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Digerisco «lento» o «veloce?» Come migliorare la funzionalità dell'apparato digerente e dell'intestino senza rinunce. Ricette facili secondo il metodo Adamski®
In questo libro sono riportate alcune ricette elaborate dall'Autrice durante le pause pranzo nei laboratori di studio del metodo Adamski®. L'educazione alimentare proposta dal metodo, infatti, ha lo scopo di facilitare la digestione e l'eliminazione di tutte le scorie e tossine attraverso le feci quotidiane contribuendo in modo naturale a sgonfiare la pancia senza troppe rinunce. La corretta pratica per migliorare la qualità della vita, abbinando a una sana alimentazione un costante esercizio fisico, ha fatto scaturire all'Autrice l'idea che un libro di sole ricette non bastasse e così ha pensato di fare cosa gradita inserendo nelle ultime pagine alcuni esercizi di stretching olistico per rilassare la muscolatura della parete addominale in sinergia con il TRA© (Trattamento Riequilibrante dell'Addome), parte integrante del metodo Adamski®. Michela Mazzocca nasce e vive a Roma. In California collabora con lo Studio Integrated Movement, approfondisce gli studi in Naturopatia e Kinesiologia applicata alla Naturopatia, apprende la riflessologia facciale 'Dien Chan' con il M° Nhuan Le Quang e la Medicina Tradizionale Cinese con il M° Shi Yan Hui. -
Sub iudice, supra iudicem
"Sub iudice, supra iudicem"""" è un dramma che affronta, partendo dal processo che porterà alla condanna a morte dell'imputato (condanna tecnicamente ineccepibile dal punto di vista dell'ordinamento giudiziario che prevede tale pena) il tema della responsabilità, tanto del reo quanto del giudice. Nonostante la tecnica dal sapore vagamente didattico-brechtiano, la narrazione mantiene la tensione drammatica fino al colpo di scena finale. """"Sub iudice, supra iudicem"""", già pubblicato nel 2001 nella collana «Melete Narrativa» delle Edizioni Era Nuova, viene ora riproposto nella collana «Teatro umbro contemporaneo», contestualmente all'uscita della nuova opera drammaturgica dell'autore, """"Dieci giorni e un muro"""", di cui costituisce l'antefatto tematico e narrativo." -
Amor mi mosse... Viaggio teatrale con Dante
Un testo che è parte integrante del mio progetto ""Dante 2021"""", per omaggiare un Poeta che ha segnato la mia giovinezza, i miei studi e il mio lavoro di drammaturgia. Una performance a più voci, affascinante viaggio che fa rivivere, in una """"messa in spazio"""" fatta di parole sublimi ed eterne, di musica, di danza, di azioni sceniche in video, tutti i personaggi che fanno parte di questo affresco di anime che non ha eguali. Una piccola commedia in """"Commedia"""", un viaggio che non è solo quello di Dante ma anche il nostro: una immersione dentro noi stessi, con i nostri destini individuali e collettivi."" -
Conversazione con Mauro Tippolotti
L'idea di fondo è quella di ricostruire la storia di un territorio e di una generazione attraverso la raccolta di decine e decine di microstorie che aiutino a ritessere le trame di cui è intessuta la grande Storia. Mauro Tippolotti è nato nel 1948 a Perugia, dove vive e lavora. Dopo una serie di incarichi pubblici ed istituzionali che gli hanno permesso di vivere intensamente le problematiche sociali dell'oggi, da diversi anni riversa nella pittura le inquietudini e le suggestioni del nostro tempo. Postfazione di Sandro Allegrini. -
Conversazione con Emanuela Duranti
L'idea di fondo è quella di ricostruire la storia di un territorio e di una generazione attraverso la raccolta di decine e decine di microstorie che aiutino a ritessere le trame di cui è intessuta la grande Storia. Questa è l'intervista a Emanuela Duranti: Emanuela Duranti nasce a Foligno da genitori spoletini. Dopo alcuni anni vissuti in Francia con la famiglia, torna a Spoleto dove attualmente vive e lavora. L'interesse per la fotografia si completa dopo le scuole Magistrali e da costante attività di ricerca diventa anche una professione. Frequenta lo studio di Mario Giacomelli a Senigallia. A Spoleto, negli anni '90, collabora a varie attività associative artistiche e culturali. Postfazione di Alberto D'Atanasio. -
Cucio sogni con fili di vento
