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Per una storia della sanità in Antico Regime. Operatori, patologie, terapie (secoli XVI-XVIII)
In una società come quella che si delinea in Antico Regime (soprattutto nel corso del Seicento), sempre sotto pressione fra epidemie, guerre e carestie, i problemi sanitari non mancano, assillanti e di varia natura. I presidi ufficiali non sempre sono fruibili, per cui prospera la variegata categoria degli altri operatori sanitari di cui questo libro in gran parte si occupa. Per l'intramontabile credito della loro secolare tradizione galenica e salutifera, alle botteghe dello speziale ci si rivolge con fiducia e animo speranzoso. Al frate erborista, che gestisce il piccolo laboratorio conventuale e gode di prestigio e autorevolezza religiosa, si richiedono rimedi particolari, giovevoli per alcuni specifici morbi. Per fare ""buon sangue"""" e per """"combattere le malignità"""", entra in campo il cuoco """"aromatario"""", approntando le """"diete della salute"""". Ma non solo di queste figure si tratta, molte altre animano lo scenario nosologico dell'età premoderna in un contesto storico multiforme e curioso, meritevole di svelarsi anche per comprendere le analogie con il presente e l'efficacia di molte sostanze vegetali utilizzate in alcune terapie della medicina attuale."" -
Per bere l'azzurro del cielo. Breviario dei sorsi di fratellanza
Legate intorno all'unico dorso, ecco le pagine più audaci e profetiche di don Tonino Bello. Il messaggio che le abita è: per bere l'azzurro del cielo - cioè per vivere la comunione, la santità, la missione - occorre immergersi nel quotidiano e dissetarsi alla fonte della fratellanza. Ecco dunque il breviario del vescovo della fede, della speranza, della carità. Icona di pace, giustizia, salvaguardia del creato. Perennemente in estasi verso l'alto e verso l'altro. Cielo e terra. Parola e vita. Stola e grembiule. Identità e prossimità conviviale. In tre corpose sezioni antologiche - Essere Chiesa oggi, La navata del mondo, Briciole di pane sapido - il disegno generativo della novità cristiana, annunciata e testimoniata da un cuore senza confini. -
L' artista di strada. Elio
Un giovane viene portato in carcere, accusato di omicidio. Ha la mano sporca di sangue per essere rimasto accanto a un accoltellato in fin di vita. Si tratta di Elio, artista di strada, casualmente nel luogo del ferimento ma del tutto innocente. Sistemato nella cella 118, constaterà che anche i suoi compagni lo sono. Tuttavia nel suo paese d'origine, Torre Bianca, nessuno muove un dito per lui. Grande disonore e basta! Elio grida la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati. Stranamente proprio il direttore del penitenziario, burbero ma solo all'apparenza, instaura un rapporto fiduciario con lui: crede nei suoi valori, lo coinvolge nel progetto di riqualificazione dell'istituto penitenziario, si attiva per concedergli ore di libertà e un permesso speciale. L'artista è anche un poeta, e il mare sarà il teatro del suo recupero di dignità, di libertà. -
Echi silenzi e visioni. A Serra Petrullo. Ediz. illustrata
Nel primo anno della pandemia, dal 2 al 4 dicembre 2020, si è svolto, nel paesaggio murgiano di San Petrullo a Ruvo di Puglia, l'evento ""Echi silenzi e visioni"""". Ha provato a intercettare i segni di quanto stava accadendo. Dieci artisti del territorio si sono messi all'opera e con le loro installazioni hanno interpretato il tramonto di un'epoca e il desiderio di una nuova alba."" -
I musei archeologici della Puglia
A raccontare un lungo pezzo di storia, dai primi insediamenti preistorici all'età Medievale, sono i siti, le aree, i parchi, sono le raccolte e i Musei Archeologici. Questa breve guida di orientamento è dedicata ai principali percorsi espositivi della Puglia, realizzati in stretta relazione con il territorio di riferimento, nel compito non sempre semplice di documentare il processo storico dell'area di pertinenza e di fornire al visitatore gli strumenti per la comprensione delle opere e degli oggetti. -
Intanto la città muore. Don Tonino Bello e Molfetta, la profezia disattesa
