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Fun city cinema. New York in un secolo di film
Una celebrazione dei film fatti e ambientati a New York in un volume di grande formato e fotografico, con oltre 300 immagini a colori (fotografie d'epoca della città, fotogrammi, dietro le quinte, locandine originali e materiale di produzione di ogni film), insieme a interviste esclusive ai più celebri registi e attori della Grande Mela. Una narrazione approfondita e documentata che descrive la storia della produzione cinematografica a New York e che attraverso di essa racconta la nascita, la decadenza e la resurrezione della città. -
Snakehunter
Stati Uniti, il Midwest rurale, gli anni Quaranta del Novecento. È qui che vive Speer Whitfield: un bambino ossessionato dai serpenti, dalle tartarughe, dall'acqua e dai pesci. E dal suo pene, visibilmente difettoso. L'infanzia di Speer è costellata di episodi disastrosi dai risvolti tragicomici, soprattutto quando hanno a che fare con chi lo ha cresciuto, una famiglia matriarcale, bizzarramente assortita e perseguitata dai fantasmi del passato: una zia zitella, brillante e mezzo alcolizzata, l'unica a saper interpretarne desideri e paure; un padre morto in guerra che si chiamava come lui; una madre bella come Lauren Bacall e una sorella col volto devastato dal cancro vittima di sguardi ostili. E poi il nonno, burbero e scostante con tutti ma incredibilmente premuroso verso il nipote, quel nonno proprietario della vecchia e invincibile Snakehunter, ""la barca più bella di sempre"""". Insieme a loro una brulicante schiera di personaggi destinati a rimanere indimenticabili nella mente di Speer e in quella del lettore. Pubblicato nel 1973, """"Snakehunter"""" è il primo romanzo di Chuck Kinder, che lo ha portato subito al successo per il modo in cui dosa perfettamente asciutto realismo e profondo simbolismo. Scritto quando l'autore aveva da poco superato i venti anni, ha la freschezza della gioventù e la saggezza della maturità. Un toccante romanzo di formazione - a volte struggente, a volte spassoso - in cui l'autore attinge a ricordi personali ma anche al mito per ricreare un passato sempre presente, dolce e triste come i paesaggi Art director: Bruno Apostoli del West Virginia che descrive."" -
La mia amica rock'n'roll
Nel 1983, nel backstage del Lyceum di Londra, Tracey Thorn e Lindy Morrison si incontrano per la prima volta. La carriera musicale di Tracey è agli inizi, mentre Lindy, batterista degli australiani Go-Betweens, ha già dieci anni di attività alle spalle. Diventano subito confidenti, compagne e migliori amiche, un rapporto poi cementato dai libri, dai concerti e dagli affari di cuore del rock'n'roll. Lindy - un'eroina caparbia che si sta facendo strada in un ambiente dominato dai maschi - sarebbe diventata una sorta di mentore per Tracey. Avrebbero condiviso la gioia e la fatica di essere donne in una band, cercando sempre di fronteggiare e superare in astuzia un ambiente musicale duro e competitivo. Con ""La mia amica rock'n'roll"""", Tracey Thorn fa il punto di trentasette anni di amicizia, sviscerando nei dettagli il legame e l'affetto tra due donne che all'apparenza sembrano l'una l'opposto, o lo specchio, dell'altra."" -
Al fiume. 25 scrittori sulla pesca
