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Dell'origine e dei progressi dell'Istituto delle scienze di Bologna, di Giuseppe Gaetano Bolletti
L’opera del Bolletti, amabile dimostratore delle meraviglie settecentesche dell’Istituto, ha meriti singolari. Più volte ristampata, resta ancor oggi, un modello di piacevole, intelligente divulgazione con le attraenti registrazioni di cose, monumenti, fenomeni e personaggi che hanno segnato la grande stagione dell’Istituito e sono all’origine dei musei bolognesi, civici ed universitari. Tutte le scienze e l’arte del Settecento sono rappresentate come in un teatro con una regia che mostra apparati, strumenti, laboratori, gli esercizi della ricerca e la pratica didattica. L’operetta, già diffusa nel 1977, ha segnato l’avvio degli studi sulle collezioni dell’Istituto delle Scienze, modernissimo argomento e progetto museografico per l’Università del Centenario. -
Discorso di Giosuè Carducci per l'8º centenario
Così alta, così solenne, così pura nella sua forma classica è la prosa di questo discorso del Carducci (ma è poi davvero un discorso? O non è piuttosto, come ritenne anche il Croce, una delle più grandi e complesse Odi barbare del maestro bolognese all’apice della sua gloria? Un’ode straordinaria ed inimitabile che opera il miracolo di trasferire nella ieratica castità delle linee dei bassorilievi medievali dell’Antelami l’aerea eleganza delle figura di Fidia dei fregi del Partenone? Un’ode che solo è sorella alla sublime Ode on a Grecian Urn di John Keats? Da esser divenuta, essa ed essa sola, (ma come avrebbe potuto mai se fosse stata davvero “prosa” e non canto e non poesia epica?) il sigillo, incontestato ed incontestabile, dell’VIII Centenario dello Studio bolognese. -
Città e territori della cultura
La città è Cesena. Ma potrebbe trattarsi di una qualsiasi media o piccola città italiana, con la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni. E, soprattutto, con i suoi problemi legati al recupero del patrimonio edilizio esistente, alla rivitalizzazione degli spazi per la cultura e lo spettacolo, alla programmazione di coerenti politiche di piano e di progetto in grado di rispondere alle esigenze in continua mutazione della gente. I territori della cultura sono quelli che si aprono e si espandono a cerchi concentrici sempre più ampi attorno al tema della città: la scuola, il museo, i beni artistici, le strutture paesaggistiche, le risorse ambientali, fino ad abbracciare alcune aree di confine, come il teatro, il cinema, la fotografia, la letteratura, la musica, l’antropologia. I testi che compaiono in questo libro sono nati in tempi diversi e momenti diversi ma la tensione che li guida e li unisce appare sempre la stessa: analizzare e misurare nel concreto dell’attività politico-amministrativa le posizioni teoriche relative alla formazione e trasformazione della città in rapporto ai luoghi e agli eventi culturali. Come afferma P.L. Cervellati:“la lettura di questi testi occasionali, ma non troppo, diventa avvincente esperienza di un progetto che con passione Conti ha segnato in tutti questi anni in cui è stato assessore alla cultura. Ha progettato la magnificenza della sua città”. -
Le valutazioni aziendali ordinarie. Vol. 1: Le immobilizzazioni.