Una poesia fuori dagli schemi quella di Concetta Macrì, che si snoda tra il sogno, i sentimenti e la narrazione talvolta immersa in una natura conturbante e lenitiva. Frammenti autobiografici spinti dal desiderio di ritrovare senso e nuovi equilibri. Già nel titolo, Cucio sogni con fili di vento, convive l'inesprimibile e l'incessante fatica del vivere. Il turbamento, il dolore e la passione si mescolano per esprimere la voce interiore. Le immagini di Stefania Carè si fondono con le poesie e pur seguendo le tracce della narrazione ci portano in una dimensione che va oltre una realtà tangibile. Concetta Macrì, psicologa, psicoterapeuta, vive e lavora a Roma. Autrice di diverse pubblicazioni in campo psicologico-giuridico. L'esperienza analitica, la sensibilità, la ricerca, l'esplorazione dell'animo umano, si fondono e prendono forma in un processo creativo dove la poesia diventa un modo per espandersi e purificarsi, chiave d'accesso al mondo interno. Una poesia intima, annodata all'esperienza, che affonda le radici nel dolore, lacera il tempo con le spine di un corpo fragile, dilatando l'anima verso la luce. -
Le avventure di Gigetto
"Un sorriso addolcito conclude l'attesa del lettore. La pacatezza del racconto si snoda in un crescendo di curiosità in cui ipotesi fantastiche, che sfuggono al conosciuto, si concludono con la sorprendente illuminazione di quante misteriose qualità ci appartengano. La rossa lingua appuntita che magari ipotizziamo biforcuta, si associa, nel tradurre le parole in immagini, a qualcosa di strisciante.... ma già la bocca 'appiccicosa' ci spiazza riempiendoci di nuovi dubbi. Così come la postura barcollante sostenuta da un venticello che sospinge frettoloso, si complica nella ricostruzione di un esserino che squittisce intrappolato in fiocchi colorati. Lo stupore di Gigetto, ci accompagna a condividerne il timore dell'ignoto e nel contempo una curiosità che ormai ci ha catturato ci conduce fino all'epilogo a gustarne l'inaspettato esito."""" Età di lettura: da 5 anni." -
Un bianco silenzio. D'inverno sull'Alto Appennino
Nel cuore dell'inverno, in un mondo tinto di bianco e di azzurro, Achille Battaglia ci descrive le emozioni provate nel corso delle sue ""visite"""" ad alcuni «over 2000» dell'Appennino, nel Gruppo del Gran Sasso, nei Monti Sibillini, nei Monti Reatini con il Terminillo e nei Monti della Laga, tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, nelle antiche terre degli Umbri, dei Sabini, dei Piceni e dei Peligni. Una suggestiva raccolta di sensazioni vissute intensamente. Achille Battaglia ha trascorso molti anni in Marina, prima in quella Militare: corvette, fregate e incrociatori, poi in quella Mercantile: petroliere, cargo, carrette del mare e passeggeri. Lasciato il mare e """"approdato"""" all'insegnamento nella scuola pubblica, il suo amore per la natura e per l'avventura lo ha portato a cimentarsi, nel tempo libero, in età non più """"verde"""", con l'alta montagna appenninica nella stagione invernale, per il puro piacere di assaporarne l'essenza aspra e selvaggia."" -
Santi e tarocchi
Chi abita nell'alto dei Cieli e chi ha la sua dimora dentro un mazzo di carte non possono avere contatti fra loro. Eppure un punto di incontro c'è. Sono stati i Santi a ridimensionarsi, adeguarsi alla portata degli Umani, rimpicciolirsi, farsi: ""Santini"""". In questa veste sono entrambi di buona e umile carta, sparpagliati per il mondo, palpabili, familiari, tascabili. Gli uni e gli altri si mostrano come icone rivelatrici di una propria antica storia di cui è testimone il bagaglio speciale che ognuno porta con sé."" -
Forse un giorno
Versi scaturiti quasi per caso da sensazioni e riflessioni rimaste per tanto tempo sepolte nel subconscio, rielaborati alla luce dell'esperienza che l'età ha fatto maturare. Nodi e conflitti che si tenta di sciogliere e risolvere per far pace con la vita. Non ci sono risposte risolutive, ci si trova gettati nel mondo quasi per caso e si vive cercando stabilità e soluzioni che non saranno mai definitive ma sempre in divenire. Questa breve raccolta si presenta come l'approdo di un viaggio liberatorio e tuttavia mai concluso: Tu non sai/da dove vieni/ e dove andrai. -
Frammenti ricordi storie