25 celebri scrittori americani - tra cui Chris Offut, per Granta tra i venti migliori narratori delle ultime generazioni, Eric Rickstad, autore bestseller del New York Times, Ron Rash, finalista del premio PEN/Faulkner - raccontano avventure e ricordi legati alla pesca, uno sport innatamente letterario, filosofico e spirituale. Al fiume è una raccolta di storie ma anche un omaggio a luoghi remoti e solitari: le montagne della gioventù di Ron Rash, il fiume dove C.J. Box vorrebbe che fossero sparse le sue ceneri, o quello dove William Boyle non è stato mai portato dal padre. È il racconto di piccole avventure che si trasformano in storie di formazione (la caccia alle rane di Natalie Baszile nelle paludi della Louisiana; l'incontro con le Ragazze triglia che segna il passaggio alla vita adulta di una giovane Jill McCorkle). È il divertito ricordo di Chris Offutt a caccia di ""Mister Big Fish"""", che gli costa l'equipaggiamento, una barca, un sacco di soldi e una menzogna alla moglie. È una riflessione sul valore dell'attesa e dell'osservazione, e sull'atto stesso della scrittura (Ray McManus: """"Molto di quello che ho capito sulla scrittura è stato forgiato dalla pesca. Puoi faticare quanto vuoi, e ritrovarti comunque con niente attaccato all'amo""""). """"Un'antologia che parla di amicizia, famiglia, amore e perdita, e di tutto ciò che sta nel mezzo"""", racconti non solo per gli amanti della pesca ma per chiunque questa estate voglia ritagliarsi un momento di quiete dal fluire frenetico della vita e di riflessione sulla nostra connessione con la natura e i ricordi. Una parabola sull'importanza del saper guardare alla semplicità dell'esistenza e farne un amo per pescare la felicità nel caos della vita."" -
Il mondo di Roy
"Il mondo di Roy"""" raccoglie i racconti brevi, a volte brevissimi, che Barry Gifford ha scritto nel corso di decenni, tutti con protagonista il giovane, irresistibile Roy, suo palese alter ego. Un bambino, poi adolescente, che si muove tra le strade di Chicago e d'America tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio dei Sessanta, dipanando il ritratto di un tempo e di un luogo che non esistono più. Come nota l'autore: """"Quel tempo e quei luoghi abitati da Roy possono essere scomparsi ma a me è stato lasciato il compito di salvare i ricordi, i sogni e le riflessioni"""". Ragazzino apparentemente ingenuo ma invece acuto, con uno spirito romantico e uno spiccato senso dell'ironia, Roy vive tutto quello che gli capita di vivere, osserva tutto quello che gli riesce di osservare. Appassionato di film d'avventura, scrittore in erba e amante alle prime armi, è un giovane che vediamo crescere pagina dopo pagina e affrontare con onesta franchezza ciò che la vita ha da offrire a lui e ai suoi compagni di viaggio. Un manipolo di amici spaesati, una coppia di genitori separati, un carosello di personaggi indimenticabili: malavitosi, sbandati, reietti, prostitute, ballerine senza un soldo, casalinghe senza prospettive. Adulti che vivono ai margini della società e che finiscono per diventare i maestri di vita di Roy, in un mondo tempestoso e dal futuro incerto in cui tenta di non finire alla deriva. """"Il mondo di Roy"""" è, a suo modo, il romanzo di formazione che Barry Gifford non ha mai scritto: una carrellata di diapositive piuttosto che un film, una storia che procede in modo ellittico, che mescola realtà e immaginazione e che dà forma, come in un sogno, a ricordi e desideri, speranze e paure, per tornare sempre lì dove solo la buona letteratura sa arrivare, nel cuore del personaggio e del lettore." -
Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar
La prima autobiografia mai edita dello scenografo, tre volte premio oscar, Dante Ferretti, in occasione dei suoi imminenti 80 anni. Un memoir, un viaggio dalla provincia italiana degli anni quaranta alla Hollywood di oggi, una carrellata dietro le quinte di film che hanno fatto la storia del cinema. Il volume include bozzetti originali, molti dei quali inediti, e un ricco materiale fotografico selezionato dall’autore. -
Gesù dell'uragano e altre storie
