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Formiche (2023). Vol. 188: Chiesa viva ed emerita. Dibattito sull'identità e sul futuro di San Pietro
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Un paese dove andare in vacanza. Viaggio nel carattere degli italiani
L’autore, dopo aver definito la nozione di carattere nazionale, ripercorre le varie interpretazioni – spesso non prive di pregiudizi e stereotipi – che sono state enucleate sulla forma mentis dell’italiano medio, soprattutto dagli innumerevoli cultori del Grand Tour nella Penisola. Con approccio scevro da valutazioni morali, prova poi a delineare una propria congettura, una ipotesi di spiegazione dell'”essere italiano”. Secondo questa ipotesi, è connaturata nel modus agendi italico – come precipitato e frutto di secoli di storia – una spiccata e prevalente predisposizione per il momento esterno, esteriore, estetico, epiteliale dell’agire, a discapito dell’interiorità, della profondità e dell’introspezione riflessiva che conducono inevitabilmente all’inquietudine del vivere. Nell’italiano, il profilo superficiale, ciò che si vede ed è visto dagli altri, è comunque predominante rispetto alla modalità più incentrata sul fare e sul reale. Il sembrare fa premio sull’essere. L’autore poi esamina come tale paradigma comportamentale si riverberi in 5 fondamentali “settori” dell’esistenza: la famiglia, la strada, la religione, politica, la guerra. -
Pubblicità fa rima con identità
In copertina le cinque sagome capovolte di Mercurio, liberamente rielaborate dall’autrice utilizzando un marchio americano degli anni ‘30, rappresentano bene la filosofia e il tema dominante di questo libro. Sono, infatti, un riferimento simbolico alle 5W che stanno alla base di un buon nucleo informativo e, allo stesso tempo, alla divinità classica del commercio e della comunicazione. Il capovolgimento del simbolo alato è analizzato qui come una duplice chiave interpretativa dei messaggi della pubblicità. Primo perché, contrariamente a ciò che si pensa, la parola all’interno di slogan e spot non è finalizzata alla vendita, quanto a modificare la rappresentazione concettuale usuale che si ha della végétation d’objects della vita di tutti i giorni. Secondo perché, contrariamente a quanto accade nel giornalismo, il linguaggio della réclame riesce a comunicare solo grazie alla omissione, cancellazione, ridefinizione dei contorni delle classiche 5W, che reinventa e ricrea per una semiosi infinita di narrazione della quotidianità. In questo elaborato processo di costruzione e decostruzione di miti, il grado zero della parola pubblicitaria non è mai solo verbale, né referenziale, è di base un iconotesto e il suo dire passa attraverso una grammatica altra rispetto alla lingua comune. Né potrebbe essere diversamente: è facile oggi, fra tante iperboli e tanti effetti sensazionalistici, far roteare un Mercurio alato, ma non se a testa in giù! Per riuscirci bisogna essere particolarmente abili con parolibere, fantalinguaggio e “modi di ridire”. Il libro analizza e descrive un po’ di questi strani oggetti e svela un po’ di regole e segreti dei saltimbanchi dell’anima di ciascun consumatore. Si comincia qui con l’analisi delle prime e innovative iscrizioni luminose, “proiettate magari sulle nuvole e formate da multicolori lampadine elettriche, che si accendevano e si smorzavano a regolari intervalli sui tetti d’un fabbricato, come faro di porto”. Di lì alle “parolibere” o alle avventure di Marcovaldo, il passo sembra breve, ma non lo è. -
Mezzogiorno e Germania Est. Un confronto
