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Regesti per una storia. Vol. 5: Regesti di documenti (1715-1741)
Colliano, Laviano, Orria, Ostigliano, Palomonte, Perito, Quaglietta, Sant'Andrea di Conza, Valva. -
Regesti per una storia. Vol. 6: Regesti di documenti (1465-1732)
Regesti di: Ascea, Cannalonga, Cardile (Gioi), Cicerale, Eboli, Gauro (di Montecorvino Rovella), Gioi, Gorga, Lustra Cilento, Magliano vetere, Olevano sul Tusciano, Orria, Ostigliamo, Pattano (Vallo della Lucania), Perito, Piano Vetrale, Sala (Salento), Stio, Valle Cilento, Vallo di Novi. -
Il mio paese
Raccolta di poesie e racconti con alcune foto. -
Il dissacratore
Trattato su Friedrich Wilhelm Nietzsche. -
Il Fronte Nazionale di Liberazione in Eboli
La Storia ha l'arduo compito di raccontare insieme l'8 settembre di Norman Lewis e l'8 settembre di Mario Garuglieri, Francesco Desiderio, Angelo Vacca De Dominicis e tutti coloro che presero parte all'avventura del Comitato di Liberazione. Da una parte l'epica della guerra, dall'altra la tenacia della politica. Non sempre l'ago della bilancia dei racconti storici pende in maniera equilibrata, anzi quasi mai. Questo libro offre l'occasione di tornare a indagare un periodo storico cruciale per la nascita della nostra Repubblica e ci immerge dritti nella situazione del territorio che chiamiamo casa, la nostra città. -
Miomet. Letterine Ballerine
Età di lettura: da 4 anni. -
Il Castelluccio
«Quando fui invitato a scrivere la storia del Castelluccio non nascosi a me stesso la gioia: l'idea mi affascinava profondamente! Quella del Castelluccio è una storia che viene da lontano, come tutti i Castelli raccontano atmosfere magiche al confine tra realtà e fantasie, arroccati su montagne, costruiti in luoghi strategici, rappresentano ""scrigni"""" di ricordi senza tempo. Sembrava tutto semplice, dopotutto avevo un'esperienza di 14 anni di ricerche tra archivi e 4 pubblicazioni. Ho sempre considerato un gesto nobile descrivere l'amore per la mia terra affidandolo ad uno scritto. Confido che mai come questa volta la difficoltà per trovare fonti e documenti è stata tanta, e più volte mi sono preoccupato di non poter realizzare una ricerca approfondita. L'assenza di dati precisi e la superficialità usata dai motori di ricerca alimentava il pensiero di rinunciare. Ma tutti i giorni osservare il Castelluccio, passarci sotto, vedere che """"ti guarda"""" è come avvertire un senso di rammarico per non aver onorato la sua storia. Succede che la testardaggine o la tenacia, caratteristiche che mi appartengono, hanno determinato per il raggiungimento di questo mio nuovo obiettivo. Quindi dopo un'attenta ricerca cronologica catastale, effettuata all'Archivio di Stato di Salerno, sui proprietari che si sono succeduti, ti accorgi che le notizie essenziali sono depositati all'Archivio di Stato e all'Archivio Notarile di Napoli. Poiché i possessori del Castelluccio erano residenti a Napoli. Indubbiamente l'Archivio Diocesano di Salerno mi ha fornito un quadro sintetico di un'epoca che va dall'anno 1000 al 1500, ma per evidenziare gli aspetti sconosciuti bisognava recarsi lontano. Dopo aver raccolto con certosina pazienza il materiale da esporre, senza indulgere alla tentazione di approssimative immaginazioni ma sempre rimanendo rigorosamente fedele alle fonti cercando di dosare opportunamente le fasi storiche, ho offerto una lettura chiara e sintetica della lunga e complessa storia del Castelluccio. Il libro e scritto senza licenza degli addetti alla cultura ufficiale, quindi si possono trovare errori o imprecisioni e omissioni analitiche sugli argomenti trattati. La sola certezza, senza alcun dubbio è che il Castelluccio regna tra imponenti mura dove ancora sembrano echeggiare le voci dei suoi illustri ospiti, troneggiando romantico su Battipaglia.» Maurizio De Filitto"" -
«La storia sulla grotta di Olevano è da riscrivere». Gli errori storici circa il vescovado, il bizantinismo e i basiliani nella grotta di Olevano sul Tusciano