In questa toccante antologia di racconti, James Lee Burke, ""maestro di prosa"""", coniuga il suo talento per la narrazione con uno stile di scrittura lirico e con ritratti di personaggi complessi e affascinanti. Lo sfondo della Costa del Golfo devastata dagli uragani - da Audrey nel 1957 a Katrina nel 2005 - è un'ambientazione versatile per le storie di Burke, che coprono l'intera portata dell'esperienza umana: dall'amore e dal sesso agli abusi domestici, alla guerra, alla morte, all'amicizia. La raccolta si chiude con l'emblematico racconto che dà il titolo al libro e si apre con Winter Light, la short story da cui è stato tratto il film God's Country, con Thandiwe Newton, presentato con successo al Sundance Film Festival 2022."" -
Musica è storia
La musica è storia e la storia è musica. Lo afferma un artista – Ahmir “Questlove” Thompson – che per i suoi dj set ogni volta assembla playlist ordinate per tema, epoca e genere e poi sfoltisce, trova un senso logico e cronologico. In pratica, fa storia. ""Musica è storia"""" nasce da qui. La narrazione parte dal 1971 e arriva al presente: è il mezzo secolo più complesso per gli Stati Uniti d’America e del mondo, cinquant’anni nei quali la cultura pop e la storia, culturalmente diversificata, hanno più interagito tra loro. Procedendo anno per anno, Questlove scova relazioni nascoste nel grande affresco della società moderna, sia che ricordi la sua giovinezza come fan del pop e ciò che gli ha insegnato, sia che esplori le conseguenze della blaxploitation, sia che analizzi la natura da catena di montaggio della discoteca e la sua ostilità nei confronti del genio nero. E, naturalmente, non sarebbe un’opera di Questlove senza playlist. Perché in queste pagine fa quello che sa fare meglio: condivide grande musica e racconta grandi storie. Come ricorda lui stesso, gusti e preferenze sono soggettivi, ma solo quando ci si apre a informazioni e opinioni diverse si diventa cittadini migliori. """"Musica è storia"""" è così una stimolante, divertente conversazione con una delle voci più influenti della musica e della cultura che ci apre a questa possibilità e ci saluta con l’invito: “Pensate; non è ancora diventato illegale”."" -
Dove tende la luce
L’area appalachiana della Carolina del Nord ospita persone di ogni tipo, ma il mondo in cui vive il diciottenne Jacob McNeely è il più crudele di tutti. Suo padre gestisce un giro di metanfetamine organizzato in modo metodico, con le autorità locali che chiudono un occhio sui suoi traffici. Dopo avere abbandonato la scuola ed essersi isolato dai suoi coetanei, Jacob lavora da anni per questo padre, con la promessa che prima o poi arriverà la sua paga. L’unica gioia che trova è il ricongiungimento con Maggie, il suo primo amore, una ragazza chiaramente destinata a cose più grandi e migliori della loro cittadina di campagna. Jacob si è sempre rassegnato a giocare le carte che gli sono state assegnate, ma quando un errore fatale cambia tutto, si trova di fronte a una scelta: restare e placare il padre, o lasciare le montagne con la ragazza che ama. In un luogo in cui il sangue è più denso dell’acqua e la speranza passa in secondo piano rispetto al destino, Jacob si chiede se può trovare la forza di superare l’unica vita che ha conosciuto. Da questo romanzo è tratto il film ""Where All Light Tends to Go"""" del regista Ben Young, con Hopper Penn nei panni di Jacob e Billy Bob Thornton e Robin Wright in quelli dei suoi genitori."" -
Camera d'albergo
Nel 1993 l’emittente televisiva statunitense HBO mandò in onda ""Hotel Room"""" (""""Camera d’albergo""""), miniserie in tre episodi, due dei quali diretti da David Lynch e uno da James Signorelli. Gli episodi erano tutti ambientati nella stessa camera di un albergo a New York. Per le sceneggiature, Lynch aveva interpellato lo scrittore Barry Gifford, con cui aveva già lavorato per la trasposizione cinematografica del romanzo """"Cuore selvaggio"""" (1990), e al quale avrebbe continuato a ispirarsi portando sul grande schermo """"Strade perdute"""" (1997). Nella versione televisiva di """"Hotel Room"""" Lynch