Una delle tante espressioni secondo le quali il Mezzogiorno d'Italia sarebbe la chiave di volta per lo sviluppo dell'intero Paese è fatta risalire addirittura a Giuseppe Mazzini, il quale sembra che abbia detto o scritto: «L'Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà», espressione ripresa anche nel 2020 dal Ministro per il Sud e la coesione sociale in carica, senza citare peraltro la fonte. Altre, tra le tante più moderne, recitano così: «Il Sud è il tesoro nascosto dell'economia italiana e da questo dipende lo sviluppo del nostro paese», «Molto più che in passato, dal decollo del Sud può derivare una crescita sostenuta e duratura della intera nostra economia». Oppure: «Il Sud non può morire, perché se muore il Sud muore l'Italia». E ancora: «L'Italia non può crescere se non si risolve la questione meridionale». E, per finire: «Sud da problema a risorsa» oppure «Il Mezzogiorno d'Italia: chiave di rilancio per l'economia italiana?». E tante altre espressioni similari potrebbero essere riportate. Poi si scopre che nell'attualità, cioè nel 2022, si utilizzano ancora i soliti ""trucchi"""", come si vedrà in seguito, al fine di non ottemperare ai più elementari criteri, non per l'eliminazione, ma quanto meno per attenuare il divario Nord-Sud. Nel tanto decantato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ad esempio, si sarebbe dovuto riservare al Mezzogiorno almeno il 40% dei fondi. In realtà, nel documento di approvazione del PNRR italiano, il Consiglio dell'Ue nel Fascicolo interistituzionale n. 2021/0168 (NLE) dell'8 luglio 20219, relativo all'approvazione della valutazione del piano dell'Italia, ha indicato più volte il 37% quale quota dei fondi da destinare al Sud. Che poi, in concreto, tale aliquota non sia rispettata è altro discorso. Si scopre, però, tra l'altro, che le opere relative all'alta velocità/capacità, nonostante l'arretratezza del Mezzogiorno, attestata anche dall'Europa, non vengono considerate ai fini della quota dovuta al Mezzogiorno, perché non territorializzabili. Ed è veramente impressionante guardare attentamente la grafica al 2019 relativa ai collegamenti ferroviari tra i principali centri urbani dell'Ue. Da tale cartina si evince che Cristo (alias alta velocità) non è riuscito ad arrivare a Eboli13, bensì si è fermato a Napoli. Insomma, come di consuetudine, si proclamano misure in favore del Mezzogiorno che, in pratica, non lo sono o in misura ben minore del previsto. D'altronde, non è un fenomeno nuovo perché, come è stato dimostrato con numeri ben precisi, confortati peraltro dalla Corte dei Conti, si è sempre operato così e, in particolare, negli anni Ottanta. Per non parlare della stampa che fa da megafono ai proclami dei fondi stanziati in favore del Mezzogiorno, come accaduto, ad esempio, con gli ultimi ministri, senza poi verificarne l'effettiva spesa."" -
Ladri di biciclette. L'Italia occupata, la guerra civile 1943-1945, la memoria riluttante
Camuffare, distorcere, sorvolare, occultare: queste furono le parole d’ordine. Ladri di biciclette fu tratto da Vittorio De Sica e Cesare Zavattini dall’omonimo romanzo di Luigi Bartolini. Il film racconta nel 1948 la Roma affranta del dopoguerra, che con fatica, come tutta l’Italia, cerca di rinascere. Ma il romanzo narra di un furto avvenuto nel settembre 1944, quando la città, dopo quella nazista, subisce l’occupazione angloamericana. È il biennio della guerra di Mussolini perdura, la guerra che gli italiani non volevano. Il biennio della morte della Patria, della guerra civile, di chi combatte e di chi sta a guardare, dalla casa in collina di Cesare Pavese. Il tempo della sofferenza e dell’ambiguità. Scavare nelle riviste, nei diari, nelle memorie, nella cinematografia dell’epoca, aiuta a comprendere perché sia stato così difficile fare collettivamente i conti con quel passato. -
Leonardo Sciascia. Confessioni di un investigatore
