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Il marchese de Sade
Il palesamento della singolare personalità del Marchese de Sade, le sue relazioni multiple, il suo libertinaggio dichiarato gli varranno per l'intero suo percorso su questo (a suo sentire) unico mondo continue incarcerazioni e internamenti in manicomio. Simbolo e spartiacque del secolo fatto persona, se da parte del regime monarchico l'accusa è quella di flagellazione, depravazione, omosessualità e sodomia (all'interno delle mura della Bastiglia stilerà su vissuti rotoli di benda il suo ""Le 120 giornate di Sodoma o la scuola del libertinaggio"""", 1785), dal nuovo governo giacobino, cui pur aderisce, la nuova condanna è ufficialmente dovuta allo scandalo suscitato dalla pubblicazione di """"Justine o le sventure della virtù"""" (1791). Attraverso il racconto non solo della sua vita avvincente e della contrastata stesura delle sue opere, ma soprattutto dello svilupparsi del suo originalissimo pensiero, Serra ci restituisce il ritratto di un grande filosofo libertino che, con le sue teorie politiche sulla negazione sociale, anticipa i tempi di qualche secolo. La rivoluzione totale deve essere anche quella dei costumi: """"Francesi, ancora uno sforzo se volete essere Repubblicani"""" (""""La filosofia nel boudoir"""", 1795)."" -
Lounge music. Storia, generi e protagonisti della musica di sottofondo
Distante dai contemporanei successi del rock e del pop ma profondamente radicato nella cultura occidentale, il lounge ha rappresentato il sottofondo sonoro della seconda metà del XX secolo. Dalle ritmiche ""jungle"""" di Duke Ellington alla frenesia sonora dell'exotica di Les Baxter, dall'easy listening di Burt Bacharach alle colonne sonore di Henry Mancini, John Barry e Lalo Schifrin, la lounge music è il manifesto di uno stile di vita. La cocktail music nasce negli anni Cinquanta e Sessanta, insieme ai primi film di James Bond e allo stile impeccabile di Frank Sinatra e Dean Martin. Un genere apparentemente semplice e spensierato, capace, con le sue melodie fìschiettabili, di trasportare l'ascoltatore in luoghi immaginari dove tutto è possibile, all'insegna degli ideali di lusso, prosperità e confort del dopoguerra. Un genere, tuttavia, non privo di complicatezze sonore e capace di suscitare forti emozioni. Nell'ipotetica sala d'attesa (lounge, appunto) dell'attuale revival del fenomeno easy listening c'è posto per tutti: non solo cantanti soul, playboy da aeroporto con giacche leopardate (lounge lizard), guru del sound esotico, grandi star del kitsch, ma soprattutto chi oggi ama remixare queste reliquie del passato con passione e sensibilità."" -
Guglielmo Marconi
Luigi Solari, grande amico di Guglielmo Marconi fin dall'infanzia, ripercorre letterariamente la vita dello straordinario fisico e inventore nel corso di trentasette lunghi anni di condivisione e amicizia, ritraendolo fedelmente come italiano, organizzatore, soldato, marinaio, scienziato e uomo. Quella che ne emerge è quasi un'autobiografia, vissuta attraverso le parole dello stesso Marconi: la vita pubblica, gli studi, i brevetti, i riconoscimenti, i rapporti sociali, ma anche le confidenze e sensazioni, le paure e le tensioni, gli amori e le delusioni. Il libro ripercorre la vita privata dell'inventore e la sua affermazione professionale, descrivendone carattere e personalità ma anche rapporti e contrasti con la politica, il fascismo e la comunità scientifica. Con particolare sensibilità, Solari si accosta ai drammi personali, dal divorzio dalla moglie al terribile incidente d'auto che lo coinvolse ed ebbe come conseguenza la perdita di un occhio. Prefazione di Barbara Valotti. Introduzione di Luigi Solari Jr. -
1975 un delitto emiliano
