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Kermes. La rivista del restauro. Vol. 126
Come ben richiamato dalla copertina, al centro di questo numero torna a essere protagonista, con due articoli che trattano della figura e dell'opera di Alberto Burri, il restauro del contemporaneo, tema a cui fu interamente dedicato il ricco numero 117 della rivista, a seguito di una giornata di studio-convegno promossa da IGIIC insieme con l'Accademia di Belle Arti di Bologna (""Le installazioni. Conservazione, movimentazione e riallestimento"""", Bologna, 24 gennaio 2020), nonché i tre volumi di Linee di energia da noi pubblicati, che raccolgono i contenuti delle tre edizioni del convegno realizzate nel 2017, 2018 e 2019 a Torino e Venaria Reale. Il prossimo numero rappresenterà a sua volta un 'ritorno', poiché dedicato alla seconda edizione di """"Stacchi e strappi di dipinti murali"""" (Milano, 24 e 25 novembre 2022): alla prima fu dedicato il numero 116, e ci attendiamo la stessa attenzione da parte della comunità del restauro, che su questo tema appare particolarmente attiva, tanto che il fascicolo dovrà essere doppio per ospitare tutti gli interventi. Una comunità, quella del restauro, che Kermes si è data come compito di far dialogare il più possibile, senza steccati, innanzi tutto stringendo collaborazioni che arricchiscono di contenuti le pagine della rivista. È il caso di Ki Culture e Sustainability in Conservation, che siamo davvero lieti di poter oggi annoverare tra i nostri partner, e della cui fondatrice Caitlin Southwick ospiteremo prossimamente un contributo. Frutto di una collaborazione internazionale è anche la traduzione in esclusiva, gentilmente concessa dai colleghi di Conservation Perpectives, newsletter del Getty Conservation Institute, dell'articolo sulla gestione dei dati durante il lavoro nel campo della conservazione, frutto di una tavola rotonda tra i massimi esperti mondiali sul tema. Kermes sarà come sempre presente al prossimo Salone di Ferrara (10-12 maggio), vi diamo dunque appuntamento in quella occasione, augurandoci che sia un evento davvero rappresentativo della vitalità del mondo del restauro e della tutela del patrimonio artistico."" -
Kermes. La rivista del restauro. Vol. 127-128: Stacchie e strappi di dipinti murali
Kermes è la rivista che si occupa di restauro, conservazione e tutela del patrimonio culturale. Il primo numero della rivista è stato pubblicato nel 1988. -
Scienze tradizionali. Saggi scelti su medicina, alchimia e astrologia
La presente pubblicazione è stata costruita raccogliendo tre corposi saggi di Whitall Perry, dedicati ad alcune scienze tradizionali così come intese da René Guénon: la medicina tradizionale, l'alchimia e l'astrologia sono osservate dall'Autore attraverso continui riferimenti alla mitologia e alla filosofia, alla letteratura e alle tradizioni religiose orientali e occidentali. Con le presenti traduzioni, curate da Eduardo Ciampi, vengono offerti al lettore italiano alcuni studi volti a favorire la comprensione del rapporto tra scienza e Tradizione ovverossia tra degenerazioni scientiste e conoscenza tradizionale. -
Mishima. Acciaio, sole ed estetica
Il Giappone, malgrado lo si ritenga un protagonista del progresso, è stato preda della modernità, sul cui altare ha sacrificato i propri usi e costumi, in buona sostanza la sua tradizione. Di ciò Yukio Mishima era perfettamente consapevole, come, del resto, sapeva che serviva un «antidoto», così da estirpare dal Paese le perniciose influenze occidentali. Il celebre scrittore nipponico individuò nell'acciaio del corpo la migliore forma di lotta. Una battaglia, la sua, che non era però semplice eversione, bensì frutto di un ragionamento vigoroso che mirava a rivitalizzare lo spirito antico del Giappone medievale. Perciò, oggi è quanto mai necessario sostituire la parola «Politica» con «Estetica» nel campo degli studi mishimiani. Chi indaga Mishima rifiutando preconcetti di sorta, scopre in lui un intellettuale antiborghese, in possesso di una raffinata vena provocatoria. -
La via dell'azione. L'agire giusto e corretto di fronte al disordine attivistico
