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La giustizia amministrativa in Asia orientale
Il volume analizza la diffusione dei modelli occidentali di giurisdizione amministrativa nell'estremo Oriente, facendo altresì riferimento alla più recente emersione della tutela giurisdizionale nei confronti della pubblica amministrazione nei Paesi socialisti dell'Asia dell'Est. Il quadro ricostruttivo ed il conseguente ri-orientamento sistemologico seguono le linee del ""trapianto"""" dei sistemi esogeni di giustizia amministrativa, i quali interagiscono con il tessuto normativo originario dei Paesi nei quali si verifica la recezione, dando vita a molteplici ibridismi istituzionali. L'esame comparativo, finalizzato all'individuazione di idonei criteri di raggruppamento dei sistemi estasiatici di contenzioso amministrativo, considera sia modelli a diritto amministrativo differenziato che modelli a diritto comune."" -
Natura umana e libertà in bioetica
Sono raccolti in questo volume i principali articoli dell'autore sui soggetti di diritto naturale e sul loro rispetto da parte della comunità scientifica, degli operatori sanitari e della civiltà del diritto; rispetto verso cui ci porta l'uso rigoroso del limite ontologico della libertà, dal quale è scaturito il titolo del volume, ""Natura umana e libertà in bioetica""""."" -
Lezioni
Anche per l'anno accademico 2009-2010 si assolve all'impegno, assunto per gli anni accademici precedenti, di affidare alle stampe le lezioni tenute nell'ambito del Corso di perfezionamento in Amministrazione e Finanza degli enti locali, istituito presso il Dipartimento di Diritto Amministrativo e Scienza dell'Amministrazione ""U. Forti"""" della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Federico II di Napoli. Si è valutato importante pubblicare il complesso delle lezioni tenute da autorevoli cultori dell'ordinamento degli enti locali, consapevoli che una tale conoscenza, ancorché esposta in termini squisitamente tecnico-giuridici, costituisce comunque l'ineliminabile apporto per la maturazione di un codice comportamentale del cittadino, inserito nel tumultuoso clima delle società locali, anche al fine di formulare l'indirizzo cui informare il quotidiano rapporto con le istituzioni e di sollecitare l'intensificazione e/o il consolidamento di questi menzionati rapporti."" -
Il diritto penale della medicina nella giurisprudenza dei legittimità (2004-2010). Con CD-ROM
L'opera si offre come una raccolta completa e sistematica della giurisprudenza di legittimità nel periodo 2004-2010 nella materia del diritto penale della medicina. Tutte le sentenze, comprensive della motivazione per esteso, sono state raccolte nel CD-Rom allegato al volume. Esse sono state riprodotte in modo da consentire la ricerca testuale dei lemmi di interesse. Ciascuna pronuncia è preceduta da un lemmario, che ne facilita la consultazione, nonché dalle eventuali massime estrapolabili dalla singola motivazione. Queste ultime sono conformi, ove disponibili, alle massime reperibili nel Massimario Ufficiale della Cassazione e, ove edite, alla versione redazionale offertane dalla rivista. Per il resto, sono state confezionate da quanti hanno collaborato all'opera. Nelle pagine del presente volume sono state raggruppate le massime per argomenti, al fine di agevolare l'utente nella ricerca. Un'ulteriore modalità di ricerca ""guidata"""" è offerta dai Lemmari dei termini giuridici e medici, che rimandano alle singole sentenze, consentendo di raggrupparle in ragione di specifiche problematiche giuridiche e contesti operativi."" -
La «consumazione» del potere d'impugnazione
Il cd. principio di consumazione dell'impugnazione non ha mai costituito oggetto di un lavoro monografico, nonostante il suo notevole impatto pratico. Sul piano positivo, la consumazione consegue esclusivamente alla dichiarazione d'inammissibilità o improcedibilità dell'impugnazione. Nella dominante interpretazione, tuttavia, essa ha conosciuto una diffusione che va ben oltre la formulazione letterale delle norme che la prevedono, assurgendo, per l'appunto, a vero e proprio principio generale, applicabile, in quanto tale, a qualunque modalità di esercizio del potere d'impugnare: basti pensare al divieto di dedurre nuovi motivi d'impugnazione, che la giurisprudenza è solita giustificare facendo leva proprio sulla consunzione del potere di gravame. Il fine del presente studio è quello di saggiare non soltanto l'effettiva consistenza positiva del principio di consumazione, ma anche la sua compatibilità con i valori costituzionali del giusto processo. -
Acquisti e proprietà nell'interesse del mandante