"... Arriva un momento della vita in cui lo sguardo sente voglia di rivolgersi indietro, ricercare le orme disseminate lungo la strada, i doni fortuiti o conquistati, festeggiati e svaniti o trascurati e riemersi, le soste in cui ha raccolto o lasciato qualche cosa, le tappe e le svolte inattese. C'è anche chi ritrova in fondo a un cassetto fogli di carta a cui ha affidato pensieri e parole come si mettono a seccare foglie di stagione fra le pagine di un libro. Così Donatella si è trovata a ripercorrere storie, ricordi, frammenti della sua vita...""""" -
Un tarlo dentro di me.... Mara e nonna Ada. Emma
Il mondo delle dinamiche psicologiche, dei sentimenti e delle emozioni, soprattutto femminili, è al centro dei due racconti inseriti in ""Un tarlo dentro di me"""". I due racconti si interrogano sul significato della vita, dell'amore, della morte, cercando di sviscerarne gli aspetti più intimi e intensi per condividerli con le lettrici e i lettori, per suscitare in loro una reazione che porti ad un confronto, a porsi degli interrogativi invocanti risposte risolutive. Ada, Mara, Emma sono, quindi, figure di donne di diversa età, accomunate dal desiderio di comprendere le scaturigini dei loro comportamenti, dei moti delle loro anime. Giuliana Rippo, napoletana di nascita, spoletina di adozione, dopo aver compiuto studi classici e conseguito la Laurea in Filosofia, ha lavorato per molti anni in ambito bancario. Figlia d'arte, è autrice di numerosi e apprezzati articoli pubblicati negli ultimi anni da «Rocca», quindicinale della Pro Civitate Christiana."" -
Leonora della Genga. Tacete: una voce di donna dal Trecento
Nelle Marche del XIV secolo un gruppo di poete sfida le regole della società patriarcale che relega le donne nel chiuso delle loro dimore, a trascorrere la vita tra ago e fuso. Lo fanno dedicandosi allo studio e alla poesia sulla scia e con l'appoggio dell'intellettuale più in vista dell'epoca: Francesco Petrarca. Fra queste, la giovane Leonora della Genga, figlia di una delle famiglie più ragguardevoli dell'epoca. Dimenticata dalla storia, la sua voce è giunta sino a noi attraverso quattro sonetti che spiccano non solo per la raffinatezza e l'eleganza dei versi, ma anche per la scelta dei temi, controcorrente per quei tempi. Con parole che, in una sorta di hic et nunc, anticipano di secoli ""maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa"""" di Simone de Beauvoir, Leonora è la conferma che il passato può aprire il confronto e il dialogo sulla condizione femminile di oggi."" -
Un caffè tra due amici al bar. L'esame obiettivo neurologico
Due amici si ritrovano in un bar per fare due chiacchiere ed ordinano due caffè. Cosa c'è di più semplice nella scena appena descritta? In realtà, dietro a questa apparente semplicità, si cela un'interessante complessità: per berli è necessario prendere correttamente la tazzina che, una volta afferrata, deve essere portata alla bocca; quindi, il caffè deve essere bevuto e degustato. Affinché tutti questi passaggi vengano svolti correttamente è necessario: essere svegli ed avere consapevolezza dell'ambiente e di sé stessi; spiegare, in modo gentile, al cameriere il tipo di caffè desiderato; vedere la tazzina, una volta servita; pianificare il programma motorio da effettuare; avviare il movimento dell'arto superiore verso la tazzina; effettuare il movimento vero e proprio verso la stessa (che una volta afferrata deve essere portata alla bocca); raggiungere la tazzina in modo preciso e toccarla per capire che il movimento è arrivato al proprio obiettivo; apprezzare l'aroma del caffè e berlo, prima degustandolo e poi deglutendolo. Per fare tutto questo, è necessaria l'integrità del sistema nervoso che può essere valutata tramite un accurato esame obiettivo neurologico. -
L' acquacotta. Ovvero l'arte di «mettere l'acqua a còcere»
Che cos'è l'acquacotta? È il simbolo di una tradizione popolare, è il piatto poverissimo che per secoli ha costituito il sostentamento di uomini e donne nella loro giornaliera lotta per la sopravvivenza. L'acquacotta rappresenta la loro eredità e il loro insegnamento: il rispetto per il cibo, che non va mai sprecato. Anna Livia Marcomeni nasce a Chianciano Terme (SI) nel 1961 (biografia all'interno). Per la nuova sezione: ""La Storia in cucina"""", pubblica questo originale volume dove descrive uno dei piatti tipici della sua tradizione """"maremmana"""". """"La Storia in cucina"""" racchiude in sé le due grandi passioni della vita dell'Autrice: la storia e la cucina. Nonostante abbia trascorso la maggior parte della sua esistenza in Umbria, non ha dimenticato e abbandonato usi e tradizioni tramandatele dalla sua famiglia, già presenti nel libro del 2019: Morsi e sorsi. Ricette... Ricordi e non solo tra Toscana, Lazio e Umbria."" -