Nella primavera del 1975, alla vigilia delle elezioni, viene ucciso a Reggio Emilia Alceste Capanile, giovane Militante del Circolo Ottobre, uno dei rami emiliani di Lotta Continua. L'inquieto giovane era passato nelle sue fila un paio d'anni prima, dopo aver rinnegato l'appartenenza al Fronte della Gioventù nel periodo liceale e la vicinanza alle compagini dell'estrema destra. Per anni le indagini proseguono a tutto campo senza trovare i colpevoli, cercati invano tanto a destra quanto a sinistra, decentemente la discussa concessione di un ex Militante neofascista ha chiuso il caso giudiziario, che n'Mane tuttavia una storia emblematica. Nella graphic novel dei giornalisti del Messaggero Alberto Guarnieri ed Emilio Laguardia, ragazzi ai tempi, Adelchi Chiesa è un altro Alceste e la sua storia è quella di quegli anni di passione e violenze, impegno e deliri, Musica e libri, amori e sconfessioni, la storia di quel 1975 di delitti insoluti in cui fu ucciso anche Pier Paolo Pasolini. ""1975. Un delitto emiliano"""" non e il tentativo di cercare una realtà alternativa a quella giudiziaria. la """"storia vera"""" è infatti fonte di ispirazione, non (solo) un racconto da ripercorrere. L'intento degli autori è di raccontare ad ampio spettro, attraverso la vita di un moderno Candide, un periodo che inquieta, affascina e un po' fa ancora paura."" -
La curiosa storia del gatto
"La curiosa storia del gatto"""" è un'affettuosa biografia felina che racconta le storie di gatti magici, maestosi, fedeli, gatti troppo curiosi e gatti... delinquenti. Il gatto porta con sé una storia esotica che si snoda lungo leggende e vicende umane: venerato nell'Antico Egitto, fu successivamente oggetto di disprezzo durante il Medioevo, quando era visto come una creatura infernale; animale magico nelle leggende irlandesi, il gatto è oggi un insostituibile compagno di giochi, protagonista di favole e cartoon. Attraverso le pagine di Madeline Swan facciamo la conoscenza di gatti coraggiosi come Mourka, che rischiò la vita per consegnare messaggi durante la Battaglia di Stalingrado, e di mici dalla particolare sensibilità, come quello che leccò le lacrime dalle guance di Florence Nightingale. Tra un'avventura e l'altra, scopriamo episodi meno noti: dal gattino che condivise la prigionia del conte di Southampton durante il regno di Elisabetta I, alla crudele tradizione a Ypres, in Belgio, di lanciare i gatti da una torre come prova di stregoneria, fino all'usanza londinese di murare un gatto in un nuovo edificio come """"portafortuna"""". Il capitolo sulla modernità include i gatti nei media: dagli attori felini di Hollywood agli eroi da cartone animato come Tom, Garfield e altri. Segue una curiosa carrellata di personaggi ossessionati (nel bene e nel male) dai gatti, da Hemingway a Calvino, da Leonardo a Picasso, passando per detrattori quali Alessandro Magno, Cesare e Napoleone." -
Storia del dessert. La più dolce delle invenzioni
Nonostante i dolci non siano necessari alla sopravvivenza, la loro produzione e la ricerca di ricette sempre nuove hanno influenzato il corso della storia. Dal fudge sacro servito agli dèi in India e dai pasticcieri persiani che crearono le prime ciambelle fritte ai baklava negli harem di Istanbul, dalle torreggianti sculture di zucchero dell'Italia rinascimentale ai profumati macarons della Parigi del XXI secolo, le arti della pasticceria mondiale non sono state soltanto lo specchio di rivoluzioni politiche, sociali e tecnologiche, ma anche la loro avanguardia. Lettura curiosa e godibile per ogni amante di zucchero, burro e crema, ""Storia del dessert"""" abbraccia i piaceri della pasticceria svelandone gli usi profani, metafisici e perfino sessuali che le diverse società gli hanno riservato. Perché la creazione di dolci non è soltanto un piacere, ma riflette in un certo senso anche l'impulso tutto umano di raggiungere ciò che è sublime, spettacolare e inimitabile. """"Storia del dessert"""" cattura le curiose vite dei creatori di dolci passati e presenti, dall'India al Medio Oriente, dall'Italia alla Francia, da Vienna agli Stati Uniti. L'autore incontra i migliori pasticcieri del mondo, assaporando i dessert-icona di ogni tradizione e illustrando influenze tra popoli distanti tra loro che hanno infuso nelle loro dolci creazioni una parte fondamentale della propria cultura. Prefazione di Gino Fabbri."" -