Una recente giurisprudenza della Cassazione e un parimenti recente dibattito orientato quest'ultimo a verificare le attitudini del mandato in raffronto a figure a esso considerate affini - hanno ricondotto all'attualità la tematica classica, già oggetto di ampie e vivaci discussioni nella seconda metà del secolo scorso, della efficacia degli atti di acquisto compiuti dal mandatario e della conseguente configurazione della situazione giuridica ad esso, mandatario, ascrivibile. A fronte di ciò, si rende necessaria una nuova riflessione. -
Cittadinanza digitale e legalità in terra di lavoro
Dalla cittadinanza tradizionale al multiculturalismo della cittadinanza cosmopolita, dalla legalità alla giustizia, dalla partecipazione alla comunità libera dalle mafie, per un nuovo umanesimo nonviolento capace di fare della dignità e del cammino verso la reciprocità un linguaggio comune. Le risposte politiche delle istituzioni insufficienti all'attivismo civico e alla stessa cittadinanza digitale, dimostrano quanto si sia lontani dall'aver concepito una vera apertura alla cittadinanza democratica. La sfida è prendere sul serio le varie istanze partecipative e garantire non soltanto diritti politici e i diritti civili, ma in particolar modo l'autonomia dei soggetti. I moderni strumenti tecnologici e informatici consentono di realizzare un costruttivo progetto di ascolto e di partecipazione in linea con le attese della comunità civile e responsabile. In sostanza, all'interno di un nuovo quadro di rapporti tra utenti e PA, si tratta di individuare come le istituzioni si possano aprire a un'effettiva partecipazione dei cittadini. -
Le «tecniche cognitive» nei contratti di intermediazione finanziaria
Da tempo la dottrina giuridica e la giurisprudenza hanno sottolineato l'esigenza di improntare il rapporto tra intermediari finanziari e clientela a logiche di fiducia reciproca, presupposto indispensabile per il corretto svolgimento delle dinamiche di mercato. Gli eventi di ""crisi"""" che recentemente hanno colpito la gran parte del pianeta - causando difficoltà nuove ed ulteriori nell'agere finanziario - impongono all'interprete di individuare strumenti in grado di fornire nuova linfa al rapporto sopra indicato. Consegue lo specifico rilievo da ascrivere alla trasparenza che, in un contesto operativo caratterizzato da crescenti asimmetrie informative, può assicurare forme adeguate di tutela del contraente """"debole""""."" -
Le azioni collettive nei confronti della pubblica amministrazione nella sistematica delle azioni non individuali
Il decreto legislativo 20 dicembre 2009, n. 198, adottato in attuazione della legge delega 4 marzo 2009, n. 15, nell'esigenza di perseguire gli obiettivi di qualità, produttività ed efficienza nelle amministrazioni pubbliche, ha attribuito al singolo utente e consumatore il potere di agire per la tutela di interessi omogenei di una pluralità di utenti e consumatori, in deroga alla regola generale sulla legittimazione ad causam. Invero, l'iniziativa giurisdizionale individuale o in forma associativa per la tutela di interessi altrui, in via di principio, trova già un riferimento nell'ordinamento italiano negli istituti dell'azione popolare, collettiva, di classe nel settore del consumo, ma anche nel sistema giurisdizionale statunitense in cui è disciplinata la c.d. class action. Si è ritenuto, pertanto, di verificare se il ricorso in tema di efficienza possa essere inquadrato in una delle note categorie tipiche previste dal nostro ordinamento o se, al contrario, presenti i caratteri distintivi dell'azione giurisdizionale americana. -
La rivoluzione culturale della formazione continua
Questo quinto volume della Collana mette a fuoco la ""novità"""" della formazione continua con cui la learning society si trova sempre più a fare i conti. Raccoglie sette densi studi che provengono dai dibattiti maturati nel Corso di Laurea Magistrale di Scienze della Formazione Continua dell'Università di Padova. I sette studi hanno un andamento, oltre che libero, esplorativo e, per tanti versi, innovativo e audace. Si spingono ad ipotizzare che la domanda di formazione che proviene, sempre più preoccupata e diffusa, dalla società, finirà per agire così profondamente sugli attuali standard dell'offerta formativa, da lasciare ben poco di ciò che oggi ci è familiare nel campo. Spostamenti rilevanti si stanno già registrando - e vanno prendendo piede nelle pratiche, nelle teorie e nelle politiche della formazione."" -
I soggetti. Gli enti non commerciali
Il volume traccia un quadro della figura dell'ente collettivo non commerciale, come delineata dalle disposizioni del codice civile, dalle novelle ad esso apportate e dalle leggi speciali. Si ripercorrono i temi della soggettività e della personalità giuridica, della struttura organizzativa caratterizzanti i diversi tipi di enti rinvenienti dalle leggi e dalla prassi, si esaminano i profili della responsabilità gestoria. Con specifico riferimento alle associazioni si analizzano le posizioni di diritto degli associati e gli strumenti per la loro tutela. -
Dialogo università impresa. Quale contributo dalle scienze umane?