Questo libro è una provocazione. Destinataria, la comunità civile e religiosa. Muovendo da alcuni fatti giornalisticamente interpretati, che rinviano a vari livelli di responsabilità istituzionale, l'autore interpella la città, nella cui trama legge evidenti segni di degrado. Le pagine si snodano sul canovaccio di Trahison des clercs, l'appello agli intellettuali lanciato da don Tonino Bello: a non disertare i luoghi del vivere e dell'impegno sociale; a non chiudere gli occhi di fronte alle situazioni «di miseria, di disoccupazione, di violenza, di ingiustizia, di violazione dei diritti umani, di affossamento dei valori, di degenerazione della qualità della vita»; a non stare «più a guardare le stelle, come nei romanzi di Cronin». Perché «intanto la città muore». -
Don Tonino Bello. Tutte le opere in sintesi. Catalogo ragionato
Il Catalogo, frutto di un accordo di collaborazione scientifica tra la Fondazione ""Don Tonino Bello"""", l'omonimo Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano di Lecce e l'Università del Salento, raccoglie in sintesi tutti gli scritti editi di don Tonino Bello, mettendo ordine nel mare magnum delle numerosissime pubblicazioni uscite a suo nome, in vita e postume. Gli scritti sono presentati in ordine cronologico, accompagnati dall'indicazione della data e del genere letterario (omelia, lettera, discorso, relazione, intervista, meditazione, componimento in versi). Segue il riassunto di ogni singolo testo, con ampie citazioni virgolettate, e il suggerimento delle parole chiave in esso argomentate, il cui indice consente l'agevole ricerca tematica. Emerge un'efficace ed esaustiva raccolta sintetica della produzione di don Tonino Bello profeta e poeta, comunicatore appassionato e coinvolgente; una lettura spiritualmente feconda e uno strumento di rapida consultazione per operatori pastorali, studiosi, ricercatori e cultori del venerabile."" -
Sorella attesa
Lectio Divina quotidiana per l'Avvento in compagnia di don Tonino Bello. -
La vita è un miracolo. Ti auguro di amarla e di amare
Alla fine della vita, l'esame sarà sull'amore: «Quanto hai amato?». L'amore è il vero miracolo della vita. L'intensità dell'amore fa i santi, gli artisti, i poeti, e anima tutti i semplici e i poveri della terra. -
Alla greca-Decadenze
Steven Berkoff, della cui drammaturgia irruenta viene per la prima volta diffusa una testimonianza italiana grazie alla pubblicazione di due sue opere (col contributo anche di Giuseppe Manfridi in veste di pazientissimo traduttore), è assai più che un enfant prodige delle scene britanniche. Attore, regista e scrittore in proprio, oltre che adattatore. Rappresenta un caso di oltranzismo culturale dal punto di vista del linguaggio (un subbuglio di slang cockney e di poesia shakespeariana) e dei contenuti (risalenti spesso a miti degradati, a enigmi forti della letteratura).Una prima selezione delle sue opere ha indotto a proporre il clamoroso Greek (per noi Alla greca), che è una folgorante rilettura del mito di Edipo con ambientazione aggressiva e caustica nell’Inghilterra della Thatcher. E il più subdolo e non meno guasto Decadence (Decadenze), dove viene istituito un doppio piano di rappresentazione di ceti che si spiano l’un l’altro, con una carica addirittura ironico-comica, ma anche con spudorataggine di gerghi, e “doppiezza” di interpreti.Steven Berkoff è nato a Londra nel 1937 da padre ebreo-russo e madre rumena. A 17 anni frequenta a Parigi i corsi Lecoq. Nel 1968 realizza a Londra In The Penal Colony, adattamento da Kafka, autore cui si ispira anche per il Metamorphosis (Una cui edizione anche con Polanski divenne poi celebre nell’88) e per The Trial. Metafore di una tragedia greca nel caos metropolitano di oggi sono East (1975), Agamennon (1976), Greek e West (1980). Un duplice specchio sociale agisce in Decadence (1982). È autore anche di Sink the Belgrano! (1986), Massage (1987), Shakespeare’s Villains (1998), Messiah, Scenes from a Crucifixion (premiato nel 2000 al Fringe Festival di Edimburgo) e The Secret Love Life of Ophelia (2001). -
Kvetch (Piagnistei). Il Natale di Harry Acapulco
