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Attentato alla fiera. Milano 1928
Il 12 aprile 1928 tra la folla che aspetta Vittorio Emanuele III in visita a Milano per inaugurare la Fiera esplode una bomba: venti morti e quaranta feriti il tragico conto dell'attentato. Per quindici anni i vari corpi di polizia indagheranno senza risultato. Attorno alle inchieste si muove un sottobosco di spie, informatori e traditori, uomini dello Stato e ambigui antifascisti, fascisti estremisti e gerarchi corrotti. La strage provoca una lunga scia di arresti e di brutalità, rivelando uno dei lati più oscuri del potere fascista. Ma mostrerà anche insospettabili spazi di indipendenza e di coraggio investigativo, slanci di generosità e di dirittura morale. Attraverso un lungo lavoro di ricerca d'archivio e di paziente ricostruzione degli avvenimenti, l'autore ripercorre la storia delle varie indagini e dei protagonisti facendo luce su una vicenda ancora avvolta nel mistero. -
Longanesi Cattani. Il miglior comandante fra i comandanti migliori
L'ammiraglio tedesco Karl Dönitz lo considerava il migliore fra i migliori. Un riconoscimento che non mise in dubbio nemmeno quando Luigi Angelo Longanesi Cattani, ammiraglio sommergibilista, rifiutò di arruolarsi nella Repubblica Sociale. Nato a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, nel 1924, entra nell'Accademia Navale di Livorno. Al comando del sommergibile Brìn e poi del Da Vinci compie, nei primi anni di guerra, spettacolari missioni atlantiche contro la flotta britannica che gli valsero due Croci di Ferro. Nel 1942 passa alla X Flottiglia Mas come comandante del sommergibile Murena; l'8 settembre il Murena verrà autoaffondato mentre la corazzata Roma è in mare verso il suo tragico destino. Longanesi Cattani lascia il comando operativo e segue il Duca d'Aosta in Austria. Nel dopoguerra venne destinato al comando dell'incrociatore Eugenio di Savoia e terminò la sua carriera militare come ammiraglio di squadra. -
Demetrio Pianelli
Oppresso dai debiti, Cesarino Pianelli si suicida dando in consegna la sua famiglia al fratello Demetrio, modesto e timido impiegato. Anche la bella cognata Beatrice deve affrontare sacrifici e rinunce che la fanno maturare. Demetrio se ne innamora, ma non osa dichiararsi. Cerca di difenderla dalle attenzioni del capufficio, cosa che gli costa una sospensione e un trasferimento. Però Beatrice finisce con lo sposare il buon cugino Paolino e Demetrio resterà di nuovo solo. -
Le piccole donne crescono
E' il seguito di ""Piccole donne"""". Beth morirà, Amy si sposerà, Jo, affermatasi come scrittrice, sposerà un professore tedesco e insieme a lui aprirà un collegio grazie all'eredità della zia March. Età di lettura: da 9 anni."" -
Il caso Laganà
1934:non ci sono delitti nell'Italia fascista. Così vuole il regime, così scrive la stampa, così dice la polizia. Eppure in una nebbiosa notte milanese qualcuno ha ucciso Gaetano Laganà, un anonimo contabile dalla vita apparentemente tranquilla. Le indagini partono fredde come l'inverno milanese ma, indizio dopo indizio, portano alla luce un'altra storia e una trama oscura che chiama in causa lo stesso Partito Nazionale Fascista. Una grossa grana per il commissario De Martino e la sua squadra che, seguendo la scia di sangue, si troveranno a scandagliare nelle viscere corrotte del regime. Indagare o tacere? Coscienza o convenienza? Questo il dilemma in cui si trovano gli investigatori che dovranno indagare nella notte milanese e tra le nebbie del fascismo. -
«Ereditate la verità». Memorie di una violoncellista ad Auschwitz
La commovente storia di Anita e Renate, due sorelle ebree tedesche la cui famiglia viene smembrata a causa delle persecuzioni naziste tra il 1939 e il 1945. Dopo la deportazione e l'uccisione dei genitori rimangono, appena adolescenti, sole a Breslavia dove sono incarcerate come criminali per attività ""sovversive"""". Subiscono la deportazione prima ad Auschwitz e poi, all'incalzare dell'Armata Rossa, a Belsen. Sarà la musica a salvare loro la vita in quanto Anita entra, come violoncellista, a far parte dell'orchestra del Lager diretta da Alma Rosé, nipote di Gustav Mahler. La testimonianza intensa di due sopravvissute che hanno dimostrato un coraggio e una determinazione eccezionali."" -
Il sosia
