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The longobards in Italy. The places of the power (568-774 AD)
Il sito comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano, dal nord al sud della penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti Ducati longobardi, premessa di quella che possiamo definire la prima ""nazione"""" italiana. I beni compresi nel sito, frutto di una rigorosa ed accurata selezione, rappresentano, ognuno per la propria tipologia specifica, il modello più significativo o quello più conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l'universalità della cultura longobarda al suo apice. Essi rappresentano quindi la quintessenza del patrimonio artistico e architettonico delle gentes Langobardorum che, come noto, si espressero in forme monumentali solo dopo il loro stanziamento in Italia, seguito ad un lungo periodo di migrazione che dalla Scandinavia li vide attraversare i paesi del nord-est europeo."" -
La collezione Verzocchi
Palazzo Romagnoli, a Forlì, ospita la straordinaria Collezione Verzocchi, nata dalla volontà di un affermato imprenditore di origine forlivese per celebrare il tema del lavoro, lo spirito imprenditoriale e la qualità dell'opera umana. La collezione, presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1950 e da lui donata al Comune di Forlì il 1° maggio 1961, raccoglie oltre 70 opere di artisti italiani di generazioni diverse e di diverse tendenze artistiche, da Guttuso a Carrà, da Vedova a De Chirico, da Depero a Sironi, accomunati, oltre che dal tema, dalla presenza sulla tela di un piccolo mattone refrattario, simbolo dell'attività imprenditoriale di Giuseppe Verzocchi (Roma 1887-Milano 1970). Si tratta di una delle più importanti raccolte d'arte del Novecento per la qualità delle opere di cui si compone e per la singolarità del progetto che ha presieduto alla sua realizzazione. L'obiettivo dichiarato di Verzocchi non era infatti quello di dare vita ad una collezione d'arte di cui godere con pochi amici e intenditori, bensì quella di rendere omaggio al lavoro, di esaltarne la dignità e la sacralità, attraverso l'opera dei maggiori artisti a lui contemporanei. -
Castel del Monte. Andria e il percorso federiciano
"Castel del Monte possiede un valore universale eccezionale per la perfezione delle sue forme, l'armonia e la fusione di elementi culturali venuti dal nord Europa, dal mondo musulmano e dall'antichità classica. È un capolavoro unico dell'architettura medievale, che riflette l'umanesimo del suo fondatore Federico II di Svevia"""". Queste le motivazioni con cui il Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO ha inserito il monumento federiciano nella World Heritage List. La guida, riccamente illustrata con fotografie, accompagna il lettore nella visita di Castel del Monte e contiene anche un percorso attraverso il centro storico di Andria e la Murgia." -
Rosa rosae. Declinare la rosa in cucina
La rosa, coltivata fin dai tempi più antichi, è da sempre il fiore più amato. Un percorso lungo e antico attraverso la storia, la cultura e la cucina di una valle ligure - la Valle Scrivia - che ha per protagonista i ""petali di rose"""": dalla cosmetica e dalla farmacopea fino alla cucina di casa nostra. Un aspetto nuovo e particolare che caratterizza in ambito culinario le rose, per riscoprirne il profumo e l'antico sapore in dessert e bevande."" -
Théodore Strawinsky. La trasfigurazione poetica. Ediz. italiana e francese
La mostra di Domodossola, dedicata alla pittura di Théodore Strawinsky, ci invita a ripercorrere le principali tappe della lunga carriera dell’artista con uno sguardo critico, contestualizzando le varie fasi del suo stile. Il testo fornisce alcuni punti di riferimento che consentono al visitatore di orientarsi all’interno del prolifico percorso dell’artista. -
Un anno di didattica. Innovazione e ricerca nella scuola di architettura di Genova
A Genova, in pieno centro storico, sulla collina di Castello, nell'edificio progettato da Ignazio Gardella sui resti del monastero di San Silvestro, ha sede il Dipartimento Architettura e Design dell'Università di Genova. Al dipartimento, erede della Scuola di architettura fondata a Genova nel 1962, fanno capo, oltre al Dottorato in Architettura e Design e alla Scuola di Specializzazione per i Beni Architettonici e del Paesaggio, diversi corsi di laurea in architettura e design: cinque magistrali di secondo livello e due triennali di primo livello, uno dei quali è il corso in Scienze dell'Architettura. Il progetto è quello raccontato in questo libro prima in generale e poi in riferimento alle attività didattiche svolte nei diversi insegnamenti coinvolti nell'anno 2019-2020. È un progetto particolarissimo che si è mostrato, nonostante le difficoltà incontrate nel secondo semestre con la costrizione alle lezioni in remoto imposta dall'emergenza Covid-19, assai più interessante di quanto ci si potesse aspettare. -
