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Dialoghi sufi. Il cuore segreto dell'Islam
Offuscato da un Islam ai nostri occhi intollerante e preda del fondamentalismo, un altro Islam in realtà esiste, quello della Via interiore e del cuore, custode di un sapere affine a quello del Buddismo, del Taoismo e della Non Dualità dei maestri dell'India. Il Sufismo, con paradossi fulminei come koan zen, scardina i limiti del linguaggio ordinario e della logica fino all'apertura di quel cuore per i sapienti di tutto il mondo segreta dimora di Dio nell'uomo. Lungo questa raccolta di dialoghi, biografie e testi, ogni Sufi traccia il cammino di una ricerca in cui il combattimento è contro i cattivi frutti dell'egoismo, dove il nemico che si combatte è la gabbia della mente e del proprio ego. Una pagina di fede oltre ogni immagine esteriore, per l'affermazione di quella Verità a cui nomi diversi vengono attribuiti dall'ignoranza dell'uomo ma dall'identica essenza al di là di ogni tempo, linguaggio e luogo. -
La tempesta dentro. Ediz. integrale
Tra Roma e Parigi, alla fine degli anni novanta, due donne, diametralmente opposte, vivono la loro vita e tentano di godere, senza riuscirci, dei frutti del successo lavorativo e familiare. Il ritrovamento di un oggetto, sotterrato negli anfratti di un ricordo che si vorrebbe cancellare ma che vive sottopelle, porta entrambe a ricordare il loro primo incontro, avvenuto diciotto anni prima. Nel 1981, sullo sfondo di una Napoli che non ha smesso di tremare per il terremoto ma che è in subbuglio per gli ultimi, disperati, attentati delle Brigate Rosse, Lei, una apprendista fotografa, incontra, quasi per caso, Isabella, dattilografa di Firenze. Un incontro casuale, come tanti nella vita, ma che nasconde un segreto inconfessabile e sanguinoso. Immersi nella città bagnata da un mare che perde i suoi colori di cartolina per diventare grigia ed anonima, conosciamo il loro vissuto. Ognuna delle due ci racconta la storia dal proprio punto di vista, fatta da bugie, intrighi politici, fragilità, sesso e amore. Una storia che sembrava nata e finita nel 1981, ma che, come tutte le relazioni che lasciano segni indelebili sulla pelle, non può restare nel passato e, forse, nemmeno nel presente. -
Nudità anarchiche. La condizione umana tra la vita e la morte
Ogni pensiero, nella sua anarchica nudità, è una carica di dinamite che mira a far esplodere il sentire comune che si ostina ancora, dopo il naufragio di tutti i possibili, a dare un senso al mondo e alla vita. La nudità davanti al mondo non è altro se non anarchia dell'essere e dell'esserci. -
Per l'abolizione della maternità surrogata. Ediz. integrale
La pratica della maternità surrogata è un crimine contro le donne e contro i figli, viola i diritti umani fondamentali favorendo la mercificazione del corpo femminile. Questa pratica nasce alla fine degli anni '70 negli Stati Uniti, dove il mercato riproduttivo, che calpesta i diritti umani delle donne rendendole ""grembi a due gambe"""", è assicurato, gestito e promosso dall'industria della fertilità sempre più in espansione. Già agli inizi degli anni '80 molte femministe avevano compreso il rischio che si celava dietro la maternità surrogata sia per la donna che per i bambini nati da questa pratica: lo sfruttamento delle donne a fini riproduttivi, i rischi per la salute delle donne e i danni allo sviluppo dei bambini nati da maternità surrogata, consegnati a """"genitori altri"""" con una separazione forzata dalla madre biologica. Viene qui sfatato il mito della """"libera scelta"""" nella maternità surrogata: in un sistema dominato dagli uomini e dalla mercificazione, lo sfruttamento delle donne nella maternità surrogata, come nella prostituzione, è intrinsecamente dannoso: le donne ricche non scelgono di diventare madri surrogate o prostitute."" -
Lettere delle piante agli esseri umani