Tre testi teatrali di Steven Berkoff«Tutti noi viviamo con l’incubo delle bombe – delle sostanze cancerogene – della disoccupazione – dell’impotenza – con la paura d’aver paura – con lo spettro dei bianchi – dei neri – della polizia – delle bollette – delle tasse sul reddito – dei vuoti di memoria – col timore di perdere i capelli – di imbruttire – di essere stupidi…».La lunga, ammonitrice e salmodiata epigrafe che l’autore nonché energico attore inglese Steven Berkoff colloca in apertura di Kvetch (Piagnistei, in yiddish), la commedia forse più sarcastica di tutto il suo repertorio, assurge un po’ a manifesto della sua irrequietezza di teatrante. Dopo che questa stessa collana ha già introdotto in Italia due sue opere, Decadence e Greek, rivelatorie di un artista generoso e oltraggioso, questo secondo volume s’avvale ancora della traduzione di Giuseppe Manfridi e Carlotta Clerici. Documentando un’ulteriore e triplice provocatorietà sotto forma di un’appetitosa schizofrenia (in Kvetch, appunto); di un sordo grido di solitudine (è il caso de Il Natale di Harry); o di un frustrato velleitarismo di gruppo (siamo in Acapulco).Un naufragio familiare a suon di pensieri ad alta voce, delineanti un sarcasmo feroce di meccanismi solo in apparenza analoghi a quelli di Strano interludio di O’ Neill. L’autoanalisi graffiante e spietata di un single piccolo borghese alle soglie delle festività natalizie. I fallimentari sfoghi di attori bivaccanti ai margini di un film che si gira in Messico. Ovunque, il teatro di Berkoff continua a non avere e a non dare pace.Steven Berkoffè nato a Londra nel 1937 da padre ebreo-russo e madre rumena. A 17 anni frequenta a Parigi i corsi Lecoq. Nel 1968 realizza a Londra In The Penal Colony, adattamento da Kafka. A questo autore cui s’ispira anche per Metamorphosis (una cui edizione con Polanski divenne poi celebre nell’88) e per The Trial. Metafore di una tragedia greca nel caos metropolitano di oggi sono East (1975), Agamennon (1976), Greek e West (1980). Un duplice specchio sociale agisce in Decadence (1981). È autore anche di Sink the Belgrano! (1986), Massage (1987), Shakespeare’s Villains (1998), Messiah, Scenes from a Crucifixion (premiato nel 2000 al Fringe Festival di Edimburgo) e The Secret Love Life of Ophelia (2001). -
Piombino in bianco e nero
Franco Micheletti racconta la Piombino degli anni Sessanta e Settanta, con la vita che scorre tra via Unità d'Italia, Cotone, Poggetto, Castello e Salivoli, si spinge fino a Castagneto, Collesalvetti e Pisa, riporta fatti autobiografici (le scuole superiori, l'Università a Pisa, il lavoro in Municipio). La storia locale s'intreccia con quella nazionale, l'autore racconta la contestazione studentesca, l'autunno caldo, passando per gli anni di piombo, il riflusso e molti fatti di costume. Micheletti rilegge la storia di mitiche partite di calcio e scontri epocali a biliardino, corse ciclistiche e match pugilistici che hanno fatto la storia di Piombino. Molti i ritratti d'epoca, da don Ivo Micheletti e i suoi ragazzi a Pietro Notturni e il Trastevere dei calciatori da dopolavoro. Un libro utile per capire come eravamo e quel che siamo diventati, opera seconda di Micheletti dopo Cronache maremmane (in ristampa). Ricordiamo tra i libri dello scrittore piombinese anche Storie di bassa Maremma e Piombino com'era. -
Il pensiero della carne
«La silloge di poesie ruota attorno al concetto di carne, che viene sviscerato dal poeta ligure nelle due accezioni del termine: il lato prettamente edonista e quello, di contro, spirituale del termine, scandendo così le fasi di crescita dell'individuo, dal primo momento di difficoltà - inerme e ""nudo"""" di fronte alla vita -, passando quindi alla fase intermedia e necessaria della scoperta e consapevolezza della coscienza, che tende e sfocia infine all'ultimo definitivo passaggio, quel Nirvana meta agognata da tutti, archè delle nostre esistenze». (Dell'Olio Francesco)"" -
L' amore negato. La violazione dell'amore
"Trafitte dal male d'amore, queste istantanee che cedono alla tentazione del verso sono il rovescio di un canzoniere: Dunja Torroni vi raccoglie i cocci di una biografia sentimentale disertata dalla gioia, ovunque corrosa da rapporti difficili e crudeli, così come preannunciato e poi lungamente ribadito - dal titolo, fin troppo razionalizzante: negazione e violazione. Nell'urgenza di una ricapitolazione angosciosa e spregiudicata, l'io femminile alterna i propri lamenti a evocazioni che fanno capo anche a mezzi di fortuna, attingendo senza esitazione ai grandi autori studiati e stimati, mentre ancora perdurano le ferite dell'unione e della separazione della coppia"""" (Guido Pedrojetta)." -