Storia di uno sdoppiamento psichico che conduce il protagonista alla follia, ""Il sosia"""" affronta un tema caratteristico dell'opera di Dostoevskji: la scissione dell'io, lo scontro tra un io goffo, impacciato, tormentato, eternamente perseguitato e un io sfrontato, aggressivo, covo dell'inespressa """"bassezza"""" che si annida nel profondo. Il racconto si svolge in quattro giornate, con un crescendo di angoscia e frenesia che culmina nella centuplicazione dei sosia davanti allo sguardo ottenebrato del protagonista. Dostoevskij non abbandona un solo istante il suo personaggio e sorveglia incessantemente i progressi della sua pazzia, raggiungendo potenti effetti di terrore e di pietà attraverso un'analisi degli stati d'animo e dei pensieri inesorabile e ossessionante."" -
I segreti dei grandi maestri. La Caro-Kann. I retroscena di un sistema d'apertura popolare e ricco di possibilità
La Caro-Kann è una delle risposte a 1. e4 che si incontrano più frequentemente a tutti i livelli di gioco. Il Nero effettua sin da subito le sue rivendicazioni sulle case centrali e cerca di sviluppare liberamente tutti i propri pezzi. Non si tratta assolutamente di una difesa buona solo per pareggiare: di solito le posizioni che da essa scaturiscono contengono quanto meno un certo elemento di squilibrio e le linee critiche conducono a posizioni taglienti, ricche di possibilità per entrambi i colori. Il Grande Maestro Peter Wells ci fornisce una serie di considerazioni sulla natura del gioco che scaturisce dalla Caro-Kann e un giudizio aggiornato sulle varianti più critiche, dal punto di vista di un giocatore di scacchi professionista. -
Per la patria e la libertà! I soldati italiani nella Resistenza all'estero dopo l'8 settembre
L'operato delle forze armate italiane all'estero dopo l'8 settembre 1943 è stato oggetto di diversi attacchi e critiche che accusavano i nostri militari di scarso impegno e determinazione. L'autore cerca di fare chiarezza su questo argomento ricostruendo, pezzo dopo pezzo, la verità. Il suo obiettivo è quello di far capire che molti dei soldati d'Italia compirono comunque il loro dovere, fino in fondo. Le grandi unità e i reparti dipendenti si trovarono impreparati di fronte all'armistizio, lasciati privi di guida e di ordini, e non furono poi messi nelle condizioni di dare un apporto significativo al governo del Sud nato dal crollo del fascismo, e ai nuovi alleati. Ma i soldati riuscirono comunque a conquistarsi, giorno dopo giorno, la stima e il rispetto delle popolazioni in mezzo alle quali erano stati nemici e occupanti. Una vera e propria odissea ripercorsa dall'autore, che l'ha vissuta in parte, e descritta con sofferta partecipazione, ma anche con rigore e capacità critica. Il libro, pubblicato per la prima volta negli anni Sessanta con una nuova edizione nel 1986, propone un mosaico di vicende umane e storiche sulla presenza degli italiani entrati a far parte della Resistenza nei Balcani e in altri Paesi europei. -
Il prezzo dell'onore. Albania 1943-1944
L'Albania, occupata nell'aprile del 1939 dall'Italia, nell'ottobre del 1940 fu la base di partenza per l'invasione della Grecia. Dopo la resa degli ellenici nell'aprile del 1941, i territori occupati dall'Asse furono in gran parte presidiati dalle truppe italiane. L'autore racconta le vicende dei soldati della divisione ""Firenze"""", sorpresi in terra straniera dall'armistizio dell'8 settembre 1943. Abbandonati senza ordini, ignorati da vertici inetti, e alla mercé dell'ex alleato tradito, i componenti dell'unità cercarono di sopravvivere in luoghi impervi e ostili. I fatti tragici vengono esaminati e descritti con passione da un testimone, un giovane ufficiale subalterno che racconta la vita del suo reparto, i rapporti con i colleghi e i soldati, i problemi organizzativi della vita di presidio. Dai ricordi scaturisce un'analisi critica attraverso la quale il fascismo non è individuato come il solo artefice della disfatta materiale e morale di una guerra perduta prima di essere iniziata."" -
La busta gialla
1938: le leggi razziali promulgate dal governo fascista e ratificate da Vittorio Emanuele III colpiscono il giovane ebreo Gualtiero Morpurgo, di colpo privato dei diritti di normale suddito italiano e bersagliato senza possibilità di difesa da una pioggia di provvedimenti restrittivi e persecutori. La sua carriera di ingegnere nei Cantieri Navali di Genova viene bruscamente interrotta e diventa per lui sempre più difficile trovare nuovi posti di lavoro. Un giorno una raccomandata in busta gialla gli porta la notizia che, in quanto ebreo, è stato anche radiato dal Regio Esercito. Cancellato come cittadino da un timbro. Un libro nel quale il protagonista intreccia i ricordi del passato - la morte del padre, le lezioni di violino, il servizio di leva - alle emozioni del presente - l'angoscia delle persecuzioni, l'indifferenza degli italiani, ma anche la sventatezza della gioventù e la speranza in un futuro di soddisfazioni - riportando alla luce una vita segnata dalla tragedia dell'Olocausto. -
