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Echi di vita
«Questo testo di Giulio Rocco Castello è una pregevole raccolta di poesie che conduce il lettore ad emozionarsi attraverso dei versi ben costruiti e dai contenuti profondi. Le parole, che appaiono selezionate dall'autore con molta cura, accompagnano, infatti, colui che legge attraverso un viaggio esistenziale intriso da sfumature a volte malinconiche (come in ""Attraverso il tempo""""), altre volte profondamente intime (come in """"Al vero specchio""""), altre volte ancora si tratta di una selezionata scelta di parole che appaiono scandite da cronache crude e romantiche allo stesso tempo di frammenti di vita (come in """"Sogni di speranze""""). Versi, dunque, la cui intensità rende questa raccolta poetica meritevole di essere letta con uno stato d'animo predisposto ad essere travolto ed avvolto da quelle stesse passioni che esso stesso vuole trasmettere e che l'autore descrive egregiamente, quasi come se dipingesse una tela dalla quale scaturisce un'immagine ben precisa, asciutta e capace di trasmettere sensazioni, mai banali, che invitano a riflessioni successive alla stessa lettura della raccolta poetica. Si tratta di un testo molto ben curato nei particolari, da leggere con attenzione per carpirne la sua profondità ed il suo reale contenuto fortemente emotivo.» dr. Rosaria Pannico."" -
Futuro anteriore. Il tempo è dentro di noi
"Futuro anteriore"""" narra la storia di Anna, giovane donna ricercatrice all'Università di psicologia di Napoli. Una donna forte, ma come tante presa dai suoi mille dubbi, dettati dalla paura di non essere mai all'altezza delle sue stesse aspettative. Vive la sua vita Anna, tra amicizie di infanzia, e amori mancati e immersa in un lavoro che ha imparato ad amare e che l'ha aiutata a crescere anche umanamente. Il Rettore le offre un incarico decisamente insolito e sorprendente, lo studio attraverso l'osservazione partecipante di una nuova comunità costituitasi in provincia di Avellino, i cui membri avevano deciso di vivere ricreando in tutto e per tutto gli usi e i costumi dell'Ottocento, abbandonando ogni contatto con il mondo reale e generando così una realtà parallela. Al suo fianco in questo bizzarro studio, il Professore Matteo Lamberti, collega di indiscutibili doti e meriti ma con il quale aveva ormai un rapporto burrascoso e ostile a causa di un forte legame che li aveva uniti vent'anni prima. Giunti sul posto Anna, diffidente all'inizio di questo incarico,lentamente resterà affascinata dalla bellezza del luogo e dalla curadei particolari nel ricreare un'intera epoca ai nostri giorni.Scoprirà che ogni simbolo porta con sé un significato profondo e che niente è semplicemente ciò che appare. Verrà a contatto con i balli tipici di quegli anni, con i vestiti ampi e i modi garbati, ma anche con il rigore, lo studio e il fascino di una cultura che trasuda in ogni angolo una realtà fantastica. Intento che apprezzerà ancora di più quando scoprirà, che il loro scopo non è demonizzare il progresso, ma ottimizzare per ogni secolo ciò che di buono lo ha reso unico, per costruire un futuro in cui nessun passato è obsoleto, ma ogni caratteristica vissuta viene valorizzata e perseguita per rendere immortale solo il bene di ogni epoca, compresa quella attuale. Ma nonostante questo percorso di sensibilità e di bellezza visiva e interiore, anche la stessa comunità non si rivela immune dall'inganno e da quel veleno tanto in uso in quell'epoca di risorgimento." -
Profumo di viole