Tappeti orientali da Palazzo Pitti al Quirinale
Con il trasferimento della capitale del nascente stato italiano a Roma nel 1870 il Palazzo del Quirinale, scelto come nuova reggia ma completamente vuoto, dovette essere dotato dai Savoia di arredi e opere d’arte reperiti dalle sedi delle antiche corti pre-unitarie. Vi giunsero anche alcuni tappeti, i più importanti dei quali da Firenze, con provenienza dalle antiche collezioni dei Medici-Lorena. Gli esemplari migliori, dei quali questo libro si occupa, erano una decina: ne sopravvivono al Quirinale quattro, mentre altri sono andati perduti. Il più noto di quel gruppo, in seguito a vicissitudini qui ricostruite per la prima volta, è finito nel museo Poldi Pezzoli di Milano dove è chiamato il tappeto di Caccia ed è il più famoso tappeto conservato in Italia. Di quest’ultimo, come degli altri studiati, viene ricostruita passo passo la storia, documentandola nelle sue linee principali, dall’arrivo a Firenze a partire dal XVI secolo fino a oggi, attraverso una congerie di riscontri inventariali che evidenziano anche i restauri e le modifiche subite dai pezzi nel tempo... -
Museographie. Musei in Europa negli anni tra le due guerre. La conferenza di Madrid del 1934. Atti del Convegno. Ediz. inglese, francese, spagnola e italiana
La Conferenza Internazionale Muséographie, architecture et aménagement des musées d'art, organizzata a Madrid nell'ottobre del 1934, ha rappresentato un momento cruciale per le riflessioni sull'ordinamento e sull'allestimento dei musei in Europa e negli Stati Uniti. I saggi qui raccolti analizzano, a partire dalla disamina del convegno madrileno, anche relativamente ai retroscena politici a scala nazionale e internazionale, i risvolti su teorie e politiche culturali e museali nei paesi di origine dei relatori coinvolti nel dibattito; le sovrapposizioni e i dialoghi tra le ""storie"""" dell'arte e dei linguaggi; le teorie sulla conservazione,tutela e valorizzazione e la loro comunicazione nelle sedi museali e nelle città che le accolgono; gli usi dei musei in modo sempre più flessibile e in una logica di trasformazione e il contributo che i progettisti, architetti e allestitori, hanno configurato autonomamente o in dialogo con curatori e storici."" -
Museographie. Architecture et aménagement des musées d'art Conférence internationale d'études. Madrid 1934
La versione anastatica degli atti della Conferenza internazionale Muséographie, architecture et aménagement des musées d'art, organizzata a Madrid nell'ottobre del 1934, e i suoi apparati si presentano come strumento per compensare lacune documentarie. Mediante gli indici delle tavole sono messi in evidenza e offerti agli studiosi spunti sull'apparato iconografico, sulle ricorrenze e pesi di istituzioni e musei, sulla loro distribuzione. Un incrocio tra le geografie del museo e le personalità coinvolte negli anni tra le due guerre è ora possibile anche attraverso gli indici e le categorie tematiche. La fisicità dell'""oggetto libro"""" poi, a complemento dei soli apparati intesi come grimaldello per approfondimenti, permette di fruire di un manufatto di grande qualità che, oltre a soddisfare i sensi, sollecita ulteriori indagini."" -
Castello di Madrignano
Questo volume ha l'obiettivo di presentare al pubblico il percorso che ha condotto la Soprintendenza al restauro e riuso dei resti del Castello Malaspina di Madrignano. Un percorso progettuale e realizzativo che, nonostante le dimensioni limitate del bene, le cui stratificazioni si sviluppano dal Medioevo al XVIII secolo, ha comportato la soluzione di articolate e complesse problematiche attraverso l'approccio sinergico tra le diverse competenze in campo. Il testo è strutturato in tre parti. La prima vuole testimoniare le ragioni del progetto, documentando concretamente il lavoro svolto sul manufatto e gli assunti teorici su cui si fonda l'intervento. La seconda parte è volta a inquadrare l'intervento di restauro, raccogliendo tre diversi saggi che, procedendo dal particolare al generale, approfondiscono diversi aspetti riguardanti il castello e il suo contesto storico. La terza parte, in Appendice, raccoglie gli apparati indirizzati a chi voglia approfondire la vicenda del bene culturale. I molti castelli della Liguria, memoria e presenza di un passato stratificato, rappresentano un tema che la Soprintendenza ha cercato di affrontare, dando risposte concrete. -
Canova tra innocenza e peccato