Siamo le Piante. Sosteniamo noi la biosfera. Dovreste essere grati per come i nostri rami si piegano verso il basso. Se non lo sarete, ci ucciderete. Tanto peggio per voi. Siamo troppo eleganti per pensare a ritorsioni. Accetteremo la morte. Siamo le Piante, e voi vivete solo grazie a noi. Romanzo epistolare in cui il mondo vegetale e quello umano entrano in comunicazione tra loro. È un leggero e toccante elogio degli amenti caduti, ma anche un atto di accusa ai fuggevoli limiti della capacità di autocomprensione umana. -
Parabole ciniche
Psicodoro non dava consigli diretti su come comportarsi, ma, come un poeta o come un vecchio chino verso dei bambini, raccontava favole e miti. Il più delle volte si scordava di liberare l’insegnamento dal suo involucro e molti intendevano solo delle storie divertenti. Se veniva interrogato, iniziava la sua risposta quasi sempre con questa raccomandazione: Ascoltate una parabola. «In nessun altro testo Han Ryner ha espresso con una simile felicità il suo individualismo. È il Marco Aurelio del cinismo, più che il suo Epitteto.» Così scriveva Jean Royère delle Parabole ciniche. Ryner, nei panni del filosofo Psicodoro, offre ai suoi discepoli (e ai lettori di oggi) 52 parabole, esplorazioni inedite della natura o rivisitazioni del mondo classico e dei suoi miti, in cui si ritrovano temi cari all’autore: l’individualismo libertario, il pacifismo, la ricerca di una forza soprattutto interiore, la capacità di guardare il mondo con distacco ma con tenerezza. -
La donna emancipata
Finché l’uomo e la donna non saranno uguali, la donna avrà il diritto di considerare l’uomo come il suo tiranno e il suo nemico. Nel matrimonio, la donna è una serva; Per l’istruzione nazionale, è sacrificata; Per il lavoro, viene sottostimata; Civilmente, è come una minorenne; Politicamente, non esiste; È uguale all’uomo solo quando si tratta di essere punita e pagare le tasse. Ne La donna emancipata, pubblicato nel 1860, Jenny d’Héricourt si scaglia contro i pensatori più significativi della sua epoca, quelli che chiama ironicamente i «moderni innovatori». Il suo scopo è provare che la donna ha gli stessi diritti dell’uomo, reclamando di conseguenza la sua emancipazione. -
Manuale di insubordinazione
Manuale di insubordinazione raccoglie idee, stilettate, tecniche e pratiche di e sull’insubordinazione rubate ai maestri di questa nobile arte ormai perduta, anzi ferocemente perseguita dal sistema, da La Boétie a Rousseau, da Wilde a De André, utili a convertire il lettore in un perfetto insubordinato contemporaneo. Attenzione però, l’insubordinato non è né un violento né tantomeno un criminale, ma semplicemente un individuo di qualsiasi sesso che vuole essere libero, ribellandosi a ordini e imposizioni, e che crede che tutta la dignità degli esseri umani sia custodita in questa libertà – che non è libertà di possedere, ovvero la libertà liberista promotrice di sfruttamento e disuguaglianza, ma libertà di essere al di là del nostro posizionamento sul mercato del lavoro, cioè l’Inferno –, una libertà messa costantemente in discussione dalle infingarde smanie di dominio dei bipedi implumi. -
Anedonia
Se la vita non si concilia con lo spazio limitato che chiamiamo Terra, ecco l’unico modo per sconfiggere la morte: programmarla. In un mondo sconvolto dal cambiamento climatico e dallo sfruttamento incontrollato, l’umanità è costretta a una terribile decisione: assegnare con un logaritmo la data di morte a ogni cittadino, per poter gestire le poche risorse rimaste e continuare a vivere nel benessere. Eppure le persone si tengono reciprocamente a distanza dietro un muro di indifferenza, e l’esistenza di molti sembra essersi ormai ridotta a una lenta e solitaria agonia in attesa della fine. Così almeno è per Lui, un uomo che per professione miete le vittime allo scadere del loro tempo, tormentato dal passato. E per Lei, una ragazza che si appresta a morire, sopraffatta dal proprio destino e da incubi ricorrenti. Qualcosa, però, sta accadendo intorno a loro: attentati terroristici sconvolgono le città e manifesti enigmatici tappezzano i muri dei palazzi. Fili che sembrano correre paralleli ma che sono destinati a unirsi. -