Basta chiudere gli occhi e lasciarsi andare. Riportare alla mente scene, fatti, personaggi di vita vissuta o di vita immaginata, di voglie, di desideri e di profumi. Eh già. I profumi sono quelli che ti rimangono addosso e sulla pelle ogni volta, tutte le volte: quando ami, intensamente e non ti sottrai; quando parli, fermando il tuo sguardo negli occhi dell'altro; quando aspetti, speri, sogni, vivi. I profumi tracciano nella storia di ognuno percorsi importanti di vita, dall'infanzia all'adolescenza arrivando all'età adulta. I profumi ti consegnano pagine fantastiche di un passato che non torna più e di un futuro che non si conosce, ma ti lasciano negli occhi la consapevolezza che ad ogni presente, che si viva degnamente, va abbinato un profumo diverso, come segno distintivo del tempo che passa, che resta, che arriva. I profumi sono la storia, la vita, la passione: sono i ricordi di una nonna fantastica che ti ha permesso di diventare quello che sei, attraverso gli insegnamenti e la sua dedizione e di una mamma, amorevole e saggia, che mettendoti al mondo ti ha donato la sua vita. I profumi sono i gesti quotidiani che tracciano la nostra storia e che tra mille riuscirai a riconoscere al primo venticello autunnale che fa capolino dalla finestra socchiusa. E le viole. Le viole tra mille le riconosci: eleganti e delicate, superbe e intense, dritte, con le striature sottili e quell'intenso, delicato e a tratti profondo profumo, che come tutte le cose belle che la vita ci regala ti entra nell'anima. Vi resta a ricordare chi sei, da dove arrivi, perché ti fermi: e poi riparti, annaspi, sospiri, respiri e sorridi; vivendo, tutta d'un fiato una vita bella da morire che nasconde insidie ed incantesimi ma che riserva sempre, alla fine di ogni temporale, un nuovo, meraviglioso arcobaleno. Raimondo Ardolino ha una penna immensa. Proprio così: se ""penna"""" ed """"immensa"""" potessero essere un nuovo connubio di parole sarebbe esattamente questo quello che sceglierei per descrivere la sua scrittura, altre mille volte. E non importa se la storia è quella di tutte le storie, se è di fantasia o verosimilmente pari alla realtà, se può essere accostata a fatti accaduti o solo sognati, pensati, immaginati. Questo romanzo ti prende, ti trasporta, ti trascina; si fa leggere ed è scorrevole. Fa sera ed è mattina e viaggi con la mente, con i sogni, con i ricordi, con l'anima. Le pagine di questo romanzo affascinano il lettore. Lo tengono piacevolmente legato alla scrittura e lo calamitano in spaccati di vita quotidiana che raccontano di vita, di famiglia, di amore, di sentimenti belli e di delicatezza. Sì, la delicatezza del profumo delle viole, quello che al sabato mattina dopo il consueto giro al mercatino rionale, tra le gerbere, le rose e fresie, ti si ferma addosso e continua a farti compagnia per tutto il tempo, cullandosi tra i capelli e nelle pieghe dei vestiti. """"Profumo di viole"""" di Raimondo Ardolino è un romanzo, un lavoro, una scrittura che lascia il segno. E... -
I pontefici da Pietro a Francesco e gli antipapi
«Una novità nel panorama della Storia della Chiesa e, più in generale, in quello della Storiografia: questo libro indiscutibilmente merita attenzione particolare e menzione d'onore. Gli autori, cui va riconosciuto il lavoro certosino svolto, hanno voluto delineare una storia del Papato, che si snoda lungo un arco temporale di ben duemila anni, con l'intento di esporne i tratti essenziali. Il Papato affonda le sue plurimillenarie radici arrivando fino al primo tra i discepoli del Cristo, Pietro, per coniugarsi con i nostri giorni segnati da Papa Francesco: tra i due si sono succeduti al Soglio Pontificio 266 Uomini di straordinaria levatura ma diversi tra loro per classe sociale, nazionalità, etnia. Come è noto, sull'argomento è stato scritto molto, da ogni angolo del mondo. Tuttavia, il Cav. Giuseppe Barra e il Dott. Alessio Scarpa hanno tentato, con eccezionali risultati, l'impresa di raccontare la Storia non solo nel modo più chiaro possibile, ma inserendo anche alcuni approfondimenti molto importanti per contestualizzare e comprendere meglio il ruolo del Papato. I capitoli dedicati agli Antipapi, pretendenti al Soglio Pontifico le cui rivendicazioni furono rifiutate o invalidate dai contemporanei o dai