De Gustibus. Alla ricerca dell'esperienza gastronomica
Dall'oasi dell'hamburger al tempio della gastronomia, il ristorante è una vera e propria istituzione della vita contemporanea. Per quale motivo? Quali bisogni è chiamato a soddisfare e quali è riuscito a imporre alla nostra esperienza quotidiana? In questo stuzzicante volume Appelbaum viaggia per l'America e l'Europa ed esplora il significato sociale del ristorante, alla scoperta di ciò che dovremmo aspettarci o addirittura esigere dall'esperienza gastronomica. Sin dalle origini, nella Francia prerivoluzionaria, il ristorante ha sempre ispirato sentimenti contraddittori e servito propositi contrastanti. Da un lato ha incarnato una decisiva forma di emancipazione: il piacere dell'accoglienza, della socievolezza e della convivialità. Dall'altro ha incoraggiato il consumismo narcisistico, lo sfruttamento del personale di ristorazione e l'illusione degli avventori. Attingendo al lavoro di scrittori come Jean-Paul Sartre e M. F. K. Fisher e assaggiando i cibi più svariati, Appelbaum giunge alla conclusione che i ristoranti sono una peculiarità del nostro essere ed espressioni di ciò di cui abbiamo bisogno in quanto esseri umani. E per questa ragione, nonostante contribuiscano in un certo senso alle diseguaglianze, possono anzi essere un veicolo di promozione di interessi culturali democratici. Prefazione di Carlo Petrini. -
Indovina chi prepara la cena? Ricettario per uomini soli o ben accompagnati. 50 ricette in 10 menu
Cosa succede in cucina? Chi è quello sconosciuto che armeggia in dispensa? Il marito affamato che cerca un pacco di cracker, o un uomo imprevedibile che prepara gli ingredienti per una ricetta sfiziosa? Il mondo dietro ai fornelli, fatto di creatività, gusto, convivialità e seduzione, non è destinato per natura a rimanere femminile. Anche ""il maschio"""" può partire alla conquista di quel territorio, sempre consapevole di un fatto: un uomo che cucina è irresistibile per qualsiasi donna! Per recuperare il tempo perduto e mettersi subito in gioco, questo libro offre 50 semplici ricette, divise in 10 menu, che permettono anche ai più inesperti di preparare pietanze da applauso. La sezione """"Cosa ci faccio con?"""" offre un pratico elenco degli ingredienti principali, per costruire il proprio menu a partire da quello che c'è già nel frigo o in dispensa, nonché un simpatico glossario che farà da indispensabile """"bignamino"""" per questa materia tutta da scoprire. E dato che """"senza Bacco, Venere ha freddo"""", per ogni menu tematico si propone l'abbinamento con un paio di bottiglie Doc, o comunque ad hoc!"" -
Orso. Biografia di un animale dalla preistoria allo sciamanesimo
L'orso è l'ultima delle grandi fiere che il mondo abbia conosciuto, un generatore di simboli adatto a individuare realtà diverse tra loro: dalle comunità gay ""Bears"""" alla Coca-Cola, dalle costellazioni alle squadre di rugby. In questo insolito saggio, una vera e propria biografia dell'orso, si ripercorrono i rapporti intercorsi tra l'uomo e l'animale nei secoli e nelle culture: dalla Preistoria e il suo presunto """"culto dell'orso"""" al mondo greco, dove l'animale dà nome a costellazioni e accompagna le ragazze di buona famiglia alla vita matrimoniale attraverso il rito dell'aratela; dal mondo romano, dove combatte contro altri animali, gladiatori, cristiani e criminali, all'età medievale, quando i cuccioli sono utilizzati da principi e re come dono per le dame e gli adulti come cavalcature di santi. Un'epoca in cui gli uomini possono trasformarsi in terribili Berserkir, i mitici guerrieri-orso delle saghe nordiche. Il volume spazia anche tra le culture etnologiche: dagli Ainu giapponesi agli indiani d'America, dagli Inuit agli sciamani tungusi, per raccontare con linguaggio accessibile anche ai non specialisti realtà antropologiche come """"Signore degli Animali"""", Bear Ceremonialism, sciamanesimo. Anche nelle tradizioni occidentali l'orso è ancora presente nei racconti e nelle maschere di Carnevale: i loro significati profondi saranno ricercati in un piacevole viaggio che va da Aristotele a King Kong. Senza dimenticare le compagnie italiana, gitane e russe degli orsanti."" -