«Il saggista Vittorio Campagna , notissimo ad Olevano sul Tusciano, per la polemica sorta tra studiosi sul Sacro Speco, in questa sua minuziosa opera riporta tutti i particolari, tratti da Diplomi imperiali e Bolle papali a suffragio delle proprie tesi. Le testimonianze portate sono inequivocabili e il suo persistere nel confutare le tesi opposte è fermo e deciso, nel rispetto per le persone degli studiosi, ma in contrasto solo con le loro interpretazioni, a suo giudizio deficitarie. La sua necessità di trasparenza e di stretta aderenza alla verità, lo ha indotto ad un gran lavoro di ricerca nel rispetto del vero e del lettore, e soprattutto della grande devozione a questi amati luoghi di appartenenza, che vantano un patrimonio tale da poter entrare tra quelli protetti dall'Unesco. In buona fede sono state scritte delle cose da parte dei suoi due antagonisti, in disaccordo con le sue certezze ed egli in questo saggio riporta anche la traduzione dal latino dei documenti attinenti, per agevolare la comprensione dei lettori e stabilire la chiarezza del contendere. Da studioso accanito e rigoroso si produce in un'interminabile arringa in difesa delle proprie tesi, degna del miglior giurista, apportando precisazioni degne del migliore esegeta, affinché il lettore abbia un quadro completo e circostanziato al massimo, per accedere facilmente alla realtà dei fatti. Non si è lasciato scoraggiare da attacchi offensivi, che hanno cercato di sminuire la validità delle sue asserzioni, considerandolo fautore inadeguato a tanto ufficio, non avendo raggiunto le loro qualificazioni accademiche. Se si nasce con uno spirito inadempiente a poco serve tutta la scienza, ma se si nasce con uno spirito combattivo e pronto a tutto, come un San Michele, in difesa dell'unica Verità degna di essere chiamata tale, allora ci si adopera con tutta l'anima a difenderla e ad esaltarla, infatti in questa missione ha già prodotto sei libri. Questa sua ricerca è anche favorita da una tenacia inossidabile che solo un carattere temprato come il suo può vantare ed una conoscenza non presa a prestito, ma autenticata da prove inconfutabili. [...]» (Angela Furcas). -
Amore telepatico
Berendril è una ragazza da un passato tormentato, che cresce nella costellazione di Andromeda. Ha spiccate doti telepatiche ed artistiche. Trova l' amore in un giovane salernitano ed insieme sperimentano livelli telepatici... -
Il Garlinàuen
Io non so chi sia questo Garlinàuen il cui nome mi è salito spontaneo alla mente. Non so da dove viene, se è caduto dal Paradiso terrestre o se è quella essenza primigenia che rimane in ogni uomo, qualunque sia stato il condizionamento che il mondo abbia avuto su di lui. So però che sono io, sei tu e tutte le creature con un'anima. Il poema di Gralinàuen è composto di otto voci. Ogni voce, dalla prima all'ultima, in questo percorso umano che si snoda dall'alba al tramonto, esprime se stessa ricorrendo alla forma che le è propria. Si comincia infatti con un linguaggio elementare che via via, a mano a mano ci si avvicina al centro dell'opera, diventa più strutturato, fino a culminare, proprio nella quarta voce, l' ""intermezzo della Terra"""", nell'endecasillabo senza varianti. Allontanandoci poi dalla Terra e procedendo con le altre voci, lo stile diventa meno rigido, ma non come nella prima parte perché l'esistenza di chi parla è stata comunque segnata dalla Terra. Il percorso del poema termina con un canto inespresso all'Infinito."" -
Il Clan di Cocktail