Legionario in Algeria 1957-1962
Sebastiano Veneziano, classe 1934, ultimo nato di cinque fratelli di una povera famiglia siciliana, a ventitré anni lascia l'isola e, senza sapere una parola di francese, arriva a Marsiglia per arruolarsi nella Legione Straniera. Sogna l'avventura e un futuro migliore: per cinque anni indosserà il képi blanc e la Legione sarà ""suo padre e sua madre, una famiglia che dà un numero di matricola"""". Un'esperienza dura e drammatica sullo sfondo della guerra d'Algeria: la disciplina ferrea, i combattimenti, le torture, la morte degli amici. Ma saranno anche anni indimenticabili, durante i quali conoscerà il valore della vera amicizia e della solidarietà tra compagni. Memorie scritte a distanza di decenni, che sono una rara testimonianza di come fosse la vita nella Legione Straniera francese di allora, uno dei reparti militari più elitari e decorati al mondo."" -
I saraceni in Italia
Dal Tirreno, allo Ionio, all'Adriatico, passando per l'entroterra del Piemonte, della Liguria, della Toscana fino al Centro-Sud e alle isole: in un susseguirsi incalzante e serrato di rapine, invasioni, battaglie, saccheggi, incendi e crudeltà, sia in terra sia in mare, prendono vita le vicende degli anni del terrore (dalla fine del VII agli inizi del XVI secolo), durante i quali i Saraceni corsero per l'Italia e per i suoi mari. L'offensiva saracena e la conseguente difesa da parte dei ""Rûmi"""" in un caleidoscopico saggio storico che ha il fascino del romanzo in cui sono protagonisti mori, strateghi bizantini, conti italiani, principi longobardi, dogi veneziani e genovesi, re, imperatori e papi. Tutta l'Italia è presente in queste pagine che rievocano uno dei periodi più ricchi di avvenimenti e di intrighi della nostra storia."" -
Contractor
I contractor sono specialisti assunti dalle compagnie di sicurezza private, soldati ombra che ope-rano nelle zone ""calde"""" del mondo. Gianpiero Spinelli è uno di loro: ex paracadutista della Folgore, racconta attraverso questa testimonianza rabbiosa la realtà quotidiana di un Paese dilaniato dalla guerra. Realtà inimmaginabile: 200mila contractor, un vero e proprio esercito, sono impegnati in Iraq in attività di scorta, difesa, addestramento. Si tratta di professionisti pronti all'uso preventivo delle armi, di uomini che operano alle dipendenze del Dipartimento di Stato e del Dipartimento della Difesa Americano, ma non solo: molti di loro lavorano al soldo di enti privati, come grandi multinazionali. Amico dei contractor italiani sequestrati nel 2004 in Iraq, Spinelli riesce a salvarsi per puro caso dall'imboscata che costerà la vita a Fabrizio Quattrocchi."" -
Storia della brigata «Maiella» 1943-1945
Nell'autunno del 1943 il comandante in capo delle forze tedesche in Italia, maresciallo Kesselring, nel tentativo di ostacolare l'8ª armata britannica del generale Montgomery sul Sangro, adottò - nella parte montuosa della provincia di Chieti - la tecnica della «terra bruciata», distruggendo oltre venti paesi e abbandonandosi a eccidi e stragi di civili inermi. Immediata fu la reazione della popolazione che si strinse spontaneamente intorno all'avvocato Ettore Troilo, noto antifascista, dando vita alla brigata «Maiella», entrata in linea agli inizi del 1944 per combattere i nazifascisti a fianco degli alleati. Apolitica ma antimonarchica, fu l'unico esempio di formazione partigiana regolarmente organizzata che operò al di fuori del territorio nel quale si era costituita: dopo la liberazione dell'Abruzzo proseguì l'avanzata nelle Marche e in Romagna, entrando per prima a Bologna e quindi ad Asiago. Le fu riconosciuta la medaglia d'oro al valor militare. Già pubblicato nel 1967 e ora riproposto con aggiornamenti e materiale inedito, questo volume racconta la storia dell'epopea della «Maiella», partendo da documenti ufficiali del reparto, dell'esercito italiano e degli eserciti alleati, e dalle testimonianze di molti patrioti, primo fra tutti l'autore stesso che, giovanissimo, contribuì con il padre Ettore a scrivere una pagina importante della guerra di liberazione. -
Eva