posteri, d'insieme con quello sull'Araldica Ecclesiastica accendono una luce nuova su strade ancora oggi troppo poco percorse dagli studiosi. Il volume si presenta come un compendio, come un'opera ricca di dati storici ed eventi che sono stati analizzati su lungo periodo e sono stati descritti con formule critiche incisive, proprie di un prodotto culturale che intende travalicare l'interesse immediato per inserirsi in un filone di ricerca destinato a non tramontare. Gli autori hanno voluto offrire un contributo all'avanzamento degli studi in questo ambito della storia della Chiesa, cercando di apportare nuovi elementi interpretativi dal punto di vista storiografico e addensando frammenti e memorie in un quadro complessivo. Siamo, pertanto, grati al Cav. Barra ed al Dott. Scarpa di averci donato un'opera pregevole, di piacevole lettura e di stimolo al proseguimento delle ricerche.» Andres Card. Arborelius OCD, Vescovo di Stoccolma. -
Favolando
Età di lettura: da 4 anni. -
Un diario del 1915. (e altre storie della Grande Guerra)
Prefazione di Fabio Astone. -
Lo scugnizzo scrittore
Antonio è un ragazzo che nasce con un destino che non ha avuto la possibilità di scegliere, in una famiglia senza mezzi di sussistenza e senza prospettive. Conosce sin dall'infanzia cosa sia realmente il significato di un'unica parola, quella della povertà, quella vera, cruda, che ti fa desiderare anche quel che normalmente si dà per scontato: un piatto caldo a tavola ogni giorno! In questa continua ""fame"""" di bisogni che si fa fatica a soddisfare, cosa si può pretendere da un ragazzo che si sta affacciando alla vita, alle sue prime esperienze che avrebbe il diritto di vivere nella piena spensieratezza dei suoi giovani anni? Frequenta la scuola ma con addosso le responsabilità di un """"adulto"""" che cerca di aiutare a tutti i costi la sua famiglia; e con quali mezzi se non quelli che la strada gli offre, compiendo le sue prime """"ruberie""""... Antonio non lo sa ancora, è troppo giovane per capirlo, ma possiede una grande ricchezza interiore, quella che noi chiamiamo """"valori"""" , che nessuno gli toglie nonostante tutto nel suo percorso di crescita così sbandato: la dedizione alla famiglia, l'amicizia, l'amore, il senso di rispetto e di fiducia in colui in cui crede e che ti ascolta. Sono questi i valori che, al di là di ogni esteriorità ed apparenza, diventano il baluardo della sua esistenza, anche nei momenti più bui e tristi, come quello della carcerazione, dell'amico scomparso troppo giovane, e che lo sostengono quando arrivano le prove più difficili da superare come il rischio di perdere la sua prima figlia che la moglie porta in grembo. Questo è l'Antonio che noi operatori penitenziari abbiamo conosciuto, la personalità non di un """"delinquente"""" ma di un uomo semplice dai sentimenti sinceri e schietti, che con umiltà ha saputo riflettere sui propri errori, riscoprire le proprie potenzialità, dare valore alle proprie risorse personali, rimettersi in gioco per cercare di riconquistare la tanto agognata libertà! Antonio è la storia dei tanti ragazzi che varcano le soglie del carcere, che meritano ascolto e non indifferenza, vicinanza e non lontananza, comprensione e non intransigenza. Una storia che merita di essere raccontata perché capire significa conoscere e non giudicare e con questo auspicio noi operatori penitenziari auguriamo ad Antonio ed a tutti i ragazzi svantaggiati come lui di vincere tutte le battaglie che la vita riserva."" -
Il filo del ragno