Antonio Canova ha incarnato, con le sue sculture, l’ideale di una bellezza eterna, fondata su principi di armonia, misura, equilibrio, affermandosi come massimo esponente del Neoclassicismo italiano e lasciando in eredità un ideale estetico che continua a vivere fino a oggi.La mostra Canova tra innocenza e peccato intende indagare come questa eredità abbia influenzato i linguaggi artistici contemporanei, nella ricerca di un concetto di bellezza che trova declinazioni diverse – dalla fotografia alle esperienze scultoree più recenti – fino a venire talvolta negato in maniera radicale. -
Ligabue. Un altro mondo. Ediz. italiana e inglese
Antonio Ligabue, uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo, un grande espressionista, al pari di Van Gogh e Munch, si presenta come un “uomo arcaico” tra noi, le sue pulsioni, le sue rivolte, il picchiarsi il naso con un sasso per renderlo aquilino, le ferite alle tempie per farne sgorgare il sangue con le pulsioni negative, rigettando le forze maligne, richiamano i temi della “automutilazione sacrificale” di Van Gogh. Uomo mitico, nel senso che partecipava ad una visione mitica dell’esistenza, immersa con le forze della natura, a contatto con una realtà insieme dispersa, molteplice, fenomenica, che percepiva, intuiva, condivideva con empatia, più che con logica. Il volume, catalogo della mostra ""Ligabue. Un altro mondo"""" (Asiago, Museo Le Carceri, 28 maggio – 30 ottobre 2022) offre la riproduzione a colori, in alta qualità delle oltre settanta opere presenti in mostra – 61 dipinti, 6 sculture e 5 disegni – un esemplare excursus nel mondo di Antonio Ligabue."" -
Di torre in torre. Itinerari spettacolari tra le torri genovesi della Riviera di Levante
Questa guida turistica, che contiene anche molte informazioni storiche, nasce dagli studi condotti dalle autrici Carla Bruzzo e Maria Letizia Grasso, per la loro tesi di laurea, all'interno dell'Università di Architettura di Genova, con la supervisione dei professori Ennio Poleggi e Gianni V. Galliani. Nel corso degli anni il loro lavoro è stato citato in altre pubblicazioni inerenti l'argomento. Si è sempre pensato, pertanto, di farne una pubblicazione, in modo da utilizzare l'immensa mole di lavoro svolto e le informazioni inedite raccolte. Le ricerche si sono svolte all'Archivio di Stato di Genova e negli Archivi Storici comunali, attraverso la consultazione di diversi testi, che testimoniano la costruzione dei manufatti descritti. Questi ultimi, per la loro posizione privilegiata sul territorio, sono elementi ben individuabili nel contesto geografico, e creano uno skyline che appartiene alla tradizione ligure. Da qui è nata l'idea di una raccolta di itinerari, che accompagnano il lettore alla scoperta delle fortificazioni, con il supporto di descrizioni storico-architettoniche organiche ed omogenee, illustrate dalle immagini fotografiche di Ilaria Fioravanti. -
Il putto reggifestone di Raffaello. Studi indagini restauro
Il volume raccoglie gli esiti delle ricerche condotte da un’equipe multidisciplinare e del restauro che hanno gettato nuova luce sul misterioso frammento di affresco raffigurante un Putto reggifestone conservato presso l’Accademia Nazionale di San Luca, “gemello” di uno dei putti che affiancano il celeberrimo Isaia, affrescato dal Sanzio nella chiesa romana di Sant’Agostino nel 1513. A sessant’anni dalla sentenza che lo aveva posto ai margini degli studi dichiarandolo un falso ottocentesco, il Putto viene finalmente restituito alla mano di Raffaello grazie alle ricerche storico-artistiche, alle indagini diagnostiche, alle misurazioni geometriche e all’attento restauro condotti con il finanziamento dei Mecenati della Galleria Borghese – Roman Heritage Onlus. La ritrovata leggibilità del dipinto, insieme alle ricostruzioni proposte e agli esiti delle indagini scientifiche, operate in parallelo sulle due opere raffaellesche e illustrate nel volume da una galleria di immagini di altissima qualità, non potranno non convincere il lettore che il frammento, come scriveva Adolfo Venturi, «non lascia dubbio sull’attribuzione a Raffaello… -
Art of the Ottomans (1450-1600). Nature and abstraction: a glimpse beyond the Sublime Porte
Il catalogo propone un percorso visivo e culturale che racconta l'epoca d'oro dell'arte ottomana attraverso 5 materiali: tappeti, tessuti, ceramiche, metalli e arti del libro, per un totale di circa 70 oggetti, alcuni dei quali già noti al mondo accademico, altri poco conosciuti e in gran parte inediti. Il catalogo illustrato ospita saggi introduttivi e schede di tutte le opere.Le opere appartengono per la maggior parte a collezioni private italiane e straniere, integrate da una selezione di prestiti da istituzioni museali che ospitano alcune tra le più importanti raccolte di arte ottomana fuori dalla Turchia: il Museo Nazionale del Bargello e il Museo Stibbert a Firenze e in Europa il Museo di Arte Islamica di Berlino (Pergamonmusem / Museum für Islamische Kunst Staatliche Museen zu Berlin - Preußischer Kulturbesitz) e il Museo della Ceramica di Sèvres (Cité de la céramique – Sèvres & Limoges). -
Mauro Pelliccioli e la cultura del restauro nel XX secolo
Dal 1998 gli eredi hanno depositato il fondo ""Mauro Pellicioli"""" presso l'Associazione Giovanni Secco Suardo di Lurano (in provincia di Bergamo), come parte dell'Archivio Storico Nazionale Restauratori Italiani. Vent'anni dopo, il 19 settembre 2018, gli stessi eredi ne hanno ufficializzato la donazione alla suddetta associazione. Trascorsi nemmeno due mesi, si è tenuto a Venezia un importante convegno di studi sulla figura di questo emblematico restauratore, le cui intensissime e lunghissime vicende personali e professionali consentono davvero di ripercorrere tutte le principali tematiche inerenti la cultura del restauro del secolo scorso, e non solo."" -
Hostia. Pier Paolo Pasolini. Una mostra di Nicola Verlato. Ediz. illustrata
Ispirata dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, l'esposizione - che fa parte di ""PPP100 Roma racconta Pasolini"""", il programma di iniziative culturali promosse da Roma Capitale in occasione del centenario della nascita dell'artista e intellettuale italiano, è pensata come un omaggio che si articola in una serie di declinazioni artistiche, dipinti, sculture, disegni, progetti architettonici, musiche e video realizzati da Nicola Verlato in dialogo con le grandi Aule delle Terme di Diocleziano a Roma. Catalogo della mostra delle Terme di Diocleziano (Roma)."" -
Villa Groppallo. Museo Arturo Martini. Ediz. illustrata
A quarant'anni dall'inaugurazione della Pinacoteca Civica di Villa Groppallo e della pubblicazione del Catalogo scientifico delle opere, il nuovo volume è incentrato sull'allestimento completamente rinnovato nel 2016. Oggi Villa Groppallo si presenta come il ""Museo della città"""", raccontando i diversi momenti storici che hanno visto la cultura protagonista a Vado Ligure: dalle origini romane riscoperte nel XIX secolo da don Cesare Queirolo presentate con le sue collezioni archeologiche e la quadreria, alla storia della Villa; dalla trasformazione industriale del territorio del primo Novecento, alle prestigiose edizioni del Premio Vado che portarono nella cittadina ligure, negli anni '50 e '60, artisti da tutta Italia; agli artisti vadesi che aprirono i propri orizzonti o videro nascere in loro una inedita vocazione al fare arte per la presenza di Arturo Martini. Il perno su cui ruota l'intera esposizione permanente è rappresentato, infatti, dalla figura del grande maestro trevigiano (1889-1947) che a Vado ha vissuto, lavorato e preso casa per stabilirvi la propria famiglia, lasciando una traccia indelebile. Tutte le opere presenti nel volume, sono riprodotte a colori."" -
Ultime poesie della notte
Una faticosa tela poetica, finemente preziosa, ha preso forma dalla lucida veglia. L'urgenza creativa della poetessa scorre con vena fluente: un percorso eracliteo in cui i molti affluenti, anche imprevisti e tumultuosi, si ricompongono tuttavia formalmente in un andare ampio, placido, ininterrotto. Il coinvolgimento del lettore è immediato. (...) Nella visione della poetessa, il piccolo prodigio del piccolo passero sul biancospino non contraddice, ma predispone all'infinita soverchiante meraviglia del cosmo, così come l'avvertimento della presenza della grande divinità non esclude l'attesa di un piccolissimo dio... ...l'immenso si raccoglie nell'afflato della poesia come, facendo ricorso al repertorio dell'immaginario di Silvia Arfaioli, un gatto che venga a acciambellarsi su una sedia in cucina. -
L'ingegner Domenico Corte. 1904-1999. Raccolta delle opere
Domenico Corte un novese che si è particolarmente distinto nelle arti, nella letteratura e nelle scienze, contribuendo al progresso economico, sociale, artistico e industriale della sua città dove viene così premiato al termine della carriera con l’ambita “Torre d’Oro”. Una panoramica sulle opere realizzate e sull’attività professionale svolta dalla laurea, presso il Politecnico di Torino nel 1933, all’ultimo decennio del Novecento. Un personaggio poliedrico, amato e stimato che si inserisce con la sua attività di progettista e costruttore tra gli ingegneri che dopo la seconda guerra mondiale hanno ridisegnato l’Italia. Lo Studio di via Cavallotti a Novi Ligure racchiude 154 progetti di edilizia pubblica e privata oltre a circa un centinaio di opere minori e l’Archivio, in larga parte digitalizzato, conta circa 900 tavole, 350 disegni oltre a centinaia di foto. Questa raccolta è l’affettuoso omaggio di una figlia all’intenso lavoro di suo padre.