Una storia d'amore infelice. Non il classico triangolo, ma due giovani, innamorati e assetati di vita che, dopo ""ebbrezze"""" e """"frenesie"""", si trovano costretti a riconoscere che senza soldi il mito romantico dell'""""amore sublime"""" non è che un miraggio. Pubblicato nel 1873, il romanzo suscitò un'animatissima bagarre giornalistica e fu bersagliato come libro """"osceno"""": segno evidente delle forti opposizioni che il nuovo realismo incontrava nel clima morigerato dell'Italia postunitaria. Ma intanto il rumore sollevato dal perbenismo dei censori imponeva all'attenzione dei contemporanei il nome di un autore fino ad allora quasi sconosciuto."" -
L' aviazione italiana nella grande guerra
La vicenda dell'aviazione italiana va ben oltre la pur affascinante saga degli assi della caccia o il racconto di imprese diventate leggendarie come il raid dannunziano su Vienna che caratterizzarono gli anni del Primo conflitto mondiale. È una storia di uomini e di macchine in cui tecnologia e dottrina si rincorrono per creare una forza aerea bilanciata in tutte le componenti, in grado di svolgere al meglio i compiti nello scenario bellico. Mentre si delineavano le teorie sul bombardamento nell'ambito di un dibattito dottrinale che ebbe protagonisti d'eccezione come Douhet e Caproni, i comandi la utilizzarono alla luce di un concreto pragmatismo. L'azione dei bombardieri fu finalizzata a contrastare le capacità operative delle forze contrapposte, mentre la maggior parte delle squadriglie operava a diretto supporto delle forze di terra con compiti di ricognizione, osservazione, collegamento e attacco al suolo, sotto la protezione di una caccia le cui tattiche cominciavano a superare l'individualismo del cavaliere alato. -
Guerre fluviali. Le lotte fra Venezia e Milano nel XV secolo
Il confronto e la rivalità fra la Serenissima e il ducato di Milano hanno caratterizzato la storia dell'Italia settentrionale del XV secolo. L'una regina dei mari e l'altro signore dell'entroterra da sempre spinto verso l'Adriatico, hanno ingaggiato una dura lotta che non fu solo terrestre ma anche navale lungo il corso dei maggiori fiumi, come lo stesso Po, e nei laghi del Nord Italia. L'armata fluviale lombarda, che non è mai stata oggetto di particolare attenzione da parte degli storici navali, e degli studiosi del Quattrocento in generale, può al contrario gettare una nuova luce sul lungo conflitto combattuto fra le due città. Si trattò di una guerra a tutti gli effetti anche nautica, in virtù delle numerose, e documentate, azioni anfibie concluse da entrambi gli schieramenti. Sotto questo aspetto, lo scontro fra milanesi e veneziani assume una connotazione sorprendentemente moderna, fino ad oggi mai considerata. Le fonti consultate dall'autore si trovano nell'Archivio Storico del Comune di Pavia, città dove aveva sede la flotta, e nell'Archivio di Stato di Venezia, e consentono inoltre di conoscere le diverse tipologie delle imbarcazioni viscontee e le manovre tipiche degli scafi fluviali. -
Comaschi in guerra. Racconti di alpini al fronte
Memorie semplici e commoventi di Alpini che rievocano i tragici fatti delle campagne di Albania e Russia e della prigionia nei campi di lavoro tedeschi. Testimonianze di gente comune, ragazzi del 1919 o del 1921, quasi tutti contadini o artigiani, pastori nati sulle sponde del lago di Como all'ombra delle Prealpi. Gente ruvida, di poche parole, abituata alla fatica del lavoro, che nella follia della guerra ha saputo mantenere saldi i vincoli di amicizia e di solidarietà e che forse proprio per questo è riuscita a sopravvivere e a consegnare alle generazioni future una memoria che appartiene a tutti. -
Sogni perduti
Calciatore, pilota, politico e navigatore: sono le quattro vite che Luigi Martini, classe 1949, può dire di aver vissuto. Prima l'amore per il pallone iniziato un giorno per strada e i suoi trascorsi da terzino nella grande Lazio dell'allenatore Maestrelli, di Chinaglia, di D'Amico e di Wilson. Fatti inediti dentro lo spogliatoio e sul campo si alternano alla dimensione privata di dialogo con se stesso. Dopo la decisione di lasciare definitivamente il calcio, il volo e l'esperienza come pilota in tratte transcontinentali. In seguito la politica che lo vede eletto in Parlamento e infine il decisivo incontro con il mare che sarà un.altra sua forte passione e un amato compagno di vita. La storia di un uomo che ha conquistato la gloria su un campo di calcio, è stato sotto i riflettori della politica, ha solcato i cieli e i mari che, in modi diversi, mettono l'uomo di fronte a se stesso e al proprio coraggio. Ha vissuto, come tutti, vittorie e sconfitte perché non ha mai smesso di inseguire i propri sogni e, ancora oggi, allunga la mano verso nuovi orizzonti.