Occidente e occidentalismo. Tra realtà storica e ideologia
Gli sconvolgenti eventi iniziati con il marzo 2020 sono stati l'occasione per la reviviscenza di un antico e mai sopito dibattito: quello incentrato sul ruolo, ma anche sul significato dell'esistenza stessa, dell'""Occidente"""" inteso come categoria geopolitica, ideologica, economico-sociale e storico-culturale. Questo libro approfondisce il concetto storico-politico di Occidente, la sua estensione ideologica che definiamo occidentalismo, il suo intrinseco risvolto che comunemente chiamiamo atlantismo, la problematica - inevitabilmente connessa - socio-politico-economica del liberalismo e del comunismo, con il ruolo della Chiesa Cattolica nel contesto generale dell'occidentalismo. Per ottenere un risultato qualitativamente all'altezza di tale progetto, si sono scelti come autori alcuni noti e stimati intellettuali dell'area della tradizione cattolica, i quali, pur nella similarità del loro giudizio ideale e pratico sulla questione, si differenziano per alcune sfumature storiche e politiche che rendono ancora più interessante il confronto."" -
Ucraina: la guerra del globalismo. Le cause, i fatti, le prospettive
L'autore di questo libro, un generale della Forze Armate italiane, che, per ovvie ragioni, preferisce rimanere anonimo, ci descrive la realtà dei fatti e avanza deduzioni che possano avere valore oggettivo e anche un pur minimo valore predittivo. Il testo ripercorre le cause interne ed esterne alla dicotomia Ucraina-Russia, con particolare attenzione al ruolo dei poteri globalisti e agli interessi delle potenze dell'anglosfera. Rivolge uno sguardo allo sviluppo delle operazioni militari evidenziando la particolarità dell'Operazione Speciale, effettivamente anomala nel quadro di un conflitto convenzionale. Al contempo, intravede la pervicace volontà dell'unipolarismo occidentale di ""eliminazione"""" del nemico, cosa che, in un'ottica clawsevitziana, potrebbe facilmente trasformarsi nel risultato uguale e contrario. Con evidente possibilità, il tutto, almeno nei piani dei poteri globalisti, dovrà servire a facilitare e sostanziare la presa di potere di """"colui che deve arrivare"""", per un tempo, al vertice del mondo. Sarà davvero così?"" -
Gnosi contro cristianesimo. Il vero conflitto di civiltà. Il muro di cinta
Se la verità è unica e l’errore è molteplice, come mai lungo la storia prevale un solo errore radicale che possiamo chiamare Gnosi? Se viviamo nell’epoca della “fine delle ideologie”, come mai quella gnostica continua a diffondersi? Se viviamo nell’epoca della secolarizzazione, come mai vecchie idolatrie e pratiche magiche ritornano in voga? Se viviamo nell’epoca del progresso, come mai la cultura dominante sogna di tornare al Paradiso Terrestre preparando un inferno in terra? Se viviamo nell’epoca della scienza e della tecnica, come mai la politica emergente progetta una società ecologica di tipo tribale? Il libro intende rispondere a queste cruciali domande, ponendo in rilievo profonde e antiche cause spirituali e intellettuali della crisi contemporanea. Ne risulta che il “conflitto di civiltà” oggi in corso è quello tra la residua civiltà cristiana e la crescente barbarie rivoluzionaria, giunta all'applicazione concreta dei suoi presupposti gnostici del passato, analizzati in questo volume. -
Gatti e zecche. Agamben e Derrida sull’animale
Il confronto fra Giorgio Agamben e Jacques Derrida sull’“animale” ha influenzato il vocabolario filosofico degli ultimi venti anni, aprendo ambiti di ricerca nuovi nella teoria e nella prassi. Sullo sfondo dell’intera opera dei due pensatori, L’aperto. L’uomo e l’animale di Agamben e L’animale che dunque sono di Derrida appaiono tutt’altro che casi episodici. Al contrario mettono in risalto i tratti più caratteristici del loro pensiero, esemplificati da due figure molto emblematiche: la zecca (capace, per Agamben, di restare per anni in uno stato di pura potenza) e la gatta (il cui sguardo, per Derrida, fa vacillare tutta la presunzione del soggetto umano). Biopolitica e zoopolitica in che rapporto stanno con la questione animale? Gatti e zecche di Kevin Attell risponde a questa e ad altre domande assumendo una prospettiva agambeniana capace di chiarirne alcuni aspetti problematici e di rispondere ai tanti interventi di stampo derridiano che negli anni hanno costellato l’acceso dibattito sull’animalità. -
La ricerca della gioia
La gioia è nel nostro tempo l'emozione più trascurata; messa in disparte se non addirittura esiliata dall'orizzonte umano. Una condizione che si mostra perfino nel linguaggio dove è quasi del tutto assente e dove sovrabbonda, invece, la parola felicità. L'essere umano sembra essere difatti proteso verso un'idea di felicità sempre più inafferrabile e precaria. Pervaso da sentimenti d'inquietudine e di rabbia, di tristezza, di delusione, di scoramento, vive senza più gioia. La gioia, considerata un'emozione legata al presente, al «qui e ora», a ben guardare ha però carattere progettuale e durata maggiore e, pertanto, natura di sentimento. Gioia che nasce dagli stati interiori del soggetto e che si alimenta delle piccole e grandi cose del quotidiano. Gioia che può farsi «ponte emotivo» utile per attraversare le situazioni critiche dell'esistenza. Che cos'è dunque la gioia? Che posto occupa nel tempo presente? A partire da questi interrogativi, il volume riflette sulla dimensione della gioia nel tempo presente e con lo sguardo rivolto prioritariamente agli aspetti e alle questioni di carattere pedagogico-educativo ad essa legati. -
Giovani e impegno religioso. La partecipazione nei gruppi cattolici
Quando si parla del rapporto che i giovani hanno con la religione spesso viene sottolineata la loro attuale distanza dalle forme più istituzionalizzate di religiosità, e questa distanza viene perlopiù spiegata come conseguenza della debolezza delle loro credenze e dei loro valori religiosi, così come della loro difficoltà a tradurre questi elementi di fede in forme di azione. Anche in Italia, dove per lungo tempo la religione cattolica è stata un punto di riferimento quasi universalmente condiviso, sempre meno giovani frequentano i riti religiosi, e solo una ristretta minoranza è attivamente coinvolta su questo terreno. Un aspetto però è rimasto sinora piuttosto in ombra: anche tra i giovani più attivi, spesso le ragioni della partecipazione sono variegate e oltrepassano ampiamente i confini del campo religioso. -
Il karate come filosofia. Per una disciplina dell'io. Ediz. integrale
Nell'immaginario collettivo, i samurai non sono solo tra i più grandi e temibili guerrieri della storia, ma anche tra le figure più mistificate e su cui aleggia un rispettoso senso di mistero. Eredi di queste figure, sono coloro che praticano le arti marziali giapponesi, delle quali, la più famosa è senza dubbio il Karate. Lo stesso sentimento viene suscitato dalla figura del monaco Zen; nessuno può fare a meno di restarne affascinato. In Occidente, possiamo trovare qualcosa di simile nei filosofi antichi, in uomini come Socrate e Platone e nei meno sdoganati filosofi stoici. Ma cosa unisce tutte queste figure, apparentemente, così diverse tra loro? Cosa possono avere in comune Platone e il celebre samurai Miyamoto Musashi? In un mondo in cui la competitività e l'affermazione di sé tramite la sopraffazione dell'altro sono sempre più comuni e incentivati, il Karate è una filosofia rivolta a sconfiggere il proprio falso Sé e non gli altri, a entrare in confidenza con la morte del proprio Sé rivalutando la filosofia come un'attività pratica sul modello dei filosofi antichi. -
Arte e pratica della pazienza. Intorno al pensiero di Paola di Cori sul corpo e la malattia
"Viviamo con la sensazione di non apparire, di non contare, di non controllare, di non potere, di non..."""". Sono le parole che Paola Di Cori (2012), studiosa tra le pensatrici più lucide e generative degli studi di genere in Italia, applicava alla condizione del soggetto femminile, piagato storicamente da una percezione di impotenza e marginalità identitaria, di esclusione dalla scena pubblica e dalle sedi decisionali societarie. """"Non controllare, non potere""""... sono parole che potrebbero essere altrettanto applicabili alla condizione del soggetto paziente, etimo singolare perché traduce, nel participio presente (agente) la condizione di chi è invece passivo (patisce) rispetto ad una condizione e una pena. Il volume offre una visione ampia, variata e mobile sui temi del corpo, della malattia, della cura e della comunicazione terapeutica con il malato. In un'epoca che ci vede uscire a fatica da una lunga percezione di inabilità e soggezione e che ci ha (forse) aperti alla coscienza di essere soggetti di medesime, universali condizioni di vita e morte, guardare alla malattia e alla sofferenza come esercizio di pazienza può fornire una chiave originale per partecipare al senso della vita." -
Genova-Istanbul. Sogni, rivolte, ritorni tra G8 e piazza Taksim
2013, piazza Taksim - Istanbul, durante i giorni di rivolta popolare contro il regime di Erdogan. Un flashback riporta il protagonista indietro di 12 anni, al 20 luglio del 2001, alla partenza per raggiungere le contestazioni organizzate contro il vertice dei G8. Quel giorno cambierà la sua vita, fino all'arresto, il 4 dicembre dell'anno successivo, nell'ambito del processo ai 25 manifestanti, imputati del reato di devastazione e saccheggio, reato riesumato dal vecchio codice fascista, che prevede pene fino a 15 anni di reclusione. Durante il lungo processo, che si dipana dal 2002 al 2009, il protagonista sceglie di continuare l'azione politica, percepita come l'unica forma di resistenza possibile, prima con l'esperienza collettiva del centro sociale Mariano Lupo, poi con quella più personale del lavoro nell'ambito delle dipendenze. La condanna a 16 mesi per danneggiamento e resistenza proietta il protagonista in una dimensione mondo che lo vede impegnarsi in frequenti viaggi in Turchia, da cui sarà espulso nel 2017 come persona non gradita. 20 luglio 2021 piazza Alimonda - Genova, non è il finale, ma una promessa. -
Educazione democratica. La rivoluzione dell’istruzione che verrà
Sempre più spesso l’istruzione viene considerata strumento di selezione meritocratica, anziché luogo di crescita culturale e partecipazione democratica. È giunto il momento di concepire una scuola e un’università che formino persone capaci di governare il proprio destino e di immaginare un futuro desiderabile e una Terra abitabile! Per preparare l’educazione democratica di domani, il libro tematizza cinque principi connessi fra loro da cui ricavare proposte concrete: la libertà di pensiero, con la creazione di un’istituzione di tipo federale che integri i docenti di ogni grado per proteggere la libertà di ricerca e di insegnamento dalle pressioni dei poteri organizzati; l’uguaglianza reale nell’accesso alla cultura e alla conoscenza, attraverso politiche di contrasto alle disuguaglianze sociali e territoriali; l’apertura a una cultura comune di fronte alle sfide poste dall’emergenza ecologica, dal femminismo e dal pluralismo delle culture; una pedagogia istituente, ovvero l’insieme di pratiche che fanno della democrazia il principio di funzionamento dell’istituzione educativa e della formazione degli studenti; l’autogoverno delle scuole e delle università. -
Neurobiscotti. Pandemia e pubblicità
Neurobiscotti è un agile resoconto del passaggio dalla tv generalista e “pedagogica” alla società “biomediatica” fatta di connessione e profilazione continua dei consumatori e apre alla critica del Metaverso o “Pianeta D”. Come sono cambiati gli spot pubblicitari durante la pandemia? Contribuendo all’analisi dell’influenza della pandemia da Covid sulla società, l’autrice si concentra sugli stili e sui contenuti degli spot pubblicitari televisivi rintracciando ansie, tic e mutazioni nella percezione e proposizione del Sé sugli schermi. I “lockdown” hanno accentuato processi di ristrutturazione psicologica e sociale che non sono evidenti solo nel linguaggio efficientista dei Governi ma si rivelano, e svelano, negli spot pubblicitari e nei loro sottotesti onirici.