Storia del Partito Socialista Rivoluzionario (1881-1893)
Già dimenticato pochi anni dopo il suo scioglimento, il Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna, diventato poi il Partito Socialista Italiano, resta un importante oggetto di studio per la comprensione delle idee socialiste sviluppatesi in Italia. Sebbene l'importanza che tale indagine assume risieda non tanto nel segno di un contributo, quanto in quello di un mancato contributo del neonato partito alla successiva storia del movimento operaio. Dotato di strutture organizzative quasi impalpabili, composto da una miriade di circoli autonomi, caratterizzato da un forte legame con il territorio e le sue problematiche, il PSR si pone come tentativo di conciliazione tra anarchismo e socialismo ""legalitario"""". Il Partito Socialista Rivoluzionario riesce non solo a sopravvivere per dodici anni, ma a raccogliere migliaia di aderenti e simpatizzanti tra i lavoratori sia della Romagna che del resto d'Italia, veicolando le idee socialiste in un momento fondamentale per la creazione dello Stato italiano. La sua evoluzione è profondamente intrecciata a quella del proletariato agricolo delle campagne emiliano-romagnole, e il suo declino coincide con le naturali e irreversibili modificazioni alle quali il soggetto sociale di riferimento è esposto. Valerio Evangelisti ed Emanuela Zucchini hanno per primi ricostruito integralmente la vicenda del Partito Socialista Rivoluzionario."" -
Antoine de Saint Exupéry. Il pilota scrittore
Appassionato di poesia, Saint Exupéry scoprì Parigi negli anni tra le due guerre, stringendo durature amicizie: dai piloti Guillaumet e Mermoz a menti eccezionali come André Gide e Jean Prévost. Da eterno sognatore, scelse di diventare pilota. Dalla plancia di comando allargò il suo orizzonte umano e arricchì la sua personalità contraddittoria, animata da un desiderio di distanza ma anche da una volontà di appartenenza. Eterno fanciullo, Saint Exupéry cercò sempre la compagnia di donne eccezionali: amiche, amanti, mogli, muse... Dall'alba di un secolo di scoperte e innovazioni al suo arrivo sul fronte di Lérida nel 1936, in una Spagna insanguinata dalla guerra civile, Bernard Marck racconta anni felici nella vita dello scrittore, ai quali fecero seguito l'incarico di pilota dell'Aeropostale e il successo letterario. Ma proprio nel 1936 Saint Exupéry entra in un periodo oscuro che culmina nella morte del suo amico Mermoz. L'anno seguente, la raccolta di memorie Terra degli uomini sviluppa la sua riflessione umanista, ma disincantata, sull'esistenza. Saint Exupéry visse, una dopo l'altra, avventure aeree pericolose. Mobilitato nonostante i quarant'anni e un fisico provato, ritrovò all'inizio del secondo conflitto mondiale un nuovo slancio, testimoniato dall'opera Pilota di guerra. Riuscì a riprendere il suo posto nel gran circo della guerra nel Gruppo di ricognizione 2/33 di stanza in Corsica, incaricato di preparare lo sbarco americano in Provenza... -
Lo sceriffo di ferro. La vera storia di Wyatt Earp e della sfida all'Ok Corral
"È impossibile raccontare la vera storia del Vecchio West"""" disse una volta Bat Masterson """"a meno che Wyatt Earp non racconti ciò che sa. E Wyatt Earp non parlerà"""". Fortunatamente il tempo ha confutato le previsioni di Masterson, e Wyatt Earp fu persuaso a dedicare gli ultimi mesi di vita alla narrazione della sua storia: un resoconto veritiero e di prima mano della sua carriera. Quella di Stuart Lake è la prima biografia autorizzata di Wyatt Earp, basata sulle accurate interviste rilasciate al celebre giornalista americano dallo stesso Earp nel 1928. Il volume raccoglie inoltre i testi dell'autobiografia che Earp dettò nel 1926 a John H. Flood. Wyatt Earp è stato a lungo un mito per gli amanti del West, ma questo testo non è un racconto mitico. Decine di testimoni oculari sono stati intervistati per la verifica di ogni particolare. Migliaia di chilometri sono stati coperti per raccoglierne la documentazione. Centinaia di vecchi giornali di Frontiera sono stati sfogliati per ricavarne ogni nota pertinente. E migliaia di lettere scambiate con storici competenti per sviluppare questo lavoro. Fuori dalla leggenda, questo libro offre il ritratto di un uomo che compendiò in sé la propria epoca; il più efficiente difensore della legge e il più grande pistolero del Vecchio West. Prefazione di Tullio Kezich" -