Le riflessioni di queste pagine nascono dall'interno di un'esperienza in atto nell'Università di Padova e promossa dalla Facoltà di Scienze della Formazione, ormai conosciuta e attiva (nelle imprese e nelle organizzazioni dei servizi alla persona nel Nord Est, ma non solo) sotto il nome di Progetto PARIMUN - Partenariato Attivo di Ricerca IMprese_UNiversità. PARIMUN promuove un impegno nuovo del settore umanistico verso il mondo produttivo e dei servizi, per contribuire ad una nuova cultura della formazione e delle competenze in impresa, e, nello stesso tempo, per favorire la percezione delle nuove responsabilità sociali di tutti i saperi accademici. Qui viene presentata la ""filosofia"""" di base di questo progetto e i risultati di alcune esperienze di ricerca tra le molte realizzate e in corso."" -
Mafia e politica dall'Unità d'Italia ad oggi 150 anni di storia
Il volume ricostruisce, nei 150 anni di storia unitaria, le articolate vicende dell'intreccio fra mafia e politica partendo dal periodo post unitario, quando Diomede Pantaleoni, inviato in Sicilia dal presidente del Consiglio Ricasoli, dava le prime descrizioni di quel fenomeno che di lì a poco verrà conosciuto come mafia, fino ai giorni nostri quando questo intreccio si consolida e dilaga. Il volume si articola in un saggio introduttivo, in una parte documentaria storicamente inquadrata con sintetici riferimenti bibliografici di approfondimento e in un'appendice che raccoglie un'intervista inedita a Virginio Rognoni, promotore assieme a Pio La Torre della legge che prende il suo nome e che ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico il reato di associazione mafiosa. È uno strumento di studio e di approfondimento che, con rigore filologico e documentario, intende fornire allo studioso, al lettore interessato e allo studente strumenti di conoscenza di un fenomeno drammatico e corrosivo della tenuta civile e democratica del paese, al di fuori di ogni retorica e senza nulla concedere a ricostruzioni fantasiose o strumentali. -
Brevi considerazioni sulla seconda guerra mondiale
Con l'emozione della Cronaca, ma sulla base di una analisi incontrovertibile dei retroscena storici, Longo Adorno racconta la Seconda Guerra Mondiale: gli obiettivi delle Grandi potenze, le strategie militari e politiche, i disegni dei comandanti sul campo e dei capi di stato, l'andamento delle battaglie e le acquisizioni più recenti del dibattito storiografico in merito alla più grande tragedia umana dell'epoca moderna. -
Prodigio o Delirio? Note su alcuni inediti di Diego Fabbri
Tommaso Bozza (Mantignana di Corciano, 1903 - Roma, 2004) si trasferì a Milano per completare gli studi nei primi anni Trenta del secolo scorso, per motivi cui si accenna nella breve biografia inclusa nel volume. Qui divenne amico di molti artisti ed intellettuali dell'epoca, mentre altri ne conobbe quando si trasferì a Roma per proseguire l'intrapresa carriera di bibliotecario. In seguito fu dirigente nelle biblioteche dello Stato, studioso della Controriforma in Italia e, dal '57 al '59, dirigente dell'Ufficio Culturale della DC. Lasciò numerose carte, tra cui autografi di personalità famose, che il figlio Carlo ha ordinato in un archivio. Tra queste carte è una lettera di Diego Fabbri risalente al dicembre 1957, che accompagnava un copione intitolato ""Prodigio"""", di cui l'amico Bozza era richiesto di dare un giudizio. A partire da questo copione Carlo Bozza ha ricostruito il successivo iter artistico e letterario sino ai nostri giorni della commedia """"Delirio"""", che ne discende direttamente e fu portata in tournée dalla Compagnia Renzo Ricci Eva Magni dal gennaio al marzo del 1958."" -
Le narrazioni della legge. Pratiche linguistiche e comunità interpretativa negli usi del diritto contemporaneo
C'è un filo che lega le narrazioni al diritto? Accanto ai mezzi che nell'ordinamento vengono adottati per codificare, comunicare norme e regole di condotta coesistono romanzi, opere teatrali, opere musicali, anch'essi strumenti per ordinare la convivenza nella dimensione giuridica di ogni cultura. L'idea è che non sia solo il prodotto di regole e di prassi applicativa ma che vi sia anche una dimensione artistica del diritto e che questo sia, a sua volta, riflesso nelle opere letterarie ed artistiche. Il legame fra le narrazioni e il diritto ci svela la forza del mito, la sua capacità di modellare il mondo con i racconti, ci mostra la forza della metafora, nel dare forma alla realtà e alla mente. L'approccio cognitivo dimostra che il linguaggio giuridico è metaforico ed è alla base delle argomentazioni dei sui interpreti, esso stesso e le norme sono artefatti cognitivi e sociali, radicati nelle esperienze del corpo, che operano da mediatori secondo schemi condivisi dalla comunità interpretativa in un dato contesto. -