adattò due dei testi proposti da Gifford, realizzando gli episodi """"Tricks"""", con protagonista Harry Dean Stanton, e """"Blackout""""; quei testi più un terzo, """"Mrs Kashfi"""", furono poi pubblicati in volume, adattati per il teatro e interpretati sui maggiori palchi statunitensi ed europei. È questo che troviamo in """"Camera d’albergo"""", tre plays dalle atmosfere chiaramente “lynchiane”: oscure, ipnotiche, in cui gli spazi ristretti costringono i personaggi a confrontarsi tra loro e con sé stessi, con le proprie paure e fragilità, ma anche con la forza che ciascuno si porta dentro. Assoluti protagonisti delle opere sono i dialoghi – veri e propri modelli di scrittura per chiunque aspiri a fare letteratura, cinema o teatro – in cui bastano poche, scarne battute a rivelare il complesso mondo interiore dei protagonisti, l’epoca e il mondo a cui appartengono. Prefazione di Sandro Veronesi."" -
Robicheaux
Dave Robicheaux è un uomo tormentato: tra gli incubi ricorrenti sul Vietnam, la battaglia contro l’alcolismo e l’improvvisa perdita dell’amata moglie Molly, i suoi pensieri vanno alla deriva da un ricordo inconciliabile all’altro. Durante un’indagine, scopre che potrebbe essere lui stesso il colpevole della morte violenta dell’uomo che ha tolto la vita alla sua Molly. Mentre lavora per ripulire il proprio nome e dare un senso all’omicidio, Robicheaux incontra un incredibile cast di personaggi e una rinascita di forze sociali oscure che minacciano di distruggere tutti coloro che ama. Quello che emerge non è solo un romanzo crudo, suggestivo e graffiante, ma anche uno studio straziante dell’America: il conflitto costante di questa nazione tra il senso di grandezza del passato e l’eredità della vergogna, la sua facile seduzione da parte di ricchi e demagoghi e la sua inclinazione per la violenza e vendetta. -
Il libro dei Gaeli
Lo scenario è quello dell’Irlanda a metà degli anni Settanta, il punto di partenza del viaggio è Creagh, nella campagna a sud-ovest dell’isola, dove due bambini, Joseph e Paul, abitano con Fraser, padre e poeta, vicino alla laguna nella quale ha perso la vita la loro madre. A raccontare questa storia è Joseph, il figlio maggiore, costretto con il fratello a un persistente stato di abbandono, povertà e squallore mentre il padre prova a elaborare il lutto e a esorcizzare il dolore scrivendo poesie. L’arrivo di un’insperata lettera da parte di un editore dublinese che mostra interesse per le poesie di Fraser stravolge la vita dei tre e offre loro una speranza. Al seguito del padre, i due bambini si mettono in cammino verso Dublino, in un viaggio lungo e complicato per l’indisponibilità di mezzi di trasporto e di denaro, ricco di contraddizioni e rovesciamenti di fronte, tra sogni e incubi, promesse e delusioni, generosità e avarizia, amori incondizionati e abbandoni scioccanti. Yorkston racconta la storia di una famiglia e la mostra attraverso gli occhi di un bambino pieno di risorse che, nonostante la miseria e le paure, non perde mai il coraggio e la speranza. Questo romanzo è però anche il racconto di un amore, quello di un padre per la madre dei suoi figli, morta prematuramente: un amore custodito all’interno dell’unico bagaglio dei tre, una malconcia valigia che contiene una struggente raccolta di poesie di Fraser, intitolata Il libro dei Gaeli. -
La forma dell'aria
La poesia mi ha sempre accompagnato armonizzando il rigore tecnico e infrangendo quella divisione tra arti e mestieri frutto dei tempi moderni che pretendono attitudini rinchiuse dentro scatole dedicate. La poesia intesa come dei “lampi di luce”, parole libere che cercano di contaminare l’indifferenza senza spiegare i perché, sussurrando semplicemente il proprio messaggio, come un foglio in una bottiglia affidato al mare frenetico e spesso indifferente degli animi di chi legge. I racconti brevi tendono a conservare il ricordo proveniente da tempi lontani che vanno scomparendo in questa società veloce e competitiva. -
Le torture affiorate
Questo volume presenta un quadro informativo sull'uso della tortura nei confronti di trentatré arrestati per banda armata negli anni Settanta e primi Ottanta del Novecento. Accanto alle testimonianze dei torturati, accompagnate da perizie mediche e allegati fotografici, è proposta una eterogenea documentazione che, nel 1982, attraversa i mondi del parlamento, del giornalismo, della magistratura, delle forze dell'ordine, delle organizzazioni armate e dà conto delle posizioni assunte sulla questione da diversi organismi sociali e politici. Per gli eventi a cui ha fatto seguito un intervento della magistratura, si dà conto di sentenze, atti istruttori e allegati processuali di più ampio respiro e interesse generale, oltre agli interventi di Amnesty International. Si documenta l'affioramento, negli ultimi decenni, di altri eventi di tortura, fatti emergere dai torturatori stessi, che hanno confermato anche l'esistenza di una struttura istituzionalmente preposta a questa pratica. Una selezione di documenti di provenienza eterogenea dà inoltre conto delle diverse posizioni sussistenti tuttora sul trattamento riservato ai militanti delle formazioni armate in quegli anni. -
Con animo imprescrittibile: diario di un disertore
Negli anni ottanta del Novecento l'Autore di queste pagine viene condannato per il reato di diserzione. Egli racconta la sua storia personale, l'esperienza del carcere militare, della fuga all'estero e dei trattamenti che vi subisce da parte di opache figure istituzionali, e motiva le sue vicissitudini: «Desidero disapprendere la violenza instillata gradualmente nei nostri cuori attraverso sentimenti d'inadeguatezza e diffidenza. Sono un giovane ragazzo europeo che non sogna conquiste e trionfi, non esige patrimoni disseminando insegne e stendardi». «Il libro è più che un resoconto di avventure, fatiche, gioie e dolori vissuti come un poema epico omerico, o come una tragedia shakespeariana, è un richiamo, un memorandum all'umanità, attraverso un appello testimoniale, dei valori più importanti della vita, delle ragioni che danno senso allo sforzo e al sacrificio, anche quando il dubbio, perenne, eterno e benedetto, minaccia talvolta di disintegrare il forziere delle convinzioni». (dalla prefazione di Martín Guevara Duarte) -
Morti in una città silente. La strage dell'8 marzo 2020 nel carcere Sant'Anna di Modena
L'8 marzo 2020 scoppiano rivolte in tutte le carceri della penisola. I detenuti si ribellano alla sospensione dei colloqui con i familiari, delle attività trattamentali con gli operatori esterni, e alla paura dei contagi in un luogo in cui è praticamente impossibile mantenere il ""distanziamento sociale"""". Nella Casa Circondariale di Modena si conteranno nove morti, tredici in tutta Italia. Quella del Sant'Anna diventerà la rivolta carceraria che conterà più morti della storia repubblicana. A corpi ancora caldi queste morti verranno attribuite a overdose di metadone e benzodiazepine, ipotesi che verrà confermata senza un dibattimento processuale quindici mesi dopo. Morti i cui corpi freddi parlano di violenze subite, morti di cui non parlerà quasi nessuno, morti in un contesto sociale totalmente indifferente al destino dei migranti, in mare come in carcere. Solo una piccola parte di questa città decide di non tacere e dà vita al Comitato Verità e Giustizia per i morti del Sant'Anna, che fin dai primi momenti s'impegnerà a tenere alta l'attenzione su questa tragica pagina di storia cittadina e nazionale, e da cui nasce l'idea di questo libro."" -
Sguardi ritrovati