Storia dell'esercito italiano. 1861-1940
Questa storia dell'esercito italiano prende in esame il ruolo e le vicende delle nostre forze armate dalla nascita del Regno d'Italia nel 1861 fino alla Seconda guerra mondiale. Molti aspetti della storia italiana del XIX e XX secolo vengono qui esaminati da un punto di vista meno tradizionale, al fine di comprendere perché un popolo privo per ragioni storiche di una consolidata organizzazione militare unitaria sia stato periodicamente gettato in guerra dai suoi governi. John Whittam si aggiunge alla schiera di storici inglesi che si sono dedicati allo studio delle cose italiane, offrendoci un resoconto delle relazioni fra civili e militari in Italia che è allo stesso tempo una sintesi e un affresco generale di un aspetto importante della storia del nostro paese. Il volume, suddiviso in quattro parti, esamina la costituzione dell'esercito attorno al nocciolo dell'Armata sarda; il suo consolidamento e i suoi impieghi in tutta la penisola; la crisi dell'ultimo decennio del XIX secolo, la guerra di Libia nel quadro dell'Italia giolittiana e la prima guerra mondiale. La quarta e ultima parte, infine, si concentra sul periodo fra le due guerre mondiali affrontando il problema del fascismo e di come esso condizionò l'esercito, la conquista dell'Etiopia e la guerra di Spagna, fino all'entrata in guerra al fianco di Hitler, momento decisivo per capire la cosiddetta politica della guerra e la crisi che portò all'8 settembre e alla guerra di Liberazione. -
Storia del mare
Una ricerca completa sui modi in cui le società, spinte da innata curiosità, hanno interagito con il mare, la vasta distesa che ha allo stesso tempo unito e diviso gli uomini. Gran parte della popolazione mondiale abita sulla costa o nei suoi pressi, vivendo e affrontando il mare nelle maniere più disparate. ""Storia del mare"""" esplora le diversità insite nei mari stessi, le tecnologie marittime, e in particolar modo la pratica della navigazione, nonché le varie culture che hanno dato vita a una società del mare. La separazione fra mare e terra si individua nelle trasformazioni comportamentali di un marinaio quando torna a terra e nello status intermedio dei luoghi nei quali i due regni si fondono e contrappongono, come le spiagge e i porti, dove le navi sono dispiegate anche in contesti simbolici. John Mack osserva il mare attraverso la lente della cultura, componendo con uno studio sulle influenze artistiche e mitologiche, con riferimenti che vanno dai """"soliti noti"""" (Shakespeare, Melville, Conrad, Turner) a scrittori """"insospettabili"""" come Victor Hugo, Brace Chatwin e Samuel Johnson. La sua carrellata di immagini spazia così dalla letteratura alle arti visive, dalle stampe di Hokusai alle opere di Jonathan Raban. Gettando un'ampia rete, """"Storia del mare"""" attinge ad aneddoti, archeologia marittima, antropologia, storia dell'arte, biografia e letteratura per fornire un resoconto innovativo delle acque che ci circondano."" -
L' invenzione della frontiera. Storia dei confini materiali, politici, simbolici