«Il Clan di Cocktail è un'opera unica nel suo genere perché supera tempi e mode restando sempre attuale. È un'opera sulla rassegnazione e la sconfitta della civiltà a causa di uomini ormai fagocitati e inghiottiti da una società cannibale e ingiusta. Una società figlia del commercio e della voglia di apparire che ottenebra le coscienze. C'è tanto post '68, finto positivismo e sete di apparire; tutto è pubblicità, tutto è slogan nella società degli uomini perché nell'ombra di ogni essere vivente si nasconde sempre ""un prodotto da commercializzare"""". L'uomo è merce perché ha da tempo venduto il suo spirito, la sete di comunione, la voglia di stare insieme se non per appagare egoismi. Siamo, però, anche dalle parti di Orwell e del Grande Fratello che tutto sa e tutto guarda, la vita, infatti, è """"una farsa che serve a soddisfare la solitudine"""" spiega Cocktail. C'è chi sogna di avere successo come Ingrid, chi pare indolente ad ogni manifestazione ultraterrena perché consapevole che il sacro può esistere solo se spettacolarizzato. """"La scienza dovrebbe essere asservita alla fede"""", ricorda sempre Cocktail, ma """"il Profeta"""" (c'è molto Gibran in quest'opera) agisce in un tempo in cui La Verità e La Giustezza incontrovertibili sembrano avere delle ipotesi. Potrebbe sembrare un paradosso ma questo è il mondo che si """"manifesta"""" in quest'opera: uno specchio grigio e malinconico della realtà in cui tutto appariva ribaltato (all'epoca) mentre tutto sembra così contemporaneo (oggi). Le offese vengono dimenticate rapidamente e solo la violenza (verbale e fisica) pare scatenarsi con semplicità. Il Clan di Cocktail, scritto nel 1968, ha anticipato il nuovo millennio e persino quella gemma che è stata la serie televisiva Lost. Non è un caso se uno dei personaggi, pieno di domande e legato al danaro ricorda nel cognome il filosofo liberale Herbert Spencer fautore del darwinismo sociale; si perché nel Clan di Cocktail c'è una lotta per la sopravvivenza sociale e per la selezione naturale, una """"terra di nessuno"""" in cui la sacralità è costretta a sparire per lasciar posto ad una vita ciclica e senza slancio. In scena ci sono uomini resi inermi che hanno smesso di Credere e Sperare nei """"sentimenti"""". Ci troviamo a New York anche se il tempo e lo spazio sembrano sospesi. Il marmo, il giardino, i monumenti del """"primo tempo"""" sembrano schegge di memoria così come i bassorilievi di Orfeo ed Euridice, monito per chi guarda (o legge) della loro storia d'amore e di quanto il veleno di una società ingiusta possa minare anche le unioni più felici.» (Luca Guardabascio)."" -
Gli ordini religiosi e i regolari in Eboli
Il libro tratta dei seguenti ordini religiosi che sono presenti e che sono stati presenti in Eboli con monaci, monache, frati e suore che hanno dimorato in Eboli: Basiliani, Benedettini, Benedettine, Cappuccini, Cavalieri di Malta, Celestini, Clarisse, Conventuali, Divino Amore, Domenicani, Figlie di Sant'Anna, Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, Figlie di Cristo Re, Gesuiti, Minimi, Minori, Osservanti, Riformati, Suore della Provvidenza di San Gaetano da Thiene, Suore Francescane dei Sacri Cuori, Verginiani. -
Gli «Status Animarum» della Parrocchia di San Bartolomeo di Eboli
In questo libro tratteremo di una chiesa che soli in pochissimi la possono ricordare, stiamo parlando dell'antichissima chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo che si trovava tra il Corso Garibaldi e via Giacinto Romano, l'attuale Salita San Bartolomeo, che si trova continuando a salire gli Scaloni vecchi che si trovano di fronte all'ufficio delle Poste Italiane di Corso Matteo Ripa. La chiesa fu danneggiata dai bombardamenti dell'estate del 1943. Grazie a qualche fotografia di Luigi Gallotta possiamo conoscere l'interno e l'esterno della chiesa e grazie a una foto inedita vediamo gli enormi danni che subì la chiesa. Il disegno in pristino dello studio Fasolo ci riporta tutte le sue misure. La descrizione del suo parroco ci aiuta a capire che la parte sinistra faceva da contrafforte alla strada che porta alla chiesa di San Francesco, sottoposta per metri da 1,45 a 3 circa. Di seguito nella pubblicazione daremo notizie storiche sia di questa antica chiesa parrocchiale danneggiata dalla