Il mondo di Leonardo Sciascia è volutamente costellato da obbiettivi mancati da parte dei suoi investigatori, ma soprattutto da imprevisti e scoperte, in una narrazione che mette gli uni di fronte agli altri, vittime e carnefici, desiderio di giustizia e cattiva lettura della storia, in definitiva alcuni dei fondamenti (sia pure mobili) della nostra contemporaneità. Si realizza così il metodo di Sciascia che nasce dalla scrittura come piacere dell’investigazione. Questo libro attraversa alcuni dei sentieri meno battuti in un bosco infestato tanto da mostri e fantasmi quanto popolato da passioni e da quelle verità che per Leonardo Sciascia partono dalla letteratura e ritornano alla letteratura, avamposto concreto d’ogni umana aspirazione. -
Scritti dalla città d’utopia
Gabriele Centineo (Acireale 1942 – Catania 2017), ha studiato e insegnato Chimica all'Università di Catania, e ha suddiviso i suoi interessi fra la scienza e la politica, studiando tuttavia accanitamente anche la storia e le culture del Movimento Operaio e del proletariato. Nell'attività e nell'impegno politico ha militato in successione in varie formazioni politiche, dal PSI al PSIUP, dal PdUP a Democrazia Proletaria e infine in Rifondazione Comunista. Costante l'impegno anche nel movimento sindacale (CGIL) e ancora nel pacifismo, nell'ambientalismo, nella lotta alla mafia, nell'analisi delle istituzioni e degli aggregati di potere. Non ha mai ricoperto alcuna carica pubblica, nonostante la lunga militanza politica. Ha prodotto un numero sterminato ma imprecisabile di interventi e documenti politici nelle più svariate circostanze e sulle più svariate materie, mai raccolti né conservati. Gli scritti su «Città d'Utopia» sono fra i pochi rimasti a testimoniare la sua attività, e perciò i più preziosi. -
Ti ho vista che ridevi
Negli anni ’60 un’emigrazione individuale femminile raggiunge dal Sud il territorio delle Langhe, che le contadine stanno abbandonando per trovare la propria emancipazione nelle città. È un’emigrazione matrimoniale, che porta le “calabrotte” all’impatto con una lingua e un sistema di relazioni sociali differenti da quelli dei paesi d’origine. Ti ho vista che ridevi racconta una di queste storie. Dora è costretta ad emigrare da Riace per sposare un contadino delle Langhe e lascia alle cure della sorella il figlio che non doveva nascere. Quando scoprirà la verità, Luigi si metterà alla ricerca delle origini, della propria madre, dell’autenticità della propria biografia. Sarà un bacialé, un ruffiano che combinava questi matrimoni, il mediatore narrativo tra le pagine calabresi e i capitoli ambientati in Piemonte, dove Luigi cerca la propria madre naturale e incrocia una catena di figure femminili che da Dora conduce alla figlia, alla nipote militante No Tav e quindi ad una profuga siriana. Un romanzo corale, nel quale ciascun personaggio attraversa la propria solitudine scoprendo il senso della sua vicenda nella relazione con l’altro. Come scrive Carlo Petrini nella Prefazione: sono sempre gli altri che ci salvano. -
Formiche (2023). Vol. 189
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Storie di scienza e società. Pensare sociologicamente nell'era delle tecnoscienze
L’idea che la scienza sia unica, oggettiva e determinata non funziona. Così come quella che ci sia quindi un unico metodo scientifico. La sua storia è infatti ricca anche di errori, scoperte casuali, ripensamenti e perfino qualche tentativo di truffa. Scienza e società seguono strade parallele; una determina la direzione dell’altra, su un percorso che, fin qui, ci ha portati alle soglie dell’ibridazione uomo-macchina. Dove stiamo andando? È l’unico futuro possibile? Che società stiamo costruendo per le generazioni future? -
Regioni, cosa non sappiamo. Serve più autonomia, più coesione o più efficienza?