Quest'opera, che presentiamo in traduzione italiana, con numerose aggiunte e modifiche dell'autore dall'originale spagnolo (La Vía de la Acción, Madrid 1998), costituisce un importante sviluppo del pensiero tradizionale applicato allo studio e all'esame della condizione dell'uomo attuale, costretto a districarsi fra le eterne domande che gli pone la sua interiorità e le ambigue risposte fornitegli dalla modernità ultima. Si tratta di un ulteriore passo avanti, il più coerente e il più logico, sulla scia del lavoro svolto in precedenza da tutti quegli autori che, nella stessa direzione e con la stessa ispirazione, hanno sviluppato i loro studi. Posto che la vita è azione e che, quindi, la qualità della vita di cui gode una persona dipende necessariamente dalla qualità della sua azione, le pagine di questo libro ci metteranno di fronte a rigide correlazioni fra ciò che si fa e ciò che si è, tali da vanificare qualunque atteggiamento auto-assolutorio con cui si è soliti mettere la coscienza a posto, di fronte alle evidenti inefficienze e lacune della propria esistenza quotidiana. -
Il buio che illumina
Nelle poesie di Annamaria Fenoglio ritroviamo il potere catartico della scrittura che ispira la collana ""Le zattere"""": il filo rosso che unisce storie molto diverse, ma – a ben vedere – unite dalla volontà di reagire alla sofferenza, di resistere alle onde, di costruire con la scrittura la zattera che condurrà fuori dalla tempesta. In apparenza fragile, Annamaria nelle poesie si trasforma e diventa fiamma che brucia, vento che sconvolge. Una metamorfosi straordinaria, frutto misterioso della scrittura: l'alchimia, la capacità di trasformare i punti deboli in punti di forza, la paura in volontà di combattere."" -
Esplosione di emozioni
Scrivere per conoscersi, per accettarsi, per affrontare le difficoltà, per volersi bene: con questo obiettivo è stato attivato nel 2020 un laboratorio di scrittura autobiografica presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo. I risultati ottenuti sono molto soddisfacenti, sia in termini quantitativi, per la buona adesione da parte dei pazienti (un centinaio), sia e soprattutto in termini qualitativi. In questo volume sono raccolti alcuni dei testi realizzati dai partecipanti, scelti tra quelli ritenuti più efficaci e più rappresentativi dell'intensità dell'introspezione. Sono stati suddivisi in sezioni tematiche: la scrittura, la bellezza e l'arte, la ricerca del sé, la solitudine e la relazione con gli altri, la natura, la casa e la famiglia. -
In cattiva luce
Il protagonista racconta più di mezzo secolo, vissuto prevalentemente a Milano: dalla “Milano di Rocco e i suoi fratelli” e del “Ponte della Ghisolfa” a quella degli chef stellati, attraverso la Milano degli anni di piombo e gli anni della Milano da bere. Il percorso è compreso tra il 1957 e il 2020, tra due pandemie: l’Asiatica ne segna l’inizio, con la morte di un compagno di scuola, il Covid ne segna la fine con la morte della madre. La narrazione procede tra le due perdite, entrambe vissute come ingiustizie destinate a rimanere impunite: l’adolescenza in periferia, gli studi tecnici, quelli universitari, l’attività politica, l’amore. Altri due momenti, questa volta ravvicinati, sono decisivi: quello in cui il protagonista rifiuta la responsabilità di essere padre e quello in cui sceglie la lotta armata e la clandestinità, restandone disilluso e deluso ben presto, ma comunque troppo tardi per tornare ad una vita “normale”. Dopo decenni, il dolore e l’indignazione per la morte della madre in una Rsa sembrano condurlo nuovamente a scelte estreme. -
Ancora qualcosina su fotoromanzo e dintorni. Atti di un sesto di giornata di studi. Ediz. italiana e francese
Il fotoromanzo è stato spesso denigrato, a volte per la sua forma artigianale e la povertà dell'iconografia e degli intrighi, a volte per i suoi contenuti, spesso stereotipati, popolari, teneri, sentimentali e sensazionalistici. Comunque sia, il fotoromanzo costituisce uno dei rari e nuovi generi artistici apparsi dopo la seconda guerra mondiale, un po' come, si potrebbe dire, la poesia concreta, i graffiti o anche l'art-video. Lo stato genericamente inedito del fotoromanzo basterebbe di per sé a farne un interessante oggetto di studio, dotato di un suo potenziale estetico che gli conferisce uno statuto autonomo di genere (para)letterario. -
Il giorno in cui Gesù uccise Babbo Natale e altri racconti