furia delle bombe sia del nuovo complesso parrocchiale dedicato a San Bartolomeo Apostolo e San Matteo (altra antica parrocchia ebolitana) inaugurato l'8 dicembre 1957 sul viale Amendola, proprio dove una volta c'era il campo sportivo Littorio, denominato in seguito ""Me ne frego"""" dopo il discorso che vi fece Benito Mussolini nel 1935 alle truppe militari in partenza per l'Africa. Pubblicheremo oltre al disegno in pristino dell'antica chiesa tutti i disegni della costruzione del complesso parrocchiale di viale Amendola con le varie modifiche apportate prima del progetto definitivo. Infine presenteremo i registri Status Animarum (Stati delle anime) della vecchia parrocchia del Centro Storico."" -
Oltre l'immaginario. Una crociera tinta di giallo
Libro bifacciale -
«Redivivere». Creta 2012: riflessioni e considerazioni sulla singolare vicenda di Piero, sopravvissuto a prescindere
«A qualche ozioso pensatore, immagino, sarà capitato di domandarsi qualche volta perché siamo nati. Perché proprio noi tra miliardi di spermatozoi aspiranti alla vita, nella spietata lotta per arrivare primi all'appuntamento con l'ovulo da fecondare. Domanda banale ed ovvia qualcuno potrebbe pensare. Eppure, questo evento che racchiude in sé l'essenza stessa dell'umanità, pur essendo così universalmente diffuso ed apparentemente ordinario, scontato si potrebbe dire, resta un atto unico ed esclusivo nella vita della persona, un avvenimento straordinario e meraviglioso nel quale confluiscono ragione ed istinto, sentimento e passione, la fisicità della carne e le pulsioni sessuali di soggetti appartenenti a generi diversi che con questo atto definiscono le ragioni della loro diversità. Rispetto a tutto ciò, viene da domandarsi, allora, se la nascita sia solo un fatto casuale, un evento fortuito, un accidente di percorso o tutto questo risponde ad una logica, ad un progetto intenzionale che richiama imperscrutabili disegni della natura. Così come viene da chiedersi perché moriamo. Se la morte sia solo e semplicemente cessazione delle attività vitali per raggiunti limiti di età o per motivi di salute, ovvero per qualche altro accidente, come verrebbe normale pensare e rispondere, oppure anch'essa, certifica la fine di una funzione, dello svolgimento di un ruolo ancestralmente prefissato all'interno di un disegno della natura. E quali sarebbero questi disegni? C'è un ordine nell'agire della natura o è solo caos? Se fosse solo caos diventa difficile pensare che tale disordine sia potuto durare così a lungo, miliardi di anni addirittura! E, comunque, se la tesi del caos può giustificare i primordi del mondo così come oggi lo conosciamo, appare impensabile l'idea che sia potuto continuare così a lungo e che l'epoca in cui viviamo sia governata dal caos. Logica vorrebbe, dunque, che la vita così come la conosciamo altro non sia che l'effetto di un ordine naturale, il che rimanda la questione alla domanda iniziale: perché nasciamo dunque? Quale ruolo o funzione siamo chiamati a svolgere all'interno di questo ordine naturale? Vi sono eventi nella vita delle persone che a leggerli con attenzione lasciano trasparire segnali che possono suggerire qualche spiegazione non dico per comprendere ma almeno ipotizzare, immaginandoli, quali possono essere questi disegni. I fatti che racconto in questo lavoro, per la loro singolarità rappresentano un'occasione per avviare o una riflessione di questo tipo, aprendosi a scenari in qualche modo originali, oppure rimandare il tutto all'interno di interpretazioni più specificamente religiose. Le particolari e, per certi versi, straordinarie vicissitudini di Piero, protagonista di questo racconto, ritengo, possono darci lo spunto per riflettere su queste domande e, forse, a qualcuno aprirà la mente per sviluppare una propria idea, che l'aiuti a dare una sua risposta al quesito. Se lo vorrà.» Vito Chiagano. -
Le migliori opere del Concorso «Ai miei cari...»