È tornato centrale nel dibattito pubblico il regionalismo differenziato: una questione cruciale per gli esiti che potrà produrre sulla coesione politica, sociale ed economica di un Paese nel quale il dualismo territoriale Nord/Sud non è mai stato superato. La questione merita, per questo, molta cautela: occorre prestare attenzione, da un lato, a non demonizzare quel diritto alle diversità che il riconoscimento costituzionale delle autonomie comporta e, dall’altro, a non sottovalutare i rischi di disgregazione sociale che un percorso non governato verso l’autonomia differenziata potrebbe implicare. Prima di avviare quel percorso, pertanto, sarebbe ragionevole preoccuparsi di conoscere la macchina amministrativa che dovrà affrontarlo. L’Italia non è nuova all’avvio improvvisato e approssimativo di processi di cambiamento che, pur sostenibili sulla carta, non risultano tali in termini di praticabilità istituzionale e organizzativa. Serve ora – prima dell’approvazione di una maggiore autonomia, e non dopo – la radiografia comparata delle Regioni italiane, non tanto in termini di politiche intraprese, quanto di buon funzionamento della macchina amministrativa e della sua sostenibilità ESG, misurati in termini di capacità di bilancio, di governance, di gestione del personale, di qualità dei servizi erogati, di integrità degli appalti, di impatto ambientale. Questo libro offre esattamente quella radiografia: analizza, infatti, in chiave comparata i dati pubblicati dalle Regioni, attraverso l’Indice di Capacità Amministrativa. I risultati dell’analisi confermano, in primis, che il divario tra Nord e Sud non è, purtroppo, un luogo comune. È un divario, innanzitutto, tra Regioni ricche e Regioni povere, prima ancora che tra diverse collocazioni geografiche, ma soprattutto è un divario tra Regioni capaci di amministrare la macchina pubblica e Regioni che lo sono poco, se non molto poco. I dati rilevati raccontano anche che, su quel divario, non sembra incidere in modo decisivo l’autonomia statutaria vigente per alcune Regioni italiane, contrariamente a quanto comunemente si sente affermare. Le Regioni con migliore capacità amministrativa, infatti, non sono quelle a statuto speciale, ma quelle a statuto ordinario e, in primis, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Lombardia. Anche tra le Regioni del Sud risulta essere più accountable e performante la Puglia, Regione a statuto ordinario, rispetto alla Sicilia, Regione a statuto speciale. Prefazione di Nicola De Michelis. -
Dialoghetti di uomini e di dei
«Per sapere che qualcosa è relativo occorre intendere che cos'è l'assoluto. Come per sapere che cos'è la storia bisogna conoscere l'eterno». Le domande fondamentali degli esseri umani e le risposte decisive delle narrazioni all'interno delle quali siamo stati educati e cresciuti si confrontano in questi Dialoghetti di uomini e di dei. Il bene e il male, il destino e l'ideologia, la libertà e la fede si affrontano dando forma nuova a storie e personaggi noti. -
Stanislao Lista. La scultura verista al castello di Corigliano Calabro. Ediz. illustrata
Il saggio di Antonio Aprelino ci accompagna alla riscoperta dell'arte verista di Stanislao Lista, «un pittore diventato scultore», offrendoci l'occasione di guardare alla sua vasta produzione artistica e alle sue capacità di educatore secondo un punto di vista inconsueto e rivelatore della sua profonda religiosità che «nello stato celibe si era sposato alla pura arte cristiana». -
Narrarsi altrove. Viaggio tra i cimeli e i luoghi dell'anima. Ediz. bilingue
«…Proprio per l'architettura a più livelli, il progetto realizzato da questo libro è ambizioso e innovativo. Le narrazioni diasporiche diventano qui generatrici di scritture che si influenzano e si richiamano a vicenda, come variazioni esecutive che confluiscono in un'orchestrazione polifonica…» (Margherita Ganeri) -
Il cloud del lavoro 2023-2024