Il giovane avvocato Elvio Venturi, è sulle tracce di un prezioso manoscritto sottratto dal suo avo, Cataldo Venturi, dalle macerie dell'abbazia di Montecassino dopo i bombardamenti del 1944. Durante le ricerche ripercorre i luoghi in cui il bisnonno ha trascorso una parte significativa della sua vita, rivivendo situazioni che a lui lo riconducono. Timido e riservato, Elvio s'imbatte in persone pronte a usarlo e a imbrigliarlo nella loro tela per impossessarsi del testo antico che cela una ""verità"""" illuminante e scomoda. Grazie alla sua astuzia e alla sua semplicità, farà in modo che il ragno di turno resti imprigionato nella sua stessa ragnatela, impedendo che possa nuocere agli altri e a se stesso. Ma Elvio è anche un uomo romantico che s'innamora e fa innamorare donne ancora desiderose di scoprire il senso più profondo dell'amore. Solo un'anima pura come lui riuscirà a offrire il meglio di tale sentimento."" -
Cartoline di Eboli. Cartuline 'e Jevule. Ediz. illustrata
Raccolte di cartoline di Eboli. Contiene la storia della cartolina. -
Davanti ai miei occhi l'universo
Cento liriche (sonetti, canzoni, terzine dantesche, libere) sull'universo e i suoi oggetti (stelle, galassie, nebulose, ammassi aperti, ammassi globulari, quasar, asterismi) e sulle costellazioni. Nelle note vengono divulgate spiegazioni astronomiche nonché racconti di mitologia, principalmente greca, legati alle costellazioni e alle stelle. -
Mentire di fronte alle spunte blu di Whatsapp
Dalla pagina web che svela i nostri segreti più intimi, le nostre follie, le gelosie, tutto quello che nascondiamo ogni giorno nelle nostre conversazioni private, nell’era delle comunicazioni digitali e delle relazioni virtuali, dal sexting alle proposte di lavoro on line, dalla nascita di un amore alla scoperta di un tradimento tutto, ma proprio tutto ormai passa per le conversazioni Whatsapp. Solo che sino ieri rimaneva privato poi... poi è arrivato Marco Weiss. -
Un paese sardo alla Grande Guerra. I caduti di Osilo
Dopo un secolo si va perdendo la memoria di coloro che caddero nella Grande Guerra. Spesso si è potuto ricostruire, con le memorie delle famiglie e i documenti, la vita ""da civile"""" dei singoli caduti. Poco o nulla si è mai saputo invece degli ultimi giorni di vita """"da militare"""" di ciascuno, dell'ambiente nel quale visse e morì, dei luoghi dove cadde e fu sepolto. Questa ricerca, condotta sulla base delle fonti d'archivio, intende ricostruire quel piccolo mondo dei caduti di Osilo che diventano così parte viva della nostra memoria. Perché solo con l'oblio qualcuno può dirsi veramente morto."" -
Dovevo sopravvivere. Come l'incidente nelle Ande ha ispirato la mia vocazione a salvare vite
Dal cuore delle Ande al cuore dei bambini. La vera incredibile storia di Roberto Canessa, uno dei sopravvissuti del disastro aereo sulle Ande. Un libro ricco di speranza, determinazione, solidarietà e ingegno che porta una nuova prospettiva su una storia universalmente conosciuta. Il libro racconta le analogie tra l'incredibile esperienza vissuta sulle Ande in seguito all'incidente aereo nel 1972, in cui i sedici sopravvissuti rimasero per due mesi in bilico tra la vita e la morte cibandosi dei compagni defunti, e il suo lavoro di diagnostica di malattie cardiache congenite molto complesse nei neonati e nei feti, che lo ha portato a diventare uno dei cardiologi più conosciuti del mondo. -
Il museo civico archeologico di Alghero «Museo della Città»
La guida illustra i ricchi materiali esposti nel Museo archeologico di Alghero, un vero e proprio Museo del territorio. Il testo ripercorre l'esposizione articolata in sedici contesti archeologici principali, organizzati in ordine cronologico entro tre sezioni o temi generali attraverso i quali si racconta la storia dell'evoluzione del popolamento umano del territorio algherese: il Mare, i Modi dell'Abitare, il Mondo del Sacro. Il percorso abbraccia un arco cronologico straordinario che va dai reperti del Neolitico antico della Grotta Verde alle eccezionali scoperte del vasto cimitero gesuitico medievale e post medievale di San Michele. -
Racconti di terra e laguna