La governance delle società di calcio professionale
Negli ultimi anni l'interesse accademico nei confronti dell'economia dello sport è fortemente cresciuto al punto che molti studiosi ritengono che essa presenti le caratteristiche di una disciplina a se stante in cui possono essere analizzati, da un punto di vista privilegiato, temi di rilevanza generale, tra cui l'importanza degli incentivi per i singoli individui e per i gruppi e l'interazione tra modelli di comportamento competitivi e cooperativi. Questo lavoro intende fornire un contributo scientifico al fiorente dibattito sul tema dell'economia degli sport di squadra, con particolare riferimento alla governance delle società di calcio professionistiche, partendo dall'idea che la crisi finanziaria che stanno attualmente attraversando tali tipologie di aziende in Italia possa essere riguardata anche come una crisi dei modelli di gestione, le cui cause vanno probabilmente ricercate nella carenza di cultura manageriale che, tranne rare eccezioni, sembra investire gli organi di governo sia delle singole imprese operanti nel settore sia del sistema nel suo complesso. -
Colpa dell'apparato e rapporto procedimentale
La colpa d'apparato è divenuta l'oggetto principale del giudizio sul risarcimento del danno derivante dall'illegittimo esercizio della funzione amministrativa. Dopo la rilettura dell'art. 2043 c.c., inaugurata dalle Sezioni Unite della Cassazione (sent. n. 500 del 1999), la colpa (o il dolo) dell'amministrazione_autorità va, infatti, puntualmente ricercata dall'organo giudicante con una penetrante indagine centrata sulla condotta dell'amministrazione intesa come organizzazione piuttosto che su quella del funzionario. Non si può però dire che il giudice amministrativo si sia allineato a tali indicazioni, le decisioni dell'ultimo decennio mostrano, piuttosto, l'innesto delle tecniche proprie del processo impugnatorio sul giudizio di risarcimento e dei relativi limiti; la colpa d'apparato non viene messa a fuoco ma viene identificata con ""figure sintomatiche"""", che ricalcano, in forma aggravata, i tradizionali vizi di legittimità del provvedimento amministrativo."" -
Francesco Bongioannini e la tutela monumentale nell'Italia di fine Ottocento
Il presente saggio indaga la storia del restauro nella seconda metà dell'Ottocento, un periodo cruciale per la formazione di una coscienza conservativa e per l'organizzazione del servizio di tutela dei monumenti a scala nazionale. La ricerca, in particolare, ricostruisce l'attività di Francesco Bongioannini (1847-1928), ingegnere con ruolo ispettivo che ha operato per un lungo periodo in seno alla Direzione generale di AABB. Il suo contributo alla cultura del restauro in Italia si può sintetizzare in due momenti principali. Il primo periodo riguarda gli anni del suo impegno come ispettore governativo, in cui partecipa assiduamente alla definizione di una politica della tutela, fornendo le linee d'indirizzo metodologico per il restauro architettonico e contribuendo al decentramento del sistema di tutela. Il secondo momento, invece, è quello che egli dedica alla riorganizzazione dei percorsi di formazione accademica dei funzionari addetti alla conservazione del patrimonio artistico nazionale, che intende educare allo studio dell'architettura nella sua complessità tecnica ed artistica. -
La conservazione dei ponti storici in Campania
Il saggio affronta il tema della conservazione dei ponti storici della Campania, da considerare risorse culturali del territorio, elementi che hanno determinato lo sviluppo e le vicissitudini delle varie civiltà che si sono susseguite nel corso dei secoli. I ponti in muratura costituiscono una particolare tipologia di documento storico e sono parte integrante della storia del territorio su cui insistono, in uno con il patrimonio paesaggistico e quello architettonico delle città. Sono analizzati per primi i manufatti risalenti all'epoca romana, per giungere via via alle evoluzioni che si sono verificate nei secoli successivi, dal Medioevo al XIX secolo, correlandone costruzione e restauri agli sviluppi tecnico-scientifici ed alla creazione e trasformazione delle infrastrutture viarie.