Viaggio e frontiera si toccano, si sovrappongono, divengono parte l'uno dell'altra. Quale immagine potrebbe descrivere meglio l'assemblaggio dello sconfinato materiale relativo alla frontiera che viene proposto in questo libro? L'ambizione è quella di dar vita a una grande cornice, metafora di una delimitazione, capace di conferire una qualche unità narrativa a storie eterogenee. Interno ed esterno, vita e sogno, opera d'arte e muro bianco, conosciuto e sconosciuto: è sempre il momento della soglia a rappresentare l'unione dell'opposto. Così come la frontiera rappresenta la figura dell'equilibrio, un contorno sfuggente e mobile, ma pur sempre in grado di bilanciare spinte di separazione ed energie di legame. Federico Simonti indaga temi distanti legati da un filo conduttore comune: il tema della frontiera affrontato in modo interdisciplinare e globale. Si alternano quindi racconti immaginifici: gli artisti e la frontiera (Brace Chatwin, Nicolas Bouvier, Walter Benjamin...); la frontiera del Far West, la Patagonia, i gauchos; ebrei e muri; l'impero ottomano e i suoi confini; le terre di mezzo: Mosca e La Mecca... e molto altro. Vicende di confine in cui si incontrano storia, letteratura, architettura, filosofia e antropologia. Le terre di confine raccontano la loro storia e il nostro presente. -
Perché agli italiani piace parlare del cibo. Un itinerario tra storia, cultura e costume
Un'abitudine tutta italiana che stupisce e affascina gli stranieri è quella di parlare in continuazione di cibo e buona tavola. In qualsiasi ambiente e con qualsiasi compagnia, basta nominare un piatto e subito c'è chi ricorda pranzi passati, chi elenca come in un rituale magico gli ingredienti di una ricetta, chi cita un formaggio come se ancora ne assaporasse l'aroma. E non mancano i riferimenti alla storia e alla cultura nazionali, spesso intriganti. Per esempio, perché nel Ventennio il regime tentò di abolire la pastasciutta? E che cosa c'entra la cicoria con la lotta di classe? Perché per alcuni preferire il panettone al pandoro non è solo questione di gusto personale? Di cibo sono inoltre pregni il linguaggio (""rendere pan per focaccia"""", """"divorare un libro""""...) e l'immaginario, cosicché ogni affermazione nasconde abissi di senso. Ai capitoli dedicati alle tradizioni, alla storia e ai costumi di ogni singola regione italiana sono intervallati godibilissimi e curiosi approfondimenti culturali su argomenti specifici. Prefazione di Umberto Eco."" -
I papi di Avignone. Un secolo in esilio
Agli inizi del XIV secolo, nel 1308, l'anarchia in Italia portò la capitale del mondo cristiano a essere spostata da Roma per la prima e unica volta nella storia. Avignone, città prescelta per sostituirla, divenne così la nuova sede di un papato che in tal modo, anche da un punto di vista geografico, dipendeva sempre più dal regno di Francia. La cosiddetta cattività avignonese, deplorata da molti cristiani del tempo (fra i quali santa Caterina da Siena), rappresentò un momento critico e discusso, che si tradusse nel papato di sette successivi pontefici rimasti in esilio per settant'anni. Fino a quando, nel 1377, Gregorio XI fece ritorno a Roma, provocando in tal modo il Grande Scisma d'Occidente. Avignone fu pertanto testimone dei più turbolenti eventi nella storia cristiana: la soppressione dei Templari e dell'eresia dei catari, la prima ondata della Morte Nera, la fine del sogno delle crociate, i primi decenni della guerra dei Cent'anni tra Inghilterra e Francia. Il ritratto narrativo di un'epoca affascinante e del suo contesto, che passa anche attraverso le posizioni politico-letterarie di Dante e Petrarca, ostili ai papi avignonesi. In un epilogo drammatico, la città divenne sede di numerosi antipapi, rivali e usurpatori del papato romano ristabilito. Il quadro suggestivo di un intero secolo, con al centro una città relativamente insignificante sul Rodano divenuta, nell'arco di pochi decenni, una delle grandi capitali del mondo. -
Storia degli Arabi. Dall'antichità al Novecento
In seguito ai drammatici eventi dell'11 settembre 2001 e alla guerra globale al terrorismo di matrice islamica, la percezione della cultura araba è stata distorta da un flusso di notizie che ignora o minimizza la straordinaria importanza delle civiltà mediorientali nello sviluppo e nell'arricchimento del mondo occidentale. Adatto sia per studiosi che per lettori comuni, il volume descrive con nuove intuizioni e documenti inediti la storia della nascita dell'islam nel Medioevo e le sue conquiste, la grandezza e la decadenza dell'impero, inoltrandosi fino ai primi decenni del Novecento. Un testo ricchissimo di aneddoti storici, che racconta le strutture politiche e militari, l'alimentazione e le lingue, senza trascurare alcun aspetto socioculturale dei paesi arabi. Frutto dei numerosi anni di studio e insegnamento di Philip K. Hitti presso la Columbia University, l'Università Americana di Beirut e la Princeton University, questo saggio ha beneficiato dei suggerimenti e delle fondamentali integrazioni di eminenti ricercatori e specialisti nell'ambito della storia della civiltà araba. Un'opera arricchita da mappe esplicative e illustrazioni che rappresenta l'ambizioso e riuscito tentativo di costruire un ponte tra passato e presente e imbastire un dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, venendo finalmente a colmare il sentito divario culturale tra paesi arabi e Occidente. -
Le grandi battaglie dell'esercito romano
Se Roma, da piccolo villaggio di pastori, riuscì a divenire un grande Impero, dominando per oltre mille anni il mondo mediterraneo, gran parte del merito va attribuito al suo esercito, che costituì una potente e micidiale ""macchina"""" bellica. L'esercito romano fu l'efficace strumento dell'espansione di Roma sino alla creazione di un Impero che andava dalle Colonne d'Ercole alle sabbie della Nubia, dal Reno al Danubio alle regioni del Mar Nero e agli altipiani del Caucaso. Roma seppe fronteggiare e vincere moltissimi popoli, ma la sua superiorità militare non dipendeva tanto dalla consistenza numerica delle sue truppe, quanto da un'organizzazione, preparazione e specializzazione uniche rispetto agli altri eserciti antichi. La storia di Roma sembra essere così una successione senza fine di guerre, spedizioni militari, battaglie e conquiste a cui parteciparono generali e imperatori. Alcuni di loro sarebbero passati alla storia per il loro genio militare, come Scipione l'Africano, Mario, Cesare, Augusto e Traiano. Zama, Magnesia, Pidna, Campi Raudii, Alesia e Adamclisi sono nomi di località che evocano battaglie vittoriose e successi militari eclatanti. Ma Roma subì anche tragiche sconfitte, come quelle registrate sul fiume Alba, presso le Forche Caudine, a Canne, ad Arausio e a Teutoburgo, che avrebbero potuto mettere a repentaglio le conquiste fatte. La grandezza dell'Impero fu anche quella di fare tesoro delle sconfitte e degli errori compiuti e di sapersi risollevare da drammatici insuccessi militari."" -
Vivienne Westwood
Dalla felice infanzia nel Derbyshire al trasferimento nella Londra degli anni Cinquanta. Dai primi originalissimi gioielli venduti sulle bancarelle di Portobello Road al vestito realizzato da sola per il primo matrimonio con Derek Westwood e la nascita del figlio Benjamin. Dalla separazione consensuale alla turbolenta relazione con Malcolm McLaren, futuro manager dei Sex Pistols, da cui nasce il secondo figlio Joseph Corré. Per arrivare all'apertura del primo negozio su King's Road, ""Let it Rock"""", destinato a cambiare diversi nomi e stili fino all'attuale """"Worlds End"""". Dall'approdo al """"made in Italy"""" grazie alla collaborazione con Carlo D'Amario alla relazione platonica e culturale con lo storico dell'arte Gary Ness. Fino al secondo matrimonio """"clandestino"""" con Andreas Kronthaler, suo giovanissimo e geniale studente di moda austriaco, nel 1992. Se negli anni Settanta la Westwood viene riconosciuta come l'ideatrice del look punk, con creazioni stravaganti e provocatorie, negli anni Ottanta i suoi modelli non traggono più ispirazione soltanto dalla moda di strada giovanile, ma da tradizione e tecnica. La sua ricerca prende coltissimi spunti dalla storia del costume ed esplora tutte le epoche. Nel nuovo millennio s'impone poi l'impegno sociale e politico come attivista per organizzazioni ambientaliste e per i diritti umani e civili e il personale contributo grazie alla campagna """"Rivoluzione Climatica"""" e al manifesto Active Resistance to Propaganda.""