Il Cloud del lavoro ha l'ambizione di porsi come una nuova, aggiornata, bussola per orientarsi sul mercato del lavoro. Con l'obiettivo di offrire coordinate puntuali su regole, flessibilità, politiche attive, servizi per l'impiego, Agenzie per il lavoro, dati, formazione, competenze, welfare, relazioni industriali, digitalizzazione, intelligenza artificiale e prospettive del mercato del lavoro tra 2021 e 2022. A realizzare la work map hanno contribuito esperti e manager delle Agenzie, giuslavoristi, economisti, rappresentanti istituzionali e sindacali, ministri, ex ministri e dirigenti pubblici. -
Mondi «altri» e letterature romanze e orientali
Dopo i Quaderni dedicati all’alterità in testi medievali (n. 1), a storie di incesto con particolare riferimento all’Apollonio di Tiro (n. 2), alla cornice narrativa (n. 3), il IV tratta della produzione letteraria nella quale irrompe la rappresentazione di “mondi altri”: un “modo” di lunga e larga fortuna. Il Quaderno prevede un’Introduzione (Antonio Pioletti) che traccia le principali linee storiografiche che si sono confrontate sull’argomento; a proposito dei viaggi nell’aldilà, la questione dei rapporti fra la Divina Commedia e il Libro della Scala (Antonio Pioletti); un’ampia panoramica della “topica” del meraviglioso nel romanzo francese medievale (Martina Di Febo); fantastico e metamorfosi nella Mille e una notte (Mirella Cassarino); una disamina della funzione narrativa di “meraviglie ecfrastiche” nei libros de caballerías (Gaetano Lalomia); l’invisibile nell’esperienza delle mistiche medievali (Eliana Creazzo); i mondi altri nel multiverso dell’Orlando Furioso (Ottavia Branchina). Chiude il Quaderno una bibliografia generale sull’argomento (Ottavia Branchina). -
Giochi d'amore e d'altro. Esercizi di realismo onirico. L'opera poetica 1956-2022
«Io scrivo delle poesie, le ho sempre scritte, perché la poesia per me è una delle forme attraverso le quali si possono declinare i sentimenti universali dell’amore, del dolore, della nostalgia. Perché penso che noi non possiamo essere ingabbiati dalle parole ma le parole ci servono per trascendere la nostra realtà, per uscire fuori per poi ritornare dentro. […] Penso che l’antropologia non sia solo scienza, sia anche arte, letteratura. Considero il fare poesia una capacità di testimoniare una verità ancora più profonda». Luigi M. Lombardi Satriani (Intervista di Gianluca Martini, febbraio 2021) -
Istituzioni del federalismo. Rivista di studi giuridici e politici (2022). Vol. 4: Ambiente e Costituzione
La pubblicazione, a carattere trimestrale, ospita contributi sulle autonomie territoriali di taglio multidisciplinare, seppure con una naturale preferenza per l'ambito giuridico-politico. -
Amica Sofia Magazine (2023). Vol. 1
La rivista è uno strumento di ricerca per la filosofia proposta nei contesti dove la filosofia non è ancora arrivata, dalla Scuola Primaria agli Istituti tecnici. Svolge la sua ricerca nella scuola stessa e nell'Università. Si propone sempre di essere la voce di molti maestri che ragionano con i bambini in maniera complessa, sperimentando la strada della filosofia attraverso la domanda, senza per questo stabilirne dei canoni specialistici. La rivista pubblica esperienze di maestri che già attuano la filosofia nelle loro classi e raccolgono i pensieri e le domande dei bambini. Inoltre cerca di essere uno strumento critico in questo settore, dando consigli bibliografici nelle sezioni ""Recensioni e Ferri del Mestiere"""". Un'ampia sezione è dedicata alla filosofia civile, che indaga il pensiero nei luoghi più difficili dell'esistenza: carceri, ospedali… Amica Sofia, lungo la strada delle pratiche filosofiche, mantiene sempre il confronto con la ricerca che in questo settore viene svolta all'estero in una sezione ad essa dedicata."" -
Formiche (2023). Vol. 190: Open Science. A che gioco gioca la scienza
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus.