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Stelle a strisce. Gli Stati Uniti nelle strisce a fumetti, da «Yellow Kid» al «New Yorker»
Il 17 febbraio 1898 esce la prima tavola di Yellow Kid sul supplemento domenicale del quotidiano New York World: il monello dal camicione giallo, orfano degli slum newyorchesi, subito conteso tra i due grandi magnati della stampa americana dell'epoca, Joseph Pulitzer e Randolph Hearst. Dalla matita dello stesso autore, Richard Felton Outcault, nacque il suo opposto ""Buster Brown"""", striscia solo apparentemente per bambini che metteva in luce ombre e idiosincrasie della nuova classe media urbana, ricca e industrializzata. Da allora le strisce a fumetti hanno accompagnato la vita e gli avvenimenti della società americana per raccontare due guerre mondiali, la grande Depressione, il New Deal, gli anni del maccartismo e quelli di John F. Kennedy, la discriminazione razziale, la guerra in Vietnam, l'uomo sulla Luna e l'u settembre; gli umori, le contraddizioni e le piccole e grandi tragedie quotidiane. E questo grazie dapprima ai pionieri di questo nuovo medium come McCay e McManus, Segar e Harriman, poi al genio di singoli innovatori come Will Eisner, nonché all'illuminato spirito imprenditoriale di figure come Joseph Patterson, organizzatore della prima agenzia di fumettisti. Questo volume ripercorre il cammino dei comics sui quotidiani americani, mostrandoci come queste """"semplici vignette"""" siano state, fin dalla loro prima comparsa, lo specchio della vita americana, e come abbiano influenzato le produzioni di altri paesi come l'Italia, la Francia e la Gran Bretagna. Nelle appendici, uno sguardo sul fumetto politico italiano, sulla graphic novel e sul caso Charlie Hebdo, nonché le interviste a due importanti esponenti del """"fumetto di realtà"""" italiano: Claudio Calia ed Elettra Stamboulis."" -
Storia del Nilo. Il padre dei fiumi dalle foreste africane alle piramidi
Nel cuore della più grande zona desertica del globo, una striscia di verde, di una fertilità meravigliosa, ha generato il più affascinante tentativo umano di conciliare natura e cultura. Il Nilo nasce dai massicci piovosi del Centro e dell'Est africano e conduce acqua e vita fino in Egitto: una strada lunga seimila chilometri, uno dei fiumi più lunghi al mondo. Intrecciando geografia, storia, etnografia e folklore Bernard Pierre, viaggiatore esperto, ci guida attraverso Uganda, Etiopia, Sudan, Egitto e i due corsi del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro, alla scoperta della stupefacente mitologia di un fiume e della vita che ospita. Rievocando storici duelli e panorami indimenticabili, le sue parole ci portano alla scoperta di personalità e storie epiche: il pioniere Speke, che esplorò il lago Victoria; la coppia Baker, che scoprì il lago Albert; il leggendario Livingstone. Con loro l'enigma del fiume e delle sue diverse sorgenti diventa un giallo in cui tutti hanno torto e ragione. Il corso del Nilo ci fa incontrare popoli e culture nati e cresciuti grazie alla linfa vitale del fiume. Dai Dinka, i Nuer e le altre popolazioni rivierasche fino ad arrivare alle grandi città dei faraoni: Luxor, Assuan, Tebe e infine Alessandria, punto d'incontro tra Oriente e Occidente. Tra guerre sanguinose e imponenti costruzioni umane, rese possibili grazie al fiume, seguendo il corso del Nilo seguiamo il corso della Storia. Un viaggio alla scoperta della più lunga e continua esperienza umana di civiltà, alla fine del quale ci sembrerà di essere stati, insieme a Pierre, sulle rive del più poetico tra i fiumi del mondo. -
I ribelli degli stadi. Una storia del movimento ultras italiano
C'è chi li etichetta come teppisti e facinorosi. E chi li dipinge come sostenitori colorati e passionali. Come i padroni violenti del calcio, oppure come gli ultimi romantici in un mondo che ha perso gran parte della sua genuinità. Nel bene e nel male, gli ultras degli stadi hanno scritto pagine importanti nella storia del calcio italiano. Rappresentano quasi mezzo secolo di aggregazione e passione, di originalità e folklore. Purtroppo anche di episodi di teppismo e violenza. Per cercare di comprendere cosa siano gli ultras, bisognerebbe innanzitutto abbandonare la zavorra dei pregiudizi e considerarli come un'aggregazione spontanea, trasversale ed eterogenea, con una forte connotazione ribelle e antagonista al sistema, che incarna le logiche di una dicotomia forte che filtra il mondo attraverso le lenti della contrapposizione amico/nemico. Un multiforme insieme di uomini e donne che amano follemente una squadra e che, insieme alla squadra, amano la città che quella squadra rappresenta, la maglia e i colori che i giocatori portano addosso. Questo volume racconta e spiega il mondo delle curve italiane, mescolando le esperienze dirette con l'analisi di saggi e studi sul movimento ultras, proponendo le autorevoli opinioni di chi ha già studiato il fenomeno e mescolandole con le voci dei protagonisti. Con rigore storico e un pizzico di passione. -
IF. Insolito & fantastico (2017). Vol. 21: Futurismo.
"Il presente fascicolo di IF ha inteso concentrare il focus su aspetti latenti nel Futurismo e nelle avanguardie, non sempre messi nella debita luce. La perdurante attualità del fantastique, all'interno della narrativa simbolista e nel simbolismo in generale, non va solo considerata un'eredità del romanticismo, ma anche una costante all'interno delle letterature moderne, con cui talora anche il realismo deve misurarsi confutandone o decostruendone le istanze (si pensi all'immissione di temi parapsicologici o spiritistici, scientificamente accolti in un quadro naturalistico). Questa tendenza si definisce anche nel Futurismo allorché la variabile tecnologica si contamina con passioni e pulsioni provenienti o dal romanzo d'avventura e dalla protofantascienza, o attingendo ai primi fermenti del superomismo di massa, o prendendo atto delle conseguenze doublé face della letteratura utopica, fino all'approdo all'utopia negativa di Zamjatin (My - Noi, 1921) e quindi mettendo a nudo le contraddizioni dello stato unico prodotto dalla rivoluzione. Questi aspetti generali si individuano nel complesso degli studi qui raccolti, sotto gli auspici sempre generosi di Gianfranco de Turris e la guida di Guido Andrea Pautasso: a entrambi va la riconoscenza del comitato scientifico della rivista per il lavoro di elevata e originale competenza, messo in piedi con la collaborazione di studiosi provetti e fortemente motivati. Particolarmente gradita la sezione di testi rari e poco noti, per la gioia dei """"fan"""", sempre più numerosi, del movimento marinettiano e la disperazione gelosa dei bibliofili, particolarmente accaniti in ambito di editoria futurista. Un ringraziamento ulteriore spetta a Stefano Tani per essersi unito al gruppo con una nota illuminante su parodia e autoparodia in Marinetti e Palazzeschi. Si ringraziano anche Giuseppe Panella e Susanna Becherini per aver inserito la loro indagine sulle matrici futuriste in Pound e nella generazione """"vorticista"""", affiancata ai """"vortici"""" di Apollinare, di Cendrars e del cubo-Futurismo. A completare un quadro di ricezione internazionale come mai di profonda incidenza (in cui spiccano la figura e la poesia di Majakovskij, opportunamente ritradotto e ristudiato da Pautasso, nonché rilanciato da Contiliano nel suo contributo antitetico, ma la natura stessa del Futurismo consente forse, ancora oggi, il testa-coda tra posizioni reciprocamente inconciliabili)1 e a guisa altresì di considerazioni inaugurali di introduzione al volume, si fanno precedere alcune note sul contesto, condiviso in Marinetti come in Pessoa e come in altri protagonisti della stagione europea, dei verso libero e della ricezione del Futurismo."""" (Dall' Introduzione di Alessandro Scarsella)" -
La conquista del West
Jacques Chastenet racconta la storia della lunga marcia verso il West, quella corsa irrefrenabile che, in tre secoli, ha portato alla colonizzazione dei futuri Stati Uniti dalle coste atlantiche fino a quelle del Pacifico attraverso incredibili avventure. Sono narrate le varie fasi di questa conquista, le tracce indelebili della sfida alla Frontiera che hanno segnato la mentalità e la psicologia del popolo americano. L'autore non evita di soffermarsi sugli aspetti anche più bui di questa grande epopea, intrisa di violenze e inganni, che hanno portato alla progressiva eliminazione dai territori dei suoi antichi abitanti: i pellerossa. Si scoprirà come i nomi di Pocahontas, Tecumseh, Toro Seduto e molti altri rimangano scritti in modo indelebile nella storia di un popolo grandioso e sconfitto. Lungo il percorso, si conoscono da vicino diversi protagonisti: coloni richiamati a gran voce dal miraggio dell'oro e delle terre coltivabili, infaticabili mormoni, avventurieri romantici come Davy Crockett e pistoleri quali ""Wild Bill"""" Hickok e Calamity Jane; personaggi ritratti sullo sfondo dello sterminato paesaggio americano, tra i canyon del Colorado e la polvere della Valle della Morte, tra le promesse del Nuovo Mondo e la disillusione di terre dure, ostili e spietate. Documentato con rigore scientifico, """"La conquista del West"""" è accompagnato da un apparato iconografico che comprende mappe, illustrazioni, dipinti e disegni."" -
Edgar Allan Poe. La camera pentagonale. Tutto Poe. Vol. 1
Edgar Allan Poe è un autore notissimo, continuamente ristampato e letto persino nelle scuole. Eppure questa conoscenza sfuma spesso nel luogo comune: le sue raccolte sono in genere ordinate secondo i gusti dei curatori ed è quasi impossibile per il lettore cogliere il senso di un'evoluzione. Le sue donne spettrali e il suo orizzonte dolente vengono spesso ricondotti a struggimenti per la morte di tisi della moglie bambina (idea che un semplice controllo delle date basterebbe a confutare) e spesso si ignora che la pubblicazione dei racconti su riviste li ha visti trasformarsi anche profondamente. Per non parlare della caricatura di Poe in caso clinico, quando invece le sue opere presentano un controllatissimo, lucido lavoro letterario. In più, gran parte di ammiccamenti e sottotesti (spesso all'attualità del suo tempo) resta sfuggente al lettore odierno. Di qui la scelta di presentare un itinerario nel corpus dei suoi scritti: a partire, in questo volume, dalle prove giovanili che, attraverso gioielli di poesia e di prosa e l'esperienza dell'unico romanzo Gordon Pym, culminano nel primo dei suoi capolavori, ""Ligeia"""" (1838)."" -
Nicolas Eymerich. Il lettore e l'immaginario in Valerio Evangelisti
"Nicolas Eymerich. Il lettore e l'immaginario in Valerio Evangelisti"""" è la più completa guida all'opera di Evangelisti: una lettura che mostra come essa sia un unico grande romanzo, un """"One Big Novel"""" articolato nei diversi cicli e nei testi pubblicati in volumi, riviste e web in venticinque anni di attività. Una narrazione che riesce a unire in sé filosofia greca e fantascienza, poesia medievale e letteratura di genere, cronaca contemporanea e psicanalisi, muovendosi dal XIV al XXXII secolo. Perno di tutto questo è il Ciclo di Eymerich, che si estende ben oltre i noti romanzi e comprende racconti, radiodrammi, fumetti e produzioni musicali, spingendosi fino alla fan fiction letteraria e filmica. Un universo narrativo che ha per protagonista l'inquisitore, personaggio-emblema del potere repressivo di ogni diversità. Il lettore è guidato alla scoperta della vera identità di Eymerich seguendolo nel suo duplice viaggio. Quello di superficie — le avventure raccontate nei romanzi che ne fanno un eroe popolare — e quello più profondo, interiore: una crisi personale che attraversa il Ciclo e con cui mette in discussione le proprie convinzioni e il rapporto con gli altri. Quando ne esce, però, Eymerich non diventa un """"buono"""", anzi. Il lettore si innamora di un personaggio negativo, che è il male, è il potere totalitario che vuole imporre un unico modello di vita, è un colonizzatore dell'immaginario che vuole cancellare qualsiasi pensiero divergente. E che alla fine diventa un demiurgo senza più rivali. Ecco allora la sua identità: il realismo capitalista a cui sembra non esistano alternative, ed è proprio questo ciò che Evangelisti denuncia con i suoi libri. E sembra chiedere al lettore: tu da che parte stai?" -
Storie di Firenze
Firenze è per eccellenza la città del Rinascimento e dell'arte, ma è stata anche un centro di grande importanza letteraria e artistica tra fine Ottocento e inizio Novecento; meta del Grand Tour, capitale del Regno d'Italia, ha accolto il fermento letterario dei primi anni del XX secolo, ospitando nei suoi caffè grandi autori della scena nazionale e internazionale. Molti sono i romanzi ambientati in questa città elegante, romantica e schiva, molte le liriche che la ritraggono con versi indimenticabili nelle varie epoche. ""Storie di Firenze"""" si propone di visitare i quartieri, le strade e i palazzi del capoluogo toscano accompagnati dalle pagine più belle di Palazzeschi, Pratolini, Cicognani, di accomodarsi ai tavolini dei caffè letterari in compagnia dei futuristi, dei vociani e dei lacerbiani, di sbirciare tra i portici degli Uffizi, giocare a nascondino a Boboli, sospirare affacciati sull'Arno con le liriche di Campana e i brani indimenticabili di Papini, Soffici, Luzi e Montale, le riflessioni di Cecchi e Malaparte, i ricordi di Viviani, Praz, Bilenchi, Zeffirelli, i dipinti di Signorini, Conti, Bicci, Rosai. Un reportage narrativo che raccoglie nove diversi percorsi attraverso il capoluogo toscano, narrando aneddoti d'arte, curiosità, film e grandi romanzi italiani e stranieri che hanno reso Firenze teatro delle storie dei loro personaggi."" -
Dove soffiano i venti propizi. Esploratori, «trappers», cacciatori di pelli e cercatori d’oro nel Nuovo Mondo
Nel corso della prima metà del XIX secolo, il territorio americano veniva esplorato e cartografato per la prima volta, aprendo la strada verso l'Ovest alle successive grandi migrazioni di coloni, agricoltori e pionieri; un solco tracciato da spedizioni in aree sconosciute e pericolose, abitate da nativi bellicosi, là dove la sete di conoscenza e la brama di profitto spinsero uomini coraggiosi all'avventura. I protagonisti del libro sono proprio quegli esploratori, tracciatori di piste e cacciatori di pellicce, posatori di trappole, uomini della montagna, avventurieri e cercatori d'oro che misero in gioco la propria vita confrontandosi con una natura spietata e indifferente alle loro sorti, riuscendo infine a domarla. La prima parte del libro illustra l'ingresso nel continente delle missioni di Lewis e Clark, Vancouver, Bonneville, Pike, Long, uomini che portarono a compimento lo spostamento verso Ovest iniziato, secoli prima, da Colombo, gli Spagnoli e i Padri Pellegrini. La seconda parte racconta le vite dei più pittoreschi e rappresentativi primi pionieri, esploratori e cacciatori di pelli, al soldo di grandi compagnie o liberi imprenditori di se stessi, il loro incontro con gli indiani, il confronto con la natura, la loro vita solitaria nei vasti paesaggi delle Montagne Rocciose. Una terza parte, infine, s'incentra sulle rutilanti corse all'oro in California e in Klondike che portarono migliaia di uomini, vinti dalla fascinazione, quasi sempre disattesa, per le preziose pepite gialle, verso drammi e vicissitudini disperate fino a un confronto ultimo con un universo selvaggio e senza pietà, nelle sterminate solitudini del Grande Nord. Il libro è inoltre arricchito da specifici approfondimenti su cinema, narrativa e curiosità. -
La guerra delle Due Rose. La nascita dell'Inghilterra moderna
La guerra civile che ha insanguinato l'Inghilterra nella seconda metà del XV secolo è una delle principali fonti utilizzate da George R.R. Martin per le sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, per l'incredibile successo televisivo del Trono di Spade. Ma come si svolse il vero conflitto? È stata realmente la punizione divina per l'usurpazione di Enrico IV Bolingbroke ai danni del legittimo Riccardo II come la propaganda Tudor ha cercato di tramandare? Oppure è stato il frutto malato della deriva morale che travolse la nobiltà inglese alla fine del Medioevo, come ricostruito dalla storiografia vittoriana? Molteplici personalità presero parte al conflitto: re e regine, usurpatori e consiglieri malfidi, vittime innocenti e sovrani impazziti. Uno spazio particolare è riservato nel libro alle molte protagoniste femminili di quei decenni. Parleremo anche delle battaglie che infiammarono il paese, delle rotte e delle ritirate, dei tradimenti e dei colpi di scena, molti dei quali ripresi dallo stesso Martin, mettendo in luce come la sua fonte principale sia stata non tanto la storia di per sé, ma la sua reinterpretazione a opera di Shakespeare, il primo a riunire sotto un unico arco narrativo l'intera sequenza di conflitti dinastici che insanguinò l'Inghilterra fra la deposizione di Riccardo II nel 1399 e la salita al trono di Enrico VII Tudor all'indomani della vittoria di Bosworth nel 1485. Accanto alla storia illustreremo come i fatti siano stati riletti dalla letteratura (a partire da Walter Scott, che a quella guerra civile assegnò il nome con cui è stata poi per sempre identificata), dal cinema, dalla televisione e dagli altri media contemporanei. -
Parmigianino. L'artista in Italia
Non aveva compiuto neppure vent'anni che aveva già dipinto dei capolavori. A ventuno seppe incantare lo stesso pontefice, e Pietro Aretino, ""flagello dei principi"""", si accaparrò il suo dipinto più rivoluzionario, l'Autoritratto allo specchio. Era stato salutato come """"Raffaello redivivo"""" per la grazia, «la venustà, dolcezza e leggiadria» della sua pittura e per il suo volto bellissimo. Si chiamava Francesco Maria Mazzola ma era conosciuto come il Parmigianino. Nato a Parma nel 1503, la sua vita fu una rincorsa verso un ineffabile destino. A soli trentasette anni infatti abbandonò le spoglie mortali e la sua morte fu preceduta dalle accuse di un'esistenza disordinata che lo aveva inselvatichito nell'aspetto e nell'arte, per essersi dedicato con troppa passione all'alchimia. Da Parma a Roma, passando per Bologna, il lettore seguirà le tracce dei capolavori di questo straordinario artista e scoprirà come la sua vita fu una vera tempesta e quanto la sua pittura seppe conquistare il panorama artistico internazionale. Una guida per accostarsi alle opere di uno dei pittori che hanno reso grande l'arte italiana. Un tragitto da nord a sud dell'Italia che metterà in luce il patrimonio museale e collezionistico delle nostre città d'arte, aiutando il lettore appassionato a seguire e a conoscere, con una guida insieme turistica e culturale, la vita, le opere e il contesto storico di un maestro dell'arte."" -
The last dance. L'incontro con la morte e il morire
"The Last Dance"""", giunto ormai all'undicesima edizione, è un manuale di Tanatologia che ha saputo mantenere nel tempo l'attenzione sulle esigenze del lettore, dall'interessato al professionista, offrendo una copertura ampia e interdisciplinare delle questioni relative alla morte, al morire e al lutto. È una sorta di enciclopedia sull'argomento, una summa che racchiude in sé tutti gli aspetti che ruotano attorno al morire dal punto di vista culturale, sociale, etico, psicologico, umano, sanitario e non solo. Accettare di essere affetti da una malattia terminale, dover affrontare la scomparsa di una persona cara o la morte del proprio animale domestico, sopravvivere a una catastrofe naturale, a un omicidio di massa o a un incidente stradale sono eventi che hanno un effetto psicologicamente sconvolgente su chi li subisce, ed è quindi importante sapere come affrontare il trauma a seconda del caso che si presenta e della persona coinvolta. Allo stesso modo è importante porre l'accento sulla ritualità legata alla morte e su come, nel tempo, le diverse culture si sono relazionate a essa e in che modo la piangono, la celebrano, la superano. Questo manuale è composto da quindici capitoli che, integrando il lato sperimentale e quello accademico, così come la dimensione emotiva e intellettuale degli studi sulla morte, sviscerano ogni sfaccettatura relativa all'argomento, coniugando solide basi teoriche con applicazioni pratiche alla vita. Il libro combina discipline diverse: antropologia, arte, etica, scienze della salute, letteratura, filosofia, psicologia, politica pubblica, religione e sociologia." -
Storia della letteratura russa. Dagli inizi al Novecento
Riguardo alla letteratura russa, due sono gli atteggiamenti ideologici prevalenti. Il primo è quello dei sovietici, per i quali l'ideologia è tutto e non si può scrivere senza prendere una posizione politica. Il secondo è diametralmente opposto ed è rappresentato, per esempio, da critici come Nabokov: è arte solo ciò che non è ideologia. Mirskij riesce nel difficile compito di non difendere nessuna delle due posizioni, rendendo il suo volume non solo unico, ma un'opera preziosa, passionale, che non si limita a fotografare la fortuna o la disgrazia di questo o di quello scrittore, ne propone anzi a volte opere meno conosciute che, secondo l'autore, sono allo stesso modo eccezionali, assolutamente da conoscere o riscoprire. Si tratta di un manuale sui generis, da leggere con passione, come quei romanzi che si divorano con piacere vicino al camino in un uggioso pomeriggio invernale e che non si vorrebbero mai abbandonare. L'autore esplora e racconta una serie articolata di autori, analizzando con invidiabile puntigliosità i capolavori sia dei più grandi della letteratura russa, come Pùskin, Gògol', Dostoèvskij, Tolstòj, Cèchov e Gòr'kij, sia di quegli scrittori ingiustamente dimenticati. Arricchisce il volume una dettagliata ed esaustiva postfazione di Kollektiv Ulyanov che prosegue il lavoro di Mirskij accompagnando il lettore fino ai giorni nostri, lungo i più recenti sentieri della letteratura russa. -
Storia del Progressive Rock. Origini e leggende della musica inglese anni Settanta
Il progressive rock, generato da un'ondata di creatività alla fine degli anni Sessanta nel Regno Unito, raggiunge il suo apice negli anni Settanta affermandosi come uno dei generi più seguiti al mondo! Una musica creata da giovani che vola verso nuovi orizzonti emotivi e tecnici, compiendo una sintesi unica tra rock, jazz, folk, musica classica e altri stili. Nel suo periodo di massimo splendore aveva una base di fan ampia e devota e, sebbene la scena si sia in seguito frammentata, le più grandi band dell'epoca hanno goduto di un successo internazionale per tantissimi anni. Ancora oggi, le nuove generazioni continuano a scoprire i suoni unici del progressive rock e a riprodurli. Esaminando i miti, le leggende, le mille opinioni che circondano il genere, Mike Barnes analizza, con stile accattivante e divertente, le condizioni e gli atteggiamenti culturali che hanno alimentato e sono stati a loro volta influenzati da questo straordinario fenomeno musicale, fornendo un'immagine vivida e colorata degli anni Settanta. Un racconto che delinea la storia e le musiche di band come Genesis, Jethro Tull, Pink Floyd, King Crimson, Yes e di personaggi del calibro di Mike Oldfield, non limitandosi solo ai nomi più conosciuti, ma approfondendo anche quelli meno noti come Egg, Henry Cow, Curved Air e molti altri. Un libro documentato e ricco di testimonianze di prima mano di musicisti, protagonisti del music business, addetti ai lavori, giornalisti, DJ, e persino di alcuni fan! -
C'era una volta la showgirl. L'arte della seduzione nelle immagini di un archivio scomparso
La showgirl è in Italia la soubrette del Varietà televisivo. La sua storia inizia alla metà degli anni Cinquanta con le prime trasmissioni Rai e termina con la scomparsa del Varietà dopo il primo decennio degli anni Duemila. Questo percorso, che ha visto le protagoniste raggiungere enorme popolarità fino a divenire icone dello star system, è andato incontro al suo esaurimento per diversi motivi: ""correttezza"""" politica, ideologica, etica ed economica. Il libro racconta anche delle varie forme d'arte che hanno concorso all'affermazione della showgirl quali il canto, la danza, la recitazione drammatica e comica, l'imitazione e l'intrattenimento; quasi sempre, però, finalizzate all'esibizione di una personalità carismatica per la sua seduttività femminile verso lo spettatore. La bellezza infatti, per la showgirl, non è un semplice dono di natura ma si compone anche di una laboriosa pratica artistica che si caratterizza anche per look, cosmesi, voce, eloquio e intelligenza. Ma, in questo volume, quel che più conta è il metodo innovativo della narrazione e del resoconto delle varie performance; un racconto che si sviluppa attraverso immagini inedite tratte dagli show in esecuzione live o dal loro backstage, individuate su un'ingente quantità di videoregistrazioni effettuate dagli anni Cinquanta ai nostri giorni. L'arte della showgirl viene dunque analizzata nel suo prodursi sul set e sulla scena attraverso inediti """"fermiimmagine"""" durante show come Un, due, tre, Canzonissima, Studio Uno, Milleluci, Fantastico, Buona Domenica, Domenica In e altri; né mancano immagini """"dimenticate"""" tratte da rotocalchi d'epoca quali Cinema, Festival, Otto, Hollywood, Novella 2000 eccetera ."" -
Il duello. Storia e protagonisti della realtà e della fantasia
Achille contro Ettore, Enea contro Turno, la sfida all'OK Corral, Mezzogiorno di fuoco, Dracula contro Van Helsing, Obi-Wan Kenobi contro Darth Vader... potremmo continuare all'infinito, tanto fondamentale è stato il duello e il suo utilizzo letterario (e poi cinematografico e televisivo) per la formazione del nostro immaginario collettivo, a prescindere dalle epoche e dalle mode. Attraverso numerosi contributi di autori diversi, questo libro offre un panorama cronologico sull'argomento, per poi affrontare un consistente campionario di duelli, da Omero a George R.R. Martin, mostrandone la persistenza diacronica pur nell'estrema diversità delle ambientazioni. Una guida per capire come si costruiscono le ""leggende"""" che hanno attraversato i secoli e che hanno formato plotoni di appassionati, capaci di schierarsi per l'uno o per l'altro dei contendenti, nella fascinazione esercitata dai duellanti. Tra storia vera e fantasia, il racconto dei duelli attraversa generi specifici, come gli scontri nel cinema western o nei film di arti marziali, i confronti fra l'uomo e la macchina, tipici della fantascienza, ma anche duelli dai contorni più sfumati, come quello fra il Bene e il Male nelle fiction di Weird Tales, i secoli d'oro del duello visti al cinema e in letteratura, fino a Spielberg e Ridley Scott. Non mancano ovviamente i moschettieri, i pirati, Cyrano de Bergerac e Don Chisciotte, e moltissimi altri spunti curiosi e interessanti nella costruzione di un variegato pantheon di eroi e antagonisti."" -
Outsider. Personaggi che hanno cambiato l'arte, la scrittura, la musica e il pensiero
Schivi, ombrosi e solitari, oppure vitali, pieni di entusiasmo, vulcanici. Gli outsider sono l'""altra faccia della Luna"""" nell'arte: perché, non riuscendo a trovare il proprio posto nella società, combattono la loro guerra (spesso interiore, spesso contro il sistema, ancor più spesso entrambe) appollaiati come tanti piccoli soldati lungo la sottile linea rossa che separa il dentro dal fuori, il qui dal là, il dove dall'altrove. Ecco cosa sono gli outsider, personaggi geniali, ognuno a suo modo, che si sono ritrovati, più o meno inconsapevolmente, a vivere """"fuori"""", ai margini, perché il """"dentro"""" non era posto per loro. Insomma, per dirla con Carmelo Bene: «Il talento fa quel che vuole, il genio fa quel che può». Ce n'è di ogni genere e tipo: c'è chi, come Nietzsche, è socialmente arrivato ma dal suo fuoco interiore è annientato; poi ci sono i suicidati dalla società, protagonisti di vite intense e tragiche (Vincent van Gogh), i sovrani che vivono nel castello ma sognano l'alchimia (Rodolfo II), i musicisti che si allontanano dal potere e diventano poveri (Mozart), i fattoni che vorrebbero aver successo ma fanno di tutto per non averlo (Hunter S. Thompson). E tanti altri ancora. Attraverso i suoi trenta ritratti che riportano le gesta di personaggi indimenticabili - fra i quali spiccano: Carmelo Bene, Francesco Borromini, Philip K. Dick, William Blake, Michel Foucault, Charles Bukowski, Arthur Rimbaud, il Marchese de Sade, Leonora Carrington, Woody Guthrie eccetera -, questo libro ci dice che la differenza fra l'outside(r) e l'inside(r) è lo scarto infinitesimale fra quel che è, quel che fu e quello che (di noi, o meglio di loro, gli outsider) mai sarà! Introduzione di Nicola Mazzocca."" -
Strapaese. L'Italia dei paesi e delle chiese di campagna. Da Maccari a Longanesi, da Papini a Soffici