Questa antologia racchiude le opere migliori che hanno partecipato al concorso ""Ai miei cari"""". Le poesie e i brani brevi, nella maggior parte dei casi accompagnati da una fotografia, sono degli omaggi ai cari defunti degli autori, i quali hanno scelto la scrittura come modo per ricordare e far rivivere chi non c'è più."" -
I nostri più cari amici: gli animali
«Carissimi Autori, in veste di curatrice di questa bellissima e intensa pubblicazione, per prima cosa, voglio ringraziare ognuno di voi per le forti emozioni che mi avete trasmesso, attraverso i vostri scritti. Le parole con le quali avete parlato dell'amore, del rispetto e dell'attaccamento ai vostri cari amici animali, mi hanno molto aiutata ad elaborare la perdita della mia adorata Gaia, la gattina che mi ha fatto compagnia ed ha riempito infiniti momenti di amore puro, per ben sedici anni e mezzo. La condivisione del dolore dell'assenza di questi meravigliosi e teneri amici, mi hanno fatta sentire meno sola. I meravigliosi occhi verde smeraldo, che sono sulla copertina di questo libro sono, proprio, quelli della mia Gaia e sembrano guardare già oltre, al di là di ogni confine materiale ed ogni volta che li guardo, il mio cuore batte più forte e una forte commozione mi prende. Moltissimi scrittori hanno parlato del rapporto tra gli esseri umani e gli animali, uno di loro è Carlo Levi, che scrive della straordinaria e complessa vita emotiva degli animali: «Se non sempre possiamo vedere queste emozioni, forse è perché non ne siamo capaci!"" Ciò che affascina Carlo Levi è l'originalità dei loro comportamenti. """"Gli animali sono esseri capaci di provare una vasta gamma di emozioni, possono reagire in modo giusto e immediato ad una situazione radicalmente nuova, con il dolore, la sofferenza, lo stress, l'affetto, l'eccitazione, la compassione, la nostalgia, persino con l'amore e possono cercare di farcelo intuire. Sono una via di accesso a un mondo che non è stato ancora sterilizzato, capaci di parlare all'uomo da un mondo al quale egli non ha accesso"""". Essi, infatti, ci insegnano cose che una volta sapevamo e che abbiamo dimenticato. Questo allontanarci dalla natura è una dolorosa e inconsapevole mutilazione, la perdita di facoltà ed esperienze assolutamente preziose. I nostri amati compagni di viaggio, sono il mezzo attraverso il quale riusciamo, senza rendercene conto, a riconciliarci con la natura e con noi stessi, alleggeriti dalla pesante armatura delle convenzioni di una modernità robotica e stressata. Apparteniamo alla natura e ai suoi ancestrali tempi e ritmi, ai quali gli animali ci richiamano e, l'allontanamento da essa, ci renderà sempre più fragili e confusi. Voglio salutarvi con questa semplice, ma significativa e profonda citazione: """"Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta gli animali"""". (Immanuel Kant)» Amedea Lampugnani."" -
L' eternità di un'anima