Le valutazioni ordinarie sono quelle che sottintendono alla formazione del bilancio d’esercizio: esse si distinguono da tutte le altre per la peculiarità del loro fine conoscitivo, che individuiamo nella stima del risultato economico di periodo e del connesso capitale di funzionamento. Proprio la subordinazione della conoscenza di quest’ultimo a quella del reddito attribuibile all’esercizio costituisce il filo conduttore del presente lavoro. -
Grr... Grammelot. Parlare senza parole dai primi balbettii al Grammelot di Dario Fo
Il grammelot è un linguaggio teatrale inarticolato fatto di suoni piuttosto che di parole. Si tratta di un'espressione confusa, un gioco linguistico che prende forma imitando le sonorità di una lingua deformandole. Può essere usato in tutti i tipi di spettacolo, ma si presta soprattutto alla parodia e alla caricatura, quindi al genere comico. Lo studio dei linguaggi confusi, espressioni vocali a mezza strada tra segno e lingua, ha interessato la storia del pensiero ancor prima di Aristotele, per arrivare fino ai linguisti e agli psichiatri dei nostri giorni. I linguaggi confusi possono essere trasgressioni alle regole della lingua, ma possono anche situarsi ai limiti della razionalità, come avviene in alcune glossolalie mistiche o patologiche. -
Valutatori per l'accreditamento. L'avvio di un percorso di formazione
Il D.P.R. del 14.1.1997 demanda alle Regioni, fatti salvi alcuni vincoli e princ?pi, il compito di individuare strumenti, metodologie e contenuti per l’accreditamento istituzionale. Occorre, pertanto, che le Regioni si dotino, tra l’altro, delle competenze dei valutatori, di persone cio? in grado di utilizzare gli strumenti elaborati, di applicare le metodologie, di riscontrare i requisiti qualitativi richiesti. Il contenuto di questo “Quaderno Qualità” d? riscontro di un percorso sperimentale realizzato nella Regione Emilia-Romagna per avviare la formazione di valutatori capaci di utilizzare in modo appropriato il modello di riferimento disegnato nella Regione Emilia-Romagna per l’accreditamento istituzionale. -
Scritti sulle arti
IndicePremessaIntroduzioneDiscorso sulle scienze e sulle artiPrefazione al “Narciso Lettera a D’Alembert sugli spettacoli Sull’imitazione teatraleSaggio sull’origine delle lingueL’origine della melodiaDizionario di musica (Antologia) -
L' opera dell'arte. Vol. 2: La relazione estetica.
Come muta il nostro modo di rapportarci volta a volta con un ciottolo di fiume, un paesaggio, un arte-fatto (mettiamo: uno scolabottiglie), un’opera come la Venere di Milo? Può la riflessione teorica sull’arte garantire nella relazione estetica la distinzione fra due pianti, uno genericamente estetico; e l’altro specificamente artistico? E può farlo, alla fine, abbandonando legittimamente la domanda essenzialistica del che cosa ? (l’arte) per dislocarsi sul terreno funzionale del quando? (o magari del come?). Contro ogni oggettivismo volto a ricercare nell’opera in quanto tale i fattori della sua bellezza e artisticità, Gérard Genette adotta una prospettivateorica rigorosamente soggettivistica: non è l’oggetto che rende estetica la relazione, ma la relazione che rende estetico l’oggetto. Ci sono diversi modi di fruire di un oggetto estetico a seconda che il suo valore aspettuale produca semplicemente un’attenzione e un apprezzamento soggettivi e mutevoli (mi piace, è bello) ovvero che si riconosca in esso (a torto o a ragione) anche una candidatura (intenzionale) a essere apprezzato come opera fra le opere (d’arte). In specifico, la ricezione di un’opera d’arte non potrà che essere modulata anche da una complessa trama di variabili di tipo storico e culturale. Il titolo principale, l’Opera dell’arte, sta dunque a designare, ambiziosamente, l’operare dell’opera d’arte spessa, un operare (è questa la funzione artistica) che agli occhi del fruitore sembrerà oggettivamente motivato, ma che dal punto di vista della teoria estetica, risulterà tanto più libero, rischioso, piacevole, quanto più sarà restituito alla sua autentica dimensione soggettivistica. -
Civiltà e popoli del Mediterraneo. Immagini e pregiudizi
INDICE: Anselmo Cassani – Domenico Felice; Premessa. / Giovanni Giorgini; L’invenzione del “barbaro”. / Mauro Pesce; Cassiodoro e gli Ebrei: provvedimenti politici e riflessione teologica. Dalle “Variae” al “Commento ai Salmi”. / Giovanni Carlo Sonnino; Cultura ebraica, filosofia greca e mondo islamico nell’opera di Shelomoh Ibn Gabirol. / Augusto Illuminati; Avventure di Averroe’. / Saverio Campanini; Talmudisti e cabbalisti: un’immagine dell’ebraismo alle origini della qabbalah cristiana. / Maurice Olender; L’Europa, ovvero come sfuggire a Babele?. / Domenico Felice; Imperi e Stati del Mediterraneo nell’ “Esprit des lois” di Montesquieu. / Giovanni Paoletti; La vertigine del passato. Tre critici dell’imitazione giacobina degli antichi (1795-1798): Volney, Mme de Stael, Chateaubriand. / Roger Arnaldez; Renan e l’Islam. / Andrea Orsucci; Ariani, Indogermani, stirpi mediterranee: Aspetti del dibattito sulle razze europee (1870-1914). / Robert S. Wistrich; Lazare, Zola, Clemenceau: tre voci di dreyfusardi sulla questione ebraica. -
La mediazione educativa. «Mediatori culturali» tra uguaglianza e differenza
Mediazione si avvia a diventare la parola chiave sul tema dell’integrazione degli immigrati recenti e delle minoranze etnico culturali nel nostro paese. Da quando anche le istituzioni hanno fatto propria più la denominazione che la pratica della mediazione culturale si pone con impellenza crescente la necessità di un approfondimento teoretico della pratica della mediazione interculturale in ambito educativo. In questo volume la nozione di mediazione viene esplorata alla luce dell’approccio fenomenologico in pedagogia a partire dall’analisi della situazione britannica in relazione ai problemi dell’educazione multiculturale. Su questa base viene tracciato un profilo critico della professione di mediatore culturale in contesti educativi, anche sulla base di una ricerca empirica di tipo biografico, definendone competenze, funzioni, percorsi formativi. Corredato da una ricca bibliografia e da un accurato indice analitico, il volume si rivolge non soltanto agli studenti di Scienze dell’educazione, ma anche a quanti lavorano nella scuola o sul territorio nei servizi socio educativi. -
Statistica (1998). Vol. 1
SOMMARIO: Smoothing methods for short-term trend analysis: cubic splines and Henderson filtersEstela Bee Dagum, Antonella CapitanioAnalisi econometrica della produzione di servizi turistici nell’Unione EuropeaAttilio Gardini, Marzia FreoSTREP: un modello di previsione dei flussi turistici internazionali per regioneCarlo Carraro, Mara ManenteI consumi di beni e servizi turistici delle famiglie italianeCristina BerniniOn purchasing power parities calculation at the basic heading levelGuido Ferrari, Marco RianiEsistenza e convergenza di distribuzioni di probabilità simmetriche discrete con momenti assegnatiAldo TaglianiPower comparison of some tests for testing change pointM. Ishaq Bhatti, Jinglong Wang -
Una corporazione per il potere. Il notariato a Bologna in età comunale
Fonti primarie per le ricerche di storia medievale dal secolo XII in avanti sono, tra i testi scritti, i documenti prodotti dai notai: quelli redatti su richiesta e per interesse dei privati e quelli compilati, in qualità di cancellieri, segretari e simili, a testimonianza dell’attività dei vari uffici pubblici. La nonoscenza sia del processo di formazione di tali documenti dagli iniziali appunti alla ricezione degli atti in pubblici archivi o registri, sia delle normative che regolavano la formazione culturale, l’accesso alla professione, l’organizzazione corporativa, il controllo dell’attività professionale e societaria dei notai costituiscono altrettanti elementi essenziali per l’interpretazione e la complessiva valutazione dei documenti da essi prodotti. I saggi qui raccolti esaminano temi connessi a tali elementi, sulla base della vicenda del notariato nella città di Bologna. E’ questo un punto di osservazione particolarmente significativo, in quanto consente di cogliere i rapporti e i reciproci influssi che legarono il notariato non solo alla più caratteristica organizzazione politica dell’autonomia cittadina (il comune) ma anche alla prima grande organizzazione della ricerca culturale-universitaria (lo Studio bolognese, da Irnerio ad Accursio). Nacquero infatti in Bologna nel corso del secolo XIII i grandi trattati di scienza e pratica notarile, tra i quali la “Summa totius artis notarie” di Rolandino, fondamentale testo di riferimento per la formazione culturale di gran parte dei notai italiani ed europei a tutto il secolo XVIII. -
Introduzione all'informatica
INDICE: PARTE PRIMA: L’ELABORATORE ELETTRONICO 1-L’elaboratore elettronico quale macchina multifunzionale.2-La macchina di von Neumann.3-Programmi e linguaggi di programmazione.4-Il sitema binario.5-Rappresentazione di istruzioni e dati con il sitema binario.PARTE SECONDA: HARDWARE 1-L’hardware.2- L’unità centrale. 3-Le unità periferiche. 4-Le prestazioni di un calcolatore. 5-Le reti di un calcolatore 6-L’evoluzione del computer. PARTE TERZA: SOFTWARE 1-Il software. 2-Il software di base. 3-Gli ambienti di esecuzione e gli ambienti di sviluppo. 4-Il software applicativo. 5-Programmi “traduttori” 6-Il file. 7-Le partizioni di un disco (directory) -
Biotecnologie delle colture frutticole
INDICE: Nascita di una disciplina./Biotecnologie frutticole: basi conoscitive e applicazioni nel miglioramentogenetico, nella propagazione e nella transgenosi./Morfogenesi in vitro./ Colturecellulari./ Colture di ovari e di antere per l’ottenimento di aploidi nellespecie arboree./ Variabilità somaclonale./ Selezione precoce in vitro./Protoplasti e fusione somatica./ Marcatori biochimici: gli isoenzimi./ Imarcatori molecolari./ I microsatelliti./ Utilizzo dei marcatori./ Selezioneprecoce assistita con marcatori./ Isolamento dei geni./ Analisi dell’RNAmessaggero ed espressione genetica./ Analisi molecolari delle proteine e deglienzimi./ Trasferimento genetico a piante da frutto./ Acquisizione di resistenzee miglioramento di spece arboree per via transgenica. -
Mechthild von Magdeburg. Poesia e scrittura
Questo studio ha principalmente per oggetto la scrittura di Mechthild von Magdeburg, più conosciuta come Matilde di Magdeburgo che vissse nel XIII secolo. La sua scrittura intensa, ricca di metafore e intercalata da versi, ebbe una notevole influenza sulla poesia barocca tedesca. -
L' opera dell'arte. Vol. 1: Immanenza e trascendenza.
In che cosa “consiste” propriamente un’opera d’arte? E in quali modi essa può “trascendere” i limiti del suo stesso consistere oggettuale? E come eventualmente varia tale consistere e il suo “manifestarsi” a seconda che si tratti della Gioconda (oggetto “materiale” unico), del Pensatore di Rodin (scultura bronzea prodotta in più esemplari teoricamente “identici e intercambiabili”), di una performance jazzistica alla Charlie Parker (atto irripetibile), della Certosa di Parma di Stendhal (oggetto “ideale”), della Scultura invisibile di Oldenburg (operazione “concettuale”), e così di seguito.Attraverso una straordinaria serie di analisi ed esemplificazioni condotte con lucidità teorica e rigore tassonomico, Genetteprospetta una duplicità di fondo che caratterizza i “modi di esistenza” delle opere d’arte, ovvero la loro Immanenza (ciò in cui“consistono”, appunto) e la loro Trascendenza (ciò che in qualunque forma “travalica” tale consistere per aprirsi, infine,alla funzione “operale” delle opere stesse, ossia al loro agire). A sua volta il “modo d’immanenza” si presenta articolato in dueregimi alternativi, il regime autobiografico (tipico di un oggetto materiale come la Gioconda) o il regime allografico (tipico di unoggetto ideale come la Certosa) – la terminologia qui è mediata da Nelson Goodman con il quale Genette instaura un confrontoserratissimo. Il “modo di trascendenza”, invece, introduce già ai contenuti trattati nel secondo dei due volumi di cui si costituiscela presente Opera dell’Arte genettiana (sottotitolato, significativamente, La relazione estetica, Clueb 1998). -
Epistemologia della formazione
La formazione è quasi un'emergenza nella società attuale, invade il campo del discorso e delle pratiche educative. Formazione iniziale, continua, in breve permanente. La formazione si insinua tra ""istruzione"""", """"educazione"""", """"insegnamento"""", """"apprendimento"""" e pone la necessità di una rifondazione del sapere delle scienze dell'educazione. Nel volume ci si chiede: si possono isolare le caratteristiche di problematica formativa? Come sviluppare questa problematica secondo un modello logico? Quali risposte si possono trarre dalla tradizione filosofica che arriva a Weber e Bachelard?"" -
La patria, l'amore, la guerra. Lettere e scritti (1911-1919)
La ricerca storiograficamente in atto su più campi in tema di “identità nazionale” non pu? astenersi dal fare i conti anche con la figura inattuale dell’eroe. Di Fulceri Paulucci di Calboli (1893-1919), figlio di un diplomatico -il marchese Raniero, difensore degli emigrati italiani e della causa dreyfusiana- hanno scritto in passato tra gli altri Giuseppe Prezzolini, Adolfo Omodeo, Ada Negri, Gioacchino Volpe. Leggere oggi, a distanza di ottant’anni dalla fine della Grande Guerra, una testimonianza inedita e preziosa come quella contenuta in questo libro, in cui un eroe parla in diretta, mettendo in campo le sue certezze, la sua passione e la sua stessa vita, ci consente, per dirla con Tommaso Gallarati Scotti, cugino di Fulceri, di “vedere le cose da lontano” e misurarle. -
Doppia fucilazione
I fatti si dividono in due classi: quelli che hanno grande spazio sui media e quelli che scompaiono rapidamente. L'autore, trovatosi direttamente dentro questi fatti secondari, se ne è fatto testimone privilegiato. Ha cercato di ritagliare i protagonisti di quella storia, di dargli corpo, volto, di ricostruirne con tutti i particolari le vicende, i sentimenti: e le sue cronache sono diventate dei racconti. -
La matricola-Die Matrikel 1573-1602, 1707-1727
Nel 1888 venivano pubblicati a Berlino, sotto la direzione di Theodor Mommsen, gli “Annali” della nazione germanica di Bologna. Dopo oltre un secolo il progetto di pubblicare le fonti principali prodotto dalla nazione germanica presso l’Università di Bologna è stato ripreso per impulso della medesima Università e dell’istituto di cultura germanica di Bologna, con il sostegno della Hermann und Elise Geborene Heckmann Wentzel-Stiftung dell’Accademia delle scienze di Berlino. Il progetto è articolato in tre volumi che comprendono l’edizione dei principali codici rimasti finora inediti: la matricola (1573-1602, 1707-1727), gli Annali (due tomi, relativi agli anni 1595-1619, per il primo tomo, e 1640-1674 per il secondo) ed un volume di saggi storiografici che affronteranno molteplici aspetti della presenza e dell’attività della nazione germanica presso lo Studium bolognese. I volumi degli Annali saranno affiancati da un CD-Rom con l’edizione dei Libri armorum della nazione. Avvalendosi dei documenti qui editi per la prima volta, gli studiosi potranno disporre di testimonianze di grande importanza per conoscere la struttura organizzativa della nazione germanica che fu attiva presso lo Studio bolognese per più di cinque secoli: le sue magistrature, i cerimoniali adottati nelle varie circostanze, i rapporti fra i membri della comunità studentesca e l’ambiente cittadino, la difesa ostinata dei propri privilegi contro la tendenza delle autorità politiche di comprimere l’autonomia, le relazioni con il mondo accademico e la formazione intellettuale di giovani provenienti dai territori dell’Impero germanico in un’età contrassegnata da forti conflitti religiosi, politici e culturali.