Un genitore che svolge un compito al posto del figlio e fa di tutto per non venire scoperto dalla maestra del bambino; un uomo che per ottant’anni riceve la visita della Madonna che gli chiede di rivelare al mondo i suoi messaggi ma si rifiuta costantemente; un padre che ha tragicamente perso la figlioletta per il quale, quando rivela di averne visto l’immagine, comincia un incubo surreale; un anziano e severo professore in pensione che, come forma di volontariato, decide di difendere la lingua italiana con metodi piuttosto radicali; un sacerdote che, per tenere desta l’attenzione dei bambini durante le messe, farcisce le prediche di personaggi fantastici, ma sotto Natale si fa prendere la mano; un rigidissimo dipendente comunale che deve vagliare la bontà degli interventi di un gruppo di famosi intellettuali a un rinomato evento e forse è troppo zelante... Sono questi, e altri, i personaggi e i luoghi di una serie di racconti spiazzanti, divertenti e inquietanti che invitano a osservare la realtà con occhi diversi e suggeriscono che l’irrazionale è in mezzo a noi. Basta guardare con attenzione. -
Leo e la voce dal mare
Leo è un ragazzo svogliato che tende a saltare la scuola per preferire le camminate lungo il mare. Durante una di queste gli capita di soccorrere un naufrago, Mehdi, che dopo avergli raccontato la leggenda dell'anello di re Salomone, prima di morire gli affida una parte di quel gioiello, da lui ritrovata, e una missione da compiere: cercare Alì, un mercante di tappeti di Goldenburg, vendergli l'anello e con metà del ricavato aiutare i suoi familiari a fuggire dalla guerra siriana. Per Leo inizia così un avvincente viaggio verso il nord Europa alla ricerca di un uomo, di un anello d'oro, di un tesoro, ma soprattutto alla scoperta di se stesso. -
Ricettario familiare sulle colline di Langa. Attraverso i piatti e le ricette di famiglia tornano i ricordi, le immagini e le consuetudini di una cucina che dà valore al tempo
"Ho vissuto la vita di casa e di famiglia fino a quando i tempi del lavoro e della crescita personale mi hanno portato altrove, ma sono rimasto profondamente legato a quelle piccole e grandi consuetudini che avevano la cucina e la tavola come spazi e dimensioni privilegiate. Man mano che gli anni passavano, il ricordo di quei piatti tornava prepotentemente alla ribalta ed è per questo che ho provato a tornare indietro nel tempo, a scavare nella memoria più profonda e a individuare i profumi, i sapori e le emozioni di allora. Non è stato un esercizio di pura nostalgia, ma la risposta tangibile e preziosa a un bisogno di concretezza e stabilità che si fa strada in un'epoca in cui tutto sembra virtuale e nulla appare così reale da dare segnali di certezza e di rassicurazione. Nel ripercorrere un rapporto con il cibo semplice e immediato emergono con chiarezza i tre caratteri essenziali di quella cucina: il legame stretto con la stagionalità, l'origine territoriale degli ingredienti e un modo di cucinare che attribuiva valore al tempo. Forse anche per questo appaiono così rassicuranti. Chissà se per andare avanti non dovremo tornare un po' indietro?""""" -
Mi vesto del tuo sogno
In un mondo dominato dalla tecnologia che è andata oltre la sua funzione di supporto, rischiando di trasformare i rapporti umani e banalizzando l'essenza stessa del sapere umanistico, queste pagine di vita, reale e idilliaca, rappresentano un cammino. La meta che l'autrice si prefigge di raggiungere è il superamento della frattura generazionale attraverso un confronto vivace, scorrevole e non senza ironia, tra i temi eterni della vita: dall'amore alla solitudine, dalla ricerca di sé alla fede, rivisitati alla luce dell'insegnamento di quelle radici culturali indispensabili per evitare la ""glaciazione tecnologica"""" (E. Gioanola). Cercare l'uomo nell'uomo secondo Dostoevskij è più che mai necessario oggi nella """"marea dell'oggettività"""", nel trionfo di un'apparenza che cela il vuoto, il malessere esistenziale, la disperazione. Così come lo è scoprire la grande Poesia e - accecati dalla ricerca freneticadi oggetti sempre più attuali e subito desueti - accorgersi, con lieta meraviglia, che ci si può sentire appagati dalla sua luminosa bellezza, eternamente validae giovane. Età di lettura: da 12 anni."" -
Il Dente del Gigante
«Si sedettero tutti e tre a gambe incrociate. Intorno a loro, il verde degli alpeggi: l’erba buona, che fa buono il latte, che fa buona la fontina. Natura. Tanta natura. E un bellissimo silenzio, interrotto solo dai fischi delle marmotte». Caterina ha sei anni, Martino otto. Accompagnati da una guida alpina d’eccezione – la loro mamma – si divertono a scoprire le meraviglie e i segreti della montagna, in generale, e di Courmayeur, in particolare. Una storia da leggere, ma anche da ascoltare, grazie al QRcode all’interno del libro. Età di lettura: da 5 anni. -
Una camera a Paradiso