11 febbraio. Diario dell'arresa ad un piccolo spazio di felicità e pace
"Questo libro è un diario scritto in un momento particolare della vita dell'autrice ed è diventato uno spazio di crescita e motivazione personale [...] Il testo è un'articolazione raffinata di parole, emozioni, paure, ricordi... Rappresenta un viaggio duro e faticoso, ma anche delicatamente poetico, nel dolore.""""" -
Animae sunt
Le poesie di questo volume vanno alla ricerca di anime, spazi e volti collegati tra loro in modo a volte invisibile attraverso raggi e onde di vita trasparente. Elisabetta Abbondanza narra i sentimenti e il sentire, le pulsioni e il volere, i cambiamenti degli esseri viventi e il loro abbandonarsi, trasformarsi, ritornare. -
Conversazione con Silvana Sonno
L'idea di fondo è quella di ricostruire la storia di un territorio e di una generazione attraverso la raccolta di decine e decine di microstorie: personaggi incontrati (eccellenti e, perché no, anche stravaganti), uomini e donne modelli di vita e di ispirazione, luoghi comuni e stereotipi prevalenti, testimonianze di eventi eccezionali, palazzi e monumenti, ambienti e paesaggi eletti a emblema delle proprie radici socio-culturali (oppure rifiutati), il vissuto giornaliero a casa, a scuola, al lavoro e nel tempo libero, aspirazioni, desideri, sogni e speranze (propri e/o della comunità di appartenenza), esperienze politiche e/o di volontariato, scrittori e artisti amati ed emblematici, bilanci di una generazione. Silvana Sonno vive a Perugia, dove ha insegnato nella scuola superiore. Ha vissuto a lungo a Torino dove si è occupata di educazione degli adulti nei corsi per lavoratori (""150 ore""""). È stata socia fondatrice della rivista di formazione e didattica «Formazione '80». È gestalt counselling ed è socia fondatrice della """"Rete delle donne AntiViolenza"""". Ha partecipato a numerosi convegni sulle politiche di genere, in diversi contesti, regionali e non."" -
Corpi contemporanei. La danza e le danze di questi anni
Dopo i due libri sulle danzatrici e sui danzatori del Novecento, questo volume, che conclude la trilogia, affronta i nuovi linguaggi coreografici raccontando la danza contemporanea di questi due decenni del nuovo millennio, con attenzione particolare agli anni 20/22. Dalla Biennale Danza di Venezia '21, con il ritratto del direttore, Wayne McGregor, alle proposte di Ferrara, Torino, Milano, Bolzano, Rovereto e Spoleto; da Akram Khan e la sua fusion al visionario Jiri Kyliàn e ai 'corpi politici e di protesta' di Ismael Ivo, Marie Chouinard e Alain Platel. E dopo il ricordo di Maya Plitseskaja e Patrick Dupond, le danze di oggi, eredi di Maguy Marin e Lucinda Childs, sacerdotessa della danza minimalista. Dalla danza totale di Roberto Bolle agli stili e le tecniche della danza contemporanea di oggi tra multidisciplinarietà e contaminazioni. Si chiude con due ritratti: Balletto Civile di Michela Lucenti e Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza. Enzo Cordasco, nato a Francavilla Marittima nel '61, vive e lavora a Perugia. È laureato al DAMS di Bologna con Studi Magistrali e Single Courses in Teatro e Danza all'Alma Mater, alla Cattolica di Milano e all'UniSiena. -
La morte sta a guardare
Un soldato americano appartenente alle forze di occupazione americane in Iraq dopo la Seconda guerra del Golfo incontra in un mercato di Falluja una ragazza araba e se ne innamora perdutamente; conosce l'arabo e riesce a parlarle. Lei, dopo qualche incertezza, sembra ricambiarlo, ma per affermare il loro amore dovranno opporsi alle rispettive imposizioni sociali, culturali, politico-militari e alla logica di violenza ad esse sottesa. Con ""La morte sta a guardare"""" si completa la """"Trilogia della colpa"""", iniziata con il dramma """"Sub iudice, supra iudicem"""" e proseguita con """"Dieci giorni e un muro"""", dello stesso autore. Le tematiche della giustizia individuale e sociale, della violenza, della vendetta, legano questo ultimo testo, con un filo rosso anche drammatico-narrativo, ai due precedenti.""