Il Novecento, da un punto di vista culturale, è stato uno dei secoli più vivaci della storia dell'umanità: movimenti letterari, avanguardie, scuole filosofiche, artisti, scrittori, pittori, filosofi, intellettuali, editori, collezionisti d'arte... Trait d'union di queste esperienze è stato il ruolo delle riviste, luoghi di elaborazione di idee e dibattiti, palestre per futuri talenti e vetrine per voci già affermate. Tra queste realtà, un ruolo di primo piano spetta a Strapaese, movimento culturale che omaggia la tradizione italiana e auspica un ritorno alla vita paesana e alla riscoperta delle tradizioni popolari, contro la deriva metropolitana e modernista di Stracittà. I tre principali animatori dell'esperienza strapaesana sono Mino Maccari, Leo Longanesi e Curzio Malaparte con le riviste Il Selvaggio e L'Italiano, ma attorno a Strapaese si raccolgono alcune delle più importanti voci del primo Novecento italiano, sia da un punto di vista letterario che artistico. Da Morandi a Guttuso, da Flaiano a Ungaretti, da Ottone Rosai a Romano Bilenchi... Se è possibile riscontrare la genesi di Strapaese a inizio Novecento con l'attività di Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini e Ardengo Soffici, lo spirito strapaesano vive ancora oggi nell'Italia dei paesi, delle botteghe, delle trattorie e delle chiese di campagna. -
Hippie Trail. Una generazione in viaggio. 1957-78
Hippie Trail, ""la rotta degli hippie"""", è il nome dato al viaggio intrapreso da un'intera generazione di giovani tra gli anni Sessanta e Settanta, attraverso l'Europa e l'Asia. Un viaggio alla ricerca della libertà: sessuale, dall'autorità, di esplorare i meandri della mente attraverso l'uso di droghe. Dalle principali città dell'Europa Occidentale, a bordo dei classici pulmini Volkswagen, in autobus o in autostop, gruppi di hippie si avventuravano in un viaggio, fisico e spirituale, alla scoperta della propria Shangri-La. Quasi tutti i viaggiatori raggiungevano Istanbul, dove i percorsi si dividevano: la rotta settentrionale, la più battuta, attraversava Teheran, Herat, Kandahar, Kabul, Peshawar e Lahore, per arrivare in India e in Nepal; l'alternativa rotta meridionale passava dalla Turchia attraverso Siria, Giordania, Iraq, Iran e Pakistan. Le destinazioni principali erano Delhi, Varanasi, Goa, Kathmandu e Bangkok, luoghi dove poter vivere indisturbati esperienze psichedeliche. I viaggiatori erano europei, nordamericani, australiani e giapponesi, e durante il percorso s'incontravano per scambiarsi esperienze, cercando di rendere il viaggio il più economico possibile, così da prolungarlo e non tornare a casa. Gli autori riportano le testimonianze dirette di chi ha vissuto in quel periodo, approfondendo inoltre come questi viaggiatori siano stati descritti in film, romanzi e racconti. Un libro per chi è affascinato dalla storia delle controculture, per chi in gioventù è partito per un viaggio o magari per chi vuole percorrere alcune tappe di questa rotta intrapresa da migliaia di giovani prima di lui..."" -
Homo canis. Storia di un rapporto millenario
Sin dall'antichità il cane ha affiancato l'essere umano nella caccia e nell'allevamento del bestiame, e da almeno 15.000 anni è considerato il miglior amico dell'uomo, al punto da essersi adattato alle sue abitudini ed esserne diventato un inseparabile alleato di vita. Può sembrare difficile da credere, ma tutti i cani, dal chihuahua al basset hound, discendono dai lupi, ed è stato proprio l'intervento umano a svolgere un ruolo cruciale nel modificare il loro corredo genetico, producendo, nel corso dei secoli, la grande diversità di razze cui siamo abituati oggi. In che modo, e perché, il lupo si è evoluto nel cane, l'animale domestico per eccellenza? Come hanno iniziato a vivere con noi questi temibili animali? Homo Canis è un libro ricco di informazioni sulle diverse razze canine, sulle origini della loro creazione e sulle evoluzioni cui sono state soggette. Testot traccia un affascinante affresco che non tralascia le razze meno conosciute e i racconti più sorprendenti. Dallo xoloitzcuintle, il cane nudo messicano, al dingo australiano e al cane canoro della Nuova Guinea; dall'akita inu, l'incarnazione canina dello spirito giapponese, al mastino, utilizzato dai conquistadores contro gli amerindi; dal bassotto, che durante il Medioevo e fino alla Rivoluzione Industriale era impiegato per far ruotare i girarrosti, al nobile bichon, con il suo prestigioso pedigree. Il libro non tralascia poi di dedicare spazio a tutti quei cani che sono stati gli eroi della nostra infanzia, come i celebri 101 dalmata, Rin Tin Tin e Lassie.