Luca ha appena dieci anni quando muore per la prima volta. Mentre percorre come ogni giorno i viali del camposanto, dove lo aspetta il sorriso di Rita, un oscuro dettaglio attira la sua attenzione: l’immagine su una lapide raffigura un ragazzo che non solo gli somiglia ma porta anche il suo stesso nome. Da quel momento inizia per il protagonista un rapporto di confidenza con il lutto, in cui la visione della morte marca talmente la sua realtà da spingerlo a dialogare con i defunti che trasporta durante il suo lavoro. A chi gli domanda di cosa si occupasse prima di avere a che fare con gli scomparsi, Luca risponde con disarmante semplicità: «Non ricordo di aver mai fatto altro». La scoperta d’essere gravemente malato lo costringe però a riconsiderare il rapporto con la vita: il legame con i genitori, le stagioni dell’amore, il peso della memoria, il senso sfuggente dell’esistenza e la coscienza inquieta di dover prima o poi osservare oltre il baratro. Ma l’inaspettato incontro con Laura, al padiglione numero 5 dell’ospedale cittadino in cui vengono assistiti i malati terminali, trasforma il suo viaggio interiore in un vero viaggio con destinazione Paradiso, in Svizzera... -
Dall'alba al tramonto. Viaggio in venti quadri
Può succedere, del tutto casualmente, che un'intenzione si trasformi fino a diventare altro rispetto all'incipit e scoprire che in questa metamorfosi essa ha conservato un ritmo narrativo che somiglia da vicino a un percorso autobiografico. Allora i vari pezzi del mosaico trovano, pur nella loro autonomia, un ordine che li tiene assieme come graffiti pescati in un arco di tempo che è passato e presente. In questo controluce è possibile avvistare la mutazione sociale, economica e culturale di un paese, non emendata da vizi e virtù seppure letta con l'occhio della memoria che sovente concede spazi di benevolenza che non alterano la sostanza. Alla fine sopravvive il progetto di un com'eravamo e come siamo che non fa sconti e allo stesso tempo non pretende di impartire lezioni lasciando che siano i fatti a fornire un quadro complessivo di un'epoca che alcuni rammentano perché c'erano, altri per averne sentito parlare o per averne trovato tracce sparse. Al centro campeggia la seconda metà del '900 con sconfinamenti in questo secolo. Un cammino accidentato con tutte le euforie e le delusioni, i ripensamenti e i rimpianti, le gioie e le amarezze, le intuizioni e gli errori. -
Il grattavvinci
Il Grattavvinci è una parodia che si snoda attraverso tre città: Napoli, una Roma pienamente distopica e Cuneo, rivisitata attraverso uno dei più bei romanzi del grande scrittore e giurista cuneese Franco Cordero, a cinquant'anni dalla sua pubblicazione. Al lettore il divertimento dei riconoscimenti e dei rimandi, in una sarabanda ilare e ironica, in un domani che, almeno in parte, è già oggi. -
Rendiconti. Cuneo 2022
Chi lo dice che Cuneo è una ""città morta""""? Che non succede mai nulla? Rendiconti. Cuneo 2022 racconta un anno di avvenimenti, scritture, immagini, proposte. Un almanacco cuneese che sorprende, stupisce, talvolta incanta. Un altro modo, inedito, di guardare la città. Per riscoprirla."" -
Balonà. Dizionario calcistico piemontese
Balonà non è un glossario nel vero senso della parola – spiega l’autore. È una raccolta di ricordi calcistici, declinati col lessico che gli è più familiare: il Piemontese. Il volumetto analizza una serie di termini calcistici in Piemontese che ancora oggi si sentono sui campi e sugli spalti della Provincia Granda. Si parte dai tipi di giocatore, per passare ai tipi di tiro, quindi si fa riferimento all’ambiente e, infine, agli attrezzi del mestiere, analizzando – con il sorriso e un pizzico di amarcord – espressioni come “pontonass” o “ciochè” o “broch”. ""Balonà” è un modo per ricordare senza appesantire, un libro che aiuta a rialzare gli angoli della bocca, per non perdersi e per non smarrire quel colorito vocabolario dialettale: il Piemontese, un vulcanico patrimonio di arguzie lessicali declinabili anche sui terreni da gioco, senza dimenticare l’amicizia che è – ed è stata – la matrice comune per cui generazioni di ragazzi cuneesi hanno preso a calci un pallone."" -
Quaderni del Museo Civico di Cuneo. Vol. 10
Il decimo numero dei ""Quaderni del Museo Civico di Cuneo"""" raccoglie, dall'archeologia alla museografia, dalla numismatica al welfare culturale, contributi che testimoniano il carattere estremamente eterogeneo, e per questo ancor più affascinante, delle raccolte museali, i tanti progetti che l'istituzione civica ha portato a compimento nell'anno 2022, in continuità con la mission di rendere il museo sempre più inclusivo, interattivo, catalizzatore di esperienze che rimandano ad un territorio vivace e per certi versi ancora inesplorato.""