Otto racconti ambientati in un contesto socio-culturale dell'Oristanese, in un periodo in cui la cultura agropastorale è ancora quella dominante, anche se cominciano a intravedersi nello sfondo i primi segnali di cambiamento. Nando Cossu rappresenta fedelmente il mondo agropastorale in quel particolare contesto territoriale, senza che il contenere le storie entro confini rigorosamente circoscritti cancelli la valenza universale dei protagonisti che in quelle storie operano. Uomini portatori di valori e disvalori, questi protagonisti superano i ristretti confini del territorio, per porsi nel contesto più ampio dell'umanità che agisce nel bene e nel male. -
Tituli picti et tituli scariphati. Riflessioni intorno alla scoperta delle firme nei dipinti ottocenteschi della basilica di San Gavino ed al culto dei Martiri Turritani
Partendo dall'individuazione e dalla decifrazione delle firme in due importanti dipinti ottocenteschi, conservati all'interno della basilica di San Gavino, l'autore ci conduce alla scoperta del culto verso i Santi Martiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario. Un affascinante percorso compiuto attraverso un'accuratissima indagine di alcune tra le più importanti testimonianze pittoriche a loro dedicate e dei luoghi legati alla loro devozione, in particolare del locus depositionis delle loro spoglie: gli ipogei di Balai vicino. Vengono fornite in questo volume nuove chiavi di lettura di siti, monumenti e fonti documentarie riguardanti i tre santi, grazie ad un'analisi meticolosa e in molti casi al prezioso apporto di epigrafi e graffiti ancora inediti. -
«Sono solo un vestito seduto su una sedia?»
Queste bellissime vignette disegnate da Tullio Meloni vengono finalmente pubblicate ed offerte al vasto pubblico, dopo che Pier Giorgio Caselli le ha viste nascere e le ha spesso usate in incontri e in ritiri di meditazione. L'idea nasce dal fatto che secondo il pensiero di Caselli ogni autentico insegnamento spirituale non solo deve essere leggero, ma soprattutto deve essere alleggerente. Ovvero deve alleggerire la nostra anima da tutto quello che crediamo di sapere su Dio, sull'Illuminazione, sulla Verità... e anche da quello che crediamo di essere: la nostra storia personale, le nostre esperienze (incluse quelle ""spirituali""""), le nostre idee e anche le cose più belle che abbiamo fatto. È allora che il divino in noi emerge. Emerge da sé, senza un nostro sforzo, una nostra intuizione e senza il bisogno di """"sentirci speciali"""". Con la leggerezza accade uno spontaneo, meraviglioso """"mollare la presa"""": che non viene dall'infischiarcene di tutto e di tutti, no. Viene dal superamento della paura. Quella paura che spinge al bisogno di controllare ogni cosa. Che ci illude che saremo felici quando finalmente accadrà proprio quello che vorremmo accadesse. Il grande Gauthama il Buddha ha insegnato, con parole meravigliosamente profonde, che se riuscissimo ad ottenere ognuna delle cose che il nostro ego ha desiderato e desidera, non saremmo comunque felici. Saremmo solo appagati. Non è bellissimo? Queste """"gioiose illustrazioni"""" ci aiutano a riflettere sorridendo."" -
Voglia d'amare. Ediz. illustrata
Parlare di poesia, in questo tempo che pare aver fatto del freddo pragmatismo il suo imperativo categorico, risulta esercizio assai complicato. Scriverne lo è ancora di più. Il contrasto che intercorre tra la poesia, che è capacità di cogliere un particolare momento del proprio vissuto e renderlo noto ad altri, attraverso l'uso sapiente di parole che donano emozioni, oggigiorno potrebbe sembrare addirittura un atto eroico. E questo il poeta lo sa bene. Sa bene, infatti, che offrire ad un pubblico i propri sentimenti, le proprie emozioni, quello che alberga nella profondità della propria anima, è come spogliarsi di ogni difesa e, senza alcuna intermediazione, esporsi al giudizio. ""Voglia d'Amare"""", la seconda silloge poetica di Franco Ledda, quel giudizio lo dovrà necessariamente affrontare, ma non potrà che essere lusinghiero. La nuova raccolta giunge a poco più di un anno di distanza dalla precedente, intitolata """"Parole d'Amore"""" – anch'essa edita da Carlo Delfino e arricchita dalle immagini di Giuseppe Bosich – nella quale, Ledda, ha toccato il tema dell'amore con la delicatezza di chi lo sa coltivare. Amore verso la compagna di vita, verso i figli, verso la natura e il creato. Ma è in """"Voglia di Amare"""" che il registro della narrazione poetica cambia e si eleva, evidenziando, in tutte le liriche che compongono la raccolta, pienezza nel verso e una raggiunta maturità. In """"Voglia d'Amare"""" la forza del sentimento si fa più pressante, assume i contorni di una sofferenza interiore, comune a molti poeti: l'amore anelato, sognato, accarezzato e vissuto pienamente, rischia di divenire """"quotidianità"""", e perdere quindi la sua magia, la sua unicità. Ed è grazie a quella condizione di sofferenza interiore che il poeta riesce ad immergere il suo sguardo nelle profondità dell'anima, dove sa che c'è il suo mondo. Lì i suoi sentimenti si sublimano e si fortificano. Ed è lì che Egli indaga andando alla ricerca di quella magia, unica e irripetibile, capace di fargli ritrovare la bellezza e la completezza del sentimento amoroso. Le poesie di Franco Ledda arrivano dritte al cuore, fanno riflettere, aiutano a guardare il mondo che ci circonda con occhi ben disposti e pieni di speranza, certi che, finché qualcuno scriverà di poesia, non tutto sarà perduto. """"Voglia d'Amare"""" acquista ulteriore forza con le immagini del pittore Giuseppe Bosich. La passione contenuta in ogni lirica viene frantumata e riaggregata in un'apoteosi di forme e di colori capaci di dare, se possibile, maggiore vigore al messaggio che esprime."" -
Recluso! ...ma non colpevole. La mia vita dentro. Memorie e racconti di un direttore di carcere
Dirigere un carcere non è una passeggiata. Soprattutto se al suo interno i detenuti sono considerati mafiosi ""di grosso calibro"""" o picciotti con curriculum da killer, camorristi, brigatisti rossi, narcotrafficanti o terroristi. Dentro un carcere però non ci sono solo i detenuti. Ci sono i poliziotti penitenziari, gli impiegati amministrativi, gli educatori, i medici, gli psicologi, il bar, la mensa, i fornitori esterni e tanto altro ancora. È come stare dentro una città. Tutto si muove quotidianamente in maniera continua e costante. Gianfranco Pala è stato direttore in diversi carceri per trent'anni e ha vissuto recluso. Ma non colpevole. È stato un servitore dello Stato, uno dei pochi, se non l'unico, in Italia, ad aver contribuito alla chiusura di due carceri importanti tra cui il Carcere dell'Asinara. Nel libro puoi cogliere episodi e memorie raccontati con naturalezza da un direttore di carcere onesto ma anche autocritico che ha sempre dato valore alle persone. Una memoria storica di chi ha avuto grandi responsabilità e un carico di lavoro importante. Una narrazione vera di chi ha conosciuto personaggi di spessore."" -
Ruches
Ruches, ""croci"""" in sardo, è la descrizione più o meno reale di diversi personaggi incontrati in più di 40 anni di lavoro nella sanità sarda; persone che hanno, in vario modo, influenzato la professionalità e la personalità dell'autore: compagni di lavoro, infermieri e medici, personale ausiliario, preti e suore, primari e, non ultimi, pazienti incontrati in diverse realtà dell'isola negli anni Ottanta del secolo scorso. Trastalai, la località di riferimento di quasi tutti i racconti, non è inventata, se non nel nome, così come i profili disegnati traggono origine da persone realmente esistite. Emergono, in particolare, i ritratti di un ex partigiano, dei dirigenti dei servizi, di pazienti conosciuti in un ospizio, dei degenti della psichiatria, di una suora che nasconde una primula rossa del banditismo sardo. Ricordi mai sopiti. Il taglio descrittivo si pone a metà strada fra il drammatico e l'ironico con numerosi richiami alla lingua sarda nuorese.""