In una sezione del primo volume del Progetto memoria, La mappa perduta, abbiamo presentato informazioni relative agli eventi in cui 68 militanti delle organizzazioni armate hanno incontrato la morte nel corso del conflitto che ha attraversato l'Italia dal 1969 e che ha lasciato tracce ed irrisolti fino ai nostri giorni. Ciascuno dei 68 capitoli nominali articola un profilo biografico sociale su più dimensioni: notizie biografiche essenziali; eventuali scritture del militante deceduto; documenti prodotti da organizzazioni armate e da altri gruppi sociali per la persona o per l'evento in cui ha incontrato la morte; frammenti di altre pubblicazioni in cui viene ricordata la persona; testimonianze dirette prodotte per questa ricerca e donate al Progetto memoria da chi ha conosciuto i militanti e ha voluto ricordare quegli incontri. L'introduzione illustra metodi e criteri della ricerca, ricchezze umane e ostacoli incontrati nel reperimento della documentazione, ed alcune riflessioni sul complesso rapporto tra la memoria e il rimosso, soprattutto quando quest'ultimo ha a che fare con la morte. -
Vito il recluso. OPG: un'istituzione da abolire
Vito De Rosa è rimasto internato in un Ospedale Psichiatrico Giudiziario per oltre cinquanta anni. Il suo caso è stato sollevato all'attenzione dell'opinione pubblica dal consigliere regionale Francesco Maranta, curatore di questo libro, e dall'Associazione Antigone, A seguito di questa mobilitazione, il Presidente della Repubblica, nell'ottobre del 2003, ha concesso la grazia a Vito. La sua storia è qui ripercorsa come simbolo di una ferita mai sanata, che si è aperta quando la psichiatria ha incontrato il carcere e sono nati gli OPG. Di questa istituzione sono qui presentate le informazioni generali e alcuni frammenti delle voci di colore che, loro malgrado, la abitano. -
Sticomanzie. Sortilegi ecofemministi
La sticomanzia è un insieme di pratiche divinatorie che, oltre a fondarsi su responsi e previsioni emanati da entità superiori, si basa sul sorteggio. Tra le sticomanzie più comuni l'estrazione casuale di una frase-oracolo dall'epica o dai testi religiosi - come l'Odissea e la Bibbia -, o il rituale del tsujiura senbei: il tipico biscotto della fortuna asiatico. Ma al di là dell'ambito ludico e magico, la sorte è ancora ampiamente contemplata e utilizzata, come modalità di scelta, anche in contesti molto seri e illustri. Questa silloge racchiude permanenze, certamente non casuali, tra le pareti domestiche e di altri edifici, mentre è questo tempo umano di emergenza, disparità e iniquità. Tuttavia ancora troppi aspetti difficoltosi della vita, a partire dai linguaggi, più che essere concretamente e coscientemente affrontati, vengono affidati al caso, randomizzati. Sticomanzie non tenta predizioni, ma riflessioni su un presente che spesso, invece di reggersi su comprovate realtà, poggia su metafore di voleri ultraterreni e su mitologie del potere antropocentrico. Cioè proprio dove non andrebbero rintracciate le soluzioni, ma le radici delle disuguaglianze. -
La Rocca. Storie tra dentro e fuori
Molte vicende confluiscono in questo romanzo sociale ambientato in un immaginario, ma verosimile, carcere di una città di provincia. Tra le altre quelle di Aurelia, direttrice della Rocca, e il suo progetto di dare la possibilità ai detenuti di lavorare all'esterno; quella di Padre Angelo, che vuole portare la città dentro, a cominciare da Fabrizia e la sua amica, per accompagnare con la chitarra i canti della Messa alla Cappella del Penitenziario. Si intrecciano i pensieri di Vincenzo, detenuto per rapina, di Maurizio, agente di custodia, dello scrittore Andrea e della psicologa Alice. Tre capitoli, ambientati in altre prigioni italiane, arricchiscono queste storie con quelle di altrettanti detenuti. L'ultimo capitolo chiude il cerchio, mostrando come, talvolta, l'incontro tra esperienze diverse possa suggerire un cambiamento di percorso.