Non c'è nessun noi
Massimo Fabbrini ha 30 anni e vive ancora con i genitori. Ama il cinema e Greta che è la sua ragazza. Inoltre è anche laureato in lettere, e ha appena ottenuto una supplenza annuale come insegnante di italiano in una scuola media. Ma quando Greta lo molla con una telefonata, Massimo si lascia sprofondare in un abisso di depressione da cui sarà difficile risalire. Ad aiutarlo ci sono la mamma, un concentrato di coccole e di buona cucina come nella migliore tradizione di ogni mamma italiana, e quella cosa tardo-adolescenziale chiamata il suo migliore amico: un certo Dante, cinico e bastardo ma sempre presente nei momenti di bisogno. -
Donne incazzate
Rossella Anelli, Patrizia Diamante, Dada Knorr, Eliselle e Monica De Steinkuehl: cinque donne che non rivendicano la parità dei diritti, ma che dicono di essere superiori agli uomini, cinque autrici senza peli sulla lingua. Cinque racconti al femminile di una cattiveria sana, provocatoria, terribile che picchia duro sugli uomini ma che non risparmia neppure le donne. -
Io, angelo e demone
"Un incontro, quello con la propria anima e il proprio io che rivela nello stesso istante l'orrore e l'ebbrezza di essere inesorabilmente un'unità frammentata, uno specchio rotto che rende un'immagine in frantumi, divisa tra il sublime e l'infimo, tra il divino e il terreno, tra le luci e le ombre dell'esistenza: l'angelo e il demone. L'angelo e il demone vivono in una sorta di unitaria essenza con l'Io dell'autrice che, con grazia, esprime la difficoltà e il dolore di far convivere nella propria vita il sogno e la realtà, il vero e l'immaginario. Il lato onirico di un'esperienza che diventa antidoto per sopravvivere al veleno della realtà, dimostrando come anche il sogno, a volte, possa essere più 'vero' del reale."""" (Andrea Fiorito)" -
Il principe Marrone
"Il principe Antonio, accompagnato dagli amici (di vita e di avventura), percorrerà molte vie impervie; proverà a combattere, a superare gli ostacoli, a vincere le sue paure, a imparare e crescere; sentirà su di sé l'emozione di essere innamorati e capirà che l'amore è prendersi cura dell'altro, proteggerlo e amarlo con semplicità e con coraggio. Per gli altri tutto è chiaro all'inizio: Antonio non è un principe azzurro e Atir non è una principessa. Non importa se resteranno in questo stato o diventeranno personaggi diversi alla fine della storia. Noi sappiamo che Antonio ha il cuore, le intenzioni, il coraggio da principe azzurro; così Atir ha l'aspetto, la grazia, la voce soave e i modi da principessa. (...) Ma diventerà mai azzurro il principe che c'è dentro di noi? E il nostro essere piccioni, si muterà in qualcosa di diverso? Riusciremo a percorre boschi, incontrare folletti, capire la natura e rispettarla, aprire i nostri orizzonti a qualcosa di diverso dal breve spazio dei nostri occhi? Forse la libertà è nel viaggio, in quello che siamo e che costruiamo dentro di noi, nella tensione verso la riuscita e l'apertura dei nostri orizzonti, nei nostri sogni, nel tentativo di affrontare con coraggio le difficoltà"""" (Giulia Carmen Fasolo)." -
Io & Tondelli
Racconti dedicati e ispirati a Pier Vittorio Tondelli di Enos Rota, Vincenzo Trama, Sergio Lo Gatto, Giovanni Ragonesi, Roberto Laghi, Federica Soncini, Piergiorgio Leaci, Antonio Del Ramo, Mirko Roglia, Valentina Soluri ed Ennio Trinelli. Dalla prefazione di Enos Rota. -
Logica sentimentale
Forse la poesia è scienza dell'animo, forse l'anima è il luogo dei sentimenti, Logica sentimentale nasce da questi dubbi e da alcune labili certezze. Sono quelle logiche a cui il cuore non sfugge, con importanti eccezioni. Leggiamo la breve lirica che apre la raccolta, intitolata Il dolore di sempre: L'animo è sempre solo/ si soffre il dolore di sempre/ la solitudine che tace/ ma che è onnipresente. Nella lirica Il premio, invece, il poeta si descrive al lettore: Così come/ ogni volta che ho amato/ senza esserne ricambiato/ ecco come attendo/ al mio scrivere./ Per questo mio amare/ con parole del cuore/ l'unico premio/ è la solitudine. Un libro dove il sentimento è sviscerato e approfondito in ogni sua implicazione.