"L'eternità di un'Anima"""" è un romanzo che vuole essere un invito ad un esame interiore finalizzato ad una """"nuova rinascita"""" che possa far guardare il mondo con occhi diversi. Protagonista è """"Anima"""" che, leggera come un soffio di vento fresco e trasparente, non conosce tentazioni e piaceri terreni che appartengono ad un corpo umano. Accade però che decide di intraprendere la più incredibile avventura di tutta la sua esistenza: assumere sembianze umane, per mettere alla prova la sua purezza, confrontandosi con i bisogni umani, le sofferenze e le tentazioni della carne. """"Anima"""" è responsabile di ciò che accade quale conseguenza delle sue azioni. È dunque, una """"creatura vivente"""" le cui azioni si misurano ed entrano in relazione con i comportamenti delle altre """"creature viventi"""", in una rete fittissima di azioni e reazioni, che insieme tessono la stretta trama di una strana società costruita sull'evoluzione e sull'intelligenza umana. Durante la sua condizione di creatura umana, """"Anima"""", facendo i conti con le tentazioni ed i bisogni della carne, può anche compiere gesti egoistici, che non portano nessuna luce dopo la morte del corpo, ma solo un'eterna oscurità. In alcuni casi particolari, però, può riscattare nel tempo la sua condizione di buio chiedendo di ripetere la sua esperienza terrena al fine di purificarsi e riconquistare la luce perduta compiendo azioni e gesti di profondo altruismo ed amore verso il prossimo." -
Mezz'ora di relax. Ristoro a sostegno di esausti-oppressi-avviliti
«Cosa posso dire a un autore quale Matteo Galdi il quale con i suoi scritti mette il lettore a pensare. Questo lavoro non è un libro che dopo averlo letto hai acquisito la storia di qualcosa. Questo è un libro composto da pensieri, aforismi, metafore e altro. Ognuna di queste chicche dopo averla letta devi soffermarti e assimilarla. Non puoi sorvolare. Questo piccolo libretto è composto da 127 elementi diversi e il lettore ha ben 127 possibilità di soffermarsi. Il titolo: ""Mezz'ora di relax"""" è giusto ... ma solo se si legge d'un fiato... ma poi bisogna tornare indietro e rileggere per capirne l'essenza. Alcune metafore, o aforismi, sembrano banali ma non lo sono affatto, anche le più semplici espressioni: """"Le gemelle più fedeli tra loro sono le mani. Una aiuta sempre l'altra"""". Su questa espressione quante cose si potrebbero dire? Si potrebbe addirittura scrivere un trattato sull'amicizia, sulla fiducia verso l'altro... e volendo sui gemelli stessi o addirittura proprio sulle mani. Quello che riporto di seguito potrebbe essere un proverbio che ha coniato l'Autore Matteo Galdi: """"Colui che per dispetto altrui denigrisce è un porcospino fino a che finisce"""". Tutti sappiamo che dietro un proverbio c'è un'esperienza di vita e molte volte, nel coniare un proverbio, ci sono esperienze di una moltitudine di persone. Matteo Galdi non è nuovo di queste cose ma nello stesso tempo, la sua esperienza da nuove sensazioni e nuove lezioni di vita in base a ciò che ha scritto anche perché non è una persona egocentrica ma una persona che ha dato molto alle giovani leve specie nel mondo dello sport, nel mondo del teatro e nel mondo della cultura in generale Ogni qualvolta Matteo si sofferma a dialogare con qualcuno dona a ognuno un po' della sua ricchezza del suo sapere.» Giuseppe Barra"" -
L' ultimo dei liberali
La storia di un uomo: Giuseppe La Francesca (Eboli 1870-1946), figlio di Francesco La Francesca. Colonnello di artiglieria operante sul Carso nella guerra del 1915-18 decorato con medaglia d'argento al valor militare. Sindaco di Eboli dal 1920 al 1923.