro diversità non solo geografica - ha consentito di mettere a punto una riflessione generale su strumenti e metodi per l'intervento sulle aree archeologiche nelle realtà territoriali e urbane contemporanee, ai fini della loro valorizzazione. Presentazione di Giuseppe De Mita. Introduzione di Uberto Siola."" -
La misura della terra. Crisi civile e spreco del territorio in Campania
"Per tentare di capirci qualcosa, di trovare un equilibrio di giudizio, ho pensato di ripercorrere l'intera traiettoria evolutiva di Campania felix, in una sorta di Commedia al rovescio, dove il regno della beatitudine è all'inizio, e quello della sofferenza al termine del viaggio."""" (l'autore)" -
L'Aquila. Non si uccide così anche una città?
A cento anni dal terremoto di Reggio Calabria e Messina, il 6 aprile 2009 un evento distruttivo colpisce un capoluogo di regione. Sul destino dell'Aquila, il governo, già nelle prime ore dal disastro, prende una decisione che crea molte perplessità: non vi sarà il ricovero in abitazioni temporanee per i 50 mila rimasti senza un tetto. La parola d'ordine è dalla tenda alla casa; la soluzione scelta è il Progetto C.A.S.E.: abitazioni nuove per i cittadini dell'Aquila, distribuite in venti insediamenti intorno al capoluogo. Edifici semiprefabbricati, ""durevoli"""", ecosostenibili, sismicamente isolati. Tutto il resto - il ripristino delle funzioni istituzionali e amministrative, il recupero del centro storico, la ricerca di un nuovo assetto urbanistico - è stato accantonato. La conseguenza è lo sconvolgimento dei complessi equilibri di una città e di una comunità condannate alla regressione. Alcuni esperti che animano uno dei comitati sorti per aprire un confronto con gli abitanti e gli amministratori locali hanno messo in fila tutti i dati disponibili, dimostrando come la soluzione adottata si rivela inefficace e straordinariamente onerosa. Ma soprattutto rende definitiva la perdita dei caratteri propri della città dell'Aquila."" -
Salerno. Glocal city
Libero De Cunzo, fotografo professionista, dedica a Salerno una straordinaria serie di scatti. Alla sua realtà urbanistica in quotidiana trasformazione rivolge uno sguardo che entra nella città, nel suo tessuto di relazioni, nel suo corpo, come proiezione di identità: un percorso di attenzione al rapporto tra spazio naturale e architetture dell'uomo che prosegue sino alla lunga sequenza di immagini che rileggono la città. Per De Cunzo il concetto di paesaggio presuppone la conoscenza della città o meglio il ruolo che essa ha svolto nell'utopico progetto di una comunità e che ha assunto poi, quanto oramai le città europee avevano perso il senso di civitas. Con scritti di Massimo Bignardi, Vincenzo De Luca, Diego De Silva. -
Conservazione integrata del patrimonio architettonico urbano ed ambientale
La conservazione del patrimonio culturale sta diventando una componente sempre più importante nell'epoca dell'economia della conoscenza, perché esalta l'identità, la specificità, la peculiarità, evitando il rischio di omogeneizzazioni e standardizzazioni conseguenti alla globalizzazione. In particolare, la valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio contribuiscono a costruire un'immagine da ""vendere"""" nel villaggio globale, capace di attrarre nuove attività, nuovi investimenti, nuova forza lavoro specializzata, nuovi turisti, nuovi abitanti ed è un fecondo punto di ingresso per la promozione di uno sviluppo sostenibile. La conservazione integrata del patrimonio culturale sottolinea la necessità di integrazione tra: antico e nuovo; vecchie funzioni e nuovi usi/attività; valori d'uso e valori di non uso; valori tangibili ed intangibili; breve periodo e lungo termine. La conservazione integrata del patrimonio evidenzia l'importanza fondamentale della dimensione culturale dello sviluppo sostenibile, spesso sotto-stimata rispetto a quella ambientale, sociale ed economica."" -
Piano di Sorrento. Città comunità territorio
In occasione del bicentenario dell'autonomia della città di Piano di Sorrento (1808-2008), una monografia che ripercorre la storia, lunga e importante, di questa bellissima città di mare della penisola sorrentina. Questa storia, nelle sue articolazioni, viene documentata da prestigiosi contributi storici e da un apparato documentario e iconografico. -
Maestri e scuole di architettura in Italia
Un corso ""a crediti liberi"""" con il titolo """"Maestri e scuole di architettura in Italia"""" è stata l'occasione per mettere a punto, attraverso tre lectiones magistralis una orientata ricostruzione delle vicende dell'architettura italiana del Novecento, a partire dall'ipotesi che il dibattito architettonico nel nostro Paese, soprattutto a cavallo della Seconda guerra mondiale, sia stato, in larga misura, determinato da tre centri propulsori o """"Scuole"""". Tre Scuole - Milano, Venezia e Roma - che ebbero in Ernesto Nathan Rogers, Giuseppe Samonà e Ludovico Quaroni le rispettive figure centrali di riferimento. Il corso prima, e il libro oggi, partono dalla volontà di inscriversi nella continuità di quella """"tradizione"""", passando per una Teoria sulla architettura e la città le cui origini sono rintracciabili in quella stagione e che vuole oggi ancora costituire un riferimento in quelle e in altre scuole, tra cui quella napoletana in cui il corso ha avuto sede. Le Lezioni, affidate a illustri """"eredi"""" dei Maestri - anch'essi divenuti tali sono state tenute da Antonio Monestiroli su Rogers, da Gianni Fabbri su Samonà, da Franco Purini su Quaroni e sono state introdotte da docenti rispettivamente Roberta Amirante, Fabrizio Spirito e Salvatore Bisogni - della Facoltà di Architettura di Napoli: nel loro complesso esse restituiscono un quadro dell'apporto teorico metodologico, dei caratteri specifici delle Scuole e dei modi - anche attraverso l'analisi delle opere paradigmatiche."" -
Abitare la città ecologica-Housing ecocity. Ediz. bilingue
Questo volume raccoglie i migliori risultati di una ampia conferenza sulle abitazioni e la città ecologica che ha coinvolto architetti, urbanisti paesaggisti e tecnologi. I contributi si articolano in varie sezioni spaziando dai nuovi approcci alla pianificazione in questa fase di cambiamenti climatici fino alle soluzioni più avanzate di rendimento energetico nei fabbricati. Si esplora come l'architettura si confronta con la sfida della sostenibilità e conserva principi e metodi della tradizione. Una rassegna di parole chiave mette in luce come cambiano concetti e percorsi della ricerca. -
Napoletanità. Arte miti e riti a Napoli. Vol. 2
"Vado via da Napoli perché. Vado via da Napoli perché per un giovane, soprattutto se laureato, non è possibile trovare un lavoro dignitoso, perché in città vi sono troppi furbi e disonesti, perché se la città è così malridotta la colpa è anche dei napoletani, perché tanti cittadini abbandonano per terra il sacchetto della spazzatura invece di metterlo nei contenitori, perché non posso sopportare la vista delle auto parcheggiate in guarta fila, perché non tollero che i guardiani nei musei chiacchierino ad alta voce tra di loro invece di stare attenti ai tesori loro affidati, perché non voglio pagare il pizzo se debbo parcheggiare, perché si discute solo di Maradona e del Napoli, perché sono stufo di vedere le strade piene di voragini invase dalla monnezza, perché il mare è ridotto a una lurida cloaca, perché le aiuole non sono curate, i semafori ignorati, perché dalle finestre delle scuole non si vede il mare bensì orribili palazzoni, perché sono stanco di lottare ogni giorno per sopravvivere in questa giungla, vado via perché non ce la faccio più, anche se so che andandomene la città perderà un altro soldato che combatta per l'ultima speranza di riscatto."""""